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    Wimbledon: Settima finale a Londra per Novak Djokovic. Domenica sfiderà il nostro Matteo Berrettini per arrivare a Federer e Nadal

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    È stata una bellissimasfida ricca ed entusiasmante, soprattutto grazie a Denis Shapovalov (ATP 12), ma Novak Djokovic (1) ha conquistato la settima finale a Wimbledon chiudendo la contesa 7-6 (7/3) 7-5 7-5. Nelle prime battute il canadese è sembrato parecchio in palla riuscendo pure a strappare il servizio al detentore del trofeo londinese. Dominante per lunghi tratti, il 22enne ha sprecato troppe opportunità e, de facto, regalato il tie-break (a senso unico) del primo set.
    Nella seconda frazione ha ripreso a macinare un tennis di qualità, caratterizzato da colpi sopraffini e spettacolari, eppure il serbo ha saputo soffrire e resistere rubando poi la battuta sul finire dopo aver annullato diverse palle rbeak nel corso del set.
    La lotta, punto su punto, alla fine ha premiato un ottimo Djokovic. A risultare fatale è stato l’ennesimo errore di Shapovalov. Il 34enne, che ha perso una sola semifinale dal 2015, spera ora di eguagliare il tanto ricercato record di Roger Federer (8) e Rafel Nadal (3), a quota venti Slam.Domenica, alle ore 15 italiane, affronterà il nostro Matteo Berrettini.
    Slam Wimbledon N. Djokovic [1]777 D. Shapovalov [10]655 Vincitore: N. Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 7-5D. Shapovalov 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A ace5-5 → 6-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5D. Shapovalov 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4D. Shapovalov 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 A-403-3 → 3-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df2-3 → 3-3D. Shapovalov 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-2 → 2-3N. Djokovic 15-0 ace 30-0 40-01-2 → 2-2D. Shapovalov 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A df 40-40 A-40 ace1-1 → 1-2N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 ace A-40 ace 40-40 ace A-40 ace0-1 → 1-1D. Shapovalov 15-0 30-0 ace 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-156-5 → 7-5D. Shapovalov 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 df5-5 → 6-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5D. Shapovalov 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-4 → 4-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4D. Shapovalov 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace2-3 → 3-3D. Shapovalov 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3N. Djokovic 0-15 0-30 0-40 df 15-40 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2D. Shapovalov 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1D. Shapovalov 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1TiebreakNone*-None 0-1* 1-1* 2*-1 3*-1 3-2* df 4-2* 5*-2 5*-3 6-3* df6-6 → 7-6D. Shapovalov 15-0 30-0 40-0 df6-5 → 6-6N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5D. Shapovalov 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 40-A4-5 → 5-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-403-5 → 4-5D. Shapovalov 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 ace2-4 → 3-4D. Shapovalov 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 2-4N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-151-3 → 2-3D. Shapovalov 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3N. Djokovic 0-15 df 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A df1-1 → 1-2D. Shapovalov 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-301-0 → 1-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Rosset: “La sconfitta di Federer? Ci sta. Il rientro nel 2017 fu incredibile”

    Marc Rosset ha parlato al quotidiano locale Tribune de Geneve sul rientro con sconfitta di Roger Federer nel torneo svizzero, dicendosi affatto sorpreso della immediata battuta d’arresto del campione. “Capisco che la sconfitta di Federer a Ginevra abbia sorpreso molti, essendo Roger un super tennista. Questo dimostra che le cose potrebbero essere più complicate di […] LEGGI TUTTO

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    Roland Garros: Arriva l’inatteso forfait di Denis Shapovalov

    Denis Shapovalov nella foto

    Denis Shapovalov, 22 anni, ha sorpreso tutti annunciando questa sera il suo ritiro dal Roland Garros, il secondo Grand Slam del 2021. Il canadese stava giocando un buon tennis sulla terra battuta – è stato finalista all’ATP 250 di Ginevra ieri – ma qualcosa è successo a Shapo nelle ultime ore per farlo ritirare dal torneo a una settimana dall’inizio.
    Qualche chiarimento da parte del tennista di Toronto, numero 14 dell’ATP, è atteso nelle prossime ore, con il giapponese Yasutaka Uchiyama entrato al suo posto.Nelle quali sarà un alternates a prendere il posto del nipponico. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Roma: Rafael Nadal salva due match point a Shapovalov e conquista i quarti di finale. In mattinata molto bene Novak Djokovic

    Rafael Nadal (ATP 3) se l’è vista brutta negli ottavi di finale del torneo Masters 1000 di Roma, ma alla fine l’ha spuntata in tre set contro un ispirato Denis Shapovalov (14) con il punteggio di 3-6 6-4 7-6 (7/3). Apparso inizialmente stanco dopo l’incontro di ieri in tarda serata con Jannik Sinner (18), Nadal […] LEGGI TUTTO

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    Shapovalov: “Giocare su terra è divertente, ma io preferisco l’erba. Quando entro in palla, posso battere chiunque”

    Denis Shapovalov all’edizione 2020 degli Internazionali

    Denis Shapovalov ha iniziato così così il 2021, 8 vittorie e 7 sconfitte in totale. La semifinale a Dubai il miglior risultato, ma non possiamo dimenticare come abbia gettato al vento la partita vs. Harris, dominata fino ad un passo dalla vittoria e poi…  clic. Si è spenta la luce, solo errori, rimonta e sconfitta.
    “Shapo” stenta a fare il salto di qualità definitivo, entrare nella top10 e battagliare alla pari con la nuova generazione di campioni. La prossima estate potrebbe essere il banco di prova per le sue ambizioni. Intanto si trova ad Estoril, per il torneo su terra battuta in corso questa settimana. Dal Portogallo ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti, sulle superfici e non solo. Dice che l’erba è la superficie che preferisce. In effetti, pensando al suo tennis, sembrerebbe ideale: tennis rapido, pochi scambi, focus su rischio e colpi di inizio gioco. Però se andiamo a vedere la sua storia sui prati, il tabellino da Pro è a dir poco modesto: 3 vittorie in carriera, solo tre partite, tutte nel 2018, solo vittorie al primo turno e poi sconfitte. Qua viene fuori probabilmente la sua lacuna principale: non regge la tensione, non legge il momento, gioca troppo d’istinto. Quando si gioca sui prati tutto corre veloce, l’istinto è fondamentale; ma se non riesci a restare solido mentalmente e saper cogliere il momento decisivo, il match ti scappa via, al primo errore, alla prima pausa.
    “Se devo essere completamente onesto, preferisco altre superfici alla terra battuta”, ha detto Shapovalov al sito ATP. “Adoro la sensazione di giocare sulla terra battuta, lo scivolare per arrivare sulla palla, il gioco è più estenuante, sono punti più lunghi, non si adatta al mio tennis. Penso che le condizioni che preferisco sono i campi in erba. Non ci sono praticamente scambi, è fantastico, tutto scorre su servizi e risposte, è perfetto”.
    Denis crede che giocare su terra possa aiutarlo a migliorare: “Qua cerchi di costruire un po’ di più il punto, di essere più paziente, costruisci perché ovviamente molti ragazzi giocano da molto dietro la riga di fondo e il campo è molto più lento, quindi è difficile solo colpire ed entrare. Su terra devi scegliere la palla giusta per accelerare. Tuttavia, non cambio di molto il mio modo di giocare: sia sui campi in cemento o in terra battuta o su qualsiasi superficie, cerco di essere aggressivo e di entrare, quindi non cambia davvero molto alla fine. Non importa chi c’è dall’altra parte, giocherò al mio gioco e quando entro in palla, tutto va. Non so se è un momento specifico o no, ma succede e basta. Ottieni una vittoria qua o là e poi inizi a sentirti super sicuro dei tuoi mezzi. È lì che penso di poter essere pericoloso, quando ottengo un paio di vittorie e inizio a sentire il mio gioco. In quel momento sento come se fossi in grado di battere qualsiasi giocatore”.
    Tutto vero. Shapovalov ha mezzi straordinari, può battere ogni giocatore. Ma, come lui stesso ha dichiarato, tutto parte da sensazioni, da un focus del momento, dalla luce che si accende e tutto scorre. E se la luce non si accende, Denis? Basando tutto su questo tennis “umorale” e senza compromessi, stazionare lassù in vetta non sarà affatto facile…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Shapovalov si schiera con Pospisil e la PTPA

    Denis Shapovalov

    Nel corso delle interviste post partita al Masters 1000 di Miami, Denis Shapovalov è stato interpellato in merito alla vicenda che ha visto protagonista Vasek Posipsil. Il connazionale di “Shapo” si è scagliato violentemente contro il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi durante il primo set del suo match d’esordio, scatenando moltissime reazioni nel mondo della racchetta. Chiaro il pensiero in merito di Shapovalov: fiducia incondizionata a Pospisil ed alla nuova associazione PTPA, visto che l’ATP continua a non ascoltare le richieste dei giocatori.
    Ecco le parole di Denis: “Non so cosa sia successo a quell’incontro perché non c’ero. Conoscendo Vasek, deve essere accaduto qualcosa di molto grave in quella conversazione con Gaudenzi. Ho sentito diversi giocatori parlarne ma ancora non mi è molto chiaro cosa sia successo per davvero. Ovviamente sono dalla parte della PTPA, sento che non siamo rappresentati nel miglior modo possibile. Non parlerò più dell’argomento. Basta aggiungere che l’ATP non sta facendo il lavoro più completo possibile. Ci sono giocatori che stanno cercando di aiutare all’interno dell’ATP per portare informazioni o sponsor, e l’ATP non sembra apprezzarlo. Vogliono solo che giochiamo a tennis e penso che non sia la cosa giusta da fare”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Shapovalov, quando conta “la testa” nel tennis… (di Marco Mazzoni)

    Denis Shapovalov a Dubai

    Uno dei dibattiti mai risolti nel mondo della racchetta è sul peso dei vari fattori decisivi al successo di un giocatore. Se la grande prestazione con vittoria equivale al 100%, quanto pesa la parte atletica? Quanto quella tecnica e/o tattica? E quanto quella mentale? Ogni allenatore, giocatore o semplice osservatore ha la sua “torta”, con le fette distribuite in percentuali variabili. Si possono trovare i pareri più disparati, ma su di un aspetto tutti sono concordi: la percentuale da attribuire alla testa, alla forza mentale e capacità di giocare bene nei momenti importanti è importantissima. Predominante sugli altri aspetti.
    Perché questa premessa? Beh, dopo aver visto la “sciagurata” sconfitta di Denis Shapovalov oggi a Dubai, come non ripensare a quest’aspetto nel tennis del talento canadese, e nel tennis in particolare. Stiamo vivendo una settimana indimenticabile per i nostri azzurri, con un buonissimo Sinner proprio a Dubai – sconfitto solo dallo scatenato Karatsev, in lotta in questo momento sul fortissimo Rublev nei tornei 500 – e Musetti che ci sta facendo sognare in notte magiche dal lontano Messico. Sia Jannik che Lorenzo hanno costruito le loro buonissime prestazioni grazie ad un forza mentale notevolissima. Quella che ha portato l’altoatesino a “stroncare” la resistenza di un lottatore come Bautista Agut e reggere bene contro il russo, che pare camminare sulle acque in questa prima parte di stagione… E quella che sta consentendo al toscano di superare, match dopo match, i propri limiti, esplorando territori nuovi pur non avendo giocato sempre a tutta. Soprattutto nella sofferta vittoria vs. Tiafoe (il giorno seguente ad una grande impresa), Lorenzo ha giocato tutt’altro che “bene”. Ha avuto pause, ha sbagliato tanto col diritto e servito maluccio, è andato sotto di brutto ma… nella sua testa è scattato qualcosa. Si sentiva bene, presente, attivo nell’aria frizzantina a due passi dall’oceano. Quel campo gli piaceva, le condizioni, l’atmosfera (forse anche per la presenza del pubblico, che ti dà sempre qualcosa), l’occasione di potersela giocare in un palcoscenico così importante. Ok, non tutto funzionava alla perfezione come il giorno prima vs. Schwartzman, ma la testa diceva forte e chiaro “non voglio perdere, non perderò”. Aggrappato alla partita, alle sensazioni positive, la testa lo ha fatto reggere, sprintare, crederci sino alla fine, rimontare anche nei momenti più duri, quando tutto pareva perduto. E vincere. Questa è una qualità decisiva per diventare un grande giocatore, sentire il momento, vincere i punti importanti, tirare fuori il meglio nei momenti caldi del match. Bravo Musetti!
    E oggi invece Denis? L’esatto contrario. “Shapo” è un talento clamoroso, è show-time puro, è l’essenza dell’adrenalina che si può esplodere giocando a tennis, con giocate che solo i suoi occhi riescono ad immaginare e traiettorie che sfidano senza mezzi termini le leggi della fisica applicata al tennis. E lui, con quella strafottenza tecnica e visione, ce la fa. Riesce a trovare colpi e vincenti che la maggior parte dei rivali non osano nemmeno immaginare. Però… alla fine, butta via partite come quella di oggi, avanti un set e 4-3 e servizio, contro un avversario buonissimo e molto positivo, ma che aveva già la faccia di chi aspetta il match point per stringere la mano al rivale e correre a festeggiare la semifinale più importante in carriera con la sua bellissima fidanzata… Denis, dal nulla, senza la pressione del rivale, senza un motivo logico, ha “buttato alle ortiche” una partita stravinta, sparacchiando per 10 minuti scarsi pallate out senza una logica, senza un pensiero, senza riuscire a tornare mentalmente nella partita. Divorato da una tensione che non si avvertiva, ma che evidentemente lo divora dentro e non gli permette di esprimere con serenità e lucidità un tennis “pratico” quando c’è da chiudere “la pratica”. Purtroppo non è la prima che gli succede, che arriva un blackout micidiale a rimettere in discussione partite in cui è superiore e che potrebbero essere vinte senza così tanti patemi. Stessa cosa nel tiebreak decisivo, Harris ha servito bene, ma lui ha preso dei rischi eccessivi, e nel momento decisivo ha scelto di posizionarsi totalmente esterno da destra al servizio senza riuscire ad aprire così tanto l’angolo, pure pizzicando il diritto del rivale con il campo sciaguratamente aperto. Lloyd ha avuto buon gioco nel prendersi un rischio che gli ha regalato la vittoria più importante in carriera, con l’approdo in finale in un ATP 500. Applausi Lloyd!
    È un’analisi dura su Denis, lo ammetto. Ma da un talento così grande, ci si aspetta ben altra sostanza. Da un tennista con mezzi così impressionanti sul piano tecnico e fisico, ci si aspetta un salto di qualità sul piano agonistico che vada oltre alle mezz’ore “on fire” in cui tutto gli entra, tutto gli riesce in uno stato lo flow totale, sbaragliando chiunque gli passi di fronte.
    Shapo è un gioiello purissimo, uno dei favoriti del pubblico perché quando gioca lo show è davvero assicurato. Ma a dispetto di suoi colleghi ex next-gen, stenta terribilmente a trovare quella sostanza necessaria a fare il salto da potenziale a realtà nei grandi tornei. Ho sempre pensato che avendo quel tipo di gioco e quel tipo di atteggiamento, la sua maturazione sarebbe stata lenta e perigliosa. Così sta andando. Il processo è in corso e niente è perduto. Però è corretto sottolineare che di grandi passi in avanti per ora, sul piano mentale della solidità-sostanza-resistenza alla pressione, non se ne vedono tanti. Incanta quando il rischio è premiato, delude quando cade preda dei suoi buchi, spesso davvero inspiegabili per il contesto tecnico e tattico del match, a volte pure contro rivali “alla portata”. Oggi più che un contender per i grandi tornei, è un tennista da highlights.
    La speranza è che riesca a lavorare su se stesso (anche fuori dal campo) per trovare una solidità e consapevolezza che gli consenta di reggere la pressione ed esplodere finalmente i suoi mezzi nelle grandi occasioni e con continuità. Non avere uno Shapovalov in corsa per gli Slam con vari Tsitsipas, Medvedev & C, sarebbe davvero un peccato…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: che cuore Sinner! Parte fortissimo, accusa la fatica ma non molla fino all’ultima palla. Shapovalov vince al quinto set

    Il cuore di un campione non è misurabile. Oggi Jannik Sinner ha dimostrato non solo di essere un prossimo campione ma anche di possedere un cuore immenso. Come ti spieghi la sua reazione, sotto due set a uno a pochi games dalla sconfitta, con una tonnellata di fatica sulle gambe (e nella testa) dopo la […] LEGGI TUTTO