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    Da Rovereto: Michael Agwi, United Colors of Tennis (con il programma di domani)

    Michael Agwi – Foto Stefano Eccel

    Mamma ucraina, padre nigeriano, passaporto irlandese e formazione tedesca: è l’affascinante mix di Michael Agwi, uno dei giocatori più migliorati del 2024. A Rovereto sta mostrando un tennis un po’ acerbo ma – potenzialmente – dirompente. “Non devo farmi prendere dal panico. Da bambino giocavo a calcio, ma poi…”. Arnaboldi vince il derby con Jacopo Berrettini e “punta” l’Australian Open.
    Ci sono scommesse sicure, predestinati la cui strada verso il successo sembra segnata. Per esempio, Martin Landaluce. Ma ci sono altre storie, ancora più affascinanti, perché arrivano dal nulla o giù di lì. Chi ha visto giocare per la prima volta Michael Agwi al Trofeo Perrel-FAIP di Rovereto (120.950€, Mapei) avrà strabuzzato gli occhi. Potente, brillante, completo… Com’è possibile che sia soltanto numero 423 ATP e abbia dovuto giocare le qualificazioni? Le risposte si trovano tra le pieghe della partita contro Enrico Dalla Valle, gestita con una certa comodità per un set e mezzo, ma che poi si è complicata maledettamente, tra matchpoint annullati ed errori grossolani. Alla fine l’irlandese l’ha spuntata col punteggio di 6-1 6-7 6-3 e sarà l’avversario di Francesco Maestrelli al secondo turno (match inaugurale di mercoledì, alle 10). Per lui è soltanto la seconda apparizione nel main draw di un ATP Challenger: anche se il 2024 è stata la stagione della svolta si vedono alcune scorie dell’anno scorso, quando si era prefissato di entrare tra i primi mille e aveva fallito l’obiettivo. Quest’anno ha vinto quattro titoli ITF e ha scalato settecento posizioni. “Ho giocato molto bene nei primi due set, ma al momento di chiudere ho iniziato a pensare troppo, e ho improvvisamente perso la prima di servizio – racconta Agwi – la concretezza al momento di chiudere le partite è qualcosa su cui devo lavorare. Ho avuto problemi di questo tipo anche la scorsa estate, quando ho giocato in Bundesliga con il mio club di Berlino. Però, nel complesso, ho giocato molto bene”. Vero. Alto, slanciato, potente, ha tutto per diventare un grande giocatore. Davvero.
    BASTA PANICOE poi è aiutato da un affascinante incrocio di razze, svelato direttamente da lui. “Mia madre è ucraina, mio padre è nigeriano. Lui studiava in Ucraina e si sono conosciuti lì. Poi si sono trasferiti in Irlanda per lavoro, io sono nato a Dublino ma quando avevo un anno si sono spostati in Germania, a Berlino. Questa è la storia”. In effetti Michael parla con un accento tedesco abbastanza marcato e afferma di parlare bene il russo, oltre a provare a imparare l’ucraino. Un mix affascinante, che potrebbe anche attirare parecchi sponsor. Michael è accompagnato a Rovereto dalla madre Olga, a cui è legatissimo (“Ha lavorato di notte negli hotel per permettermi di giocare”), e sta provando a metterci del suo. Quest’anno ha compiuto un salto di qualità impressionante: “Credevo di poter giocare bene già due anni fa, ma adesso è cambiato qualcosa nella mia mente – racconta deciso – adesso ho più fame di vincere, sono più concentrato e aggressivo: questo non significa che riuscirò a giocare tutti i punti al 100%, ma che lotterò su ogni palla. Inoltre voglio imparare a gestire le sconfitte. Faccio tutto meglio rispetto al passato, ma c’è ancora tanto da migliorare. Lo vedo a ogni partita, oggi sono andato nel panico quando era il momento di chiudere, anche nel terzo set. Devo migliorare ancora”. I tornei Challenger sono la linea di passaggio ideale per capire come funziona il tennis “vero”. Agwi se ne sta accorgendo, perché ha le idee chiare sulle differenze con il circuito ITF: “A questo livello tutti sfruttano le loro chance – racconta – se arriva una palla lenta o corta, tutti attaccano senza esitazione. Non c’è spazio per errori, come si è visto nel secondo set. Sicuramente è più dura, anche perché c’è un enorme livellamento: non c’è molto gap tra le teste di serie e tutti gli altri”.
    TENNISTA GRAZIE… A UN DENTE ROTTONonostante abbia appena 21 anni, ha già imparato ad ascoltare il suo corpo ed evita di andare in overtraining. Quando si allena presso il suo club, il Blau Weiss Berlino, segue ritmi non maniacali: “Cerco di lavorare dalle 2 alle 4 ore al giorno, mi dedico alla preparazione atletica tre volte alla settimana e mi tengo sempre un giorno di riposo. Più in generale, cerco di adattare l’allenamento al mio fisico. Provo ad assecondare le mie sensazioni”. Idoli veri e propri non ne ha avuti, anche se ha ammesso di amare allo stesso modo i Big Three: “Quando ero piccolo guardavo soprattutto Federer, amo la mentalità di Nadal e adoro le capacità e le abilità di Djokovic”. E pensare che da ragazzino poteva diventare un calciatore. “All’età di 7 anni mi sono dedicato al calcio, ma poi per colpa di qualcun altro mi sono rotto un dente, così mia madre mi ha detto di concentrarmi sul tennis”. La passione per il calcio gli è rimasta nel tifo, poiché sostiene il Barcellona (“Grazie a Lionel Messi”) e il Borussia Dortmund (“Per via di Marco Reus”). Ma il calcio ha lasciato spazio a un’avventura molto affascinante, che potrebbe vivere pagine molto, molto intriganti. E Rovereto potrebbe essere il luogo dei primi capitoli, delle prime storie dell’avventura di Michael Agwi.
    ARNABOLDI “VEDE” L’AUSTRALIAN OPENIl primo derby italiano di giornata è andato a Federico Arnaboldi, bravo a superare Jacopo Berrettini in una partita molto combattuta. Il lombardo aveva una motivazione extra, poiché Rovereto rappresenta – molto probabilmente – l’ultima occasione per incamerare punti per giocare le qualificazioni dell’Australian Open. “Con Jacopo avevo già giocato due volte in tornei ITF e di recente in Serie A2, ma sempre sulla terra battuta – racconta Arnaboldi – oggi era tutto diverso, e il suo tipo di gioco poteva darmi fastidio dalla parte del rovescio. Sono contento di come l’ho gestita, perché su questi campi a volte la palla rimbalza e in altre occasioni scivola. Sono abbastanza soddisfatto, ho avuto un piccolo calo a inizio secondo set, ma il terzo l’ho giocato piuttosto bene”. Con questi 7 punti, Arnaboldi è virtualmente numero 228 ATP. Il margine per andare a Melbourne (e assicurarsi il relativo prize money) è risicato, quindi sarà molto importante il match serale di mercoledì contro il danese August Holmgren. E sarebbe bello raggiungere l’obiettivo sullo stesso campo laddove, un anno e mezzo fa, perdeva contro il cugino Andrea che oggi è il suo coach (e con il quale si è divertito a giocare in doppio). “Mentre eravamo in viaggio per Rovereto ho pensato a questa coincidenza. Che dire? Lavoro con mio cugino dalla fine dell’anno scorso, per me è sempre stato un sogno lavorare con lui e direi che i risultati sono arrivati”. Con la speranza che possano migliorare ancora, per un ragazzo educatissimo e con un tennis davvero piacevole da guardare. Accede al secondo turno anche Luca Nardi. Proprio come Arnaboldi, anche il pesarese è a caccia di punti preziosi per l’Australian Open, nel suo caso per il tabellone principale. Accreditato della testa di serie numero 2, si è imposto 3-6 6-2 6-2 con un buon Giovanni Fonio, i cui gesti piuttosto ampi sono penalizzati dalla superficie veloce. Dopo un inizio lento, Nardi ha trovato la misura dei suoi colpi, offrendo anche uno spettacolo molto gradevole. Il tabellone gli è amico: a giudicare dai nomi che orbitano nella sua zona di tabellone (impoverita dal forfait di Jan Choinski per un dolore agli adduttori), la semifinale è l’obiettivo minimo.
    Center Court – ore 10:00Michael Agwi vs Francesco Maestrelli Alexey Vatutin vs Giovanni Oradini (Non prima 11:30)Bogdan Pavel / Augusto Virgili vs Milos Karol / Vitaliy Sachko Raphael Collignon vs Daniel Masur (Non prima 15:00)Martin Landaluce vs Kyrian Jacquet Federico Arnaboldi vs August Holmgren (Non prima 19:30)
    Court 1 – ore 10:00Denys Molchanov / Matej Vocel vs Theo Arribage / Francisco Cabral Filip Duda / David Poljak vs Filip Bergevi / Johannes Ingildsen Geoffrey Blancaneaux vs Bernabe Zapata Miralles (Non prima 13:00)Alexander Donski / Bruno Pujol Navarro vs Francesco Maestrelli / Samuel Vincent Ruggeri Geoffrey Blancaneaux / Giovanni Oradini vs Filippo Romano / Stefano Travaglia Marco Bortolotti / Victor Cornea vs Oleg Prihodko / Jelle Sels LEGGI TUTTO

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    Da Rovereto: Bogdan Pavel, il laureato combattuto tra singolare e doppio (con il programma di domani)

    Bogdan Pavel nella foto – Stefano Eccel credit

    Primo main draw in un torneo Challenger per il 25enne Bogdan Pavel, professionista da un anno e mezzo perché ha frequentato l’università negli Stati Uniti. Tuttavia, vorrebbe focalizzarsi sul doppio per provare a “vivere di tennis”. Le difficoltà del tennis in Romania e l’elogio del college. Esordio OK per Maestrelli: bella vittoria su Herbert.
    John Millman è uno dei personaggi più brillanti ad aver frequentato il circuito ATP. Anni fa raccontò le vicissitudini di quando era costretto a giocare i tornei minori. Utilizzò come esempio un evento ITF giocato a Pitesti, in Romania, descritta come una città non esattamente ricca. È il luogo in cui è nato e cresciuto Bogdan Pavel, nome ai più sconosciuto ma protagonista del giorno al Trofeo Perrel-FAIP di Rovereto (120.950€, Mapei). Ha ancora una modesta esperienza nel circuito internazionale, poiché ha scelto di frequentare l’università negli Stati Uniti, raccogliendo una laurea in economia. E oggi sta decidendo cosa fare della sua carriera nel tennis. Lo fa con grande lucidità dopo aver raggiunto il suo primo main draw in un torneo Challenger. D’altra parte è numero 795 ATP: con una classifica del genere è dura. “Mi sono presentato a Rovereto soprattutto per il doppio, ma poi una serie di forfait mi hanno permesso di giocare il singolare. Ho raccolto due belle vittorie, ho trovato fiducia nel mio gioco e ho vinto due belle partite. Spero di vincere ancora!” racconta dopo il 6-2 7-5 al macedone Kalin Ivanovski, ex sparring di Novak Djokovic che ha ripreso a giocare da poche settimane dopo aver perso tutto l’anno per un grave infortunio all’anca, con tanto di operazione. Avanti 6-2 2-0, il rumeno ha perso cinque giochi di fila, ha annullato un setpoint con un passante alla disperata e ha raccolto un controparziale di cinque game che ha accolto con un urlo, immortalato via smartphone dalla fidanzata Alexandra, con lui al CT Rovereto. “Il mio gioco è ancora in costruzione – racconta – avendo frequentato il college ho giocato molto sul cemento, quindi ho un buon servizio e mi piace prendere il controllo del gioco con il dritto. Ma mi piace anche palleggiare, se necessario: diciamo che mi so adattare”. Avrà bisogno di tutte queste qualità per battere Max Hans Rehberg, suo avversario al primo turno.
    SINGOLARE O DOPPIO?Pavel è intorno al numero 250 nella classifica di doppio, dunque viene spontaneo domandargli se si focalizzerà soprattutto sul doppio o se – magari in virtù delle prestazioni a Rovereto – proverà a fare qualcosa di interessante anche in singolare. “Bella domanda. In questo momento sono concentrato sul doppio per vedere fino a dove posso spingermi: se poi prendo qualche punto in singolare è un buon aiuto, soprattutto a livello economico – racconta – tra qualche mese valuterò il mio ranking: se potrò continuare a frequentare i Challenger o magari qualcosa di più continuerò con il doppio, se invece dovessi calare riprenderò a giocare con continuità il singolare, perché nei tornei ITF è durissima andare avanti, a maggiore ragione solo con il doppio. La curiosità è che quando mi alleno non faccio niente di specifico per il doppio, perché è difficile trovare qualcuno che si dedichi esclusivamente a quello. A me piace molto, amo le tattiche e le strategie. E poi se entri tra i top-100 riesci a vivere con il tennis…”. Vivere di racchette e palline è un miraggio per decine di giocatori, a maggior ragione se provengono da un Paese come la Romania. “Sono necessari tanti sacrifici. A 17 anni ho lasciato Pitesti per andare ad allenarmi a Bucarest perché non avevo più nessuno con cui allenarmi – racconta – però è dura in tutto il Paese. Ci sono sempre meno bambini che giocano a tennis perché la federazione non può garantire chissà quale supporto. Non possiamo paragonarci a Italia, Spagna, Francia… adesso le cose stanno cambiando: nel 202 abbiamo ospitato 15-16 tornei ITF, tre ATP Challenger (Pavel ha vinto il doppio a Iasi, ndr) e l’ATP 250 di Bucarest, laddove mi hanno concesso una wild card in doppio. I miei genitori, finché hanno potuto, hanno sostenuto le mie ambizioni anche se è stato tutto più facile negli anni dell’università: non dovevano preoccuparsi perché il College mi pagava tutto per nove mesi all’anno. La verità è che molti rumeni smettono perché non hanno soldi, soprattutto da junior”. Secondo Pavel, infatti, la differenza emerge soprattutto a livello giovanile: chi proviene da un Paese ricco può giocare ogni settimana, mentre i rumeni possono permettersi di uscire dal Paese una volta al mese. Se va bene. “E per me era una pressione immensa, perché sentivo l’obbligo di dover fare punti. Adesso la federazione prova ad aiutarci, soprattutto con campi gratuiti e palle a disposizione… speriamo vadano avanti così, perché è necessario trovare buoni giocatori per ispirare i giovani”.
    BENEDETTO COLLEGENei fatti, Pavel (che non ha alcun legame di parentela con Andrei Pavel, ex numero 13 ATP) fa il professionista da poco più di un anno perché ha scelto l’University of Central Florida, laddove ha rappresentato i Knights fino all’agognata laurea, ottenuta nella primavera 2023. Quando gli chiediamo se consiglierebbe il college a un giovane tennista, gli si illuminano gli occhi. In fondo era un assist, perché indossa ancora orgogliosamente la felpa della sua ex franchigia. “Al 100%. È un’esperienza che ti fa crescere come persona e come giocatore. Se a 18 anni non sei un prodigio come Sinner o Alcaraz, non vedo perché non andare – racconta – non devi pagare nulla: ti mettono a disposizione tutto, dall’equipaggiamento alle strutture, passando per ottimi coach. Io sono stato allenato da John Roddick, fratello di Andy. Maturi tanto, sviluppi il corpo, hai un’ottima educazione…è fantastico”. E pensare che lui non aveva intenzione di andarci… “Perché in Romania c’è l’idea sbagliata per cui non puoi fare il professionista se vai all’università. Invece è il contrario, puoi allenarti in condizioni perfette e ti danno tutto quello di cui hai bisogno. Certo, ti devi allenare 4 ore al giorno, fare preparazione atletica e quando hai finito devi studiare. Può essere difficile, devi saperti organizzare, io stesso ho faticato nel primo semestre, ma fa parte della crescita. E nessuno ti obbliga a restare: se vuoi andare, puoi farlo. Io sono andato a Orlando con questo spirito, e oggi posso dire che mi manca molto. I compagni diventano un po’ come una famiglia, dei fratelli aggiunti”. Ma tutto questo, oggi, è da declinare al passato. Bogdan Pavel vuole provare a vivere di tennis.
    CHE BRAVO MAESTRELLILa prima soddisfazione azzurra l’ha firmata Francesco Maestrelli, ed è un successo che vale parecchio. Il pisano ha vinto un match contro classifica e contro pronostico, battendo 7-6 6-3 uno specialista di questi campi (nonché ex vincitore del Trofeo Perrel-FAIP) come Pierre-Hugues Herbert. Il 2024 è stata una stagione complicata per il pisano: l’ha iniziata intorno al numero 220, oggi è indietro di sessanta posizioni ed è stato costretto a frequentare alcuni tornei ITF, come non gli accadeva da tempo. Un posto nelle qualificazioni dell’Australian Open è ormai un miraggio (salvo miracoli dell’ultima ora), ma affrontare la pre-season con fiducia è un obiettivo concreto, ancora più vicino dopo il 7-6 6-3 contro il francese. Un buon successo, nel quale Maestrelli ha evidenziato una maggiore propensione al gioco offensivo, concretizzata con diverse discese a rete. La scarsa fiducia è stata evidenziata dalle difficoltà nel chiudere il primo set: avanti 5-4 e 40-0 sul suo servizio, era convinto di aver chiuso il parziale con un ace, ma la tecnologia Foxtenn ha decretato che la palla era fuori, sebbene anche il francese fosse già incamminato verso la panchina. Maestrelli si è distratto, si è fatto brekkare e nel tie-break ha rischiato ancora: avanti 3-0 e poi 4-2, si è trovato in svantaggio 5-4 ma in qualche modo è riuscito a chiudere, esclamando spesso “Vamos” verso il suo angolo. Un break nel secondo game del secondo set è stato decisivo, anche se il francese ha avuto chance sia sul 2-0 che sul 4-2. Nel primo caso, Maestrelli ha cancellato la palla break con una millimetrica palla corta (corretta dal nastro), mentre nel secondo è stata sufficiente una robusta discesa a rete. La prossima settimana è iscritto al Challenger di Maia, in Portogallo, ma Rovereto potrebbe anche essere l’ultimo torneo della sua stagione. Tuttavia, per artigliare un ranking sufficiente per assicurarsi l’Australia dovrebbe vincere il titolo. Il suo prossimo avversario uscirà dal match tra Enrico Dalla Valle e Michael Agwi.
    “QUALI” SENZA GIOIE, SUPER MARTEDÌLe qualificazioni non hanno regalato posti extra ai giocatori italiani, poiché è arrivata l’eliminazione di Andrea Guerrieri e Luca Castagnola. I due avevano un compito piuttosto complicato con Vitaliy Sachko e Michael Agwi. Quest’ultimo, in particolare, sembra avere la possibilità di fare ottime cose anche nel main draw, laddove sfiderà Enrico Dalla Valle. Il match sarà il secondo nella giornata di martedì, densa di tennis: in programma dieci match di singolare, tra i quali spicca la sessione serale con Borna Coric impegnato contro Samuel Vincent Ruggeri. In campo anche due derby azzurri (Arnaboldi-Berrettini e Fonio-Nardi), senza dimenticare l’impegno di Stefano Travaglia contro Geoffrey Blancaneaux. Il programma scatterà alle 10 del mattino: l’ingresso sarà gratuito per i primi tre match sul campo centrale, poi a partire da Prizmic-Sachko potranno accedere solo i possessori dei tagliandi, acquistabili direttamente al CT Rovereto oppure prenotabili (anche per le sessioni dei giorni successivi) scrivendo all’indirizzo info@delfederico.it.
    Center Court – ore 10:00Jacopo Berrettini vs Federico Arnaboldi Enrico Dalla Valle vs Michael Agwi Stefano Travaglia vs Geoffrey Blancaneaux Dino Prizmic vs Vitaliy Sachko Giovanni Fonio vs Luca Nardi (Non prima 17:00)Borna Coric vs Samuel Vincent Ruggeri (Non prima 19:30)
    Court 1 – ore 10:00Mika Brunold vs Kyrian Jacquet Jan Choinski vs Oleg Prihodko Luka Mikrut vs Kilian Feldbausch N.Sriram Balaji / Rithvik Choudary Bollipalli vs Daniel Masur / Alexey Vatutin (Non prima 15:00)Andrea Arnaboldi / Federico Arnaboldi vs Jakob Schnaitter / Mark Wallner Bogdan Pavel vs Max Hans Rehberg LEGGI TUTTO

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    Da Rovereto: Nove azzurri all’assalto di Borna Coric

    Giovanni Oradini nella foto – Foto Stefano Eccel

    Tanti italiani nel main draw del Trofeo Perrel-FAIP, al via con le qualificazioni. Il tabellone è guidato da Borna Coric (subito opposto a Vincent Ruggeri) e Luca Nardi, entrambi a caccia dell’Australian Open. Rovereto tiferà per Giovanni Oradini, subito due derby: Arnaboldi-Berrettini e Nardi-Fonio. Occhio ai campioni del futuro: Landaluce, Prizmic e Feldbausch,
    Nove azzurri daranno la caccia all’ultimo ATP Challenger del 2024 sul suolo italiano. L’appuntamento è al Palabaldresca di Rovereto, sede della diciannovesima edizione del Trofeo Perrel-Faip (120.950€, Mapei). Nel rispetto della prassi, il primo atto ufficiale si è svolto nel tardo pomeriggio di sabato, con il sorteggio dei due tabelloni di singolare (main draw e qualificazioni). Il seeding è di primo piano, con l’ex n.12 ATP Borna Coric, testa di serie numero 1, a caccia di punti per mettere in ghiaccio l’ammissione al main draw dell’Australian Open 2025. Stesso obiettivo per Luca Nardi (n.105 ATP), che a Rovereto proverà a chiudere in bellezza una stagione di alti e bassi. Da segnalare la presenza del giovanissimo Martin Landaluce, classe 2006, uno dei più attesi della nuova generazione. Nel rispetto di una tradizione che vuole i tornei Challenger come luogo di incrocio tra “vecchio” e “nuovo”, si segnala la presenza di Pierre-Hugues Herbert, che peraltro ha vinto questo torneo (a Bergamo) nel 2016.
    ROVERETO TIFA ORADINIGli appassionati roveretani, naturalmente, faranno un gran tifo per il figlio prediletto della loro terra, quel Giovanni Oradini che è partito da Rovereto salvo poi andare a studiare negli Stati Uniti. Il trentino ha ottenuto una wild card (le altre due sono andate a Jacopo Berrettini e Francesco Maestrelli) e fa parte – come detto – di un gruppone di azzurri tutti a caccia di un obiettivo, o semplicemente di un po’ di fiducia prima di iniziare la preparazione invernale. Dando un’occhiata al tabellone, il match clou promette di essere Coric-Vincent Ruggeri, con il leader del tabellone opposto al rampante azzurro, già sparring della nazionale di Coppa Davis. Salvo sorprese, il vincitore se la vedrà con Dino Prizmic (classe 2005), altro giocatore destinato a un grande futuro. In casa Italia ci sono un paio di derby: Luca Nardi esordisce contro Giovanni Fonio, ammesso in tabellone in extremis e interprete di un tennis molto elegante, mentre la wild card Jacopo Berrettini pesca Federico Arnaboldi in un match tra due ragazzi non più giovanissimi, ma con ancora importanti margini di crescita. Match non impossibile per Oradini, impegnato contro il russo Alexey Vatutin, mentre l’attesissimo Landaluce esordirà contro l’olandese Jelle Sels.
    SCATTANO LE QUALIFICAZIONICe n’è davvero per tutti i gusti, vista anche la presenza di due giocatori “pittoreschi”: lo youtuber Jules Marie e l’ex DJ Alexander Ritschard, uno che anni fa aveva rischiato l’amputazione di un braccio (gli si era intasata un’arteria e il sangue aveva smesso di affluire). Lo show scatta già domenica con il primo turno delle qualificazioni: si parte alle 10 e sono in campo ben dieci azzurri, compreso il 15enne Pietro Bertasi, veneto che è già classificato 2.8 in Italia. Curiosamente, il tabellone è guidato da Egor Gerasimov, ex n.65 ATP e soprattutto finalista di questo torneo proprio nel 2016… contro Pierre-Hugues Herbert. Da seguire con attenzione anche il giovane svizzero Kilian Feldbausch (classe 2005), che dopo una brillante carriera junior sta ultimando la prima stagione da professionista. Curiosità anche per Michael Agwi, irlandese di origine tedesca che si trova molto a suo agio sui campi veloci. Più in generale, le qualificazioni dei Challenger meritano sempre di essere seguite perché spesso nascondono nomi destinati alla popolarità. Nel 2023, per esempio, passò quasi inosservata la presenza del cinese Yunchaokete Bu, che oggi è stabile tra i top-100 ATP. I tagliandi per accedere al Palabaldresca saranno disponibili in loco. Chi vuole avere la certezza di accedere per le fasi finali (o per qualsiasi sessione) può prenotare il proprio biglietto scrivendo all’indirizzo info@delfederico.it
    Md(1) Borna Coric vs Samuel Vincent Ruggeri Dino Prizmic vs QualifierEnrico Dalla Valle vs Qualifier(WC) Francesco Maestrelli vs (5) Pierre-Hugues Herbert
    (4) Raphael Collignon vs Daniel Masur (Alt) Alexey Vatutin vs (WC) Giovanni Oradini (WC) Jacopo Berrettini vs Federico Arnaboldi Jules Marie vs (8) August Holmgren
    (6) Martin Landaluce vs Jelle Sels Qualifier vs Kyrian Jacquet Stefano Travaglia vs Geoffrey Blancaneaux Bernabe Zapata Miralles vs (3) Alexander Ritschard
    (7) Jan Choinski vs QualifierLuka Mikrut vs QualifierQualifier vs (Alt) Max Hans Rehberg Giovanni Fonio vs (2) Luca Nardi LEGGI TUTTO

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    Challenger Rovereto: Il Tabellone Principale e di Qualificazione con il programma di domani. 20 azzurri al via tra Md e Quali

