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    Daniil Medvedev e l’equilibrio tra tennis e paternità: Una nuova sfida per il campione russo

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev affronta quotidianamente la sfida di essere padre da circa un anno e mezzo, per cui il suo mondo non ruota più esclusivamente attorno al tennis. La paternità ha pervaso completamente la sua vita, in quello che si sta rivelando un incessante tentativo di trovare l’equilibrio perfetto. Così, prima di iniziare la sua avventura all’Open di Miami, il russo ha condiviso con i media come ciò influenzi il suo quotidiano.
    Il circuito maschile di tennis si è recentemente arricchito di padri, come Rafa Nadal, Daniil Medvedev o, più di recente, Lorenzo Musetti. Non solo le donne sono diventate madri, ma l’ATP si è riempito di esempi di tennisti che conciliano la loro professione con la famiglia. Questo è il caso del russo, che viaggia regolarmente con sua moglie Daria e, da alcuni mesi, anche con la figlia Alisa, nata nell’ottobre del 2022. In tal modo, Medvedev ha parlato ai media all’Open di Miami di questa nuova fase della sua vita, prima di tentare di difendere il titolo vinto l’anno scorso.
    Daniil cerca di trovare un equilibrio tra dedicare molte ore al tennis, tra competizioni e allenamenti, e adempiere ai suoi doveri di padre. Insieme a Daria, Medvedev ha creato un solido team e crede che questa nuova responsabilità abbia ripercussioni estremamente positive sul suo comportamento in campo e sulla sua visione della vita. “Come giocatore, non credo che la paternità mi abbia cambiato, ma spero che mi aiuti a maturare un po’. Spesso sono ancora immaturo in campo, ma sento di migliorare gradualmente ogni anno. Questo è il mio obiettivo. Nella vita, spero che mi abbia reso più maturo e responsabile. Senza dubbio, essere padre è una grande responsabilità”, ha dichiarato ai media a Miami.
    La fortuna del russo è di non essere solo in questa avventura della paternità, dato che sua moglie lo segue in giro per il mondo, occupandosi di Alisa quando Medvedev deve concentrarsi sul suo lavoro. Il russo riconosce i sacrifici di sua moglie e come lei gestisca le sfide della loro vita frenetica: “Non è facile con il tennis perché se vuoi passare molto tempo con tua figlia, tua moglie deve sacrificarsi molto. Lei deve viaggiare con il bebè, e spesso è lei a prendere l’aereo, non io. Essere su un aereo con un bebè non è semplice. Io l’ho fatto un paio di volte, ma lei lo ha fatto dieci volte più di me”.
    Essere padre ha comportato cambiamenti in ogni aspetto della vita, costringendolo a pensare non solo a sé stesso e al tennis, ma anche a come integrare la famiglia nella sua vita. Cose come modificare le sue routine di allenamento durante i tornei sono diventate necessarie, ma confessa di fare tutto il possibile per incastrare queste parti e essere un buon padre: “È una questione di equilibrio. A volte mia moglie sacrifica parte del suo tempo ed energia per accompagnarmi ai tornei con nostra figlia e altre volte sono io a dover ridurre gli allenamenti in qualche modo, o forse durante il torneo semplicemente devo trovare il tempo. Prima ero completamente immerso nel tennis, ma ora devo trovare l’equilibrio anche per vedere mia figlia, altrimenti non sarebbe una vita felice. Sto cercando di farlo e penso di riuscirci bene, ma è sempre una ricerca di questo equilibrio”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Medvedev: “Oggi Sinner sente di poter fare qualsiasi cosa, ma arriva un momento in cui tutto questo finisce”

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Quando si gioca sul cemento all’aperto, Daniil Medvedev c’è. I numeri parlano chiaro: il russo sul veloce all’aperto è uno dei tennisti più forti, probabilmente il più continuo in assoluto negli ultimi anni come media risultati. Si è qualificato per i quarti di Indian Wells con una solida vittoria contro Dimitrov, e ora l’aspetta il terzo confronto diretto con Holger Rune, sarà una partita interessante e molto aperta. Il moscovita dopo il successo ha rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti. Non ha mai vinto il torneo californiano, lo scorso anno è arrivato in finale, ma fu maltrattato da un Alcaraz stellare e terminò la sua eccellente striscia di vittorie consecutive iniziate nei tornei indoor in Europa. Proprio sulle sue sensazioni e su quelle del giocatore imbattibile di quest’anno, il nostro Jannik Sinner, si è soffermato Daniil.
    “La partita di oggi contro Dimitrov è stata fantastica, quando c’è vento la sabbia entra nel campo” racconta Medvedev. “Il primo giorno di allenamento il campo era super veloce. Ho detto alla mia squadra: accidenti, quest’ano si deve andare di corsa. Poi è diventato lento, lento, lento. La partita contro Korda è stata incredibile, nove break. Oggi, appena ho iniziato il riscaldamento ho visto che il campo era veloce e questo ha giocato a mio favore. Ho giocato molto bene, ero in grado di servire bene, il mio servizio faceva male. Vedremo come andrà a fine torneo. Adoro questo posto, ma a volte giocare è molto complicato”.
    “Qua non ho mai vinto, è vero, ma non ci penso. Voglio vincere ogni Master 1000 a cui gioco, non mi interessa se è la prima volta o meno. L’anno scorso ci sono andato molto vicino, anche se in finale ero molto lontano dal battere Alcaraz, ma arrivarci significa essere il più vicino possibile a vincere il trofeo. Ora ho una nuova opportunità e ci proverò”.
    Ecco l’interessante pensiero del russo su come ha gestito la delusione per la seconda rimonta subita nella finale degli Australian Open (2022 da Nadal, quest’anno da Sinner), e sul momento magico che sta vivendo Jannik. Sensazioni che lui stesso conosce bene, quella di vivere una striscia che ti fa sentire imbattibile: “Il dopo Melbourne? Ho avuto bisogno di una settimana per riprendermi. Niente di più, e forse qualcosa di meno. Subito dopo la finale pensavo di aver giocato una grande partita. Sono partito alla grande, giocando molto bene a livello tattico. Secondo me non ho ceduto sotto pressione, non mi sembra che nel terzo set ho iniziato a pensare troppo se avrei vinto o meno, non ho tremato nei colpi. Penso di aver continuato a giocare nel modo giusto. Ho continuato a fare quello che dovevo fare, non dovevo cambiare nulla. Sinner ha cambiato alcune cose e ha iniziato a giocare meglio. Ecco perché ha vinto La mia opinione sulla finale non è cambiata”.
    “Sinner non ha ancora perso nell’anno. Io stesso ho avuto due grandi strisce di successi nella mia carriera, una di 21 vittorie e l’altra di 20. Onestamente non avrei mai pensato di poter fare una cosa del genere. Quando sei sulla cresta dell’onda è fantastico. Ad esempio, il tiebreak che Jannik ha giocato ieri sera (contro Shelton, ndr): lui sentiva che il suo servizio sarebbe atterrato sulla linea, che le risposte sarebbero entrate, quando vivi un momento così hai chiaro cosa farai e senti che ci riuscirai. È una sensazione fantastica e sono convinto che sia quello che lui sta provando in questo momento. Però arriva un momento in cui tutto ciò finisce. Deve esserne consapevole. Penso che Novak abbia il record, mi sembra di 46 vittorie o qualcosa del genere… sembrava imbattibile ma alla qualcuno lo ha fermato. Non ricordo chi fosse”. Fu Roger Federer, a Roland Garros in semifinale, a interrompere la striscia di vittorie consecutive del serbo nel 2011, per l’esattezza 41 nella stagione e 43 sommando le ultime due in Davis dell’anno precedente. Sinner è attualmente a 15 nel 2024 e 18 con la Davis Cup 2023.
    Medvedev tuttavia non pensa che gli avversari di Sinner entrino in campo già sconfitti…. “Non credo sia una cosa di cui si tenga conto nello spogliatoio prima di affrontare Jannik. Esci in campo e quello che vuoi è vincere. Ovviamente più vittorie ottieni, si vinci titoli e Slam hai più fiducia hai in te stesso e puoi farcela. Questo è quanto. La fiducia ti aiuta, ma c’è qualcuno che alla fine ti fermerà. Forse non è qui, forse sarà più avanti. Se lo affronterò in finale, farò del mio meglio per batterlo” conclude Daniil.
    Quando il moscovita ha voglia di parlare, ha la capacità non comune di argomentare pensieri molto interessanti, senza trincerarsi sul politicamente corretto e senza la paura di analizzare temi delicati o descrivere pregi e difetti dei suoi avversari. Sinner è in questo momento il tennista più in forma, ma attenzione al russo se ci sarà la rivincita in finale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    I record di Djokovic. L’ammirazione di Vukic. Le condizioni di Eva Lys. Daniil Medvedev ha sofferto mentalmente e fisicamente dopo l’Australian Open. Sinner ed il pensiero sul padre. Nadal si allena su terra

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Novak Djokovic non smette di accumulare ulteriori record e statistiche che solo una leggenda come lui può raggiungere. Ai suoi 24 Grand Slam si aggiungono vari dati interessanti grazie ai suoi più di 21 anni di carriera professionistica. L’ultimo di questi record consiste nell’aumentare il numero di titoli vinti in tre decenni: 2000-2010, 2010-2020 e 2020-2030. Il tennista serbo ha conquistato cinque titoli in queste tre decadi: l’Open d’Australia, Dubai, Roma, Parigi-Bercy e le ATP Finals. Se vincerà il titolo a Indian Wells la prossima domenica 17, sarà il sesto titolo da aggiungere a questa impressionante lista. Tuttavia, non sarà l’unico che potrebbe entrare nel record del serbo; anche Miami e Montreal potrebbero far parte del suo palmarès se Novak dovesse vincere uno dei due tornei prima della fine del decennio, un risultato del tutto plausibile per Novak Djokovic.
    Alexsandar Vukic giocherà questa notte a Indian Wells contro Novak Djokovic. Prima di scendere in campo contro il numero uno, l’australiano ha confessato chi è il suo più grande idolo: “Djokovic è senza dubbio il mio più grande idolo, provengo da un’eredità serba e montenegrina, come credo anche lui. Quindi, sono stato educato a sostenerlo lui e gli australiani”, ha dichiarato Vukic in un’intervista all’ATP. “Ammiro ciò che ha fatto. E credo che abbia fatto cose incredibili per lo sport, dentro e fuori dal campo”.L’attuale numero 69 del ranking ha continuato a elogiare Novak: “È straordinario che qualcuno che continua a vincere Grand Slam migliori costantemente e si adatti al gioco. È pazzesco, così come la sua resistenza mentale e la sua capacità di superare continuamente situazioni così difficili. Sarà una grande sfida”, ha affermato un Vukic che non dimenticherà mai questa partita contro il serbo. “Qualunque cosa accada, penso che alla fine della tua carriera probabilmente ricorderai queste partite e le terrai care. Quindi, questa sarà una di quelle che ricorderò. Spero di fare una buona figura e di dargli filo da torcere”.
    Eva Lys ha condiviso un post su Instagram in cui spiega di soffrire di una malattia reumatica autoimmune chiamata Spondiloartrite. Questo la costringe a volte a fare alcuni aggiustamenti nel suo calendario sportivo. “Oggi vi parlo con un messaggio personale che mi tocca da vicino perché mi piace condividere con voi il mio percorso sportivo, e il vostro sostegno significa molto per me. Negli ultimi mesi, ho ricevuto sempre più messaggi che mi chiedono del mio stato fisico, poiché ho dovuto saltare qualche torneo. Nel 2020, poco dopo aver vinto il mio primo titolo ITF 25k, mi è stata diagnosticata una malattia reumatica autoimmune (Spondiloartrite). Questo è stato una sfida fisica che affronto ogni giorno insieme alle esigenze del mio sport”.La tennista tedesca prosegue nel suo comunicato su Instagram: “Grazie al fantastico sostegno e trattamento del mio team medico, continuo a essere in grado di inseguire i miei sogni atletici e a dare il meglio di me. Tuttavia, a volte sono costretta a fare cambiamenti e aggiustamenti all’ultimo minuto nel mio calendario dei tornei. Nel corso della mia carriera sportiva, mi è spesso stato detto da altri che sono troppo debole. Ma più lo sentivo, più forte diventavo. In ultima analisi, nessuno sa cosa succede dietro le quinte per gli atleti. Il vostro sostegno mi ha sempre dato molta forza. Sono convinta che la mia passione per questo sport continuerà a spingermi avanti. Vi ringrazio di cuore per il vostro amore, comprensione e sostegno”, conclude così il suo comunicato Eva Lys, attualmente numero 146 nel ranking WTA.
    Daniil Medvedev ha rilasciato un’interessante intervista a ClayTenis, in cui ammette di aver avuto difficoltà a riprendersi sia mentalmente che fisicamente dalla sua sconfitta contro Sinner in Australia, e non può evitare di tornare con la mente alla finale persa contro Nadal all’Open d’Australia 2022. “Ho quella partita impressa nella mente, alcune cose mi sembrano ancora inspiegabili”, commenta prima di riflettere sul tennis attuale.Il russo percepisce che le palline stanno diventando sempre più pesanti e i campi più lenti, il che favorisce lunghi scambi. Commenta che ciò avvantaggia il suo gioco, ma che genera un’enorme usura fisica e provoca ricorrenti infortuni. “So che va bene per il mio stile, ma non so se mi piace”, ha dichiarato.
    Appena un giorno dopo aver annunciato il suo ritiro da Indian Wells, Rafael Nadal si concentra già sulla terra battuta. Lo spagnolo ha pubblicato una storia in cui mostra come stia già testando i campi in terra rossa, mostrando di togliersi la terra battuta dalle scarpe. In questo modo sappiamo che Rafa si prepara immediatamente per il prossimo tour, che includerà appuntamenti importanti come il Roland Garros o le Olimpiadi.
    Jannik Sinner sorprende tutti con la maturità delle sue riflessioni nonostante l’attenzione mediatica derivante dal suo precoce successo. Interrogato su come si sente durante la sua attuale serie di vittorie, l’italiano ha espresso alcuni pensieri toccanti, includendo suo padre. “Le persone che ti circondano sono importanti e quello che avrai sempre con te. Ho vinto titoli, ma la vittoria è effimera, la vivi per un istante e poi finisce. Tuttavia, il tuo ambiente non ti deluderà mai, sarà sempre con te. Questa settimana ho mio padre qui con me, che cucina il mio cibo, e questo non ha prezzo”, ha argomentato. LEGGI TUTTO

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    Sonego brilla per un set a Dubai, Medvedev sale di livello e rimonta

    Lorenzo Sonego

    Difficile se non impossibile chiedere a Lorenzo Sonego di giocare meglio di così, per intensità, spirito combattivo e propensione offensiva. Purtroppo c’è riuscito solo per un set e mezzo, e quando hai al di là della rete un campione come Daniil Medvedev, non basta. Questo il sunto del match di secondo turno all’ATP 500 di Dubai, vinto dal russo e campione in carica col punteggio di 3-6 6-3 6-3 dopo due ore esatte di buon tennis e spettacolo. Un Lorenzo davvero eccellente per tutto il primo parziale e fino al 3 pari del secondo, forte di un rendimento notevole al servizio e tanta energia, fisica e mentale, grazie alla quale ha spinto come un forsennato e comandato quasi sempre i tempi di gioco. Aggressivo, potente, rischi ma anche calcolo in Sonego per non lasciare l’iniziativa al rivale e mettergli dubbi, vista la ruggine accumulata in un mese tondo di assenza dal tour, dopo la sconfitta contro Sinner a Melbourne dello scorso 28 gennaio. Ha condotto il primo set, subito avanti 3-0 e poi 4-2 con uno scambio di break, sino alla convulsa, lottatissima e spettacolare parte finale del set, ricca di continui capovolgimenti di fronte, palle break e set point. Bravo davvero Sonego a reggere, controbattere un Medvedev salito di livello, senza quegli errori in scambio e di precisione che l’avevano penalizzato all’avvio, ma anche provocati dai tempi di gioco davvero rapidi dell’azzurro.
    Purtroppo il match è girato in un attimo, sul 4-3 Medvedev. Sonego è incappato in un brutto game di servizio, sono bastati tre errori, solo tre dopo un set e mezzo notevolissimo, a condannarlo ad un break che ha dato il via al sorpasso del russo. Da lì in avanti, troppo solido al servizio Daniil, più attento in spinta e bravo a mettere pressione all’azzurro, che dopo una discreta partenza nel terzo set ha peccato di fretta, forse anche con un po’ meno energia in corpo, finendo per commettere gli errori che hanno definitivamente indirizzato la partita dalla parte del rivale.
    Lorenzo ha chiuso il match servendo il 70% di prime palle, vincendo il 63% di punti con la prima e un ottimo 60% con la seconda, il tutto con 23 vincenti e soli 10 errori. Con questi numeri, generalmente una partita la vinci… Non se hai come avversario un Medvedev, un grandissimo lottatore e stratega, bravo a cogliere le occasioni e, una volta avanti, mettere il pilota automatico al servizio e non concedere più niente. Il moscovita infatti non ha più concesso palle break dopo l’ottavo game del primo set, ma soprattutto è stato paziente a reggere l’ondata di un Sonego straripante all’avvio, centrare i colpi, iniziare a macinare i suoi tempi di gioco e soprattutto calibrare la risposta. Proprio con alcune risposte profonde e precise ha costruito le condizioni per i break che nel secondo e terzo set hanno deciso la partita.
    Non si può rimproverare molto a Sonego. Ha giocato bene, ha creato spettacolo ed esaltato il pubblico con attacchi continui, grande attitudine e grinta. Per battere un Medvedev, come gli altri big che ha sconfitto in passato, devi giocare un match quasi perfetto e tenere al massimo il livello sino alla fine, senza sbandamenti. Il Sonego attuale ha ritrovato vis fisica, servizio e colpi, non è così lontano a livello tecnico dal giocatore che era arrivato nei primi 30 del mondo, vicino alla top20; ma serve una maggior tenuta, soprattutto mentale. L’errore più grave nella sua prestazione è stato l’aver affrettato poche situazioni, poi girate male. La lucidità nella scelta della giocata è decisiva quando affronti uno dei migliori, non puoi concederti errori, a meno che l’altro non ti regali qualcosa. La consolazione di questa sconfitta di secondo turno è il buon livello mostrato. Giocando così, l’azzurro può fare sogni tranquilli, le vittorie arriveranno.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sonego scatta velocissimo dai blocchi: primo turno di servizio condotto senza problemi, grandissima aggressività e spinta col diritto. Con due errori Medvedev, concede la palla break sul 30-40, e Lorenzo se la prende di forza con una risposta profonda e via a comandare col diritto, fino all’attacco che provoca un lob lungo. 2-0 e poi 3-0 Sonego col secondo turno di battuta a zero. Inizio sontuoso, deciso e al comando dei tempi di gioco. Daniil si sblocca nel secondo turno di battuta, nonostante un doppio fallo, entra rapido nel campo e via a chiudere. Impressionante quanto Medvedev risponda lontano dalla riga di fondo, ma la tattica apparentemente “suicida” invece funziona… Imbastisce lo scambio, guadagna metri di campo e forza i ritmi alla sua velocità di crociera, costringendo l’azzurro a correre molto o bloccandolo sul rovescio, dove il gap col russo è enorme. Non sbaglia più niente il finalista dell’Australian Open, anzi tira un passante difficilissimo da molto lontano, e volée di Sonego non passa la rete. 0-40, tre palle del contro break. Ancora a rete Lorenzo, ma stavolta sbaglia una volée al corpo non impossibile. Contro break, 3-2 Sonego ma serve Medevedv. L’otto volante continua ad andare su e giù spedito, senza una vera logica. Ora è Medvedev di nuovo in crisi al servizio, non trova punti gratis e sbaglia pure col rovescio di scambio, errore questo per lui davvero inusuale. 15-30 e poi 15-40 con una splendida difesa e quindi attacco di Sonego. Ottimo come ha retto col rovescio l’azzurro, fa il pugno e si prende il secondo break del set alla seconda chance, grazie ad un altro errore gratuito del russo, un diritto banale atterra largo. 4-2 Sonego! C’è lotta nel settimo gioco, Medvedev attacca col diritto per tornare a galla, Sonego trova un jolly con un diritto lungo linea da sinistra difficilissimo che pizzica un lembo della linea. Che rischio! Daniil non demorde, lavora benissimo col rovescio, fa fare chilometri al piemontese, che concede un’altra palla break sul 30-40. Ace! Miglior momento trovare il primo “asso” della partita, e quindi volare avanti 5-2. È incredulo Medvedev, per la situazione del set, ancor più dopo aver colpito appena lungo un altro diritto d’attacco. Tanti, troppi errori per lui, crolla 0-40, con tre set point da difendere. Se li gioca con grande attenzione, spinge ma senza cercare la riga, accelerando i tempi di gioco, e con un servizio imprendibile sulla terza chance. Poi un doppio fallo, ma Lorenzo non sfrutta nemmeno il quarto set point, davvero bravo in difesa il russo sull’attacco niente male dell’italiano. Non molla niente Sonego, non sfrutta la quinta palla set, ma continua a spingere col diritto e si procura di prepotenza la sesta chance. Niente, lungo scambio, prova ad uscire col rovescio lungo linea ma vola via. 14 punti e 6 set point annullati, per il 3-5. Le chance non sfruttate forse frullano nella testa di Lorenzo, che incappa in due brutti errori servendo per il set. 0-30, quindi si fa ingolosire dalla smorzata, tanto staziona dietro il russo, ma non passa. 0-40. Come serve l’azzurro! Non si scambia, le cancella di solo servizio. Nemmeno il settimo set point è quello giusto, fantastico passante in corsa di Medvedev, di “lendliana” memoria con la palla che rientra in campo all’ultimo secondo. La lotta e lo spettacolo di grande qualità, Lorenzo annulla un’altra palla break con un serve and volley ottimo. Sonego chiude al nono set point, finalmente la risposta di Medvedev vola via. Che set, buona qualità complessiva con tanti attacchi e capovolgimenti di fronte. Troppi errori del russo, evidentemente con poco ritmo visto il mese off-tennis dopo gli Australian Open. 6-3 Sonego, con tre prime su quattro in campo e annullando 5 delle 6 palle break concesse, con tonnellate di intensità nel suo tennis. Meno bene il russo alla battuta.
    Parla Medvedev nella sosta con Gilles Simon, nuovo membro del suo team, ed entra deciso col servizio all’avvio del secondo parziale, ma i suoi colpi continuano ad essere meno precisi rispetto alle giornate migliori. Nel terzo game Daniil perde il controllo col rovescio sul back di Lorenzo, una situazione che solito gestisce ad occhi chiusi. Si aggrappa alla battuta Medvedev per restare al comando (2-1), ma anche l’azzurro continua a servire come un metronomo, con già due Ace nel set. Il parziale scorre via rapido sui binari dei servizi, in risposta solo le briciole (con tre game di fila vinti a zero). Il vento cambia sul 4-3, con Sonego in difficoltà al servizio. Prima affossa una volée non difficile, ha voluto stopparla troppo, quindi stecca col diritto all’uscita dal servizio. Lo 0-30 diventa 0-40 con un altro errore, stavolta in scambio. Nonostante tre prime palle in campo, Lorenzo si ritrova con tre palle break da difendere. Basta la prima, ancora un errore dopo il servizio, stavolta col rovescio. Tanta, troppa fretta in questo game sciagurato, per un BREAK che manda Daniil a servire per il set sul 5-3. Il primo calo nell’energia e nell’attenzione costa carissimo al piemontese, Medvedev trova pure un passante strettissimo di rovescio di una difficoltà inimmaginabile. Quattro punti e via, il russo chiude il set 6-3, 3 minuti di buio costano a Sonego un set. Ottime le percentuali di trasformazione col servizio nel set per il russo, 85% con la prima e un clamoroso 82% con la seconda, con 8 vincenti e solo 1 errore. Molto salito il russo rispetto agli errori del primo parziale.
    Terzo set, Sonego alla battuta. Si incita verso il suo angolo dopo un buon turno di battuta, in ripresa rispetto al finale del secondo set. Può fare corsa di testa. Medvedev continua a servire molto bene. L’azzurro affronta un game complicato sul 2 pari, qualche incertezza lo porta ai vantaggi. Urla “calma” dopo aver forzato un diritto in rete, errore che gli costa una palla break. La annulla con un Ace al centro (settimo del match), ma il russo non demorde, è aggressivo anche se risponde da lontanissimo, e mette pressione a Lorenzo. Una pressione che lo forza ad accelerare troppo l’affondo, con un rischio eccessivo. Una risposta sui piedi è steccata da Sonego, concede una seconda palla break. Rischia il serve and volley, ma la volée stoppata non è né profonda né corta, Daniil ci arriva e spara un passante ingestibile. Un BREAK doloroso, che manda avanti 3-2 il moscovita, solido e pronto a capitalizzare le incertezze dell’italiano, e quindi bravo a continuare a servire molto, molto bene, per il 4-2. È davvero salito il livello del russo, come dimostra il passante basso, stretto, insidiosissimo che condanna l’errore di Sonego all’avvio del settimo gioco. Lorenzo prova il tutto per tutto in risposta sul 4-3, trova un paio di punti entusiasmanti per come ha rischiato e spinto, ma sul 40-30 ecco il servizio, letale, che salva il moscovita e lo porta 5-3. Medvedev la chiude lì, con un errore di diritto del torinese che gli costa il secondo break e 6-3 conclusivo. C’è amarezza per come sia girata una partita condotta per oltre un’ora contro un tennista formidabile sui campi a lui più favorevoli. Sta giocando bene Lorenzo, anche fisicamente è in condizione. Giocando così, le vittorie arriveranno.

    [1] Daniil Medvedev vs Lorenzo Sonego (non prima ore: 16:00)ATP Dubai Daniil Medvedev [1]366 Lorenzo Sonego633 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 3L. Sonego 0-15 15-15 30-15 30-30 30-405-3 → 6-3D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-3 → 5-3L. Sonego 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-304-2 → 4-3D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 4-2L. Sonego 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 40-A2-2 → 3-2D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 2-2L. Sonego 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1L. Sonego 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 30-0 40-0 40-155-3 → 6-3L. Sonego 0-15 0-30 0-404-3 → 5-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3L. Sonego 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-15 ace2-1 → 2-2D. Medvedev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1L. Sonego 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 1-1D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Sonego 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-403-5 → 3-6D. Medvedev 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A df 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-5 → 3-5L. Sonego 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-4 → 2-5D. Medvedev 0-15 df 15-15 15-30 15-40 30-402-3 → 2-4L. Sonego 0-15 0-30 0-401-3 → 2-3D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 df 40-150-3 → 1-3L. Sonego 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-400-1 → 0-2L. Sonego 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1

    Medvedev (🇷🇺) vs Sonego (🇮🇹)SERVICE STATS:– Serve Rating: 281 vs 266– Aces: 0 vs 7– Double Faults: 3 vs 1– First Serve: 45/75 (60%) vs 59/84 (70%)– 1st Serve Points Won: 32/45 (71%) vs 37/59 (63%)– 2nd Serve Points Won: 20/30 (67%) vs 15/25 (60%)– Break Points Saved: 7/9 (78%) vs 6/10 (60%)– Service Games Played: 13 vs 14
    RETURN STATS:– 1st Serve Return Points Won: 22/59 (37%) vs 13/45 (29%)– 2nd Serve Return Points Won: 10/25 (40%) vs 10/30 (33%)– Break Points Converted: 4/10 (40%) vs 2/9 (22%)– Return Games Played: 14 vs 13
    POINT STATS:– Net Points Won: 21/27 (78%) vs 16/30 (53%)– Winners: 12 vs 23– Unforced Errors: 11 vs 10– Service Points Won: 52/75 (69%) vs 52/84 (62%)– Return Points Won: 32/84 (38%) vs 23/75 (31%)– Total Points Won: 84/159 (53%) vs 75/159 (47%)
    SERVICE SPEED:– Max Speed: 204 km/h (126 mph) vs 220 km/h (136 mph)– 1st Serve Average Speed: 186 km/h (115 mph) vs 201 km/h (124 mph)– 2nd Serve Average Speed: 150 km/h (93 mph) vs 158 km/h (98 mph) LEGGI TUTTO

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    Medvedev e la scelta di Simon: “Abbiamo la stessa mentalità”. Gilles: “Ho fornito a Daniil la tattica contro 16 diversi rivali da lui indicati”

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Dopo la durissima (…ma per gli appassionati italiani dolcissima) sconfitta in finale agli Australian Open, Daniil Medvedev torna in campo al 500 di Dubai per difendere il titolo 2023 e ripartire. Lo fa con accanto un nuovo membro nel suo team, Gilles Simon, ex n.6 del mondo francese che affiancherà lo storico coach Cervara. Come mai ha scelto il “secondo” Gilles come spalla? Lo spiega il russo alla stampa a Dubai.
    “Ho pensato a Gilles Simon per diversi motivi” spiega il moscovita. “Conosce molto bene questo sport, è qualcosa che si vede. È stato in grado di battermi e farmi sentire a disagio in campo. Insieme, entrambi i Gilles possono parlare di ciò che ha fatto per mettermi così tanti problemi, e lavorare insieme con l’obiettivo di risolvere una situazione del genere. Finora, il lavoro insieme mi piace. In un certo senso condividiamo la stessa mentalità, siamo ragazzi rilassati, con cui è facile andare d’accordo.”
    Medvedev afferma di aver sofferto di meno la rimonta subita da Sinner in finale a Melbourne rispetto a quella contro Nadal nel 2022, dove anche in quel caso conduceva la finale, poi persa. “Onestamente superare questa sconfitta è stato abbastanza facile. Come ho detto a fine partita, sapevo che sarebbe stato facile perché sentivo di aver giocato una grande partita e, in generale, un grande torneo”.
    Ancor più curiosa la rivelazione di Simon, al quotidiano francese Le Figaro, sulla prima cosa che il russo gli ha chiesto. “Daniil mi ha fornito una lista di 16 giocatori contro i quali fa fatica a giocare. Li ho analizzati uno per uno, e ho dato a Medvedev 16 tattiche diverse per sfidare ciascuno di questi 16 avversari”.
    Non c’è che dire, un approccio a dire poco metodico, che rientra pienamente nella sagacia tattica ed attenzione agli schemi di gioco che rendono Medvedev uno dei migliori tennisti al mondo.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Andy Murray non è convinto che Alcaraz, Sinner e Medvedev possano effettivamente rimpiazzare i “Big 3”

    Andy Murray – Foto Getty Images

    Il panorama del tennis sta subendo un cambiamento generazionale e Andy Murray è ben consapevole che non c’è alcuna garanzia che Carlos Alcaraz, Jannik Sinner o persino Daniil Medvedev possano raccogliere l’eredità dei ‘Big 3’. Durante la conferenza stampa del torneo ATP di Doha, il britannico ha condiviso le sue riflessioni su questa transizione e ha citato l’esempio di Roger Federer per illustrare come dovrebbe essere gestito il calendario dei campioni.
    Murray sta attraversando una fase cruciale della sua carriera. Dopo aver conquistato la sua prima vittoria al torneo ATP di Doha, interrompendo una serie di sei sconfitte consecutive iniziata nell’ottobre dell’anno precedente, il britannico ha subito un’altra battuta d’arresto, questa volta per mano del giovane diciottenne Jakub Mensik. Il ceco ha trionfato dopo tre tie-breaks, mettendo in evidenza la crisi di un Murray che sembra sempre più lottare per mantenere il suo status nel circuito.
    I giovani talenti stanno emergendo con forza, pronti a sfidare i veterani del tennis e a rendere la competizione sempre più ardua. Eppure, secondo Murray, solo alcuni di loro riusciranno a portare il tennis a un livello superiore. Nomi come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner vengono in mente quando si pensa a chi potrebbe emulare il successo del ‘Big 3’. Per Murray, però, i tifosi sono troppo ansiosi di trovare un sostituto per Rafa Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer: “Ci vuole tempo per costruire qualcosa di simile. Non sto dicendo che non sia possibile che Alcaraz, Sinner e Medvedev o alcuni dei più giovani dominino, siano al top dello sport e raggiungano le fasi finali dei tornei più importanti per cinque, sei o sette anni di fila”, ha detto in conferenza stampa.
    L’ex numero uno del mondo non è convinto che Alcaraz, Sinner e Medvedev possano effettivamente rimpiazzare i ‘Big 3’, data la rarità di un simile fenomeno nel tennis. Tuttavia, se dovesse scommettere su qualcuno, punterebbe sullo spagnolo e sull’italiano: “È sicuramente possibile che questi ragazzi siano abbastanza bravi per farlo, ma credo che le persone stiano cercando di ritrovare quell’era di un gruppo di giocatori che competono e vincono la maggior parte delle settimane. Tuttavia, ci vuole tempo per costruire tutto ciò, non avviene da un torneo all’altro. Penso che ciò sia accaduto nel corso di sei, sette o otto anni, giocando costantemente nelle finali dei Grand Slam, quindi vedremo. Penso che sia una possibilità, in particolare con Alcaraz e Sinner. Credo che anche Medvedev sia eccezionale. Esiste la possibilità che accada, ma non c’è alcuna garanzia”.
    Gli infortuni possono avere un ruolo significativo nello sviluppo delle carriere di questi atleti emergenti. Parlando della recente distorsione alla caviglia di Alcaraz, Murray ha suggerito che i giocatori di maggior successo dovrebbero partecipare a meno tornei: “Se giochi quattro tornei e perdi al primo turno, la risposta del corpo è molto diversa rispetto al raggiungere le semifinali o le finali per due settimane di fila. Giocare nove partite in 12 o 13 giorni è molto impegnativo fisicamente. Se stai vincendo e stai andando bene ogni settimana, non puoi giocare troppi tornei.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Gilles Simon entra nello staff di Medvedev

    Gilles Simon

    Arriva dalla Francia una notizia alquanto curiosa e “stuzzicante”. L’ex top10 Gilles Simon entra nel team di Daniil Medvedev, affiancando Gilles Cervara, storico coach del russo. L’indiscrezione, anticipata da “We Love Tennis”, è confermata anche dall’autorevole quotidiano L’Equipe, secondo il quale un’ipotesi di collaborazione del nativo di Nizza con il moscovita circola da molti mesi, e ora pare si sia finalmente concretizzata.
    Ritiratosi dal tennis Pro nel novembre 2022, Simon non ha mai nascosto la propria totale ammirazione per il gioco del russo, battuto poche settimane fa da Jannik Sinner nella finale di Melbourne e scivolato al n.4 del ranking, vista la decisione di non difendere i titoli conquistati nel 2023 sia a Rotterdam che a Doha. Daniil rientra la prossima settimana a Dubai, dove già è sbarcato per allenarsi con il suo storico coach, e Simon.
    Forse la predilezione di Gilles per il gioco di Daniil deriva da un similare approccio al tennis tra i due, con il francese che era altrettanto bravo per acume tattico e visione di gioco. Simon infatti, nelle sue migliori annate, era un vero “incubo” anche per i migliori avversari, che portava sempre a giocare in posizioni scomode o solleticando i punti di relativa debolezza. Un tennis davvero cerebrale il suo, instancabile per rincorse e tenuta del campo. Non aveva minimamente il servizio e la potenza di Medvedev, ma a livello di gestione del punto e attitudine nello scambio, di punti di contatto tra i due se ne possono trovare molti. È stato per molti anni uno dei quei giocatori considerato una sorta di spartiacque: Simon non ti regalava mai niente, dovevi batterlo, e se ci riuscivi significava che avevi fatto una buonissima prestazione.
    Dopo la vittoria di Medvedev contro Zverev nella semifinale degli Australian Open, Simon ha espresso senza mezzi termini tutta la sua gioia per il successo del russo sul social X, affermando: “Ahaha non sai quanto sono felice. Daniil Medvedev sei un fottuto genio!”.
    Simon inizierà ufficialmente il suo lavoro con Medvedev dalla prossima settimana, al 500 di Dubai. A detta di Cervara, il ruolo dell’ex n.6 del mondo è ancora da definire ma in realtà molto chiaro. “Quale sarà il titolo di Gilles (Simon)? Non lo so. Consulente, co-allenatore, vice allenatore… non mi interessa per niente dare un ruolo preciso” afferma Cervara a L’Equipe. “Ciò che conterà sarà la qualità del lavoro che faremo insieme, l’armonizzazione dei nostri contributi, la buona dinamica di vita tra tutti i membri del team e ovviamente i risultati… Solo questo sarà importante”.
    Cervara rivela che i primi contatti per un possibile lavoro insieme con Simon sono avviati lo scorso autunno: “Tutto è iniziato dal giorno successivo alla finale degli US Open, ho pensato sulla mia necessità di fare meno settimane in giro, saltando alcuni tornei per motivi personali. Dopo discussioni private, l’idea di Gilles Simon è arrivata qualche settimana dopo. Lui può portarci una sua visione molto dettagliata della partita e degli avversari di Daniil, cose nuove e diverse che appartengono alla sua esperienza e alle sue qualità, e sostenere cose che sono già state fatte e dette con Daniil nei sette anni passati insieme. Ritengo sia interessante e arricchente vedere la partita dal punto di vista di un’altra persona così competente sul gioco, un altro sguardo che può aiutare” conclude Cervara.
    Una notizia inattesa, ma assai stimolante. Dopo il ritiro, molti pensavano che Simon potesse facilmente entrare nei ranghi della FFT con un ruolo da tecnico per i migliori giovani o affiancare la crescita di qualche pro nazionale. Invece eccolo riapparire sul tour in un box di grande prestigio. Dalle parole di Cervara, sembra plausibile che Simon possa viaggiare con Daniil nelle settimane “off” dello storico coach del russo, e magari insieme nei maggiori eventi. Dopo l’annuncio di ieri del ritorno di fiamma tra Rune e Mouratoglou, questa novità a livello di coach è altrettanto interessante, forse ancor più.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Medvedev riflette sul momento di Alcaraz e sulle Olimpiadi: “I Grand Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Anche se non parteciperà al prossimo ATP di Doha, Daniil Medvedev ha parlato di alcuni argomenti interessanti. Il russo, recentemente finalista agli Australian Open 2024, ha condiviso il suo punto di vista sul giovane fenomeno Carlos Alcaraz e sulla sua attuale fase di carriera, in una recente intervista concessa a Eurosport.Le riflessioni di Medvedev su Alcaraz non solo evidenziano il rispetto reciproco e l’ammirazione tra i due atleti ma offrono anche uno spaccato interessante sulle dinamiche psicologiche e le aspirazioni che animano i campioni del tennis mondiale.
    Medvedev ha esordito commentando l’eccezionale impatto di Alcaraz nel circuito ATP: “Ha iniziato a dominare da giovanissimo. Essere diventato il numero uno del mondo più giovane della storia parla da solo. È naturale che ora possa perdere più incontri di prima; molti pensano che abbia perso un po’ di fiducia. Ma ricordiamoci che ha solo 20 anni; è normale che nella sua carriera ci siano alti e bassi.”
    I confronti diretti tra i due ha visto Alcaraz prevalere per 3-2, nonostante una sconfitta dolorosa nelle semifinali degli US Open, riscattata dallo spagnolo con una vittoria nelle ATP Finals poche settimane dopo. “Il suo talento è indiscutibile, l’abbiamo capito non appena è arrivato nel circuito. Ricordo un match contro Rublev, quando era appena entrato nella Top 100 e aveva solo 17 anni. Mi colpì il fatto che colpisse la palla più forte di Andrey. Fu allora che mi resi conto del suo potenziale,” ha ricordato Medvedev.
    L’attenzione si è poi spostata sulle sfide che Alcaraz dovrà affrontare, non solo sul campo ma anche fuori: “Sarà interessante vedere come gestirà la pressione, gli sponsor, l’interesse mediatico. Alcuni giovani giocatori lo gestiscono bene, altri meno. È ancora presto per trarre conclusioni definitive, vedremo come si evolverà.”
    Sul tema della preferenza espressa da Alcaraz tra vincere un Grand Slam o una medaglia olimpica, Medvedev ha espresso sorpresa: “I suoi commenti mi hanno un po’ sorpreso. Mi chiedo perché abbia questa preferenza. Forse per i ricordi d’infanzia legati alle Olimpiadi? La mia esperienza a Tokyo è stata intensa, e la delusione per la sconfitta nei quarti contro Carreño è stata profonda. I Grand Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO