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    Il Serbia Open (ATP 250) si giocherà a porte chiuse

    Novak Djokovic sarà la stella del torneo casalingo

    L’annuncio era pressoché scontato, ma ora diventa ufficiale. Il prossimo Serbia Open, ATP 250 di Belgrado, in calendario dal 19 al 25 aprile 2021, si svolgerà senza pubblico. Ad annunciarlo Djordie Djokovic, direttore dell’evento e fratello del numero 1 al mondo.
    “Sfortunatamente, quest’anno non ci saranno fan – dichiara Djordie alla televisione serba Nova S – Siamo in una situazione ancora molto difficile con molte persone che contraggono il virus su base giornaliera. È un anno davvero complicato per tutti e le restrizioni hanno provocato anche molti infortuni tra i giocatori. Purtroppo, Borna Coric e Stan Wawrinka hanno dovuto rinunciare al torneo, ma avremo comunque un campo di partecipazione molto forte. Oltre a Novak, ci saranno Dominic Thiem, Gael Monfis e Aslan Karatsev, così come i serbi Filip Krajinovic, Laslo Djere e Miomir Kecmanovic. Molti dei migliori 30 giocatori al mondo saranno qui da noi”.
    Nonostante la concorrenza nella stessa settimana dell’ATP 500 di Barcellona (storico evento sul rosso e con montepremi più importante), a Belgrado sono sicuri di riuscire ad allestire un grande torneo, grazie al traino del n.1 Djokovic.

    After nine years, Belgrade will once again be the host of the Serbia Open tournament, in which some of the best tennis players in the world will participate. It will be an opportunity for our capital to become the center of great tennis and true values.#SerbiaOpen #SerbiaOpen2021 pic.twitter.com/4ETQYLpHGV
    — Serbia Open Official (@SerbiaOpen2021) April 1, 2021

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    Agassi: “Djokovic? Non sono riuscito ad aiutarlo. I social? Se ci fossero stati quando ero giovane…”

    Andre Agassi oggi

    Andre Agassi ha rilasciato un’interessante intervista al network USA CNBC, in cui parla a 360° del tennis di oggi. Tra i temi trattati dall’otto volte campione Slam, l’annoso dibattito sul migliore di sempre, lo strapotere dei social media e soprattutto un ricordo del breve periodo trascorso insieme a Novak Djokovic. Il n.1 del mondo stava attraversando una fase complicata, dopo il problema al gomito ed una crisi personale che l’aveva fatto scivolare dal trono del gioco alle retrovie. Andre cercò di sollevarlo, ma i due non trovarono un comune accordo sulla strada da percorrere.
    “La verità che è non lo stavo aiutando”, racconta Agassi, “Le mie ragioni si fondavano sul cosa fosse meglio per il suo tennis, se in qualche modo poteva ottenere il meglio da se stesso, e quindi conoscere più in profondità lui e la sua famiglia. Avevo il desiderio di aiutarlo davvero.Quello era il mio obiettivo, ma se sono sulla tua strada e sto interrompendo il tuo processo o interferendo con esso, allora è meglio che mi allontani da te. Non posso necessariamente sottoscrivere le scelte che stai facendo, quando non le condivido. Perché un rapporto di collaborazione funzioni è necessario trovare un delicato bilanciamento, ma troppo spesso ci siamo trovati a non essere d’accordo, e niente, restava solo che accettarlo, non voglio esprimere un giudizio su questo. Spero che in qualche modo la mia breve esperienza con lui gli abbia dato modo di riflettere e ritrovare la sua strada”.
    Relativamente al GOAT, Andre taglia corto, dando un parere assai condivisibile: “È diverso dire chi ha la migliore carriera, chi sta giocando al meglio, chi è il migliore. Credo che il migliore sui campi in erba sia Roger, sulla terra battuta Rafa e sui campi in cemento Novak. Nelle tre condizioni del tennis oggi, ecco chi sono i tre migliori”.
    Giocare oggi al tempo dei social media è più difficile rispetto ai suoi tempi: “Oggi con questi mezzi di comunicazione è necessario essere molto responsabili, parli direttamente e senza filtri e milioni di persone, puoi influenzare la vita della gente con quel che fai e quel che dici. Se ripenso alla mia gioventù, tutti i conflitti interiori e fasi di ribellione che ho attraversato, non ho idea di quel che avrei fatto avendo a disposizione questi strumenti… meno male che non c’erano!“.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic difende Pospisil via social

    Novak Djokovic, fondatore della PTPA con Pospisil

    Novak Djokovic non è presente al Masters 1000 di Miami, ha preferito restare a Monte Carlo per preparare la stagione su terra battuta. Anche da lontano, il serbo ha voluto far sentire la propria presenza per sostenere Vasek Pospisil, “travolto” da molte critiche dopo il fattaccio di cui si è reso protagonista in campo in Florida. Il canadese infatti è esploso violentemente alla fine del primo set del suo match di primo turno, offendendo pesantemente il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi, per poi scusarsi per il suo comportamento. Ricordiamo che Djokovic e Pospisil sono i due principali portabandiera della nuova associazione PTPA, nata la scorsa estate a difesa degli interessi dei tennisti.
    Scrive Djokovic su Twitter: “Relativamente a quel che è accaduto, io non mi trovo a Miami. Tuttavia Vasek Pospisil è un mio buon amico e mi immedesimo con lui di tutto cuore. I giocatori del tour concorderebbero sul fatto che è una persona della totale integrità che ha a cuore il benessere dei suoi compagni di professione. Spero che i giocatori riconoscano l’importanza di stare uniti”.
    Dopo le scuse di Pospisil, nessun altro giocatore si è espresso pubblicamente sull’episodio, sembra regnare una calma apparente, ma è evidente che nel mondo del tennis maschile c’è tutt’altro che serenità.

    Concerning matters at hand, I am not in Miami. However Vasek Pospišil is my good friend and I empathize with him wholeheartedly. Players on tour would agree that he is an individual of the highest integrity who cares about the well being of his fellow competitors. 1/2
    — Novak Djokovic (@DjokerNole) March 26, 2021

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    Holger Rune contatta Djokovic via Instagram: si allenerà col n.1 sulla terra di Monte Carlo

    È proprio vero che la nostra vita è cambiata tanto dall’avvento dei social network, in ogni settore. I contatti sono diventati più facili e immediati. Curioso l’episodio che vede coinvolti il n.1 del mondo Novak Djokovic ed il giovanissimo danese Holger Rune, una delle promesse del tennis internazionale. Pochi giorni fa serbo ha comunicato di […] LEGGI TUTTO

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    Thiem e Djokovic salutano il rientro di Federer

    Dominic Thiem

    Il mondo del tennis si appresta ad abbracciare simbolicamente il ritorno in campo di Roger Federer, appena scalzato come “Re” assoluto del ranking ATP dal grande rivale Novak Djokovic. Proprio il serbo e Dominic Thiem salutano l’esordio dello svizzero dopo uno stop lungo un anno intero. Ecco le loro parole.
    Thiem, in press conference a Doha: “Penso di parlare a nome di tutti, anche se siamo rivali, quando dico che mi piace ancora moltissimo guardarlo giocare a tennis. Il gioco di Roger è bellissimo, incluso il modo in cui si approccia al tennis. Quindi da questo punto di vista, sono un suo grande fan. Sono molto felice che stia tornando e che io possa rivederlo qua a Doha. Questo è quello che pensa la maggior parte di noi. Spero che sia di nuovo molto forte, ovviamente, che riesca ancora a giocare il suo tennis al massimo livello”.

    Djokovic ha parlato al magazine NDTV, sul proprio record di 311 settimane da n.1 e anche su Roger: “Il 2011 è stato l’anno della mia svolta, dopo aver vinto l’Australian Open continuavo a stare bene e vincere, sentivo di poter sconfiggere i miei due più grandi rivali, fino al sogno di vincere finalmente Wimbledon e “assaggiare” l’erba del campo centrale. Quella è stata la svolta nella mia carriera, non ero solo uno che perdeva spesso contro di loro ed era dietro a rincorrerli, potevo essere io davanti a tutti. Ho giocato contro di loro grandissime partite, più di 50 contro ognuno di loro. Hanno due stili differenti, due modi di comportarsi dentro e fuori dal campo così diversi, che ho sempre dovuto adattare il mio tennis a seconda di chi ho affrontato. All’inizio della mia carriera non sentivo quella gratitudine che provo oggi, mi hanno “picchiato” così tante volte che pensavo che mi sarebbe stato meglio far parte di un’epoca diversa dalla loro…, ma oggi posso dire che senza dubbio mi sento fortunato di aver condiviso la mia carriera con loro. mi hanno reso il giocatore che sono oggi. Il fatto che Federer rientri è una bella notizia per tutto il mondo del tennis”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’ATP celebra le 311 settimane da n.1 di Djokovic

    L’8 marzo 2021 diventa una data storica nel mondo della racchetta. Novak Djokovic segna 311 settimane da n.1 del ranking ATP, record assoluto da quando la classifica del tennis maschile è stilata al computer. Il serbo supera le 310 settimane di Roger Federer, record che si pensava fosse irraggiungile. Non per “Nole”, che con una […] LEGGI TUTTO