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    Italia-Olanda, la finale della Davis: Sinner contro la storia, gli orange sognano la prima volta” (Live oggi dalle ore 16)

    Jannik Sinner e Matteo Berrettini (foto Sposito/FITP)

    La finale della Coppa Davis 2024 mette di fronte l’Italia, che cerca il bis dopo il trionfo dello scorso anno, e l’Olanda, alla prima finale nella sua storia. Una sfida che promette spettacolo e che incoronerà i campioni del mondo.
    LE AMBIZIONIL’Italia punta a diventare la prima nazione a vincere due titoli consecutivi dai tempi della Repubblica Ceca, più di dieci anni fa. L’Olanda vive già un momento storico, come sottolineato dal capitano Paul Haarhuis: “Per un paese piccolo come il nostro, quello che stiamo facendo è più unico che per l’Italia che ha il numero 1 al mondo. Se loro vincono, dicono ‘bravi, facile’. Per noi essere in finale è un’impresa molto più grande”.
    I PROTAGONISTIJannik Sinner arriva alla finale in forma smagliante, avendo perso solo 10 game nei due match contro Baez e De Minaur. Per l’Olanda, Botic van de Zandschulp è l’uomo del momento dopo le vittorie su Nadal e Altmaier. L’Italia può contare anche su un Berrettini ritrovato, decisivo in semifinale contro Kokkinakis.
    LE PAROLE DEI PROTAGONISTI“C’è il peso di tutto il paese sulle spalle”, ha ammesso Sinner. “Sono momenti in cui mi piace giocare. Domani è l’ultimo giorno ufficiale per noi. Se vinciamo è fantastico, se no abbiamo comunque fatto un lavoro incredibile”.Per Koolhof sarà l’ultima partita in carriera: “È una sensazione incredibile giocare il tuo ultimo match in finale. Far parte di una squadra che fa la storia dell’Olanda è meraviglioso”.Berrettini ha parlato del suo momento: “Ho giocato un anno solido quando sono stato in campo. Mi è mancato giocare contro i migliori per tanto tempo, servono partite per essere costanti a quel livello”.
    I PRECEDENTIL’Italia domina con 9 vittorie su 10 confronti, incluso il successo nella fase a gironi a Bologna quest’anno. L’unica vittoria olandese risale al lontano 1923.
    LA CHIAVE DEL SUCCESSO OLANDESEHaarhuis ha sottolineato l’importanza del gruppo: “Si sentono più fiduciosi. Tre su cinque, quattro qui, giocano insieme da cinque anni e questo aiuta”. LEGGI TUTTO

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    Sinner implacabile! Doma uno splendido De Minaur e regala il secondo punto agli azzurri. La finale della Davis Cup 2024 è Italia – Olanda

    Jannik Sinner (foto Brigitte Grassotti)

    Troppo Jannik Sinner anche per un indomito e super aggressivo Alex De Minaur. Il n.1 del mondo batte per l’ennesima volta l’australiano (6-3 6-4 lo score) e regala all’Italia il secondo punto nella semifinale contro i “canguri” in Davis Cup a Malaga, portando insieme a Berrettini il tricolore alla seconda finale consecutiva nella più antica competizione a squadre per nazioni al mondo (1900), dove troviamo l’Olanda. Lo spauracchio di questa sfida era il doppio, dove Ebden – Thompson sono ben più di due “specialisti”, sono tra i più forti su piazza e in Davis diventano quasi insuperabili. Per questo la missione era vincere i due singolari, per evitare ogni rischio. Missione compiuta, grazie al cuore di Berrettini e la solidità granitica di Sinner, ancora una volta pronto a superare fatiche e pressioni confermando il suo ruolo di leader del team azzurro e soprattutto di miglior tennista al mondo. Si potrebbe pensare alla “solita” vittoria di Jannik contro Alex, più forte in ogni situazione di gioco, ma lo è stato solo in parte. La maglia gialla della nazionale infatti ha esaltato ancor più De Minaur, spronato e guidato in modo sapiente dal carisma del capitano Lleyton Hewitt e pure da quello del leggendario Tony Roche, pronto in campo alle 8 di ogni mattina nonostante stia per spegnere le 80 candeline… Down Under la Davis è faccenda seria, serissima. Non c’è altro paese che senta la competizione come loro, e si vede da come viene affrontata, gestita ed amata. Gli “aussie” sono il vero patrimonio della manifestazione, e tutti gli amanti del tennis dovrebbero ringraziarli per questo.
    Quanto ADM ci tenesse a questa partita lo si è visto in modo fragoroso subito dopo il match point trasformato da Sinner. Mentre Jannik si avviava con passo sicuro verso il net a salutare l’amico rivale, Alex ha scagliato brutalmente la racchetta a terra, facendole fare mille giravolte nell’aria. Un gesto violento, ovviamente, ma talmente spontaneo che quasi non si riesce a stigmatizzarlo… È l’evidenza di tutta la frustrazione di un tennista che ha disputato una partita eccellente, tatticamente ineccepibile e ottima anche dal punto di vista tecnico. De Minaur non poteva, non può e probabilmente non potrà giocare a tennis meglio di così, ma non è bastato a superare la potenza, velocità e qualità difensiva di Sinner. Anche qualità difensiva, sì. Infatti a portare il successo a Jannik in quel Malaga non è stata solo la sua clamorosa potenza, consistenza e pressione da fondo campo ma anche tanti punti vinti in difesa contro gli attacchi convincenti e ficcanti di De Minaur, bravissimo ad affrontare la partita all’arma bianca, pronto a prendersi rischi enormi. È il meglio che potesse fare: nei precedenti vs. Jannik era riuscito a vincere un solo set, nello scambio non ha la cilindrata per reggere e ancor di meno per andare sopra, e nemmeno i piedi più veloci del west possono fruttargli in difesa tanti punti quanti servono per vincere. Pertanto: attacco alla diligenza, come gli angeli dalla faccia sporca di tanti film western, sparare per primo o morire.
    Bravo Alex, è stato ammirevole e pure spettacolare per come ha attaccato ogni palla, con il massimo dell’anticipo e della velocità nelle gambe. Non è bastato, perché Sinner è stato eccezionale nello stroncare il rivale nel primo set tenendo una velocità complessiva inarrivabile comandando lo scambio dal centro del campo; e nel secondo parziale, quando l’australiano ha compiuto il massimo sforzo, nel trovare la reazione adeguata agli attacchi e affondi dell’australiano. Sinner nel secondo set è stato meno devastante, ha evidentemente tirato il fiato dopo un primo parziale giocato a velocità folli, ma ha servito bene in ogni situazione scomoda e ha brillato in difesa, andando ad agganciare alcune palle d’attacco di De Minaur trasformandole in oro con passanti splendidi, lucidamente colpiti senza mai esagerare. Come quello di rovescio che gli ha fruttato il break decisivo sul 4 pari: un affondo notevole di Alex, ma Jannik c’è arrivato e ha controllato in totale allungo un passante lento, stretto e calante che ha disarmato ogni miglior intenzione del rivale. Troppo bravo Sinner, potente, devastante ma anche lucido e sempre reattivo. Controlla, amministra e si amministra, le doti del campione consapevole della propria forza, anche se forse un minimo stanco dopo una tirata micidiale iniziata alla Finals. Sinner non perde un set dal match contro Etcheverry a Shanghai…
    La finale 2024 della Davis Cup sarà quindi Italia – Olanda, domenica dalle ore 16. Curioso che affronteremo di nuovo una squadra battuta nella fase a gironi di Bologna, e allora nel nostro team non c’era un “certo” Sinner… Saremo ovviamente i favoriti, ma come sempre la vittoria è da ottenere in campo, vincendo almeno due partite.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia il secondo incontro di Italia – Australia con un bel turno di servizio, chiuso con un Ace, poi in risposta si mette in modalità “God-mode” e impone un ritmo brutale. Distrugge il rivale con un forcing disumano, un ritmo che nemmeno le migliori gambe del tour, quelle di Di Minaur, riescono ad arginare. Fantastico il rovescio vincente che gli vale il 15-40 e ALLUCINANTE il pressing sul 30-40, tre, quattro, cinque pallate una più violenta e profonda della precedente, con l’ultimo rovescio che è un uppercut pugilistico da Tyson doc. BREAK Sinner, 2-0, in 7 minuti è già padrone del campo, dei tempi di gioco, di tutto. Nel terzo game Jannik regala un punto in forcing, poi è fortunato l’australiano con un nastro. Arriva improvviso un altro errore, e 15-40. Sinner sbaglia ancora! Un rovescio, forse la velocità assurda dell’avvio per una volta l’ha buttato fuori giri, errori che paga con un improvviso e inatteso contro BREAK, 2-1. È bravo Alex a cavalcare il buon momento, taglia col rovescio per togliere ritmo e proporre una palla non facile da spingere a tutta, e attacca con coraggio. 2 pari. È bravo Jannik a giocare un turno di battuta più solido, veloce ma con più margine – anche palle leggermente più cariche – e un fulmine nel venire avanti. 3-2. Sesto game, sul 30-15 Jannik riprende il comando delle operazioni, costruendo a chiudendo uno scambio a velocità folle. De Minaur sbaglia un diritto, e si ritrova sotto 30-40. Sinner UBER ALLES! Incredibile come dal centro del campo fa fare il tergicristallo al rivale e punirlo con una smorzata improvvisa, taglio sotto la palla col diritto mortale. Che game, che punto! BREAK Sinner, 4-2. E poi che difesa… incredibile come il n.1 abbia sprintato a sinistra e poi al centro, rimettendo due palle difficilissime del rivale, che nonostante sia sotto sta giocando un’ottima partita. E c’è partita, perché Alex regge, corre come un vero demonio e costringe l’azzurro a colpire sempre una palla in più. Game laborioso, serve un Ace per chiuderlo, 5-2. Sinner serve per il set sul 5-3. Sbaglia un gran diritto lungo linea di un niente, sarebbe stato vincente. Poco male, attacca col diritto cross e via a rete, a chiudere in sicurezza. Set Point! Chiude con servizio esterno potente. 6-3. Un bel set, con un De Minaur che meglio non si può, ma la differenza con Sinner è grande e il campo ha parlato chiaro, più potente e più intenso, nonostante la velocità clamorosa dell’australiano.
    Secondo set, De Minaur commette un doppio fallo ma con coraggio si butta avanti per non finire nella morsa dell’azzurro, e vince un buon game. Ci prova con tutto quel che ha Alex, è sostenuto da Hewitt e tutta la panchina che lo sprona a provarci ed attaccare, tagliare la palla, fare qualsiasi cosa per non lasciare il comando del gioco al rivale. Ci riesce a tratti, meno in risposta dove Jannik serve bene e col primo colpo dopo la battuta si prende il centro del campo e mena le danze. Più equilibrio in questa fase, l’australiano regge meglio nei suoi turni di servizio, con prime palle efficaci e con Sinner meno devastante con la risposta. Impressiona la progressione di Sinner, ma anche la capacità difensiva di Di Minaur, che regge 3, 4, a volte 5 colpi prima di cedere. Azzarda pure un S&V Jan cercando di chiudere il sesto game, ma stavolta la risposta di Alex lo punisce. Poi pure un lob spettacolare dell’australiano che sta giocando un ottimo match, non può giocare meglio di così. Forza il game ai vantaggi ADM, ma nei punti decisivi Sinner è attento, prima palla in campo, due passi avanti e diritto a chiudere. 3 pari. De Minaur gioca alla grande anche il settimo “fatidico” game, attacca tanto e bene, come sulla schermaglia sotto rete che vince con la rapidità di un felino. 4-3. Molto sicuro l’azzurro, esser dietro nel punteggio non lo tocca minimamente, col diritto è davvero efficace, e arriva molto bene anche sulle palle corte del rivale, chiudendo con una frenata perfetta e un tocco vincente. 4 pari. Livello altissimo, Alex fa tutto bene, ma… Sinner fa tutto meglio! Sul 30 pari con una gran difesa acchiappa una palla che trasforma in un lob ottimo. Palla break! De Minaur si affida al servizio e attacca, con coraggio resta aggrappato alla partita. Ma Sinner insiste: con una risposta molto profonda forza l’errore di rovescio di De Minaur, che trova l’Ace per annullare anche la seconda chance all’italiano. L’onda di Sinner però è troppo alta anche il surfista australiano… si prende la terza PB con un pressing dalla risposta e con una difesa clamorosa di rovescio cross rende la volée troppo difficile per l’australiano, che ci arriva ma poi è trafitto col secondo passante. BREAK Sinner, 5-4. Jannik serve per chiudere, De Minaur non lascia niente di intentato, spinge al massimo delle sue possibilità, rispondendo con i piedi quasi sulla riga pur di mettere pressione. Ci riesce, si porta 15-30. Da sinistra Jannik tira un diritto talmente potente che quasi stacca la racchetta dalla mano dell’avversario. Con uno schiaffo al volo dopo un’ottima prima palla, ecco il Match Point Italia! Vola via la risposta di De Minaur, e vola via pure la sua racchetta, frustrato da una sconfitta nonostante una prestazione davvero eccellente. Jannik è più forte, vince di nuovo porta l’Italia in finale, contro una nazione che abbiamo affrontato e battuto a Bologna nei gironi. E non c’era Sinner…. Siamo nettamente favoriti, forti di un Sinner fortissimo e pure di un Berrettini davvero positivo. Grazie ragazzi!!!

    ITF Finals J. Sinner66 A. de Minaur34 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4A. de Minaur 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A4-4 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 40-153-4 → 4-4A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 2-2A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-3 → 6-3A. de Minaur 0-15 15-30 30-30 40-305-2 → 5-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace4-2 → 5-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-2 → 4-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-402-0 → 2-1A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 ace1-0 → 2-0J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Semifinale: Italia-Australia 2-0 – Vince Berrettini. Sinner chiude l’incontro. Domani sfideremo l’Olanda in finale

    La squadra italiana di Davis Cup a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Un anno dopo la finale di Malaga, Italia e Australia si ritrovano di fronte in Davis Cup, questa volta in semifinale. Gli azzurri cercano la seconda finale consecutiva, un’impresa che non riescono dal 1980, quando culminò un periodo d’oro che vide l’Italia raggiungere quattro finali tra il 1976 e il 1980.
    IL FATTORE SINNERIl numero 1 del mondo si conferma l’uomo da battere. Nonostante non si sia mai allenato sul campo centrale prima del match, ha dominato contro Baez nei quarti e ha poi vinto il doppio decisivo con Berrettini.
    LA SCELTA DI VOLANDRIIl capitano italiano deve sciogliere il dubbio sul secondo singolarista. Musetti ha faticato contro Cerundolo, vincendo solo tre turni di servizio. Berrettini, impressionante nel doppio, potrebbe essere la scelta per evitare di arrivare al doppio contro una forte coppia australiana.
    LA SFIDA AGLI AUSSIEL’Australia di Hewitt cerca la terza finale consecutiva, impresa che non riesce dal 2001. Nei 13 precedenti, gli australiani conducono 8-5, incluse tre finali vinte (1960, 1961 e 1977), ma hanno perso l’ultima, proprio lo scorso anno a Malaga.
    LE DICHIARAZIONI“È tutto imprevedibile”, ha commentato Sinner. “Abbiamo visto come possono andare i match. Possiamo solo dare il massimo come squadra”. Berrettini ha aggiunto: “Mentalmente mi sento fortissimo quando gioco per l’Italia, ho un’energia extra”.Il capitano australiano Hewitt è consapevole della sfida: “Sono una squadra di qualità, tra le più forti qui. Non sarà più facile dell’anno scorso”.
    Una sfida che si preannuncia equilibrata, con l’Italia che punta sul talento di Sinner e sullo spirito di squadra per raggiungere la seconda finale consecutiva. LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: cuore e colpi! Berrettini batte un durissimo Kokkinakis e regala il primo punto all’Italia contro l’Australia

    Matteo Berrettini (foto Brigitte Grassotti)

    Può un punto assurdo, una difesa col diritto “da squash”, un taglio sotto improvviso giocato in corsa da tre metri fuori e che taglia il campo vincente, quasi con una scia luminosa tanto è bello e impossibile, farti vincere una partita tiratissima e importantissima? Sì, se lo giochi sul 5 pari del terzo set, nel momento più caldo di una semifinale di Davis Cup, nella bolgia più totale. La magia, il classico “big-point” che rompe l’equilibrio di una partita durissima è di un fantastico Matteo Berrettini, capace di tirare fuori dal cilindro un coniglio dorato e vincente nel rush finale contro Thanasi Kokkikanis nella prima partita di Davis Cup. Con quella giocata estemporanea sul 15 pari nel game #11, forse anche un filo fortunata nella resa ma assolutamente voluta, Matteo ha rotto l’equilibrio e minato il morale di un rivale durissimo nella lotta, strappando un break decisivo per il 6-7(6) 6-3 7-5 che porta il primo punto all’Italia contro l’Australia. Ora in campo Jannik Sinner, contro De Minaur, nettamente da favorito. La seconda finale consecutiva in Coppa Davis è a un passo, è nelle mani di Jannik grazie ad un passaggio clamorosamente bello di un Berrettini monumentale per capacità di lottare e soffrire di fronte ad un Kokkinakis che si conferma tosto Davis-man e gran giocatore.
    Quel punto difensivo eccezionale è stato davvero decisivo, perché la faccia di Kokkikanis ha tradito una smorfia, una tensione che non ha saputo gestire. Non più fatto la differenza col servizio, e Matteo è stato perfetto nell’attaccare con la risposta, e poi col diritto, mettendo fretta e pressione al “canguro”, caduto nella trappola mortale. Ma per quanto importante, sarebbe riduttivo attribuire il successo di Berrettini “solo” a quel punto. Quello è stata la slinding door del match, era necessario trovarla, e anche prima del tiebreak perché Thanasi ha dimostrato nel primo set quanto possa essere pericoloso nei tiebreak, forte di un servizio bomba e grande coraggio. Bravissimo è stato Berrettini a inventarsi quella giocata, ma è stato ancor più bravo a disputare una partita molto importante dall’inizio alla fine, a reggere di fisico e di testa ai colpi potenti e intensi di un rivale che con la casacca gialla della sua nazionale diventa un osso duro per tutti. Matteo ha servito molto bene nei momenti importanti (e 74% di prime in campo vincendo l’82% dei punti), ha spaccato la palla col diritto, ma le due fasi che l’hanno portato alla vittoria sono state la risposta e la difesa da dietro, insieme alla sua durezza come agonista.
    Berrettini infatti ha sprecato tre set point nel primo set, uno doloroso sul 6-4 del tiebreak quando con un attacco si era quasi preso il punto… Quasi sì, perché ha lasciato un rovescio passante del rivale che è morto sulla riga, un pizzico, quanto basta. Forse non era possibile giocare di volo, o era molto complicato… Quel momento ha girato il set verso Thanasi, bravissimo nei punti successivi, impeccabile. Dopo 70 minuti così intensi, sia sul piano fisico che mentale, il rischio che Berrettini barcollasse e poi crollasse sotto il tennis davvero consistente dell’australiano era concreto. Anche perché nel secondo set Thanasi ha vinto i primi tre turni di battuta senza cedere un punto. La forza di Matteo, il suo cuore e la sua voglia di vincere è venuta fuori nel settimo game, quando ha alzato il muro in difesa. Palla dopo palla ha iniziato a rispondere di più, ha fatto pensare e correre l’avversario, che ha iniziato a sbagliare qualcosa quando pareva più sicuro e dominante. Lì anche si è decisa la partita, perché Matteo pareva un po’ arrancare, aveva salvato due palle break nel terzo game e si temeva il peggio. Ma la sua forza, la voglia di vincere, anzi di rifiutare una sconfitta beffarda, l’ha fatto reggere e trovare quelle giocate ideali a disarmare le sicurezze del rivale. Un paio di back, un diritto profondo, quanto basta a prendersi il break e il secondo set.
    Il terzo set è stato duro, vera battaglia, e il rush finale già descritto ha portato un punto decisivo all’Italia. Se lo merita tutto Berrettini, è una vittoria che lo ripaga di tante amarezza accumulate nel recente passato. Si è ripreso tutto Matteo, con una prestazione di grande spessore tecnico e di una potenza morale degna di un’esplosione atomica. Ha traballato in più fasi, ma ha retto. Ha mancato qualche occasione, ma ha cancellato tutto e ha continuato a spingere e martellare con potenza. È un successo arrivato con i colpi, tanti vincenti e giocate di classe; di fisico, per quanto e bene ha corso; e di testa, perché serve una lucidità e durezza da campione per portare a casa una partita così intensa e tirata. Applausi Matteo, te la meriti tutta. Che bellezza!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia col dominio del servizio, nel primo turno di Berrettini non parte mai lo scambio. È il colpo più decisivo nel tennis di entrambi, comandare dal servizio, entrambi in difesa non eccellono. Dopo 11 minuti siamo 2 pari, con solo tre punti vinti in risposta, unico scambio quello che chiude il quarto game (bella smorzata di Matteo dopo un diritto potente). Quinto game, si inizia a scambiare e Matteo sale in cattedra. Risponde e guadagna il centro del campo, da dove lascia partire una mazzata di diritto delle sue. 0-30. Kokkinakis spara due Ace nell’angolino, poi spinge fortissimo e con quattro punti di fila si porta 3-2. Era piccola grande occasione per Matteo, ma Thanasi ingiocabile. Intrattabile è Berrettini nel sesto game, tira un vincente di rovescio lungo linea e poi aggredisce la palla col diritto e chiude a zero, 3 pari. Tennis scarno, ma gran livello di entrambi per potenza. Nel settimo game Kokkinakis inizia col doppio fallo, poi tira largo un diritto a campo aperto… di nuovo 0-30. Stavolta l’Ace dell’australiano non c’è, Matteo risponde e passa da difesa ad attacco, con una corsa a rete che provoca l’errore nel passante di Kokkinakis. 0-40! tre palle break. Errore di rovescio in scambio di Berrettini sulla prima; Ace sulla seconda; potente col diritto Thanasi sulla terza, qua un po’ corto Matteo. 5 punti di fila, di nuovo Kokkinakis si salva, 4-3, peccato per la prima chance, quel rovescio sbagliato… Corre tanto l’australiano nell’ottavo game, strappa due punti in risposta per la prima volta nel match, ma Matteo con un diritto pesante impatta lo score 4 pari. 8 game, 10 punti vinti in risposta, il campo è davvero rapido. Entrambi variano bene col servizio, non si va solo di potenza bruta, rispondere bene è difficile, ma Berrettini risponde sempre più spesso e si scambia di più. Sul 30 pari Kokkinakis commette un altro doppio fallo, c’è la quarta palla break per Berrettini. Prova l’inside out col diritto Matteo dopo una risposta interessante, ma la palla gli esce di poco. Peccato, altra chance non sfruttata e 5-4 Australia. Sale la tensione nel decimo game. Berrettini sbaglia due diritti, 30 pari. La palla ora “scotta”. Rimedia con un Ace esterno, non così rapido ma imprendibile. Si va ai vantaggi, l’attacco col back di diritto di Matteo è corto, comodo il passante di Thanasi. Due bordate col servizio issano l’italiano sul 5 pari. Nell’undicesimo game Kokkinakis non trova punti col servizio e arriva lo scambio più bello del match. 15-30: Matteo taglia col back, rallenta con una palla più lavorata e alta, e poi da sinistra trova una bordata di diritto lungo linea che lascia immobile Kokkinakis. 15-40! Finalmente il BREAK arriva! si fa prendere dalla fretta l’australiano e tira un diritto con zero equilibrio che muore in corridoio bello larga. 6-5 Italia. Gran reazione dell’australiano, trova due risposte ottime e si prende di forza due punti. 0-30. Nel momento del bisogno il romano lucida il “cannone”, due eccellenti prime palle, 30 pari. Poi servizio, diritto d’attacco e volée comoda a chiudere. Set Point Italia! Arriva lo scambio più lungo del match, quanto corre Matteo… troppo, sugli angoli ottimi imposti da “Kokki”, che si prende il punto dopo 20 tiri. Con una mazzata di diritto Thanasi strappa la palla break, sua prima del match. Se la prende subito: ottima risposta di rovescio sulla seconda palla, si scambia di nuovo e comanda l’aussie, tanto che Berrettini cerca di uscire col diritto, ma sbaglia. Tiebreak. Ha preso fiducia in risposta Thanasi, ne trova un’altra ottima nel secondo punto e poi spara un diritto troppo potente, 2-0 Kokkinakis, che poi regala un punto con un diritto appena largo. 3-2. Si gira 3 pari, gran bordata di servizio di Matteo, poi l’Ace (quinto), per il 4-3. Kokkinakis commette un gravissimo doppio fallo, 5-3 Italia. Comanda l’azzurro col diritto, 6-4 e due Set Point! Incredibile il passante di rovescio di Kokkinakis, da tre metri fuori dal campo trova un rovescio che Matteo lascia… ma atterra sulla riga. 6-5. Gran botta, e 6 punti pari. Che lottatore Thanasi… che serve ancora bene e ora il Set Point ce l’ha lui sul 7-6. Il rete il diritto di Matteo, dopo una seconda palla aggressiva. SET Australia, 8-6 con tre set point annullati. Cuore Australia, ma più di un rimpianto Italia. Bravo Thanasi a salire in risposta e far correre Matteo.
    Berrettini inizia con ottimo turno di battuta il secondo set. Devastante il diritto di Kokkinakis, 1 pari. Nel terzo game purtroppo Matteo non trova punti col servizio dal 40-15, mentre la risposta e passante di Kokkinakis sale in cattedra. Con una risposta di diritto clamorosa tanto è stretta ed efficacia, l’australiano si prende una palla break delicatissima. L’annulla con una prima palla al T più precisa che potente, gran giocata, e sempre col servizio si porta 2-1. In questa fase in risposta e scambio l’australiano sembra superiore, è necessario che la battuta dia tutto e di più. Matteo in risposta prova ad aggredire e buttarsi avanti, ma i suoi approcci non sono lunghi abbastanza, “Kokki” arriva bene e passa, e il suo diritto dopo il servizio è una bomba. 2 pari. In risposta di nuovo non si vince un punto, il servizio domina (3 game vinti a zero per l’australiano). Sul 4-3 Kokkinakis perde il primo punto al servizio nel set e il game va ai vantaggi. Lotta col rovescio in back Berrettini, non propone al rivale palle comode da spingere. La chance per Matteo arriva con un attacco pentito e poi arrivato di Thanasi, punito dal passante robusto dell’italiano. Palla break! Seconda di servizio… sbaglia con la risposta di rovescio Berrettini, cerca la profondità ma gli esce di un metro. Ok mettere pressione, ma era troppo importante iniziare il punto. Rimpianto #2 per Berrettini dopo il set point sul 6-4, la palla lasciata… Matteo ci crede, risposta d’incontro e l’altro sbaglia, altra palla break. Sbaglia col diritto Thanasi, troppa foga nello spingere da sinistra. BREAK Italia, serve sul 5-3 Matteo. Non trema l’azzurro, spara il decimo Ace e si prende lo 40-0. Chiude subito, butta via la riposta l’australiano, furibondo. SET Italia, 6-3. Quando Kokkinakis pareva più in controllo del gioco e fortissimo al servizio, nel quarto game incertezze e paga col break. Si va al terzo.
    Il finale di secondo set ha destabilizzato Kokkinakis, tira con troppa fretta e meno lucidità. Un erroraccio gli costa il 15-30 in apertura del terzo set, e meno prime palle in gioco. Ancora con fretta Thanasi sbaglia un rovescio banale, sotto i tagli sapiente di Matteo. 15-40, due palle break immediate! Ottima reazione dell’australiano, comanda e chiude due ottimi punti, alzando l’attenzione, poi altri due. Serve molto bene Berrettini, regala al pubblico nel quarto game pure un rovescio ad una mano di contro balzo che lascia di stucco per facilità e timing… 2 pari. Sul 3-2, Matteo serve e va sotto 0-30, errore col back di rovescio (lento con le gambe) e poi un errore di diritto in spinta sulla sua direttrice preferita. ACE e poi un diritto pesantissimo, con la palla che pesava tonnellate. Il game va ai vantaggi, e che testa Matteo nel rischiare un diritto vincente su palla bassissima, che controllo col polso. Non è poi fortunato sul net, un nastro rallenta la volée ma che riflesso l’australiano. Bagarre, e spettacolo. Di forza e di carattere Berrettini si porta 3 pari. La tensione sale con l’avanzare del punteggio, ma il livello resta alto e i due giocatori gestiscono bene i turni di servizio, molto aggressivi col primo colpo dopo la battuta. 4 pari, si entra nel rush finale. Matteo trova una difesa eccellente nel secondo punto, rimette tutto con profondità e l’australiano sbaglia. Attenzione, 0-30. UFFF!!! Si butta avanti Thanasi, gioca una volée non definitiva ma il passante di rovescio lungo linea di Matteo – non facile – non rientra in campo. 15-30. Prende poi una riga col rovescio, mezzo dito, Kokkinakis, e quindi un servizio vincente. Lucidità e potenza, davvero una gestione granitica del momento difficile, con un attacco perentorio l’aussie vince il quarto punto di fila e 5-4. Ottimo il decimo game di Berrettini al servizio, incisivo e rapido nel chiudere il punto. 5 pari con l’Ace. Ecco il Big point, quello che spacca la partita. Matteo trova un jolly difensivo con un back di rovescio, colpo da squash, che taglia il campo imprendibile. Che difesa! Kokkinakis si disunisce, sbaglia malamente un diritto arrivando male sulla palla, 15-30. Non entra la prima palla di Thanasi, attenzione… Matteo entra con la risposta profonda e poi un diritto inside out nell’angolino. 15-40, due palle break che sono praticamente dei match point!!! Ha fretta l’australiano, sbaglia ancora BREAK!!!!! 6-5, serve per il match Matteo e non tradisce. Chiude con l’ACE al primo match point. Che durezza, che classe. Il MATTEO NAZIONALE che porta alla nostra Nazionale un punto fondamentale, che potrebbe averci regalato la finale di Davis, visto che a minuti c’è Jannik Sinner, contro De Minaur e sarà nettamente favorito. Daje Mattè!!!!!

    ITF Finals M. Berrettini667 T. Kokkinakis735 Vincitore: M. Berrettini ServizioSvolgimentoSet 3M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-156-5 → 7-5T. Kokkinakis 15-0 15-15 15-30 15-405-5 → 6-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace4-5 → 5-5T. Kokkinakis 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-3 → 3-4M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-3 → 3-3T. Kokkinakis 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-15 ace2-2 → 2-3M. Berrettini1-2 → 2-2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 ace 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1T. Kokkinakis 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 40-0 ace5-3 → 6-3T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A4-3 → 5-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 ace 40-03-2 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 ace2-2 → 3-2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 2-1T. Kokkinakis 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* ace 2*-3 3*-3 4-3* ace 5-3* df 5*-4 6*-4 6-5* 6-6* 6*-76-6 → 6-7M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A6-5 → 6-6T. Kokkinakis 0-15 df 15-15 15-30 15-405-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-404-5 → 5-5T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-404-4 → 4-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-4 → 4-4T. Kokkinakis 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 A-403-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3T. Kokkinakis 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 ace 40-302-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2T. Kokkinakis 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-1 → 1-1T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    L’Olanda nella storia: prima finale di Davis. Van de Zandschulp e Griekspoor eroi

    Tallon Griekspoor NED, 1996.07.02 – Foto Getty Images per ITF

    L’Olanda, la squadra che meno quotazioni aveva all’inizio delle Davis Cup Finals di Malaga, ha scritto la storia qualificandosi per la sua prima finale grazie alle vittorie di Botic Van de Zandschulp e Tallon Griekspoor, rendendo inutile il doppio contro la Germania.
    VAN DE ZANDSCHULP APRE LA STRADAVan de Zandschulp, già nella storia per essere stato l’ultimo avversario di Rafael Nadal, ha aperto le danze battendo Daniel Altmaier 6-4 6-7(12) 6-3 in una battaglia intensa. L’olandese ha dominato il primo set, ma ha dovuto faticare nel secondo, dove Altmaier ha salvato cinque match point prima di vincere un tie-break maratona per 14-12. Nel terzo set, Van de Zandschulp è riuscito a chiudere dando il primo punto alla sua squadra.
    GRIEKSPOOR COMPLETA L’OPERANel secondo singolare, Tallon Griekspoor ha completato l’impresa battendo Jan-Lennard Struff con il punteggio di 6-7 7-5 6-4 in una partita altrettanto combattuta. Una vittoria che ha regalato agli orange la prima storica finale nella competizione, rendendo inutile il doppio conclusivo.
    LA CHIAVE DEL SUCCESSO“Credo che aver giocato il match più difficile della mia vita martedì contro Rafa Nadal abbia reso tutto più facile”, ha scherzato Van de Zandschulp, ancora imbattuto nella competizione. Una fiducia che sembra aver contagiato tutta la squadra olandese.
    VERSO LA STORIAL’Olanda attende ora la vincente tra Italia e Australia per quella che sarà la sua prima finale nella storia della Coppa Davis. Un traguardo straordinario per una squadra che ha già eliminato la Spagna padrona di casa e una potenza come la Germania, dimostrando che nel tennis di squadra le sorprese sono sempre possibili. LEGGI TUTTO

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    Germania-Olanda, una semifinale importante: in palio la prima finale dopo 30 anni. L’Olanda vince per 2 a 0

    Botic van de Zandschulp, Wesley Koolhof – foto getty images per ITF

    Germania e Olanda si affrontano in una semifinale di Coppa Davis carica di significati storici. I tedeschi cercano la prima finale dal 1993, anno del loro ultimo trionfo, mentre gli olandesi non hanno mai raggiunto l’atto conclusivo nella loro storia, con le semifinali del 2001 come miglior risultato.
    L’EROE INATTESOBotic van de Zandschulp è entrato nella storia come l’ultimo giocatore a battere Rafael Nadal, ma è stato Wesley Koolhof il vero artefice dell’eliminazione della Spagna. Il doppista olandese, che si ritirerà alla fine dell’evento, ha giocato una delle migliori partite della carriera per eliminare Alcaraz e Granollers.
    IL DOPPIO DECISIVOIn caso di parità, il doppio potrebbe essere decisivo. La sfida tra Koolhof-Van de Zandschulp e i campioni delle ATP Finals Krawietz-Puetz promette spettacolo. I tedeschi arrivano freschi non avendo giocato nei quarti, dove Altmaier e Struff hanno risolto la pratica Canada in singolare.
    LA RIVALITÀUna sfida che va oltre il tennis: Germania e Olanda hanno una lunga rivalità sportiva. Nei precedenti tennistici dominano i tedeschi (6-1), con l’unica vittoria olandese risalente proprio al 2001.
    LE DICHIARAZIONI“Sarà una sfida incredibile”, ha dichiarato Struff. “È un grande passo passare dai quarti alle semifinali. Sappiamo della rivalità con gli olandesi e dei loro tifosi fantastici, non vedo l’ora”.
    Koolhof, alla sua ultima competizione, resta concentrato: “So che potrei giocare altri 5-7 anni, ma è tempo di altro. Ho preso la decisione l’anno scorso e non l’ho mai rimpianta”. LEGGI TUTTO

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    Italia-Australia, rivincita della finale 2023: Sinner guida gli azzurri verso il bis (in campo domani alle ore 13)

    Jannik Sinner e Matteo Berrettini (foto Sposito/FITP)

    Un anno dopo la storica finale, Italia e Australia si ritrovano di fronte in Coppa Davis, questa volta in semifinale. Gli esperti vedono favorita la squadra di Volandri per il bis, dopo la convincente vittoria nei quarti contro l’Argentina.
    LE SCELTE DI VOLANDRIJannik Sinner, fresco vincitore delle ATP Finals, guiderà gli azzurri nel singolare, mentre Matteo Berrettini sarà quasi certamente schierato come n.2 al posto di Lorenzo Musetti. In caso di parità, il capitano italiano dovrà decidere se confermare la coppia Sinner-Berrettini, vincente contro l’Argentina, o affidarsi agli specialisti Bolelli-Vavassori.
    LE QUOTEGli esperti vedono favorita la squadra di Volandri con una quota di 1,28, mentre il successo degli australiani è quotato 3,50.L’Italia, che ha superato l’Argentina ai quarti grazie a Sinner e Berrettini, è considerata la principale favorita per la vittoria finale del trofeo (quota 1,50). L’Australia, dopo aver eliminato gli Stati Uniti, è vista come la principale rivale (5,00), mentre Germania e Olanda inseguono più staccate (7,50).Gli azzurri cercheranno di ripetere il successo dello scorso anno, quando conquistarono la Coppa Davis proprio contro l’Australia, per continuare il loro percorso verso il bis storico. LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: Sinner impone la legge del più forte e domina Baez. Italia 1, Argentina 1. Decisivo il doppio

    Jannik Sinner in Davis Cup

    72 minuti, più o meno la durata di un buon allenamento. Jannik Sinner impone la legge del più forte e domina senza alcun problema Sebastian Baez (6-2 6-1), portando il punto dell’1 pari all’Italia nella sfida contro l’Argentina in Davis Cup a Malaga. Dopo la prestazione molto deludente di Musetti, ci pensa il n.1 del mondo a tenere a galla il team azzurro con l’ennesima prestazione importante, da leader pronto a caricarsi sulle spalle la squadra, senza timori o tensioni. Una vittoria limpida che conferma anche in Nazionale il suo momento magico e dominio, dopo la fantastica vittoria alle ATP Finals di Torino.
    Sulla partita non c’è molto da dire, anzi si potrebbe chiudere con un secco “no match”. Enorme la differenza tecnica in ogni colpo, di potenza e di intensità nello scambio tra l’azzurro e l’argentino, totalmente incapace di reggere la pressione dell’italiano, nettamente superiore nella diagonale di rovescio e nei colpi d’inizio gioco, le fasi che hanno fruttato a Jannik il successo. Baez ha provato a correre e reggere, ma non è stato in grado di contenere spinta di Sinner, forte di una palla troppo più potente e precisa; quindi ha provato ad attaccare e pure venire a rete, ma ha trovato solo qualche punto sporadico. Jannik ha servito discretamente, trovando la prima palla quando ne aveva bisogno, e in risposta ha sbaragliato il rivale su ogni seconda di battuta, un vero assist per i colpi aggressivi e velocissimi del nostro campione.
    Non ha nemmeno avuto bisogno di spingere al massimo, tanto è stata la differenza in campo. Solo sul 4 pari Sinner si è distratto, o un minimo rilassato, concedendo ben 4 palle break, tutte annullate senza alcun problema. Per il resto Sinner ha controllato tutto: il tempo di gioco, gli spazi, gli scambi, alternando palleggi e cambi di ritmo mortali a velocità proibite per Baez (ormai quasi per tutti…), ad altre pallate immediate o attacchi alla rete. Non molte le variazioni, ma del resto non ne ha avuto bisogno tanto era superiore. Tutto bene insomma, serviva un punto e possibilmente rapido. Jannik ha marcato presente.
    È la vittoria n.71 nel 2024 per Jannik, fortissimo anche in maglia azzurro, leader incontrastato del nostro gruppo. Adesso il doppio, decisivo per eleggere l’avversaria dell’Australia in semifinale.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner ha sulle spalle l’Italia intera… ma le sue gambe sono di granito. Inizia con un discreto turno di servizio, senza esagerare, del resto come gestisce la tensione lui, nessuno. Anche Baez scatta bene, il servizio c’è e vince il suo primo game, quindi trova una discreta resistenza da fondo campo – anzi, ben dietro – sul ritmo imposto da Sinner. Jannik si prende i punti col servizio (2-1). Il n.1 cambia marcia nel quarto game: in risposta trova impatti potenti e precisi. Si prende tre punti e vola 0-40. Troppo alto il ritmo di Jannik, sulla diagonale di rovescio non ce n’è, nonostante le gambe fotoniche di Sebastian. Affidarsi al ritmo equivale al suicidio. BREAK Sinner, con 7 punti di fila. Diventano 9, poi un errore banale, ma non si può chiedere tutto… Jannik col diritto fa quel che vuole, eccellente come riesca a rallentare e poi spostarsi a sinistra e piazzare un’accelerazione inside out imprendibile. Botta al T e via, 4-1 in 16 minuti. Baez è sempre lucido, ha già capito che provando a correre e reggere lo scambio non andrà solo presto sotto la doccia… quindi prova ad aprire l’angolo e piazzare l’affondo, pure venendo a rete. La tattica arrembante funziona, vince un game e 4-2. Qualche errore di Sinner in scambio, poco male perché il servizio c’è: Ace sul 15-30 e poi ai vantaggi, 5-2. Jannik prova a chiudere subito: la risposta è pesante e Baez sbaglia. 0-30 e 15-40 con un’altra risposta di diritto bestiale su di una seconda palla troppo centrale. Sono Due Set Point, ma Sinner fallisce il primo con un rovescio un po’ “pigro”, poi non passa la risposta sul secondo. Sebastian cerca di aprire l’angolo, di non far comandare l’italiano, ma ci riesce solo a tratti. Con un altro rovescio potentissimo Sinner si prende il Set point n.3. Non va, gran ritmo, ma un diritto potente di Jannik sbatte sul nastro e non passa. La risposta di Sinner illumina tutta Malaga, ma da sinistra col servizio Baez salva anche il SP #4. La lotta continua, Sinner spreca anche una quinta palla set, esagera col diritto lungo linea. Il sesto è quello buono: comanda avanza e chiude di volo. 6-2, 36 minuti. Enorme differenza la in campo.
    Secondo set, la musica non cambia. Sinner risale nel suo primo turno da 15-30, senza patemi, quindi gioca da fondo campo con una velocità e profondità che Baez fa troppa fascia a gestire. Rischia l’affondo col diritto l’argentino, ma esagera, e quindi sul 15-30 Sinner è lucido nell’insistere sul rovescio dell’avversario, forzando l’errore. Idem sulla prima palla break, sulla diagonale sinistra non c’è partita. BREAK Sinner, secondo di fila, e 2-0. Lo sguardo di Baez è sbarrato, come quello di colui che non vede l’ora di finirla prima possibile… Sinner lo “aiuta” continuando a spingere con potenza ma anche margine, seguendo verso la rete gli affondi. La prima palla c’è, tutto il tennis di Jannik è troppo consistente per Baez. 3-0 con un altro diritto poderoso. Cinque game fila, e siamo a soli 48 minuti di one-man-show. L’azzurro prova qualche colpo diverso, pure la smorzata col diritto, ottima, dopo aver guadagnato campo. 0-30. Con l’ennesimo schema botta a sinistra e via diritto cross in avanzamento, monumentale, ecco lo 0-40. Il BREAK arriva subito, Baez col rovescio non ce la fa. 4-0. Tira il fiato Jannik dopo 53 minuti a ritmo piuttosto alto, e commette qualche errore. Scivola sotto 15-40, sono le prime due chance in risposta per Baez. Jannik si concentra e rimedia, servizio vincente e poi il suo “solito” ritmo, con una potenza di colpi che piega la resistenza del rivale. Una stecca, qualche imprecisione – forse distratto – dopo un’ora di assoluto dominio, e altre due palle break che Jannik però annulla di forza. Il game diventa lungo, ben 18 punti per chiuderlo (e 4 palle break!), per il 5-0. Baez almeno muove lo score, ma con un turno di battuta tranquillo e un diritto pesantissimo, Sinner chiude il match 6-1. Schiacciasassi, in totale controllo del match. Sinner c’è.

    Jannik Sinner (🇮🇹 ITA) vs Sebastian Baez (🇦🇷 ARG)ITF Finals J. Sinner66 S. Baez21 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 40-155-1 → 6-1S. Baez 15-15 30-30 ace5-0 → 5-1J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 A-404-0 → 5-0S. Baez 0-15 0-30 0-403-0 → 4-0J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-152-0 → 3-0S. Baez 0-15 0-30 15-30 15-401-0 → 2-0J. Sinner 0-15 df 15-15 ace 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1S. Baez 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A5-2 → 6-2J. Sinner 0-15 df 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-40 ace4-2 → 5-2S. Baez 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-1 → 4-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-153-1 → 4-1S. Baez 0-15 0-30 0-402-1 → 3-1J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace1-1 → 2-1S. Baez 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0 LEGGI TUTTO