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    F1, Wolff: “Attacchi personali mai visti prima in questo sport”

    ROMA – La tensione non si è ancora del tutto stemperata a quasi una settimana di distanza dal contatto tra Lewis Hamilton e Max Verstappen a Silverstone. Toto Wolff, team principal della Mercedes, è convinto che soprattutto in casa Red Bull si sia andati oltre nei modi e nei toni: “La situazione era molto tesa, questo posso capirlo, ma il linguaggio che è stato utilizzato così come gli attacchi personali, sono di un livello che non avevamo mai visto prima in questo sport. Capisco il pregiudizio sull’incidente e le emozioni di un padre (Jos Verstappen, ndr), probabilmente avrei fatto la stessa cosa, ma avrei utilizzato un linguaggio diverso”, le sue parole. 
    “Lewis è rilassato”
    Wolff ha intenzione di ristabilire i rapporti con i rivali di Milton Keynes, ma prima sarà necessario abbandonare del tutto la rabbia e la frustrazione per l’episodio di domenica scorsa: “Quando la parte emotiva si sarà abbassata cercheremo di ripristinare il nostro rapporto professionale per il bene della Formula 1. Hamilton? Penso che sia abbastanza rilassato, le polemiche sono divampate, e alcuni dei commenti rilasciati dopo la gara sono stati molto personali, ma nel complesso Lewis si è comportato molto bene”, conclude Toto a Motorsport.com. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso: “Alpine può vincere. Le critiche? Una benedizione”

    ROMA – Fernando Alonso non è ancora riuscito a raccogliere punti in Formula 1 dopo il suo ritorno, ma è ottimista sul miglioramento di Alpine e sul suo adattamento alla monoposto del suo nuovo team. Il pilota spagnolo, intervistato da “SoyMotor”, ha elogiato la scuderia con cui, a 40 anni, è tornato a gareggiare nel Circus: “Se Alpine può vincere? Credo di sì. È una squadra che conosco bene. Sia a Enstone che a Viry lavorano con la speranza di ripetere i successi del passato e con il desiderio di affrontare questa nuova fase della Formula 1 che sta arrivando con i regolamenti del 2022 e con i motori del 2025. La Formula 1 ha cercato di cambiare se stessa per livellare la competizione e non avere i domini degli ultimi anni, prima con Red Bull e poi con Mercedes – ha aggiunto -. Penso che tutte le squadre, compresa l’Alpine, non vedono l’ora che arrivino queste nuove regole”.
    Sul processo di adattamento
    Alonso ha poi parlato del processo di adattamento alla macchina: “All’inizio avevo detto che mi ci sarebbero volute tre o quattro gare per ottenere il 100% dalla macchina. Alla fine me ne sono servite sei-sette, ma mi sto trovando bene con la macchina. Ci sono stati diversi fattori che hanno aiutato. Tra questi alcune modifiche che abbiamo dovuto apportare all’auto per adattarsi un po’ alla mia guida. È servito del tempo, e quando qualcuno ha detto ‘Fernando è vecchio, non è più lo stesso’ non ci ho pensato, sapevo che si trattava di un periodo di apprendimento.Mi aspettavo di imparare più velocemente, ad esempio a Monte Carlo è stato deludente il taglio in Q1. Sapevo che era una questione di tempo,le critiche non mi piacevano ma sono state una benedizione, perché hanno finito per rivalutare prestazioni buone ma non eccezionali, come il nono posto in Francia. Se prima ero finito, allora ogni buon risultato sarebbe stato visto come un grande traguardo” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1, Raikkonen: “Ritiro? Non lo so ancora”

    ROMA – “Ritiro? Onestamente non lo so ancora, anche l’anno scorso in questo periodo ho ricevuto la stessa domanda. Il record di presenza? Non ho questo interesse, tutti i record sono fatti per essere battuti. Mi sento vecchio qualche volta alla mattina, ma non quando sono in macchina”. Kimi Raikkonen, intervistato da “Sport 1”, ha risposto alle voci su un suo possibile ritiro al termine della stagione 2021 di Formula 1, affermando di non aver ancora deciso, e quindi tenendo aperte entrambe le possibilità.
    Su Mick Schumacher
    Raikkonen ha poi risposto su Mick Schumacher, uno dei nomi fatti per sostituirlo in caso di ritiro: “Se decido di smettere,non mi interessa affatto chi prenderà il mio posto. Non è un mio problema – ha affermato -. Per lui è difficile mettersi in evidenza perché la macchina non è molto veloce. Il nome gli mette pressione, ma avere una monoposto così gli dà una mano, perché ci sono aspettative basse e può avere tempo per imparare” – ha concluso. LEGGI TUTTO