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    Tutto ciò che devi sapere sui migliori tornei di Tennis 2024 : Protagonisti e quote delle scommesse

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Wimbledon 2024 si è concluso con il botto sia per i fan che per gli scommettitori.Quest’ anno, il torneo del Grand Slam su erba ha offerto partite epiche e sorprendenti ribaltamenti.
    I favoriti per le scommesse agli US OpenDopo la sua impressionante vittoria a Wimbledon, Carlos Alcaraz è stato inserito come favorito per conquistare il terzo titolo consecutivo del Grand Slam agli US Open. Secondo BetMGM Sportsbook, Alcaraz ha una quota di 1.65. Nonostante la sconfitta nei quarti di finale di Wimbledon, le quote Sinner sono molto interessanti. Il Tennista ha dichiarato: Tutti possono commettere errori, sfortunatamente o fortunatamente. Io posso commettere errori. Subito dopo di lui c’è Novak Djokovic a 1.88, che sarà il campione in carica del torneo che inizierà il 26 agosto a New York.Per quanto riguarda il torneo femminile, le favorite sono molto competitive. La numero 1 Iga Swiatek guida le quote a 2.75, Aryna Sabalenka è a 3.00 mentre la campionessa in carica Coco Gauff ha una quota di 5.00. La quattro volte vincitrice di major Naomi Osaka è anch’essa tra le favorite con una quota di 6.00.
    Cosa è successo nella finale maschile di Wimbledon?In una straordinaria esibizione di tennis, il campione in carica Carlos Alcaraz ha sconfitto Novak Djokovic nella finale maschile di Wimbledon domenica in tre set. La sua vittoria per 6-2, 6-2, 7-6 gli ha permesso di vincere il secondo titolo consecutivo all All England Club. Per lo spagnolo Alcaraz, di 21 anni, è stato il quarto titolo del Grand Slam.Per il 37enne Djokovic, non è arrivato ottavo titolo di Wimbledon che lo avrebbe eguagliato con Roger Federer per il record maschile. Una vittoria gli avrebbe dato il 25° titolo di singolare del Grand Slam, superando Margaret Court per il record assoluto nella storia del tennis. Djokovic ha comunque disputato un ottimo torneo, raggiungendo la finale, considerando che si è sottoposto a un intervento chirurgico al ginocchio solo lo scorso mese.
    Calendario TennisCon Wimbledon 2024 ormai concluso, ci sono alcune grandi competizioni che i fan del tennis possono aspettarsi nei prossimi mesi. Questi includono:· 27 luglio – 4 agosto: Competizione di tennis alle Olimpiadi di Parigi· 26 agosto – 8 settembre: US Open a New YorkCi saranno partite emozionanti e un’altra occasione per i giocatori di dare il meglio davanti al pubblico mondiale.
    Highlights e recordSono imprese come queste che hanno mantenuto Carlos Alcaraz un passo avanti agli altri nel tennis. Il suo record nelle finali del Grand Slam è ora un incredibile 4-0, paragonabile solo alla serie iniziale di 7 vittorie di Roger Federer nella sua carriera.Alcaraz si è anche posto nella stessa classe di Boris Becker e Bjorn Borg: gli unici a vincere più titoli di Wimbledon prima dei 22 anni, eterne icone del tennis.
    Statistiche chiave di Wimbledon 2024· 4-0: Il record di Carlos Alcaraz nelle finali del Grand Slam.· 3: Il numero di uomini che hanno vinto più titoli di Wimbledon prima dei 22 anni, ora incluso Carlos Alcaraz.
    ConclusioneWimbledon 2024 ha offerto grandi momenti e ha solo anticipato i le emozioni dei futuri tornei che questo sport ha in serbo. Che tu sia un appassionato di tennis o un avido scommettitore, ci sono spunti utili e highlights di Wimbledon che ti terranno incollato.Preparati per gli US Open e le Olimpiadi di Parigi per far parte della più grande azione tennistica del mondo. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz si racconta: Da Djokovic a Tiafoe, le sue opinioni sul circuito ATP

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Patrick Boren

    Carlos Alcaraz, il giovane fenomeno del tennis mondiale, ha recentemente partecipato a un divertente e rivelatore Q&A organizzato dalla ATP, offrendo uno sguardo inedito sul circuito e sui suoi colleghi.Il numero uno spagnolo ha dimostrato ancora una volta la sua maturità e schiettezza, non esitando a esprimere opinioni franche sui suoi colleghi. Tra le risposte più interessanti, Alcaraz ha indicato Frances Tiafoe come il giocatore più simpatico e divertente nello spogliatoio, sottolineando il forte legame tra i due.
    Non sorprende che Novak Djokovic sia stato nominato come il competitore più duro e il miglior ritornatore. Questo riconoscimento da parte di Alcaraz conferma il rispetto che il giovane campione nutre per il serbo.
    Interessante la scelta di Alex de Minaur come giocatore più sottovalutato e quello che dovrebbe vincere più titoli, un’opinione che potrebbe sorprendere molti fan e addetti ai lavori.
    Alcaraz ha anche rivelato il suo lato più personale, citando “Eye of the Tiger” come la sua canzone preferita prima di una partita e la smorzata come il suo colpo preferito, una scelta che riflette il suo stile di gioco creativo e imprevedibile.La domanda sul GOAT (Greatest Of All Time) ha visto Alcaraz rispondere con diplomazia e onestà. Pur riconoscendo che i numeri indicano chiaramente Djokovic, ha ammesso di considerare la rivalità Federer-Nadal come l’apice di questo sport.
    Risposte di Carlos Alcaraz in un Q&A sul circuito ATPGiocatore più simpatico: TiafoeCompetitore più duro: DjokovicTennista più sottovalutato: De MinaurPersona più divertente nello spogliatoio: TiafoeChi chiamerebbe in caso di emergenza: CarreñoMiglior dritto: TsitsipasMiglior risposta: DjokovicChi dovrebbe vincere più titoli: De MinaurMaggior provocatore verbale: RuneCanzone preferita prima di una partita: Eye of the TigerColpo preferito: Smorzata LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Djokovic contro Alcaraz ha sbagliato tattica. Solo Sinner può battere Carlos sulla velocità”

    Toni Nadal

    Secondo lo “zio” più famoso del tennis, Toni Nadal, nella recente finale di Wimbledon Djokovic si è “suicidato” con una tattica errata che ha finito per esaltare le qualità di Alcaraz. A suo dire l’unico giocatore che può sfidare lo spagnolo sulla rapidità e velocità e sperare di vincere è Jannik Sinner. Questo il sunto del pensiero di Toni, tratto dal suo editoriale settimanale sul quotidiano iberico El Pais. Riportiamo il passaggio più saliente.
    “Posso immaginare i dubbi che Novak e tutta la sua squadra avranno avuto nell’avvicinarsi alla finale di Wimbledon” scrive Nadal. “La decisione non è stata facile. È la stessa che si presenta a molti giocatori e coach quando affrontano un avversario superiore. Come affrontiamo l’incontro? Lo affrontiamo con le nostre solite armi e il nostro stile o, al contrario, proviamo a neutralizzare il nostro rivale cercando altre soluzioni, allontanandoci dal nostro gioco e punti di forza abituali? Personalmente ho sempre scelto il primo. Djokovic ha optato per la seconda via. Sapendo che né le sue gambe né la precisione dei suoi colpi sono più quelli di una volta, e che nemmeno una partita lunga e fisica non gli sarebbe stata favorevole, ha provato una tattica che alla fine si è rivelata suicida. Voleva imporre ritmi alti, giocare aggressivo, accorciare gli scambi da fondo campo e alla minima occasione chiudere i punti in rete”.
    “Secondo me, l’unica opzione che aveva il serbo era provare a rallentare il gioco. Sperare che non sbagliare mai niente a quella velocità e confidare che Carlos non stesse vivendo la sua giornata migliore…”
    “Cercare di battere il giocatore di Murcia in velocità è praticamente impossibile oggigiorno. Solo Jannik Sinner può affrontare lo spagnolo ad armi pari con la massima velocità. E infatti la finale della scorsa domenica conferma che la vera rivalità nei prossimi tornei e, probabilmente, nei prossimi anni sarà tra questi due: l’italiano e il nostro grande campione spagnolo” conclude Nadal.
    Parole importanti, che sottendono un’ altra affermazione: Djokovic a suo dire, a meno di giornate storte di Alcaraz, non ha più gambe e rapidità per imporsi sul giovane rivale. Vedremo cosa accadrà alle Olimpiadi e ancora più sul cemento negli Stati Uniti, dove il duello tra i due, e Sinner, potrebbe vivere nuovi importanti episodi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz vince la Finale di Wimbledon: Emma Raducanu presente tra gli spalti

    Emma Raducanu GBR, 13.11.2002 – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz ha sconfitto Novak Djokovic nella finale di Wimbledon e tra le molte stelle presenti all’incontro c’era Emma Raducanu. La britannica di 21 anni, campionessa dell’US Open nel 2021, è stata naturalmente molto osservata dal pubblico inglese e la stampa locale ha subito fatto il collegamento con Carlos Alcaraz, spingendo persino i giornalisti spagnoli a chiedere al tennista di Murcia della presenza della giovane.
    “I miei incontri con Novak Djokovic attirano sempre molte stelle. Facciamo delle belle partite e ci sono molte persone che amano guardarle. Non so se lei sia venuta per vedere l’incontro o me. Dovete chiedere a lei”, ha confessato lo spagnolo dopo aver vinto il suo quarto trofeo Major.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Alcaraz vs Sinner: Essere n.1 o vincere più Slam?

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Nel panorama tennistico attuale, due giovani talenti stanno ridefinendo i parametri del successo: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. La loro ascesa pone un’interessante provocazione: è meglio essere il numero 1 del mondo o vincere più Slam nello stesso anno?A prima vista, il discorso potrebbe sembrare banale. Tuttavia, sondando l’opinione dei tifosi, emerge chiaramente quanto questa questione sia sentita e dibattuta.
    I sostenitori di Alcaraz sottolineano come i successi negli Slam siano ciò che resta nella storia. Le immagini del giovane spagnolo che alza i trofei di Wimbledon e Roland Garros sono destinate a diventare iconiche. Per questi tifosi, sono i momenti di gloria che contano, quelli che si ricordano anche decenni dopo.
    D’altra parte, i fan di Sinner argomentano che essere numero 1 del mondo è la prova definitiva della costanza e della versatilità di un giocatore. Raggiungere la vetta del ranking ATP richiede eccellenza su tutte le superfici e durante tutto l’arco dell’anno, non solo nei quattro tornei più prestigiosi dove Jannik ha peraltro vinto quest’anno il primo slam in carriera a Melbourne.
    Sui social media e nei forum dedicati al tennis, questi dibattiti infuriano quotidianamente. Ogni nuovo risultato di Alcaraz o Sinner riaccende la discussione, con tifosi pronti a difendere la superiorità del proprio beniamino.
    Ciò che rende questo dibattito così affascinante è che non esiste alla fine una vera risposta definitiva. È una questione di preferenze personali e di come si interpreta il concetto di “grandezza” nel tennis. Alcuni privilegiano i momenti di picco, altri la costanza nel lungo periodo.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Cosa resta di Wimbledon 2024

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz si conferma campione a Wimbledon. E lo fa “in style”, battendo di nuovo Djokovic in finale. Se l’anno scorso quel successo fu sudato, epico e sorprendente, la finale maschile 2024 è stata a senso unico, e le proporzioni del successo avrebbero potuto essere ancor più nette se Alcaraz non avesse sprecato i match point servendo sul 5-4. Alla fine poco importa, il campo ha parlato chiaro: Carlos è stato dominante, nettamente superiore all’ex n.1, a secco di titoli scollinando metà stagione – non gli capitava dal 2005, quando era ai primi passi sul tour Pro… Riavvolgiamo rapidamente l’edizione dei Championships andata in archivio, sottolineando i fatti salienti, quelli che resteranno nella memoria degli appassionanti e hanno un peso significativo.

    Alcaraz si conferma il più forte …su erba. Stop. Mi fermo immediatamente qua, per non allargare troppo il tiro sul resto delle superfici e della stagione. Forte della bella vittoria a Parigi, Carlos ha iniziato la sua difesa del titolo senza convincere a pieno, ma dal suo team si ostentava serenità. “Sta bene, ci sono alti e bassi, ma caleranno partita dopo partita”. Aveva ragione JC Ferrero, ex n.1 ormai destinato a diventare più famoso come coach che come giocatore… “Carlito” è cresciuto match dopo match, anzi la scossa è arrivata con il complicato terzo turno vinto contro Tiafoe. Alcaraz ha rischiato seriamente il tracollo, sotto due set a uno e con tiebreak delicatissimo nel quarto contro l’americano. Ha superato quest’ostacolo alzando il livello, non tanto di gioco quanto nell’intensità e nella convinzione, nel focus. Gli alti e bassi restano nel tennis di Alcaraz, qualcosa concede, ma… alla fine riesce eccome a spiccare il volo, toccando punte di rendimento incredibili. La finale appena vinta contro Djokovic è quella più netta tra i suoi 4 Slam alzati, e contro l’avversario più tosto, anche se oggettivamente non al meglio. Carlos ha “scherzato” il rivale nei primi due set, mostrando un tennis troppo più veloce, completo, efficace. Non c’è stata una sola fase di gioco nel quale lo spagnolo non sia stato superiore, di gran lunga. E quando Carlos gioca così, volando sul campo, rubando tempo di gioco e creando traiettorie favolose, è quasi imprendibile perché sa fare tutto e lo fa con una rapidità che ti disarma. Djokovic non aveva granché da opporre, è stato quasi un miracolo per lui arrivare a giocarsi il titolo, e forse, oggettivamente, con un tabellone come ha avuto Sinner non ci sarebbe nemmeno arrivato; ma la sensazione dal campo è stata brutale: Novak non ha avuto una chance. Questo fa riflettere, sulla forza di Alcaraz e sul tempo che passa per il serbo… Per Novak i prossimi due mesi sono forse decisivi: lui ostenta voglia assoluta di continuare e la sua ripresa dopo l’operazione ha del miracoloso, ma se anche Parigi2024 e NY24 fossero negativi, troverà il prossimo anno, a 38 anni, la forza di ricominciare con lo stesso vigore?

    Musetti, ha trovato il suo “centro di gravità permanente”? Ce lo auguriamo. Ci sono segnali forti e concordanti, sia vedendolo giocare che ascoltandolo dopo le partite. Spesso parlando di vittorie e sconfitte appena vissute, Lorenzo si focalizzava su aspetti tecnici, sull’umore, sulla fiducia che andava e poi scompariva. Nelle ultime eccellenti settimane vissute sui prati dopo Parigi, Musetti ha dato una sensazione nettamente diversa, una maggior lucidità nell’analizzare cosa è andato e quel che ha funzionato, ha sottolineato a più riprese una nuova forza nel controllo delle emozioni e delle situazioni di gioco. E il gioco in partita è decollato: scelte mediamente più corrette, intensità crescente, focus nettamente superiore, e via dicendo. Si direbbe… maturato, o almeno con passi avanti molto importanti. Era stato “facile” profetizzare che su erba avrebbe giocato alla grande. Non c’è alcuna divinazione, solo un attenta osservazione del gioco. A Stoccarda è stato evidente come le necessità imposte dall’erba fossero un toccasana per lui, “costretto” a complicarsi di meno la vita scegliendo quale freccia estrarre dalla sua faretra e giocare più diretto, più secco e asciutto, con tempi di gioco più rapidi e propensione offensiva. Detto fatto. Il gioco di “Muso” è decollato, e insieme fiducia e mentalità. Si è arreso a Wimbledon in semifinale contro il miglior Djokovic della stagione, a testa altissima e sempre in partita. Adesso non resta che attendere il ritorno sulla terra battuta per verificare che non faccia come il gambero, ma resti offensivo, attento ad anticipare e non crollare all’indietro.

    Sinner fortissimo, con la condizione atletica/salute come ago della bilancia. Fin dal match point sfruttato da Alcaraz in finale vs. Djokovic, su tutti social, forum e quant’altro si è scatenata il dibattito sul tema Carlos – Jannik. Cosa sarebbe accaduto se i due si fossero affrontati in semifinale? Un Sinner “sano”, non quello sceso in campo contro Medvedev, se la sarebbe giocata o avrebbe fatto la stessa fine del serbo? Non rispondo, lascio che a parlare sia il campo alla prossima occasione, …magari anche nella finale di Wimbledon 2025, perché no. Non è affatto un sogno o ipotesi impossibile. Quel che ora preme sottolineare, è che il Sinner visto nel torneo prima del malanno – virus, era un OTTIMO Sinner. Berrettini nel 2°turno ha fatto un partitone, Sinner gli è stato superiore, come contro Shelton, a tratti schiantato. È sceso in campo nei quarti con l’energia di uno zombie e comunque ha portato Medvedev al quinto e ha avuto pure le chance per portarla a casa… Questo significa che Jannik ha il livello e si merita di essere il n.1 del mondo. Vista come funziona la classifica, negli ultimi 12 mesi è stato il migliore, in particolare dallo scorso ottobre. Sta agli altri far meglio, e provare il sorpasso. Jannik al 100% se la gioca con tutti, li batte praticamente tutti e non teme affatto Alcaraz, o Djokovic. Il problema è prevenire infortuni / malanni. A volte è solo sfortuna, e poco si può. Ma questa è diventata ormai la priorità: il vero nemico di Sinner, più degli stessi rivali, è il suo corpo, infortuni e acciacchi. È così un po’ per tutti, ma per Jannik in particolare, visto che il suo tennis è estremamente “energivoro”, e per esplodere quella prepotenza in spinta serve stare molto, molto bene. Questo può essere uno spunto per migliorare, parola che tanto è cara al nostro campione (e della quale ho parlato diffusamente in un capitolo dedicato nel libro appena uscito, “Una Straordinaria Normalità”): trovare il modo per fare un po’ meno fatica in certe partite e vincere i punti con minor sforzo, può essere qualcosa che non solo gli allunga la carriera – e non sarebbe poco – ma lo porta più vivace alle partite dove si decidono gli Slam.

    Delusione Rune, strada smarrita. Se mi si chiede chi è stato il giocatore più deludente di Wimbledon 2024, penso subito al danese. Holger ha un potenziale enorme, non si fa quel che ha combinato lui nel finale del 2022 a soli 19 anni se non ha qualcosa di speciale. Il Rune schiantato da Djokovic negli ottavi è l’ombra di quell’agonistica completo e “cattivissimo” dal punto di vista sportivo che tanto aveva impressionato. È stato portato a scuola dal campione serbo, e l’atteggiamento di Holger è stato pessimo, a tratti smarrito, altre irridente. Ma c’è ben poco da ridere, solo masticare amaro e provare a fermarsi e riflettere sul perché il diritto non fa più male e svaria da tutte le parti, col servizio a tratti scompare, il rovescio è facile da leggere e rimettere. Il caos che gli gira intorno da troppo tempo di sicuro non aiuta, sembra un tennista non solo sfiduciato ma anche spuntato. A chi gli chiede dei successi di Jannik e Carlos, lui dice di aspettare, che si sente pronto a lottare ad armi pari e “vedremo alla fine chi ne avrà di più”. In questo momento, ci crede solo lui. Ma quanto ci crede davvero o solo facciata? Al luglio 2024, i due rivali sono chilometri avanti, così lontani che di fatto non li vede più…

    Altre note sparse. Berrettini, mannaggia all’urna, poteva essere un fattore in qualsiasi altro settore del tabellone. Sfortuna, tonnellate, ne ha le tasche piene (…e noi in modo metaforico siamo con lui…), adesso è l’ora di insistere nella seconda parte del 2024 per ritrovare una posizione in classifica consona al suo valore. E sperare che a NY abbia un sorteggio più clemente. Fritz si conferma tennista molto forte, ma dietro ai migliori. Troppo poco sensibile e flessibile, quando trova un avversario bravo a cambiare le carte in tavola e portarlo a giocare su territori scivolosi, perde equilibrio e si smarrisce. Medvedev, contro un Sinner non al meglio, trova una bella vittoria contro uno dei top, mancava da un po’, ma poi contro Alcaraz si è avuta la sensazione che non ce la potesse fare. Probabilmente contro un Sinner al 100%, avrebbe incassato la sesta sconfitta di fila dal nostro Forse, il suo tennis così impregnato di fatica e tattica, contro la rapidità di Jannik e Carlos non più sufficiente. Avrà la forza per rilanciare, rinnovandosi? Rublev dovrebbe pensare seriamente a uno stop e recuperare un po’ di serenità, perché le sue sfuriate di rabbia autodistruttive iniziano ad essere pericolose… Un grande applauso a Fognini, che contro tutto e contro tutti ha disputato “da vecchio” uno dei migliori Wimbledon in carriera. I supporter italici hanno così tanti connazionali da seguire che il buon Fabio è quasi dimenticato. Male, malissimo, perché quel braccio è sempre uno dei più belli e divertenti. Finché ha voglia, teniamocelo stretto…
    P.S.: Jasmine Paolini IMMENSA. A lei, a breve, un’analisi dedicata. Di nuovo, tanti applausi Jas!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La ‘maledizione ceca’ di Paolini continua. Paolini: “doppia delusione” a Roland Garros e Wimbledon. Krejcikova nella storia: prima ceca a vincere due diversi Slam. Alcaraz guida la Spagna in Coppa Davis 2024.

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    Ora conosciamo la formazione che rappresenterà la squadra spagnola nella fase a gironi della Coppa Davis 2024 che si terrà il prossimo settembre. I selezionati sono Carlos Alcaraz, Roberto Bautista, Pablo Carreño e Marcel Granollers. Saranno loro quattro a rappresentare la Spagna a Valencia dal 10 al 15 settembre sotto la guida di David Ferrer, che sara il capitano.
    Nella storia del tennis abbiamo visto innumerevoli grandi giocatrici ceche. Le abbiamo viste stabilirsi nella top 10, occupare la posizione numero 1 mondiale, raggiungere finali di Grand Slam, alcune vincerle, alcune addirittura ripetersi. Quello che non avevamo mai visto finora, qualcosa che Barbora Krejcikova ha ottenuto ieri pomeriggio, è una che vincesse due diversi Grand Slam. In questo caso, Roland Garros e Wimbledon. Ovviamente Martina Navratilova ha vinto tutti gli eventi del circuito in numerose occasioni, ma la bandiera che difendeva era quella americana. Un dato con un po’ di inganno che rimarrà registrato nei libri.
    Raggiungere la finale al Roland Garros e ripetere l’impresa un mese dopo a Wimbledon dovrebbero essere sempre buone notizie per la protagonista, a meno che non si perdano entrambe le finali. È quello che è successo a Jasmine Paolini in questo 2024, recuperando una statistica che non toccavamo dal 2002. Sapete quante donne nella storia hanno perso queste due finali nello stesso anno? Non molte, ma ciò in cui coincidono è la grandezza dei loro nomi. Persino una leggenda come Chris Evert ha dovuto passare per questo in un paio di occasioni.
    Hanno perso la finale del Roland Garros e di Wimbledon nella stessa stagione1972 🇦🇺 Evonne Goolagong1973 🇺🇸 Chris Evert1974 🇷🇺 Olga Morozova1984 🇺🇸 Chris Evert1995 🇪🇸 Arantxa Sánchez1996 🇪🇸 Arantxa Sánchez2002 🇺🇸 Venus Williams2024 🇮🇹 Jasmine Paolini
    Per chi è superstizioso, oggi ha qui un grande motivo a cui aggrapparsi per spiegare la vittoria di Barbora Krejcikova nella finale di Wimbledon. E se studiamo Jasmine Paolini, l’italiana non è mai riuscita a battere una tennista ceca in una partita ufficiale di un tabellone principale WTA. Con la partita di questo pomeriggio, il suo record sale a 0-8, una sorta di maledizione che si frappone ai suoi piani ogni volta che dall’altra parte della rete appare una donna della Repubblica Ceca. Dovremo aspettare per vedere se in futuro riuscirà a liberarsi di questo curioso sortilegio.
    Jasmine Paolini contro giocatrici ceche 🇨🇿 (livello WTA)❌ Pliskova (2019)❌ Kvitova (2020)❌ Muchova (2021)❌ Pliskova (2021)❌ Kvitova (2021)❌ Kvitova (2022)❌ Siniakova (2022)❌ Kvitova (2023)❌ Krejcikova (2024)
    Barbora Krejcikova ha conquistato Wimbledon questo sabato e domani lo metterà sullo scaffale accanto a quello del Roland Garros. Vincere sull’erba e sulla terra battuta, conquistare le sue due piazze più importanti, parliamo di un traguardo che solo due giocatrici in attività possono raccontare. Prima della ceca, lo aveva fatto Simona Halep nelle stagioni 2018 e 2019, quindi potete immaginare la difficoltà che racchiude questo traguardo. Certo, potremmo includere anche Garbiñe Muguruza e Ashleigh Barty in questo gruppo, persino Serena Williams, peccato che tutte e tre siano già ritirate. Tuttavia, se consideriamo che la ceca ha vinto anche questi due tornei nel tabellone di doppio, allora entriamo in una lega tremendamente selettiva.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    I big si preparano a Wimbledon: Alcaraz, Swiatek e Sinner pronti alla sfida

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Alla vigilia di Wimbledon 2024, i principali protagonisti del tennis mondiale hanno condiviso le loro aspettative e sensazioni.
    Carlos Alcaraz, campione in carica, si dice pronto nonostante la sconfitta precoce al Queen’s: “Mi sento molto bene. Dopo Queen’s ho avuto molti giorni per adattare il mio gioco e migliorare. Credo di essere pronto per iniziare il torneo”. Lo spagnolo punta a un risultato storico: “Voglio scrivere il mio nome nella breve lista di vincitori del Roland Garros e Wimbledon nello stesso anno”.
    Iga Swiatek, numero uno del mondo, affronta Wimbledon senza tornei di preparazione sull’erba: “È un torneo molto complicato, non puoi costruire la tua forma per raggiungere il massimo livello qui. Devo concentrarmi sul processo di diventare una giocatrice migliore su questa superficie”. La polacca sottolinea l’importanza dell’adattamento mentale: “Vincerà la giocatrice che si adatterà meglio”.
    Jannik Sinner, testa di serie numero uno, si mostra fiducioso: “Sono molto felice di tornare qui, si avvicina un torneo molto speciale. L’anno scorso ho fatto le semifinali, quindi so di poter giocare un buon tennis su questa superficie”. L’italiano apprezza particolarmente i match al meglio dei cinque set: “Sono divertenti perché puoi cambiare la dinamica in più occasioni. Vedi più emozioni, anche problemi fisici”.
    Sulla sua preparazione per Wimbledon: “Dopo Parigi mi sono preso alcuni giorni liberi e poi sono tornato al lavoro. Non ci sono segreti. Mi sento fisicamente molto meglio rispetto all’inizio del Roland Garros, dove sono arrivato con dei dubbi. Abbiamo lavorato molto negli ultimi giorni. Sono pronto a competere.”
    Su ciò che ama di più del tennis: “Sono molto fortunato perché ho iniziato il tennis come un hobby e ora è diventato un lavoro. Nella mia mente rimane un hobby. Amo uscire in campo e semplicemente giocare. Credo che non ci siano aspetti negativi. So quanto ho sacrificato per essere nella posizione in cui mi trovo. È sempre un onore scendere in campo. Credo che questa sia una delle ragioni per cui amo il tennis, non do nulla per scontato.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO