More stories

  • in

    F1, Marko: “Nel 2022 Red Bull e Mercedes ancora favorite”

    ROMA – La Formula 1 2022 sarà un campionato spartiacque per il Circus. Il nuovo regolamento aprirà una nuova era permettendo alle altre scuderie di insidiare le superpotenze Red Bull e Mercedes, che l’anno scorso sono arrivate a contendersi i due titoli mondiali – piloti e costruttori – all’ultima gara. Nonostante questo, però, Helmut Marko, consigliere del team austro-britannico, ha sottolineato: “Nel 2021 abbiamo lavorato a due progetti di sviluppo ed entrambi hanno funzionato. Dunque, non ho ragione per credere che la nostra squadra e la Mercedes non possano essere le favorite anche per quest’anno” le sue parole a F1 Insider.
    Carte coperte
    Con l’introduzione delle nuove norme, la Formula 1 si attende che la lotta in pista sia ancor più spettacolare. Il paragone con il 2009 e con l’exploit improvviso della Brawn non impensierisce però Marko: “Non penso che qualcuno abbia ancora trovato la pietra filosofale fra le righe del nuovo regolamento. Per cui il nostro obiettivo è difendere il titolo di Max Verstappen e abbiamo i mezzi per farlo”, ha concluso il manager. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Marko sicuro: “Red Bull e Mercedes al top anche nel 2022”

    ROMA – La Formula 1 2022 si prepara al cambio regolamentare. Le nuove disposizioni della Federazione apriranno infatti una nuova era permettendo alle altre scuderie di insidiare le superpotenze Red Bull e Mercedes, che l’anno scorso sono arrivate a contendersi i due titoli mondiali – piloti e costruttori – all’ultima gara. Nonostante questo, però, Helmut Marko, consigliere del team austro-britannico, ha sottolineato: “Nel 2021 abbiamo lavorato a due progetti di sviluppo ed entrambi hanno funzionato. Dunque, non ho ragione per credere che la nostra squadra e la Mercedes non possano essere le favorite anche per quest’anno” le sue parole a F1 Insider.
    L’obiettivo è riconfermarsi
    Con l’introduzione delle nuove norme, la Formula 1 si attende che la lotta in pista sia ancor più spettacolare. L’ipotesi che si possa però assistere a un nuovo 2009 con l’exploit improvviso di un’outsider come allora fu la Brawn non impensierisce Marko: “Non penso che qualcuno abbia ancora trovato la pietra filosofale fra le righe del nuovo regolamento. Il nostro obiettivo resta dunque quello di aiutare Max Verstappen a difendere il titolo e abbiamo i mezzi per farlo”, ha chiarito il manager, convinto che la Red Bull possa vivere un’altra annata da protagonista assoluta. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Verstappen: “In Olanda c'era pressione, si aspettava solo la mia vittoria”

    ROMA – Di immagini iconiche della Formula 1 2021 ce ne sono davvero tante. Tuttavia, Max Verstappen, fresco campione del mondo, fra tutte le tappe della stagione scorsa ne sceglie una in particolare. Non Yas Marina, dove ha superato Lewis Hamilton all’ultimo giro. Se c’è un’occasione in cui l’asso della Red Bull ha davvero provato emozioni forti è stata invece la domenica del Gran Premio d’Olanda. “Lì ho sentito la pressione, anche più del GP di Abu Dhabi. Tutti si aspettavano che vincessi, compresi i tifosi”, ha detto Verstappen a CarNext.
    Le parole di Verstappen
    I tifosi a Zandvoort erano ovviamente tutti per Max Verstappen. In migliaia hanno preso parte al Gran Premio fin dal venerdì con passione ed euforia, amplificati dal fatto che la Formula 1 tornava sullo storico circuito dopo 35 anni. Il pilota della Red Bull ha rievocato i ricordi di quei giorni: “Desideravo solo che l’intero weekend fosse semplicemente perfetto e non avremmo potuto fare di meglio”. Poi, sulle due Mercedes di Hamilton e Bottas: “Hanno davvero provato a fare di tutto per ostacolarmi, ma alla fine ho vinto io e quando ho tagliato il traguardo ero sollevato”. Ora che il circuito di Zandvoort e il suo mare orange sono confermati anche per il 2022, non c’è dubbio che riserveranno un’accoglienza da re per Max Verstappen, primo olandese a trionfare nel campionato a quattro ruote più prestigioso del mondo. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Verstappen: “A Zandvoort ho sentito la pressione dei tifosi”

    ROMA – In Formula 1 i piloti devono convivere ogni giorno con la pressione. E Max Verstappen, fresco campione del mondo, non è stato da meno. L’olandese classe 1997 non ha però tremato di fronte all’ultimo giro a Yas Marina quando ha superato Lewis Hamilton all’ultimo giro. Non un cenno di reazione neanche a Monza, dove è letteralmente planato sulla testa dell’inglese alla Prima Variante. Se c’è un’occasione in cui l’asso della Red Bull ha accusato il colpo è stata invece la domenica del Gran Premio d’Olanda. “Lì ho sentito la pressione, anche più del GP di Abu Dhabi. Tutti si aspettavano che vincessi, compresi i tifosi”, ha detto Verstappen a “CarNext”.
    Il beniamino di casa
    I tifosi a Zandvoort erano ovviamente tutti per Max Verstappen. In migliaia hanno preso parte al Gran Premio fin dal venerdì con passione ed euforia, amplificati dal fatto che la Formula 1 tornava sullo storico circuito dopo 35 anni. Il pilota della Red Bull ha rievocato i ricordi di quei giorni: “Desideravo solo che l’intero weekend fosse semplicemente perfetto e non avremmo potuto fare di meglio”. Poi, sulle due Mercedes di Hamilton e Bottas: “Hanno davvero provato a fare di tutto per ostacolarmi, ma alla fine ho vinto io e quando ho tagliato il traguardo ero sollevato”. Il Gran Premio d’Olanda con la sua marea arancione sono confermati anche per la prossima stagione di Formula 1, quando Verstappen si presenterà a Zandvoort da campione del mondo e l’entusiasmo sarà ancora maggiore. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Leclerc: “Sostengo mio fratello, ma voglio che Arthur migliori da solo”

    ROMA – Charles e Arthur Leclerc, fratelli d’arte. I figli di Hervé Leclerc, pilota in Formula 3 fra gli Ottanta e i Novanta e scomparso nel 2017, hanno seguito le orme del padre. Mentre però il maggiore tra i due, Charles Leclerc, corre in Formula 1 per la Ferrari, l’altro compete nella stessa Formula 3. Ed è proprio l’alfiere del Cavallino, più grande di tre anni, a parlare del fratello ai microfoni di “Ferrari Magazine”: “Lui sa che io ci sono sempre per lui, ma in pista preferisco che vada avanti senza il mio aiuto, credo cha sia importante in uno sport come questo”. Mentre Arthur Leclerc ha sempre qualche suggerimento: “Quando segue la mia gara – afferma il 24enne – e nota qualcosa che magari a me dall’abitacolo sfugge, me lo segnala subito e mi aiuta. Il sostegno fra noi è reciproco”.
    Ricordare le origini
    In casa Leclerc si è sempre respirato l’odore dell’asfalto. “È mio padre – ha detto Charles Leclerc – ad avermi fatto conoscere il motorsport, ma non so se sarei comunque diventato un pilota senza di lui. Anche se penso che correre sia qualcosa che ho dentro. Ma non credo che sarei arrivato in Formula 1 senza di lui: è stato un esempio”. I fratelli Leclerc hanno iniziato a gareggiare sul kartodromo di Brignoles, luogo che il ferrarista ricorda sempre con affetto: “È fantastico tornare lì con Arthur e il nostro fratello maggiore, Lorenzo. È sempre un modo per tornare alle origini”. Anche fra i fratelli Leclerc corre lo spirito della competizione, che però è resa ancora più marcata dal fatto che sono entrambi in uno sport fortemente agonistico: “Quando ero piccolo voleva fare tutto quello che facevo. All’epoca era facile batterlo, in qualunque ambito. Ora però la differenza tra noi si è affievolita ed è dura averla vinta su di lui, soprattutto a padel”, ha detto Charles Leclerc. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Leclerc: “Sempre al fianco di mio fratello, ma in gara se la vede lui”

    ROMA – A separare Charles e Arthur Leclerc ci sono solo tre anni. Figli di Hervé Leclerc, in Formula 3 a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta e scomparso nel 2017, i due sono entrambi piloti: l’uno per la Ferrari in Formula 1, l’altro nella stessa Formula 3. Ed è proprio l’alfiere del Cavallino, il maggiore tra i due, a parlare del fratello ai microfoni di “Ferrari Magazine”: “Lui sa che io ci sono sempre per lui, ma in pista preferisco che vada avanti senza il mio aiuto, credo cha sia importante in uno sport come questo”. Mentre Arthur Leclerc ha sempre qualche suggerimento: “Quando segue la mia gara – afferma il 24enne – e nota qualcosa che magari a me dall’abitacolo sfugge, me lo segnala subito e mi aiuta. Il sostegno fra noi è reciproco”.
    Ricordi di famiglia
    In casa Leclerc si è sempre respirato l’odore dell’asfalto. “È mio padre – ha detto Charles Leclerc – ad avermi fatto conoscere il motorsport, ma non so se sarei comunque diventato un pilota senza di lui. Anche se penso che correre sia qualcosa che ho dentro. Ma non credo che sarei arrivato in Formula 1 senza di lui: è stato un esempio”. I fratelli Leclerc hanno iniziato a gareggiare sul kartodromo di Brignoles, luogo che il ferrarista ricorda sempre con affetto: “È fantastico tornare lì con Arthur e il nostro fratello maggiore, Lorenzo. È sempre un modo per tornare alle origini”. Come tutti i fratelli, Charles e Arthur Leclerc vivono in competizione, chiaramente amplificata dal loro essere entrambi piloti: “Quando ero piccolo voleva fare tutto quello che facevo. All’epoca era facile batterlo, in qualunque ambito. Ora però la differenza tra noi si è affievolita ed è dura averla vinta su di lui, soprattutto a padel”, ha concluso il monegasco. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Wolff su Hamilton: “In pista vuole che ci sia lealtà”

    ROMA – È un Toto Wolff ancora arrabbiato quello intervenuto ai microfoni di “Auto, Motor und Sport”. Il Gran Premio di Abu Dhabi è ancora ben presente nei pensieri dell’austriaco, che ha detto: “Siamo innamorati di questo sport perché è onesto, il cronometro non mente mai. Se il cronometro inizia a perdere di importanza, allora iniziano i dubbi”. La Formula 1 targata 2021 è finita con la vittoria di Max Verstappen e la sconfitta di Lewis Hamilton, che ha perso così il suo ottavo titolo mondiale tra le polemiche generali per la gestione della gara da parte di Michael Masi. “La grandezza di Lewis – ha spiegato Wolff – è stata più volte messa in discussione, ingiustamente. Anche a Yas Marina si è immediatamente congratulato con Max. Hamilton vuole solo che in pista si gareggi con lealtà”.
    Incontro in agenda
    La ferita dunque è ancora aperta e forse neanche il rapporto ufficiale della FIA su Gran Premio di Abu Dhabi placherà la delusione di Wolff. “Ci vorrà molto tempo – ha sottolineato il team principal della Mercedes – per digerire tutto questo. Non credo che ci metteremo mai alle spalle quanto accaduto, penso soprattutto a Lewis come pilota. L’amarezza è ancora molto profonda”. A febbraio, quando il report della Federazione verrà pubblicato, Wolff e Hamilton si incontreranno. Il silenzio del sette volte iridato però si fa sempre più pesante e dura ormai da più di un mese, d’altro canto i rumor sul suo ritiro si fanno sempre più frequenti e l’inglese è chiamato a dare un segnale. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Wolff: “Hamilton vuole lealtà in pista”

    ROMA – “Siamo innamorati di questo sport perché è onesto, il cronometro non mente mai. Se il cronometro inizia a perdere di importanza, allora iniziano i dubbi”. Ha parlato così ai microfoni di “Auto, Motor und Sport” Toto Wolff, ancora risentito per l’epilogo della Formula 1 2021, quando ad Abu Dhabi Lewis Hamilton ha perso il suo ottavo titolo mondiale, andato poi al rivale Max Verstappen. “La grandezza di Lewis – ha spiegato il manager viennese – è stata più volte messa in discussione, ingiustamente. Anche a Yas Marina si è immediatamente congratulato con Max. Hamilton vuole solo che in pista si gareggi con lealtà”.
    Superare Abu Dhabi
    La ferita dunque è ancora aperta e forse neanche il rapporto ufficiale della FIA su Gran Premio di Abu Dhabi placherà la delusione di Wolff. “Ci vorrà molto tempo – ha sottolineato il team principal della Mercedes – per digerire tutto questo. Non credo che ci metteremo mai alle spalle quanto accaduto, penso soprattutto a Lewis come pilota. L’amarezza è ancora molto profonda”. A febbraio, quando il report della Federazione verrà pubblicato, Wolff e Hamilton si incontreranno. Nel frattempo, l’inglese sette volte campione del mondo aspetta in silenzio, tuttavia intorno a lui corrono sempre le voci su un suo possibile ritiro anticipato dalla Formula 1. LEGGI TUTTO