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    F1, la FIA rende noto che sono negativi gli ultimi test svolti sul Covid-19

    PARIGI – La FIA e la Formula 1 hanno comunicato i risultati dei test sul Covid-19 effettuati tra venerdì 17 luglio e giovedì 23 luglio: tutti i 1.461 test eseguiti su piloti, squadre e personale hanno tutti prodotto esito negativo.Il numero così basso di test effettuati in questo lasso temporale è dovuto al fatto che la Formula 1 è in pausa in attesa del Gran Premio di Inghilterra in programma domenica a Silverstone.
    Disposizioni rigorose
    Le misure imposte da FIA e Formula 1 prevedono che tutto il personale che partecipa a una gara debba sottoporsi a un test prima di viaggiare (utilizzando servizi privati) e deve produrre un risultato negativo per poter entrare in pista.Vengono poi effettuati controlli ogni cinque giorni, utilizzando team medici privati, durante gli eventi, insieme a screening supplementari. All’interno della pista, sono state messe in atto rigorose disposizioni per preservare la salute di tutti coloro che sono all’interno del paddock. I prossimi risultati saranno resi noti tra sette giorni LEGGI TUTTO

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    F1, organizzatori Gp Brasile: “Non accettiamo il motivo della cancellazione”

    ROMA – Il Gran Premio del Brasile di Formula 1 è stato ufficialmente cancellato da Fia e Liberty Media a causa della pandemia di coronavirus che nel paese carioca è letteralmente esplosa nelle ultime settimane. Gli organizzatori, però, si oppongono alla decisione di non correre a Interlagos e il portavoce Tamas Rohony spiega il loro punto di vista: “Non possiamo accettare la motivazione dataci da Liberty Media, tanto meno il ragionamento che sta alla base. Parlano del tasso di infezione del virus in Brasile, che è un po’ come paragonare la California alla Florida in un paese come il Brasile, che è di dimensioni continentali. Abbiamo tutti i numeri a nostro favore per lo Stato e la città di San Paolo”.

    Gli organizzatori non ci stanno
    Gli organizzatori non ci stanno e sottolineano come l’annullamento della gara di Interlagos sia basata su un ragionamento privo di fondamento e fanno un confronto diretto con le gare europee: “Questi dati sono stati presentati alla Commissione Medica della FIA dal nostro stesso ufficiale medico, che è, tra l’altro, anche il vice presidente. Le sono cifre molto buone. Se si guardano i dati di San Paolo, anche del Brasile, in base proporzionale, rispetto all’Inghilterra, la situazione è decisamente migliore. Questa cancellazione è una sorta di ragionamento privo di fondamento per annullare la gara”, conclude il portavore Rohony. LEGGI TUTTO

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    F1, organizzatori Gp Brasile contro Liberty Media: “Cancellazione inaccettabile”

    ROMA – “Non possiamo accettare la motivazione dataci da Liberty Media, tanto meno il ragionamento che sta alla base. Parlano del tasso di infezione del virus in Brasile, che è un po’ come paragonare la California alla Florida in un paese come il Brasile, che è di dimensioni continentali. Abbiamo tutti i numeri a nostro favore per lo Stato e la città di San Paolo”. Lo storico promoter del Gran Premio del Brasile di Formula 1 Tamas Rohony ha commentato così la decisione da parte di Liberty Media di cancellare ufficialmente l’appuntamento di Interlagos a causa della pandemia di coronavirus.

    La rabbia degli organizzatori
    Gli organizzatori non ci stanno e sottolineano come l’annullamento della gara di Interlagos sia basata su un ragionamento privo di fondamento e fanno un confronto diretto con le gare europee: “Questi dati sono stati presentati alla Commissione Medica della FIA dal nostro stesso ufficiale medico, che è, tra l’altro, anche il vice presidente. Le sono cifre molto buone. Se si guardano i dati di San Paolo, anche del Brasile, in base proporzionale, rispetto all’Inghilterra, la situazione è decisamente migliore. Questa cancellazione è una sorta di ragionamento privo di fondamento per annullare la gara”, conclude il portavore Rohony. LEGGI TUTTO

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    F1, Ricciardo: “Vettel deve cambiare mentalità in una scuderia di seconda fascia”

    ROMA – Daniel Ricciardo è abituato negli ultimi anni a lottare per le posizioni di rincalzo in Formula 1. L’attuale pilota della Renault (dal 2021 in McLaren) in un’intervista al sito ufficiale del Circus dà un consiglio al collega Sebastian Vettel, che lascerà la Ferrari e potrebbe trovare un ingaggio soltanto in una scuderia di seconda fascia: “Vettel ha trascorso praticamente tutta la carriera nelle posizioni di vertice. Quasi in ogni anno in cui ha gareggiato in Formula 1 è finito sul podio, se non ha vinto. Dunque, qualora firmasse per una squadra del centro gruppo, si avventurerebbe in un territorio straniero per lui. È una cosa che richiede un po’ più di apertura mentale, certamente un po’ di pazienza, ma questo dipende da Seb e da dove voglia scrivere il prossimo capitolo della sua carriera nel Circus”.

    Il consiglio al tedesco
    Già quest’anno con la Ferrari in difficoltà il quattro volte campione sta riscoprendo cosa vuol dire dover lottare nella pancia del gruppo e Ricciardo gli augura in ogni caso di trovare un sedile per proseguire la sua carriera: “Se ha ancora la voglia di competere al massimo livello, allora penso che sicuramente dovrebbe continuare in F1. Però combattere a metà griglia è un gioco diverso, sicuramente più lungo. Dovrà impegnarsi non solo per altri 12 mesi ma anche per due o tre anni. Ma a questa domanda solo lui può rispondere. Da ex compagno di squadra, mi piace Seb, lo rispetto sicuramente. Ecco perché, se vuole continuare, spero che trovi un posto dove sia felice“. LEGGI TUTTO

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    F1, Ricciardo: “Vettel non è abituato al centro gruppo”

    ROMA – “Vettel ha trascorso praticamente tutta la carriera nelle posizioni di vertice. Quasi in ogni anno in cui ha gareggiato in Formula 1 è finito sul podio, se non ha vinto. Dunque, qualora firmasse per una squadra del centro gruppo, si avventurerebbe in un territorio straniero per lui”. Daniel Ricciardo commenta così le voci che vedono Sebastian Vettel, in uscita dalla Ferrari a fine anno, trattare con scuderie non di prima fascia come per esempio la Racing Point (che dal 2021 di chiamerà Aston Martin). Il pilota australiano, abituato a correre per team della fascia media, avvisa il collega tedesco in un’intervista al sito ufficiale della Formula 1: “È una cosa che richiede un po’ più di apertura mentale, certamente un po’ di pazienza, ma questo dipende da Seb e da dove voglia scrivere il prossimo capitolo della sua carriera nel Circus”.

    Le parole dell’australiano
    Già quest’anno con la Ferrari in difficoltà il quattro volte campione sta riscoprendo cosa vuol dire dover lottare nella pancia del gruppo e Ricciardo gli augura in ogni caso di trovare un sedile per proseguire la sua carriera: “Se ha ancora la voglia di competere al massimo livello, allora penso che sicuramente dovrebbe continuare in F1. Però combattere a metà griglia è un gioco diverso, sicuramente più lungo. Dovrà impegnarsi non solo per altri 12 mesi ma anche per due o tre anni. Ma a questa domanda solo lui può rispondere. Da ex compagno di squadra, mi piace Seb, lo rispetto sicuramente. Ecco perché, se vuole continuare, spero che trovi un posto dove sia felice“. LEGGI TUTTO