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    Davis Cup – Quarti di Finale: Oggi è il giorno di Italia vs Austria (Live dalle ore 16 – 0-0)

    La squadra italiana di Davis Cup – Foto FITP

    DC

    Coppa Davis
    Bologna 🇮🇹 • cemento (al coperto) — Quarti di finale
    Bologna — indoor hard

    Quarti di FinaleIndoor Hard

    Città
    Bologna 🇮🇹

    Competizione
    Coppa Davis — Quarti

    Superficie
    Cemento (indoor)

    Programma di oggi

    16:00
    Italia 🇮🇹 vs  Austria 🇦🇹 0-0

    Dalle ore 15 si conosceranno i giocatori in campo.

    Quarti di Finale(Giovedì) 10:00 Spagna 🇪🇸 – Repubblica Ceca 🇨🇿17:00 Argentina 🇦🇷 – Germania 🇩🇪
    SemifinaliBelgio vs Italia o Austria – Venerdi 21 novembre ore 16 LEGGI TUTTO

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    Davis Cup – Quarti di Finale: Belgio sconfigge la Francia 2-0, Collignon e Bergs portano la squadra di Darcis in semifinale

    I risultati dalla Davis Cup – Foto Getty Images

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    Coppa Davis
    Bologna 🇮🇹 • cemento (al coperto) — Quarti di finale
    Bologna — indoor hard

    Quarti di FinaleIndoor Hard

    Città
    Bologna 🇮🇹

    Competizione
    Coppa Davis — Quarti

    Superficie
    Cemento (indoor)

    Programma di oggi

    16:00
    Francia 🇫🇷  vs  Belgio 🇧🇪 0-2

    16:00 Moutet C. 🇫🇷 – Collignon R. 🇧🇪ATP Bologna Corentin Moutet655 Raphael Collignon277ServizioSvolgimentoSet 3C. Moutet 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A5-6 → 5-7R. Collignon 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6C. Moutet 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5R. Collignon 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5C. Moutet 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-4 → 4-4R. Collignon 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4C. Moutet 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3R. Collignon 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3C. Moutet 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2R. Collignon 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2C. Moutet 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1R. Collignon 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2C. Moutet 0-15 15-15 15-30 15-40 30-405-6 → 5-7R. Collignon 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-405-5 → 5-6C. Moutet 0-15 15-15 30-15 40-154-5 → 5-5R. Collignon 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5C. Moutet 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4R. Collignon 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4C. Moutet 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-3 → 3-3R. Collignon 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 2-3C. Moutet 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2R. Collignon 15-0 15-15 15-30 15-40 30-400-2 → 1-2C. Moutet 0-15 0-30 15-30 30-30 30-400-1 → 0-2R. Collignon 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Moutet 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-2 → 6-2R. Collignon 15-0 30-0 40-05-1 → 5-2C. Moutet 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-404-1 → 5-1R. Collignon 15-0 30-0 40-04-0 → 4-1C. Moutet0-15 15-15 30-15 40-153-0 → 4-0

    17:30 Rinderknech A. 🇫🇷 – Bergs Z. 🇧🇪ATP Bologna Arthur Rinderknech36 Zizou Bergs67ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 2-3* 2-4* 2*-5 3*-5 3-6* 4-6*6-6 → 6-7Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-406-5 → 6-6A. Rinderknech 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 6-5Z. Bergs 0-15 0-30 15-30 15-404-5 → 5-5A. Rinderknech 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5Z. Bergs 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5A. Rinderknech2-4 → 3-4Z. Bergs 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-3 → 2-4A. Rinderknech 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 2-3Z. Bergs 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2A. Rinderknech 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1A. Rinderknech 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Z. Bergs 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 3-6A. Rinderknech 15-0 15-15 30-15 40-152-5 → 3-5Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 40-152-4 → 2-5A. Rinderknech 30-0 40-0 40-151-4 → 2-4Z. Bergs 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4A. Rinderknech 0-15 15-15 30-15 30-30 30-401-2 → 1-3Z. Bergs 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2A. Rinderknech 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1Z. Bergs15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1

    19:00 Bonzi B./Herbert P.H. 🇫🇷 – Gille S./Vliegen J. 🇧🇪Il match deve ancora iniziare

    La prima giornata della Final 8 di Davis Cup vede il Belgio superare la Francia per 2-0, con le vittorie in singolare di Collignon e Bergs rispettivamente su Moutet e Rinderknech. La squadra di capitan Steve Darcis vola quindi in semifinale, dove aspetta la vincitrice di Italia – Austria, in programma domani alla città emiliana.
    Zizou Bergs porta alle “furie rosse” il punto decisivo nel secondo singolare, battendo Arthur Rinderknech (recente finalista a Shanghai) per 6-3 7-6. Il primo set domina il talento di Bergs, che scappa avanti 3 giochi a 1 e con autorevolezza si prende un meritato primo set. Bergs va avanti anche nel secondo parziale ma spreca la possibilità di servire il match sul 5-4, subendo il contro break. Rindeknech arriva a due set point sul 6-5, ma Zizou si salva e al tiebreak con un gran passante di rovescio allunga per 3 punti a 2 poi 5 a 2. Il belga arriva a match point sul 6-3 con un brutto diritto in rete del francese, e chiude al secondo match point con un bel diritto vincente.
    La giornata si era aperta con un risultato a sorpresa nel primo singolare: il Belgio strappa il primo punto alla Francia grazie all’impresa di Collignon, bravo a rimontare un set a Moutet, 2-6 7-5 7-5 lo score a favore del belga, che dopo l’impresa contro De Minaur porta un altro punto importantissimo alla sua squadra. Il francese, dopo un set dominato con i suoi colpi vari, si è fatto aggredire dal tennis potente di Collignon, finendo addirittura con un doppio fallo sul match point. La Francia ha pagato la poca esperienza di Moutet, apparso molto emotivo nei passaggi decisivi della partita.

    Quarti di Finale16:00 Italia 🇮🇹 – Austria 🇦🇹 (mercoledì)(Giovedì) 10:00 Spagna 🇪🇸 – Repubblica Ceca 🇨🇿17:00 Argentina 🇦🇷 – Germania 🇩🇪 LEGGI TUTTO

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    Berrettini rilancia: “La Davis per me è tutto. A Bologna vendermo cara la pelle. Jannik? Mi ha aiutato tantissimo”

    Matteo Berrettini a Torino

    Mentre all’Inalpi Arena “infuria” un’edizione di grandissima qualità delle ATP Finals, nei campi di allenamento dello Sporting (a due passi) anche Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini stanno lavorando alacremente in questa settimana torinese. Il primo attende una probabile chiamata di capitan Volandri, ancor più dopo l’ufficialità del forfait di Lorenzo Musetti, svuotato da un fine stagione durissimo e soprattutto per motivi familiari, con la nascita del secondo genito (Leandro) attesa nei prossimi giorni, proprio mentre gli azzurri saranno a Bologna a difendere i due titoli conquistati a Malaga nel 2023 e 2024. Due vittorie storiche, trascinati da un fortissimo Jannik ma, lo scorso anno, anche da Matteo Berrettini, ormai vero leader emotivo del nostro team e nell’edizione passata decisivo al successo finale con le sue 6 vittorie conquistate tra la fase a gironi di Bologna e le Final 8 di Malaga. Proprio del suo amore per la Davis, del suo ruolo nel gruppo e delle aspettative per le finali della prossima settimana ha parlato Berrettini in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo il romano tutto è aperto e nonostante l’assenza dei due migliori tennisti italiani, il gruppo è forte e consapevole, con ragazzi ormai esperti e la voglia di “vendere cara la palle”. Matteo ha anche raccontato di come Jannik gli sia stato molto vicino dopo l’ultimo infortunio, un legame importantissimo. Allenarsi con lui a Monte Carlo qualche settimana fa l’ha riconnesso con il suo mondo.
    “La Davis è tutto. Per me è un obiettivo, un onore, un’emozione” racconta Berrettini. “L’anno scorso la Davis è stato lo stimolo che mi ha fatto ripartire: volevo tornare in quella squadra, volevo riprendermi le belle emozioni, volevo esserne parte attiva. E l’ho vinta. Quest’anno la stessa cosa. Quando l’estate scorsa mi sono fermato, mi sono chiesto: perché dovrei ricominciare a giocare, una volta rimesse a posto le questioni fisiche? Per divertirmi, certo, per godere di questo mondo caotico e bellissimo, per ritrovare un po’ di gioia; e per giocare la Coppa Davis a fine stagione. Ora che ci siamo, vediamo di fare bene a Bologna”.
    Mancheranno Jannik e Lorenzo, ma gli altri sono “pronti”: “La cosa bella è che, venuti a sapere dell’assenza di Jannik e, forse, di Lorenzo (l’intervista è stata rilasciata prima dell’annuncio di Musetti, arrivato ieri verso le 23, ndr), nessuno di noi si è guardato dicendo: e adesso come facciamo? Non c’è paura, non tremiamo. Non c’è alcuna tensione. Siamo tutti giocatori esperti, Vavassori e Bolelli stanno giocando benissimo in doppio, Cobolli sta avendo la miglior stagione della sua carriera, Sonego e Darderi sono signor tennisti e io, da parte mia, mi sento di poter garantire il mio apporto. Il numero uno in squadra fa comodo a tutti ma a Bologna venderemo cara la pelle. Saranno finali di Davis molto equilibrate ma in azzurro ci trasformiamo tutti“.
    A Malaga 2023, Berrettini era il primo dei tifosi in panchina e dopo il successo Jannik promise a Matteo “la vinceremo insieme l’anno prossimo”. Una promessa diventata realtà, che ha rafforzato il legame tra i due campioni. “Nel 2023, dopo essermi rotto la caviglia a New York, ho chiamato il c.t. Volandri e gli ho detto: Filo io mi sento che devo venire a dare supporto, una scossa. E lui: vieni quando vuoi. Mi ricordo ancora le facce dei ragazzi quando sono entrato in spogliatoio. C’è stato il cambio di marcia di cui c’era bisogno. L’energia che ci unisce tutti è uno sei segreti della nostra Nazionale“.
    Matteo così racconta il suo momento: “Mentalmente e come lettura della partita mi sento maturo e più bravo di tanti anni fa. L’altro giorno parlavo con il mio coach, Alessandro Bega, e ragionavamo: nonostante gli infortuni, nonostante i tornei saltati quest’anno, resto comunque nei top 50. C’è di peggio. Ci sono state cose molto positive, finché non ho avuto ancora un problema agli addominali. Sono ripartito da lì, dalle vittorie sui top 10, dai quarti di Miami, dalle vittorie a Montecarlo. Io sono sicuro che ci sono ancora cose buone che posso fare in questo sport. Sinner non è certo l’obiettivo: è troppo grande e alto, per me. Ma se sto bene, rispettando il mio corpo e la mia testa, so di poter dare ancora al tennis.. L’equilibrio tra tennis e vita privata è importante. Il tennis non è tutto. Avere pause capita a tutti. Ero arrivato a un certo punto in cui mi sentivo un po’ soffocato, ho dovuto prendermi cura di questo aspetto. Continuare a giocare non è la soluzione. È importante fermarsi e respirare, dando priorità alle cose importanti”.
    È presto per parlare del dopo carriera, ma Berrettini così risponde: “Sono curioso, vedo moltissime possibilità davanti a me. Così tante che, oggi, non ho le idee chiare. Credo che il tennis sarà sempre parte integrante della mia vita: non so se da allenatore, spettatore, tifoso. So che colpire la pallina è ciò che mi fa sentire più vivo. Qualche mese fa ero in difficoltà, mi sono allenato con Jannik a Montecarlo e mi sono sentito subito meglio, più sereno. Giocare a tennis mi rende libero, non so come spiegarlo. Quando sarà il momento cercherò di capire come trasformare questa sensazione in un futuro. Capitano di Davis? Sarebbe bellissimo. Ora c’è Volandri che sta facendo un lavoro egregio. Magari a 60-65 anni, quando smetterò…”.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Final 8 di Coppa Davis 2025 – Bologna Fiere pronta a scrivere la storia

    Credits CRISTINA GADDI

    Sfide leggendarie, colpi mozzafiato, talento individuale al servizio del collettivo.In Coppa Davis ogni punto è un capitolo di storia, ogni tie è un frammento di leggenda. Le migliori otto nazionali sono pronte a darsi battaglia con un unico obiettivo in testa: conquistare il trofeo a squadre più ambito del tennis maschile.Quest’anno il cammino verso la gloria culminerà a Bologna: dal 18 al 23 novembre, la SuperTennis Arena di BolognaFiere sarà teatro della Final 8 di Coppa Davis 2025.
    La presentazione ufficialeStamane, presso la sede della Regione Emilia-Romagna, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’evento, alla presenza di:Raimondo Ricci Bitti, Consigliere FITPPaolo Lorenzi, Direttore Tecnico del TorneoMichele de Pascale, Presidente della Regione Emilia-RomagnaRoberta Frisoni, Assessora a Turismo e SportMattia Santori, Consigliere delegato del Comune di Bologna per turismo e grandi eventi sportiviGrazie alla collaborazione tra International Tennis Federation, FITP, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, il capoluogo emiliano conferma il suo ruolo di punto di riferimento del grande tennis internazionale e simbolo della Sport Valley.Dopo aver ospitato il Group Stage dal 2022 al 2024, Bologna raccoglie l’eredità di Malaga e diventa il teatro dell’atto conclusivo della 113ª edizione della più prestigiosa competizione a squadre del tennis maschile.Il Team Italia by Lavoropiù, campione in carica dopo la straordinaria doppietta 2023–2024, avrà l’opportunità di difendere il titolo davanti al proprio pubblico, in una settimana che promette spettacolo puro.
    Le 8 regine per un trono: quello del tennis mondialeBologna accoglie il meglio del tennis mondiale, con campioni Slam, stelle della Top 10 e giovani promesse pronte a brillare sul campo di BolognaFiere.Il pubblico vivrà sfide intense ed entusiasmanti, dove esperienza e talento si confronteranno in un crescendo di emozioni, celebrando lo sport nella sua forma più pura e coinvolgente.
    🇦🇷 ArgentinaPresente alle Finals per la quarta volta, ai quarti per il secondo anno consecutivo.Campione nel 2016, vincendo tutti gli incontri in trasferta.Capitano: Javier FranaGiocatori: Francisco Cerúndolo, Tomás Martín Etcheverry, Francisco Comesaña, Horacio Zeballos, Andrés Molteni.
    🇦🇹 AustriaQualificata per la seconda volta alle Finals dal 2019, e ai quarti per la prima volta dal 2012.Miglior risultato: semifinale 1990 (con Thomas Muster).Capitano: Jürgen MelzerGiocatori: Filip Misolic, Jurij Rodionov, Lukas Neumayer, Lucas Miedler, Alexander Erler.
    🇧🇪 BelgioQuarta qualificazione alle Finals e prima volta ai quarti dal 2018.Tre finali giocate (1904, 2015, 2017), tutte perse, ma la squadra ha mostrato carattere battendo l’Australia a Sydney.Capitano: Steve DarcisGiocatori: Zizou Bergs, Raphael Collignon, Sander Gillé, Joran Vliegen.
    🇫🇷 FranciaSempre presente alle Finals (sei partecipazioni su sei edizioni del nuovo formato).Con 10 titoli vinti, è una delle nazioni più titolate della storia.Capitano: Paul-Henri MathieuGiocatori: Ugo Humbert, Arthur Rinderknech, Benjamin Bonzi, Pierre-Hugues Herbert.
    🇩🇪 GermaniaQuinta partecipazione alle Finals, ai quarti per il secondo anno consecutivo.Tre titoli vinti (1988, 1989, 1993) con Boris Becker protagonista.Capitano: Michael KohlmannGiocatori: Alexander Zverev, Jan-Lennard Struff, Yannick Hanfmann, Kevin Krawietz, Tim Puetz.
    🇮🇹 ItaliaIl Team Italia by Lavoropiù si prepara a difendere il titolo davanti ai propri tifosi.Dopo i successi di Malaga 2023 e 2024 e quello di Santiago 1976, gli azzurri sono tra i favoriti per la vittoria finale.Capitano: Filippo VolandriGiocatori: Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Matteo Berrettini, Simone Bolelli, Andrea Vavassori.
    🇨🇿 Repubblica CecaTerza presenza consecutiva alle Finals, quarta complessiva.Tre titoli: 1980 (come Cecoslovacchia), 2012 e 2013.Capitano: Tomáš BerdychGiocatori: Jiří Lehečka, Jakub Menšík, Tomáš Macháč, Vít Kopřiva, Adam Pavlásek.
    🇪🇸 SpagnaUna delle grandi favorite, con sei titoli vinti (l’ultimo nel 2019).Pronta a confermare il proprio prestigio a Bologna.Capitano: David FerrerGiocatori: Carlos Alcaraz, Jaume Munar, Pedro Martínez, Marcel Granollers.
    Tutto pronto per l’inizio dello showIl sorteggio, effettuato lo scorso 17 settembre dal Direttore del Torneo Feliciano López, ha definito gli accoppiamenti dei quarti di finale:il Team Italia by Lavoropiù esordirà mercoledì 19 novembre alle ore 16:00 contro l’Austria.
    Quarti di finaleMartedì 18 novembre (16:00): 🇫🇷 Francia vs 🇧🇪 BelgioMercoledì 19 novembre (16:00): 🇮🇹 Italia vs 🇦🇹 AustriaGiovedì 20 novembre (10:00): 🇪🇸 Spagna vs 🇨🇿 Repubblica CecaGiovedì 20 novembre (non prima delle 17:00): 🇦🇷 Argentina vs 🇩🇪 Germania
    SemifinaliVenerdì 21 novembre (16:00): Francia/Belgio vs Italia/AustriaSabato 22 novembre (12:00): Spagna/Repubblica Ceca vs Argentina/Germania
    FinaleDomenica 23 novembre (15:00) LEGGI TUTTO

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    Binaghi rivela: “Il no alla Davis 2025? Jannik lo disse l’anno scorso a Torino, davanti a me e al ministro Giorgetti. Per l’Italia è più importante che torni numero 1 di un’altra Davis”

    Angelo Binaghi, Presidente FITP

    Il Presidente della FITP Angelo Binaghi difende Jannik Sinner da tutte le accuse mosse per la sua indisponibilità a giocare la Final 8 di Davis Cup il prossimo mese a Bologna, e conferma che alle Finals ci sarà uno show spettacolare ad accompagnare gli incontri del torneo. Il livello del tennis in Italia è altissimo, non sarà facile crescere ancora ma c’è l’intenzione di rendere l’edizione 2025 del “Master” di Torino indimenticabile, una sorta di Super Bowl. Binaghi ha parlato a La Stampa, con alcune dichiarazioni che riportiamo nei passaggi più salienti.
    “Il livello che abbiamo raggiunto fa paura” afferma Binaghi, “siamo vicini al massimo e possiamo solo scendere. Più di così francamente è impossibile. A Torino e a Riyadh i nostri daranno il massimo in campo e noi faremo la nostra parte per rendere indimenticabile l’edizione 2025 delle Finals”.
    Il Presidente rivela quando ha saputo da Sinner del suo “no” alla Davis: “L’anno scorso. Jannik lo disse davanti a me e al ministro Giorgetti, a Torino. Ho sperato che il lungo e forzato riposo per la squalifica lo portasse a rivedere i suoi programmi. Dopo il ritiro di Shanghai, mi sono detto: magari ci ripensa. Invece niente. Abbiamo capito e anche condiviso la decisione. La storia ci insegna che ogni sua rinuncia ha prodotto conseguenze positive. Sarà così anche questa volta: per la FITP e per l’Italia è più importante che Jannik torni numero uno al mondo di un’altra Davis“.
    Secca la risposta di Binaghi in merito alla presunta poca riconoscenza sollevata da alcuni commentatori (perlopiù non tennistici ma di testate generaliste). “Conosco Jannik fin da quando era bambino, come la sua famiglia e il suo team. Erano stati chiari fin da subito, lo difenderò sempre e a prescindere. La riconoscenza nei confronti del tennis italiano si concretizzerà quando tornerà numero 1 al mondo. La Davis ha una differenza rispetto agli altri tornei, non dà punti per la classifica. Con un altro regolamento cambierebbe anche lo spirito dei giocatori. A fine stagione per chi l’ha già vinta vale come il Six Kings Slam, con meno soldi e molta più fatica. Prima di tacciarlo di disaffezione per la maglia azzurra aspettiamo 10 anni: se non la giocherà più ne riparleremo”.
    Oltretutto il Presidente è sicuro del grande valore della nostra nazionale, anche priva di Sinner. “Abbiamo uno squadrone” commenta Binaghi, “Con Jannik partiamo da un punto e mezzo a zero per noi, così sarà più equilibrata. Ce la giochiamo con la Spagna di Alcaraz, la Repubblica Ceca e la Francia. A Musetti ho sempre detto che ha un talento inarrivabile ma che rischiava di perderlo per le troppe proteste e per l’incostanza al servizio. Ora l’ha migliorato e parla molto meno, non ha più le cadute di prima e arrivare a Torino sarebbe il coronamento della sua crescita”.
    Proprio su Torino l’ultima considerazione di Binaghi, un evento che vuol portare al livello del Super Bowl della NFL americana per impatto: “Potremmo avere due italiani in campo alle FInals e la stagione 2025 da oro diventerebbe di platino. Organizzeremo uno spettacolo senza precedenti in Italia, uno show dentro lo show. L’ultimo nome è quello di Gianni Morandi: le Finals saranno il nostro Super Bowl. Portarcele via sarà più difficile. Abbiamo firmato il rinnovo del contratto e anche il governo ne conosce il testo da molto tempo. Non si può tornare indietro, sarebbe una grave perdita di credibilità per il Paese”.
    Interessante l’idea di Binaghi sulla Davis Cup: riportare punti per il ranking per i match disputati, potrebbe avere un impatto sulla volontà dei migliori giocatori di partecipare? Tra le molte ipotesi per rivedere e migliorare quest’evento storico, oltre alla collocazione nel calendario – il punto dolente – anche il discorso ranking potrebbe avere un impatto non indifferente.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Volandri: “La porta per Sinner è aperta ma non mi aspetto un cambiamento. Credo che la Davis non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore”

    Filippo Volandri, Capitano del team italiano in Davis Cup

    Filippo Volandri, pur con dispiacere, accetta la decisione di Jannik Sinner di non essere disponibile quest’anno a giocare la Final 8 di Bologna, in scena la settimana successiva alle ATP Finals. Il capitano azzurro ha raccontato alla Gazzetta dello Sport di aver parlato molto serenamente con il n.2 del mondo a Vienna, e ha spaziato su molti temi interessanti: la non convocazione di Darderi (ricordiamo che si possono cambiare entro il 17 novembre), le motivazioni di Berrettini e anche sui problemi che continuano ad attanagliare la competizione, su tutti la pessima collocazione a fine anno quando tutti i giocatori sono prosciugati dalla durezza della stagione. Anche per Volandri questo è il vero problema, aggiungendo che non debba per forza giocarla ogni anno. Questi i passaggi più significativi dell’intervista del capitano italiano.
    “Sono stati due anni pesantissimi per Sinner per le motivazioni che sappiamo e Jannik ha speso tanto anche a livello mentale, ancora più che in campo” commenta Volandri. “Sia lo scorso anno che questo ha finito la stagione spremendo tutto ciò che aveva. Alla Davis ha letteralmente raschiato l’ultima goccia di energia dal barile. E la sua grandezza è che non lo fa mai sembrare: appare sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine della competizione svuotato. (…) Quella settimana serve per staccare, per ricaricarsi davvero e resettarsi per puntare al 2026 dove, comunque avremo ancora le Finals in casa. Quello con la Nazionale è un impegno importante per tutti, ma va gestito con equilibrio visto che arriva alla fine della stagione. Tecnicamente la possibilità di convocarlo c’è, ma quando un team di quel livello prende una decisione di questo genere sulla programmazione poi è difficile cambiare in corsa. Noi restiamo disponibili, la porta è aperta, ma non mi aspetto un cambiamento”.
    Il rapporto con Jannik è ottimo, nessuna frizione per questa scelta del 4 volte campione Slam e due in Davis: “A Vienna ci siamo visti e abbracciati. Abbiamo chiacchierato con il team, con la famiglia. Mi ha raccontato della cotoletta che hanno preparato. C’è grande serenità nei rapporti”.
    “La squadra rimane molto forte. È ovvio che ogni capitano vorrebbe avere la rosa al completo con il suo giocatore più forte a disposizione. Ma proprio perché sono il capitano della Davis e ho giocato, cerco di normalizzare la cosa” continua Filippo. “È una decisione che, come ha detto anche il presidente Binaghi, fa male, ma non è né la prima né l’ultima volta che succede. Capita a tutti i giocatori, anche ai grandissimi. Zverev non l’ha giocata per anni, Federer e Nadal lo stesso. Ci sono stagioni che ti portano ad arrivare in determinati momenti in condizioni fisiche e mentali diverse. Siamo pur sempre a fine stagione, e ogni anno è diverso. Per Jannik questa è stata una stagione particolare, e lo sappiamo tutti”,
    A questo punto il leader “morale” della squadra sarà Matteo Berrettini, campione lo scorso anno proprio insieme a Sinner, e complessivamente vincitore di tutte le sei partite disputate tra i gironi di Bologna e la finale di Malaga: “Matteo nell’indoor ha picchi altissimi. È un giocatore da superfici rapide, anche se gli è mancata un po’ di continuità. Spero che in queste settimane ritrovi ritmo. Non ho dubbi sulla sua qualità, né come giocatore né come uomo squadra, è molto importante e lo ha dimostrato”.
    Musetti spera nella qualificazione alle Finals e proprio in quei giorni, tra Torino e Bologna, potrebbe nasce il suo secondo figlio: “Lui ha dato la massima disponibilità e noi lo aiuteremo a gestire la situazione nel miglior modo possibile. Io sono padre, capisco perfettamente cosa prova. Fino al giorno prima dell’inizio dell’evento si possono ancora fare sostituzioni, quindi c’è margine per valutare”.
    Darderi nel ranking è quarto tennista italiano, dietro Sinner Musetti e Cobolli, ma non è stato convocato… Questa la motivazione di Volandri: “Luciano ha fatto una bellissima stagione, ma è nato e cresciuto sulla terra rossa. È migliorato anche sul cemento all’aperto, ma sull’indoor deve fare ancora un po’ di esperienza e ne è consapevole. È un grande lavoratore, sta crescendo e la sua chance arriverà“.
    Questa la considerazione del capitano sui problemi della finale di Davis Cup, con i giocatori che arrivano provati dall’intensa annata di tornei individuali: “Io credo che non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore: non può stare nell’ultima settimana della stagione, quando tutti sono scarichi. Se la consideriamo importante, dobbiamo darle il posto che merita. Il problema è che è un evento ITF in un calendario ATP che non lascia altri spazi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis, quote ribaltate dopo il forfait di Sinner: per i bookie ora c’è in pole la Spagna di Alcaraz

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Il forfait di Jannik Sinner in Coppa Davis cambia tutte le carte in tavola. L’Italia, che fino a prima della rinuncia del numero 2 al mondo era favorita sulla lavagna dei bookmaker, viene scavalcata da Carlos Alcaraz e compagni: passa infatti da 3,50 a 2,75 il settimo titolo della Spagna, con l’Italia di Musetti, Cobolli, Berrettini, Bolelli e Vavassori che sale da 1,85 a 5, come riporta Agipronews. Chiudono il podio delle favorite, tutte a quota 6, la Repubblica Ceca, la Francia e la Germania. Più staccate Belgio e Argentina, entrambe a 33.
    Nonostante la defezione del suo tennista più forte, viene comunque offerta a 2,25 – al pari di Spagna e Francia – la possibilità che l’Italia raggiunga la finale. Seguono, per gli esperti, la Germania di Alexander Zverev a 3 e la Repubblica Ceca di Tomas Machac a 4, con il Belgio di Zizou Bergs infine offerto a 7,50. LEGGI TUTTO

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    Sinner – Davis: delusione? Sì, ma sforziamoci di guardare il “quadro per intero”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    “C’è un momento nel quale Jannik Sinner ha cambiato qualcosa ed è diventato il più forte di tutti, il futuro n.1 del mondo?”. Questa domanda, legittima e molto interessante, mi è stata rivolta da molti appassionati e neofiti di tennis, anche da un ragazzino assai arguto (e discreta promessa tennistica locale) nel corso di una recente presentazione del mio libro su Jannik a Castiglion Fiorentino.  Sì, c’è assolutamente una rottura, un passaggio chiave, un momento nel quale tutto è cambiato e si è iniziato a scrivere una storia diversa, quella del giocatore più forte di tutti e da lì e poco campione con C maiuscola. Campione in Davis, Campione Slam, n.1 del mondo. Quel momento è l’autunno 2023, le settimane dopo il deludente US Open con la brutta sconfitta vs. Zverev. Settimane “off”, spese benissimo lavorando su fisico, colpi, tattica e testa. Poche settimane importantissime dove il lavoro ben imbastito da Vagnozzi, Cahill e tutto il team ha consentito a Sinner di capire meglio il suo gioco, il suo fisico, i suoi difetti e se stesso, e così incastrare alla perfezione quei tasselli del puzzle che ancora facevano un po’ di resistenza e non volevano saperne di mettersi al loro posto e completare il quadro. Settimane difficili dal punto di vista mediatico perché Jannik decise di pensare a se stesso e non giocò in Davis a Bologna la fase a gironi, così che certa stampa non perse occasione per cavalcare l’onda mediatico-populista e caricare il tutto a suon di titoloni… Si arrivò addirittura al “Caso Nazionale”, propinato in modo maldestro da chi non stava capendo quel che covava, non comprendendo l’importanza per un atleta di prendersi il tempo necessario in momenti specifici per dedicarsi solo alla miglioramento e all’allenamento, per ripresentarsi in competizione nuovo e diverso. Più forte e vincente. Quelle settimane per Jannik furono oro colato, importantissime, tanto che tornò in campo prima in Cina e poi in Europa con un servizio tutto nuovo, colpi più incisivi, un’attitudine aggressiva bilanciata in modo magistrale e una preparazione fisica stratosferica. Un Jannik rinnovato e bellissimo, forte di un lavoro che gli permise di vincere partite per lui prima impensabili, come la finale di Vienna dove ebbe l’ardore di stroncare un Medvedev ancora “doc” sulla difesa, sulla corsa, sulla resistenza, guizzando via più veloce nella palude dell’avversario… ATP 500, finale a Torino al “Master”, una Davis Cup da incorniciare trascinando tutto e tutti ad alzare la Insalatiera che mancava nelle mani dei nostri azzurri dal ’76.
    Davis, già. Sono passati solo due anni. Sinner ha vinto 4 Slam, è stato n.1 per 65 settimane di fila, ha stravinto ovunque e pure a Wimbledon. Record su record, una cavalcata talmente bella che a riviverla nella mente tutta d’un fiato vengono i “bordoni”, una lacrima. Un battito più forte…. E dopo due anni straordinari ma anche difficilissimi per il “noto” caso che non è il caso di rispolverare, ci risiamo. Un “No” alla Davis ha scatenato un nuovo, discreto, putiferio. La scelta di Sinner di non essere disponibile per la Final 8 di Davis Cup a Bologna è… una delusione, inutile girarci intorno. L’attesa per la prima volta in casa, da campioni in carica, era molta. Ma, altrettanto francamente, si era capito fin dal dopo finale Davis 2024 in quel di Malaga che l’anno successivo Jannik avrebbe optato per il “passo”, o che questo sarebbe stato lo scenario più plausibile. A meno che… tutto non fosse filato per un verso talmente giusto che la necessità di affrontare una off-season tra 2025 e 2026 un filo meno corta non sarebbe stato un problema. La storia, purtroppo, è andata in modo assai diverso. Si è messa di traverso…
    Se la delusione per il “quest’anno non ci sarò” è tanta, ripensiamo allora a quanto è stata pesante l’annata 2025 per Sinner. I tre mesi out, una ripresa incerta ma straordinariamente di qualità, con una programmazione tutta da rivedere. La pagina indimenticabile di Wimbledon, vinto con ancora in pancia la delusione per quel che accadde poco prima a Parigi, quei tre battiti che furono aritmia e lo privarono di una coppa meravigliosa… Poi l’estate non facile, culminata con una finale persa “male” contro Alcaraz e il sorpasso in vetta al ranking. Due Slam sono un sogno proibito per tutti i giocatori, ma Sinner in mezzo a questa gloria ha masticato amaro, sofferto in silenzio, affrontato situazioni ambientali e tecniche difficilissime. Un anno che ricorderà come bello per le vittorie, ma anche per le ferite. Un 2025 che sulle sue spalle sarà pesato come dieci uno sopra all’altro, un miracolo che non sia stato schiacciato. Da qua la necessità di pensare a se stesso, e la decisione non facile di prendersi una settimana in più di riposo per poter lavorare a tutta per preparare un Australian Open da difendere (solo 8 settimane dopo le Finals, non lo dimentichiamo, con la trasferta più lunga e difficile da ammortizzare) e un nuovo anno dove tentare il contro sorpasso ad Alcaraz, non solo nel ranking ma nei risultati e nel gioco. 
    Per tutto questo, pur nel dispiacere umanamente comprensibile per milioni di appassionati italiani che sognavano di ammirare Jannik a Bologna, a trascinare tutti i nostri verso una terza Davis di fila, la scelta del nostro campione è da accettare. Il tennis è uno sport difficilissimo, lo è sempre di più, e non ci dimentichiamo che resta una disciplina individuale, dove la programmazione di medio-lungo periodo è decisiva a vincere e continuare a farlo. Ce l’ha insegnato proprio Sinner con quel “no” contestassimo alla Davis di due anni fa. Una scelta impopolare forse, ma azzeccata per arrivare ad essere quello che poi è diventato. La gestione di una carriera va inquadrata in una visione più ampia, e se oggi non facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero, rischiamo di perderci il significato profondo di quel che vuole comunicare.
    Sinner è una meraviglia di atletismo e tecnica. Per performare al massimo e batterli tutti – Alcaraz incluso – è necessario che la sua “macchina” sia perfettamente oliata, fluida, sicura, resistente. Non è affatto scontato che lo sia, vedi finale di US Open 2025… Quella memoria è tra le più negative della stagione del pusterese perché gli ha ampiamente confermato quanto sia difficile vincere, e che per farlo non si può lasciare niente di intentato e che tutto deve essere al suo posto. Solo lavorando al massimo con obiettivi chiari e un orizzonte di medio termine (se non lungo) può esserlo. Il “no” alla Davis a Bologna del prossimo mese è da inquadrare solo e soltanto in questo. Ci sono nuovi grandi obiettivi da raggiungere, e la Davis Cup lo sarà sicuramente nel prossimo futuro, ma non adesso. Sinner sceglie per il suo meglio, siamo in una carriera di massimo livello di uno sport individuale. La cara, carissima Davis, è una bellissima anomalia in questa pazza annata tennistica, e Jannik oggi sente che per arrivare al suo meglio ad inizio 2026 e preparare un grandissimo 2026, ha bisogno di prendersi il massimo del tempo possibile per lavorare su colpi, fisico, testa. Quella “maledetta” settimana di Bologna deve usarla per se stesso… Non è egoismo, è il razionale pensiero di chi conosce la complessità del tutto e vede in quel piccolo spazio tra Torino a l’Australia l’unica vera opportunità per concentrarsi su cose da migliorare e affinare. Anche riposare, visto il peso di un 2025 a dir poco stressante e complesso. 
    Non è giusto nascondere la delusione per l’assenza di Jannik alla Final 8 di Bologna, ma parimenti dobbiamo considerare l’intera vicenda, guardandola dal suo punto di vista. E pensiamo anche alla storia del gioco. La Davis ha attraversato tante stagioni, belle e brutte, ma con una costante: la difficoltà nel far sì che i migliori giocatori fossero disponibili a giocarla sempre. Non è mai accaduto da quando il tennis è diventato Open, sempre più professionistico, sempre più complesso e difficile. Praticamente tutti i campioni che hanno scritto la storia del tennis dopo averla vinta (anche una sola volta….) hanno deciso di non giocarla l’anno successivo, o per più anni. Non è uno scandalo che ora tocchi a Sinner, dopo che ce l’ha fatta vincere per due anni di fila. Non sarà uno scandalo quando succederà ad altri. Alcaraz non ha giocato il turno di settembre per esempio, ma sulla stampa spagnola non è stato crocifisso perché si è capito che dopo US Open c’era la necessità di riposare. Allo stesso modo, in Italia pur con dispiacere si deve capire che subito dopo le Finals – il quinto evento per importanza nell’annata di un tennista di vertice – si possa anche aver il bisogno di staccare la spina e pensare al nuovo anno. La vera domanda, infatti, è un’altra. Vogliamo che la Davis Cup sia davvero forte, bellissima e centrale per tutti i migliori? Non releghiamola alle peggiori settimane del calendario. Per dare lustro ad un evento è necessario che sia svolta in modo che Jannik, Carlos e tutti gli altri la vedano come una splendida opportunità e non come un “fastidio”, un qualcosa che… oddio, se la gioco può essere un problema, ma se la salto… idem. Qua si parla di politica, di soldi, di sponsor, di giochi di potere. Di mondi difficili. E mi fermo qua.
    Sinner ha trascinato l’Italdavis a due vittorie storiche. Quest’anno toccherà a Musetti, Cobolli, Berrettini e al nostro doppio Bolelli-Vavassori, con la possibilità di Volandri di cambiare fino a pochissimo prima dell’evento in caso di infortuni o altro. Sinner non ci sarà, e lo sapevamo da quasi un anno, questa è la verità. Può essere un’occasione per gli altri, per confermare che siamo il movimento più forte al mondo. Jannik tornerà in Davis. E se lo lasciamo lavorare pensando al massimo della propria carriera, la vinceremo ancora insieme a lui. Da Vienna in tv, commentando la notizia di Sinner che non gioca la Davis nel corso di un match del torneo, hanno affermato, “dopo due vittorie di fila da protagonista è una scelta legittima”. Facciamo lo sforzo di guardare il quadro per intero. Non è poi così difficile.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO