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    Carlos Alcaraz in cerca di stabilità: Il percorso verso il riscatto Inizia a Rio. Su Sinner “Devo dedicarmi al 100% ogni giorno se voglio competere con lui”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    In un momento di riflessione e ricerca di stabilità, Carlos Alcaraz si prepara a lasciarsi alle spalle le recenti difficoltà con l’obiettivo di ritrovare la sua migliore forma sul campo da tennis. Dopo una delusione ai quarti di finale degli Australian Open 2024, dove è stato sconfitto dal tedesco Alexander Zverev, il numero 2 del mondo punta a riscattarsi al torneo di Rio de Janeiro, seguendo la stessa programmazione che lo ha visto impegnato nel 2023.
    La tappa precedente a Buenos Aires non ha portato i frutti sperati per Alcaraz, fermato in semifinale dal cileno Nicolas Jarry. Questo insuccesso ha rafforzato la determinazione dell’asso di Murcia di migliorare e conquistare il primo titolo della stagione. Durante una conferenza stampa, Alcaraz ha espresso la necessità di affrontare meglio alcune fasi del gioco, in particolare le palle break, sottolineando la sua buona forma fisica ma riconoscendo al tempo stesso l’importanza di gestire meglio momenti cruciali durante le partite.
    L’attenzione di Alcaraz è rivolta anche ai successi del suo amico e rivale, Jannik Sinner, fresco vincitore dell’ATP500 di Rotterdam. Le prestazioni di Sinner sono fonte di ispirazione per Alcaraz, che mira a mantenere un impegno quotidiano per competere al massimo livello, riconoscendo il lavoro e la dedizione necessari per raggiungere tali traguardi.“Sono molto contento di come vince i tornei. Se lo merita, lavora sodo per questo. Cerco di vedere le cose in modo positivo. Devo dedicarmi al 100% ogni giorno se voglio competere con lui, perché è al suo livello migliore“.
    Il debutto di Alcaraz a Rio vedrà come avversario il brasiliano Thiago Monteiro, un incontro che sulla carta dovrebbe favorire lo spagnolo. Tuttavia, oltre alla competizione immediata, Alcaraz guarda al futuro con ambizione, puntando a importanti obiettivi stagionali tra cui le Olimpiadi, i Masters 1000 e i Grand Slam. La consapevolezza di dover rimanere concentrato e mantenere un’alta intensità di gioco durante tutto l’anno è al centro dei suoi pensieri, con la voglia di brillare nei momenti più significativi della stagione.
    In un anno che promette emozioni e sfide, Alcaraz si prepara a dimostrare il suo valore, consapevole delle opportunità e delle sfide che lo attendono. Con gli occhi puntati su Rio, il giovane talento spagnolo è pronto a iniziare il suo viaggio verso il riscatto, con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle le difficoltà e di riaffermare il suo posto tra i grandi del tennis mondiale.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alcaraz deluso dopo il k.o. a Buenos Aires: “Una brutta sconfitta, mi fa male”. Il difficile momento dello spagnolo

    Carlos Alcaraz a Buenos Aires

    Nemmeno l’amata e natia terra battuta ha risvegliato il miglior tennis di Carlos Alcaraz. All’ATP 250 di Buenos Aires non riesce la difesa del titolo 2023 al murciano, estromesso dalla potenza e grande aggressività di un ottimo Nico Jarry. È corretto sottolineare l’ottima prestazione del cileno, che in Sud America alcuni chiamano “piccolo DelPo” vista la discreta somiglianza nella struttura fisica e nella forza col diritto di Nicolas a Juan Martin; tuttavia il tiebreak del primo set e tutto il secondo parziale giocato da Alcaraz ieri a Baires sono stati troppo scadenti rispetto alla sua classe e qualità tecniche. Si è passati dal sintetico di Melbourne alla terra rosa di Baires, ma la sostanza tra la sconfitta vs. Zverev down under a quella patita da Jarry in Argentina non è molto diversa. Carlos in campo è stato nuovamente in balia dell’avversario, della potenza dei suoi colpi e di schemi molto offensivi, senza trovare una reazione tecnica per invertire la rotta. Incertezza e minor furore in campo, meno anticipo, minor profondità dei colpi, intensità più bassa e un tennis così complessivamente spuntato. L’Alcaraz che in campo anticipava tutto ed era una furia nell’aggredire la palla è rimasto alla scorsa estate.
    Lui è un ragazzo candido, non si nasconde dietro a un dito, tanto che ai microfoni dei cronisti nel post partita ha parlato – come a Melbourne – in modo schietto: le cose non vanno, sono dispiaciuto e questa nuova sconfitta fa male.
    “È stata una sconfitta difficile, mi ha fatto molto male” confessa Alcaraz. “Ci sono molte cose da migliorare. Il livello deve alzarsi, ho giocato un buon tennis ma lontano dal mio livello reale. Mi sono preparato bene, fisicamente mi sento bene. Ma queste sconfitte fanno male, bisogna saper leggere meglio le partite e da lì andare avanti, non c’è altra scelta”.

    RED HOT CHILE PEPPER 🌶️🇨🇱
    Nicolas Jarry knocks out world No.2 Alcaraz 7-6(2) 6-3 at @ArgentinaOpen for the biggest win of his career! pic.twitter.com/9MMg6eaTS0
    — Tennis TV (@TennisTV) February 17, 2024

    Tra le molte cose che non vanno, sembra che Carlos affronti con una certe tensione le aspettative su di lui: “Si generano grandi aspettative in me e nei tornei a cui vado, la gente pensa che io debba vincere ogni partita e alla fine questo è il tennis, ci sono tanti giocatori che hanno un livello alto. In questo momento vedo che chi sta lassù, nei momenti decisivi, fa la differenza ed è lì che devo migliorare. E’ un tema che ho in sospeso da tempo, nel cercare di sfruttare certi momenti, sulle palle break e sulle palle break da salvare, sono fasi che devo gestire al meglio. Provo a pensare al mio percorso e a cosa devo migliorare. Ma cerco sempre di pensare al positivo e di metterlo in pratica nei prossimi allenamenti in modo che non accada di nuovo. Oggi mi è mancato saper leggere i momenti come gli 0-30 e le palle break, devo giocare in modo diverso da quello che ho fatto. Queste sono cose che devo migliorare per i prossimi tornei”.
    “Devo continuare a migliorare la concentrazione, non è migliorata rispetto al 2023. È qualcosa che ho in sospeso e non c’è altra opzione. Per me è molto importante e il mio livello di gioco si basa sulla concentrazione e sul livello di attitudine ed energia che ho. E in queste partite ho avuto diversi alti e bassi che non posso permettere” conclude Carlos.
    Queste ultime parole sono il vero nocciolo della questione. L’Alcaraz che ha vinto Wimbledon e molto altro era un tennista capace di sparare colpi al limite e difese clamorose forte di una grande fiducia e concentrazione, che gli consentiva di spingere tantissimo senza pause o incertezze. Carlos non vinceva, stra-vinceva. Un tennis fenomenale ma davvero vicino al limite per intensità abbinato a rischio, che lo rendeva molto complicato da affrontare ma che sta diventato molto complicato anche da replicare con continuità. Le sconfitte patite dopo Wimbledon e un sicuro calo fisico e di intensità l’hanno depresso a tal punto dall’averlo quasi normalizzato. Gli avversari hanno capito come metterlo in difficoltà e nemmeno col servizio riesce a vincere punti decisivi. Questo quadro aumenta in lui pressione e tensione, e con il braccio più rigido è difficile creare quelle traiettorie anticipate fantastiche con le quali ha raggiunto i migliori risultati. E necessario un cambio di passo, ritrovare buone sensazioni e forse anche cercare un nuovo step a livello tecnico tattico. Gli avversari ti studiano, mai restare fermi, evolvere e trovare via alternative è una necessità, ancor più quando le certezze del recente passato non funzionano.
    È una spirale negativa non banale, il momento è negativo e uscirne non sarà una passeggiata. Ha tutti i mezzi per farcela, ma questo nuovo step di maturazione gli sta costando energie e fatica mentale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La sorpresa di Buenos Aires: Nicolas Jarry sconfigge Carlos Alcaraz e vola in finale

    Nicolas Jarry nella foto – Foto Getty Images

    Nicolas Jarry aveva promesso che avrebbe dato il massimo e sarebbe stato sempre all’attacco per cercare di avere anche solo una minima possibilità di sconfiggere Carlos Alcaraz. Promessa mantenuta. Tuttavia, il cileno ha avuto più di una semplice opportunità. Infatti, il numero 21 del mondo ha creato la sorpresa e ha finito per lasciare il n.2 della classifica ATP in stato di shock, ponendo fine alla sua difesa del titolo a Buenos Aires.
    Il cileno, che nel primo turno aveva visto Stan Wawrinka servire per chiudere l’incontro, si è assicurato l’accesso alla finale con i parziali di 7-6(2) 6-3, in quasi due ore, raggiungendo la più grande vittoria della sua carriera in termini di classifica. Tutto è iniziato con un set senza break point, prima che Jarry dominasse completamente nel tie-break. Ma la storia sembrava pendere verso il murciano nella seconda partita quando Alcaraz ha iniziato subito con un break. Niente di tutto questo però.
    Jarry ha reagito immediatamente, sfruttando anche una prestazione sottotono di Carlitos, fino a portarsi a un gioco di servizio dal compiere ciò che sembrava inimmaginabile e battere Alcaraz. Jarry ha poi dovuto dimostrare grande freddezza per annullare due palle break prima di chiudere definitivamente l’incontro, assicurandosi la sua sesta finale in carriera. Con un risultato notevole: Alcaraz aveva vinto almeno un set in 66 dei suoi ultimi 67 incontri giocati sulla terra rossa.
    Ora, Jarry affronterà un esordiente a questi livelli. Si tratta dell’argentino Facundo Díaz Acosta (87° nel ranking), che ha superato il connazionale Federico Coria (106°), con il punteggio di 6-2 6-3.
    ATP Buenos Aires Carlos Alcaraz [1]63 Nicolas Jarry [3]76 Vincitore: Jarry ServizioSvolgimentoSet 2N. Jarry 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-403-5 → 3-6C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-4 → 3-5N. Jarry 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-403-3 → 3-4C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-3 → 3-3N. Jarry 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 df1-2 → 2-2N. Jarry 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A1-0 → 1-1N. Jarry 0-15 0-30 0-40 15-40 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* df 1-1* 1*-2 1*-3 1-4* 1-5* 1*-6 2*-66-6 → 6-7N. Jarry 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-15 ace6-5 → 6-6C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5N. Jarry 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace5-4 → 5-5C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-4 → 5-4N. Jarry 15-0 30-0 40-0 40-154-3 → 4-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3N. Jarry 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2N. Jarry 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1N. Jarry 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0
    Alcaraz (🇪🇸) vs Jarry (🇨🇱)
    SERVICE STATS:– Serve Rating: 269 vs 282– Aces: 0 vs 7– Double Faults: 2 vs 2– First Serve: 40/61 (66%) vs 53/77 (69%)– 1st Serve Points Won: 29/40 (73%) vs 39/53 (74%)– 2nd Serve Points Won: 11/21 (52%) vs 11/24 (46%)– Break Points Saved: 2/4 (50%) vs 3/4 (75%)– Service Games Played: 10 vs 11
    RETURN STATS:– Return Rating: 115 vs 145– 1st Serve Return Points Won: 14/53 (26%) vs 11/40 (28%)– 2nd Serve Return Points Won: 13/24 (54%) vs 10/21 (48%)– Break Points Converted: 1/4 (25%) vs 2/4 (50%)– Return Games Played: 11 vs 10
    POINT STATS:– Service Points Won: 40/61 (66%) vs 50/77 (65%)– Return Points Won: 27/77 (35%) vs 21/61 (34%)– Total Points Won: 67/138 (49%) vs 71/138 (51%)
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rio de Janeiro: Il Tabellone Principale. Carlos Alcaraz guida il seeding

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    ATP 500 Rio de Janeiro – Tabellone Principale – terra(1) Alcaraz, Carlos vs (WC) Monteiro, Thiago Qualifier vs Cachin, Pedro Diaz Acosta, Facundo vs Wawrinka, Stan Qualifier vs (5) Baez, Sebastian
    (4) Cerundolo, Francisco vs QualifierVarillas, Juan Pablo vs Ramos-Vinolas, Albert Lajovic, Dusan vs Galan, Daniel Elahi Zapata Miralles, Bernabe vs (6) Djere, Laslo
    (7) Fils, Arthur vs (WC) Fonseca, Joao Carballes Baena, Roberto vs Garin, Cristian Coria, Federico vs QualifierHanfmann, Yannick vs (3) Jarry, Nicolas
    (8) Ofner, Sebastian vs Munar, Jaume Tabilo, Alejandro vs Seyboth Wild, Thiago (WC) Heide, Gustavo vs Barrios Vera, Tomas Dellien, Hugo vs (2) Norrie, Cameron LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Buenos Aires: Andrea Vavassori regge un set contro Carlos Alcaraz

    Andrea Vavassori nella foto – Foto Getty Images

    Nel torneo ATP 250 di Buenos Aires, durante l’attesissimo “IEB+ Argentina Open” (ATP 250), si è consumata una battaglia che, nonostante abbia visto Andrea Vavassori uscire di scena nei quarti di finale, ha lasciato una buona impressione per il nostro azzurro. Il 28enne torinese, attualmente numero 152 nel ranking mondiale ed entrato nel main draw attraverso le qualificazioni, ha affrontato uno dei giganti del circuito, lo spagnolo Carlos Alcaraz, numero 2 del mondo e primo testa di serie del torneo, nonché campione in carica.
    Il match, che ha rappresentato il primo confronto diretto tra i due, ha offerto spettacolo e momenti di tensione agonistica nel primo set. Vavassori, entrato in campo senza timore reverenziale, ha tenuto testa al suo avversario di fama mondiale per gran parte della partita. Nel primo set, il piemontese ha servito con precisione e continuità, mettendo in difficoltà Alcaraz nella ricerca della posizione ideale per la risposta. Nonostante la grande opportunità di break per Vavassori nel quarto gioco, Alcaraz è riuscito a pareggiare i conti con un passante impeccabile.La frazione è arrivata al tie-break, dove Alcaraz ha preso il sopravvento, sfruttando al meglio due drop-shot che hanno disorientato Vavassori, culminando in un vantaggio decisivo per lo spagnolo. La delusione per un primo set sfuggito di mano e da quel momento Andrea ha perso sempre più campo.Nella seconda frazione, infatti, Alcaraz ha trovato maggior sicurezza, dominando il gioco e mettendo a segno un break precoce che ha indirizzato il set a suo favore. Vavassori, pur sottostando alla crescente pressione, ha mostrato lampi di talento, come l’annullamento di un match-point con un rovescio lungolinea di rara bellezza, segno della sua voglia di volontà di lottare fino all’ultimo scambio.
    La partita si è conclusa con il punteggio di 76(1) 61 a favore di Alcaraz, ma il risultato non racconta l’intera storia. Andrea Vavassori esce da questo incontro a testa alta, avendo dimostrato di poter competere ad alto livello anche contro i giganti del circuito.
    ATP Buenos Aires Carlos Alcaraz [1]76 Andrea Vavassori61 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-1 → 6-1A. Vavassori 0-15 15-15 30-15 40-155-0 → 5-1C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-154-0 → 5-0A. Vavassori 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A 40-40 40-A3-0 → 4-0C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-302-0 → 3-0A. Vavassori 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-0 → 2-0C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 4-0* 5*-0 6*-0 6-1*6-6 → 7-6C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-6 → 6-6A. Vavassori 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df A-405-5 → 5-6C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5A. Vavassori 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. Vavassori 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-403-3 → 3-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3A. Vavassori 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-2 → 2-2A. Vavassori 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-1 → 1-1A. Vavassori 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 0-1
    Carlos Alcaraz 🇪🇸 vs. Andrea Vavassori 🇮🇹
    #### Service Stats– **Serve Rating**: Alcaraz 318 vs. Vavassori 257– **Aces**: Alcaraz 1 vs. Vavassori 2– **Double Faults**: Alcaraz 1 vs. Vavassori 1– **First Serve %**: Alcaraz 80% (55/69) vs. Vavassori 68% (44/65)– **First Serve Points Won %**: Alcaraz 67% (37/55) vs. Vavassori 64% (28/44)– **Second Serve Points Won %**: Alcaraz 71% (10/14) vs. Vavassori 48% (10/21)– **Break Points Saved**: Alcaraz 100% (1/1) vs. Vavassori 75% (6/8)– **Service Games Played**: Alcaraz 10 vs. Vavassori 9
    #### Return Stats– **Return Rating**: Alcaraz 136 vs. Vavassori 61– **First Serve Return Points Won %**: Alcaraz 36% (16/44) vs. Vavassori 33% (18/55)– **Second Serve Return Points Won %**: Alcaraz 52% (11/21) vs. Vavassori 29% (4/14)– **Break Points Converted**: Alcaraz 25% (2/8) vs. Vavassori 0% (0/1)– **Return Games Played**: Alcaraz 9 vs. Vavassori 10
    #### Point Stats– **Service Points Won %**: Alcaraz won 68% (47/69) of his service points, whereas Vavassori won 58% (38/65).– **Return Points Won %**: Alcaraz won 42% (27/65) of his return points, compared to Vavassori’s 32% (22/69).– **Total Points Won**: Alcaraz won 55% (74/134) of the points, while Vavassori won 45% (60/134).
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Medvedev riflette sul momento di Alcaraz e sulle Olimpiadi: “I Grand Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Anche se non parteciperà al prossimo ATP di Doha, Daniil Medvedev ha parlato di alcuni argomenti interessanti. Il russo, recentemente finalista agli Australian Open 2024, ha condiviso il suo punto di vista sul giovane fenomeno Carlos Alcaraz e sulla sua attuale fase di carriera, in una recente intervista concessa a Eurosport.Le riflessioni di Medvedev su Alcaraz non solo evidenziano il rispetto reciproco e l’ammirazione tra i due atleti ma offrono anche uno spaccato interessante sulle dinamiche psicologiche e le aspirazioni che animano i campioni del tennis mondiale.
    Medvedev ha esordito commentando l’eccezionale impatto di Alcaraz nel circuito ATP: “Ha iniziato a dominare da giovanissimo. Essere diventato il numero uno del mondo più giovane della storia parla da solo. È naturale che ora possa perdere più incontri di prima; molti pensano che abbia perso un po’ di fiducia. Ma ricordiamoci che ha solo 20 anni; è normale che nella sua carriera ci siano alti e bassi.”
    I confronti diretti tra i due ha visto Alcaraz prevalere per 3-2, nonostante una sconfitta dolorosa nelle semifinali degli US Open, riscattata dallo spagnolo con una vittoria nelle ATP Finals poche settimane dopo. “Il suo talento è indiscutibile, l’abbiamo capito non appena è arrivato nel circuito. Ricordo un match contro Rublev, quando era appena entrato nella Top 100 e aveva solo 17 anni. Mi colpì il fatto che colpisse la palla più forte di Andrey. Fu allora che mi resi conto del suo potenziale,” ha ricordato Medvedev.
    L’attenzione si è poi spostata sulle sfide che Alcaraz dovrà affrontare, non solo sul campo ma anche fuori: “Sarà interessante vedere come gestirà la pressione, gli sponsor, l’interesse mediatico. Alcuni giovani giocatori lo gestiscono bene, altri meno. È ancora presto per trarre conclusioni definitive, vedremo come si evolverà.”
    Sul tema della preferenza espressa da Alcaraz tra vincere un Grand Slam o una medaglia olimpica, Medvedev ha espresso sorpresa: “I suoi commenti mi hanno un po’ sorpreso. Mi chiedo perché abbia questa preferenza. Forse per i ricordi d’infanzia legati alle Olimpiadi? La mia esperienza a Tokyo è stata intensa, e la delusione per la sconfitta nei quarti contro Carreño è stata profonda. I Grand Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Roland Garros 2024: favoriti, quote e previsioni

    Jannik Sinner ITA, 16.08.2001 – Foto Antonio Fraioli

    Si è da poco concluso il primo torneo del Grande Slam della stagione, l’Australian Open vinto da Sinner con grande entusiasmo del pubblico italiano e l’attesa è già rivolta al prossimo Roland Garros, previsto per il 20 maggio a Parigi.
    Questo appuntamento verrà preceduto da altri importanti tornei del circuito ATP, compresi gli Internazionali d’Italia che si terranno l’8 maggio, ma non vi è dubbio che il fascino e la tradizione del torneo parigino su terra battuta abbiano pochi eguali nel mondo. Se l’affermazione australiana ha consacrato definitivamente Sinner nell’olimpo del tennis mondiale, la storia a Parigi è ancora tutta da scrivere.
    Roland Garros 2024, chi vincerà secondo i bookmakerSe Djokovic e Sinner sono due dei nomi da seguire nel Roland Garros del 2024, i bookmaker guardano con attenzione anche ad altri campioni per determinare le quote sul prossimo torneo del Grande Slam di tennis.
    Anche se da qui a maggio le cose potrebbero leggermente cambiare, al momento le previsioni degli operatori del mondo delle scommesse tennis vedono una leggera prevalenza del n.2 mondiale Carlos Alcaraz, che con quote medie comprese tra il 2,25 e il 2,75 supera Djokovic, pagato tra 2.5 e 3 volte la posta. Come si può vedere, si tratta davvero di un’incollatura di distanza e la migliore delle quote di Djokovic supera la peggiore di Alcaraz.
    Più distaccati sono invece Nadal e Sinner. Il primo gode al momento di quote che oscillano tra 5 e 6. Nel caso di Sinner, è naturale che nelle previsioni abbia inciso particolarmente l’affermazione all’Australian Open. Infatti, se prima del torneo australiano il tennista italiano veniva pagato mediamente tra 8 e 11 volte la somma scommessa, ora le sue quotazioni sono scese fino a 5,5. Il trionfo nel torneo parigino sembra dunque al momento molto più alla portata dell’italiano rispetto a quanto i bookmaker pensassero solo due mesi fa.
    Djokovic, a 36 anni ancora il numero 1 del rankingA 36 anni compiuti, Novak Djokovic rimane ancora uno dei campioni da battere. Nonostante sia stato sconfitto dall’astro nascente Sinner alle semifinali degli Australian Open, tutti i partecipanti al Roland Garros si dovranno accostare a lui col timore reverenziale che si deve a un campione di tale spessore.
    Del resto, anche la classifica ATP parla chiaro: con 9855 punti è ancora il numero uno del mondo, dopo aver nuovamente superato lo spagnolo Carlos Alcaraz, che nel 2022 era diventato il giocatore più giovane ad aver mai conquistato la prima posizione del ranking mondiale.Senza dubbio, Djokovic scenderà sul campo di Parigi con la stessa determinazione di sempre, determinato a far vedere che è ancora il n.1. Davanti a lui troverà tuttavia giovani tennisti emergenti determinati a scalzarlo dalla sua supremazia e a conquistare l’importante titolo del Grande Slam. Tuttavia, Novak sarà certamente molto motivato e venderà come sempre cara la pelle.
    Sinner, la formidabile ascesa del tennista italianoIl tennista altoatesino è stato sicuramente il protagonista assoluto di questo inizio 2024 con l’entusiasmante vittoria degli Australian Open. Si è trattato della sua prima vittoria in un torneo del grande Slam, anche se aveva già fatto gioire l’Italia l’anno scorso trascinandola, insieme agli altri azzurri, alla vittoria in Coppa Davis a 47 anni dalla prima affermazione nel prestigioso torneo a squadre.
    Si trova al momento al quarto posto del ranking ATP, dietro a Djokovic, Alcaraz e Medvedev, ma il suo obiettivo è conquistare ulteriori posizioni in classifica. Del resto, lo sportivo italiano ha ancora 22 anni e davanti a lui quella ci auguriamo sarà una carriera sfolgorante. L’Italia aspettava da decenni di essere protagonista a questi livelli e seguirà anche il Roland Garros col fiato sospeso, sperando di festeggiare una nuova impresa nel suo beniamino.
    A testimoniare la sua professionalità e la concentrazione sul prossimo obiettivo del circuito major, Jannik Sinner ha anche rifiutato l’importante invito a Sanremo per dedicarsi esclusivamente all’allenamento.
    Alcaraz, perché è il favoritoNonostante il recupero di Sinner nelle quote e la grande fiducia accordata a Djokovic, Carlos Alcaraz sembra essere tuttora il favorito per la maggior parte degli operatori del mondo delle scommesse sportive. Le ragioni non sono solo legate alla sua posizione nella classifica ATP, ma anche al fatto che si tratti di uno specialista della terra battuta, il tipo di terreno su cui si gioca da sempre il Roland Garros.
    Infatti, nonostante i suoi due successi in tornei del Grande Slam li abbia ottenuti finora su erba (Wimbledon) e sintetico (US Open), è sulla terra rossa dei tornei spagnoli che Alcaraz è nato e cresciuto.
    Nadal e gli outsider per la vittoriaOltre ai già citati Alcaraz, Djokovic e Sinner, non si può non menzionare Nadal per chiudere la rosa dei 4 favoriti del Roland Garros. Accreditato al momento, come detto, con quote simili a quelle di Sinner, Nadal è un caso particolare perché ha avuto un lungo stop a partire da gennaio 2023 retrocedendo oltre il seicentesimo posto della classifica ATP. Anche se è tornato a giocare da soli due mesi, gli esperti ritengono che un campione del suo calibro possa fare molto bene al Roland Garros e magari tentare anche il colpaccio. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz a 360°: “Essere creativo in campo fa parte di me. A casa non è cambiato nulla, e non cambierà”

    Carlos Alcaraz a Buenos Aires

    Rilassato, sorridente, ma anche terribilmente voglioso di tornare ad alzare un trofeo dopo quello più bello che ci sia, la coppa Wimbledon baciata lo scorso luglio. Così Carlos Alcaraz si è presentato alla stampa di Buenos Aires, super star del torneo 250 nel quale è campione in carica. È stato il suo primo torneo vinto nel 2023, primo di sei allori. Sono ben sette i mesi di “digiuno” di vittorie, non poco per un fenomeno generazionale come lui, uno che a suon di successi ha riscritto pagine importanti del libro d’oro della disciplina. Eppure da quello straordinario trionfo sui prati londinesi, qualcosa in lui si è guastato. Alcaraz più volte in campo è parso nervoso, spaesato, incapace di trovare una via d’uscita per ribaltare situazioni negative ed avversari che hanno trovato la chiave per metterlo in seria difficoltà. Un talento incredibile, forse esploso talmente giovane ad un livello così alto da aver paradossalmente frenato l’ultimo step di crescita. Quando i rivali ti hanno studiato ben bene, devi esser tu a rilanciare e trovare qualcosa di nuovo e diverso. Mai come negli ultimi mesi Carlos ha sperimentato la frustrazione delle cose che non vanno, di colpi un po’ meno intensi, di contro mosse efficaci di Sinner, Medvedev, Zverev e via dicendo che lo hanno messo spalle al muro.
    Forse ha solo pagato una seconda parte di 2023 poco brillante sul piano atletico; probabilmente sta crescendo sul piano umano e quella spensieratezza dei primi tempi è un po’ appannata. La sensazione è che ancora non sia capace di vincere “sporco”, senza stravincere, aggrappandosi a colpi meno spettacolari ma più razionali. Di tutto questo Alcaraz ha parlato in una bella intervista rilasciata all’ottimo collega di Baires Sebastian Torok per La Nacion, della quale riportiamo alcune delle parti più interessanti. Carlos dice di non esser cambiato affatto nel privato, che la sua casa è identica a quando era solo un ragazzino di belle speranze, e che niente è meglio dell’andare nei dintorni di casa sua a comprare del cibo da asporto da mangiare con qualche amico di sempre scherzando in allegria, incurante del fatto che nel salone di casa oggi troneggia la coppa dei Championships e che il suo conto in banca non è esattamente quello di 4-5 anni fa…
    L’intervista inizia subito mettendo il dito, anzi la penna, nella piaga: i tanti alti e bassi degli ultimi mesi. Così risponde Alcaraz: “Penso che psicologicamente sono… forte, sono maturo. Ovviamente ho 20 anni, ma oggi mi considero una persona mentalmente forte che affronta molto bene le situazioni che mi si sono presentate finora. Sì, ci sono alti e bassi, ci sono momenti in cui ti senti meglio, ci sono momenti in cui ti senti peggio e devi sapere come gestirli. Fa parte della vita, non solo dello sport, ma della vita in generale, quindi cerchiamo di uscire da queste crisi il più rapidamente possibile e continuare sulla nostra strada, perché abbiamo molto chiaro quale sia l’obiettivo. L’obiettivo è continuare a dare il massimo e continuare a fare la storia”.
    “Ho realizzato moltissime cose, è incredibile quello che già sono riuscito a fare venendo da El Palmar… E non parlo solo delle vittorie, ma anche il poter viaggiare in tutto il mondo, conoscere gente straordinaria. È necessario mettere tutto questo in modo razionale in una vita il più normale possibile. Il mio porto franco? Essere a casa mia. Quando torno a casa è tutto come sempre… La mia stanza è la stessa di sempre, come tutto il resto della casa, tutto uguale. Quando vado con gli amici faccio praticamente le stesse cose di sempre, vado a prendere del cibo, stiamo insieme. Faccio semplicemente quel che fa una persona normale. Non mi dispiace farlo, è quel che amo fare e come amo essere. E poi l’asado che fa mia mamma è imbattibile!”.

    ¿Qué significa “IRSE EN BICI”? 🚲🎾
    Le consultamos a Carlos Alcaraz 🇪🇸 sobre este término tan característico del tenis y esto fue lo que nos respondió 😬
    Si te llamás Antonio López y vivís en Murcia te estamos buscando 😂 pic.twitter.com/yWjZx2m1Cx
    — IEB+ Argentina Open (@ArgentinaOpen) February 12, 2024
    (Carlos ricorda l’unica volta che è stato battuto 6-0 6-0, dall’amico di Murcia Antonio Lopez!)
    Si entra nel tecnico. Stupiscono, a volte stordiscono i colpi di Charly, quasi impossibili; ma vincere solo con quelli sta diventando complicato… Pensa di cambiare un po’ il suo modo stare in campo? “Mi viene naturale essere così. In alcuni punti cerco la giocata, altre ci penso. Quando fai uno di quei bellissimi punti è pazzesco. Un punto incredibile ti dà energia. Il tuo umore aumenta, la tua energia aumenta, è quel che ti spinge verso l’alto. E ovviamente anche il pubblico apprezza, si diverte a vedere questo tipo di vincenti. Questo è ciò che attrae anche le persone che vanno a vedere il tennis”. Quindi, al momento nessun piano di spostarsi verso un tennis più percentuale.
    Djokovic e Sinner sembrano in questo momento averlo sorpassato: “Oggi Nole e Jannik sono gli avversari da battere, per me e per tutti. Tutte le partite sono difficili, tutti i rivali possono rendere difficili le partite. Zverev, ad esempio, contro di lui sono sotto negli scontri diretti (5-3), è un rivale che ho moltissimo in mente, ma è vero che Djokovic e Sinner sono al top in questo momento. Tutti li vediamo al top”.
    Arabia Saudita nel tennis, ecco il pensiero dello spagnolo in proposito. “È positivo per il tennis che ci siano più sedi, che ci siano sempre più paesi in cui possiamo giocare. L’Arabia Saudita si sta evolvendo molto rapidamente sotto ogni aspetto, come Paese e nel mondo dello sport. Stanno scommettendo sul calcio, sulla boxe, adesso tantissimo sul tennis. Non so fino a che punto arriveranno nel mondo del tennis”.
    Per la sua giovane età ha già sofferto diversi infortuni, come evitarne di nuovi? “A livello di routine non sono cambiato molto, ne ho migliorate alcune. Fuori dal campo invece sto migliorando, è qualcosa di molto importante che poi influenza la tua vita tennistica quotidiana. Quando si tratta di infortuni, l’alimentazione, il riposo, ecc. sono aspetti molto importanti. È qualcosa che forse prima… vista la mia età, mi mancava un po’, non facevo tutto correttamente e poco a poco sto migliorando. Penso che con queste piccole cose e una maggiore organizzazione fuori dal campo, gli infortuni saranno sicuramente evitati. È una cosa che tengo a mente per quest’anno.”
    L’obiettivo è uno solo: vincere. “Sono un ragazzo che sorride, che si diverte, ma che sogna in grande. Sono molto ambizioso. Guardo e punto sempre al meglio del mondo, al meglio della storia, e questo è ciò che mi motiva ogni giorno“.
    Il primo step è quindi tornare a vincere, sette mesi dopo Wimbledon. L’ATP 250 di Buenos Aires lo vede nettamente favorito, ma se Carlos sogna di vincere, tutti i suoi avversari in tabellone sognano di sgambettarlo. Il mondo del tennis negli ultimi mesi ha vissuto sul dualismo Djokovic – Sinner. Non facciamo l’errore di considerare Alcaraz fuori dai giochi…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO