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    La Quarantena a Melbourne: Wawrinka e Schwartzman si alleneranno insieme per la prima settimana

    Stan Wawrinka SUI, 1985.03.28

    L’edizione 2021 degli Australian Open sarà speciale per molti aspetti e non solo perchè il torneo inizierà in ritardo l’8 febbraio. Anche nel pre-torneo i giocatori avranno la preparazione condizionata: i tennisti saranno in quarantena dal 17 al 31 gennaio, in alberghi scelti dall’organizzazione, ma potranno allenarsi per qualche ora al giorno. Nella prima settimana, però, ogni giocatore potrà solo condividere il campo con un altro tennista.

    Rafael Nadal e Jannik Sinner sono stati uno delle prime coppie annunciate, ma ce ne sono altrE che sono state confermate.
    Allenamenti prima settimanaJannik Sinner & Rafael NadalDiego Schwartzman & Stan WawrinkaJoão Sousa & Pablo Carreño BustaJan Lennard Struff & Nikoloz BasilasvhiliPaula Badosa & Marta Kostyuk LEGGI TUTTO

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    Il meglio e… il peggio del 2020 (di Marco Mazzoni)

    Martina Trevisan, quarti di finale a Roland Garros 2020

    Stiamo per mandare in archivio un’annata triste come poche altre. Anche il mondo del tennis è stato travolto da una situazione imprevedibile e devastante, con strascichi pesantissimi che rischiano di compromettere buona parte del 2021, tennistico e non. Nonostante tutto qualcosa in campo è successo. Si sono giocati tre Slam su quattro (Australian Open in totale regolarità), le ATP Finals, alcuni Masters 1000 e niente Davis (o quel che è adesso…). Il nostro tennis si è esaltato grazie alla crescita di Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Salvatore Caruso, Stefano Travaglia e Lorenzo Musetti, oltre al recupero di Marco Cecchinato e quello straordinario di Martina Trevisan, nettamente la pagina più bella del 2020 in casa Italia.
    Anche se l’anno è stato strano, incompleto e (speriamo) irripetibile, ecco un pagellone di fine 2020, con il meglio e il peggio della stagione, secondo il mio personale punto di vista. Senza la pretesa di essere esaustivo e aperto a ogni valutazione contraria.

    Miglior giocatore del 2020: Dominic Thiem
    Numeri alla mano Djokovic ha meritato di chiudere la stagione da n.1, ma il suo anno è stato troppo “travagliato” – in campo e fuori – per eleggerlo ai miei occhi come migliore in stagione; inclusa la vittoria Slam in Australia, arrivata anche grazie ad un calo di Thiem nel momento decisivo della finale, quando sembrava avere la partita in pugno. Onore e applausi a Nadal per il suo ennesimo titolo a Parigi e record a 20 Slam, ma ha giocato troppo poco. Preferisco premiare Dominic Thiem, perché finalmente un tennista nato nei ’90s è riuscito a vincere uno Slam. Inoltre ha fatto finale a Melbourne e ha lottato sino all’ultimo 15 alle ATP Finals, regalando momenti di grande tennis (bella la sfida vs. Nadal). Gli è mancato l’acuto a Parigi, dove tutti l’aspettavano, ma ha pagato forse lo sforzo di New York. Di sicuro di tutti gli inseguitori è quello che ha mostrato più segnali di crescita. Thiem è ormai al livello di Rafa e Novak nei grandi appuntamenti.

    Miglior giocatrice del 2020: Iga Swiatek
    Iga ha impressionato a Parigi. Tanto. Nel torneo che tutti noi ricorderemo per la cavalcata bellissima di Martina Trevisan, la polacca ha demolito tutto e tutte con potenza e qualità impressionanti. Gioca un gran tennis Swiatek, spinge, attacca, lo fa con un piglio da star vera. Adesso tutti ci auguriamo che non sia l’ennesima meteora del tennis rosa, dirompente ma effimera. Lei sembra diversa. Quando la osservi mentre parla i suoi occhi emanano una luce intensa, è un fiume irruento in piena, pronto a straripare. Speriamo che il WTA Tour abbia trovato in lei una nuova vera campionessa, è indispensabile.

    Miglior italiano del 2020: Jannik Sinner
    In quest’annata a dir poco balorda, con Berrettini e Fognini in cattive condizioni fisiche, impossibile non premiare il talento dirompente di Sinner. Ha vinto il suo primo ATP 250, ma il torneo più importante del suo anno (e della sua giovanissima carriera) resta Roland Garros. Jannik è stato l’unico capace di impegnare davvero Nadal. Non inganni il punteggio: chi ha visto il match con attenzione ricorda benissimo come il super campione maiorchino sia stato costretto a giocare al 100% per superare l’impeto dell’azzurro. In moltissimi scambi Jannik ha messo sotto Rafa, anche nelle direttrici preferite dal 20 volte campione Slam. La strada è ancora lunga, ma il percorso intrapreso da Sinner sembra proprio quello giusto, supportato in modo perfetto da Riccardo Piatti e tutto il team. Avanti tutta! Merita una menzione anche Lorenzo Sonego, che zitto zitto ha chiuso l’anno al n.33 (best raning) e battuto Djokovic a Vienna. Applausi sinceri.

    Miglior italiana del 2020: Martina Trevisan
    La sua storia ha commosso il mondo della racchetta, e non solo, durante la magica cavalcata a Roland Garros. Lei ha incantato tutti, per quel sorriso travolgente e per quel braccio fatato che finalmente si è preso il palcoscenico che merita. È ancora giovane, con tanto da dire e da dare al nostro sport, in un momento di grande difficoltà nel panorama rosa nazionale. Aspettiamo Martina con fiducia nel 2021, pronti a sorridere con lei.

    Miglior torneo del 2020: ATP Finals
    Si è giocato un po’ troppo poco perché questa categoria (un po’ come le altre…) sia davvero completa. Però l’ultimo torneo del 2020 è stato interessante, intrigante, con tante bellissime partite. Alla faccia di chi si ostina a considerarlo un “accessorio”. Niente di più sbagliato: basta chiedere ai tennisti. Anche l’Australian Open è stato un buon torneo, con molti match intensi ed una finale ricca di colpi di scena, ma salutiamo Londra augurandoci che Torino 2021 non la faccia affatto rimpiangere.

    Match dell’anno 2020: Schwartzman vs. Shapovalov a Roma
    Ok, non è stata una finale, ma questa splendida partita ha entusiasmato per intensità, qualità e vittoria al fotofinish dell’argentino. La creatività e traiettorie di Shapo vs. le rincorse e qualità di Diego. Contrasto di stile perfetto, emozioni fino all’ultima palla in oltre tre ore di partita. Ho avuto la fortuna (enorme) di vivere tutto il match dal campo. Tanto tantissimo tennis di qualità. Bravissimi, un gran bel manifesto per il nostro sport.

    Delusione dell’anno: Felix Auger-Aliassime
    Forse è un po’ forte come candidatura al premio meno ambito, ancor più viste le tre finali raggiunte in stagione. Non se lo aggiudica per averle perse tutte (6 su 6, contando il 2019…), ma per come il giovane canadese sia rimasto completamente fermo a livello di evoluzione nel suo tennis. Mentre molti altri giovani sono cresciuti notevolmente (vedi Sinner, Rublev, Humbert, Ruud per citarne alcuni), FAA continua a giocare “un buon tennis”, ordinato, ma senza quel quid che lo possa portare a sconfiggere i migliori e fare un vero salto di qualità. Nel 2020 non è mai riuscito a sconfiggere un top10, soprattutto non ha mai mostrato un salto in avanti sia sul piano tecnico che agonistico. Serve, probabilmente, un cambio di coach o di prospettiva, per elevare quel tennis completo in cui fa tutto bene ma niente in modo straordinario. Una citazione purtroppo la merita anche il nostro Matteo Berrettini, che ha la scusante di non esser stato bene in larghi periodi della stagione (già da gennaio), ma che senza la protezione del ranking particolare di quest’anno avrebbe subito un tracollo in classifica. Tutti ci auguriamo che nell’inverno ritrovi la miglior condizione fisica e il nostro movimento quel campione che ha dimostrato di essere. Forza Matteo!

    Pagina nera dell’anno: la creazione della PTPA
    Niente contro le rivendicazioni dei giocatori. Che la torta degli introiti debba esser divisa in modo più equo è sacrosanto, ma è singolare il modo in cui questa associazione è stata annunciata e come viene portata avanti. In un anno segnato dalla pandemia, con il sistema quasi al collasso e con un US Open alle porte molto complicato da disputare, lo strappo portato avanti da Djokovic, Pospisil e gli altri “senatori” è stato singolare. Ancor più perché loro (soprattutto Pospisil, quello che pare il “braccio armato” del gruppo, mi si passi il termine) hanno rilasciato molte interviste dando risposte alquanto contraddittorie sulla volontà di non creare una frattura insanabile, senza fornire dati precisi su quanti giocatori hanno aderito (perché quest’aria fumosa sui numeri?), e nemmeno spiegare un programma strutturato su obiettivi concreti. In balia delle onde nel mare in tempesta, solo remando tutti all’unisono se ne esce vivi… In questo Andrea Gaudenzi (Presidente ATP) è apparso esemplare, come assai interessante è la sua visione e programma per il futuro, questo sì ben spiegato nei minimi dettagli e molto vicino alle richieste (sottolineo giuste) dei giocatori. Per tutti questi motivi, la PTPA, proprio nel difficilissimo 2020, pare qualcosa di cui si poteva fare proprio a meno.

    Chiudo con una piccola speranza per il 2021. Che la ricerca e il comportamento responsabile di tutti noi possa contribuire a sconfiggere la maledetta pandemia, in modo che possiamo tornare a quella semplice vita di tutti i giorni che oggi ci manca terribilmente. In parallelo, che il mondo del tennis ritrovi completezza e regolarità, magari con 4 nuovi vincitori Slam, e perché no, un azzurro tra di loro…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Come sarebbe la top 10 ATP senza i tennisti europei?

    Diego Schwartzman ARG, 1992.08.16

    Il circuito mondiale è stato completamente dominato dai tennisti europei dall’inizio di questo secolo, ma mai, come oggi, il “resto del mondo” è stato così sottorappresentato tra i primi posti nella classifica mondiale.
    Con Juan Martín Del Potro e Kei Nishikori costantemente infortunati, Kevin Anderson che sta cercando di tornare alla forma migliore dopo i gravi problemi fisci e John Isner che sta inevitabilmente invecchiando, l’attuale top 10 ATP di tennisti non europei è una buona dimostrazione di come il vecchio continente stia dominando in questo sport.

    Top 10 ATP non europei classifica fine 20201. Diego Schwartzman (9° ATP)2. Denis Shapovalov (12°)3. Milos Raonic (14°)4. Felix Auger-Aliassime (21.)5. Cristían Garín (22°)6. Alex De Minaur (23°)7. John Isner (25°)8. Taylor Fritz (29.)9. John Millman (38.)10. Reilly Opelka (39.) LEGGI TUTTO

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    Australian Open 2021 a rischio, il parere dei giocatori

    Alexander Zverev

    Dopo la doccia fredda di ieri, con la conferma da parte del governo dello stato di Victoria (Australia) delle restrizioni all’ingresso fino al 31/12/2020 per contenere la pandemia, arrivano alcune reazioni da parte dei giocatori. C’è un misto di incredulità, delusione ma anche speranza. Craig Tiley è uno dei dirigenti tennistici più preparati e stimati, e l’Australian Open un evento troppo importante per esser cancellato visto che, tra l’altro, la situazione sanitaria a Melbourne è in questo momento sotto controllo. Le cautele delle autorità derivano proprio dalla volontà di mantenere lo status quo (da 20 giorni nessun nuovo contagio registrato nello stato di Victoria, ma è scoppiato un piccolo focolaio ad Adelaide) e di fare il possibile affinché l’Australia non precipiti di nuovo nell’emergenza.
    A Londra il tedesco Alexander Zverev ha commentato così la notizia della conferma delle restrizioni agli ingressi in Australia: “Dobbiamo dare credito a Tennis Australia e Craig Tiley, penso che stiano facendo il meglio che possono. Capisco la cautela del governo australiano: se 3000 persone vengono per il tennis in pochi giorni, è quasi sicuro che potrebbero scapparci dei nuovi positivi, questo è indubbio, quindi capiamo che siano molto attenti a questo aspetto”.
    Il brasiliano Bruno Soares, membro dell’ATP Players Council, ha espresso preoccupazione per le tempistiche: “Se dobbiamo arrivare, restare in quarantena ed uscire a giocare immediatamente, è una situazione pericolosa per i giocatori, sarebbe tutt’altro che ideale. Sappiamo che stanno cercando di ottenere le migliori condizioni per noi in modo che possiamo prepararci adeguatamente. Dobbiamo essere pazienti e lasciare che l’Australia faccia quello che deve fare, e forse avremo una buona estate”.

    Si dice fiducioso l’argentino Diego Schwartzman: “Da quello che so, non credo che l’Australia verrà cancellata. C’è una situazione simile a quella vissuta agli US Open, con molte discussioni tra l’organizzazione del torneo e il governo del loro paese. L’ATP e i giocatori sono esclusi, perché ci sono dei protocolli sanitari da rispettare. Le decisioni di voler ricevere stranieri o meno vanno oltre le nostre competenze, ma questo influisce sui tornei. La posizione dell’Australia oggi è di non ricevere stranieri fino al 1 gennaio, e mantenere la quarantena di 14 giorni senza la possibilità di gareggiare, forse potremo almeno allenarci. Solo dopo il 14 gennaio potremo giocare. Non è il massimo se le cose restassero così. Dobbiamo vedere cosa succede anche con i tornei sudamericani. Noi siamo in attesa. L’ATP ha deciso di salvare i punti per la classifica, e questo aiuta i giocatori nel prendere la decisione se andare o meno in Australia, ma credo che la maggior parte di noi vorrà andare, anche perché il calendario potrebbe essere modificato”.
    Infatti le proposte sul tavolo sono molte: si parte dallo spostamento in avanti del torneo di una o due settimane, con gli eventi di Sydney e Brisbane posticipati dopo lo Slam, o addirittura l’inizio degli Australian Open a febbraio. Altra ipotesi è di imporre una bolla blindatissima a Melbourne sullo stile degli ultimi US Open, con almeno tre settimane di gioco (un torneo per prepararsi e quindi gli Australian Open, tutti nell’impianto di Melbourne park, magari senza pubblico). Anche l’aspetto economico è uno dei fattori decisivi: Craig Tiley è fermamente deciso a far disputare il torneo quasi “a tutti i costi”, tuttavia ha affermato al Sydney Morning Herald che dovrà investire più di 33 milioni di dollari australiani nella biosicurezza, un costo imprevisto. “Possiamo mantenere i nostri guadagni dalle trasmissioni televisive, ma perderemo entrate dal merchandising, dalla vendita dei biglietti e ci saranno meno entrate dall’ospitalità”.
    La situazione è in divenire, vi terremo aggiornati sui nuovi sviluppi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2020: Alexander Zverev ancora in corsa. Diego Schwartzman meno

    Alexander Zverev GER, 1997.04.20

    Nella sfida tra gli sconfitti del primo turno del gruppo Tokyo 1970, Alexander Zverev (ATP 7) è riuscito a conquistare la prima vittoria in questa edizione delle ATP Finals battendo per 6-3 4-6 6-3 Diego Schwartzman (9) in 2h13′. Il tedesco ha così riacceso le speranze di qualificarsi alle semifinali, spegnendo quasi definitivamente quelle dell’argentino. Ora l’unico ostacolo che lo separa da questo traguardo è l’avversario di venerdì (in diretta su RSI LA2 e in streaming): Novak Djokovic (1).

    Come nella finale di Colonia persa tre settimane fa sempre contro il 23enne, nel primo set l’argentino ha faticato ad imporre i propri ritmi, subendo piuttosto quelli del rivale. Quando anche la seconda frazione sembrava nelle mani del vincitore del 2018, il sudamericano ha ritrovato la bussola del gioco recuperando un break di svantaggio e portando la contesa al terzo set, che ha però visto il tedesco strappare definitivamente il servizio a Schwartzman nel quinto e nel nono game.

    ATP Nitto ATP Finals

    Alexander Zverev [5]
    6
    4
    6

    Diego Schwartzman [8]
    3
    6
    3

    Vincitore: A. ZVEREV

    Servizio
    Svolgimento
    Set 3

    D. Schwartzman

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40

    5-3 → 6-3

    A. Zverev

    15-0
    ace
    30-0
    40-0
    40-15
    ace

    4-3 → 5-3

    D. Schwartzman

    0-15
    0-30
    15-30
    15-40
    30-40
    40-40
    A-40

    4-2 → 4-3

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    30-15
    ace
    40-15

    3-2 → 4-2

    D. Schwartzman

    0-15
    0-30
    15-30
    15-40

    2-2 → 3-2

    A. Zverev

    15-0
    ace
    30-0
    40-0

    1-2 → 2-2

    D. Schwartzman

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    1-1 → 1-2

    A. Zverev

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15

    0-1 → 1-1

    D. Schwartzman

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    A. Zverev

    15-0
    ace
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40
    ace

    4-5 → 4-6

    D. Schwartzman

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    4-4 → 4-5

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    40-0

    3-4 → 4-4

    D. Schwartzman

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15

    3-3 → 3-4

    A. Zverev

    0-15
    0-30
    0-40
    15-40

    3-2 → 3-3

    D. Schwartzman

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15
    40-30
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    3-1 → 3-2

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    40-0

    2-1 → 3-1

    D. Schwartzman

    0-15
    0-30
    0-40
    15-40
    30-40

    1-1 → 2-1

    A. Zverev

    15-0
    ace
    30-0
    40-0
    40-15
    40-30
    40-40
    A-40
    40-40
    40-A
    40-40
    ace
    A-40
    40-40
    A-40

    0-1 → 1-1

    D. Schwartzman

    0-15
    df
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40
    40-40
    A-40

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    df
    15-30
    15-40
    30-40
    40-40
    A-40

    5-3 → 6-3

    D. Schwartzman

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15

    5-2 → 5-3

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    ace
    40-0

    4-2 → 5-2

    D. Schwartzman

    0-15
    15-15
    15-30
    df
    15-40

    3-2 → 4-2

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    30-15
    ace
    40-15
    40-30
    df

    2-2 → 3-2

    D. Schwartzman

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30
    40-40
    40-A
    df

    1-2 → 2-2

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    15-30
    15-40
    df
    30-40

    1-1 → 1-2

    D. Schwartzman

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    30-40
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    1-0 → 1-1

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    La settimana da sogno di Luciano Darderi: sparring partner di Djokovic e Schwartzman alle ATP Finals

    Luciano Darderi nella foto

    Luciano Darderi, in qualità di Top-10 del ranking internazionale Under 18 (attualmente occupa la decima posizione della classifica mondiale ITF), è stato chiamato dall’ATP per svolgere il ruolo di sparring partner dei tennisti impegnati in questi giorni negli allenamenti di preparazione alle ATP Finals di Londra. Il giocatore italo-argentino, classe 2002, avrà l’opportunità di allenarsi per diverse ore al fianco dei migliori giocatori del mondo: nelle corse ore, al pari di Darderi sono scesi in campo alla O2 Arena di Londra anche Arthur Fery e Dominic Stricker.

    Darderi, protagonista di un ottimo 2020 sia a livello Juniores che a livello ATP (agli Internazionali BNL d’Italia è riuscito a portare Joao Sousa al terzo set al primo turno delle qualificazioni), ha avuto modo di allenarsi prima con Horacio Zeballos, protagonista alle Finals in doppio al fianco di Marcel Granollers, e poi con Diego Schwartzman. Nella giornata odierna, invece, si allenerà con il numero uno del mondo Novak Djokovic: comunque vada, sarà un’esperienza indimenticabile per uno dei tennisti più promettenti del panorama italiano e internazionale. LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Arrivano i primi giocatori

    Diego Schwartzman ARG, 1992.08.16

    Le Finals ATP sono alle porte e i giocatori hanno già iniziato ad arrivare a Londra, perché devono tutti risultare negativi al covid-19 entro venerdì pomeriggio.

    Diego Schwartzman, che debutta al torneo e il brasiliano Bruno Soares sono stati due dei primi ad arrivare all’hotel ufficiale vicino a dove si svolge il torneo. Ricordiamo che l’evento ha un protocollo molto rigido per via del Covid-19. LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal in semifinale a Bercy. Diego Schwartzman alle Finals

    Rafael Nadal classe 1986 e n.2 del mondo

    Nemmeno nella settima sfida diretta Pablo Carreno Busta (15) è riuscito a sopravanzare Rafael Nadal (2), vittorioso 4-6 7-5 6-1. Nei 1/4 del Masters 1000 di Parigi il maiorchino è infatti andato sotto di un set, ma ha trovato la reazione decisiva. Nella seconda frazione, dopo una battaglia alla pari ha messo a segno il break decisivo all’ultimo gioco, per poi spazzare via senza troppi pensieri il connazionale nel terzo atto guadagnandosi le semifinali.

    Il successo del mancino di Manacor ha permesso a Diego Schwartzman (9) di gioire, poiché con l’uscita di scena di Carreno Busta è ormai certo di disputare le ATP Finals come ottavo qualificato. L’argentino era stato eliminato da Bercy nel pomeriggio, superato 6-3 6-1 da Daniil Medvedev (5). LEGGI TUTTO