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    Mission: Impossible 7, set in fiamme dopo un salto con la moto

    L’uscita di Mission: Impossible 7 è prevista per il 19 novembre 2021, ma sono davvero molti gli ostacoli che la produzione sta affrontando per portare a termine le riprese (che non sono ancora finite) della pellicola con protagonista Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt. Prima il Covid-19, che ha causato lo stop temporaneo: organizzazione da rivedere e tempistiche stravolte. Adesso un incendio, molto grave, che ha distrutto il set in Gran Bretagna dal valore di 2 milioni di dollari. Ma cosa è successo? Durante una scena in moto qualcosa non è andato secondo i piani. 
    Tom Cruise su BMW G 310 GS sul set di Mission: Impossible 7
    Una scena finita male

    Le foto pubblicate su Twitter dal Daily Mail (via Valentine-Bridger per SplashNews) mostrano moto e pilota (lo stuntman) in volo dopo il salto da una rampa. La scena purtroppo è finita male: nonostante la pianificazione attenta e dettagliata, è divampato un incendio. Il motivo? A quanto sembra, lo stuntman sarebbe dovuto atterrare sui cuscini, a differenza della moto per cui era previsto uno schianto a poca distanza. Le cose non sono andate come previsto e anche la due ruote è caduta sui cuscini di sicurezza, che hanno preso fuoco. Per domare il rogo è stato necessario l’intervento di diversi camion dei vigili del fuoco dell’Oxfordshire Fire Service. Nessun ferito, ma parte del budget è andata in fumo e si sono accumulati ulteriori ritardi nelle riprese. Mission: Impossible 7 vedrà mai la fine? LEGGI TUTTO

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    Berlino, con l'auto sperona tre motociclisti: uno rischia la vita

    A Berlino, tre motociclisti sono rimasti gravemente feriti dopo essere stati attaccati e speronati da un’auto. L’episodio, avvenuto lo scorso martedì, secondo la polizia locale è volontario e parte di un piano che ha messo di mira i motociclisti. Secondo la BBC, l’episodio è un vero atto terroristico ma potrebbe essere un semplice, quanto efferato, gesto di un mitomane.
    L’autore dell’attentato
    Gli incidenti sono avvenuti in diversi luoghi, separati l’uno dall’altro, appena fuori la zona centrale della capitale tedesca. L’autore del gesto insano è un uomo iracheno di 30 anni: testimoni affermano inoltre come quest’ultimo avesse in dotazione un “oggetto pericoloso” e una scatola di munizioni, anche se le autorità, al momento dell’ispezione della vettura, una Opel verniciata di nero, hanno trovato solamente attrezzi da lavoro.
    Corda tesa in strada: scooterista vittima della trappola finisce in ospedale
    Uno dei tre centauri è in pericolo di vita
    L’uomo, alla guida della sua auto, ha quindi speronato tre motociclisti, di cui l’ultimo si dice sia in fin di vita. Riportati danni anche alle moto e all’auto. Il portavoce dell’ufficio ricerca di Berlino, Martin Steltner, ha affermato che quella del terrorista era probabilmente una vera e propria caccia ai motociclisti: tre episodi così uguali tra loro, in effetti, non possono suggerire diversa spiegazione. L’emittente ARD ha inoltre riferito che l’uomo aveva ricevuto cure psichiatriche in passato dopo aver già tentato di uccidere, anche se il collegamento con il terrorismo islamico non è ufficialmente confermato. Altre fonti sostengono che prima dell’attacco avesse pubblicato una foto della sua auto su Facebook corredandola con parole di propaganda religiosa. LEGGI TUTTO

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    In moto con ciabatte o infradito: cosa dice la legge?

    L’estate è entrata nel vivo già da molte settimane e le abitudini della bella stagione hanno preso il sopravvento. Tra queste, anche il cambio di abbilgiamento: via le scarpe chiuse, largo a sandali, ciabatte e infradito. Ma in caso di guida, conviene davvero indossare calzature aperte? Oltre che scomodo, può essere anche pericoloso. I rischi che si corrono, infatti, sono diversi. Si parte dalla caduta: in casi del genere, andrebbe a mancare la protezione per i piedi. In più, è importante considerare che, indossando ciabatte, zoccoli o infradito, o addirittura guidando scalzi, aumenta il rischio che il piede scivoli durante la marcia creando problemi non solo al conducente ma all’intera circolazione.
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    Parola al Codice della Strada
    Ma cosa prevede la legge a riguardo? Innanzitutto bisogno sottolineare che, così come per le auto, non vi è alcun divieto di mettersi alla guida con calzature aperte. Il Codice della Strada, però, impone di “comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale” e di “conservare il controllo del veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza”, di “avere la più ampia libertà di movimento per effettuare le manovre necessarie per la guida” e “di avere libero uso delle braccia, delle mani e delle gambe”.
    La Polizia di Stato sottolinea poi che viene data libera autodisciplina a motociclisti e automobilisti nella scelta di abbigliamento e accessori, l’importante è che non vi sia nulla che possa intralciare l’uso di mani e piedi. Ad ogni modo, qualora doveste essere fermati mentre siete alla guida con calzature aperte, potreste essere multati solo se guidate in condizioni di scarsa sicurezza. In quel caso vi potrebbe essere comminata una multa che va da 83 a 333 euro, fino al fermo amministrativo di 60 giorni.
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    Un’occhiata all’assicurazione
    Un capitolo a parte merita poi la questione assicurazione. In caso di incidente mentre si è alla guida con calzature aperte, l’assicurazione potrebbe addossare al proprio cliente l’intero o il parziale risarcimento del danno in quanto alla guida in condizioni di scarsa sicurezza. Potrebbe essere un sacrificio, ma indossare scarpe chiuse alla guida anche durante il periodo più caldo è dunque consigliato. Per i motociclisti, addirittura, meglio stivaletti che possano proteggere piedi e caviglie. La sicurezza prima di tutto. LEGGI TUTTO

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    Ecobonus, parla ANCMA: “Bene rimodulazione anche senza rottamazione”

    La sostenibilità ambientale, abbinata al concetto di mobilità, è ormai uno dei temi principali del presente e del futuro, anche delle due ruote. Verso questa direzione si muovono le nuove disposizioni del Ministero dello Sviluppo circa l’erogazione di ecobonus riservati alle moto elettriche. ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessorri) ha accolto con favore l’annuncio sul via libera alla prenotazione dei contributi, rimarcando “il lavoro proficuo e sinergico che è stato intrapreso con il Governo per arrivare alla rinnovata formulazione, che estende concretamente la platea dei beneficiari e aumenta l’efficacia della misura”.
    Ecobonus, il Dl Rilancio per moto e scooter elettrici è legge
    Ecobonus: i dettagli
    L’erogazione dell’ecobonus per l’acquisto di moto, scooter, ciclomotori, tricicli e quadricicli a trazione elettrica è stata resa possibile dalla conversione in legge del Decreto Rilancio. Le percentuali dell’ecobonus, che può essere richiesto fino al 31 dicembre 2020, vanno a coprire il 30% del prezzo d’acquisto, fino a massimo 3.000 euro senza rottamazione, e il 40% fino a massimo 4.000 euro con rottamazione.  
    Moto e motorini elettrici, il bonus arriva fino a 4.000 euro

    Come va l’elettrico in Italia
    Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente di ANCMA Paolo Magri, che ha ribadito: “L’obiettivo dell’associazione era quello di dare la possibilità anche a chi non avesse un mezzo obsoleto da rottamare di godere di questo incentivo, in modo da poter sviluppare un mercato che ha ancora grandi potenzialità di crescita”. Intanto segnali confortanti arrivano dal mercato nazionale. Nei primi sette mesi del 2020, nonostante l’emergenza sanitaria e il lockdown che ha costretto i rivenditori ad abbassato le saracinesche, sono stati immatricolati 2.166 ciclomotori (+36% sul 2019) e 1.798 tra scooter e motocicli (+158%, sempre rispetto all’anno precedente). Un incremento ormai costante nel tempo, confrontando anche i numeri dello scorso anno che descrivono un 2019 molto dinamico con 4.031 ciclomotori venduti (+38%) e 1.796 motocicli e scooter, pari a un +185% sul 2018. Sebbene i volumi siano ancora ridotti rispetto ai mercati di altri Paesi europei, come Francia, Spagna e Olanda, a balzare all’occhio è l’incidenza dei veicoli elettrici sul totale del mercato delle due ruote a motori nel nostro Paese, più del doppio superiore a quello delle auto.
    Super Soco, ecoincentivi per la gamma 100% elettrica
    Parla Paolo Magri: ecco cosa ha detto il presidente ANCMA
    Boom vero e proprio per quanto riguarda i ciclomotori, complice anche il maggior utilizzo nei contesti urbani e la diffusione dei servizi di sharing che riempiono la mappa delle principali città italiane, mentre rimangono contenuti i volumi di vendita di moto e scooter. “Per questo – ha concluso Magri – la ridefinizione dell’Ecobonus ci consente di accendere nuovamente i riflettori sul lavoro dei nostri associati e su un’ampia filiera nazionale legata alle due ruote elettriche fatta di decine di imprese che rappresentano un’eccellenza da valorizzare, ma anche di promuovere un maggiore utilizzo dei veicoli elettrici, che spesso è ostacolata da pregiudizi e poca conoscenza”.
    Bonus mobilità, la piattaforma sarà attiva dopo il 6 agosto LEGGI TUTTO

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    Bonus mobilità, per il rimborso è obbligatorio lo scontrino “parlante”

    Rappresenta uno degli argomenti caldi di questi mesi, di questo periodo specifico, figlio del tempo che stiamo attraversando: il bonus mobilità. Grazie agli incentivi per l’acquisto di bici, ebike e monopattini elettrici inseriti all’interno del Decreto Rilancio, sono tantissimi gli italiani che hanno preso d’assalto i negozi per comprare un nuovo mezzo a due ruote. Assodato che il bonus è fino a un massimo di 500 euro, la situazione ha vissuto un momento di stallo a causa della diatriba tra Ministero dei Trasporti e Ministero dell’Ambiente sui documenti da presentare per ottenere il rimborso da parte di chi ha già fatto l’acquisto.
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    Lo scontrino “parlante”: cos’è
    Il nodo della questione riguarda lo scontrino che, secondo il Ministero dei Trasporti dovrebbe essere un semplice scontrino. Il Ministero dell’Ambiente, invece, si batte per lo scontrino “parlante”, cioè con l’indicazione della tipologia del prodotto acquistato e il codice fiscale dell’acquirente, per timore di eventuali furbetti pronti a ottenere il bonus senza aver effettivamente acquistato una bici o un monopattino. A vincere è stata la linea proposta dal Ministero dell’Ambiente: per ottenere il rimborso va presentato uno scontrino “parlante”, nel quale viene specificata la natura dell’acquisto, oltre al codice fiscale di chi ha comprato. Anche la fattura è considerata valida.
    Le tempistiche
    Quello che ancora non è affatto chiaro sono le tempistiche di attivazione del portale su cui richiedere il rimborso. Sembra che entro un mese tutto sarà attivo, ma si teme il rischio di clickday. Per evitarlo, l’ipotesi è dare la precedenza a coloro che hanno già fatto l’acquisto. Gli altri che si registreranno, invece, otterranno un voucher e verranno messi in attesa. Ma qual è la cifra messa a disposizione per il bonus mobilità? 210 milioni di euro che, però, secondo le stime Ancma potrebbero non bastare.
    Bianchi e la moda delle bici: ”Un momento d’oro che ci darà soddisfazioni” LEGGI TUTTO

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    Voge Valico 500 DS, l'Adventure accessibile

    L’estate chiama la voglia di avventure: ecco, quindi, Voge Valico 500 DS, il nuovo modello del brand del Gruppo cinese Loncin, dallo spirito adventure. Una moto versatile: adatta all’uso quotidiano, basta notare il peso contenuto e l’altezza da terra ridotta, ma anche alle gite del fine settimana. Una trasfrormazione possibile grazie ai dispostivi per gli amanti del viaggio come le valigie tourer di serie, le sospensioni a lunga escursione e il capiente serbatoio. Valico 500 DS è già disponibile in listino in colore nero a 5.990 euro.

    Dalle forme taglienti, la Valico 500 DS è dotata di luci a LED all’anteriore. All’estremità del codino e nella parte anteriore si inserisce tra convogliatori e serbatoio un brillante gruppo ottico a tubi luce dal design moderno. Un ulteriore tocco di stile è la verniciatura in nero dei coperchi laterali del carter motore. Il parabrezza è inoltre facilmente regolabile manualmente su due posizioni.
    Sul cruscotto digitale TFT a colori è possibile visualizzare contagiri, contachilometri, carburante e trip computer per consumi e orologio.
    Iniezione elettronica Bosch
    A spingere la Valico 500 DS, un bicilindrico parallelo fronte-marcia con raffreddamento a liquido e distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro: leggero, dai bassi consumi, funziona con la iniezione elettronica Bosch, per una potenza di 43,5 CV a 8.500 giri/min e 40,5 Nm di coppia. La pompa olio assicura una perfetta lubrificazione e di conseguenza l’affidabilità del motore, che ha dei carter progettati strutturalmente per ridurre le vibrazioni in maniera netta e quindi rendere la guida il più confortevole possibile. Il serbatoio è di 17 litri, per un’autonomia che arriva a 500 km.
    MV Agusta: alleanza con la cinese Loncin e 4 nuovi modelli
    Prestazioni ottimali
    Prestazioni ottimali, aiutate dal peso a secco di 193 kg e alla sella alta 860 mm da terra. Sulla Valico 500 DS la forcella telescopica Kayaba ha steli da 41 mm e garantisce una escursione di 156 mm. Il mono ammortizzatore, anch’esso targato Kayaba, è regolabile nel precarico molla e agisce sul telaio mediante un leveraggio progressivo per garantire comfort e stabilità. Sui cerchi in lega leggera a 6 razze sdoppiate sono montate coperture Pirelli Angel GT nelle misure 120/70­-17″ e 160/60­-17″. I freni all’anteriore sono doppi e hanno un diametro di 298 mm, con un profilo wave, mentre al posteriore il disco è da 240 mm.  LEGGI TUTTO