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06

    Challenger Rovereto – Tabellone Principale – indoor hard(1) Borna Coric vs Samuel Vincent Ruggeri Dino Prizmic vs QualifierEnrico Dalla Valle vs Qualifier(WC) Francesco Maestrelli vs (5) Pierre-Hugues Herbert
    (4) Raphael Collignon vs Daniel Masur (Alt) Alexey Vatutin vs (WC) Giovanni Oradini (WC) Jacopo Berrettini vs Federico Arnaboldi Jules Marie vs (8) August Holmgren
    (6) Martin Landaluce vs Jelle Sels Qualifier vs Kyrian Jacquet Stefano Travaglia vs Geoffrey Blancaneaux Bernabe Zapata Miralles vs (3) Alexander Ritschard
    (7) Jan Choinski vs QualifierLuka Mikrut vs QualifierQualifier vs (Alt) Max Hans Rehberg Giovanni Fonio vs (2) Luca Nardi

    Challenger Rovereto – Tabellone Qualificazione – indoor hard– 1 GERASIMOV, Egor 🇧🇾 vs PAVEL, Bogdan 🇷🇴– IVANOVSKI, Kalin 🇲🇰 vs 8 GAUTIER, Alexis 🇫🇷
    – 2 PRIHODKO, Oleg 🇺🇦 vs Alt BULDORINI, Peter 🇮🇹– WC FUMAGALLI, Filiberto 🇮🇹 vs 7 KAROL, Milos 🇸🇰
    – 3 SACHKO, Vitaliy 🇺🇦 vs MARINO, Pietro 🇮🇹– CATINI, Niccolo 🇮🇹 vs 9 GUERRIERI, Andrea 🇮🇹
    – 4 FELDBAUSCH, Kilian 🇨🇭 vs Alt ROMANO, Filippo 🇮🇹– WC MOROLLI, Alberto 🇮🇹 vs 10 VISKER, Niels 🇳🇱
    – 5 AGWI, Michael 🇮🇪 vs GUTIERREZ, Oscar Jose 🇧🇷– CASTAGNOLA, Luca 🇮🇹 vs 12 LAVAGNO, Edoardo 🇮🇹
    – 6 BRUNOLD, Mika 🇨🇭 vs WC FERRARI, Gianmarco 🇮🇹– WC BERTASI, Pietro 🇮🇹 vs 11 MARTIN, Andres 🇺🇸

    Center Court – ore 10:00Oleg Prihodko vs Peter Buldorini Niccolo Catini vs Andrea Guerrieri Alberto Morolli vs Niels Visker Egor Gerasimov vs Bogdan Pavel Luca Castagnola vs Edoardo Lavagno Pietro Bertasi vs Andres Martin
    Court 1 – ore 10:00Filiberto Fumagalli vs Milos Karol Vitaliy Sachko vs Pietro Marino Kilian Feldbausch vs Filippo Romano Kalin Ivanovski vs Alexis Gautier Michael Agwi vs Oscar Jose Gutierrez Mika Brunold vs Gianmarco Ferrari LEGGI TUTTO

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    Arriva il grande tennis: Rovereto è pronta (con entry list completa)

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06 – Foto Patrick Boren

    La sede della Provincia Autonoma di Trento ha ospitato la presentazione del Trofeo Perrel-FAIP, che quest’anno si giocherà al Palabaldresca. Un efficace lavoro di squadra tra istituzioni e privati ha permesso di mettere in piedi un torneo ancora più ricco. Capienza raddoppiata, nomi di richiamo e un desiderio non troppo velato: mantenere il grande tennis a Rovereto.
    C’è una frase che, più di tutte, rispecchia lo spirito di questa curiosa edizione del Trofeo Perrel-FAIP (140.000$, Mapei indoor). L’ha pronunciata Giulia Robol, sindaca della città di Rovereto. “Sfogliando la brochure del torneo, leggere il titolo ‘La bellezza dell’asse Rovereto-Bergamo’ mi ha appassionato. Si tratta di una collaborazione significativa e strategica, e nutro la speranza che col tempo si possa continuare e crescere. In fondo, Rovereto è la Città della Pace e dello Sport”. La storia è nota: storicamente ospitato a Bergamo, uno dei più longevi Challenger italiani quest’anno farà tappa al Palabaldresca, delizioso impianto indoor situato all’interno del Circolo Tennis Rovereto. Cresce il montepremi, cresce la categoria (da “75” a “100”), crescono le ambizioni. Il territorio ha captato l’importanza dell’evento, mettendo a disposizione l’elegante Sala Belli presso la sede della Provincia Autonoma di Trento, nel cuore pulsante del capoluogo. Un segno di grande vicinanza tra sport, istituzioni e organizzatori. La novità di questa edizione è la creazione di un vero e proprio Comitato Organizzatore, presieduto da Giovanni Laezza, il quale ha un po’ fatto gli onori di casa, ringraziando le figure chiave che hanno permesso la realizzazione di un torneo così importante. “L’assessore Roberto Failoni, Maurizio Rossini di Trentino Marketing e tutto lo staff di The Olme Sport. Il nostro compito è stato quello di riqualificare l’impianto, rispettando gli standard sempre più severi richiesti dall’ATP. Il nostro obiettivo, naturalmente, è quello di garantire la continuità del binomio tra Rovereto e il tennis”. Rovereto ha ereditato la “pesante” storia del torneo di Bergamo, ove per “pesante” si intendono i nomi di Jannik Sinner, Matteo Berrettini, Holger Rune e Jack Draper, giusto alcuni degli ex vincitori. Una storia resa possibile dalla The Olme Sport, rappresentata da Glauco Merelli. “Ero poco più che ventenne ai tempi della prima edizione, e credo di aver ricoperto qualsiasi ruolo all’interno dell’organizzazione. Quest’anno le difficoltà logistiche a Bergamo ci hanno permesso di sfruttare la splendida accoglienza di Rovereto e del Trentino. La cosa bella è che abbiamo lo stesso entusiasmo di sempre”.
    MIGLIORAMENTI STRUTTURALIEntusiasmo ribadito dal co-direttore del torneo, quel Marco Fermi che dal 2006 è il frontman del torneo e che a Rovereto condivide la direzione tecnica con Luca Del Federico. “Noi partiamo sempre dall’enorme passione per questo sport – ha detto – oltre all’esperienza nella gestione di centri sportivi”. Dopo aver ringraziato le istituzioni, dall’assessore Failoni a Michele Dorigotti, Assessore allo Sport del Comune di Rovereto (“Incredibilmente disponibile alle mie sollecitazioni”), ha sottolineato l’intervento sulle strutture. “Grazie alla seconda tribuna sul lato lungo, la capienza del campo centrale sarà più che raddoppiata, arrivando a circa 500-600 posti. Più in generale, ci siamo impegnati affinché il Circolo Tennis Rovereto – già molto bello – si rifacesse il trucco e si presentasse ancora più accogliente. Abbiamo esteso a Rovereto un’iniziativa già molto riuscita a Bergamo: invitare le scolaresche di tutta la zona nelle sessioni mattutine, in modo da coinvolgere più giovani possibili e magari intercettare nuovi iscritti per la scuola tennis del CT Rovereto”. Ha avuto un ruolo molto importante l’APT, l’azienda per il turismo di Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, rappresentata da Carla Costa. Oltre a ringraziare Failoni per l’entusiasmo con cui aveva accolto (“Accettando l’idea in 2 minuti”) l’arrivo del tennis a Rovereto, ha ricordato quanto lo sport possa fare bene al turismo dell’intera zona. “A Rovereto abbiamo tanti eventi, penso al Palio della Quercia, ma questo torneo può rappresentare qualcosa di davvero importante e spero che possa essere mantenuto”. La speranza di conservare il grande tennis anche in futuro è condivisa da Giulia Robol, da qualche mese sindaca di Rovereto (peraltro dopo essere stata reggente dall’autunno 2023). “A prescindere dai sindaci che si sono succeduti, Rovereto ha sempre avuto una forte vocazione per lo sport. Come amministrazione comunale, vogliamo mantenere e rendere competitivi i nostri impianti ed è quello che abbiamo fatto con la struttura del CT Rovereto. Tutto questo – ci tengo a dirlo – in collaborazione con la Provincia. Nello specifico, vediamo nei circoli tennistici non solo un luogo dove si svolge l’attività sportiva, ma anche laddove si costruiscono i rapporti giovanili e la personalità dei ragazzi. Non facciamo tutto questo per noi stessi, ma per fare in modo che il nostro territorio possa arricchire la nostra Provincia. Vediamo lo sport come uno stile di vita”.
    TENNIS PROTAGONISTA IN TRENTINOÈ poi intervenuto Roberto Failoni, Assessore all’Artigianato, Commercio, Turismo, Foreste, Caccia e Pesca della Provincia Autonoma di Trento. Una figura fondamentale, perché fu lui, circa due anni fa, a premere il simbolico tasto “play” per lo svolgimento della prima edizione. “Dissi di sì in due minuti perché è il mio costume – racconta colui che nel 2019 poté premiare Jannik Sinner, vincitore al torneo ITF di Trento subito dopo essersi rivelato a Bergamo – ci sono situazioni che necessitano risposte immediate. Il tennis ne aveva bisogno: pur essendo uno sport molto importante, era tra quelli con meno manifestazioni sul nostro territorio: noi abbiamo eventi di ogni tipo, non ci manca niente, ed è stato bello integrare la nostra offerta con un torneo così importante. Accolgo con piacere l’idea di coinvolgere le scuole, forse questa sarà una delle sfide più affascinanti. Ribadisco che abbiamo la fortuna di avere tanti impianti di qualità, dunque questa era un’occasione unica per afferrare la bellezza di questo sport. Noi ci impegneremo molto anche sotto il profilo della comunicazione: non dobbiamo più dare per scontato che la gente si informi sui giornali o in TV, ma bisogna essere molto presenti sui vari canali digital”.
    BIGLIETTERIASul piano tecnico, le indicazioni più significative sono arrivate da Marco Fermi, che ha già individuato i giocatori di maggior interesse: il parco giocatori è guidato da Borna Coric e Lucas Pouille, gente che in tempi recenti ha flirtato con i top-10 del tennis mondiale (e nel caso del francese c’è anche entrata). “Nel rispetto dell’importante tradizione di Bergamo, avremo un tabellone che mischierà giocatori d’esperienza e giovani in grande ascesa: segnalerei i nomi di Martin Landaluce, spagnolo classe 2006, e Dino Prizmic, croato del 2005 che la scorsa settimana ha fatto grandi cose a Bratislava”. Per adesso, l’Italia schiera Luca Nardi e – con ogni probabilità – Stefano Travaglia, ma gli organizzatori hanno a disposizione tre wild card per provare a migliorare ulteriormente la forza del torneo: in questi giorni sono in corso contatti con alcuni nomi di grande prestigio.”Tra i quattro inviti per le qualificazioni, naturalmente, avremo un occhio di riguardo per i giocatori locali, in modo da dare loro la possibilità di vivere un’esperienza nel professionismo”. L’evento scatterà domenica 17 novembre con le qualificazioni, mentre i primi incontri del main draw sono previsti per il pomeriggio di lunedì 18 novembre. Sabato 23 si giocheranno le semifinali del singolare e la finale del doppio, mentre domenica 24 il gran finale scatterà alle 14. L’accesso all’impianto – anche per ragioni di capienza – sarà possibile con l’acquisto del biglietto d’ingresso sin dal primo giorno. I dettagli sono indicati sul sito del torneo, www.roveretochallenger.it: i tagliandi si potranno comunque acquistare in loco, oppure essere prenotati scrivendo all’indirizzo info@delfederico.it.
    (Clicca per vedere l’entry list) Challenger Rovereto (MD) Inizio torneo: 18/11/2024 | Ultimo agg.: 09/11/2024 14:36Main Draw (cut off: 188 – Data entry list: 30/10/24 – Special Exempts: 0/0)

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    L’Australian Open si conquista a Rovereto

    Luca Nardi al Trofeo Perrel-FAIP 2022 – Foto Antonio Milesi

    Tre top-100 e nomi di primissimo piano impreziosiscono l’entry list del Trofeo Perrel-FAIP. Borna Coric e Lucas Pouille guidano un parco giocatori in cui spicca il baby-fenomeno Landaluce e giocatori dal gran passato come Herbert, Djere e Kukushkin: l’obiettivo di tutti è il main draw dell’Australian Open. L’Italia punta su Luca Nardi.
    Un ex vincitore di un Masters 1000, un ex top-10 (nonché ex semifinalista Slam) e un paio di baby fenomeni: il parco giocatori del Trofeo Perrel-FAIP di Rovereto (140.000$, indoor) si presenta così, nel migliore dei modi, mantenendo la tradizione del torneo di Bergamo e migliorando l’entry list della prima edizione del torneo del Palabaldresca, che nel febbraio 2023 non aveva avuto neanche un top-100. Quest’anno ce ne saranno almeno tre, e i due giocatori di più alta classifica si possono definire “top di gamma” per un evento Challenger. A guidare l’entry list c’è Borna Coric, classe 1996 ed ex numero 12 ATP, uno che soltanto due anni fa vinceva il Masters 1000 di Cincinnati. Il croato sarà a Rovereto per assicurarsi un posto in tabellone all’Australian Open 2025, stesso obiettivo di Lucas Pouille. Il francese è appena rientrato tra i top-100 ATP dopo un periodo complicato, ma a trent’anni è convinto di poter fare ancora qualcosa di importante. Stiamo parlando di un giocatore che soltanto pochi anni fa raggiungeva la semifinale all’Australian Open (quando era allenato da Amelie Mauresmo), oltre a vantare un quarto allo Us Open, con tanto di vittoria contro Rafael Nadal. Tra l’altro si tratta di un giocatore molto completo, di tipica scuola francese, bello e spettacolare da vedere. Chiude il trio dei top-100 ATP il britannico Jacob Fearnley, una delle storie più belle del 2024. Diventato professionista dopo la lunga militanza all’università americana, in poco più di tre mesi è entrato tra i top-100 a suon di vittorie nel circuito Challenger (e con l’esperienza di un match a Wimbledon contro Novak Djokovic). Classe 2001, è coetaneo di quel Jack Draper che l’anno scorso vinceva il Trofeo Perrel-FAIP e oggi è tra i top-15. I due hanno avuto un percorso molto diverso, ma chissà che questo torneo non possa lanciare Fearnley proprio come aveva fatto il connazionale.
    LANDALUCE, LA STELLA DEL FUTUROGli occhi saranno puntati sul giovanissimo spagnolo Martin Landaluce, uno dei giovani più promettenti del circuito. Classe 2006, sembra destinato a essere la più credibile spalla di Carlos Alcaraz negli anni a venire. Quest’anno ha scalato circa 300 posizioni e di recente ha vinto il ricco Challenger di Olbia. A proposito di giovani, ci sarà anche il croato Dino Prizmic, classe 2005, che è sceso al numero 380 dopo che l’anno scorso – ancora in età da tornei junior – era salito in 155esima posizione. Quest’anno aveva iniziato qualificandosi per l’Australian Open, poi un infortunio lo ha bloccato per oltre due mesi e il rientro non è stato facile. Adesso è in risalita, come dimostrato qualche settimana fa con la semifinale a Mouilleron le Captif, e vede in Rovereto la possibilità giusta per risalire. Come spesso accade nei tornei Challenger, c’è un affascinante mix tra giovani e tennisti esperti. Quest’ultima categoria è rappresentata dal pluridecorato Pierre-Hugues Herbert. Non solo è stato uno dei migliori doppisti degli ultimi 20 anni, ma è anche un antico vincitore del Trofeo Perrel-FAIP: si impose nel 2016, successo che diede il via a una scalata che qualche anno dopo lo avrebbe portato al numero 36 nella classifica ATP di singolare. Un giocatore d’altri tempi, il cui serve and volley è sempre un piacere da osservare. In campo anche Laslo Djere, uno che è stato numero 27 del mondo e vanta due titoli ATP, compreso il “500” di Rio de Janeiro, senza dimenticare l’eterno Mikhail Kukushhkin, classe 1987 e ancora molto competitivo. Il francese, il serbo e il kazako fanno parte di quel gruppetto di giocatori non troppo distanti dalla centesima posizione ATP, che rappresenterà la linea di confine per l’ammissione diretta all’Australian Open. Tutti hanno scelto Rovereto perché saranno assegnati gli ultimi punti per delineare la classifica di fine anno, quella valida per l’entry list di Melbourne. Questo garantirà motivazione, impegno e spettacolo al pubblico trentino.
    LUCA NARDI PER RILANCIARSIIn Casa Italia, l’attesa è soprattutto su Luca Nardi. Il talentuoso pesarese aveva incantato tutti a inizio anno, con la prestigiosa vittoria contro Novak Djokovic a Indian Wells e la successiva vittoria a Napoli, poi si è un po’ perso. Attualmente è numero 102 ATP e punta a ritrovarsi. Uno col suo tennis può rendere ovunque, anche sul tappeto Mapei che sarà allestito presso il CT Rovereto. Dovrebbe essere ammesso in tabellone anche l’esperto Stefano Travaglia, che si sta rilanciando da quando è seguito da coach Gipo Arbino, e forse può nutrire qualche speranza di ammissione anche Federico Arnaboldi, motivatissimo perché anche lui a caccia di un posto all’Australian Open (in questo caso per le qualificazioni). Nel febbraio 2023, il lombardo perse contro il cugino Andrea che oggi gli fa da allenatore in quella che – potenzialmente – può essere davvero una bella storia. Ma i tornei Challenger sono belli soprattutto per la loro imprevedibilità: le vicende più interessati possono svilupparsi anche tra i giocatori meno accreditati alla vigilia. Basti pensare che lo scorso anno, proprio a Rovereto, passò inosservata la presenza nelle qualificazioni del cinese Yunchaokete Bu, che oggi è addirittura numero 74 ATP. Un aneddoto come un altro che suggerisce di prestare massima attenzione anche al tabellone preliminare. Il fenomeno che non ti aspetti può arrivare anche da lì.
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    Main Draw

    Entry
    Name
    Current Ranking
    Entry Ranking

    [1]
    🇭🇷 Borna Coric
    95
    95

    [2]
    🇫🇷 Lucas Pouille
    97
    97

    [3]
    🇬🇧 Jacob Fearnley
    98
    98

    [4]
    🇮🇹 Luca Nardi
    102
    102

    [5]
    🇫🇷 Harold Mayot
    107
    107

    [6]
    🇨🇭 Alexander Ritschard
    108
    108

    [7]
    🇰🇿 Mikhail Kukushkin
    110
    110

    [8]
    🇭🇷 Duje Ajdukovic
    117
    117


    🇫🇷 Pierre-Hugues Herbert
    124
    124


    🇷🇸 Laslo Djere
    129
    129


    🇨🇭 Jerome Kym
    134
    134


    🇪🇸 Martin Landaluce
    162
    162


    🇧🇪 Raphael Collignon
    167
    167


    🇩🇰 August Holmgren
    168
    168


    🇬🇧 Paul Jubb
    180
    180


    🇵🇱 Maks Kasnikowski
    181
    181


    🇫🇷 Valentin Royer
    183
    183


    🇷🇺 Alibek Kachmazov
    186
    186


    🇬🇧 Jan Choinski
    188
    188


    🇭🇷 Dino Prizmic
    380
    27


    🇭🇷 Luka Mikrut
    393
    30

    WC
    To be announced

    WC
    To be announced

    WC
    To be announced

    SE
    To be announced

    SE
    To be announced

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Q
    Qualifier

    Alternates

    Alt
    Name
    Current Ranking
    Entry Ranking

    1
    🇮🇹 Stefano Travaglia
    191
    191

    2
    🇫🇷 Clement Chidekh
    200
    200

    3
    🇷🇴 Filip Cristian Jianu
    214
    214

    4
    🇫🇷 Antoine Escoffier
    223
    223

    5
    🇦🇷 Santiago Rodriguez Taverna
    230
    230

    6
    🇮🇹 Federico Arnaboldi
    241
    241

    7
    🇫🇷 Maxime Janvier
    247
    247

    8
    🇫🇷 Geoffrey Blancaneaux
    249
    249

    9
    🇮🇹 Samuel Vincent Ruggeri
    256
    256

    10
    🇧🇪 Gauthier Onclin
    259
    259

    11
    🇧🇾 Ilya Ivashka

    269 (PR)

    12
    🇩🇪 Daniel Masur
    274
    274

    13
    🇮🇹 Enrico Dalla Valle
    276
    276

    14
    🇫🇷 Jules Marie
    278
    278

    15
    🇫🇷 Kyrian Jacquet
    279
    279

    16
    🇫🇷 Benoit Paire
    282
    282

    17
    🇪🇸 Bernabe Zapata Miralles
    283
    283

    18
    🇮🇹 Giovanni Fonio
    289
    289 LEGGI TUTTO

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    Rovereto rilancia e raddoppia

    Dominic Stricker nella foto – Foto Stefano Eccel

    La diciannovesima edizione del Trofeo Perrel-FAIP si giocherà al Palabaldresca di Rovereto. Sarà la tappa decisiva per assegnare gli ultimi posti per l’Australian Open. Un grande lavoro di squadra tra organizzatori e istituzioni ha garantito un importante upgrade: passaggio da “75” a “100”, occhio di falco live e tribune raddoppiate. L’appuntamento è dal 17 al 24 novembre.
    Il concetto di “continuità” è molto importante. Nato nel 2006 nella storica sede di Bergamo, il Trofeo Perrel-Faip ha conservato la sua cadenza annuale nonostante mille difficoltà, dalle sfide di natura strutturale alla pandemia del 2020-2021. Per questo, la diciannovesima edizione del torneo è ancora più preziosa perché mantiene inalterata una storia invidiata da tanti. Una storia impreziosita da successi di futuri campionissimi, a partire da Jannik Sinner. Senza dimenticare Matteo Berrettini, Holger Rune e lo stesso Jack Draper, vincitore lo scorso anno e poi capace di raggiungere le semifinali allo Us Open. Un tesoro del genere non poteva essere smarrito: data l’impossibilità di giocare a Bergamo, gli organizzatori hanno trovato una soluzione di primissimo livello. L’appuntamento è dal 17 al 24 novembre presso il Palabaldresca, bel palazzetto sito all’interno del Circolo Tennis Rovereto. La struttura è già abituata all’alto livello, a partire dal Challenger giocato nel febbraio 2023 e vinto dall’altra rising star Dominic Stricker. Ma il Trofeo Perrel-Faip di Rovereto (140.000$; indoor) si presenta con enormi ambizioni. Il nuovo comitato organizzatore, presieduto da Giovanni Laezza e di cui fanno parte Marco Fermi e Luca Del Federico (direttori del torneo), Elisa Visentin e Luca Stoppini in rappresentanza del CT Rovereto, Giulio Galmarini e Gianni Lovisi (addetti alla logistica) ha messo in piedi un evento di livello inedito per la realtà trentina. Intanto, la categoria: sarà un torneo di categoria “100”, upgrade rispetto al “75” dell’anno scorso, con un montepremi di 140.000 dollari. Questo attirerà in Vallagarina diversi giocatori di livello, a partire da quelli in lotta per un posto nel tabellone principale dell’Australian Open 2025:
    TECNOLOGIA E CAPIENZACi sono poi due novità logistiche di primo piano: intanto l’accordo con Foxtenn, che porterà a Rovereto l’Electronic Line Calling (ELC). Come nei grandi tornei, i giudici di linea saranno sostituiti dalle chiamate “LIVE” che azzereranno il margine d’errore. Foxtenn è la società spagnola che, a differenza di Hawk Eye, basa i suoi rilevamenti sull’immagine reale del rimbalzo e non su una ricostruzione virtuale della traiettoria. Sono ancora pochissimi i tornei Challenger a usufruire di questa tecnologia: la partnership conduce Rovereto a pieno titolo nell’elite degli eventi di categoria. Novità anche sul piano strutturale: vista la grande affluenza di pubblico nel 2023, è stato deciso di potenziare le tribune del Palabaldresca, aggiungendo una tribuna sul lato lungo, laddove l’anno scorso sorgeva il secondo campo. In questo modo, la capienza del centrale sarà raddoppiata. L’istituzione del biglietto d’ingresso sin dalle qualificazioni, oltre a rispettare le direttive ATP che mirano a valorizzare il prodotto Challenger, sarà anche una garanzia per il pubblico: tutti avranno il loro posto per seguire gli incontri. Il secondo campo – così come quelli di allenamento – sarà allestito nella maxi-tensostruttura del CT Rovereto e l’ingresso sarà gratuito anche se contingentato, per ovvie ragioni di spazio. La cura del dettaglio è evidenziata anche dal rifacimento dei campi di gioco a cura di The Olme Sport SSD, la società organizzatrice che si occuperà di questa operazione in collaborazione col Comune di Rovereto. Senza dimenticare la collaborazione con il Centro Natatorio Leno 2001, che metterà a disposizione la propria palestra e il centro benessere ai giocatori, sia per le fasi di riscaldamento che per eventuali momenti di relax. Perché – oltre a continuità – la parola chiave del Trofeo Perrel-FAIP 2024 è “sinergia”. Oltre ai tanti partner, ormai affezionati all’evento a prescindere dalla sede (Intesa Sanpaolo ha confermato il suo ruolo di presenting sponsor) c’è grande attenzione da parte delle istituzioni: il Comune di Rovereto (in particolare nella persona dell’Assessore Michele Dorigotti), Trentino Marketing, la Provincia Autonoma di Trento, l’APT di Rovereto e la Comunità della Vallagarina hanno fatto “squadra” per offrire alla comunità un evento di primissimo piano, che non perde una delle peculiarità storiche delle passate edizioni: sono state invitate, infatti, le scolaresche della Vallagarina (elementari, medie e superiori) per assistere alle sessioni mattutine del torneo. Perché è giusto conservare la tradizione, ma l’attenzione ai giovani non deve mai mancare. Specie quando il torneo viene vinto, spesso e volentieri, da futuri fenomeni. LEGGI TUTTO