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    Prime convocazioni di Mazzanti per Sofia. Tre giocatrici positive al Covid

    Di Redazione La pandemia di coronavirus “taglia la strada” anche alla nazionale femminile, dopo quella maschile, nel suo percorso in VNL. Nella preparazione alla prossima tappa di Volleyball Nations League a Sofia, dal 29 giugno al 3 luglio, Davide Mazzanti dovrà fare a meno di tre giocatrici: Caterina Bosetti, Anastasia Guerra e Marina Lubian sono risultate positive al rientro dalla pool di Brasilia, così come il tecnico Andrea Giovi e il fisioterapista Andrea Marconi. Per questo motivo le azzurre riprenderanno il lavoro domani, giovedì 23 giugno, al Centro Pavesi di Milano con sole 13 atlete, tra le quali si rivedranno Alessia Orro ed Elena Pietrini, finora mai impiegate in questa edizione della VNL. I membri dello staff positivi saranno sostituiti rispettivamente dal tecnico Michele Parusso e dal fisioterapista Gabriele Mazzali. Ecco l’elenco delle convocate:Palleggiatrici: Ofelia Malinov e Alessia OrroOpposte: Paola Egonu e Sylvia NwakalorCentrali: Anna Danesi, Sara Bonifacio e Cristina ChirichellaSchiacciatrici: Alessia Gennari, Miriam Sylla, Alice Degradi ed Elena PietriniLiberi: Monica De Gennaro ed Eleonora Fersino. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    VNL maschile: cancellata Francia-Cina per casi di Covid tra gli asiatici

    Di Redazione Dopo tanti casi “individuali” di positività al Covid-19 rilevati nelle prime settimane della manifestazione (tra cui quello relativo al CT dell’Italia Fefè De Giorgi), la pandemia di coronavirus torna a ostacolare pesantemente lo svolgimento della VNL, in questo caso quella maschile. La FIVB ha infatti annunciato che non sarà disputata a Quezon City (Filippine) la partita della Pool 3 tra Cina e Francia, che avrebbe dovuto inaugurare la seconda settimana di gare per le due squadre, a causa delle positività rilevate nel gruppo della nazionale cinese. La FIVB non ha rivelato ulteriori particolari sul focolaio di Covid-19 sviluppatosi all’interno del gruppo: persino la Federazione cinese è stata più trasparente, spiegando che “molte persone” sono risultate positive e che non è stato possibile individuare 6 giocatori utilizzabili per la partita. Poiché il regolamento della competizione prevede 5 giorni di quarantena per i soggetti positivi, difficilmente potranno essere disputate anche le gare successive contro Germania, Argentina e Italia, a meno che alla Cina non venga consentito di convocare ulteriori giocatori. Per il momento, alla Francia è stata assegnata la vittoria a tavolino con il punteggio di 3-0. (fonte: Volleyball World) LEGGI TUTTO

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    VNL maschile: Lorenzo Cortesia fermato dal Covid, al suo posto Fabio Ricci

    Di Redazione Nella serata di ieri il centrale azzurro Lorenzo Cortesia è risultato positivo al Covid-19 e per questo motivo non potrà prendere parte alla trasferta nelle Filippine, per la seconda settimana di gioco della Volleyball Nations League. Al suo posto è stato convocato il centrale Fabio Ricci che viaggerà con la nazionale italiana, in partenza nel pomeriggio da Milano Malpensa alla volta di Quezon City. Nel frattempo il commissario tecnico Ferdinando De Giorgi, dopo essersi negativizzato dal Covid-19, è in volo verso l’Italia: il suo rientro è previsto per il pomeriggio di oggi.  (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Covid-19, stop all’obbligo di mascherine nei palazzetti dello sport

    Di Redazione Cade anche l’ultima misura restrittiva contro la pandemia di coronavirus nel mondo dello sport: da mercoledì 15 giugno non è più in vigore l’obbligo di indossare la mascherina durante gli eventi sportivi al chiuso, essendo decaduta e non più prorogata la norma approvata a dicembre 2021 (e confermata a fine aprile) per limitare i contagi da Covid-19. Un allentamento delle restrizioni che certo avrà effetti ridotti per gli appassionati di pallavolo, essendo la stagione ormai sostanzialmente terminata in tutte le categorie, ma consentirà comunque di assistere dal vivo senza limitazioni a importanti eventi sul territorio nazionale come le Finals di VNL maschile a Bologna o gli Europei Under 21 femminili a Cerignola e Andria. Il decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri ha prorogato fino al 30 settembre, tra le misure in vigore, soltanto l’obbligo di utilizzo delle mascherine Ffp2 sui mezzi di trasporto pubblici, esclusi però gli aerei, nelle Rsa e nelle strutture sanitarie. (fonte: Governo.it) LEGGI TUTTO

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    Focolaio di Covid-19 nella Thailandia: otto giocatrici contagiate

    Di Redazione Continua a farsi sentire l’impatto dei contagi da Covid-19 sulla VNL maschile e femminile. Dopo i casi che hanno riguardato Giappone maschile, Italia maschile (con il CT De Giorgi confinato in Canada) e Belgio femminile, ora un focolaio si è sviluppato nella rosa della Thailandia, la nazionale rivelazione di questa edizione. Secondo quanto riportato da Web Volei, sono ben 8 le giocatrici thailandesi risultate positive al Covid: 4 di loro non sono neppure partite per le Filippine, mentre altre 4 (Natthanicha Jaisaen, Sasipapron Janthawisut, Tichakorn Boonlet e Hattaya Bamrungsuk) facevano parte della squadra impegnata a Quezon City e sono state poste in isolamento. La FIVB, a quanto si apprende, ha consentito alla Thailandia di convocare altre giocatrici presenti nella lista allargata per la competizione in sostituzione di quelle risultate positive. La nazionale asiatica, che ha esordito nella pool con una netta vittoria ai danni del Canada, tornerà in campo questa notte alle 5 italiane contro la Polonia. (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO

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    Le JT Marvelous si ritirano dal Campionato Asiatico per Club

    Di Redazione Il Campionato Asiatico per Club femminile, in programma dal 24 al 30 aprile a Semey in Kazakhstan, deve subito fare i conti con una defezione di primo piano: com’era prevedibile, le giapponesi JT Marvelous hanno annunciato il loro ritiro dalla manifestazione. La squadra nipponica, infatti, è stata colpita da alcuni casi di positività al Covid-19 che l’hanno costretta a rinunciare anche alla decisiva Gara 2 della finale scudetto di V.League, cedendo il titolo alle Hisamitsu Springs. Il posto delle JT Marvelous nel torneo sarà preso dalla squadra uzbeka del Jizzakh State Pedagogical Institute, che sfiderà nella partita d’esordio le thailandesi del Diamond Food; le iraniane del Barij Essence affronteranno il Kyrgyzstan VC, rappresentante dell’omonimo stato, mentre l’ultima gara della prima giornata sarà il derby kazako tra Altay VC, campione in carica, e Kuanysh VC. Il torneo è organizzato con la formula del girone unico, che si concluderà venerdì 29 aprile; sabato 30 la finale per il primo posto tra le due migliori classificate, che assegnerà anche un biglietto per il Mondiale per Club della prossima stagione. (fonte: AVC Volleyball) LEGGI TUTTO

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    La Cina di Filippo Lanza: “Attendiamo all’infinito un campionato che non c’è”

    Di Eugenio Peralta Nel celeberrimo romanzo “Il Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, il tenente Giovanni Drogo aspetta inutilmente per tutta la vita sulle mura della Fortezza Bastiani l’arrivo di un nemico che non riuscirà mai a vedere. Fatte le dovute proporzioni, una sensazione simile a quella che hanno provato quest’anno Filippo Lanza e Luca Vettori nella loro avventura in Cina con la maglia dello Shanghai: certo, l’attesa dei due giocatori italiani non sarà infinita (per fortuna), ma il senso di frustrazione per l’impossibilità di giocare un campionato continuamente rinviato è comunque fortissimo. Acuito ora, per giunta, dal rigidissimo lockdown che sta interessando la metropoli cinese. A raccontarci queste emozioni poco piacevoli, ma anche esperienze ben più positive e gratificanti che l’annata in Estremo Oriente gli ha riservato dentro e fuori dal campo, è proprio Filippo Lanza. La sua intervista parte dal racconto “in tempo reale” delle restrizioni in corso a Shanghai: “Stiamo vivendo una situazione inverosimile – sospira l’ex schiacciatore della nazionale – ma in realtà è un po’ la prosecuzione di quello che accade ormai da più di due anni. Il governo cinese sta combattendo contro questa nuova forma di Covid e dalla fine di marzo ha chiuso tutti in casa senza preavviso per il nuovo lockdown. La gente si è ritrovata in condizioni al limite del pensabile, perché nessuno era pronto a questa vicenda: la mancanza di cibo e di organizzazione sta mandando un po’ tutti in confusione. Nell’ultima settimana, comunque, il governo sta ‘liberando’ progressivamente alcune parti della città, dividendola in tre fasce di pericolosità in base al rischio di contagio: ora in periferia ci sono meno restrizioni e si può uscire almeno per andare al supermercato, un po’ come in Italia nel primo lockdown del 2020“. Foto Instagram Filippo Lanza Dove siete in questo momento tu e Luca? “Noi viviamo dentro il campus in cui ci alleniamo, una struttura che si raggiunge in circa un’ora e mezza dalla città e, diciamo, è un po’ un’isola felice. È un campus molto grande, con spazi verdi e anche un lago intorno a cui ci si può muovere; abbiamo 4 mense con disponibilità di cibo, quindi non ci manca nulla. Possiamo uscire dalle camere, facciamo allenamento due volte al giorno, insomma una vita ‘normale’ come quella che si può vivere in un ritiro della nazionale. Stiamo bene, facciamo tanti controlli e test giornalieri e ci atteniamo costantemente alle disposizioni del governo. Per noi i problemi del lockdown sono un po’ lontani, ma certo è una situazione pesante“. Prima delle ultime restrizioni, com’è andata la vostra esperienza in Cina? “Siamo arrivati a dicembre, e dopo i 14 giorni di quarantena a Tianjin ci siamo trasferiti a Shanghai e abbiamo cominciato a conoscere questa strepitosa città metropolitana. Una città gigantesca, abitata da 26 milioni di persone, che offre di tutto e di più. Il centro è molto lontano dall’idea che noi associamo al concetto di Cina: è una città internazionale, con grattacieli giganti e con tante abitudini ‘occidentali’. Abbiamo passato molto tempo a scoprirla, visto tanti quartieri diversi: vivevamo in un hotel-residence vicino al campus, ci allenavamo durante la settimana mentre il sabato e domenica, che solitamente erano liberi, ci trasferivamo in centro. La città è molto bella, suggestiva, con un sacco di particolarità: capita spesso di imbattersi in un tempio antico in mezzo a palazzi modernissimi, un contrasto che si nota in parecchi quartieri. Anche i cinesi stessi ci hanno stupito: pensavamo di trovare una popolazione molto chiusa nei confronti degli stranieri, invece tutti sono stati molto gentili e disponibili, anche chi non faceva parte del mondo sportivo“. Foto Instagram Filippo Lanza In palestra, invece, com’è stato l’impatto con il volley cinese? “Gli allenamenti all’inizio sono stati complicati, perché loro hanno una cultura completamente diversa dalla nostra, basata sulla quantità più che sulla qualità. C’erano sessioni di allenamento di 3 ore, 3 ore e mezza, che non capivamo e a cui non eravamo minimamente preparati. Siamo stati fortunati a trovare persone che hanno capito e studiato il nostro punto di vista e il nostro metodo di lavoro. Il nostro coach è un allenatore molto giovane (Qiong Shen, n.d.r.), che è stato giocatore e ha avuto anche diverse esperienze con la nazionale, e ha sperimentato metodi di lavoro diversi. Così abbiamo cominciato a dedicare la mattina ai pesi, mentre nel pomeriggio abbiamo aiutato i nostri compagni di squadra insegnando loro esercizi tecnici che noi facevamo in Italia e loro invece non conoscevano. Questo ci ha permesso di differenziare le sessioni di allenamento e lavorare su aspetti di gioco di cui la squadra aveva bisogno. È stato molto bello, perché abbiamo visto tanto interesse da parte loro nel cambiare abitudini: non solo per rispetto nei nostri confronti, ma proprio perché riconoscevano di poter migliorare“. Foto Instagram Filippo Lanza E veniamo al punto dolente: i continui rinvii dell’inizio della stagione. Come si prepara un campionato che non comincia mai? “La cosa più complicata, e che ancora oggi facciamo fatica ad accettare, è il fatto di essere comandati da un potere più alto di noi. C’è sempre qualcuno sopra di te, che sia un giocatore, un allenatore o il capo del campus; si attende sempre la parola di qualcuno più in alto. Questo ha influito tantissimo anche nella nostra attesa del campionato: all’inizio c’era una data, poi è stata modificata per la contemporaneità con le Olimpiadi invernali, poi è slittata ulteriormente perché la nazionale ha fatto un ritiro di un mese, togliendoci anche dei giocatori, e poi è tornato il Covid… È stato un continuo rimandare, non perché non si volesse fare, ma perché c’era sempre qualcuno di più ‘importante’ che prendeva queste decisioni. Per noi è stato terribile dover sempre riorganizzare la nostra mentalità e anche la programmazione fisica per arrivare pronti a un evento che ancora oggi non si sa se mai ci sarà e, eventualmente, in quali date. È stato un costante aspettare questo momento, sicuramente con preoccupazione, perché siamo venuti qua per giocare, ma anche con dispiacere, perché sappiamo che avremmo potuto ottenere degli ottimi risultati ed è stata un’occasione un po’ vanificata“. Previsioni per il futuro? “Difficile farne… Se il campionato non ci sarà, di certo proveremo a tornare. Ci mancano tanto l’Italia, la famiglia e gli affetti: è stato un anno molto bello pieno di nuove esperienze che ci ha fatto crescere sotto tanti punti di vista, però ovviamente casa nostra ci è mancata molto e non vediamo l’ora di riabbracciarla“. LEGGI TUTTO