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    Schwartzman, ritiro imminente?

    Diego Schwartzman (foto Getty Images)

    “Fine del viaggio”. Con questo sibillino post sul social X l’argentino Diego Schwartzman ha commentato la sua terribile sconfitta patita nel match di qualificazione al Masters 1000 di Madrid. Un commento che allarma i suoi sostenitori: il suo ritiro è imminente?

    Final del viaje… 🙌✅😆
    — diego schwartzman (@dieschwartzman) April 22, 2024

    Diego, 31 anni ed ex n.8 ATP, da molto tempo attraversa una crisi nerissima (attualmente è n.142 nel ranking mondiale). Non gli è proprio andata giù l’ennesima battuta d’arresto subita dal veterano catalano Albert Ramos Viñolas (105esimo nel ranking, 36 anni) per 3-6 7-6(3) 6-2 al termine di una battaglia di quasi tre ore, con due match point non sfruttati dall’argentino nella fase finale del secondo set. Schwartzman, che ha giocato sei volte nel main draw del torneo di Madrid, non l’ha presa affatto bene, scrivendo quell’amaro commento e senza dare ulteriori spiegazioni nemmeno ai colleghi del suo paese.
    Potrebbe esser stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Diego infatti da molto tempo non riesce a ritrovare il suo miglior tennis, nonostante garantisca di allenarsi con grande intensità e di fare le cose al suo meglio, come sempre aveva fatto in carriera, arrivando nella top10 e togliendosi grandi soddisfazioni, come per esempio battere Nadal sul rosso al Foro Italico nel 2020. Così aveva parlato al recente ATP di Buenos Aires dopo esser stato sconfitto da Daniel Galan: “È diventato molto difficile quando le cose vanno male in torneo. Faccio uno sforzo molto grande ogni giorno e mantenermi mentalmente con i risultati che ho ottenuto è complicato (…) Se non tornano le vittorie, la felicità di stare in campo, è difficile. Mi è rimasto ben poco nel serbatoio”.
    Purtroppo per lui, da lì in avanti il suo 2024 non è proseguito nel migliore dei modi, anzi: ha perso all’esordio nei tornei di Los Cabos, Acapulco, Indian Wells e Montecarlo.
    È curioso che poco prima del triste commento di Diego, sempre sul social X la PTPA (nuovo sindacato creato da Djokovic insieme ad altri colleghi) aveva annunciato con un post che proprio Schwartzman e l’americana Taylor Townsend sono stati scelti come nuovi membri del Comitato Esecutivo. “Schwartzman e Townsend contribuiranno con le loro diverse prospettive ed esperienze all’organo dirigente della PTPA, offrendo una guida strategica per portare avanti la missione della PTPA di proteggere e migliorare i diritti dei giocatori”.
    Vedremo se quel post social è stato uno sfogo a caldo per l’amarezza di una vittoria che ha solo accarezzato, oppure se il suo serbatoio si è totalmente svuotato e ha alcuna voglia di provare a riempirlo di nuovo. Certamente nella sua carriera ha compiuto grandi sforzi per arrivare ad un livello altissimo, partendo tra l’altro da una posizione tutt’altro che facile. Mille i sacrifici vissuti da giovane – anche dalla sua famiglia – per arrivare nel tennis che conta. Fatiche fisiche e mentali importanti, che probabilmente l’hanno progressivamente prosciugato.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Schwartzman: “In campo mi sento insicuro, ma riesco a godermi molte cose. Sul tour deve migliorare la vita dei giocatori”

    Diego Schwartzman (foto Getty Images)

    Diego Schwartzman è lentamente scomparso dai radar del grande tennis. Dopo anni di eccellenti risultati con vittorie di prestigio (ricordiamo quella su Nadal a Roma, per citarne una), il 31enne argentino è entrato in una crisi profonda che l’ha fatto scivolare addirittura fuori dalla top100 ATP. Quest’anno si è visto gli Australian Open da casa, dopo aver perso da Kudla al primo turno delle qualificazioni. Davvero uno smacco per un giocatore ancora sano dal punto di vista fisico e che solo due anni fa era a ridosso della top10, dopo esserci entrato nel 2020 (best di n.8). Tutto è iniziato nell’estate del 2022, quando da n.15 in classifica inanellò una serie di brutti risultati dopo Wimbledon, terminando quell’annata davvero male, 7 sconfitte di fila dopo US Open. In un’intervista raccontava di non aver cambiato praticamente niente nel suo tennis o routine di allenamento, ma una volta in partita il suo gioco non andava, spuntato in efficacia e intensità, esattamente i suoi marchi di fabbrica.
    Quando era al top, in campo sembrava un motorino instancabile, pronto ad aggredire ogni palla con velocità di piedi micidiale. Per sconfiggerlo dovevi sudare, tanto, non regalava mai niente a nessuno. Purtroppo la tendenza non si è invertita nel 2023, anno di risultati davvero modesti, che l’hanno portato anche a separarsi dal suo coach Chela. Con l’avvio della mini stagione su terra in America Latina, Diego è stato intervistato dal collega Jose Luis Domínguez sulle colonne del quotidiano di Buenos Aires La Nacion. Una bella intervista, a cuore aperto, nella quale Schwartzman non lesina critiche a se stesso, ma nemmeno all’ATP. Per l’argentino non c’è grande interesse nel rilanciare i tornei in Sud America, il focus ormai sono i mercati più ricchi ed emergenti. In attesa di vederlo in campo al Cordoba Open, dove debutta oggi contro Roman Burruchaga, figlio del campione del mondo di calcio con l’albiceleste a Mexico 86, riportiamo alcuni passaggi del pensiero di Diego.
    “Sto vivendo un momento particolare” racconta Schwartzman. “Da un lato sto imparando a godermi tutto ciò che sono riuscito a realizzare senza averlo immaginato. In molti momenti della mia carriera mi sono convinto che avrei potuto realizzare delle cose e che avrei potuto farle molto bene, ma non ero riuscito a godermi tutto ciò. È qualcosa di molto personale, penso che accada alla maggior parte degli atleti, che nel turbinio dello sport e della vita di tutti i giorni, diventa difficile fermarsi, godersi i traguardi raggiunti e ripensare da dove si proviene. Ora sono in un momento in cui mi sto godendo molte delle cose che ho grazie al tennis, giorno dopo giorno con le persone che mi circondano. Nello sport sta accadendo il contrario: è un momento complicato, sto vincendo poche partite, sentendomi più insicuro in campo, non mi accadeva da tanti anni. Penso che siano processi normali, in un’età in cui cominci ad avere tutte quelle analisi dentro la testa e cerchi di prendere altre strade. Sono più o meno a quel punto della mia vita”.
    Più pressione oggi o quando era top10? “Né più, né meno. Entro in campo e se perdo è una pugnalata. Non la prendo diversamente né per come sono andate le cose negli anni precedenti, né per la mia età, né per quello che posso avere al di fuori del tennis. Ti direi anche che fa più male, perché l’anno scorso ho fatto molte più cose di quelle che avevo fatto per uscire da un periodo negativo ed è stato il contrario, ogni giorno mi costava un po’ di più. Ma, al tempo stesso, ho sempre ben chiaro che lo sforzo che io e la mia squadra stiamo facendo è sempre al limite, cercando il modo migliore per uscire da un brutto momento. Oggi mi fa ancora male perdere e mi godo la vittoria come prima”.
    Molto sincere le parole dell’argentino relative alla competizione, alla classifica, al livello di gioco: “La classifica non mente mai, tanto meno nel tennis per come è fatta, il che è abbastanza crudele. Non mente. Se vinci le partite, sali; se perdi, torni indietro; se ti infortuni, vai indietro. L’unico modo per salire è vincere le partite. E possono dirmi: eri 8 al mondo, eri questo, eri quello. E adesso sono sotto al n.100 perché è la classifica che mi merito. Questo mi è sempre stato molto chiaro, motivo per cui non mi ha influenzato molto”.
    Realista, ma non pessimista, Diego ha voglia di riprendersi: “Ho sempre vissuto la mia carriera come un lavoro. Se sono in un brutto momento, cosa faccio, smetto? No, non ho intenzione di smettere. L’errore che avrei potuto fare era quello di lasciare quel che avevo sempre fatto. Faccio già molto e volevo fare di più. E questo, quando entri in un periodo negativo, non ti permette di pensare o analizzare le ragioni di ogni momento. Ed era la prima volta che mi succedeva in sei o sette anni. È stata un’esperienza di apprendimento. Ho iniziato a giocare più di quanto avessi giocato, per rompere gli schemi, per uscire dallo schema che avevo. Quando ho avuto di nuovo un calendario fisso, negli ultimi tre o quattro mesi dell’anno scorso, e mi sono organizzato senza pensare se vincevo o perdevo, dove avevo le mie settimane per allenarmi bene e prepararmi, è stato allora che le cose sono andate meglio. Sono sempre stato un giocatore che non si salva grazie a un servizio, non mi salva un colpo vincente, io ho bisogno di tre o quattro cose che funzionano assieme, e di essere ben allenato e ben preparato“.
    Nella parte finale dell’intervista, Diego parla dei tornei, dei soldi e delle difficoltà di chi non è tra i top player, di quello che a suo dire potrebbero fare i tornei e l’ATP per migliorare la vita dei professionisti. Schwartzman ripete più volte che un giocatore al 100 del mondo è un grandissimo professionista, il centesimo miglior atleta di uno sport globale, e per questo si meriterebbe di più rispetto a quello che ottiene, non solo come denaro ma anche come aiuti e attenzione. “Il tennis è uno sport, in termini di regole e condizioni, in cui tutti devono avere una prospettiva diversa. Alcuni credono che ci siano meno opportunità per chi è ai primi passi sul tour ATP, per altri è un bene per promuovere solo i tornei più grandi. Ciò con cui non sono completamente d’accordo sono gli standard del tennis. C’è molto margine di miglioramento. Dove? Parlo di quello che il torneo deve dare al di là della parte economica. I tornei si concentrano sul pagamento di buoni premi in denaro, poi vediamo come risolvere tutto il resto. Ed è qui che il servizio ai giocatori potrebbe migliorare. Cosa? Intanto le strutture, come e dove allenarsi, i pasti. È secondario per un giocatore che è tra i primi 30 o 40? Sì, nessuno di loro avrà problemi a pagare un pasto in più, una stanza in più, un giorno in più. Ora, chi è un passo più indietro, chi entra per la prima volta nella Top 100, deve pensare se può viaggiare con un preparatore atletico, se viaggia con un fisioterapista, se viaggia in buona compagnia, perché il torneo non li aiuterà in nessun tipo di struttura per la sua squadra, mi sembra una follia. Chiunque sia all’80°, 90° o 150° posto e abbia l’opportunità di giocare tornei più grandi, dovrebbe avere gli strumenti per svolgere bene il proprio lavoro. E stiamo parlando di uno sport in cui sono presenti i migliori dell’élite. È qui che c’è molto margine di miglioramento. Poi entri nell’economia di ogni torneo, qualcosa che molti di noi non conoscono e ogni torneo è particolare. Ma secondo questi standard, per i giocatori di seconda o terza linea, i tornei hanno spazio per aiutarli molto di più, è lì che dovrebbero crescere”.
    “Il mondo arabo nel tennis? Guarda, questo è un altro punto. All’ATP interessa poco, o non presta attenzione, al tour sudamericano, il tour sulla terra. L’ATP non concede molte agevolazioni quando Buenos Aires cerca di diventare un torneo 500, per migliorare. È come se ci fossimo dimenticati del mondo in questo senso, ma accade perché compaiano altre regioni con tanti soldi, senza nominare nessuno in particolare. Penso che sia un bene per tutti. Non vedrò mai nulla di negativo nel generare tornei e possibilità. Successivamente ogni giocatore sceglierà cosa fare, se andarci o preferire un altro tour, se preferire la parte economica o quella competitiva. Quando ci sono più possibilità sono situazioni positive per i giocatori, a prescindere dalla regione, ma è indubbio che si faccia poco per il tour in Sud America” conclude Diego.
    Tanti temi, e parole che trasmettono dolore e passione. Quella che ha spinto un ragazzo minuto, senza soldi, senza un team forte, senza aiuti esterni, a scalare montagne per cavalcare il suo sogno, diventare un buon professionista. Vendeva collanine di plastica con la madre per racimolare qualche soldo per allenarsi. È stato gran viaggio quello di Schwartzman, gli auguriamo di godersi ancora la propria passione per il tennis. Nonostante tutto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Schwartzman, crisi senza fine

    Diego Schwartzman (foto Getty Images)

    Per chi ha ancora negli occhi l’eccezionale prestazione di Schwartzman agli Internazionali d’Italia 2020, quando sconfisse niente di meno che El Rey Rafa Nadal sull’amato rosso, o tante altre splendide vittorie dell’argentino, è incredibile constatare la crisi nerissima nella quale Diego è sprofondato da molti mesi. Il 31enne albiceleste ha perso all’esordio anche a Pechino, battuto da Zverev. Un pessimo avversario per iniziare un torneo, ma Schwartzman si è fermato al primo turno quest’anno per ben 15 volte. Sommando anche i suoi ultimi 4 tornei del 2022 (tutte sconfitte all’esordio), sono ben 19 le “grandi L” subite nel primo match dei suoi ultimi 28 eventi disputati. Davvero una miseria per un giocatore che grazie a due gambe formidabili e tanta intensità è stato in grado battere i migliori giocatori, issarsi al n.8 del ranking ATP e vincere 4 tornei.
    Attualmente è al n.133 della classifica mondiale. Il nativo di Baires è sprofondato in una crisi così profonda, sia tecnica che di fiducia, che non sarà per lui affatto facile uscirne e ritrovare una condizione accettabile, degna del suo ottimo talento. Ha certamente fatto molta fatica ad arrivare nel grande tennis, c’è una parte di usura fisica e mentale importante, ma è davvero singolare assistere ad un crollo così fragoroso in soli 18 mesi.
    È uscito all’esordio nei tornei di Tel Aviv, Anversa, Vienna, Parigi Bercy, Auckland, Cordoba, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Santiago del Cile, Phoenix, Estoril, Madrid, Cagliari, Roma, Lione, Washington, New York, Zhuhai e Pechino. Il miglior risultato del “Peque” nel 2023 è stato il terzo round del Roland Garros, dove ha perso contro il greco Stefanos Tsitsipas. Il suo bilancio è un misero 9-22.
    Nel ranking dello scorso 3 ottobre era n.17, e dal marzo 2018 a fine 2022 era sempre stato tra i migliori 25 al mondo. In più interviste, già dallo scorso autunno, ha parlato dei suoi problemi e soprattutto della terribile frustrazione per l’incapacità di invertire la rotta, nonostante a suo dire non abbia affatto diminuito intensità e qualità del lavoro. Afferma di giocare ancora un buonissimo tennis in allenamento, ma in partita niente funziona.
    È di pochi giorni fa la notizia della rottura del rapporto di collaborazione con il suo allenatore, il connazionale Juan Ignacio Chela. In precedenza, a New York, aveva tracciato un bilancio durissimo della sua situazione, dopo l’ennesima battuta d’arresto al primo turno contro il francese Arthur Rinderknech. “Provo sentimenti molto brutti, in tutti i sensi: nel tennis, nella concentrazione, nell’atteggiamento. Negli Slam dove di solito trovo buon gioco sono stato scandaloso, qua la mia peggior partita. È un brutto anno e questa partita è stata coerente con la stagione”, ha affermato con brutale franchezza al magazine argentino El Grafico. “Mi è davvero difficile ritrovare buone sensazioni. L’anno è brutto, ho perso molte posizioni in classifica e non mancano più molti tornei per invertire la rotta. Speri sempre di scendere in campo e fare clic, riaccendere la luce e sentirti di nuovo bene in partita, ma oggi come negli altri eventi ha vinto la frustrazione. Se scendo in campo con un atteggiamento negativo, si complica tutto”. Un’analisi davvero franca e dura della propria situazione, che gli fa onore ma che non lascia affatto tranquilli per il suo futuro sportivo.
    Diego ha raccontato in passato la sua storia travagliata, i tanti problemi economici che l’hanno fatto esplodere tardi. La sua famiglia fu colpita duramente dalla crisi economica, che coincide con l’infanzia del tennista. Gli Schwartzman, membri della buona borghesia della capitale, attivi in vari settori commerciali, persero tutto e tirare avanti divenne difficile, ancor più sostenere il sogno sportivo del piccolo Diego. La madre Silvana ha sempre creduto nella carriera del figlio, ha fatto grandi sacrifici ed economie su tutto, arrivando a produrre e vendere braccialetti di gomma durante le partite del figlio. “Erano due competizioni in una” ha raccontato El Peque al sito ATP, “Quando impari a vincerle entrambe, salvare una palla break o un match point è più facile”. Pochi soldi, e tanti che gli consigliavano di smettere vista la bassa statura. Niente, Dieguito è stato più forte di ogni difficoltà, e possiamo dire ce l’ha fatta. Anche per questo spiace oggi ritrovare un ragazzo così corretto e con una storia così complessa in una crisi così profonda. Animo Diego!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Barcellona: Sinner supera Schwartzman in due set, al prossimo turno trova Nishioka

    Jannik Sinner

    Non incanta come sul rosso del Principato la scorsa settimana, ma Jannik Sinner vince all’esordio nell’ATP 500 di Barcellona, superando Diego Schwartzman per 6-2 6-4 in 1 ora e 40 minuti di partita. L’azzurro ha mostrato una netta superiorità tecnica contro l’argentino, soverchiato per potenza, profondità nello scambio e alla risposta, ma ha commesso troppi errori e servito piuttosto male, cedendo per tre volte il turno di battuta. Dopo aver dominato nettamente il primo set ed essere andato in vantaggio anche nel secondo, Sinner ha sprecato la chance del 5-2 e quindi ha sofferto un passaggio a vuoto commettendo tanti errori, senza l’aiuto della prima di servizio. Schwartzman ha impattato sul 4 pari, ma lì Sinner ha ritrovato intensità e ha spinto alla risposta, prendendosi un altro break, quello decisivo. Si è anche toccato la gamba Jannik in quella fase concitata, nella quale è andato in difficoltà. Speriamo non abbia risentito di qualche fastidio. Al prossimo turno affronta il giapponese Nishioka.
    Curiosamente i due si sono affrontati anche a Monte Carlo pochi giorni fa, solo per un’oretta scarsa visto che un problema fisico ha costretto Diego a ritirarsi all’avvio del secondo set. Purtroppo Schwartzman sta attraversando da mesi un periodo molto negativo, totalmente sfiduciato nonostante abbia dichiarato di allenarsi bene e non aver cambiato niente nel proprio gioco. Sembra il cugino “sbiadito” di quel formidabile corridore che ti sfiancava palla dopo palla, con un’intensità mostruosa, quella che gli permise di battere anche sua Maestà Nadal sul rosso di Roma qualche anno fa. Oggi il tennis di Diego è poco intenso, troppo passivo e corto nello scambio, raramente trova profondità e quell’aggressività che gli consentiva di superare una cilindrata inferiore a quella di tutti i big. Così che il primo set e mezzo del match odierno per Sinner è stato quasi un allenamento agonistico. Troppo male Diego alla battuta, la risposta di Jannik era una sentenza, violenta, profonda, gli procurava tanto di quello spazio e campo che l’affondo successivo era quasi una formalità.
    Si è avuta la netta sensazione che Sinner giocasse col freno a mano tirato, forte di una superiorità netta, provando qualche variazione – a dire il vero non così riuscita – e senza spingere al massimo. Le condizioni del Godò poi sono piuttosto diverse da quelle di Monte Carlo, quindi il primo match di un torneo, nonostante l’avversario abbordabile, nasconde sempre qualche insidia. Ogni volta che col diritto Jannik ha spinto a tutta, trovando angolo e profondità, si è preso il punto o quasi. Ha però servito male, vincendo un modesto 56% di punti con la prima; meglio con la seconda, dove ha raccolto due punti su tre. In generale, è stato discontinuo, falloso, forse un po’ distratto. Speriamo non da un problema fisico, visto che dalla metà del secondo set si è toccato la gamba. Proprio in quella fase, quando ha sprecato le chance per scappare 5-2 e servizio, ha avuto un passaggio a vuoto. Ha iniziato a tirare corto, centrale, come se avesse perso sicurezza nella spinta, e ha smarrito del tutto la prima di servizio. È bastato per rimettere in partita l’argentino, che timidamente ha ricominciato a macinare in parte quel pressing col diritto che l’aveva issato tra i migliori al mondo. Per fortuna di Sinner, il momento “no” è durato una decina di minuti, Schwartzman non ha sfruttato la palla per portarsi 5-4, e Jannik invece ha trovato un altro break che di fatto ha chiuso il match.
    Non sempre si riesce a giocare a tutta, e va bene anche così. Sinner sta giocando molto, e i Masters 1000 di Madrid e Roma sono già alle porte. Tanti ipotizzavano che decidesse all’ultimo minuto di rinunciare al torneo catalano per tirare il fiato. Probabilmente ha preferito giocare, continuare il momento positivo, provando a gestire le forze e l’intensità. È possibile che il match di oggi, con alti e bassi e troppi errori, sia figlio proprio questa “gestione”. Al prossimo turno affronta il giapponese Nishioka, sarà ancora nettamente favorito. In caso di vittoria, nei quarti potrebbe trovare Norrie o Lorenzo Musetti, atteso oggi all’esordio contro Kubler.
    Marco Mazzoni

    L’incontro inizia con Schwartzman alla battuta, ma è subito Sinner a dettare i tempi di gioco. Con una velocità di palla nettamente superiore a quella dell’argentino, l’azzurro verticalizza e viene avanti a prendersi il punto che lo porta a palla break sul 30-40. Comanda dalla risposta Jannik, ma spara in rete l’affondo inside out. Diego però serve male, e sulla seconda è aggredito da una risposta potente che non riesce a gestire. Con un doppio fallo, BREAK Sinner, 1-0 e servizio. Evidente la crisi di fiducia di Schwartzman, servizi lenti, centrali, posizione arretrata, così è tutto più facile per Sinner. Forte dell’avvio veemente, si distrae un po’ Jannik, va sotto 0-30 e poi 30-40. Cancella la palla break chiudendo col diritto uno scambio lungo. Annulla con un altro diritto potente anche una seconda palla break, ma cede il turno di servizio alla terza, a chiusura di un game troppo lento e falloso dell’azzurro. 1 pari. Diego riesce a giocare alla sua velocità, spostando Jannik negli angoli. Sul 2 pari Sinner torna ad accelerare a tutto braccio, trova un solido passante e quindi forza un errore di Schwartzman, per il 15-40. Con un’altra risposta di diritto cross potente, ecco il nuovo BREAk e allungo dell’altoatesino, 3-2 e servizio. Consolida il vantaggio a zero, con una ottima variazione (palla corta), 4-2, e quindi nonostante qualche errore continua ad imporre una velocità di crociera troppo elevata per la resistenza del rivale. Da 30-0 sotto, vince quattro punti di fila e strappa il secondo break, 5-2 a un passo dal primo set. Schwartzman ha provato ad uscire dalla morsa, ma sia la palla corta che gli attacchi sono stati facili preda di Jannik. L’azzurro non sfrutta due set point sul 40-15 (brutta una volée giocata con poca mano), e concede una palla del contro break grazie ad una rara accelerazione ficcante di Schwartzman. Sfortunato l’argentino, rischia un gran diritto in corsa ma gli esce di pochissimo. Scampato il pericolo, Sinner chiude il parziale al terzo set point, vincendo uno scambio dal fondo. 6-2, tutto comodo per Jannik, nettamente superiore al rivale in ogni settore di gioco. Solo 59% di punti vinti con la prima palla, ma un ottimo 8 su 11 con la seconda per l’azzurro.
    Secondo set, Schwartzman serve ma l’inerzia del match non cambia, va subito sotto nello scambio, soverchiato dalla maggior profondità e potenza imposta da Sinner, fin dalla risposta, il colpo che sta spostando gli equilibri nel match. Con diritto steccato crolla 15-40 Diego, e un altro errore di rovescio lo condanna all’ennesimo Break, e sesto game di fila vinto dall’azzurro. Forse distratto dal netto vantaggio, incappa in un brutto game Jan, un errore, una smorzata mal giocata, e poi un attacco col back troppo morbido.  Sul 15-40 non entra la prima di servizio e sparacchia malamente un diritto dal centro. Contro Break, come nel primo set. L’inerzia del match però non cambia, Sinner è troppo aggressivo ed efficace in risposta, anche grazie ad un servizio davvero scadente di Schwartzman. Jannik si prende di nuovo il BREAK sul 15-40 grazie ad una pessima volée dell’argentino. 2-1 e servizio Sinner, bravo a consolidare il gap con un solido turno di servizio. Diego cerca di aprire molto l’angolo col diritto per spostare Jannik dalla sua posizione ideale di spinta, ma commette troppi errori, mentre Sinner quando accelera con equilibrio fa “le buche per terra”, come nel diritto terrificante lungo linea da sinistra che gli vale il 4-2. Schwartzman con un terribile doppio fallo a mezza rete consegna a Sinner la palla del 30-40. Rischia l’accelerazione Jannik ma la palla del doppio break gli esce di poco. Si salva l’argentino, resta in scia 3-4. Non un buon game per Sinner l’ottavo, è un po’ passivo e sul 30 pari commette anche il primo doppio fallo del match. Un errore che gli costa la palla break! La gioca con grande attenzione, prima esterna, attacco col diritto cross e via a rete, a chiudere in sicurezza. Commette però un altro doppio fallo, brutto momento vicino alla chiusura. La cancella scambiando senza rischiare niente, portando all’errore l’argentino palla dopo palla. Il break arriva alla terza chance, Diego vince uno scambio di ritmo e urla un “Vamoooo”, liberatorio dopo un match in cui ha subito moltissimo. 4 pari, tutto da rifare. Ora ha preso coraggio Schwartzman, spinge con più intensità e con i piedi più vicini alla riga di fondo, mentre Sinner si è come bloccato sui ritmi del rivale, insicuro nella spinta a tutta che fino a 10 minuti fa gli aveva consentito di controllare la partita. Ritrova per fortuna la risposta sul 40 pari, su di una seconda palla cortissima dell’argentino. Palla del 5-4! Tira forte Jan, ma sbaglia per primo. Si tocca la gamba destra dopo l’errore, con una smorfia. Sinner si prende un nuovo break scambiando ad alta velocità col rovescio. Può servire per il match avanti 5-4. Chiude senza problemi, con una bordata di diritto vincente. Non sempre l’ingresso in un torneo è facile, per proseguire la corsa a Barcellona servirà una maggior continuità.

    Diego Schwartzman vs [4] Jannik Sinner (non prima ore: 12:30)ATP Barcelona Diego Schwartzman24 Jannik Sinner [4]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-154-5 → 4-6D. Schwartzman 15-0 15-15 15-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A4-4 → 4-5J. Sinner 0-15 15-15 30-30 30-40 df 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 40-A3-4 → 4-4D. Schwartzman30-0 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-402-4 → 3-4D. Schwartzman 15-0 15-15 df 15-30 15-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-400-1 → 1-1D. Schwartzman 0-15 15-15 15-30 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-402-5 → 2-6D. Schwartzman 15-0 30-0 30-15 30-30 30-402-4 → 2-5J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4D. Schwartzman 15-0 15-15 15-30 15-402-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A0-1 → 1-1D. Schwartzman 15-0 15-15 30-30 30-40 40-40 40-A df0-0 → 0-1
    1 ACES 13 DOUBLE FAULTS 234/60 (57%) FIRST SERVE 36/60 (60%)16/34 (47%) 1ST SERVE POINTS WON 20/36 (56%)10/26 (38%) 2ND SERVE POINTS WON 16/24 (67%)3/9 (33%) BREAK POINTS SAVED 5/8 (63%)9 SERVICE GAMES PLAYED 916/36 (44%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 18/34 (53%)8/24 (33%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 16/26 (62%)3/8 (38%)BREAK POINTS CONVERTED 6/9 (67%)9 RETURN GAMES PLAYED 926/60 (43%) SERVICE POINTS WON 36/60 (60%)24/60 (40%) RETURN POINTS WON 34/60 (57%)50/120 (42%) TOTAL POINTS WON 70/120 (58%) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Barcellona: Musetti cede a Schwartzman, grande lotta con l’argentino più consistente

    Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti non supera l’esame Schwartzman. Nella rivincita della battaglia andata in scena qualche giorno fa a Monte Carlo, l’azzurro cede 6-4 7-5 all’argentino sul rosso dell’ATP 500 di Barcellona. È stata anche oggi una grande lotta, in una giornata non facile per il forte vento che soprattutto nel secondo set imperversava sulla città catalana. Entrambi hanno fatto enorme fatica nei propri turni di servizio (ben 12 break complessivi!), tanto che alla fine la differenza è venuta per la maggior consistenza di Schwartzman, meno falloso e più attento a giocare un tennis concreto nei momenti decisivi. Non una partita “bella”, tanti gli errori commessi. Le solite fiammate di qualità oggi non sono bastate a Musetti, incerto in alcune fasi delicate del match e soprattutto poco sostenuto dal servizio. Troppo poco per resistere agli assalti e pressione di Schwartzman.
    È stata una battaglia “classica” da terra battuta. Pochi punti diretti col servizio, grandi rincorse, scambi discretamente arrotati cercando di allontanare il rivale dalla riga di fondo o spostarlo lateralmente per poi infilarlo nell’angolo scoperto. Purtroppo per Musetti, la consistenza e ritmo di Schwartzman è stata superiore alla sua capacità di variare, cambiare ritmo e trovare soluzioni vincenti.La partita è stata un continuo susseguirsi di break o grandi difficoltà nei turni di servizio, ma la sensazione che Lorenzo oggi non ce la facesse è arrivata sul 4 pari del primo set. Schwartzman ha giocato un game pessimo, ha commesso ben 3 doppi falli, ma nonostante quest’enorme vantaggio Musetti non è riuscito a strappare nemmeno una palla break. Inoltre nel secondo set, l’azzurro è stato avanti 3-1, ma nel sesto game non è riuscito a consolidare il suo vantaggio, con alcuni errori e scelte non perfette.Il match è stato lottato, spesso punto su punto, ma non si è deciso per qualche episodio. La risposta e pressing di Schwartzman è stata complessivamente superiore alla qualità tecnica e variazioni di Musetti. Quando hai un tennis brillante come quello dell’azzurro, e prendi molti rischi nello scambio, non puoi prescindere – nemmeno su terra battuta – da un servizio più efficace, continuo e pungente. Oggi Lorenzo non ha ricavato praticamente niente dalla battuta, tanto che ad uno sporadico Ace ha alzato le braccia al cielo, come dire “finalmente”. Contro un corridore come Diego, abilissimo a rimettere tutto e pressare alla prima occasione, non puoi farcela se non hai un servizio migliore.Inoltre Musetti oggi è stato assai altalenante col diritto. Questo è diventato il termometro del suo tennis. Quando ha preso fiducia, ha lasciato correre il braccio aumentando velocità e profondità, è riuscito ad incidere, a fare la differenza sul rivale. Come era accaduto a Monte Carlo su Felix Auger-Aliassime, per non andare tanto lontani. Non sempre oggi è stato sciolto invece col diritto, spesso ha tirato corto, conservativo, e non solo per la posizione in campo ancora un po’ arretrata. Trovare continuità nella spinta col diritto è un altro passo avanti necessario per crescere. Come nell’attacco alla rete. È un’ottima tattica quella di venire avanti, per variare e non cadere nel ritmo di uno Schwartzman, ma devi farlo con una palla d’approccio più ficcante, profonda o angolata, altrimenti ti esponi ad un rischio eccessivo che, come oggi, gli è costato punti importanti (vedi il match point).Una sconfitta che ci sta, Schwartzman su terra battuta è un avversario ostico, per tutti. Ma sul piano tecnico e anche della costruzione del punto, ci si aspettava un Musetti diverso, più incisivo e meno falloso.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita
    Inizio complicato per l’azzurro, Diego scatta velocissimo con un parziale di 7 punti a 1. Sotto 0-40, Musetti salva le tre palle break consecutive, ma capitola alla quarto. 2-0 Schwartzman. Finalmente entra in partita Lorenzo, spinge col diritto, sposta l’argentino che sbaglia qualcosa. 15-30 e poi 15-40, due palle per il contro break. Scambio di ritmo, sbaglia Diego col diritto. Recupera il break Musetti, serve 1-2. Chiara la tattica dell’azzurro: palle cariche e profonde, per allontanare il rivale dalla riga di fondo ed impedirgli il martellamento di ritmo (suo marchio di fabbrica), e magari sorprenderlo con la smorzata. Impatta 2 pari Musetti. Lorenzo in questa fase ha guadagnato una posizione di campo piuttosto vicina alla riga di fondo, è soprattutto lui a condurre i ritmi dello scambio. Schwartzman è attento a non sbagliare e cerca il contro piede. Qualche bel tocco di Lorenzo, intensità di Diego. Quando Musetti lascia correre il diritto, riesce a spaccare lo scambio a suo favore, mentre la palla corta non gli porta grandi risultati, vista la velocità dell’argentino. Un gran cross stretto col diritto vale a Diego una palla break sul 3-2. Spinge l’azzurro, ma esagera col rovescio incrociato. La palla vola ben larga, BREAK Schwartzman, avanti di nuovo, 4-2 e servizio. Un peccato, Lorenzo era avanti 40-15 nel game ma non è riuscito a chiuderlo (ha perso uno scambio rocambolesco che doveva vincere). Musetti alza il ritmo col diritto in risposta, si mangia il campo e vola 0-40, tre palle per il contro break. Un errore banale di Diego col rovescio, molto scarico con le gambe, lo condanna. Contro Break, Lorenzo serve 3-4. Sul 40 pari di nuovo tenta la smorzata, ma Schwartzman intuisce e si prende il punto. Nuova chance per l’allungo per Diego. Gioca benissimo il punto Lorenzo: lavora col back, respinge l’assalto del rivale e si prende il punto a rete con una volée perfetta di rovescio. Con un Ace si porta 4 pari. Schwartzman si è innervosito per la chance sprecata, commette due orribili doppi falli (palla a mezza rete) che mandano Musetti 15-30. Non approfitta l’azzurro, sbaglia in risposta. Nonostante il terzo DF del game, Schwartzman si porta 5-4. Musetti incassa un gran diritto lungo linea dell’avversario, si ritrova 15-30 e niente prima palla in campo… se la gioca benissimo l’argentino, aggredisce in risposta e poi tocca chiamando avanti l’azzurro, che non può coprire tutto il campo. 15-40 e due Set Point Schwartzman! Rischia la palla corta subito dopo il servizio Lorenzo, gli va bene (non un gran tocco di Diego…). Lungo scambio sulla seconda, Schwartzman guadagna campo diritto dopo diritto, uno cross è davvero molto profondo, Lorenzo non la rimette in gioco. Urla la sua rabbia Musetti, 6-4 Schwartzman. Un set meritato, più continuo e consistente l’argentino.
    Secondo Set. Musetti ha sfogato la rabbia per il set perso e torna in campo molto aggressivo. Si procura in risposta un’immediata palla break, che trasforma con un diritto aggressivo. BREAK, 1-0 avanti. Chi è al servizio fa fatica in questo match, ora è Lorenzo a soffrire. Spinge forte in risposta Diego, sullo 0-30 ne trova una profondissima, che gli vale 3 palle del contro break. Se lo prende alla prima, con un passante “robusto” che Musetti non controlla di volo. Contro Break, 1 pari, tutto da rifare. Il festival dei break continua: da 40-15 ora è Schwartzman a cedere il game di servizio, “Muso” serve avanti 2-1. La lotta continua, punto su punto, una grande battaglia da terra rossa, con un po’ troppi errori a dire il vero rispetto ai vincenti. Lorenzo trova un bellissimo diritto vincente sul 30 pari che lascia fermo Diego, quindi una bella prima gli regala il 3-1, per la prima volta consolida il vantaggio. Sul 3-2, Musetti incassa un gran passante in risposta di Schwartzman (ma l’attacco, di nuovo, un po’ leggero). Siamo 15-40, due palle per tornare in parità. Sbaglia un rovescio in corsa sulla prima l’argentino; spedisce in rete un back difensivo Lorenzo sulla seconda, concedendo l’ennesimo break. 3 pari. Spira un vento fortissimo, le condizioni non sono affatto facili. Lavora bene col diritto inside out Schwartzman, trovando alcuni contro piede ottimi, come quello che gli vale il 4-3. Anche l’azzurro trova un buon gioco di servizio, 40-0 e poi chiude con un Ace al centro, per il 4 pari. Schwartzman va in difficoltà, sotto 0-30. Si butta avanti per mettere pressione a Lorenzo, ma sul 30 pari sbaglia un approccio che gli costa la palla break. Bravissimo Musetti! Si difende nell’angolo destro e trova quindi un diritto aggressivo che sorprende il rivale. BREAK! Avanti 5-4, può servire per il secondo set. Non cambia il canovaccio del match: al servizio non si ricavano punti diretti e si fa fatica. Musetti crolla 0-30 e 15-40. Salva la prima palla break con un attacco in contro tempo sontuoso, ma viene passato sotto rete nella seconda. 5 pari, la lotta è serratissima. Con un rovescio lungo linea spettacolare Schwartzman si issa 6-5. Ora tutta la pressione è su “Muso”, ultima chiamata per allungare il match. Inizia male, fa poco spazio col diritto da sinistra e impatta malamente, 0-15. Per fortuna libera il braccio col diritto, davvero penetrante ed aggressivo, 30-15, ma poi si fa trovare troppo dietro per una volée che muore in rete. 30 pari, a due punti dal match Schwartzman. Attacca con coraggio col diritto lungo linea Lorenzo, c’era spazio, ma la palla è di poco out. Match Point Schwartzman. Servizio e volée… ma si ferma, cerca un taglio col rovescio che esce abbondantemente. Game Set Match Schwartzman, 6-4 7-5. Una vittoria meritata perché Diego è stato più solido, ma c’è rammarico perché in questa grande lotta, Lorenzo aveva a vuoto chance per scappare via. Troppo poco col servizio oggi, così diventa difficile contenere un corridore formidabile per Schwartzman.

    [6] Diego Schwartzman vs Lorenzo Musetti ATP Barcelona Diego Schwartzman [6]67 Lorenzo Musetti45 Vincitore: Schwartzman ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-406-5 → 7-5D. Schwartzman 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-305-5 → 6-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-5 → 5-5D. Schwartzman 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-404-4 → 4-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 ace4-3 → 4-4D. Schwartzman 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df3-3 → 4-3L. Musetti 0-15 0-30 15-30 15-40 30-402-3 → 3-3D. Schwartzman 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-3 → 2-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 1-3D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A1-1 → 1-2L. Musetti 0-15 0-30 0-400-1 → 1-1D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-4 → 6-4D. Schwartzman 15-0 15-15 df 15-30 df 30-30 40-30 40-40 df A-404-4 → 5-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace4-3 → 4-4D. Schwartzman 0-15 0-30 df 0-404-2 → 4-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A3-2 → 4-2D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 3-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 2-2D. Schwartzman 15-0 15-15 15-30 15-402-0 → 2-1L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A1-0 → 2-0D. Schwartzman 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0
    1 ACES 26 DOUBLE FAULTS 043/68 (63%) FIRST SERVE 46/72 (64%)25/43 (58%) 1ST SERVE POINTS WON 23/46 (50%)9/25 (36%) 2ND SERVE POINTS WON 9/26 (35%)0/5 (0%) BREAK POINTS SAVED 7/14 (50%)11 SERVICE GAMES PLAYED 1123/46 (50%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 18/43 (42%)17/26 (65%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 16/25 (64%)7/14 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 5/5 (100%)11 RETURN GAMES PLAYED 1134/68 (50%) SERVICE POINTS WON 32/72 (44%)40/72 (56%) RETURN POINTS WON 34/68 (50%)74/140 (53%) TOTAL POINTS WON 66/140 (47%) LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Monte Carlo: Musetti diverte ma si fa rimontare da un set e un break avanti, cede a Schwartzman al terzo set

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Si ferma agli ottavi la corsa di Lorenzo Musetti al Masters 1000 di Monte Carlo. Il giovane azzurro cede a Diego Schwartzman in tre set, 2-6 6-4 6-3 lo score a favore dell’argentino, bravo a rimontare sotto di un set e 1-3 nel secondo. Una sconfitta che lascia l’amaro in bocca a Musetti, poiché fino alla metà del secondo set aveva giocato discretamente bene, controllando il gioco grazie alle sue variazioni. Purtroppo il servizio non l’ha quasi mai sostenuto per tutto il match, e un calo evidente nel quinto game, durato fino al doppio break subito, ha cambiato l’inerzia della partita. Schwartzman ha iniziato a prendere il comando dello scambio, ha spostato Lorenzo con il suo ritmo da fondo campo ed ha così impedito all’azzurro di produrre quelle variazioni, tocchi e cambi di ritmo che l’avevano avvantaggiato nella prima fase dell’incontro. Si è innervosito Musetti, ha perso efficacia col diritto e ha subito la maggior consistenza dell’argentino, fino alla sconfitta. Peccato, perché c’era spazio per vincere una partita importante, che l’avrebbe issato ai quarti del torneo. Restano tante giocate di qualità, momenti di grande tennis, ma anche la consapevolezza di dover incrementare la consistenza, fisica e mentale, per reggere dure battaglie contro lottatori come Diego. C’è stato un calo mentale che l’ha innervosito, ma il fattore fisico è parso decisivo alla sconfitta dell’azzurro. Del resto, Schwartzman è uno dei più grandi fighter del tour, sul rosso quando è in forma atletica è un brutto pesce per tutti.

    Musetti inizia benissimo il match. A zero vince il primo game e strappa il break per il 2-0 con un uno-due splendido (chiusura col diritto dopo un lungo scambio, rovescio lungo linea al volo meraviglioso), 2-0. Durissimo il terzo game, Lorenzo commette due doppi falli e restituisce il break alla seconda chance. Continua però a giocare il suo tennis brillante, non dando mai ritmo a Schwartzman, in difficoltà nell’arginare le continue variazioni dell’azzurro. Alla terza palla break, Musetti torna avanti 3-1, con altre giocate splendide, incluse palle corte perfette, che nemmeno un “motorino” come Diego prova a rimettere. 4-1 e poi 5-1 Musetti, con il doppio break strappato grazie ad un errore di Schwartzman col diritto. Serve per primo parziale Lorenzo, ma in una giornata brillante con i colpi fondamentali, il servizio non va. Altri due doppi falli, incluso quello sul 15-40 che regala il 2-5 all’argentino. Nel game anche due errori, un po’ di fretta di chiudere. La battuta è quasi un handicap finora nel match. Adesso è Diego di nuovo difficoltà, aggredito da un diritto vincente di “Muso” in risposta e poi largo col rovescio in scambio, 0-30. Il doppio fallo lo condanna allo 0-40, Tre Set Point Musetti. Chiude al secondo, bordata di diritto di Lorenzo che Diego non contiene. 6-2 Musetti in 45 minuti. Molto bene col diritto, incisivo e pochi errori rispetto ai suoi standard recente (ben 7 winner col diritto e “soli” 3 di rovescio).
    Il punto sul 30 pari all’avvio del secondo set è la foto del match: Musetti comanda col diritto, Diego rincorre senza riuscire ad invertire l’inerzia dello scambio, fino al drop shot perfetto dell’azzurro, imprendibile. Da 15-30, anche col servizio, Lorenzo scatta avanti 1-0. Male l’argentino nel secondo gioco: un doppio fallo lo manda 15-30, palla malamente in rete, quindi subisce un gran vincente col diritto di Musetti, per il 15-40. Arriva il break, con l’azzurro in comando, sposta il rivale col diritto carico e quindi, da tre quarti campi, trova l’affondo che lascia Schwartzman. 2-0 e servizio per Lorenzo, che continua dominare il campo col diritto, oggi spettacolare nella direttrice inside out. Duro per l’azzurro il terzo game, si salva sulle due prime palle break, ma vola via il rovescio sulla terza, ora serve Schwartzman 1-2. Ma la sua battuta oggi proprio non va, con due doppi falli cede per sesta volta di fila game di battuta, 3-1 Musetti. Chi serve è in “svantaggio” oggi, anche Lorenzo cede il game a 15. Diego finalmente vince il suo primo game al servizio, per il 3 pari. Sbaglia totalmente un attacco Musetti nel settimo game, quindi cerca una smorzata che Schwartzman rigioca vincente. Il terzo errore del game condanna Musetti allo 0-40. Doppio fallo, terribile chiusura per un gioco da dimenticare, 4-3 e servizio Schwartzman. Continua il momento “no” dell’azzurro, che commette troppi errori, vince il quarto game di fila l’argentino. 5-4 Schwartzman, Musetti trova un rovescio lungo linea vincente strepitoso sul 30 pari, strappa la palla break, ma risponde male su di una prima palla precisa. Stesso film sulla 2a palla break. Chiude 6-4 Diego con un bel diritto vincente al primo set point.
    Nel terzo set Musetti va in difficoltà nel terzo game, 0-30. Ritrova efficacia col diritto, ma poi Schwartzman resiste in difesa strappando il punto del 15-40. Cerca un vincente lungo linea col diritto, ma la palla gli scappa via. Break Schwartzman, 2-1 e servizio avanti, troppi errori dell’azzurro, ha perso il controllo dello scambio. Infatti ora è Diego a spingere e comandare, con un parziale di 10 punti a 2. Si prende un warning Musetti per uno sputo sulla riga, comportamento non consentito dal regolamento. È nervoso ora l’azzurro, su butta avanti ma incassa un bel passante di tocco dell’argentino, velocissimo su ogni palla. 3-1 Schwartzman. Musetti cerca di rompere il ritmo, ora pressante, del rivale con la palla corta. La tattica funziona, vince finalmente un buon game, ma è sotto 2-3. Si porta 0-30 Musetti in risposta, ma Diego è solido e con 4 punti di fila resta avanti 4-2. Lorenzo invece cede il settimo game, con un grave errore di rovescio e poi due ottime accelerazioni dell’argentino. Si porta 5-2 Schwartzman. Non riesce a chiudere al servizio, Musetti accelera a tutta col diritto e vince sulla palla break uno scambio molto duro. Purtroppo, servendo 3-5, Lorenzo è impreciso, anche di volo con una volée giocata malissimo. 0-30 e poi 0-40 con una “stecca” col diritto dal centro. Tre Match Point Schwartzman. Cancella il primo con una volée perfetta di rovescio, ma capitola al secondo, col doppio fallo. Stanco, fisico e di testa, perde 6-3.

    Lorenzo Musetti vs [12] Diego Schwartzman (non prima ore: 12:00)ATP Monte Carlo Lorenzo Musetti643 Diego Schwartzman [12]266 Vincitore: Schwartzman ServizioSvolgimentoSet 3L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-403-5 → 3-6D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 30-30 30-402-5 → 3-5L. Musetti 0-15 15-15 15-30 15-40 30-402-4 → 2-5D. Schwartzman 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-3 → 2-4L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 2-3D. Schwartzman 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-2 → 1-3L. Musetti 0-15 0-30 15-30 15-401-1 → 1-2D. Schwartzman 15-0 ace 30-0 40-01-0 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2D. Schwartzman 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-5 → 4-6L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-153-5 → 4-5D. Schwartzman 0-15 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5L. Musetti 0-15 0-30 0-40 df3-3 → 3-4D. Schwartzman 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 15-30 15-403-1 → 3-2D. Schwartzman 15-0 15-15 df 15-30 15-40 df2-1 → 3-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A2-0 → 2-1D. Schwartzman 15-0 15-15 df 15-30 df 15-401-0 → 2-0L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Schwartzman 0-15 0-30 0-40 df 15-405-2 → 6-2L. Musetti 0-15 df 0-30 15-30 15-40 df5-1 → 5-2D. Schwartzman 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A4-1 → 5-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-1 → 4-1D. Schwartzman 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A2-1 → 3-1L. Musetti 15-0 15-15 df 15-30 df 30-30 30-40 40-40 40-A2-0 → 2-1D. Schwartzman 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 40-A1-0 → 2-0L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0
    0 ACES 16 DOUBLE FAULTS646/82 (56%) FIRST SERVE 61/84 (73%)21/46 (46%) 1ST SERVE POINTS WON 35/61 (57%)17/36 (47%) 2ND SERVE POINTS WON 6/23 (26%)5/13 (38%) BREAK POINTS SAVED7/14 (50%)14 SERVICE GAMES PLAYED 1326/61 (43%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 25/46 (54%)17/23 (74%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 19/36 (53%)7/14 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 8/13 (62%)13 RETURN GAMES PLAYED 1430 WINNERS 2138 UNFORCED ERRORS 3038/82 (46%) SERVICE POINTS WON 41/84 (49%)43/84 (51%) RETURN POINTS WON 44/82 (54%)81/166 (49%) TOTAL POINTS WON 85/166 (51%)211 km/h MAX SPEED 191 km/h189 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 161 km/h145 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 141 km/h LEGGI TUTTO