More stories

  • in

    Da Tenerife: Parla il Presidente della Federtennis spagnola di Sinner e Alcaraz “Nei prossimi anni, sarà sempre una sfida tra loro due”

    Alejandro Moro Canas, Miguel Díaz Román, Pablo Carreno Busta – Foto Alejandro Fumero

    All’indomani del trionfo di Pablo Carreno Busta, all’Abama Tennis Academy è iniziato il tabellone principale del Tenerife Challenger 2. L’isola canaria si prepara a un’altra grande settimana di spettacolo, con la concorrenza pronta a impedire la doppietta dell’ex numero 10 del mondo. Tra i favoriti figurano la prima testa di serie Dominik Koepfer, il rientrante Emil Ruusuvuori, il portoghese Henrique Rocha e Alejandro Moro Canas, finalista del primo torneo. Da segnalare anche la presenza dell’olandese Mees Rottgering, numero 1 del mondo under 18 che la scorsa settimana ha affrontato a Rotterdam l’azzurro Mattia Bellucci. Intanto il secondo evento viene lanciato con entusiasmo dalle parole di Miguel Díaz Román, presidente della Real Federación Española de Tenis, che ha speso ottime parole per l’organizzazione di MEF Tennis Events, che organizza le due rassegne con il patrocinio del Turismo di Tenerife.
    Díaz Román: “Tenerife è una meraviglia” – Un volo alle prime luci dell’alba per non perdersi una finale importante per il tennis spagnolo. In occasione dell’atto conclusivo del Tenerife Challenger 1, il presidente della Real Federación Española de Tenis, Miguel Díaz Román, ha fatto di tutto per non mancare. “Per noi, questi tornei sono fondamentali, e non avrei potuto chiedere di meglio per la finale. Domenica mattina ho fatto una levataccia, ma sono felice che i tennisti spagnoli siano stati protagonisti sia in singolare che in doppio – le parole del numero 1 della Federtennis iberica -. Il team di MEF Tennis Events sta facendo un lavoro straordinario, valorizzando al tempo stesso un’isola meravigliosa come Tenerife e una struttura d’eccellenza come l’Abama Tennis Academy. Il presidente Marcello Marchesini conosce bene l’importanza di questi eventi e sono certo che, con il supporto di tutti gli sponsor coinvolti, il torneo potrà continuare a crescere di livello”. Prima della finale tra Carreno Busta e Moro Canas, c’è stato spazio anche per parlare del circuito maggiore e della rivalità tra Sinner e Alcaraz: “Nei prossimi anni, sarà sempre una sfida tra loro due. L’attesa per i loro incontri sarà un grande beneficio per il tennis in generale. Il 2024 è già stato incredibile, con tanti titoli vinti da entrambi, ma sono ancora giovanissimi e resteranno nell’élite mondiale per molto tempo”.
    Mees Rottgering: “Numero 1 junior? Bello, ma non significa niente” – “La scorsa settimana ho giocato il main draw a Rotterdam grazie a una wild card, ma posso dire che si sta bene anche a Tenerife: sicuramente il clima è migliore”. Il classe 2007 Matt Rottgering sarà al via del tabellone principale del Tenerife Challenger 2. Il tennista olandese, reduce dal match di primo turno contro Mattia Bellucci nell’ATP 500 di casa, è attualmente numero 1 del mondo under 18 e quest’anno potrà sfruttare l’acceleratore per giocare ben otto main draw Challenger. Domani, alle ore 10, scenderà in campo contro Daniel Rincon nel suo match di primo turno: “Noi juniores abbiamo le qualità per fare bene a questo livello, ma serve più continuità. Oggi gioco partite buone e subito dopo partite brutte; a fine anno magari conto una decina di match che avrei potuto affrontare meglio. La sfida contro Bellucci? Lui stava bene già dalle qualificazioni. Io ero un po’ nervoso e ho avvertito i crampi, ma non me la sono cavata male. Mattia però è molto forte e lo ha confermato battendo Medvedev e Tsitsipas”. Al primo main draw Challenger della carriera, Rottgering non alza le aspettative ma non per questo manca di determinazione: “Essere numero 1 under 18 è bello perché ricevi attenzioni e ottieni wild card, ma alla fine non significa niente. Io voglio provare a diventare numero 1 tra i grandi, anche se non è una sfida facile”.
    Risultati di lunedì 10 febbraio 20251º turnoAntoine Escoffier b. Edas Butvilas (Alt) 6-2 3-6 6-0Benjamin Hassan b. Lukas Neumanyer 4-6 6-1 7-5Javier Barranco Cosano b. Federico Arnaboldi 6-2 6-2
    Turno finale di qualificazioniChris Rodesch (1) b. Cristoph Negritu (7) 7-6 (5) 6-4Jakub Paul (9) b. Ryan Peniston 6-4 7-6(3)Steven Diez (Alt) b. Mathys Herard (3) 7-6 (2) 3-6 6-4Pedro Cachin (4) b. Gerard Campana Lee (11) 4-6 6-3 6-4Giovanni Fonio (12) b. Clement Tabur (5) 6-4 1-0 rit.Filip Misolic (6) b. Rei Sakamoto (10) 6-4 6-2 LEGGI TUTTO

  • in

    ITF Altenkirchen e Birmingham: I Main Draw

    Lucrezia Stefanini ITA, 15.05.1998 – Foto Getty Images

    ITF ALTENKIRCHEN(Ger 75k carpet indoor)[1] Maja Chwalinska vs Francesca Curmi Valentina Ryser vs Natalija Stevanovic Iva Primorac vs Marie Benoit Evialina Laskevich vs [5] Tamara Korpatsch
    [3] Elsa Jacquemot vs Julia Avdeeva Mariella Thamm vs Julia Stusek Emeline Dartron vs Gabriela Knutson Carole Monnet vs [6] Susan Bandecchi
    [8] Sinja Kraus vs Elvina Kalieva Dalila Jakupovic vs Radka Zelnickova Emily Appleton vs Joanna Garland Anna-Lena Friedsam vs [4] Dalma Galfi
    [7] Mariam Bolkvadze vs Vivian Wolff Lian Tran vs Margaux Rouvroy Arlinda Rushiti vs Carolina Kuhl Nastasja Schunk vs [2] Daria Snigur

    ITF BIRMINGHAM(Gbr 50k cemento indoor)[1] Lucrezia Stefanini vs Matilde Paoletti Esther Adeshina vs Tegan Bush Eudice Chong vs Hiromi Abe Tamira Paszek vs [5] Viktoria Hruncakova
    [4] Yuriko Lily Miyazaki vs Amandine Hesse Sofia Costoulas vs Brooke Black Anastasia Kulikova vs Aleksandra Krunic Tiantsoa Sarah Rakotomanga rajaonah vs [6] Francisca Jorge
    [8] Jia-Jing Lu vs Kajsa Rinaldo persson Ella Mcdonald vs Matilde Jorge Amelia Rajecki vs Mika Stojsavljevic Clervie Ngounoue vs [3] Raluca Georgiana Serban
    [7] Stacey Fung vs Julie Belgraver Anna Rogers vs Nahia Berecoechea Kamilla Bartone vs Ranah Akua Stoiber Eva Guerrero alvarez vs [2] Manon Leonard LEGGI TUTTO

  • in

    Dall’Australia a Wimbledon, Murray resta con Djokovic. Pouille non si arrende. Monfils si ritira da Marsiglia: “Devo gestire il fisico, un infortunio serio ora potrebbe essere la fine”

    Gael Monfils nella foto – Foto Getty Images

    L’ex numero uno britannico Andy Murray continuerà ad essere parte del team di Novak Djokovic almeno fino a Wimbledon. Secondo quanto riportato dal Times, dopo il positivo test agli Australian Open 2025, la collaborazione proseguirà fino al terzo Slam della stagione, in programma dal 30 giugno al 13 luglio.
    Notizie contrastanti invece per Lucas Pouille: dopo il drammatico infortunio al tendine d’Achille nella finale del Challenger di Lille, inizialmente il francese aveva ipotizzato il ritiro. Tuttavia, meno di 24 ore dopo, ha deciso di sottoporsi all’intervento chirurgico per tentare un ultimo ritorno: “Farò tutto il possibile per tornare. Ci vediamo presto”, ha scritto sui social prima dell’operazione.
    Nel frattempo, Serena Williams continua la sua vita lontano dai campi da tennis, questa volta con una sorprendente apparizione al Super Bowl come ballerina durante lo show di Kendrick Lamar nell’intervallo, esibendosi sulle note di “Not Like Us”.
    A Buenos Aires, Alexander Zverev si prepara per l’ATP 250 con grandi ambizioni: “Voglio dare il meglio per vincere qui. Spero che venga tanta gente e si crei un’atmosfera da calcio. È molto importante avere questi tornei in Sudamerica, il tennis è e deve rimanere uno sport globale”, ha dichiarato il tedesco, che ha poi rivelato il suo prossimo grande obiettivo: “Il mio prossimo traguardo è Roland Garros. Voglio continuare a credere di essere abbastanza forte per vincere uno Slam.”
    Gael Monfils ha annunciato il suo ritiro dall’ATP 250 di Marsiglia 2025 a causa di uno strappo muscolare al quadricipite destro. Il tennista francese è apparso visibilmente dispiaciuto in conferenza stampa, ma ha spiegato la necessità di questa decisione precauzionale.“Alla mia età, un infortunio importante potrebbe significare la fine della mia carriera, quindi sono costretto a saltare questo evento”, ha dichiarato Monfils, che non ha voluto rischiare di aggravare il problema fisico.Il francese non chiude completamente le porte a un rapido rientro, annunciando che volerà a Doha per valutare le sue condizioni e tentare di recuperare in tempo per il torneo. Una decisione che dimostra la cautela con cui il veterano transalpino deve ormai gestire il suo fisico per prolungare la sua carriera.Una rinuncia particolarmente dolorosa per Monfils, che avrebbe voluto regalare spettacolo davanti al pubblico di casa a Marsiglia, ma la prudenza ha prevalso sulla voglia di scendere in campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger): I risultati completi di Lunedì 10 Febbraio 20

    Scritto da Spider 99
    Scritto da Patrizio ReconditoSu Cinà Carboni e Vito Darderi non nutro nessuna possibilità di un futuro tra top 50Cinà non ha proprio il punch, e senza vincenti non si arriva da nessuna parte; Carboni troppo basso e non essendo un talento secondo me farà fatica pure a raggiungere la top 150; su Darderi vale lo stesso discorso per Carboni a meno che non aumenti almeno di 15 cm ma la vedo dura

    ma che paragone è ?? cinà è’ nettamente superiore agli altri 2 ed è già intorno a 500 sto. in ogni caso darderi jr e ‘ 2008, e ‘ troppo presto. su carboni ti do ragione,gli manca troppo per potere essere un top 50, speriamo arrivi a fare qualche quali slam come ad esempio già messi o pellegrino. per cina e’ prematura qualsiasi valutazione, sarà importante vedere se riesce a chiudere questo 2025 in zona quali slam ( 230-240).
    Spider, è il solito maestro federale che cambia nick ogni due giorni e trolla. Ma gli rispondi pure seriamente? Stavolta ha trollato in modo palese con la battuta da disagiato sui 15 cm necessari a Darderi.
    Questa è gente che andrebbe bannata a vita perché disturba le conversazioni serie, anche animate ma serie e intellettualmente oneste.
    Non rispondiamo per favore e questa immensa palude umana si prosciugherà da sola. LEGGI TUTTO

  • in

    L’ATP volta le spalle al Sudamerica: è polemica sul calendario 2026

    L’ATP volta le spalle al Sudamerica: è polemica sul calendario 2026

    Il tennis sudamericano alza la voce contro l’ATP, accusata di marginalizzare sempre più i tornei della regione. Al centro delle polemiche le recenti decisioni che penalizzano in particolare il torneo di Buenos Aires, storico appuntamento del circuito che dal 2026 si troverà in una posizione ancora più scomoda nel calendario.
    “L’ATP sta commettendo un grave errore”, ha denunciato Tomas Etcheverry. “Hanno aggiunto tornei dove ce n’erano già, hanno elevato eventi dove non era necessario. Ci hanno danneggiato. Quando hanno tolto Cordoba non è stato giusto. Il tour qui diventa troppo breve: se ci togli un torneo e per di più non elevi questo da 250 a 500 non ci stanno dando quello di cui abbiamo bisogno.”
    La situazione si aggraverà ulteriormente nel 2026, quando il torneo di Buenos Aires si troverà a competere con due ATP 500 (Dallas e Rotterdam) e sarà programmato appena due settimane dopo gli Australian Open, in coincidenza con le qualificazioni di Coppa Davis.
    Anche Alexander Zverev, prima testa di serie del torneo argentino, si è unito alle critiche, sottolineando la passione unica di paesi come Argentina e Brasile per il tennis. Nonostante gli sforzi organizzativi di Buenos Aires, che ha completamente rinnovato le sue infrastrutture puntando a un upgrade di categoria, l’ATP sembra orientata a privilegiare altre aree geografiche.La decisione di elevare tornei come Doha e Dallas, eventi con meno storia e tradizione, lasciando Buenos Aires come ATP 250, è vista come l’ennesimo segnale di disinteresse verso una regione che conta numerosi giocatori nella top 100 e top 200. “Possiamo competere in quantità con qualsiasi continente”, ha aggiunto Etcheverry, “chiediamo solo che si rendano conto che anche qui vogliamo vedere il grande tennis.”
    Il rischio è che la storica “gira” sudamericana sulla terra rossa, già privata del torneo di Cordoba, possa ulteriormente perdere peso nel calendario ATP, in un circuito sempre più orientato a promuovere i tornei di categoria superiore.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic pronto al rientro: “A Doha per il titolo numero 100”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Novak Djokovic è pronto a tornare in campo dopo il ritiro in semifinale agli Australian Open 2025. Il campione serbo, che si è completamente ripreso dall’infortunio muscolare subito nel match contro Alcaraz, ha confermato la sua partecipazione al torneo di Doha in un’intervista rilasciata a Vijesti durante un soggiorno in Montenegro.
    Il recupero e il rientro“La lesione è completamente guarita e sono pronto per nuovi successi”, ha dichiarato Djokovic. “Lo staff medico mi ha dato il via libera per allenarmi. Il torneo di Doha inizia tra sette giorni e mantengo la mia tabella di marcia. Ultimamente ho avuto più infortuni che nei primi 15 anni di carriera: forse è dovuto all’età, ma il mio corpo mi ascolta ancora e mantengo quella fiamma interiore per raggiungere nuovi obiettivi.”
    Gli Australian Open e le ambizioniSul suo ritiro a Melbourne, Djokovic mantiene un atteggiamento positivo: “Con il livello mostrato contro Alcaraz nei quarti, credo che avrei avuto ottime possibilità contro Zverev in semifinale e, se fossi stato in salute, anche contro Sinner. Il livello di tennis raggiunto in Australia è promettente per il resto della stagione.”Gli obiettivi immediati sono chiari: “Spero che il titolo numero 100 possa arrivare a Doha, lo inseguo da ottobre. Quanto al 25° Slam, è una sfida molto più grande, ma credo di poterci riuscire. Se non credessi di poter competere a questo livello con i migliori al mondo, non continuerei a giocare.”
    La nuova generazioneParlando dei giovani talenti, Djokovic ha speso parole di elogio particolare per Alcaraz e Sinner, che stanno sviluppando una nuova rivalità: “Alcaraz ha sempre brillato non solo per il suo tennis e i suoi incredibili successi in giovane età, ma per essere un tennista corretto e gentile con tutti. Quando perde, lo fa con il sorriso, cosa impressionante per qualcuno così giovane. Si comporta come se fosse nel circuito da 10 anni.”
    Il momento attualeIl serbo ha anche riflettuto sul suo momento attuale: “Mi trovo in bilico tra il desiderio di godermi quanto raggiunto, affrontando partite e tornei in modo più rilassato, e la mentalità vincente a cui sono sempre stato abituato, dove solo il titolo rappresenta un successo. Mi ha sorpreso vedere come molti abbiano considerato la semifinale agli Australian Open un successo: forse suona strano, ma per me, con tutto quello che ho ottenuto in carriera, non è ciò che cercavo.”
    La passione che continuaSul perché continui a giocare, Djokovic ha concluso con una riflessione profonda: “Principalmente perché amo questo sport. Il tennis è ciò che più mi fa crescere come persona. Durante una partita attraversi un milione di emozioni: alcune bellissime, altre terribili. Passi attraverso dubbi, critiche, estasi, rabbia, piacere… Sento di poter ancora ispirare le giovani generazioni a prendere in mano una racchetta. Questo mi motiva, mi dà forza. Mi piacerebbe che tutti iniziassero a giocare a tennis, ma sarei soddisfatto se dessero una chance a qualsiasi sport, perché l’attività fisica è fondamentale per la salute fin da giovani.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    “Shapo”, non è mai troppo tardi

    Denis Shapovalov, campione a Dallas (foto ATP site)

    La fretta che affligge la società moderna è il vero male del secolo. Tutto e subito, colpa dell’incredibile sviluppo tecnologico che ci ha portato a fare mille cose tutte insieme e pretendere che ogni questione si possa fare, gestire ed ottenere con un click, scorrendo un dito su di uno schermo o via dicendo. Tutto poi deve essere eccezionale, grandissimo, incredibile. O arrivi al n.1 o niente, non c’è la via di mezzo. Si è perso il gusto dell’attesa e, nella vita come nello sport, la serena accettazione che non si possa vivere di superlativi; anche che la maggior parte delle volte si perde perché banalmente c’è qualcuno più bravo di noi, che ha lavorato meglio o possiede abilità superiori. Immagini te stesso al massimo perché senti di averne le qualità e il contesto intorno ti fa credere che la scalata sia lì a un passo, che non manchi proprio niente per farcela. Invece, non accettare i propri difetti è quel che ti fa cedere giù, sempre più in basso… Questo preambolo è necessario per inquadrare nel tennis l’accettazione della difficoltà nel maturare e raggiungere risultati importanti, anche quando si è animati da un talento vero, colpi incredibili e un potenziale notevolissimo. È quello che ha vissuto sulla propria pelle Denis Shapovalov, talento considerato epocale ma scivolato nell’ombra per colpa di problemi fisici e soprattutto una grave difficoltà nel crescere dal punto di vista personale, della mentalità e nella gestione dello stress che è implicito nel tennis. Il canadese è salito agli onori della cronaca per il bellissimo successo all’ATP 500 di Dallas, il suo più importante titolo in carriera, terzo in assoluto dopo Stoccolma 2019 e Belgrado 2024. Sono passati ben 5 anni dal primo alloro in Svezia, alla fine quella stagione, e il secondo in Serbia, alla fine dell’anno da poco andato in archivio. In questi cinque anni di mezzo ne è passata di acqua sotto ai ponti e il buon Denis ha vissuto qualche momento di grande spolvero, come la semifinale a Wimbledon 2021, ma anche e soprattutto una serie infinita cadute rovinose, bruttissime, figlie di ataviche debolezze tecniche e mentali. Dopo i gravi problemi fisici al ginocchio che hanno penalizzato il suo ultimo anno e mezzo, “Shapo” sembra rinato. Soprattutto, è un po’ cambiato.
    Già a Belgrado 2024 si era visto uno Shapovalov più calmo. Sereno forse ancora no, ma decisamente meno su giri, privo quell’attitudine un po’ “bullesca” che tanto lo ha penalizzato e obnubilato, rendendolo incapace di capire il contesto intorno a se, cosa stessa facendo l’avversario e quindi tarare giusto un minimo i suoi fendenti per applicare un briciolo di razionalità alla sua smisurata esuberanza. Questa settimana a Dallas si è avuta la conferma di quanto Denis stia migliorando nella gestione delle emozioni e nella selezione dei suoi colpi. Certamente il fisico è tornato in grande spolvero e le sue gambe formidabili sono tornate a generare tantissima spinta, ma è nella misura e lucidità ad aver fatto un deciso passo in avanti. Non puoi battere 3 top10 in un torneo (Fritz, Paul e Ruud) in match belli tirati se non riesci a tenere i nervi più saldi e giocare colpi non solo spettacolari ma anche efficaci al momento giusto. L’evidenza viene in finale, ieri sera vs. Ruud: 13 Ace nel primo set, molti tirati in momenti chiave. Il “classico Shapo” (o “sciupo” come bonariamente in passato l’ho ribattezzato in diverse brutte sconfitte…) lì avrebbe tirato a 300 all’ora per scappare emotivamente dal momento duro, o la va o spacca. Invece stavolta no, contro il tosto norvegese ha piazzato diversi Ace con un servizio controllato e preciso, come tanti sono stati i diritti calibrati con spin e quel mezzo metro di margine rispetto alle righe che sempre gli era mancato. Non ha perso il suo essere show-man, l’attacco un po’ spericolato e la spallata di rovescio a tutto braccio, ma quelli sembrano non esser più la base del suo gioco.
    Tanto e bene sembra aver lavorato Janko Tipsarevic, al suo fianco da un po’ di mesi. Il serbo è sempre stato tennista solido, in grado di contenere l’estro nella praticità, arrivando a risultati eccezionali in rapporto dal suo tennis. “Lui conosce cosa sto passando e cosa sento nel corso dei match, può guidarmi molto nel tornare al massimo livello. Ho sofferto tanti problemi fisici e di altro tipo, sono animato solo dalla voglia di tornare al massimo del mio potenziale, se ero arrivato in top10 non era stato per caso, sento di potercela fare di nuovo” aveva affermato il canadese lo scorso gennaio in Australia all’inizio dell’anno. Un focus superiore, che lo rende propositivo ma meno distruttivo. Questa era forse la parola che meglio descriveva il suo malessere agonistico in passato: una negatività che lo portava a non prendersi mai la responsabilità per i propri errori e problemi, trovando sempre un’ottima scusa per non fare un salto di qualità. Solo accettando i propri difetti e ascoltando chi ti è a fianco forse ce la puoi fare. È inutile riguardare i filmati delle proprie sconfitte esaltandosi per 3-4 giocate da Highlights se non cogli i motivi che ti hanno portato a sbagliare troppi colpi e gestire male emozioni e tattica, venendo sconfitto. Probabilmente Denis ha finalmente capito i veri motivi dei suoi problemi agonistici, e in campo lo si nota meno agitato, più calmo e pensante.
    Nel tennis la maturazione è un percorso del tutto personale, difficile e non privo di insidie. Shapovalov nella settimana di Dallas ha affermato di sentirsi molto tranquillo, con il suo team, la fidanzata e anche un piccolo cane con il quale si è messo a giocare prima dei match, ricavandone serenità. Forse la serenità era anche quel che gli mancava, troppo animato da una smania di arrivare che finiva per bloccarlo. “Questo successo non è solo mio, ma anche della mia squadra. Tutti hanno fatto un grande sforzo affinché potessi competere di nuovo al massimo e sentire fiducia nel mio ginocchio per esibirmi al mio miglior livello. Ci sono stati momenti in cui dubitavo di poter continuare a essere un tennista, quindi questo titolo significa molto per me perché ho attraversato un periodo in cui era impossibile giocare a tennis senza soffrire” ha affermato dopo il successo in Texas. “È chiaro che devo basare il mio tennis sull’essere aggressivo e conquistarmi il punto, ma sto cercando di essere più intelligente nella selezione dei colpi. Accumulare fiducia è vitale affinché ciò accada e la vittoria di questa settimana contro Fritz mi ha fatto capire che sono in grado di battere ancora i migliori”. Difficilmente in passato Denis affermava cose del genere, piuttosto si lagnava per qualcosa o assicurava che avrebbe battuto tutti a furia di pallate. Non è così che si vincono i tornei.
    C’è stato un altro passaggio nella finale di Dallas che rivela alla perfezione il “nuovo” Shapovalov. Tiebreak del primo set, lo gioca benissimo, aggressivo e in spinta. Commette un errore banale col diritto, ma rimedia subito servendo da campione e portandosi avanti 6 punti a 4, a due set point. Serve, attacca col diritto ma il passante del rivale è deviato dal nastro e perde il punto. Ecco, Denis 1.0 avrebbe bestemmiato contro tutte le divinità possibili invocando una sfiga atavica che lo perseguita proprio nei momenti cruciali, avrebbe perso focus e si sarebbe incaponito, con rabbia alle stelle, tirando tre pallate senza senso, ovviamente fuori, perdendo così il tiebreak, il focus sull’incontro e venendo irrimediabilmente sconfitto. Invece stavolta il Denis 2.0 non ha battuto ciglio, è tornato in risposta e si è preso il punto, il tiebreak, decollando quindi come un Concorde verso il meritato successo. Non c’è un altro sport come il tennis nel quale sia così decisivo accettare e gestire la frustrazione. Se Shapovalov finalmente ci riesce, beh, abbiamo ritrovato un grande talento ed è una bellissima notizia. Non è mai troppo tardi per maturare e svoltare. Ognuno ha i suoi tempi e modi. Denis forse c’ha messo un bel po’ e serviranno altre conferme prima di “cantare vittoria”, ma l’imperfezione è parte della bellezza di ciascuno di noi, è quello che ci rende unici e affascinanti. Proprio come quei colpi impossibili del canadese, quelli che fanno sognare…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Classifica ATP Italiani: Mattia Bellucci in top 70. Luciano Darderi perde 13 posti

    Bellucci supera 3 azzurri in un colpo solo e mette la freccia per il quarto.Sulla soglia della Top32 (teste di serie Indian Wells/Miami) abbiamo 4 azzurri in meno di 100 punti, spero che almeno uno entri nel gruppo delle tds.Vavassori si è avvicinato considerevolmente alla zona quali Slam, ma se non fa bene a Manama (Ch125) scenderà perché deve scartare 63 punti dal 250 di Buenos Aires 2024. LEGGI TUTTO