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    Alcaraz e la Davis: una storia d’amore in cerca di riscatto

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz si appresta a scrivere un nuovo capitolo della sua giovane ma già intensa carriera. La Coppa Davis, competizione che ha segnato la storia di tanti campioni, si presenta come la prossima grande sfida per il fenomeno spagnolo.
    La Davis, nonostante i cambiamenti di formato degli ultimi anni, continua a rappresentare un momento cruciale per i grandi del tennis. Djokovic, Nadal e Federer hanno tutti trovato nella “insalatiera” un trampolino di lancio o la ciliegina sulla torta delle loro carriere. Ora tocca ad Alcaraz cercare di lasciare il suo segno.
    Il percorso di Carlitos in Davis, finora, è stato un mix di alti e bassi. Nel 2021, fresco del suo exploit agli US Open, fu fermato dal Covid alla vigilia delle finali di Madrid. Un colpo durissimo per il giovane murciano. L’anno successivo, dopo aver contribuito alla qualificazione della Spagna battendo Copil, arrivò a Valencia da neo campione Slam ma con le pile scariche, perdendo contro Auger-Aliassime prima di rifarsi con Kwon. Le finali, però, le saltò per infortunio.
    Il 2023 non è stato più fortunato, con Alcaraz che ha rinunciato alla fase a gironi, vedendo la sua Spagna eliminata. Ma ora, dopo l’uscita prematura agli US Open, Carlos arriva alla Davis motivato e riposato, pronto a essere il faro della sua nazionale.
    L’edizione 2024 si presenta come un’opportunità ghiotta per Alcaraz. Con molte star assenti (niente Russia, Serbia, Norvegia o Polonia, e forfait di nomi come Zverev, Sinner, de Minaur e Fritz), i riflettori sono tutti puntati su di lui. La Davis potrebbe essere il palcoscenico perfetto per riscattare la delusione olimpica e aggiungere al suo palmarès un trofeo che i più grandi hanno già conquistato.Il cammino inizia domani contro il ceco Tomas Machac. La Fonteta di Valencia farà da cornice a quello che Alcaraz spera sia l’inizio di un’avventura trionfale. Il formato attuale, con le fasi finali in Spagna, potrebbe ricreare quell’atmosfera magica delle vecchie eliminatorie casalinghe.
    La determinazione di Alcaraz è palpabile. Il suo amore per la maglia della nazionale è noto, e la possibilità di giocare anche in doppio lo elettrizza. Il precedente di Sinner, protagonista a Malaga lo scorso anno, potrebbe essere uno stimolo in più.
    La strada è ancora lunga, ma una cosa è certa: Carlos Alcaraz è pronto a dare tutto per la sua Spagna. La Davis attende il suo nuovo eroe, e il giovane murciano non vede l’ora di rispondere alla chiamata. Il primo passo verso la gloria inizia alla Fuente de San Luis. Il tennis spagnolo trattiene il fiato, sperando che questa sia finalmente la volta buona per il suo nuovo fenomeno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Us Open: La conferenza stampa integrale di Carlos Alcaraz. Alcaraz rassicura sulle condizioni fisiche alla vigilia degli US Open e su Sinner “Beh, è un momento davvero difficile per lui, questo è certo”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    IL MODERATORE: Carlitos, bentornato a New York. Innanzitutto, abbiamo tutti visto che hai dovuto interrompere il tuo allenamento oggi. Puoi aggiornarci sullo stato del tuo infortunio, se ce n’è uno?CARLOS ALCARAZ: Beh, penso che sia tutto a posto. Sapete, ho interrotto l’allenamento solo per precauzione. Non mi sentivo abbastanza a mio agio per continuare ad allenarmi, nel caso le cose fossero peggiorate. Ma, sapete, dopo qualche ora, mi sento ancora bene, il piede sta bene, quindi domani proverò ad allenarmi di nuovo al 100% senza pensarci, ma oggi ne avrò cura.
    IL MODERATORE: Domande in inglese.
    D. Sono curioso, cosa rende il tuo gioco così difficile per i tuoi avversari?CARLOS ALCARAZ: Beh, penso di spingere sempre i miei avversari al limite. Cerco di essere aggressivo in ogni momento, di giocare colpi diversi, diversi tipi di, sì, tipi di colpi.Penso che dirò che la cosa peggiore per il mio avversario è che non sa cosa succederà dopo. Devono essere aggressivi. Devono difendersi bene se vogliono rimanere vivi nello scambio.Credo che questa è la cosa peggiore del mio gioco per i miei avversari.
    D. Non hai giocato molte partite sul cemento prima di arrivare qui. Come influisce questo, se influisce? Arrivi a un torneo come questo non sapendo quanto bene puoi giocare, come te la caverai, o questo non conta davvero per te?CARLOS ALCARAZ: Beh, non conta per me. Ovviamente mi sarebbe piaciuto avere più partite alle spalle sul cemento prima degli US Open. Ma, voglio dire, non mi influenza affatto. Se guardo un po’ indietro, sapete, per esempio, prima del Roland Garros, non avevo giocato molte partite sulla terra battuta, e il risultato è stato piuttosto buono. E poi a Wimbledon, la stessa cosa, sapete.Quindi non voglio pensare che sarà lo stesso dei due precedenti Grand Slam, ma non sono preoccupato di non aver giocato molte partite sul cemento.
    D. Ovviamente sei ancora all’inizio della tua carriera. Non ci sono stati molti grandi bassi, non hai mai perso una finale di Grand Slam, hai perso solo una partita al quinto set in tutta la tua carriera. Mi chiedo se quella sconfitta alle Olimpiadi sia stata il momento più basso che hai provato dopo una sconfitta? Come sono state quelle emozioni e sono state nuove per te?CARLOS ALCARAZ: Dopo le Olimpiadi?
    D. Sì.CARLOS ALCARAZ: Beh, questa è una delle finali più importanti della mia carriera, della mia vita. So che i Giochi Olimpici si svolgono ogni quattro anni, quindi non so se avrò un’altra possibilità di vincere l’oro. Lotterò per questo, di sicuro, ai prossimi Giochi Olimpici.Ma è stato un momento difficile da affrontare per me, sapete, perdere la medaglia d’oro in una partita molto serrata in cui ho avuto delle opportunità.Ma di fronte a me avevo un giocatore davvero bravo che lottava per la stessa cosa mia e se l’è meritata. Quindi nei giorni dopo le Olimpiadi è stato, okay, mi sono reso conto che ho vinto la medaglia d’argento, è stato un grande risultato per me di cui devo essere orgoglioso.Sapete, cerco di andare avanti, di imparare da questa partita. Nelle prossime finali o nelle prossime partite importanti della mia carriera affronterò le cose in modo diverso o migliore di come ho fatto alle Olimpiadi.Beh, mi sono reso conto che è stato un momento importante della mia vita.
    D. Carlos, cosa ne pensi della situazione di Jannik riguardo al doping?CARLOS ALCARAZ: Beh, è un momento davvero difficile per lui, questo è certo. È complicato. Voglio dire, non mentirò, è complicato.Ma ovviamente cosa posso dire? Voglio dire, in inglese sarà difficile per me spiegarmi, ma ci provo.Beh, io credo in uno sport pulito. Quindi non ne so molto. Sono abbastanza sicuro che ci siano molte cose che non sappiamo all’interno della squadra. Ma se hanno permesso a Jannik di continuare a giocare, è per un motivo, hanno detto che è innocente. Quindi questo è tutto ciò che so e questo è tutto ciò di cui posso parlare.
    D. Tornando all’infortunio durante l’allenamento, quando è successo per la prima volta, eri nervoso, avevi paura di non poter giocare gli US Open? Qual è stata la reazione iniziale quando ti sei fatto male oggi?CARLOS ALCARAZ: Beh, voglio dire, non ero affatto preoccupato per la mia partecipazione agli US Open. Ovviamente ero arrabbiato perché non volevo interrompere l’allenamento, anche per rispetto verso Cerundolo.Non voglio interrompere nessun allenamento. Voglio allenarmi, voglio migliorare, voglio prepararmi per il torneo.Ma onestamente, per quanto riguarda la caviglia, non ero preoccupato. Quindi sono sicuro che, sapete, domani o tra due giorni sarò al 100%, di sicuro. È solo questione di tempo. LEGGI TUTTO

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    McEnroe: “US Open? Djokovic, Alcaraz e Sinner i favoriti ma… occhio alla possibile sorpresa”

    John McEnroe

    Un newyorkese “doc” come John McEnroe fa le carte all’edizione 2024 di US Open, pronto a scattare lunedì sui campi di Flushing Meadows. Per il leggendario mancino statunitense, i tre grandi favoriti per il titolo sono i primi tre nel ranking, Sinner Djokovic e Alcaraz, ma non chiude affatto la porta a una possibile sorpresa. Del resto US Open è lo Slam che in anni recenti più rispetto agli altri ha portato alla vittoria o in finale un tennista nuovo.
    “Alcaraz è il giocatore che preferisco guardare in questo momento”, afferma Johnny Mac a Eurosport. “Sa fare tutto. Mi piacciono le persone che sono complete e creative in campo. Sembra quasi impossibile che qualcuno come lui possa rimanere così positivo, sempre sorridente. È difficile credere che non si frustri, soprattutto in uno sport mentalmente duro come il tennis. Sono sicuro che aveva bisogno di una pausa più lunga. Ma forse sentiva un po’ di pressione perché Novak non stava giocando, e a 37 anni.
    McEnroe pensa che le scorie della sconfitta alle Olimpiadi possano pesare su Alcaraz: “Col senno di poi, probabilmente sarebbe stato meglio se non avesse giocato affatto dopo Parigi. Considerato tutto quello che è successo, emotivamente, sarà un grande sforzo per lui vincere questo torneo. Quanto gli resta nel serbatoio? Questo potrebbe aprire la porta a qualcuno al di fuori dei tre ragazzi che ci aspettiamo… la porta è sicuramente aperta per una sorpresa”.
    L’ex numero 1 al mondo ha poi espresso le sue idee su quali giocatori sono in grado di sorprendere i primi tre. “Penso che ci siano una manciata di ragazzi che potrebbero potenzialmente farsi avanti”, continua McEnroe. “Ovviamente, Zverev è in lizza, è il primo della lista. Se riuscirà a farcela resta da vedere, ha giocato una finale qua e quest’anno è molto costante. Medvedev poi, come è arrivato male, perdendo due partite consecutive sui campi in cemento, quelli dove di solito è molto forte. Chi l’avrebbe mai pensato? Alcuni dei ragazzi americani sembrano avvicinarsi e, con un paio di buoni match, forse uno di loro può fare il passo successivo“.
    “Rublev? Incredibile come non abbia ancora superato i quarti in uno Slam, ma con un sorteggio migliore, potrebbe succedere qualcosa di favorevole. È difficile dirlo. Ma onestamente, anche con tutto questo, probabilmente sceglierei ancora uno dei tre grandi per la vittoria”.
    Le olimpiadi sono state una difformità rispetto alla stagione classica che potrebbero portare a qualche differenza rispetto agli altri anni, anche per i big. “Dimitrov? Spero che possa giocare al meglio perché ha avuto anche qualche infortunio. È difficile dire dove si trovi mentalmente e fisicamente. Per lui, come per molti altri, quest’anno olimpico è stato particolarmente impegnativo e questo è uno dei fattori di cui dobbiamo tenere conto” conclude McEnroe.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    US Open 2024: analisi del tabellone maschile. Percorso accidentato per Sinner, assai meno per Djokovic e Alcaraz

    US Open, Arthur Ashe Stadium

    Ingresso nel torneo discreto, poi la strada di Jannik Sinner a US Open si farà molto, molto accidentata. E il sorteggio per gli azzurri al quarto Slam stagionale è interessante, ma impegnativo con più di un’insidia.
    Partiamo dal nostro miglior giocatore, il n.1 del mondo e tra i favoriti a New York. In attesa di capire come reagirà in campo alla tempesta mediatica che sta attraversando per le “note” ragioni, Jannik esordirà contro McDonald, ovviamente favorito, poi potrebbe esserci un qualificato o la potenza del giovane yankee Michelsen. Magari Jarry o O’Connell al terzo turno, poi arriva… Tommy Paul, che dopo la foto postata sui social non sarà esattamente ben visto dalle nostre parti… Ruggine extra campo a parte, Paul sul cemento indoor è un tennista molto pericoloso, tra quel che poteva capitare agli ottavi era uno dei possibili avversari “da evitare”, visto che i tennisti di casa tendono ad esaltare di fronte al rumoroso pubblico dell’Ashe e diventare ancor più tosti. Nei quarti ipoteticamente ci sarà la rivincita con Medvedev (o Tsitsipas/Auger-Aliassime/Mensik). Daniil non sta attraversando un bel momento, ma US è il torneo a lui più caro, dove si è rivelato al mondo, l’unico Slam che ha vinto, dove ha fatto finale lo scorso anno. Quindi: era da evitare. E invece… eccolo. In semifinale non c’è Zverev ma Alcaraz. Idem come sopra. La dea bendata continua ad impedire una finale ipotetica tra Carlos e Jannik, che tutto il mondo della racchetta aspetta. Pazienza, prima o poi, accadrà. Ricapitolando: Sinner avrà un ingresso nel torneo discreto, poi c’è da pedalare di brutto se si vuol puntare alla coppa. Più dell’attenzione all’extra campo che sarà comunque pesante, il mio personale pensiero va all’anca. Sinner ha vinto a Cincy di testa e agonismo, non di atletismo e di tecnica. Quella è ferma da un po’, e non va bene. US è uno degli Slam più duri per le mutevoli condizioni, umidità, dure battaglie; solo un Sinner al 100% delle sue possibilità atletiche ce la può fare. La speranza è possa esserlo, ma solo strada facendo potremo saperlo. Ancor più di sempre, FORZA JANNIK, fai parlare la tua racchetta.
    Nella parte bassa del draw ci saranno Djokovic (2), Zverev (4), Ruud, Rune, Shelton e Berrettini, come possibile spauracchio per tutti. Matteo esordisce contro Ramos-Vinolas, poi potrebbe esserci Fritz, sfida molto difficile. Ma tra i forti, Fritz è forse il meno continuo e quello che risponde peggio, quindi la speranza è che Berrettini arrivi a NYC bello cattivo, spacchi la palla col servizio e diritto e possa puntare a sorprendere. Se passa l’esame-Fritz, vederlo nei quarti vs. Zverev potrebbe esser più di un sogno…
    Djokovic, come gli capita di frequente, ha pescato davvero bene. Non sappiamo in che condizione arriverà, quanto si è davvero allenato, ma i primi turni saranno sulla carta allenamenti agonistici, il suo torneo inizierà negli ottavi vs. Shelton, o Tiafoe. Difficile che i vari Rublev, Dimitrov e compagnia possano esser un ostacolo davvero tosto, lo immaginiamo già in “semi” vs. Zverev, e lì sarà partita vera. Il tedesco ha qualche insidia in più: Cerundolo, il servizio di Perricard, e soprattutto Rune, che pur nella bassa di questo 2024 resta un tosto agonista, e potrebbe riaccendersi all’improvviso e diventare dura.
    Non ci siamo dimenticati di Alcaraz, quello che molti vedono come il primo o secondo favorito, dietro a Djokovic (o Sinner). Ingresso nel torneo tranquillo per Carlos, poi al terzo turno potrebbe esserci Draper, tennista scomodo, in rampa di lancio. Servirà un bel livello. Poi forse Korda, tanta eleganza, ma… la sostanza? Ha anche la fortuna Alcaraz di affrontare potenzialmente nei quarti uno tra De Minaur, Hurkacz o Khachanov, tutti un po’ mal messi fisicamente. Diciamolo netto: Carlito ha pescato proprio bene, quanto Nole.
    Capitolo italiani: tantissimi! E questa è già l’ottima notizia. Alcuni non hanno pescato male, e si spera possano avanzare e divertire. Sonego è tra quelli che ha avuto meno fortuna: esordio con Paul, una testa di serie forte e che sa giocare al top su questi campi. Difficilissima. Molto meglio Cobolli, che contro Duckworth può far valere la sua maggior completezza di gioco ed energia. Se passa c’è forse Kotov (occhio al suo diritto killer, ma 3 su 5 fa fatica fisicamente) e poi eventualmente Medvedev. Sarebbe una gran partita, che speriamo di vedere.Fognini, bravo ad esser ancor lì in lotta, pesca maluccio con Machac. Il ceco è tennista solido, difficilmente regala, e farà correre tanto Fabio. Se il ligure riesce ad incasinare i ritmi, potrebbe esserci partita, ma Tomas è oggettivamente favorito. Arnaldi (n.30 del draw) è nell’ultimo slot della parte alta. Non facile: Svajda è tennista poco noto ma ottimo sul piano del gioco, poi Safiullin, uno che può giocare molto bene. Al terzo turno eventualmente Hurkacz, e lì è da vedere come starà fisicamente. Matteo ha insidie, ma potrebbe anche far saltare il banco se gioca al suo meglio, e magari sognare una bella sfida negli ottavi a De Minaur (in brutte condizioni) o Khachanov. Chissà..
    Parte bassa. Già detto di Berrettini, Musetti è nello slot appena sotto, da testa di serie n.18. Molto – o tutto – dipenderà da lui. La sensazione è che sul ritmo e rimbalzi alti del duro sarà ancora un po’ meno efficace rispetto all’erba o alla natia terra, ma speriamo di vedere lo spirito offensivo e l’aggressività degli ultimi tempi. Contro Opelka all’esordio dovrà avere enorme pazienza, e la sua risposta sarà un filo “sotto tiro”; se passa l’esame col bombardiere americano, potrebbe esser favorito nel secondo match, con prospettiva di sfidare Rune. Sarebbe un gran match, per mille motivi, e lì preparate i popcorn…
    Darderi, appena fuori dal seeding, pesca benino con Baez. Sarà una garra tutta latina, con corse assassine, sperando che Luciano stia bene e possa servire alla grande, per tener fermo la vivacità del rivale. Se vince, contro Griekspoor sarà match piuttosto complicato, anche se l’orange non gioca bene tutti i giorni (se lo facesse, sarebbe top15 fisso!). Resta Nardi, ultimo azzurro, esordio contro Bautista Agut. Lo spagnolo è un laureato su questi campi, ma oggettivamente in fase calante. Se Luca si accende e trova un gran match, al secondo turno potrebbe esserci Shelton, e magari il Centrale o Armstrong, un match da vivere.
    US Open è il quarto Slam dell’anno, e negli anni recenti quello che ha regalato più sorprese e lanciato nuovi campioni Slam. La speranza è che Sinner possa farcela, anche se è molto difficile viste le sue condizioni fisiche non al meglio. Che possa essere la volta buona per Zverev? Ha già fatto una finale qua, praticamente buttata via nel 2020… Buon US Open a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Moutet al veleno contro i giudizi sulla furia di Alcaraz: “Quando lo faccio io ho problemi mentali”

    Corentin Moutet

    È un’edizione segnata da polemiche ed errori arbitrali clamorosi quella del Masters 1000 di Cincinnati, con un clima social più che “frizzante…” L’eco della furia di Carlos Alcaraz mentre distrugge la racchetta nel corso della sconfitta di ieri contro Monfils non si affatto sopita, e ha diviso il mondo degli appassionati e degli addetti ai lavori. Molti commentatori (non solo iberici) hanno infatti provato a difendere la rabbia di Carlos, parlando di giovinezza, frustrazione, un momento di poco controllo che può starci vista la condotta generalmente serena del murciano. Altri invece hanno puntato il dito contro Alcaraz, parlando di comportamento inaccettabile, lontanissimo dalla condotta di Federer e Nadal, i due idoli di Carlos.
    Ancor più pungente la reazione di due colleghi, Corentin Moutet e Nick Kyrgios, che via social hanno scritto post al veleno per stigmatizzare il comportamento dello spagnolo, ma ancor più come quel gesto scomposto è stato giudicato da molti. Così il francese: “Quando lo faccio io ho problemi mentali” afferma Corentin, che continua poi “Non giudico Carlos qui, ovviamente. È già una leggenda e si comporta in modo incredibile. Sto prendendo in giro come la reazione del commentatore possa essere diversa per uno stesso gesto”.

    When I do it I’ve got “mental issue” 😂 https://t.co/b3t2lgolTg
    — Corentin Moutet (@moutet99) August 16, 2024

    Non si fatta attendere la risposta di Nick Kyrgio, ancora ai box per i gravi problemi al ginocchio, ma assai attivo come commentatore…
    “Ahah, e quando lo faccio io?” scrive l’australiano, con una pungente ironia.
    Per capire come la sfuriata di Alcaraz abbia diviso gli appassionati, basta continuare a leggere i commenti su X al post di Moutet: moltissimi rimproverano il commento del francese, altri invece lo sostengono, come difendono Carlos. Non una bella pagina per il torneo e per lo spagnolo, che dopo la sconfitta a Parigi nella finale delle Olimpiadi si è presentato tutt’altro che in buona condizione a Cincinnati, affermando di esser stato in gravissima difficoltà a giocare su campi così rapidi, e diverso tra centrale e gli altri courts.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Sorpresa a Cincinnati: Alcaraz subisce la rimonta di Monfils

    Gael Monfils (foto ATPsite)

    Risultato a sorpresa al Masters 1000 di Cincinnati: Carlos Alcaraz è rimontato e sconfitto da un ottimo, indomabile Gael Monfils (4-6 7-6 6-4 lo score). L’incontro era ripreso oggi con lo spagnolo avanti 6-4 e sotto 1-3 nel tiebreak del secondo set. “LaMonf” è stato bravo a servire bene ed aggiudicarsi il tiebreak (complici anche un paio di errori del n.3 del mondo), rimettendo così il match in equilibrio. Quella che si pensava potesse essere una formalità per il due volte campione Slam in stagione si è trasformato in un incontro molto complicato, anche per colpa di troppi errori ed incertezze di un Alcaraz a tratti incerto, come se non sentisse bene la palla o molto scarico in diversi diritti, terminati a metà rete. Bravo è stato il francese a “sgonfiare” le palle, tirando a volte pianissimo (anche alcuni chop di diritto, corti e improvvisi) e altre fortissimo, per non dare riferimenti al rivale, incappato in troppi errori gratuiti. Inoltre Monfils ha servito bene in diversi punti chiave, meritando il successo che lo riporta negli ottavi di un Masters 1000 (per la 41esima volta in carriera).
    Il match si è deciso nei primi 4 game del terzo set: prima Alcaraz salva per i capelli il primo turno di servizio, annullando due palle break con alcuni scambi rocamboleschi e mostrando un certo nervosismo. Poi è Monfils a vincere un durissimo primo turno di battuta nel parziale, durato oltre 7 minuti e con due palle break salvate, tra qualità e “mestiere”. Il break per Gael è arrivato nel terzo game, con un Alcaraz pessimo in paio di colpi giocati totalmente scarico (terribile un diritto colpito indietreggiando con la palla che è arrivata a malapena a rete). Monfils soffre ma regge, salvando una palla del contro break (3-1) e quindi volando verso un meritato successo. Proprio sul 3-1 Monfils, Alcaraz ha tirato fuori tutta la rabbia del momento distruggendo la racchetta, scena non usuale per il giovane iberico.

    “He desperately wants to win this match” 👀#CincyTennis pic.twitter.com/QkiDhvNHtw
    — Tennis TV (@TennisTV) August 16, 2024

    Monfils ottiene la sua nona vittoria in carriera contro un top 3 ATP, e con i suoi 37 anni e 349 giorni diventa il quarto tennista più anziano a battere un giocatore tra i primi tre nel ranking da quando la classifica è stilata al computer, più vecchi di lui a riuscirci solo Ken Rosewall, Jimmy Connors e Roger Federer.
    Una grande delusione invece per Alcaraz, che così perde i punti della finale conquistata la scorso anno e si avvicina a US Open con solo un paio di incontri giocati e poca fiducia, dopo il boccone amaro della finale per l’oro olimpico persa contro Djokovic.

    Gael Monfils vs [2] Carlos Alcaraz (non prima ore: 18:30)ATP Cincinnati Gael Monfils476 Carlos Alcaraz [2]664 Vincitore: Monfils ServizioSvolgimentoSet 3G. Monfils30-40 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 6-4C. Alcaraz 15-0 df 15-15 df 30-15 30-30 40-305-3 → 5-4G. Monfils 0-15 df 15-15 ace 30-15 40-154-3 → 5-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3G. Monfils 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 A-40 ace 40-40 40-A df 40-40 A-403-2 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 3-2G. Monfils 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-1 → 3-1C. Alcaraz 15-15 15-30 15-401-1 → 2-1G. Monfils 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A df 40-40 A-40 df0-1 → 1-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* ace 2-0* 3*-0 3*-1 3-1* 3*-1 3-2* 4-2* 4*-3 ace 5*-3 6-3* 6-4* 6*-56-6 → 7-6C. Alcaraz 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-40 40-40 A-406-5 → 6-6G. Monfils 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-155-5 → 6-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace5-4 → 5-5G. Monfils 0-15 15-15 ace 15-30 df 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-4 → 5-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-3 → 4-4G. Monfils 15-0 30-0 40-0 40-153-3 → 4-3C. Alcaraz 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 3-3G. Monfils 15-0 ace 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-302-1 → 2-2G. Monfils 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 df1-1 → 2-1C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 30-15 df 40-151-0 → 1-1G. Monfils 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-404-5 → 4-6G. Monfils 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5G. Monfils 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-02-3 → 2-4G. Monfils 15-0 30-0 40-0 ace1-3 → 2-3C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-2 → 1-3G. Monfils 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 df1-1 → 1-2C. Alcaraz 0-15 df 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1G. Monfils 15-0 40-0 ace 40-15 df0-0 → 1-0

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    US Open Fun Week: Alcaraz e Agassi sfidano Djokovic e McEnroe in un’esibizione stellare

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    La prossima settimana si terrà la “US Open Fun Week“, proprio prima dell’inizio del Grand Slam statunitense, che includerà grandi eventi per gli appassionati che si avvicineranno alle strutture dell’USTA Billie Jean King National Tennis Center dal 19 al 25 agosto. Uno di questi eventi sarà chiamato “The Stars of the Open”, una serie di partite di esibizione con protagoniste grandi stelle del passato e del presente.
    Così, sarà da sottolineare in agenda il prossimo mercoledì 21, giorno in cui Carlos Alcaraz e Andre Agassi affronteranno Novak Djokovic e John McEnroe. Sarà uno spettacolo completo come anteprima della competizione, con partite che uniranno anche Juan Martín del Potro e Gabriela Sabatini contro Venus Williams e Andy Roddick.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic: il divario generazionale secondo Pilic “Novak, il vecchio maestro, è semplicemente di un altro livello rispetto ad Alcaraz e Sinner”

    Nikola Pilic nella foto

    Il tennis maschile ha un Re indiscusso: Novak Djokovic. Con la recente vittoria olimpica, il campione serbo ha consolidato il suo status di più grande tennista di tutti i tempi, avendo conquistato tutti i maggiori titoli possibili nel circuito.Ma quanto è ampio il divario tra Djokovic e la nuova generazione di campioni emergenti? Nikola Pilic, ex allenatore del serbo, non ha usato mezzi termini nel confrontare il suo ex pupillo con i giovani talenti Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.
    In un’intervista rilasciata a Tennis Magazin, Pilic ha espresso un giudizio netto: “Novak, il vecchio maestro, è semplicemente di un altro livello rispetto ad Alcaraz e Sinner.” L’ex coach ha poi sottolineato come questa non sia una mera opinione personale, ma un fatto supportato da riconoscimenti oggettivi: “È stato nominato sportivo mondiale dell’anno per ben cinque volte. Questa non è la mia opinione soggettiva, ma una decisione presa da comitati indipendenti. Questo parla da sé ed è qualcosa di molto speciale.”
    Tuttavia, Pilic non nega l’inevitabile passaggio generazionale che si sta delineando nel tennis mondiale. “Sinner, Alcaraz e altri prenderanno sicuramente il testimone della nuova generazione tra uno o due anni,” ha affermato. “Novak avrà allora 39 anni e non tutto sarà come quando ne aveva 29. Questa evoluzione è molto interessante per me.”
    Le parole di Pilic evidenziano un aspetto cruciale del tennis contemporaneo: il confronto tra l’esperienza e la classe cristallina di un campione maturo come Djokovic e l’energia e il talento grezzo dei giovani emergenti.Resta da vedere quanto ancora Djokovic riuscirà a mantenere il suo livello straordinario di gioco e quanto velocemente la nuova generazione riuscirà a colmare il gap che si è visto a Parigi.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO