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    Learner Tien in finale a Pechino: prima storica finale ATP per il 19enne statunitense. Domani la sfida con Sinner (alle ore 08 italiane)

    Learner Tien USA, 02.12.2005

    A soli 19 anni, Learner Tien ha centrato la sua prima finale ATP in carriera al China Open, diventando il secondo finalista più giovane nella storia del torneo, dietro soltanto a Rafael Nadal. Lo statunitense ha superato in semifinale Daniil Medvedev con il punteggio di 5-7, 7-5, 4-0 rit., approfittando del ritiro del russo a causa di problemi fisici.Il match sembrava segnato quando Tien era sotto 1-4 e 3-5 nel secondo set, ma il mancino californiano ha saputo approfittare degli errori di Medvedev, rimontando con grande lucidità. Nel terzo parziale il russo, visibilmente limitato nei movimenti e alle prese con crampi e un fastidio al ginocchio destro, non è riuscito a proseguire e ha abbandonato dopo 2 ore e 26 minuti di gioco.
    I numeri di Tien contro i Top 20Con questo successo, Tien porta a 7-5 il bilancio contro i Top 20 e conferma un dato sorprendente: è 2-0 nei confronti diretti con Medvedev, già battuto all’Australian Open di gennaio. Grazie al risultato di Pechino, il giovane statunitense guadagna 16 posizioni nel Live Rankings, salendo fino al numero 36, e ha già staccato il pass per le Next Gen ATP Finals di Jeddah per il secondo anno consecutivo. Nella corsa a Jeddah, occupa attualmente la seconda posizione.
    ATP Beijing Learner Tien0574 Daniil Medvedev [8]• 0750 Vincitore: Tien ServizioSvolgimentoSet 3D. MedvedevL. Tien 15-0 30-0 40-0 ace3-0 → 4-0D. Medvedev 0-15 0-30 0-402-0 → 3-0L. Tien 0-15 df 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-0 → 2-0D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2L. Tien 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-406-5 → 7-5D. Medvedev 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A5-5 → 6-5L. Tien 15-0 30-0 30-15 40-154-5 → 5-5D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 15-403-5 → 4-5L. Tien 0-15 0-30 0-40 15-403-4 → 3-5D. Medvedev 15-0 15-15 df 15-30 15-40 30-402-4 → 3-4L. Tien 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-4 → 2-4D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4L. Tien 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-300-3 → 1-3D. Medvedev 15-0 ace 40-0 ace0-2 → 0-3L. Tien 15-0 15-15 15-300-1 → 0-2D. Medvedev 15-0 15-15 30-30 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Tien 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 df5-6 → 5-7D. Medvedev 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6L. Tien 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 5-5D. Medvedev 15-0 ace 30-0 30-15 40-154-4 → 4-5L. Tien 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A4-3 → 4-4D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-304-2 → 4-3L. Tien 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-2 → 4-2D. Medvedev 15-0 40-0 ace 40-153-1 → 3-2L. Tien 0-15 0-30 15-30 15-403-0 → 3-1D. Medvedev 0-15 0-30 0-40 15-40 ace 30-402-0 → 3-0L. Tien 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-401-0 → 2-0D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A0-0 → 1-0

    La sfida con Sinner in finaleMercoledì Tien affronterà il numero 2 del mondo Jannik Sinner nella sua prima finale a livello ATP Tour. Per il mancino americano si tratta di un traguardo storico: è infatti il secondo finalista più giovane nella storia del torneo di Pechino e il terzo più giovane in una finale ATP nel 2025, dietro solo a Jakub Mensik (vincitore a Miami) e Joao Fonseca (campione a Buenos Aires).
    Medvedev ancora fermato dagli acciacchiPer Medvedev, numero 18 ATP, la delusione è doppia: il russo puntava a raggiungere la seconda finale stagionale e la prima sul cemento dall’Indian Wells 2024. L’ex numero 1 del mondo ha però dovuto arrendersi a problemi fisici che ne hanno limitato la corsa, confermando un anno complicato e condizionato dagli infortuni.
    Il programma di domaniCapital Group Diamond – ore 05:30Karen Khachanov / Andrey Rublev vs Harri Heliovaara / Henry Patten Jannik Sinner vs Learner Tien (Non prima 08:00)
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Medvedev: “Sento di aver ancora qualcosa da dimostrare, ma il tennis… mi fa impazzire. In allenamento ho giocato a un livello eccezionale, devo riportarlo in partita”

    Daniil Medvedev

    Daniel Medvedev è tornato alla vittoria al 500 di Pechino, un buon successo in due set contro Norrie. Un risultato che non dovrebbe far notizia, vista la classe del moscovita, ma che invece diventa una sulle migliori prestazioni da mesi, visto che la grande “W” è arrivata senza cedere un set e mostrando sprazzi di quella qualità e tocco che l’hanno issato – non 10 anni fa… – in vetta al trono del tennis mondiale. Da quei fasti una discesa importante, rovinosa, e non tanto perché un titolo manca addirittura da Roma 2023 ma perché il suo gioco è collassato, depotenziato, falloso, con l’aggravante di un comportamento in campo spesso troppo sopra le righe. Per questo una vittoria nitida e convincente è significativa e ha spinto Daniil a parlare in modo franco alla stampa nel dopo partita. Ha affermato di sentire che dentro di se c’è ancora una sfida da vincere, sente che deve dimostrare ancora qualcosa. Ma allo stesso tempo ha detto che il tennis lo fa diventare davvero matto.
    “Sono molto soddisfatto del modo in cui ho giocato oggi” commenta Medvedev. “Cameron è un grande tennista, è stato top10, sono contento del mio livello. Ho disputato una buona partita, ho servito piuttosto bene: ci sono stati momenti in cui potevo fare meglio, ma nel complesso sono soddisfatto. Detto questo, mi sento ancora lontano dall’aver ‘ritrovato’ il mio tennis. È un processo in cui bisogna andare passo dopo passo. A volte puoi fare un grande salto, ma per ora avanzo giorno per giorno. Oggi, per esempio, credo di aver giocato meglio che nei miei due match a Hangzhou. Questo è ciò che mi rende felice, quindi ho tanta voglia di fare un po’ meglio nella prossima partita”.
    In Cina Daniil spesso ha giocato molto bene, ma oggi la sua situazione è molto differente, e non solo perché a suo fianco non c’è più il fido coach Cervara, ma il nuovo duo Thomas Johansson e Rohan Goetzke. Medvedev cerca di guardare più avanti, che alle sue spalle… “Tornando qui non penso agli anni precedenti o ai risultati passati. Mi trovavo in una situazione diversa. A volte arrivavo qui dopo una finale allo US Open, l’anno scorso ho perso ai quarti, ma contro Jannik. Perdevo in un certo senso sempre contro Jannik o Carlos. Ora la mia situazione è differente… Sono consapevole di dover recuperare il mio gioco poco a poco, solo allora potrò affrontare davvero uno come Carlos o Jannik (sorride). Per quanto riguarda Thomas e Rohan, abbiamo appena iniziato. È difficile parlare adesso, siamo in una fase di prova fino a fine stagione. Rohan non può viaggiare tanto quanto Thomas, che è più presente nella quotidianità, mentre Rohan mi dà il suo punto di vista di tanto in tanto. Per ora va tutto molto bene, lavorare con loro è davvero divertente”.
    Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto Medvedev è il suo stile di gioco, molto personale e unico. Un tennis che sembra da tempo smarrito. Così il russo riflette su questo aspetto, più tecnico. “Al momento non ho chiarezza sul mio tennis, ma sto provando a ritrovarla, sento di non esserci così lontano, ma avrò bisogno di tempo. E anche di dedizione, qualcosa che forse quest’anno non ho avuto a sufficienza. Sono sempre stato molto dedito, ma magari non nel modo giusto in questa stagione. Forse dovevo cambiare approccio e ritrovare quella dedizione: questo è ciò che voglio fare passo dopo passo. Quello che mi dà fiducia è che ho avuto una settimana di allenamenti a Monaco, senza tornei in vista e senza pressioni, in cui ho espresso un livello di tennis eccezionale. Eccezionale. So di averlo ancora dentro di me. Ora devo solo trovare il modo di portarlo nei tornei. Sento di aver ancor qualcosa da dimostrare e da dare”.
    Chiedono a Medvedev se la nascita della sua seconda figlia non possa aver influito sulla sua dedizione alla professione. Lui risponde così: “La cosa più bella e allo stesso tempo più dura del tennis, perdonatemi se divago un po’, è che a volte ti puoi comportare in campo in maniera un po’ folle. Molti giocatori amatoriali me lo dicono, quando sono in Francia o a Monaco: ‘Guarda, sono come te. Nella vita sono tranquillo, quando viaggio sono tranquillo, anche quando litigo con mia moglie rimango calmo… ma quando gioco a tennis perdo la testa, impazzisco.’ Il tennis può farti impazzire. A me fa impazzire. Mi chiedi perché ho avuto un anno negativo? Non ho una risposta chiara, potrebbe dipendere da molti fattori. La nascita della mia seconda figlia? E perché no allora il rapporto con Gilles (Cervara). Potrebbe essere che sono un po’ più vecchio e penso di più rispetto a quando ero più giovane. Potrebbe essere sfortuna, o magari il fatto che fisicamente non mi sia sentito bene in certi tornei. Non ho una risposta precisa alla domanda sulla mia famiglia. Amo le mie due figlie, amo mia moglie. Non è un problema per me. Se gioco peggio perché è nata la seconda figlia, sono felice lo stesso e non mi importa. Certo che ci penso e me ne sono preoccupato: sto cercando la strada per dimostrare a tutti che posso ottenere di nuovo grandi risultati” conclude Medvedev.
    Al prossimo turno il russo è atteso da una sfida non facile contro Davidovich Fokina, uno che tira fortissimo e può metterti in difficoltà con la sua potenza. Vedremo se “Meddy” continuerà in una risalita o se la buona vittoria su Norrie è stata solo un episodio. Certamente ascoltarlo in conferenza stampa è sempre interessante.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Kafelnikov dubbioso sul futuro di Medvedev: “Non trarrà beneficio da cambiamenti radicali”

    Daniil Medvedev

    Oltre al rientro di Matteo Berrettini, uno dei focus principali dell’ATP 250 di Hangzhou sarà ritrovare in campo Daniil Medvedev. Dopo la burrascosa sconfitta al primo turno a US Open contro Bonzi, il moscovita si è preso qualche settimana di riposo e preparazione con il suo nuovo staff, guidato dallo svedese Thomas Johansson (ex campione agli Australian Open) che ha rimpiazzato lo storico coach Cervara. Medvedev manca il successo in un torneo da Roma 2023, ma più di un titolo è caccia della miglior versione di se stesso, smarrita da tempo. Anche il ranking langue, passato dal contendere la prima posizione mondiale al n.18 attuale. Facendo tabula rasa dei suoi più stretti collaboratori (incluso il preparatore atletico), Daniil cerca un rilancio ma non sarà affatto un percorso facile.
    Ne è convinto anche il connazionale Evgeny Kafelnikov, dubbioso sulla capacità di reinventarsi di Daniil. In un’intervista concessa all’agenzia russa TASS, il due volte campione Slam e oro olimpico ha espresso scetticismo sul futuro del connazionale, sottolineando come allo stadio attuale di carriera nemmeno una rivoluzione porterà benefici concreti.
    “Il problema è questo: atleti con uno status come il suo non vogliono ascoltare nessuno, non percepiscono nessuno”, dichiara seccamente Kafelnikov. “Chiunque venga messo al fianco di Medvedev, lui non lo vedrà mai come un vero allenatore o mentore, e non seguirà tutto ciò che gli viene detto. Punto”.
    Il dubbio, per l’ex numero uno del mondo, riguarda soprattutto le motivazioni di Medvedev: “Ha già vinto tantissimi titoli. Non so cosa voglia ancora ottenere. Vincere un altro Slam? Tornare in cima al ranking? Non lo so, mi sembra uno scenario per lui molto difficile”. Secondo Kafelnikov, la situazione non è affatto rosea: “Purtroppo non è come molti vogliono credere. L’anno prossimo compirà 30 anni, ed è un’età in cui cambiamenti radicali non hanno più molto senso“.
    Parole molto dure che mettono in serio dubbio le possibilità di Medvedev di ritrovare un tennis capace di battagliare alla pari con i migliori. Il 2025 del russo è stato assai deludente, in particolare negli Slam, dove per anni è stato uno dei più forti mentre in questa stagione ha vinto solo una partita nei quattro Major disputati. Non resta che attendere il responso del campo già dalla trasferta asiatica, per vedere che Medvedev troveremo e valutare le sue motivazioni e tenuta mentale, assai traballante nell’ultimo periodo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Medvedev cambia rotta: nuovi allenatori Johansson e Goetzke al suo fianco

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev ha deciso di dare una svolta importante alla sua carriera dopo l’addio a Gilles Cervara, con cui ha condiviso otto anni ricchi di successi e di momenti chiave. Il russo, alla ricerca di nuova linfa e di stimoli differenti, ha annunciato il nome dei due tecnici che lo accompagneranno in questa nuova fase.
    Si tratta dello svedese Thomas Johansson, campione dell’Australian Open 2002 ed ex allenatore di giocatori come Caroline Wozniacki e David Goffin, e dell’olandese Rohan Goetzke, storico coach di Richard Krajicek — con cui vinse Wimbledon nel 1996 — e per sette anni direttore tecnico della IMG Academy.
    Con due figure di grande esperienza e curriculum internazionale, Medvedev punta a ritrovare quella freschezza tattica e mentale che negli ultimi tempi sembrava essersi affievolita. Resta da vedere come funzionerà questa nuova collaborazione, ma l’obiettivo è chiaro: rilanciare un progetto tecnico in grado di riportare il russo ai massimi livelli e renderlo competitivo contro i dominatori del circuito. LEGGI TUTTO

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    Rublev commenta il momento difficile dell’amico Medvedev: “È la sua vita, ma non deve sentirsi solo, ci sono io, la sua famiglia. Chi sono io per giudicarlo… ma se vuole cambiare ha bisogno di aiuto”

    Andrey Rublev

    Andrey Rublev si conferma campione di empatia e umanità riflettendo sul momento davvero difficile dell’amico Daniil Medvedev, esploso in comportamenti oltre il limite nella dura sconfitta sofferta a US Open contro Bonzi. “Rublo” ha esordito con una buona vittoria in tre set su Prizmic e al prossimo turno trova Boyer, in una zona di tabellone discretamente favorevole e che potrebbe portarlo a sfidare Zverev negli ottavi. Dopo il successo al primo turno, parlando a Tennis.com il russo si è soffermato sull’amico Medvedev, mostrando l’affetto che lo lega all’amico di una vita – i due sono cresciuti insieme anche a livello giovanile.
    “Non sono proprio il miglior esempio di chi può dire qualcosa su qualcuno, perché anche il modo in cui mi comporto spesso non è un buon esempio”, afferma Rublev. “Come posso giudicare qualcuno visto che mi capita di comportarmi allo stesso modo? E come posso giudicare qualcuno che è stato numero uno al mondo e campione Slam?”
    Padrino della figlia maggiore di Medvedev, Alisa, Andrey sottolinea di essere assolutamente al fianco dell’amico. “È la sua vita. Se vuole cambiare e ha bisogno di aiuto, può sempre contare su di me, e ha molti altri amici. Ha una famiglia che lo aiuterà. Questa è la sua vita e queste sono le decisioni che deve prendere. È un ragazzo molto simpatico e super divertente. Il resto è suo. Solo lui sa cosa sta succedendo.”
    Rublev conclude l’intervento sottolineando come il lavoro sul proprio atteggiamento sia una delle sue priorità, e non tanto per l’aspetto competitivo ma per vivere meglio. “Sto cercando di cambiare, ma non perché voglio cambiare il mio comportamento, voglio solo essere felice e godermi la vita. Non lo faccio perché voglio comportarmi bene, o male, o altro… Voglio solo sentirmi bene con me stesso e godermi ogni giorno. Ecco perché sto cercando di cambiare”.
    Vedremo se Medvedev sarà davvero sanzionato con una multa record per il comportamento tenuto in campo contro Bonzi. Il suo 2025 Slam si è chiuso con una vittoria e quattro sconfitte. Un bilancio terribile per uno che questi tornei partiva per vincerli…
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Medvedev, tra passato e futuro: “Non sottovalutate mai il terzo incomodo”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    C’era un tempo, non troppo lontano, in cui Daniil Medvedev sembrava destinato a raccogliere il testimone di un’epoca dominata dai “Big Three”. Dopo aver vissuto da vicino il tramonto di Federer, Nadal e Djokovic, il russo fu l’uomo capace di fermare Novak nell’assalto al Grande Slam nel 2021, e pochi mesi dopo diventò il primo dal 2004 – esclusi i Fab Four – a issarsi al numero 1 del ranking mondiale.
    Ora, però, il circuito maschile ha trovato altri due padroni: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, capaci di vincere gli ultimi sette Slam e monopolizzare la scena come un nuovo, giovane duopolio. A 29 anni, Medvedev sa che non potrà semplicemente “aspettare” il suo momento: dovrà costruirselo. E, da lucido osservatore qual è, lancia un monito a chi pensa che il tennis sia ormai cosa solo per due: «Jannik e Carlos stanno giocando in modo incredibile, sono i migliori del momento. Ma mai sottovalutare il terzo incomodo pronto a sfidarli».
    Il russo spiega: «C’è chi si chiede come sia possibile che nessuno sia vicino a loro. Quando Carlos arrivò nel Tour a 17 anni, tutti si domandavano come potesse colpire così forte. Se ha una giornata in cui non sbaglia mai – e ne ha molte – non c’è scampo per noi. Lo stesso vale per Jannik, un giocatore davvero solido. Ma anche loro possono perdere ogni tanto: Sinner è caduto a Halle contro Bublik, Alcaraz contro Van de Zandschulp meno di un anno fa… Quando li affronti, devi sempre credere di poter vincere».
    Un 2025 in salita, ma la fiducia restaMedvedev, che può vantare successi su entrambi i nuovi dominatori in tornei del Grande Slam, ha però vissuto una stagione 2025 piuttosto complicata: eliminazioni premature in tutti gli Slam e una posizione fuori dalla top 15 nella Race to Turin. «Mi chiedono sempre di Sinner e Alcaraz, ma quest’anno non li ho neanche incontrati nei Major, ho giocato peggio. E questa è una specie di ‘problema buono’: vorrei essere là dove sono loro, in fondo ai tornei».Analitico come sempre, il russo ammette che identificare le cause delle difficoltà non è semplice: «Potrei trovare dieci motivi diversi, ma non saprei qual è quello vero. Con il mio team abbiamo parlato, cerchiamo di cambiare e migliorare. Ora arrivano i tornei su cemento fino a Miami: è la parte più bella della stagione, per me è un’opportunità da cogliere».
    La “terza via” di MedvedevNonostante le difficoltà, il fuoco dentro Daniil non si è spento. «Tennis è così: un giorno giochi bene, l’altro il tuo avversario è migliore, game on o game over. Di solito ero in una posizione migliore a questo punto della stagione, ma sono vicino: basta un quarto di finale in un Masters 1000 e sei quasi qualificato per Torino».Medvedev non cerca alibi: «Non penso sarà difficile risalire, è già stato difficile in passato. Sono riuscito a battere Djokovic, ora voglio rimettermi alla prova con Sinner e Alcaraz».
    Un pensiero, infine, a chi si concentra solo sui due re: «Ricordate quando tutti pensavano che Rafa e Roger si sarebbero spartiti tutti gli Slam, poi arrivò un certo serbo… Il tennis cambia in fretta: mai sottovalutare chi insegue».Ora, per il russo, l’obiettivo è ritrovare le sensazioni giuste a Cincinnati e, perché no, regalare una nuova sorpresa ai due padroni del tennis mondiale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Medvedev svela i cinque giocatori più simpatici del circuito: ecco la sua Top 5

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Anche se il momento in campo non è dei più positivi, Daniil Medvedev riesce sempre a regalare sorrisi e curiosità fuori dal rettangolo di gioco. Intervistato da Overtime, il tennista russo si è lasciato andare a una classifica molto personale, rispondendo a una domanda insolita: chi sono i cinque giocatori più “simpatici” e disponibili dell’intero circuito ATP?
    Senza esitazioni, Medvedev ha stilato la sua Top 5 dei colleghi più alla mano e amichevoli. Ecco la sua selezione:Casper RuudJoao FonsecaCarlos AlcarazAndrey RublevMiomir Kecmanovic
    Un mix tra giovani talenti e vecchi amici, un gruppo che secondo Medvedev rappresenta il meglio dell’atmosfera fuori dal campo: “Sono tutti ragazzi genuini, sempre pronti a scambiare una battuta o a dare una mano. Mi sento fortunato ad avere questo tipo di colleghi nel circuito”, ha commentato Daniil.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Medvedev ritrova il sorriso sul cemento: “Ora il mio obiettivo è tornare tra i grandi. Per essere onesto, ho passato quasi una stagione intera, parliamo di 365 giorni, con un forte dolore alla spalla ”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Basta un cambio di superficie per trasformare Daniil Medvedev: il russo sembra rinascere appena mette piede sul cemento, dopo una stagione su terra e sull’erba avara di soddisfazioni. Uscito dal top 10 ATP (ora è numero 14), reduce da eliminazioni precoci negli Slam – primo turno a Roland Garros e Wimbledon, secondo turno all’Australian Open – Medvedev cerca ora il rilancio nella sua amata stagione nordamericana.
    Il torneo di Washington gli sta già regalando qualche sorriso: dopo aver rimontato al debutto contro Reilly Opelka (3-6, 7-5, 6-1) e aver dominato Yibing Wu negli ottavi (6-3, 6-2), il russo si prepara ora ad affrontare Corentin Moutet nei quarti di finale. L’obiettivo è chiaro: tornare protagonista tra i migliori e sfruttare una tournée che gli ha già regalato il suo unico Slam, lo US Open 2021.
    Un anno di dolore nascosto:Ma dietro i risultati altalenanti degli ultimi tempi, Medvedev ha finalmente svelato un dettaglio finora tenuto segreto: “Per essere onesto, ho passato quasi una stagione intera, parliamo di 365 giorni, con un forte dolore alla spalla. Ora va molto meglio e posso lavorarci sopra con serenità”, ha raccontato dopo il successo su Wu.
    In zona mista, il moscovita ha spiegato come il problema sia iniziato a metà 2023 e sia durato fino all’estate 2024: “Faceva male praticamente sempre, a volte di più, a volte di meno. Non potevo lavorare come volevo sul servizio, perché temevo di infiammarlo. Ma abbiamo trovato una soluzione, ora non ho più dolore”.Le difficoltà non riguardavano solo la battuta, ma anche il diritto e, più in generale, la sensazione di energia in campo: “Ogni volta che hai dolore non è facile giocare. Anche quando sono arrivato in finale allo US Open 2023, dopo aver battuto Alcaraz in semifinale, lo facevo convivendo col dolore ogni giorno. Alla fine, cerchi solo di superarlo”.
    Ora che la spalla è tornata a posto, Medvedev guarda al futuro con rinnovato ottimismo: “Non è la fine del mondo convivere con un dolore, ma di sicuro è meglio giocare senza. Finalmente posso pensare solo al tennis”.
    Obiettivo: risalire la classificaCon la condizione fisica in netta ripresa e il cemento americano a dargli fiducia, Medvedev punta a tornare protagonista già nelle prossime settimane. L’obiettivo dichiarato: tornare tra i grandi del circuito e rilanciare la rincorsa ai vertici della classifica ATP. LEGGI TUTTO