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    Torino, la truffa della Lamborghini finisce male per un furbetto che non voleva pagarla

    Compra una Lamborghini da 260mila euro in leasing, ma si rifiuta di pagare le rate e poi tenta di rivenderla. Si può riassumere così la vicenda, iniziata a ottobre 2019, che ha come protagonista un 50enne torinese. La latitanza del commerciante dopo l’acquisto spinge l’agenzia creditrice a rivolgersi a una società di recupero crediti e beni di Genova, costretta a contattare l’uomo per risolvere la faccenda. Due le proposte: un piano di rientro o la restituzione dell’auto. Ecco com’è andata a finire.

    In vendita con documenti contraffatti

    Essendo passati diversi mesi (siamo in piena pandemia), il commerciante decide di avvalersi del Decreto del 2020 che prevedeva la sospensione dei canoni leasing per moratoria dovuta agli effetti negativi del Covid. Ma la società di recupero crediti, scaduta la sospensione, capisce che l’uomo non ha alcuna intenzione né di pagare le quote né di restituire la vettura. Non resta che rivolgersi alle forze dell’ordine: i poliziotti del commissariato di Nervi denunciano quindi l’uomo per appropriazione indebita, chiedendo il sequestro del mezzo. Finalmente la Lamborghini, che nel frattempo era sparita, viene rintracciata dagli agenti in un autosalone tra Antibes e Nizza, in Costa Azzurra. E qui la sorpresa: l’auto era stata messa in vendita con tutti i documenti contraffatti. È stata quindi posta sotto sequestro e poi riconsegnata ai poliziotti del commissariato Nervi che hanno provveduto a riportarla alla società di leasing. L’uomo, invece, è stato denunciato.

    Novara, dichiaravano reddito zero ma giravano in Ferrari: sgominata banda di truffatori LEGGI TUTTO

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    Torino, squarcia le gomme della auto del vicinato: il colpevole è un 83enne

    Gennaio è stato un mese pieno di imprevisti per gli abitanti di Barbania, piccolo comune alle porte di Torino, dove sempre più spesso sono state trovate le gomme delle auto squarciate. Una serie di episodi che si sono susseguiti per parecchi giorni e che hanno portato alla segnalazione alle forze dell’ordine per fare luce sulla faccenda e trovare il responsabile, che poi si è rivelato essere un 83enne.
    Vendette tra vicini
    Sempre più spesso si sente parlare di bande, e in alcuni casi di baby gang, che si danno al vandalismo. Nessun obiettivo preciso, solo insano divertimento. I carabinieri di Barbania hanno intrapreso le indagini, ma le ipotesi iniziali sono presto crollate: nessun giovane malvivente, bensì un anziano 83enne, residente del paese, che è stato denunciato. Il pensionato però non ha agitato casualmente: secondo le testimonianze e ricostruendo alcuni episodi, gli agenti hanno scoperto che ogni gomma squarciata era di un’auto appartenente a qualcuno del vicinato con cui l’uomo aveva avuto una discussione. Quindi si è trattato di una vendetta pianificata e poi messa in atto. Anche se a giudicare dal numero delle gomme tagliate (molto alto), viene da pensare che le liti non siano affatto mancate.
    Multa prima della patente: arriva all’esame di teoria… guidando LEGGI TUTTO

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    Denuncia il furto dell’auto per non pagarne la rottamazione: indagato un68enne

    Porta la Nissan Terrano in un’officina per ripararla, ma il preventivo che riceve è troppo alto. Ed è qui che un 68enne di Capoterra (in provincia di Cagliari) ha la cattiva idea: invece di portare la vettura a rottamare, l’uomo decide abbandonarla e sporgere denuncia per furto. I fatti risalgono a febbraio 2020, ma adesso il reato è stato scoperto e l’uomo è stato denunciato.
    Presta soccorso con la sua Mazda: i ladri gliela rubano, ma la fuga termina in fiamme
    Multa e denuncia
    Dopo il preventivo, a suo giudizio, troppo alto, l’uomo lascia la Nissan parcheggiata davanti all’officina. Accortosi dell’abbandono, il titolare lo chiama più volte per farla portare via, ma ogni tentativo risulta inutile. Nel frattempo passano i mesi e finalmente i vigili urbani controllano il veicolo: scoprono che è sprovvisto di assicurazione e di conseguenza fanno scattare multa.
    La situazione della vettura viene poi spiegata ai carabinieri anche dal titolare dell’officina meccanica e segue così un nuovo controllo. Gli agenti scoprono che il 68enne a settembre 2020 aveva denunciato il furto della Nissan per scrollarsi di dosso ogni responsabilità per eventuali pagamenti di sanzioni o rottamazione. Adesso che la faccenda è stata scoperta, l’uomo è stato denunciato per simulazione di reato.
    Torino, presa la banda dei “camion parcheggiati”: rubavano ricambi d’auto LEGGI TUTTO

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    Ex bancario arrestato per frode: aveva 37 auto di lusso, quadri d'autore e un busto di Mussolini

    Maxi-operazione della Guardia di Finanza a Biella, dove è stato arrestato un ex bancario di 46 anni che aveva un patrimonio illegale fatto di auto di lusso, opere d’arte e altri beni di enorme valore che nascondeva in vari garage sparsi nel territorio piemontese. Le indagini erano cominciate a febbraio e ora tutto è stato finalmente sequestrato.

    Lamborghini, Porsche e Delta da rally

    Nell’elenco degli oggetti messi sotto sigillo figurano ben 37 auto, tutte di lusso o estremamente preziose. Tra queste una Lamborghini, tre Porsche, quattro Lancia di cui una Delta Integrale da rally, proprio quella guidata nel Mondiale dal due volte iridato Miki Biasion, e una storica Fulvia Coupé HF rossa. Le auto erano in vari depositi del territorio che le Fiamme Gialle hanno sgominato nell’operazione conclusa venerdì con l’arresto di Bortoluzzi.

    Dipinti d’autore e una canotta di Jordan

    Oltre alla passione per le auto di lusso e preziose, l’uomo coltivava anche una dedizione per i quadri d’autore. Sei De Chirico, cinque Sironi e due Guttuso nella sua collezione e il busto di Mussolini figurano nell’elenco dei beni sequestrati resi noti dal procuratore capo del Tribunale di Biella, Angela Teresa Camelio. A completare i pezzi del suo “museo”, una canotta originale di Michael Jordan presa all’asta per 13.000 euro e 32 orologi Rolex.

    Raggiro di clienti anziani

    Come aveva fatto Bortoluzzi ad accumulare un patrimonio così tanto di valore? Il 46enne aveva operato per due anni un’attività fraudolenta ai danni di sedici persone. Complici tre suoi familiari, anch’essi indagati, l’ex bancario aveva un patrimonio di 9,3 milioni di euro, ricavato da contanti sottratti ai suoi clienti. Grazie al suo ruolo nella banca, gestiva con grande libertà patrimoni di clienti molto abbienti, anche molto anziani, di cui guadagnava facilmente la fiducia incondizionata. In questo modo sottraeva denaro dai loro conti, girandolo a nome dei suoi complici in famiglia. La denuncia è scattata per circonvenzione di incapace, furto aggravato e riciclaggio.

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