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    F1, Capito: “Russell sarebbe felice di rimanere alla Williams”

    ROMA – “Il contratto di George termina alla fine dell’anno, è libero alla fine della stagione. Penso che al momento gli piaccia stare alla Williams. Gli piace lavorare con noi. Vede dove la squadra sta andando. Vede i cambiamenti che stiamo facendo, l’approccio che stiamo adottando”. Queste le parole di Jost Capito, team principal di Williams in Formula 1, su una possibile permanenza di George Russell, vicinissimo da tempo alla Mercedes, dove potrebbe prendere il posto di Valtteri Bottas già dal 2022. Per Capito, però, la partenza del pilota britannico non è scontata.
    Attenzione alla Mercedes
    “Naturalmente, se avesse la possibilità di andare in una Mercedes, sarebbe stupido a non farlo – ha precisato Capito -. Ma se non dovesse avere questa possibilità, penso che sarebbe abbastanza felice di rimanere alla Williams. Questo è tutto quello in cui possiamo sperare. Noi di sicuro non siamo in balia di nessuno. Ogni volta che il contratto di un pilota finisce può rinnovare o andare via, è normale. Dobbiamo avere un piano di riserva, c’è la possibilità che la Mercedes faccia un’offerta. Ma non vedo la necessità di agire prima che la Mercedes abbia deciso cosa fare” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Il vantaggio della Red Bull? Basta guardare l'assetto”

    ROMA – “Non ci vuole uno scienziato missilistico per capire da dove deriva il nostro vantaggio,basta guardare l’assetto della nostra macchina. Honda ha svolto un grandissimo lavoro, sì, ma in inverno. Abbiamo gareggiato con un’ala posteriore molto sottile e più scarica rispetto a quella Mercedes, per questo siamo stati più veloci nei rettilinei”. Christian Horner, team principal di Red Bull, durante un’intervista ai microfoni del quotidiano spagnolo “As” ha risposto al direttore esecutivo di Mercedes Toto Wolff, che aveva parlato di un’eventuale crescita delle prestazioni in Formula 1 della Power Unit Honda, di cui sono dotate le monoposto della scuderia di Milton Keynes.
    La situazione in Red Bull
    La crescita esponenziale della Red Bull è un po’ sulla bocca di tutti dopo gli ultimi successi, quattro di fila di cui tre di Verstappen e uno di Perez. La RB-16 è la prima auto in grado, dopo tanti anni, di mettere davvero in difficoltà la Mercedes, che ora insegue in classifica costruttori e con Hamilton in quella dei piloti. LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto: “Red Bull? Successo frutto di un gruppo stabile”

    ROMA – “Prima di guardare all’aspetto tecnico, e bisogna riconoscere che la Red Bull ha fatto un ottimo lavoro, credo sia giusto sottolineare che stanno cogliendo ottimi risultati perché possono contare su una squadra che è stabile da tanti anni, malgrado abbia dovuto affrontare delle difficoltà, malgrado non abbiano vinto, hanno continuato a costruire un gruppo per cercare di migliorare la loro vettura. E quello che vediamo adesso è il risultato di quel lavoro”. Mattia Binotto, intervistato da Motorsport.com, elogia la Red Bull e la sua strategia di lavoro, spiegando quelli che secondo lui sono i motivi dei grandi miglioramenti del team di Milton Keynes in Formula 1. “Se, invece, guardiamo a Mercedes già nel corso dell’anno scorso ci sono stati dei cambiamenti interni significativi, con ruoli che magari sono stati rivisti e la firma con il pilota che è arrivata solo a febbraio – ha aggiunto il team principal della Ferrari -. Credo che siano segnali di una distrazione che ha portato alla situazione attuale”.
    Sulla Ferrari
    Binotto ha poi parlato della sua Ferrari, reduce dai weekend in Francia e Austria per il Gp di Stiria: “Se si riguarda alla Francia emerge un weekend che avremmo potuto preparare meglio, ma rispetto all’anno scorso, c’è stato un significativo miglioramento che credo sia evidente, ma manca ancora qualcosa per pensare di agganciare i top team. Non scordiamoci che la nostra vettura è la stessa del Bahrain sulla quale cerchiamo di ottimizzare tutto il suo potenziale. A volte non ci siamo riusciti come in Francia, magari con scelte che con il senno di poi potevano essere diverse, ma anche per le debolezze delle vettura stessa. Queste debolezze non spariranno, così come non spariranno le differenze dai migliori. Su questo è meglio non illudersi” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto: “Red Bull ha un gruppo stabile da anni, ora si vedono i risultati”

    ROMA – Il segreto della Red Bull? Un gruppo solido che è rimasto pressoché lo stesso per anni. Queste le spiegazioni che Mattia Binotto dà all’exploit della scuderia di Milton Keynes, prima nella classifica costruttori di Formula 1 e con un pilota al comando della gradutatoria (Max Verstappen): “Prima di guardare all’aspetto tecnico, e bisogna riconoscere che la Red Bull ha fatto un ottimo lavoro, credo sia giusto sottolineare che stanno cogliendo ottimi risultati perché possono contare su una squadra che è stabile da tanti anni, malgrado abbia dovuto affrontare delle difficoltà, malgrado non abbiano vinto, hanno continuato a costruire un gruppo per cercare di migliorare la loro vettura – ha detto ai microfoni di Motorsport.com -. E quello che vediamo adesso è il risultato di quel lavoro. e, invece, guardiamo a Mercedes già nel corso dell’anno scorso ci sono stati dei cambiamenti interni significativi, con ruoli che magari sono stati rivisti e la firma con il pilota che è arrivata solo a febbraio – ha aggiunto il team principal della Ferrari -. Credo che siano segnali di una distrazione che ha portato alla situazione attuale”.
    La Ferrari
    Binotto ha poi parlato della sua Ferrari, reduce dai weekend in Francia e Austria per il Gp di Stiria: “Se si riguarda alla Francia emerge un weekend che avremmo potuto preparare meglio, ma rispetto all’anno scorso, c’è stato un significativo miglioramento che credo sia evidente, ma manca ancora qualcosa per pensare di agganciare i top team. Non scordiamoci che la nostra vettura è la stessa del Bahrain sulla quale cerchiamo di ottimizzare tutto il suo potenziale. A volte non ci siamo riusciti come in Francia, magari con scelte che con il senno di poi potevano essere diverse, ma anche per le debolezze delle vettura stessa. Queste debolezze non spariranno, così come non spariranno le differenze dai migliori. Su questo è meglio non illudersi” – ha concluso. LEGGI TUTTO