More stories

  • in

    Tennis, Djokovic in battaglia contro l’ATP: ecco il motivo

    Durante la seconda partita delle ATP Finals del numero uno al mondo (il match contro Medvedev) abbiamo visto un Novak Djokovic furioso e che avesse la testa da qualche altra parte. Il campione serbo è sembrato poco concentrato e impaziente, come quasi mai visto. Questa situazione è stata la conseguenza della fortissima delusione, e incazzatura, patita con la notizia di una regola che bocciava la candidatura di Djokovic alle prossime elezioni del Players Council. Ecco di seguito i dettagli

    Djokovic vs ATP: i motivi
    Novak Djokovic si era candidato, insieme a Popsisil, alle prossime elezione del Players Council ed avevano ricevuto una regolare nomination da parte degli altri tennisti. Ma l’ATP ha approvato martedì sera una nuova regola secondo cui chi è membro dell’ATP non può essere anche membro di un’altra associazione. Di fatto, con l’approvazione della regola, è stata bocciata ogni ambizione, di Djokovic, di ritornare ad avere un ruolo importante in seno all’ATP e in rappresentanza dei giocatori. Si può pensare quindi, proprio come ha pensato Nole, che questa regola approvata in fretta e furia sia stata fatta apposta per impedire a Djokovic e Popsisil, leader della PTPA e dei dissidenti, di essere eventualmente eletti. Djokovic era già stato presidente del Players Council ma nell’agosto scorso si era dimesso, quando aveva deciso di fondare la PTPA cioè un’associazione che a differenza dell’ATP, avesse per membri solo e soltanto tennisti. Il No ricevuto in questo momento potrebbe avere l’effetto di accentuare il malcontento di tutti i tennisti (tra cui quelli meno forti e meno tutelati) che mal sopportano l’idea di contare di fatto poco di fronte agli organizzatori in seno all’ATP.

    Leggi anche:  Tennis, dove vedere Nadal-Tsitsipas: streaming e diretta tv Atp Finals

    Bisogna ricordare che sono gli organizzatori quelli che hanno i soldi, che fissano i montepremi, i vari privilegi per i tennisti più famosi e che farebbero a meno di partite che non vendono biglietti e che sono un carico di spese per chi organizza. I tennisti infatti sono spesso persuasi che gli organizzatori siano poco trasparenti sui guadagni che incassano. Il no a Djokovic e Popsisil per un’elezione richiesta da molti tennisti è la dimostrazione del potere eccessivo degli organizzatori che intervengono perfino per decidere una elezione che riguarda i giocatori. Ecco di seguito le parole di Djokovic dopo il match perso contro Medvedev in cui spiega la situazione:

    “Sono stato nominato dai giocatori ed è cosi che funziona! Non ho cercato di correre per entrare nel Council, ma un folto gruppo di tennisti ha nominato me e Vasek. Per me è stato un gran segnale e mi sento responsabile e onorato di rappresentarli”. Poi ha aggiunto di non sapere nulla fino al giorno prima della regola approvata e ha ripetuto di non vedere motivi di conflitto nel fare parte sia della PTPA e sia dell’ATP. Poi ha continuato così: “Abbiamo fondato la PTPA perché non esiste un’associazione che rappresenti al 100 per 100 i giocatori. L’ATP è 50% tennisti e 50% organizzatori. La maggior parte delle volte c’è un conflitto di interessi… ecco perché tanti tennisti hanno sottoscritto l’adesione alla PTPA. Bene, ora almeno il messaggio è chiaro! Con questa regola l’ATP dimostra che non vuole aver la PTPA fra i piedi e né nessun giocatore coinvolto. Vorrà dire che cercheremo altre strade”. LEGGI TUTTO

  • in

    ATP Finals 2020: Daniil Medvedev supera con un doppio 63 Novak Djokovic ed è già in semifinale

    Daniil Medvedev RUS, 1996.02.11

    Già vincente all’esordio in questa edizione delle ATP Finals contro Alexander Zverev (ATP 7), Daniil Medvedev (4) si è confermato battendo con un doppio 6-3 il più temuto Novak Djokovic (1) nel secondo turno del Gruppo Tokyo 1970. Grazie al risultato odierno, il russo ha conquistato per la prima volta in carriera l’accesso alle semifinali del torneo londinese, mentre il numero uno al mondo venerdì dovrà giocarsi il passaggio del turno in una sfida da dentro o fuori contro A. Zverev.

    Complice un Djokovic molto impreciso, sul 3-3 del primo set Medvedev ha strappato il servizio al serbo alla quinta palla break, ripetendosi poi nell’ultimo game. La seconda frazione si è subito aperta come la precedente. Il russo ha continuato a tenere bene il campo e già nel secondo game ha conquistato il definitivo break di vantaggio. LEGGI TUTTO

  • in

    Tennis, dove vedere Medvedev-Zverev: streaming e diretta tv Atp Finals

    Questa sera alle ore 21 alla O2 Arena di Londra (cemento indoor) si disputerà il match della prima giornata delle Atp Finals (gruppo Tokyo 1970) che vedrà in campo Medvedev-Zverev. Un incontro che si preannuncia molto interessante e dove presumibilmente chi riuscirà a vincerlo avrà ottime possibilità di qualificarsi per le semifinali di sabato prossimo; ricordiamo che alle ore 15 sempre per lo stesso raggruppamento scenderanno in campo Djokovic-Schwartzman.

    Quella odierna sarà una sorta di rivincita visto che il tennista russo domenica 8 novembre ha sconfitto in rimonta il tedesco nella finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy con il risultato di 5-7, 6-4, 6-1 uscendo alla distanza grazie ad un’ottima condizione fisica che un pò aveva perso dopo la semifinale persa contro l’austriaco Thiem a metà settembre agli US Open.
    Anche Zverev dal canto suo sta finendo la stagione in crescendo visto che è arrivato in finale a Flushing Meadows perdendo solamente al tie break del quinto proprio contro Thiem e vincendo successivamente nella seconda metà del mese di ottobre i due tornei disputati a Colonia, vincendo nell’ultimo atto prima contro il canadese Auger-Aliassime (doppio 6-3) e poi contro l’argentino Schwartzman (6-2, 6-1).Compreso il match di otto giorni fa, sono sette i precedenti tra i due giocatori con Zverev avanti 5-2, l’ultima sua vittoria curiosamente è avvenuta dodici mesi fa alle Atp Finals 2019, quando sempre nel Round Robin è riuscito a vincere per 6-4, 7-6.
    Dove vedere Medvedev-Zverev in tv e streaming
    Il match Medvedev-Zverev, valevole per la prima giornata del gruppo Tokio 1970 delle Atp Finals, sarà visibile su Sky che anche quest’anno detiene i diritti della manifestazione; i canali di riferimento saranno Sky Sport Uno (ch 201 del decoder) e Sky Sport Arena (ch. 204). La telecronaca sarà a cura della giornalista Elena Pero e il commento tecnico dell’ex tennista Paolo Bertolucci.
    Per gli abbonati di Sky tutti i match delle Atp Finals saranno a disposizione tramite Sky Go anche sui dispositivi mobili come smartphone e tablet, scaricabile sui principali market store e riservata ai titolari di abbonamento; in streaming il torneo sarà disponibile anche sull’app di Now TV previo abbonamento. LEGGI TUTTO

  • in

    Daniil Medvedev rinnova con Lacoste per i prossimi 6 anni

    Daniil Medvedev RUS, 1996.02.11

    Daniil Medvedev, numero quattro della classifica mondiale, ha annunciato questo giovedì il rinnovo del suo contratto di equipaggiamento con il marchio francese Lacoste, fino al 2026.Ciò che ha sorpreso in questa notizia non è stato il rinnovo del legame, ma la lunga durata, molto rara, in accordi di questo tipo.

    “Lacoste è orgogliosa di annunciare il rinnovo del contratto per l’astro nascente Daniil Medvedev fino al 2026”, ha annunciato il marchio francese in un comunicato.
    Medvedev, che è uno degli otto giocatori qualificati per le Finals ATP e che ha recentemente vinto l’ATP Masters 1000 di Parigi Bercy, ha forti legami con la Francia, che vanno oltre questa questione commerciale. Il moscovita è allenato dal francese Gilles Cervara e trascorre gran parte del suo anno in un’Accademia nel sud della Francia LEGGI TUTTO

  • in

    Daniil Medvedev conquista a Parigi Bercy il suo terzo Masters 1000 in carriera

    Daniil Medvedev RUS, 1996.02.11

    È stato Daniil Medvedev (ATP 7) ad aggiudicarsi il Masters 1000 di Parigi-Bercy, ultimo in programma per questa stagione. Il tennista 24enne si è imposto in rimonta sul tedesco Alexander Zverev (7) con il punteggio di 5-7 6-4 6-1 al termine di una sfida combattuta solo nei primi due set. Nei turni precedenti il russo era riuscito ad estromettere Milos Raonic (17) e Diego Schwartzman (9).
    Il talentuoso tennista moscovita è riuscito a lasciarsi alle spalle una stagione non brillantissima e ha aggiunto questo trofeo a quelli ottenuti nei Masters 1000 di Cincinnati e Shanghai nel 2019. In tutto per il russo è l’ottavo titolo in carriera.

    L’avvio di partita è stato molto incerto, con Zverev che ha dovuto attendere il dodicesimo gioco per riuscire a piazzare il primo break della partita, rivelatosi decisivo per le sorti del primo set. La reazione di Medvedev non si è però fatta attendere, con il russo che si è imposto nella successiva frazione per 6 a 4, piazzando il break decisivo sul 4 pari (a 30) prima poi aggiudicarsi nettamente il terzo set per 6 a 1, con il tedesco che conquistava il game della bandiera con il servizio sullo 0-4.

    ATP Paris

    Alexander Zverev [4]
    7
    4
    1

    Daniil Medvedev [3]
    5
    6
    6

    Vincitore: D. MEDVEDEV

    Servizio
    Svolgimento
    Set 3

    A. Zverev

    0-15
    15-15
    15-30
    30-40

    1-5 → 1-6

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    ace
    40-0
    40-15
    40-30

    1-4 → 1-5

    A. Zverev

    0-15
    15-15
    30-15
    ace
    30-30
    40-30

    0-4 → 1-4

    D. Medvedev

    0-15
    df
    15-15
    30-15
    40-15

    0-3 → 0-4

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    15-30
    15-40
    30-40

    0-2 → 0-3

    D. Medvedev

    0-15
    0-30
    15-30
    30-30
    30-40
    df
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    0-1 → 0-2

    A. Zverev

    0-15
    0-30
    0-40

    0-0 → 0-1

    Servizio
    Svolgimento
    Set 2

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0
    ace

    4-5 → 4-6

    A. Zverev

    0-15
    15-15
    15-30
    30-30
    30-40

    4-4 → 4-5

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0
    ace

    4-3 → 4-4

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    ace
    30-15
    40-15

    3-3 → 4-3

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    ace
    40-0

    3-2 → 3-3

    A. Zverev

    15-0
    ace
    30-0
    30-15
    30-30
    40-30
    ace

    2-2 → 3-2

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    40-15
    40-30

    2-1 → 2-2

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    ace
    30-15
    40-15
    40-30
    40-40
    40-A
    df
    40-40
    ace
    A-40
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40
    40-40
    df
    40-A
    40-40
    40-A
    40-40
    40-A
    40-40
    A-40

    1-1 → 2-1

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    30-30
    40-30

    1-0 → 1-1

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    ace
    40-30

    0-0 → 1-0

    Servizio
    Svolgimento
    Set 1

    D. Medvedev

    0-15
    0-30
    0-40
    15-40
    30-40

    6-5 → 7-5

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15
    ace

    5-5 → 6-5

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    ace
    30-15
    40-15
    ace

    5-4 → 5-5

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    40-0
    40-15
    ace

    4-4 → 5-4

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    40-0
    ace

    4-3 → 4-4

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    15-30
    30-30
    40-30
    40-40
    A-40
    40-40
    A-40

    3-3 → 4-3

    D. Medvedev

    0-15
    15-15
    30-15
    ace
    40-15

    3-2 → 3-3

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    30-15
    40-15

    2-2 → 3-2

    D. Medvedev

    30-0
    30-15
    30-30
    40-30
    ace

    2-1 → 2-2

    A. Zverev

    15-0
    30-0
    40-0

    1-1 → 2-1

    D. Medvedev

    15-0
    30-0
    ace
    30-15
    30-30
    40-30
    ace
    ace

    1-0 → 1-1

    A. Zverev

    15-0
    15-15
    30-15
    ace
    30-30
    40-30
    ace

    0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

  • in

    Diego Schwartzman: “Ho smesso di parlare con Medvedev e non mi alleno più con lui”.

    Diego Schwartzman ARG, 1992.08.16

    Diego Schwartzman, 28 anni che questo mese ha debuttato nella top 10 mondiale dopo un’indimenticabile stagione 2020, è uno dei tennisti più apprezzati dai suoi compagni nel circuito ma non da tutti. L’argentino ha avuto una situazione controversa nella ATP Cup, contro il russo Daniil Medvedev, e non ha dimenticato quello che è successo. A proposito, è l’unico giocatore con cui non parla.

    “Ho smesso di parlare con Medvedev. Non lo saluto più. Ho avuto un buon rapporto con lui prima della partita del gennaio scorso. Ci sono momenti in competizione in cui capitano delle cose, anche, gravi, ma poi si chiede scusa. Il sangue ti va alla testa per la partita, ma chiunque fa quello che ha fatto a me non viene preso più in considerazione. Non mi alleno più con lui e non gli parlo nemmeno. Ha esultato ai miei errori e i miei doppi falli in faccia e verso la panchina dell’ Argentina. E’ l’equivalente di segnare un gol nel calcio e festeggiare con i tifosi avversari. Non mi è piaciuta la cosa. Safin, il capitano russo, si è scusato con me alla fine della partita e mi disse che era pazzo”, ha detto l’argentino a ESPN. LEGGI TUTTO

  • in

    Open Court: Felix Auger-Aliassime, sbagliato considerarlo “un perdente” (di Marco Mazzoni)

    Felix Auger-Aliassime

    “È difficile da accettare, quindi non ho molto da dire a parte che sono deluso dal mio livello di oggi in generale. Ci riproverò”. Parole amare quelle di Felix Auger-Aliassime, dopo aver perso piuttosto nettamente la finale di Colonia la scorsa settimana, opposto a Sasha Zverev. Proprio il tedesco ha cercato di consolarlo: “Sei un giocatore incredibile. So che non significa molto in questo momento, ma sono sicuro che non solo vincerai un titolo, ma vincerai più titoli nella tua carriera, tornei più grandi di questo”.
    Parole sagge quelle del tedesco, anche se i numeri del giovane canadese iniziano a farsi pesanti: sei finali disputate, sei sconfitte. Tirando una facile conclusione, lo spettatore più superficiale potrebbe affermare che Auger-Aliassime è un “perdente”. Alt.
    Un’affermazione del genere non solo è sbagliata, ma assai ingenerosa. È indubbio che Felix abbia qualche problema di gestione della tensione al momento di affrontare una finale, lo dice lui stesso affermando che all’atto decisivo non riesce ad esprimere il suo miglior tennis. Ma i numeri vanno saputi leggere, e francobollarlo come un perdente sarebbe un errore.
    A soli 20 anni, il canadese ha toccato un best ranking di n.17 (attualmente è al n.22). Questa la lista delle sue finali disputate: anno, torneo, vincitore.
    2019
    Stoccarda – Berrettini
    Lione – Paire
    Rio de Janeiro – Djere
    2020
    Rotterdam – Monfils
    Marsiglia – Tsitsipas
    Colonia 1 – Zverev
    Match assolutamente non facili, in cui partiva quasi sempre sfavorito. Forse il suo più grande rimpianto è quello di Rio, sconfitto da Djere. Ma era la sua primissima finale ed il serbo quella settimana era in uno stato di forma clamoroso.
    Approfondendo l’analisi sempre coi numeri, se andiamo a vedere come erano messi a 20 anni e 2 due mesi i giocatori emergenti arrivati nei piani alti del ranking, il quadro diventa assai più chiaro.

    Tsitsipas era appena entrato nella top20, aveva disputato tre finali con il successo a Stoccolma e due sconfitte; Medvedeva 20 anni e due mesi era fuori dai primi 200 del ranking, con la prima finale disputata a quasi 21 anni (Chennai 2019); Sasha Zverev è stato assai precoce: all’età di Felix era appena entrato nella top10 dopo il successo al Masters 1000 di Roma e aveva già vinto 4 tornei; Rublev aveva chiuso la stagione al n.39, con una finale raggiunta e vinta ad Umag;Berrettini è esploso più tardi, a 20 anni ancora era assai indietro; il connazionale Shapovalov all’età di Felix stazionava nella top30, senza alcuna finale raggiunta (vincerà Stoccolma qualche mese dopo, suo unico successo in carriera);Khachanov era appena entrato nella top100, dopo qualche mese vincerà il suo primo torneo a Chengdu; Garin a 20 anni era ancora invischiato nelle retrovie; Coric era ad un passo dalla top50, con due finali disputate e perse; Ruud era appena fuori dalla top100, e Fritz dalla top50, con la finale di Memphis persa nel 2016; De Minaur era nella top30, con il titolo di Sydney e altre due finali perse.
    Fermandoci qua nell’analisi, risulta che all’età di Felix Auger-Aliassime la maggior parte dei suoi rivali era assai più indietro come risultati raggiunti. Pronti ad emergere, alcuni in rampa di lancio, ma solo Zverev e Tsitsipas hanno ottenuto risultati davvero migliori di quelli del canadese.
    Passando invece al campo, perché FAA non riesce a sbloccarsi in finale? I motivi sono molti, il tennis non è mai una scienza esatta. Detto della sua tensione, su cui deve assolutamente lavorare, è possibile che il giovane canadese abbia anche un tennis discretamente dispendioso. Spinge molto, scambia forse fin troppo, e questo gli costa preziose energie fisiche e mentali. I suoi colpi da fondo sono potenti e precisi, ma tende a giocarne qualcuno di troppo prima di tentare l’affondo. Un attendismo che non paga. Il suo tennis tattico, in progressione, richiede enorme applicazione e continuità, quella che forse ancora gli manca, e scambiando molto finisce per subire la contro mossa del rivale. Dovrebbe lavorare per ricavare più punti con la prima di servizio, ma anche esser più pungente in risposta. In questo piano di maggior aggressività, non sarebbe male nemmeno spostare il baricentro del suo gioco leggermente più avanti. Non sempre è pronto a correre a rete a raccogliere i frutti del suo pressing, una soluzione che gli consentirebbe di durare meno fatica, accorciare i tempi del match e della sua spinta. Ha buona mano, un ottimo fisico ed è assai elastico, quindi non gli manca niente per compiere questo passo. FAA è un grande talento, ha un tennis molto completo ed efficiente, sarei estremamente sorpreso se restasse un incompiuto, ancorato nel limbo tra i grandi e le promesse non mantenute.
    A soli 20 anni e due mesi, Felix Auger-Aliassime ancora non è riuscito a sbloccarsi in una finale. Sarà importante per lui lavorare su se stesso, sugli aspetti tecnici che abbiamo analizzato, e cercare di farlo abbastanza in fretta, per due motivi. La concorrenza nei piani alti si sta facendo molto agguerrita: molti coetanei stanno esplodendo, altri sono in arrivo (speriamo a brevissimo anche Jannik Sinner) e quando si resta un po’ dietro, poi non è facile recuperare. Inoltre accumulare troppe memorie negative potrebbe diventare un fardello complesso da gestire sul piano mentale, tonnellate di tensione sulle spalle che possono schiacciarti. Auger-Aliassime credo abbia troppo talento e mezzi per restare incastrato in questa morsa, il suo momento arriverà e credo che arriverà anche presto. Oggi il suo record nelle finali è 0-6, ma “ad averne” di perdenti così…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO