More stories

  • in

    Jannik Sinner: “Sento di aver fatto un grande passo in avanti rispetto all’anno scorso, al servizio e in tutto il gioco”

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Vincere aiuta a vincere, andando un passo alla volta. Un vecchio adagio dello sport calza a pennello per le parole di Jannik Sinner rilasciate dopo l’ennesima splendida prestazione e bella vittoria contro Alex De Minaur in semifinale alle ATP Finals. Ha vinto 18 set di fila nel torneo, meglio di Sampras e Federer, ma Jannik pensa un match alla volta e ripete il suo mantra: scendere in campo dando il 100% di quello che nella giornata può dare. Queste le risposte di Sinner ai cronisti dell’Inalpi Arena.

    6-5 nel primo set, lì c’è stato un clic: “Ho avuto alcune palle break nel set, lui ha giocato un ottimo tennis. Lì ho trovato la forza per colpire ancor più forte e dal secondo set ho iniziato a giocare sempre meglio, tirando più forte e muovendo meglio la palla. Anche lui ha avuto chance di togliermi in game di servizio, sono felice della mia prestazione”.
    Fattore indoor: “Ogni match è differente, anche contro Carlos. Tra Roma e Parigi, sempre su terra, sono state partite diverse. È stato un anno bellissimo per me, sono felice di concluderlo qua. Vedremo domani che cosa succederà. Sento di aver un buon livello di gioco, c’è ancora una partita da giocare. Felix l’ho affrontato qua, è un bel giocatore indoor, difficile da battere. Mi sento molto a mio agio quando si gioca al coperto. Come mai? Tra Vienna, Parigi e qua sono tre tornei molti diversi, come condizioni, ma non c’è vento, sole, altre cose. Quando siamo al coperto mi sento bene, si adatta al mio gioco perché è abbastanza veloce, è buono per la pressione e il ritmo”.
    Un consiglio per De Minaur per migliorare ancora: “Ho giocato molte volte contro lui, e sento che ogni volta migliora. Il rovescio è stato ottimo, è sempre più consistente e gioca un ottimo livello. Arrivare in top 5? Ce la può fare, è fortissimo fisicamente, ha una ottima mentalità, contro Taylor ha vinto la partita restando molto forte a livello di concentrazione”.
    Chiedono a Jannik sulle serie vincenti contro molti avversari. “Anni fa ero in difficoltà a vincere contro Medvedev, ero sotto 6-0. Quando trovi una chiave contro alcuni giocatori, può funzionare per una partita, magari per due o chi lo sa. Bisogna sempre stare attenti, la testa resta fondamentale, soprattutto nei momenti chiave del match, come quando si è 5 pari. Scendo in campo pensando al mio meglio per quella giornata. Tendo a dare il 100%, ma se un giorno sono all’80%, darò il meglio di quell’80. Ogni partita è importante, e ancor più a fine anno. Ti aiuta anche ad arrivare motivato nella preparazione”.
    “Scelta alla monetina? Non scelgo sempre di servire o ricevere, dipende anche dalla giornata, da come mi sento. A volte decido di servire così magari sono davanti nel punteggio, ma dipende anche da chi affronti”.
    “Non so cosa poteva accadere nei tre mesi di stop. Non ci penso più ormai. Ho giocato molto bene nei tornei, non tanti, che ho giocato. È stato un 2025 incredibile. Le cose succedono perché c’è un motivo. È andata così. Parigi… l’ho persa come l’ho persa, ma poi forse anche per quello ho vinto Wimbledon. Sono contento di essere in questa posizione. Finire la stagione con un’altra finale, e qua a Torino, sono davvero contento”.
    “Sto bene, a volte mi copro il volto con l’asciugamano per trovare la massima concentrazione. In campo c’è sempre un po’ di confusione. No no, non mi sono soffiato il naso, sto bene!”
    “Terza finale… c’era qua mio fratello. Papà e mamma non credo verranno, hanno fare cose a casa, probabilmente più importanti (sorride). Se mi sento diverso da tre anni fa? Giochiamo tutto l’anno, è difficile pensare a come giocherò una finale. Ho fatto un grande passo in avanti rispetto all’anno scorso, servo meglio e gioco meglio in tutto. Mi auguro che domani sia una bellissima finale, con un livello molto alto. Servono due giocatori in forma. Speriamo domani sia così, e che vinca il migliore”.

    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner impone la sua legge, De Minaur regge solo un set. L’italiano è in finale alle ATP Finals 2025

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è potenza e controllo, pochi come lui riescono a gestire questi due impostori alla massima velocità e senza compromessi. E quando Jan serve così bene, per gli altri è Sipario. Anche per un irriducibile Alex De Minaur nella prima semifinale delle ATP Finals 2025, bravissimo a giocare un primo set stellare per aggressività, rincorse e tenuta, tatticamente ineccepibile, ma la “morsa” sportivamente terrificante dell’azzurro ha prevalso, con la sua atea mistica meccanica, in permanente rivoluzione. Finisce 7-5 6-2 per Sinner, nono successo consecutivo nel torneo che gli vale la terza finale di finale a Torino, dove attende Carlos Alcaraz o Felix Auger-Aliassime. È il 13esimo successo in altrettante partite per il pusterese contro l’australiano, oggettivamente non c’è mai stata la sensazione che Jannik potesse perderla, ma nel primo set ha dovuto lavorare non poco, c’è stato equilibrio e anche spettacolo, tutto grazie a un De Minaur rinvigorito dall’inattesa qualificazione e sceso in campo in modalità “Demon”, velocissimo a coprire il campo, super offensivo e pronto a prendersi rischi indicibili anche negli scambi di ritmo a grande velocità, la “palude” dell’avversario, che ha affrontato con coraggio leonino e vincendo molti punti con una caparbietà da campione.
    Sinner non è riuscito a prendersi il break in apertura, quindi è crollato sotto 0-40 e lì è salito in cattedra il servizio, colpo che ha sostenuto alla perfezione la sua prestazione (ha chiuso con il 75% di prime in gioco, vincendo il 82% dei punti). Quindi ha iniziato a pressare dalla risposta ed è arrivato a palla break nel settimo e nono game, senza riuscire a strapparlo ‘sto break, tra qualche risposta non ottimale e un irriducibile De Minaur. Ha archiviato benissimo le delusioni per le chance non sfruttate Jannik, granitico nei suoi game, allungando finalmente sul 5 pari all’ottava palla break, questa finalmente presa di forza. È stata una liberazione, da lì in avanti è andata in scena un’altra partita. Libero di testa e braccio con il vantaggio in cascina, Sinner ha giocato 20 minuti clamorosi, nei quali ha messo in mostra un campionario di tennis esaustivo per spinta, precisione, intensità. Una furia. Voleva staccare Alex e l’ha fatto in modo brutale, mostrando davvero i muscoli, la sua qualità all’impatto magistrale e anche il piglio del campione.
    Nel primo set invece qualche errore di troppo, in particolare col rovescio arrivando in corsa – un leggero ritardo negli impatti, o un minimo di tensione per il non riuscire a scrollarsi di dosso un avversario al suo massimo. In quei passaggi, fatti di un tennis piuttosto fisico, forse Sinner è stato un filo meno brillante, ma l’ha ripetuto lui stesso dopo il netto successo vs. Shelton, non sono una macchina, non posso essere sempre al 100%. Passaggi, perché poi la sua intensità è cresciuta e le cose sono cambiate. Diciamo che, rispetto a tante nette vittorie su De Minaur, in questa di Torino ci sono state delle fasi nelle quali non è riuscito a sovrastare l’avversario sul piano della spinta, fisico. Anche per merito di Alex, che veramente ha dato tutto e di più. Se abbiamo avuto una bella partita, con scambi mozzafiato e tanto agonismo, soprattutto nel primo set, è stato merito di De Minaur, da applausi. Poi nel secondo è stato Sinner show. Come più volte ripeto, non dobbiamo mai commettere l’errore di pensare che tutto per Jannik sia facile… Il fatto che quasi sempre vinca e che abbia dei bilanci contro tanti avversari con un dominio schiacciante non significa che non possa arrivare una partita più tirata e con qualche difficoltà da gestire.
    Sicuramente il rendimento splendido del servizio è un fattore decisivo per Sinner. Oggi gli Ace sono stati “solo” 7, ma il servizio è funzionale a prendersi il punto, non deve necessariamente essere diretto; ancor più contro un vero incontrista come De Minaur: l’aussie infatti può prendersi in velocità se entra benissimo nella tua velocità e la sfrutta a suo favore. Per questo cercare con insistenza una prima palla di servizio con più effetto, che saltasse alto o che schizzasse via con un taglio slice è stata una scelta tatticamente corretta per non dare mai ritmo a “Demon”. Di una cosa possiamo stare certi: la lucidità di Jannik nella gestione delle scelte di gioco è ormai enciclopedica. Jannik non ha ancora subito un break in tutto il torneo, annullando le 12 chance concesse. Di Granito.
    Jannik parla dopo il successo su De Minaur (foto Brigitte Grassotti)

    “Ho sbagliato qualche risposta oggi, lui ha servito e giocato molto bene, poi nel secondo set sono riuscito ad alzare il livello. È l’ultimo torneo dell’anno, siamo un po’ stanchi. Ho la fortuna di avere tutti voi che mi date una spinta speciale. Domani sarà difficile, ma giocare qua in Italia è bellissimo, grazie!” queste le parole a caldo di Jannik a Diego Nargiso. In serata sapremo se sarà di nuovo sfida ad Alcaraz, o se ci sarà la rivincita del secondo incontro del girone Borg contro Auger-Aliassime. Intanto, una certezza: Jannik la domenica decisiva a Torino ci sarà. C’è sempre.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    De Minaur alza la prima palla del match. Bel servizio. Poi si scambia e… indovinate chi impone un bel ritmo e maggior profondità. La chiave per Alex sarà proprio non finire sotto la “morsa” di Jannik, uscirne per lui è complesso. Un secondo diritto out dell’aussie e siamo già 15-30. Terzo diritto sbagliato, e 15-40, due palle break. Con coraggio De Minuar rischia tutto, prima un vincente col diritto lungo linea, poi attacca la rete con la massima velocità del suo braccio e si salva. Tantissima fatica, ma con un volée sicura ADM muove lo score. Parte fortissimo in risposta l’australiano, gioca molto profondo e non sbaglia niente. Indovina un bel lob e poi col lungo linea sposta tanto e bene Jannik che si ritrova sotto 0-30. Attenzione: con un diritto d’attacco appena largo, 0-40, tre palle break per De Minaur. Servizio e poi un diritto consistente, le prime due PB volano via; ACE sulla terza, che concentrazione… 5 punti di fila, perfetto. E 1 pari. La componente di rischio nel tennis di Alex è massima, spinge tutto oltre il suo standard di controllo, è scontato che arrivino anche errori oltre a giocate importanti. Assai più easy il secondo turno di JS, arriva anche la prima accelerazione lungo linea di rovescio, colpo che non leggi e non rimetti tanto è precisa e veloce. La grande profondità delle traiettorie tiene a galla De Minaur, con Sinner un po’ “tranquillo”, o almeno incapace in questa fase in risposta di andare sopra alla velocità del rivale. Forse sta studiando le mosse,. Ha preso ritmo al servizio Jannik e i suoi game ora sono in controllo. Scocca la mezz’ora sul 3 pari. Siamo nel fatidico settimo game, e Sinner ingrana le marce alte. Due risposte più ficcanti e via col diritto, pesantissimo. 15-30. Comanda uno scambio magistrale Sinner, sballotta l’altro da tutte le parti, ma lo smash cadendo indietro non è facile e lo sbaglia di poco in corridoio. Jannik ha alzato appena la parabola, la palla gira di più e Alex sbaglia. 30-40. Bravo De Minaur a reggere sulla palla break, riesce a difendersi nell’angolo e Jannik trova solo rete col diritto quasi in contro balzo. C’è spettacolo, e intensità. Meraviglioso cambio in lungo linea col rovescio, nemmeno le gambe più veloci del west, quelle di ADM, possono far qualcosa. PB#2. Non passa la risposta di Sinner. Si salva ancora l’australiano, 4-3. JS impatta 4 pari con un turno di battuta che non dura nemmeno un minuto, e un impatto col diritto in contro balzo sul 40-0 allucinante per velocità dello swing e precisione della traiettoria. Il nono game si complica all’improvviso per l’australiano. Da un 40-15 “comodo”, arrivano due risposte molto profonde di Jannik, e ai vantaggi c’è la seconda palla… Sinner non fa pregare: risposta nei piedi, si mette a macinare un ritmo e profondità che provoca l’errore di De Minaur. Palla Break, la quinta. Regge Alex, attacca subito e si salva ancora. Quanto corre, quanto regge “Demon”, davvero indiavolato in difesa sullo scambio che gli vale il 5-4. Ormai ogni turno dell’australiano è difficile… Sul 5 pari Sinner sul 30 pari tira un passante di rovescio splendido, in allungo, l’approccio di ADM non era affatto male, ma il passante top. 30-40, ma nemmeno la sesta palla break è di Sinner, la difesa e il cuore dell’australiano reggono. Jannik martella, ossessivamente, senza soluzione di continuità e arriva la settima chance di break. Ace! Sinner entra di potenza, col diritto lungo linea si prende l’ottava palla break. Lo stadio inneggia al nostro campione. Eccola! Risposta, diritto potente e poi un rovescio in anticipo vincente. BREAK Sinner, 6-5 all’ottava chance. L’italiano fissa lo score sul 7-5 al secondo set point, con un servizio angolato. Applausi a De Minaur, grandissima resistenza e anche qualità in tanti momenti cruciali, ma la forza di Sinner ha prevalso, nonostante troppi errori (in particolare in risposta) per i suoi massimi standard, forte un rendimento del servizio eccellente: 78% di prime, perdendo solo 4 punti.
    Sinner inizia col punto esclamativo nel secondo set, passante in corsa di diritto che fulmina l’attacco ottimo di De Minaur. La faccia di Alex mentre torna indietro è tutta un programma… Sente il peso di un set giocato da favola ma ugualmente perso. L’altro è famelico: arriva sulla smorzata e rimette la palla sulla riga. 0-40, De Minaur è già spalle al muro. Meno prime palle per Alex, un peccato che non ti puoi permettere contro Sinner. Salva la prima chance l’australiano, con un errore di Jannik in scambio, diversi rovesci in rete oggi. Poi ne tira uno lungo linea in difesa talmente bello e preciso che De Minaur non ci crede nemmeno, frustata in spaccata, con un controllo della palla misterioso. BREAK Sinner, 1-0, può fare corsa di testa. Serve davvero bene Jan, siamo sempre sopra all’80% e varia anche molto gli angoli, non è per niente facile per l’australiano entrare ed essere pericoloso. 2-0 Sinner. Jannik sembra abbia voglia di chiuderla “presto”. Da 40-15 in risposta risale con una risposta vincente, un attacco e volée perfetta e un pressing col diritto mostruoso. C’è una palla break e Jannik si affida alle certezze ataviche: scambio a ritmo impossibile e via… BREAK Sinner, 3-0 “pesante”. Scatto micidiale, De Minaur annichilito. Ormai è quasi accademia, Jannik lascia correre in braccio e fa quel che vuole, assistiamo ad una serie di accelerazioni una meglio dell’altra, e 4-0. Si incita Alex dopo un bel servizio, cancella mentalmente l’ennesimo uppercut subito da Jannik, un vincente lungo linea di rovescio dei suoi. Ma ormai l’azzurro è totalmente decontratto, arriva sulla palla prima e la colpisce con un’abilità da Maestro. 30-40, ennesima palla break. Ace, si salva Alex, rifiuta di subire un “bagel” in un match così ben giocato. Annulla anche una seconda palla break De Minaur, stavolta regge la velocità in scambio dell’italiano. 4-1. Sinner si distrae forse nel sesto game. Risale da 0-30, si va ai vantaggi e sbaglia una volée non difficile, c’è una palla break per ADM. ACE! Ancora non ha subito un break l’azzurro in tutto il torneo… e quarta chance annullata oggi. Sinner chiude il game e quindi il match per 6-2 con l’ennesimo turno ottimo, con una perla di tocco da campione. Sarà di nuovo finale, la terza di fila a Torino. Applausi al nostro, immenso, Campione.

    Jannik Sinner vs Alex de Minaur ATP Turin Jannik Sinner [2]76 Alex de Minaur [7]52 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-2 → 6-2A. de Minaur 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 df 40-305-1 → 5-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-404-1 → 5-1A. de Minaur 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 ace4-0 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 40-03-0 → 4-0A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A2-0 → 3-0J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 2-0A. de Minaur 0-15 0-30 0-40 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-156-5 → 7-5A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A5-5 → 6-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-154-5 → 5-5A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-152-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 ace A-400-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 df A-40 ace 40-40 A-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

  • in

    Alcaraz e il confine tra pubblico e privato: “Non tutto deve essere esposto. Ho bisogno di uno spazio solo mio”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Brigitte Grassotti

    Durante le ATP Finals 2025 uno dei momenti più discussi non è arrivato da un colpo spettacolare o da un risultato inatteso, ma da una domanda fuori contesto: una ex tennista, presente in sala stampa, ha chiesto a Carlos Alcaraz informazioni sulla sua vita amorosa. Un tema che ha suscitato sorpresa, critiche e un certo disagio nel murciano, che nei giorni successivi ha affrontato l’episodio con maggiore calma in un’intervista concessa a El País.Alcaraz, abituato a gestire l’attenzione costante di media e tifosi, ha ammesso che la situazione gli ha fatto riflettere sul delicato equilibrio tra ciò che un personaggio pubblico sceglie di mostrare e ciò che preferisce mantenere protetto.
    “La mia vita è molto esposta, devo saperci convivere”Il numero uno spagnolo ha riconosciuto che la notorietà porta inevitabilmente con sé una forte esposizione:“La mia vita è molto esposta, quindi devo imparare a convivere con questo. È parte del mio lavoro, parte di ciò che comporta essere un atleta seguito in tutto il mondo”.Allo stesso tempo, per Alcaraz è fondamentale preservare un margine di intimità.
    “Ci sono cose che devono rimanere private”Pur definendosi una persona spontanea e trasparente, Alcaraz ha sottolineato la necessità di mantenere separati alcuni aspetti della propria vita:“È vero che molte cose devono restare nel privato. Bisogna sapere cosa si può mostrare e cosa no. Io sono molto naturale, condivido tanto, ma alcune cose è meglio tenersele per potersi sentire sicuri e tranquilli”.L’immagine evocata dal murciano è quella di una “piccola bolla” personale, uno spazio protetto dove potersi muovere senza la pressione del giudizio esterno.“Serve una zona dove non tutti abbiano accesso, dove nessuno possa commentare su tutto. Che sia un’esperienza positiva o negativa, ogni parola influisce”.
    Le parole di Alcaraz rivelano la consapevolezza di un atleta che, pur avendo appena superato i vent’anni, si ritrova da tempo al centro di un’attenzione mediatica che pochi sanno reggere. E il fatto che abbia espresso con chiarezza i limiti oltre i quali non gradisce che si vada, mostra una maturità che va oltre il campo da tennis.Il dibattito sollevato dalla domanda in conferenza, infatti, non riguarda solo il caso specifico, ma tocca un tema più ampio: fino a che punto è lecito spingersi nel chiedere a un atleta informazioni sulla sua vita privata?
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    ATP Finals 2025: si ferma in semifinale il sogno di Bolelli – Vavassori. Perfetti al servizio Patten – Heliovaara

    Simone Bolelli e Andrea Vavassori con Patten – Heliovaara (foto Brigitte Grassotti)

    Implacabili Heliovaara – Patten. Quando si serve così, al limite della perfezione, riuscire strappare un break diventa una chimera e sei sempre sotto massima pressione, non puoi permetterti di sbagliare niente. Purtroppo piccole sbavature sono costate la sconfitta i nostri azzurri a Torino. Si ferma in semifinale il sogno della coppia italiana Simone Bolelli – Andrea Vavassori alle ATP Finals 2025, di fronte alla corsa spettacolare del duo finlandese britannico formato da Harri Heliovaara e Hanry Patten (secondi nel seeding), vincitore all’Inalpi Arena per 6-4 6-3. Un successo che apre loro le porte della finale, dove attendono l’esito della seconda “semi” tutta britannica tra Salisbury – Skupski e Cash – Glasspool.
    Nel primo set la scossa arriva nel terzo game: serve Bolelli e commette qualche errore di troppo, con Heliovaara pronto a rispondere bene e strappare il primo break del match. La potenza di Patten e la precisione di Heliovaara sono formidabili, nei loro turni di battuta non si arriva mai nemmeno al deciding point, per il 6-4 che chiude il primo set. Non mal giocato dai nostri ma contro due servizi così in ritmo nessuna crepa è concessa, anche perché se uno serve bene, l’altro sotto rete è perfetto a chiudere il punto.

    Achievement: Unlocked 🔓
    Harri Heliovaara and Henry Patten make it into the final in Turin for the first time! #NittoATPFinals pic.twitter.com/ESATgp14mZ
    — ATP Tour (@atptour) November 15, 2025

    Il film si ripete nel secondo set. Gli italiani, ancora nel terzo game, vanno sotto 15-40. Bolelli al servizio e “Wave” di volo salvano le prime due palle break, ma al deciding point Patten si prende il break che manda la coppia finnico-britannica avanti 2-1. Ben due Ace per loro nel turno decisivo, e 3-1, poi con Vavassori al servizio i nostri sono ancora sotto massima pressione. Ancora 15-40, ma stavolta i nostri tengono, con grinta, vincendo tre punti di fila, per il 3-2. Finalmente i nostri riescono ad arriva ad un decinding point in riposta (anche grazie al doppio fallo di Heliovaara), ma niente, Harri & Henry volano e si portano 4-2. La sincronia della copertura del campo di Patten – Heliovaara è micidiale, appena riescono a rispondere mettono grande pressione agli italiani, come sul 5-3 quando Vavassori è costretto a correre tutto a destra e sbaglia. Con una risposta spettacolare Heliovaara si prendi il 15-40, con tre match point. Ancora Heliovaara tira una risposta bassa e stretta che Vavassori non può rimettere. Finisce così, con Patten ed Heliovaara meritatamente in finale. Amarezza per i nostri, ma ora testa alla Davis Cup dove il loro apporto potrebbe essere assolutamente decisivo.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    Simone Bolelli / Andrea Vavassori vs Harri Heliovaara / Henry Patten ATP Turin Simone Bolelli / Andrea Vavassori [7]43 Harri Heliovaara / Henry Patten [2]66 Vincitore: Heliovaara / Patten ServizioSvolgimentoSet 2S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 15-30 15-40 30-403-5 → 3-6H. Heliovaara / Patten 15-0 ace 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4H. Heliovaara / Patten 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df ace2-3 → 2-4S. Bolelli / Vavassori 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-401-3 → 2-3H. Heliovaara / Patten 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-2 → 1-3S. Bolelli / Vavassori 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-401-1 → 1-2H. Heliovaara / Patten 0-15 df 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 1-1S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1H. Heliovaara / Patten 15-0 ace 30-0 ace 40-04-5 → 4-6S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 ace 40-0 ace3-5 → 4-5H. Heliovaara / Patten 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 3-5S. Bolelli / Vavassori 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4H. Heliovaara / Patten 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df2-3 → 2-4S. Bolelli / Vavassori 15-0 ace 15-15 30-15 ace 40-15 ace 40-301-3 → 2-3H. Heliovaara / Patten 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3S. Bolelli / Vavassori 15-0 30-0 30-15 30-30 30-401-1 → 1-2H. Heliovaara / Patten 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1S. Bolelli / Vavassori 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

  • in

    Challenger Yokohama: Il Tabellone Principale e di Qualificazione

    Kei Nishikori nella foto

    Challenger 75 🇯🇵 Yokohama (JPN) – Tabellone Principale – hard(1) Kei Nishikori vs Qualifier(WC) Lennon Roark Jones vs Sanhui Shin Maximus Jones vs QualifierHyeon Chung vs (8) Kaichi Uchida
    (4) Oliver Crawford vs QualifierQualifier vs Yuki Mochizuki Max Basing vs Hikaru Shiraishi Neil Oberleitner vs (5) Yu Hsiou Hsu
    (6) Yuta Shimizu vs Yusuke Takahashi Kokoro Isomura vs QualifierAkira Santillan vs (WC) Masamichi Imamura (JR) Kaylan Bigun vs (3) Elias Ymer
    (7) Yasutaka Uchiyama vs Tsung-Hao Huang Woobin Shin vs QualifierMaxim Zhukov vs (WC) Ryo Tabata Kasidit Samrej vs (2) Rei Sakamoto

    Challenger 75 🇯🇵 Yokohama (JPN) – Tabellone Qualificazione – hardIgor Marcondes 🇧🇷 [1] vs Kanju Furusho 🇯🇵 [WC]Nathan Trouve 🇫🇷 vs JiSung Nam 🇰🇷 [9]
    Ryuki Matsuda 🇯🇵 [2] vs Braden Shick 🇺🇸 [ALT]Shogo Sanada 🇯🇵 [WC] vs Taisei Ichikawa 🇯🇵 [11]
    Koki Matsuda 🇯🇵 [3] vs Ren Nakamura 🇯🇵Gai Ando 🇯🇵 [WC] vs Yusuke Kusuhara 🇯🇵 [10]
    Michael Vrbensky 🇨🇿 [4] vs Ramkumar Ramanathan 🇮🇳 [ALT]Thijmen Loof 🇳🇱 vs Shunsuke Nakagawa 🇯🇵 [12]
    Yuta Kikuchi 🇯🇵 [5] vs Kaito Uesugi 🇯🇵Ryotaro Taguchi 🇯🇵 vs Sora Fukuda 🇯🇵 [8]
    Naoki Nakagawa 🇯🇵 [6] vs Yuma Tobe 🇯🇵 [WC]Jumpei Yamasaki 🇯🇵 vs Uisang Park 🇰🇷 [7] LEGGI TUTTO

  • in

    Henman critica aspramente Zverev: “Il suo tennis non sta andando nella giusta direzione. Ha bisogno di una nuova spinta”

    La frustrazione di Zverev a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Quando le cose non vanno come sperato serve il coraggio di voltare pagina. Questo pensa Tim Henman di Alexander Zverev dopo l’ennesima delusione sofferta alle ATP Finals con la sconfitta patita da Auger-Aliassime ed eliminazione nel girone. E pensare che lo scorso anno, proprio a Torino, Sasha passava ore ed ore in campo, addirittura ritornando subito ad allenarsi dopo l’incontro appena terminato, pensando al 2025, con la testa già agli Australian Open, torneo che voleva assolutamente vincere. C’era intensità nelle sue parole, un desiderio irrefrenabile di farcela e infrangere quella “barriera Slam” che per lui pareva proibita. C’è arrivato vicino Sasha, sbarcando in finale a Melbourne dopo un bel torneo, ma sul più bello Jannik Sinner l’ha riportato coi piedi per terra. Anzi, l’ha letteralmente sotterrato con la furia dei suoi colpi, assai più potenti, aggressivi e vincenti. Quella sconfitta è stata per Alexander una sorta di schiaffo in faccia, talmente doloroso da aver un effetto contrario. Non un pungolo a spingersi ancor più avanti, ma una sorta di presa di coscienza della propria inferiorità.
    Anche il tenore delle sue parole da lì in avanti è cambiato, e pure l’attitudine. In lui sembra essersi assopito quel desiderio fortissimo di vittoria, con i fantasmi di quella durissima sconfitta che l’hanno bloccato a tal punto da ricacciarlo molti passi indietro. Tanti. A peggiorare il tutto la chance di arrivare al n.1 nei mesi di stop di Jannik, se avesse giocato benissimo e vinto. Al contrario, quei mesi sono stati pessimi per Zverev, e da lì in avanti la sua stagione è stata complessivamente mediocre, chiusa ora mestamente alle Finals con l’eliminazione nei round robin. Chissà se la Davis a Bologna lo vedrà vincente, ma intanto gli osservatori sono perplessi dallo status quo di Zverev e le critiche si fanno sempre più pungenti. Tra queste, davvero dure le parole di Tim Henman, che commentando per Sky Sport UK le Finals ha espresso un parere tranciante sul tedesco.
    “Dispiace per Zverev. Credo abbia avuto 11 palle break nelle ultime due partite e non è mai riuscito a sfruttarne una,” afferma Henman a Sky, “la sua è stata una prestazione difficile da definire, dire molto strana. Ha creato alcune opportunità, ma non è mai riuscito a sfondare, ed è incredibile pensare che dodici mesi fa, guardando Zverev, fui proprio io a dire che secondo me avrebbe potuto vincere uno Slam nel 2025“.
    “In effetti è arrivato in finale agli Australian Open e ora vedo una prestazione come questa. Non ci siamo. Contro Auger-Aliassime sembrava smarrito. Non vedo un piano chiaro in campo. Il servizio è fenomenale e lo tiene agganciato alle partite, ma dal fondo il suo diritto è vulnerabile: è molto instabile, e arretra. Non funziona, tanto che lo sbaglia di metri, e per un giocatore così, davvero molto forte, guardo il suo tennis e mi sorprende vederlo giocare un match del genere. Ha esperienza, è nel circuito da tanto, e credo che abbia bisogno di fermarsi e reinventarsi“.
    “Deve analizzare profondamente il suo gioco, scomporlo, e imparare a utilizzare le sue armi in maniera più efficace” continua Henman. “Il servizio è ottimo, ma deve capire come farlo fruttare davvero. Il problema? Diversi, ma di sicuro sta troppo indietro, sperando che gli avversari sbaglino, e a questo livello non può funzionare. È un giocatore molto, molto forte, è numero 3 del mondo, ma non ho la sensazione che il suo tennis stia andando nella direzione giusta.”
    Dopo una critica così pungente, e che condividiamo in toto, Henman ha poi suggerito quella che potrebbe essere una via d’uscita: rinnovare il proprio team e inserire nuove voci nel suo box. “Non so quanto influiscano suo padre e suo fratello, ma c’è bisogno di una spinta nuova. È un modo triste per Zverev di chiudere la stagione. Ha finito da numero 3, è stato in una finale Slam, ma questo potrebbe essere il punto di svolta che lo porterà a dire: questo non è il tennis che voglio giocare, e cambiare rotta”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Gaudenzi apre alla possibilità di nuovi cambiamenti nei Masters 1000: “Stiamo valutando una modifica ai bye”

    Andrea Gaudenzi, Presidente ATP, a Torino (foro Brigitte Grassotti)

    Il calendario ATP continua a evolversi e Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, conferma che il processo di trasformazione non è affatto terminato. Durante una lunga conferenza stampa a Torino, nel contesto delle Nitto ATP Finals, l’ex tennista italiano ha rivelato che potrebbe esserci un’altra modifica significativa all’orizzonte per i tornei Masters 1000.Negli ultimi anni, diversi eventi di questa categoria sono stati ampliati al formato su due settimane, simile a quello dei tornei del Grande Slam. Una scelta che però non ha incontrato il favore unanime dei giocatori: molti ritengono eccessiva la durata dei Masters, soprattutto per un calendario già estremamente fitto.
    L’ipotesi allo studio: bye per i migliori nei primi due turniProprio in risposta alle lamentele dei tennisti, Gaudenzi ha svelato che l’ATP sta valutando una soluzione progettata per alleggerire gli impegni dei top player pur mantenendo il formato attuale.“La possibilità che stiamo studiando – ha spiegato Gaudenzi – è quella di concedere dei bye nelle prime due giornate ai giocatori con le teste di serie più alte, così da permettere loro di arrivare più tardi al torneo e iniziare a competere solo nella fase più avanzata della prima settimana”.Una modifica che, nelle intenzioni, permetterebbe ai migliori di ridurre il carico di partite e i tempi di permanenza in sede, pur senza stravolgere la struttura del Masters 1000 a due settimane.
    Una proposta che potrebbe cambiare l’identità dei MastersLa misura, qualora approvata, costituirebbe un cambiamento importante nell’equilibrio competitivo dei tornei. I primi giocatori del seeding, infatti, avrebbero un vantaggio logistico e fisico rispetto al resto del tabellone, entrando in gioco molto più tardi rispetto agli altri.Resta da capire se questa ipotesi riceverà un sostegno ampio nel circuito o se incontrerà resistenze da parte degli organizzatori e degli stessi giocatori non compresi fra le teste di serie più alte.
    Una decisione ancora lontana, ma il dibattito è apertoGaudenzi ha sottolineato che si tratta soltanto di una proposta in fase di studio, non di una decisione imminente. Tuttavia, il fatto stesso che l’ATP stia valutando soluzioni alternative conferma che il calendario è entrato in una fase di continua ridefinizione, dettata dall’esigenza di trovare un equilibrio tra spettacolo, sostenibilità e benessere dei giocatori.
    Se i Masters 1000 continueranno nella direzione delle due settimane, come sembra, la questione dei bye per i top seed potrebbe diventare uno dei temi centrali del tennis del prossimo futuro.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Challenger 75 Sydney: Il Tabellone Principale e di Qualificazione

    Bernard Tomic nella foto – Foto Getty Images

    Challenger 75 Sydney – Tabellone Principale – hard(1) James Duckworth vs Moerani Bouzige Filip Peliwo vs Matthew Dellavedova (SE) Tung-Lin Wu vs (JR) Mees Rottgering Christian Langmo vs (6) Dane Sweeny
    (4) Jason Kubler vs Li Tu (WC) Hayden Jones vs Marek Gengel Philip Sekulic vs Qualifier(Alt) Takuya Kumasaka vs (7) Alex Bolt
    (8) Rio Noguchi vs (WC) Tai Sach Blake Ellis vs Qualifier(WC) Cruz Hewitt vs Omar Jasika Qualifier vs (3) Bernard Tomic
    (5) James McCabe vs Hiroki Moriya Karan Singh vs Aryan Shah Qualifier vs QualifierQualifier vs (2) Rinky Hijikata

    Challenger 75 Sydney – Tabellone Qualificazione – hard(1) Marc Polmans vs Matt Hulme (PR) Brandon Walkin vs (7) Leo Vithoontien
    (2) Jake Delaney vs Finn Bass Jesse Delaney vs (10) Joshua Charlton
    (3) Blaise Bicknell vs (WC) Noah Brownrigg (WC) Ashton Mcleod vs (11) Shinji Hazawa
    (4) Hayato Matsuoka vs (WC) Daniel Jovanovski Daisuke Sumizawa vs (12) Taiyo Yamanaka
    (5) Pavle Marinkov vs (WC) Lachlan James Mcfadzean Alexander Klintcharov vs (CO) (8) Carl Emil Overbeck
    (6) Ajeet Rai vs Ethan Cook Emile Hudd vs (9) Kosuke Ogura LEGGI TUTTO