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    Note e curiosità statistiche sulla finale di Champions raggiunta da Trento

    Di Redazione Alcune statistiche e curiosità emerse dopo la qualificazione alla Finale di di 2021 CEV Champions League di Trentino Volley. Indipendentemente dal risultato finale, la decima partecipazione al massimo torneo continentale per Club di Trentino Volley rappresenterà la sua più lunga cavalcata in campo internazionale di sempre. La Società di via Trener nell’edizione 2021 della CEV Champions League ha già disputato tredici partite, tenendo conto che il suo avvio di torneo è iniziato già a settembre e ha visto Giannelli e compagni protagonisti di due turni preliminari di qualificazione prima della Main Phase. La singolare circostanza è dovuta al fatto che la Trentino Itas abbia preso parte alla manifestazione grazie ad una wild card concessa dalla CEV e non per meriti sportivi, visto che ai fini della qualificazione faceva testo la classifica del campionato italiano 2019/20 al momento dell’inizio del lockdown (con Civitanova, Modena e Perugia quindi davanti a Trento). La squadra di Lorenzetti è l’unica di sempre a cui è riuscita l’impresa di arrivare fino in fondo partendo dal primo turno preliminare. Con la qualificazione staccata mercoledì sera in Umbria, Trentino Volley ha confermato il proprio recente trend in merito alle Finali delle Coppe Europee, a cui accede regolarmente almeno ogni due anni da sei stagioni a questa parte. Dal 2015 in poi, la Società di via Trener negli anni solari dispari è sempre arrivata all’ultimo atto della competizione continentale a cui era iscritta: nel 2015 giocando la finale di CEV Cup (persa poi al golden set a Mosca), nel 2017 in CEV Cup (persa anche in questo caso al golden set a Tours), nel 2019 in CEV Cup (vinta ad Istanbul) ed appunto nel 2021 in CEV Champions League. In questo lasso di tempo c’è stata anche l’eccezione che conferma la regola: anno 2016, finale di Champions League, persa al tie break con Kazan a Cracovia. Cinque finali continentali in sette stagioni; di fatto Trentino Volley ha mancato la qualificazione all’ultimo atto di un torneo CEV solo nel 2018, tenendo conto che nel 2020 la sua corsa in Champions League è stata interrotta causa pandemia. l confronto del primo maggio all’AGSM Forum di Verona fra Trentino Itas e Groupa Azoty Kedzierzyn-Kozle sarà contraddistinto da illustri ex di turno. Da un parte ci sarà Nikola Grbic, allenatore della squadra polacca, ma al tempo stesso indimenticato capitano e palleggiatore dei primi due titoli della storia di Trentino Volley: scudetto 2008 e, guarda caso, Champions League 2009; dall’altra invece ci saranno Nimir Abdel-Aziz e Dick Kooy, che hanno vestito insieme la maglia del Kedzierzyn-Kozle nel corso della stagione 20014-15, in cui guarda caso, ci fu spazio anche per un doppio confronto di semifinale fra i due Club (CEV Cup, turno passato da Trento). La seppur ininfluente sconfitta di mercoledì sera al PalaBarton di Perugia per 2-3 ha chiuso la striscia di tredici vittorie consecutive nelle Coppe Europee di Trentino Volley che durava dal 13 febbraio 2020 (ko casalingo con la Lube in Champions). Il filotto appena terminato rappresenta la seconda miglior serie gialloblù di sempre in Champions League; la prima comprende quindici affermazioni di seguito ed è stata realizzata fra il 4 novembre 2008 (3-0 casalingo sul Bled) ed il 5 gennaio 2010 (sconfitta per 1-3 a Mosca). Nell’attuale rosa di Trentino Volley sono due i giocatori presenti anche alla precedente Finale di CEV Champions League disputata da Trentino Volley, il 17 aprile 2016 alla Tauron Arena di Cracovia: il palleggiatore (e ora Capitano) Simone Giannelli ed il libero Carlo De Angelis, entrambi cresciuti nel settore giovanile gialloblù. Per loro due il match dell’AGSM Forum di Verona sarà l’occasione giusta per provare a scrivere un finale differente nel torneo. Quella del primo maggio all’AGSM Forum sarà la seconda Finale di sempre di una competizione ufficiale che Trentino Volley giocherà a Verona. L’unico precedente è riferito all’epilogo della Coppa Italia 2011, giocata proprio nell’impianto scaligero il 23 gennaio e persa per 0-3 contro Cuneo guidata in regia proprio da Nikola Grbic. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Solè: “Siamo delusi, ci credevamo. Ora testa al campionato”

    Di Redazione Non riesce alla Sir Sicoma Monini Perugia l’ennesima grande impresa in Champions League.I Block Devils sognano la rimonta per due set e tre quarti, poi l’Itas Trentino reagisce, vince in volata il terzo parziale e si impone di prepotenza anche nel quarto staccando il biglietto per la finale di Verona. Nell’ininfluente tie break, con le squadre rivoluzionate, Perugia coglie la platonica vittoria del match. È questa la stringata sintesi della serata del PalaBarton nel ritorno della semifinale di Champions. Una serata amara per i colori bianconeri. Una serata di certo radicalmente diversa da quella della sfida d’andata perché Perugia stavolta è scesa in campo concentrata e volitiva, convinta di poter ribaltare una situazione complicatissima. E per due set abbondanti ci era anche riuscita con un gioco corale e con battuta ed attacco che giravano a mille. Il terzo parziale, quello a conti fatti risultato decisivo, è vissuto sul filo dell’equilibrio fino al 22-22. La zampata decisiva è stata della squadra ospite ed il 23-25 finale ha probabilmente deciso la qualificazione perché poi nel set successivo Trento è volata, mentre Perugia ha accusato il colpo commettendo 12 errori diretti. I 9 ace (3 per Plotnytskyi e Leon), i 12 muri vincenti (3 di Ricci) ed il 53% finale in attacco di squadra non rendono meno amara la conclusione dell’avventura europea di Perugia che esce di scena ad un passo dalla finale.Resta, questo sì, la prestazione fornita per larga parte del match dalla squadra. Una prestazione da cui, smaltita l’ovvia delusione del momento, i Block Devils devono ripartire perché tra due giorni si torna a giocare con gara 1 di semifinale playoff contro Monza. Sebastian Solè (Sir Sicoma Monini Perugia): “Stava andando come volevamo, anche il terzo set lo abbiamo giocato bene e quella era forse l’occasione da cogliere. Peccato perchè ci credevamo e stasera chiaramente siamo delusi. Ma sono anche orgoglioso di quello che abbiamo fatto perchè siamo stati sempre lì. Adesso dobbiamo pensare al campionato”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lo Zaksa l’ha fatto ancora: Zenit battuto al Golden Set ed è finale

    Di Redazione Per la prima volta nella sua storia lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle approda alla finale della Champions League maschile, e lo fa nel modo più spettacolare ed emozionante possibile. Sconfitta in casa dallo Zenit Kazan per 2-3, lo stesso punteggio dell’andata (17-25, 25-16, 25-21, 28-30, 18-20), la squadra polacca si dimostra ancora una volta infallibile nel Golden Set, che già l’aveva premiata contro Civitanova: il 15-13 vale la qualificazione alla Super Final del 1° maggio a Verona, dove lo Zaksa – dopo aver eliminato le due finaliste del 2019 – troverà la vincente tra Perugia e Trento. Dopo la sfida thrilling di Kazan, quella che va in scena in terra polacca è un’altra battaglia: lo Zaksa va nettamente sotto in ricezione nel primo set, ma reagisce con un secondo parziale perfetto (25-12) e vince con un buon margine anche il terzo. Nel quarto la squadra di Grbic si porta avanti 21-18 e ha ben cinque occasioni per chiudere, tutte annullate: alla fine la spunta lo Zenit sul 28-30, esattamente come all’andata ma a parti invertite. Si va al tie break: lo Zaksa ha altri due match point (14-13, 15-14), ma non li sfrutta e cede ai vantaggi. L’incredibile rimonta dei russi si ferma però al Golden Set, in cui la squadra polacca si fa riavvicinare dall’11-7 al 12-11, chiudendo però al secondo tentativo dopo quasi 3 ore di lotta. Una prestazione ancora una volta di altissimo livello quella di Toniutti e compagni, che fanno meglio dei rivali al servizio (8 ace) e in ricezione, reggendo il ritmo in attacco e a muro: 21 punti a testa per Semeniuk e Kaczmarek, 13 per il centrale David Smith (9 su 12 in attacco e 2 muri). Allo Zenit non bastano la prova super di Mikhaylov (27 punti con il 68%) e quella più che buona di Ngapeth (22), anche perché Bartosz Bednorz stecca la partita e viene sostituito da Voronkov dopo il terzo set. Quella di Verona sarà dunque la prima finale senza Kazan dal 2015 (anche se lo scorso anno la squadra russa era già stata eliminata prima della sospensione per la pandemia). Grupa Azoty Kedzierzyn Kozle-Zenit Kazan 2-3 (17-25, 25-16, 25-21, 28-30, 18-20) Golden Set 15-13Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle: Zatorski (L), Kaczmarek 21, Kochanowski 8, Rejno ne, Toniutti, Staszweski ne, Kluth 1, Sliwka 17, Semeniuk 21, Smith 13, Depowski ne, Prokopczuk, Zawalski ne, Banach (L) ne. All. Grbic.Zenit Kazan: Voronkov 9, Surmachevskiy, Volvich 6, Alekno, Volkov 6, Ngapeth 22, Bednorz 7, Krotkov (L) ne, Butko 2, Kononov ne, Zemchenok 1, Smolyar ne, Golubev (L), Mikhaylov 27. All. Alekno.Arbitri: Kovar e Mezoffy (Ungheria).Note: Incontro disputato a porte chiuse. Zaksa: battute vincenti 8, battute sbagliate 19, attacco 55%, ricezione 45%-22%, muri 5, errori 31. Zenit: battute vincenti 5, battute sbagliate 18, attacco 56%, ricezione 41%-22%, muri 10, errori 31. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Il sogno di Busto Arsizio sfuma in semifinale contro un VakifBank stellare

    Di Eugenio Peralta Non si ripete il miracolo dell’andata per la Unet E-Work Busto Arsizio: la squadra biancorossa si arrende in tre set al VakifBank Istanbul nella semifinale di ritorno e vede svanire il sogno della qualificazione alla Super Final di Champions League femminile. A Verona, il 1° maggio, sarà la squadra di Giovanni Guidetti a sfidare l’A.Carraro Imoco Conegliano nella sfida più attesa tra le due grandi corazzate del volley europeo. La partita della E-Work Arena ristabilisce probabilmente rapporti di forza più simili a quelli effettivi tra le due squadre, anche se per Busto la punizione è davvero severa: tramortita dal parziale di 0-9 che apre l’incontro, la squadra di Musso di fatto non riesce mai a rialzarsi, punita dalle straordinarie potenza e lucidità delle turche ma anche da errori banali e da un atteggiamento troppo remissivo. La serata da incubo delle “Farfalle” è certificata dai numeri di Alessia Gennari (33% di ricezione positiva), Alexa Gray (17% in attacco) e Jovana Stevanovic, ma è tutta la squadra a steccare completamente la gara: tra le poche a salvarsi c’è Ana Escamilla, subentrata nel terzo set a Gray. Dall’altra parte c’è, in poche parole, una macchina perfetta: terrificante al servizio con Gabi e Rasic, letale in attacco con Isabelle Haak (26 punti con il 56%) e Michelle Bartsch, guidata da una Maja Ognjenovic che ha sepolto sotto un macigno le insicurezze dell’andata, la squadra turca sembra giocare a un ritmo doppio rispetto alle avversarie. La doppia sfida con Busto dimostra che metterla in difficoltà è possibile, ma anche che la risposta può essere molto dura da assorbire: alla Unet E-Work, che aveva già compiuto una serie di fantastiche imprese per arrivare fin qui, forse non si poteva chiedere di più. I SESTETTI – Formazioni tipo per entrambe le squadre. Busto Arsizio si presenta con Poulter in palleggio, Mingardi opposta, Stevanovic e Olivotto al centro, Gray e Gennari in banda e Leonardi libero; risponde il Vakif con Ognjenovic in diagonale a Haak, Rasic e Gunes centrali, Gabi e Bartsch schiacciatrici di posto 4 e Aykac come libero. 1° SET – Nei primi 3 scambi ci sono due errori di Busto con Mingardi e Gray, intervallati dall’attacco vincente di Haak (0-3); poi arrivano anche due ace di Gabi per lo 0-5 e Musso deve subito fermare il gioco. Al rientro il parziale continua: Stevanovic sbaglia, Haak imperversa in attacco e a muro e arriva un nuovo time out sullo 0-9. I primi due punti biancorossi arrivano con Mingardi e un errore di Bartsch (2-9), subito però il Vakif risponde con i muri di Rasic e Haak per il 2-12. La supremazia delle turche continua ad apparire schiacciante e Gabi firma anche il 4-16, poi Haak allunga ancora (6-19). Nel finale Busto dà segnali di risveglio, prima con il muro di Olivotto e poi con gli attacchi di Mingardi (12-21), ma le ospiti conducono in porto il set senza problemi sul 13-25. 2° SET – Il parziale sembra da subito più equilibrato, con Gray e Stevanovic efficaci in attacco; i mani out di Bartsch e Gabi regalano però il primo break al Vakif (3-5). Il pallonetto vincente di Haak apre la strada a un altro allungo sul servizio firmato da Gabi e dalla stessa svedese, che porta Musso al time out sul 4-9. Mingardi prova a rispondere (6-10), ma Gray sbaglia e Bartsch infierisce per il 7-14; Musso ferma di nuovo il gioco. Al rientro l’ace di Gunes e l’errore di Olivotto portano il punteggio sul 7-16; la centrale esce per lasciare il posto a Herrera Blanco, che firma il muro del 10-17. L’errore di Haak e il muro vincente di Mingardi riavvicinano la Unet E-Work (13-18), ma Gunes tiene avanti il Vakif (14-20). Haak allunga di nuovo con due attacchi consecutivi (15-23), Gunes a muro si procura il set point e Bartsch chiude i conti sul 15-25. 3° SET – Rientra Olivotto nel sestetto di Busto, che sigla il primo punto con Mingardi: per la prima volta nel match la squadra di casa si porta avanti (3-1) grazie alla stessa opposta, che impallina Bartsch con un ace. Immediato però arriva il controbreak del Vakif: prima la stessa Bartsch pareggia, poi Rasic e Haak firmano il 3-6. Gray prova a tenere la Unet E-Work in quota (5-8), ma Rasic colpisce con l’ace del 6-10 e Musso deve sostituire proprio la schiacciatrice canadese con Escamilla. La spagnola contribuisce a tenere a galla Busto (8-12) ma solo per poco: il servizio di Gabi vale l’8-15 e il Vakif dilaga con il muro di Rasic (9-17). Haak fa il bello e il cattivo tempo in attacco (10-19), Escamilla è tra le ultime ad arrendersi e firma il muro del 13-20. Poi Haak con un muro vincente porta il punteggio sul 14-23, Olivotto manda out concedendo il match point e la chiusura è affidata a Bartsch (15-25). Unet E-Work Busto Arsizio-VakifBank Istanbul 0-3 (13-25, 15-25, 15-25)Unet E-Work Busto Arsizio: Poulter, Olivotto 1, Gennari 2, Bonelli ne, Gray 5, Leonardi (L), Mingardi 16, Piccinini ne, Cucco (L) ne, Stevanovic 3, Escamilla 3, Bulovic ne, Herrera Blanco 1. All. Musso.VakifBank Istanbul: Orge (L) ne, Ozbay ne, Senoglu ne, Aykac (L), Akman ne, Gurkaynak ne, Ismailoglu ne, Gabi 10, Haak 26, Bartsch 15, Yilmaz ne, Rasic 4, Ognjenovic 1, Gunes 5. All. Guidetti.Arbitri: Wolf (Svizzera) e Goncalves (Portogallo).Note: Incontro disputato a porte chiuse. Busto A.: battute vincenti 1, battute sbagliate 2, attacco 25%, ricezione 37%-13%, muri 5, errori 14. Vakif: battute vincenti 6, battute sbagliate 6, attacco 50%, ricezione 50%-26%, muri 8, errori 12. LEGGI TUTTO

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    Asia Wolosz: “Sognavamo questa finale dall’anno scorso”

    Di Redazione MVP incontrastata della semifinale di ritorno dominata dall’A.Carraro Imoco Conegliano contro Novara, Joanna Wolosz si gode un successo molto sentito: “Siamo molto contente – commenta a fine gara la palleggiatrice polacca – abbiamo giocato bene, dimostrando che siamo una grande squadra e ognuna di noi sa giocare bene a pallavolo. Abbiamo sognato questa finale dall’anno scorso, adesso finalmente la giochiamo e non vediamo l’ora, domani sapremo contro chi sarà“. Wolosz analizza così la partita: “Il primo set l’abbiamo giocato benissimo, quasi senza storia, mentre nel secondo abbiamo abbassato un po’ il livello e loro hanno spinto un po’ di più. Nel terzo, però, siamo partite forte fin da subito e sono molto contenta che tutte abbiano avuto la possibilità di entrare in campo, dimostrando di aver meritato questa finale. È un bene che siamo già qualificate e ora possiamo concentrarci sul campionato: festeggiamo un po’ e da domani pensiamo ai play off”. Grande soddisfazione anche per il presidente Piero Garbellotto: “Quest’anno non c’è il Vinitaly, ma porteremo noi il Prosecco a Verona per brindare a un’altra finale. Sarà tutta da giocare, ma siamo contentissimi di averla raggiunta e di averlo fatto così, con una prova veramente impeccabile, un primo set a 300 all’ora, un secondo combattuto e un terzo in cui tutte hanno avuto spazio. Siamo orgogliosi di questo risultato e speriamo di mantenere questo ritmo e questa condizione di forma anche nel prossimo mese, che sarà quello decisivo“. (fonte: Facebook Imoco Volley) LEGGI TUTTO

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    Conegliano detronizza Novara e conquista la Super Final

    Di Redazione L’A.Carraro Imoco Conegliano è la prima finalista della Champions League femminile: non ha storia neppure nella gara di ritorno il derby italiano con l’Igor Gorgonzola Novara, che deve così cedere lo scettro conquistato nel 2019. Dopo il 3-0 dell’andata, l’Imoco vince in meno di un’ora i due set necessari per centrare la qualificazione alla Super Final del 1° maggio a Verona, e si aggiudica poi anche il terzo malgrado gli ingressi di molte seconde linee. L’avversaria delle Pantere in finale uscirà dalla sfida di domani tra Unet E-Work Busto Arsizio e VakifBank Istanbul (3-2 per le italiane all’andata). La vittoria delle gialloblu è l’ennesima impressionante prova di forza (57esima vittoria stagionale), anche perché ottenuta senza Miriam Sylla e Raphaela Folie, ancora non al meglio: da valutare le condizioni di entrambe. Le sostitute sono tra le migliori in campo: McKenzie Adams chiude con 16 punti e il 52% in attacco, malgrado una ricezione da dimenticare, e Sarah Fahr va in doppia cifra con 6 attacchi e 4 muri-punto. Magistrale come al solito anche Paola Egonu (15 punti con il 67% in attacco), perfettamente imbeccata come le compagne di squadra dalla MVP Joanna Wolosz. Severa la punizione per Novara, che le prova davvero tutte partendo con Daalderop in sestetto, una mossa che non dà alcun risultato, poi sostituendo la disastrosa Smarzek con Zanette e facendo rientrare Herbots: la sostanza non cambia, e l’unico lampo è il momentaneo recupero nel secondo set, dal 19-14 al 19-19, cancellato da un altro break dell’Imoco per il 24-21. Troppe le giocatrici dell’Igor sotto la soglia della sufficienza, da Chirichella (1 su 9 in attacco e nessun muro) a Hancock. La cronaca:L’A.Carraro Imoco si schiera con Wolosz-Egonu, Hill-Adams, De Kruijf-Fahr, libero De Gennaro; coach Lavarini risponde con Hancock-Smarzek, Daalderop-Bosetti, Washington-Chirichella, libero Sansonna. Nel primo set le Pantere partono a razzo, due punti di Hill e uno a testa per Egonu e Fahr lanciano 4-1 le padrone di casa. La partita è subito impostata su alti ritmi e difese che si danno da fare per tenere vivo il pallone. Mckenzie Adams, schierata al posto di Sylla rispetto al match di Novara, risponde bene e tiene l’A.Carraro Imoco avanti (8-4), poi con un gran muro su Smarzek e una ricostruzione perfetta propizia un ulteriore allungo gialloblù: 11-5 e primo time out di Novara. Wolosz e compagne continuano a martellare e la resistenza dell’Igor si sgretola su un turno di battuta velenoso di una scatenata Adams (15-6). Entra Herbots per Smarzek, ma le Pantere non sbagliano un colpo servendo bene, difendendo con furore e coinvolgendo in attacco tutte le bocche da fuoco (54% di squadra nel set contro il 29% delle ospiti). Paola Egonu mette giù palloni da altezze siderali (6 punti, 71% nel set), poi De Kruijf impiomba il 17-7 e c’è un altro time out per le ospiti. Il parziale è segnato e le Pantere restano spietate fino alla fine, con un’ottima Adams (6 punti nel set) e un gioco sempre più spumeggiante che permette la comoda chiusura 25-15 con la botta finale di Fahr. L’inizio del secondo parziale vede una reazione delle piemontesi (con Zanette al posto di Smarzek) che partono con grande spirito per giocarsi il tutto per tutto (2-5). La risposta di Conegliano non si fa attendere, Egonu bombarda e mura per il pareggio 7-7. L’Igor però non ci sta e prova a scappare ancora con le bordate di Caterina Bosetti e Zanette (9-12). L’opposta bellunese cerca di dare smalto all’attacco dell’Igor, ma le Pantere accendono lo special: Egonu si danna in difesa, con De Gennaro recupera palloni importanti, De Kruijf imperversa al centro, e l’A.Carraro Imoco sorpassa con un missile lungolinea di Egonu in battuta, 14-13. Time out di coach Lavarini, ma le Pantere non si fermano più: Hill colpisce, De Kruijf mura, altro ace impietoso di Paola Egonu e adesso è Novara a inseguire (17-13). Entra Herbots per le ospiti e un paio di guizzi della belga assieme a un muro di Washington riavvicinano pericolosamente l’Igor (19-18). Time out di coach Santarelli che vuole raffreddare i bollenti spiriti delle rivali, ma Novara ha preso fiducia e pareggia con Bosetti. Wolosz (MVP) e compagne non mollano la presa, l’A.Carraro Imoco stringe le maglie in difesa con Moki De Gennaro e chiude ogni spazio a muro: due “monster blocks” di Fahr e Hill (grande partita per Kim, 5 punti nel set con ricezione al 70%) regalano il 24-21. I primi due “Superfinal ball” li annulla Bosetti, ma la palla-qualificazione arriva con la bordata di Egonu: 25-23 e le Pantere hanno il pass per Verona. Nonostante la qualificazione la corazzata veneta continua a combattere e vola subito avanti 8-5 nel terzo set. Sul 13-9 entra Gicquel, poi Gennari, e il ritmo gialloblù resta altissimo. Proprio il doppio cambio confeziona punti importanti, “Lulù” firma il 16-13, poi difende propiziando il tap in di una Adams ispiratissima e in seguito spara a terra l’ace del 19-13. Le Pantere non si fermano più dando l’impressione di una trance agonistica inarrestabile. Sul 20-14 entrano anche Omoruyi e Caravello, poi Butigan, per la passerella finale che vede il trionfo dell’A.Carraro Imoco: 25-20 con la sassata finale di Gicquel per la 5° vittoria in 5 gare con Novara in questa stagione.  A.Carraro Imoco Conegliano-Igor Gorgonzola Novara 3-0 (25-15, 25-23, 25-20)A.Carraro Imoco Conegliano: Caravello, Gicquel 4, Butigan, De Kruijf 4, Folie (L) ne, Omoruyi, De Gennaro (L), Adams 16, Gennari, Wolosz, Hill 12, Sylla ne, Egonu 15, Fahr 10. All. Santarelli.Igor Gorgonzola Novara: Populini, Herbots 7, Napodano (L) ne, Zanette 4, Battistoni ne, Bosetti 10, Chirichella 1, Sansonna (L), Hancock 1, Bonifacio 2, Tajè, Washington 8, Smarzek 1, Daalderop 4. All. Lavarini.Arbitri: Ivanov (Bulgaria) e Puecher (Italia).Note: Incontro disputato a porte chiuse. Conegliano: battute vincenti 3, battute sbagliate 12, attacco 54%, ricezione 56%-21%, muri 8, errori 20. Novara: battute vincenti 4, battute sbagliate 7, attacco 36%, ricezione 50%-29%, muri 3, errori 14. 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    Busto pronta per il ritorno con il Vakifbank. Olivotto: “Siamo carichissime”

    Di Redazione Unet e-work Busto Arsizio e Vakifbank Istanbul sono pronte per l’ultima sfida: dopo la partita di andata, vinta per 3-2 dalla squadra di Marco Musso, le due squadre si affrontano ora nella battaglia decisiva, in programma mercoledì sera alle 18 alla e-work arena. In virtù del risultato della prima gara, per arrivare in finale le farfalle dovranno comunque vincere, con qualsiasi risultato, oppure perdere per 3-2 e poi aggiudicarsi il Golden set conclusivo. La squadra turca invece per andare a Verona dovrà vincere la gara per 3-0 o 3-1, oppure per 3-2 + Golden Set. Si giocherà senza pubblico ma l’entusiasmo dei tifosi italiani si è scatenato sui social dopo il successo in terra turca: i fan bustocchi, che hanno anche esaurito le scorte della maglia ufficiale versione Champions League della squadra, messa in vendita dalla società a un prezzo speciale, sognano la seconda finale della storia del club, che farebbe seguito a quella del 2015, giocata a Stettino e persa contro l’Eczacibasi. Per la Unet e-work Busto Arsizio, come rimarcato da coach Marco Musso al termine del primo match, sarà fondamentale entrare subito in partita in modo aggressivo, soprattutto con il servizio che a Istanbul ha cominciato ad essere efficace solo dal terzo set. In ogni caso servirà una super prestazione di squadra per Gennari e compagne perchè il Vakifbank si presenterà ferito e pronto a tutto per arrivare alla sua ennesima finale. Probabile che le due formazioni si presenteranno con i migliori sestetti, quelli visti nel match di Istanbul: Musso dovrebbe schierare Poulter – Mingardi, Olivotto – Stevanovic, Gray – Escamilla, Leonardi libero, Guidetti risponderà con Ognjenovic – Haak, Gunes – Rasic, Braga Guimaraes – Bartsch – Aykac libero. La centrale Rossella Olivotto presenta così la partita: “Partiamo da 0-0, il risultato dell’andata non ci dà molti vantaggi e in ogni caso meglio non fare calcoli contro squadre forti come il Vakifbank. Sicuramente nella partita di Istanbul, dopo un avvio complicato, abbiamo capito che possiamo giocare alla pari e alla e-work arena dovremo fare ancora meglio: sono sicura infatti che la squadra di Guidetti arriverà in Italia pronta ad aggredirci dal primo minuto per ribaltare la situazione. Noi rimaniamo con i piedi per terra, consapevoli che i giochi sono ancora aperti, ma siamo carichissime e daremo tutte noi stesse per centrare l’obiettivo”. Nell’altra semifinale Conegliano, che all’andata si è imposta per 3-0, cerca il bis in casa contro Novara (sempre mercoledì, start ore 20.30). Appuntamento per tutti i tifosi delle farfalle in tv, su Sky Sport 1 e RaiSport+ HD, ore 18.00. Streaming su www.eurovolley.tv (pay). Dopo questa super sfida di Champions, comunque vada, la UYBA non potrà certo rilassarsi: domenica alle 17, sempre alla e-work arena, è in programma Gara 1 dei quarti di finale play-off scudetto contro la vincente degli ottavi Scandicci – Bergamo. Unet e-work Busto Arsizio consiglia l’hashtag #UYBAvakifbank – #CLvolleyW La guida alla partita – Champions League – Semifinale di ritorno Unet e-work Busto Arsizio – Vakifbank Istanbul Mercoledì 24 marzo 2021, ore 18.00 – “e-work arena”, Busto Arsizio Unet e-work Busto Arsizio: 1 Poulter, 3 Olivotto, 6 Gennari, 7 Bonelli, 8 Gray, 9 Leonardi (L), 11 Mingardi, 12 Piccinini, 13 Cucco, 15 Stevanovic, 17 Escamilla, 18 Bulovic, 23 Herrera Blanco. All. Musso. 2o Gaviraghi. Vakifbank Istanbul: 1 Orge, 3 Ozbay, 4 Senoglu, 5 Aykac, 6 Akman, 8 Gurkaynak, 9 Ismailoglu, 10 Braga Guimaraes, 11 Haak, 13 Bartsch, 14 Yilmaz, 16 Rasic, 17 Ognjenovic, 18 Gunes. All. Guidetti, 2° Ceylan. Arbitri: Christian Peter Wolf (SUI) – Vitor Alexandre Goncalves (POR) Media: Diretta tv Sky Sport 1 e RaiSport+ HD, diretta streaming su www.eurovolley.tv (pay) Set alert sui social UYBA Volley Accrediti stampa: da richiedere esclusivamente via mail a giorgio.ferrario@volleybusto.com entro le 18 di lunedì 22 marzo. Accrediti foto: esauriti (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    C’è solo Trento nel primo round: Perugia si arrende in tre set

    Di Redazione A senso unico la gara di andata della semifinale tutta italiana di Champions League maschile: la Trentino Itas ha la meglio sulla Sir Sicoma Monini Perugia per 3-0 alla BLM Group Arena (ancora inviolata in questa stagione), in una partita sempre condotta dalla squadra di casa. Giannelli e compagni, infatti, restano sempre in vantaggio nel primo set, dominano totalmente il secondo e nel terzo fermano sul più bello il tentativo della Sir di rientrare in gara, con un break decisivo dal 15-17 al 19-17. Gran partita per tutta la squadra trentina, ma a brillare è soprattutto l’ex Marko Podrascanin con 11 punti, frutto dell’83% in attacco, di 4 muri e 2 ace; protagonista anche Nimir Abdel-Aziz, 16 punti, 3 servizi vincenti e 2 muri. In casa Trentino Itas ottima anche la prestazione dei posti 4 Lucarelli e Michieletto ed eccellente Giannelli nello smistare ottimamente il gioco su tutto il fronte d’attacco. Tra le file di Perugia spicca soprattutto la serata da incubo di Wilfredo Leon, fermo a 7 punti con il 39% in attacco e il 33% in ricezione, con Thijs Ter Horst (12 punti) unico terminale affidabile per Travica. Mercoledì 24 marzo il ritorno a Perugia: la Sir è chiamata a vincere per 3-0 o 3-1 per accedere al Golden Set. La cronaca:La Trentino Itas scelta da Angelo Lorenzetti per questo importante appuntamento non differisce di una virgola da quella vista quattro giorni prima a Piacenza: Giannelli in regia, Nimir Abdel-Aziz opposto, Lucarelli e Michieletto in posto 4, Lisinac e Podrascanin al centro, Rossini libero. La Sir Sicoma Monini Perugia risponde con Travica al palleggio, Ter Horst opposto, Leon e Plotnyskyi schiacciatori, Russo e Solé centrali, Colaci libero. L’impatto migliore sul match lo hanno i padroni di casa, che partono in maniera molto determinata in fase di break point, guadagnando subito un buon margine (da 3-3 a 6-3) con Michieletto al servizio. Il time out di Heynen chiarisce le idee ai suoi, che alla ripresa trovano in fretta la parità, approfittando delle difficoltà di Nimir a mettere la palla a terra in posto 4 (errore e muro subito dal connazionale Ter Horst). La Trentino Itas non si scompone e riparte con Lucarelli e Michieletto, riguadagnando l’immediato +3 (13-10) e riescono a proteggere il vantaggio nonostante Leon e Ter Horst provino più volte a ricomporre lo strappo (16-14). L’olandese però in seguito realizza l’ace della parità a quota 17. Il finale di parziale è tiratissimo ed appassionante; i gialloblù con Nimir volano sul +2 (21-19) e stavolta difendono bene il margine, chiudendo sul 25-21 anche ad un muro di Podrascanin su Leon. Dopo il cambio di campo la Trentino Itas non molla la presa e riprende immediatamente a giocare la sua pallavolo sciolta ed efficace, esaltata dalle qualità a rete di Podrascanin che fra muri ed attacchi guida i suoi sul 6-3 e poi 8-3. Heynen ha già speso i due time out a disposizione, ma non riesce stavolta a scuotere la sua Perugia anche perché sale in cattedra anche Nimir che a suon di attacchi verso un vantaggio sempre crescente (10-5 e poi 14-5 con Lucarelli al servizio). I padroni di casa dilagano (17-7) con Perugia che alterna gli effettivi per provare ad offrire maggior resistenza ma è tutto inutile; Trento è efficacissima in fase di cambiopalla e corre veloce verso il 2-0, che si materializza già sul 25-16 grazie anche alla continuità di Lucarelli e agli spunti a rete di Lisinac. La Sir Sicoma Monini prova a rialzare la testa in avvio di terzo set, momento in cui Leon affila le armi, spalleggiato da Ter Horst, pungente anche al servizio (5-7 e poi 8-11). Trento rialza subito la testa con Nimir e Michieletto (12-12), ma Perugia scappa di nuovo con Russo (14-16). Un muro di Nimir su Leon, un ace di Podrascanin ed un errore a rete dello stesso martello caraibico consegnano il +2 interno (19-17). E’ lo spunto decisivo; sulle ali dell’entusiasmo i gialloblù volano verso il 3-0 (25-23). Angelo Lorenzetti: “È solo un primo passo, che oggi ci dà soddisfazione, ma conosciamo bene la formula, che è diversa dai Play Off. Oggi abbiamo vinto la battaglia in battuta e in ricezione ma sappiamo che al PalaBarton sarà diverso, Perugia in casa sa esprimere un altro gioco. Dobbiamo fare tutti un salto di qualità, anche l’ambiente, e non dare nulla per scontato: sappiamo tutti cos’è successo nel passato di questa manifestazione. In questi giorni abbiamo ‘pestato’ abbastanza in allenamento, adesso c’è da rilassarsi un attimo, ma non troppo perché poi dobbiamo ributtarci in queste sfide“. Vital Heynen: “Bisogna essere onesti e dire che Trento ha giocato meglio. Chiaramente meglio nel secondo set, negli altri due hanno fatto qualche errore in meno. Noi nel primo e nel terzo set abbiamo avuto delle possibilità che non abbiamo sfruttato. Stasera non siamo mai entrati veramente in partita, solo nel terzo set un po’ meglio. Ci troviamo nella stessa situazione che avevamo vissuto dopo la sconfitta a Modena. Adesso dobbiamo resettare la testa perché ci aspettano domenica contro Milano e mercoledì contro Trento le due partite più importanti dell’anno”. Trentino Itas-Sir Sicoma Monini Perugia 3-0 (25-21, 25-16, 25-23)Trentino Itas: Cortesia ne, Argenta ne, Michieletto 5, Sperotto ne, Rossini (L), Lucarelli 9, Giannelli 2, Kooy 1, Pol (L) ne, Abdel-Aziz 16, Sosa Sierra, Podrascanin 11, Lisinac 7, De Angelis ne. All. Lorenzetti.Sir Sicoma Monini Perugia: Piccinelli ne, Ricci 2, Vernon-Evans, Travica 2, Ter Horst 12, Sossenheimer (L) ne, Leon 7, Zimmermann, Solé 6, Russo 5, Colaci (L), Atanasijevic ne, Muzaj 2, Plotnytskyi 5. All. Heynen.Arbitri: Mokry (Slovacchia) e Nastase (Romania).Note: Incontro disputato a porte chiuse. Trento: battute vincenti 6, battute sbagliate 15, attacco 54%, ricezione 46%-23%, muri 7, errori 19. Perugia: battute vincenti 3, battute sbagliate 13, attacco 49%, ricezione 47%-20%, muri 6, errori 24. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO