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    Sinner entra nel club dei miti: finale in tutti gli Slam 2025. Il dominio è totale: 16 titoli su 17 tornei per Sinner e Alcaraz. La prima volta senza Big 4: il tennis mondiale ha due nuovi padroni. Mai visto prima: numero 1 e numero 2 sempre protagonisti nei quattro Slam

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Sinner raggiunge un traguardo leggendarioJannik Sinner continua a scolpire il proprio nome nella storia del tennis. L’azzurro, numero uno del mondo, è entrato in un club esclusivo formato solo da Rod Laver, Roger Federer e Novak Djokovic: gli unici giocatori capaci di centrare la finale di tutti e quattro gli Slam nella stessa stagione nell’Era Open. Con il successo in semifinale su Félix Auger-Aliassime, Sinner ha conquistato la sua quinta finale consecutiva in un major, un’impresa vista in passato solo con Federer (10 tra 2005 e 2007), Djokovic (6 tra 2015 e 2016) e Nadal (5 tra 2011 e 2012).
    Una rivalità che segna l’epocaLa finale di domenica a Flushing Meadows rappresenta un evento inedito nell’era Open: per la prima volta gli stessi due giocatori si affrontano in tre finali Slam nella stessa stagione. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner stanno monopolizzando il circuito: da inizio 2024 hanno partecipato insieme a 17 tornei, spartendosi 16 titoli. L’unica eccezione è arrivata al Mutua Madrid Open 2024, quando nessuno dei due riuscì ad arrivare fino in fondo. Numeri che spiegano meglio di qualsiasi parola il loro dominio.
    La sfida per il numero uno del mondoIl duello in finale non avrà solo valore storico e sportivo, ma anche diretto impatto sul ranking mondiale. In caso di vittoria, Alcaraz tornerebbe numero uno con 11.540 punti, lasciando Sinner a 10.780. Se invece l’italiano dovesse confermarsi campione a New York, salirebbe a 11.480 punti, con lo spagnolo a ridosso a quota 10.840: una distanza minima che promette un continuo avvicendamento al vertice nei prossimi mesi.
    Il 2025 dei record: top-2 sempre in finale SlamL’annata tennistica che si chiuderà a Flushing Meadows resterà negli annali: per la prima volta da quando esiste il sistema di ranking, i due principali favoriti del tabellone maschile hanno raggiunto la finale di tutti e quattro gli Slam nello stesso anno. A Melbourne, la sfida fu tra Sinner (n.1) e Zverev (n.2), mentre a Parigi, Wimbledon e New York sono stati proprio Sinner e Alcaraz, i due giganti del presente, a prendersi la scena.
    Fine di un’era: il Big 4 non c’è piùLo US Open 2025 segna anche la chiusura di un ciclo epocale. Con la sconfitta di Novak Djokovic contro Carlos Alcaraz in semifinale, si è infatti interrotta una striscia lunga 23 anni: dal 2002, almeno un membro del Big 4 (Djokovic, Nadal, Federer, Murray) era sempre riuscito a raggiungere almeno una finale Slam durante la stagione. Per la prima volta, le quattro finali di un anno sono tutte senza di loro, consegnando definitivamente il testimone alla nuova generazione. LEGGI TUTTO

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    Che cuore (e classe) Djokovic, ma non basta. Alcaraz è troppo potente e veloce, vince in tre set e torna in finale a US Open

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Mai sottovalutare il cuore di un campione. Una frase bella, toccante, racconta fiabe e imprese fantastiche di atleti straordinari che riescono ad andare oltre alla fatica, agli anni, alle difficoltà, realizzando l’impossibile. Leggende che danno tutto e di più, ma stavolta per il “vecchio” campione non c’è lieto fine. Un cuore immenso, abbinato ad una classe cristallina, non sono sufficienti a Novak Djokovic per arginare la prepotenza, classe e velocità brutali di Carlos Alcaraz nella prima semifinale di US Open. Regge con le unghie e determinazione leonina il serbo, ma il servizio lo tradisce in passaggi importanti (il tiebreak del secondo set in particolare) e lo spagnolo scappa via verso un meritato successo che lo riporta in finale a New York. Finisce 6-4 7-6(4) 6-2 per Alcaraz, che ora attende l’esito della seconda semifinale tra Jannik Sinner e Felix Auger-Aliassime. Qua Carlos vinse il suo primo Slam nel 2022, diventando il n.1 più giovane della storia da quando il ranking è calcolato al computer; potrebbe tornarlo scalzando Sinner se vincerà il torneo (o se Jannik perdesse stanotte la sua semifinale).
    È stata una partita notevole, con fiammate di qualità assoluta e un secondo parziale di grande equilibrio e spettacolo, con il pubblico tutto in piedi quando Djokovic è andato avanti di un break all’improvviso, e poi che reazione Alcaraz, di potenza e rabbia, con colpi eccellenti. A Djokovic è mancato l’aiuto del servizio, ma non solo: ha pagato con la risposta di diritto – e lì tanto e bene ha martellato Carlos – ma soprattutto è mancata la forza nelle gambe per reggere l’impatto di scambi mozzafiato e durissimi. Infatti i migliori punti il serbo se li è presi attaccando, prendendosi rischi, venendo a rete e tirando con precisione geometrica il rovescio lungo linea; ma quando si è andati allo scontro frontale, al braccio di ferro a massima velocità in scambi intensi, Alcaraz è stato nettamente più forte e costante. Un Alcaraz non brillantissimo e più pratico rispetto a tante sue partite dove ha abbagliato per colpi vincenti a mille all’ora e soluzioni da show-time. Contro Djokovic si è attenuto maggiormente a una tattica più semplice: concretezza. Nessuno oggi riesce ad accelerare quanto lui da ogni posizione, colpendo palle basse, “morte” o altissime generando una potenza inarrivabile; per questo ha condotto – giustamente – la partita senza cercare la riga o il vincente a tutti i costi ma giocando con potenza e profondità, in modo da forzare l’errore dell’avversario dopo tre o quattro pallate consistenti.
    A inizio partita Djokovic ha testato un po’ tutto il testabile, ma è stato respinto con perdite perché Carlos ha risposto molto bene, agevolato anche da una giornata grigia del serbo con la prima palla (60% di prime per “Nole”, ma in realtà nei momenti cruciali è stato ben sotto al 50% e l’ha pagato a caro prezzo). Ha capito ben presto Novak che provare a solleticare il diritto cross di Carlos per non lasciargli il centro del campo, un po’ come fa Sinner, non era assolutamente il caso perché Djokovic non ha più le gambe di Jannik e alla fine alzando troppo la velocità di scambio banalmente la palla ti torna così veloce che non fai in tempo a gestirla. Per questo Novak ha scelto, correttamente, di verticalizzare molto, andando più col lungo linea e attaccando spesso la rete (31 discese a rete, tante, vincendo solo 17 punti). Non c’è moltissimo che Djokovic potesse fare meglio: ha retto con la sua solita grinta e voglia, ha lottato, ha “sputato sangue” fino a morire dissanguato, ma non è bastato perché Alcaraz ha subito un solo piccolo passaggio a vuoto all’avvio del secondo set, prontamente tamponato, e poi ha servito bene (84% di punti con la prima palla). Questo è stato forse il vero handicap di “Nole”: visto che non poteva vincerla di corsa e di potenza contro uno troppo più rapido e potente, doveva assolutamente fare più differenza con i colpi d’inizio gioco. Non ha ricavato con la battuta quanto fatto per esempio contro Carlos in Australia; non ha nemmeno risposto così bene, in particolare col diritto sulle prime esterne da destra. Con un angolo esterno ben calibrato e gestito, Alcaraz non è quasi mai andato sotto nei suoi game, tanto da concedere una sola palla break, peraltro sfruttata da Djokovic nella prima fase del secondo set. Per battere Alcaraz devi rispondere di più e mettergli più pressione. In risposta troppo flebile Novak, e quando ha provato a restare nello scambio alla velocità dell’altro ha consumato tante di quelle energie che ha pagato da lì a breve.
    Che dire, è andata più o meno come ci si aspettava. Questo Alcaraz così ben preparato, in fiducia, forte con i colpi d’inizio gioco e continuo, è un avversario quasi imbattibile. Solo un Sinner al massimo può provare ad arrestarlo. Forse. C’ha provato a tutta Djokovic, e dobbiamo solo alzarci in piedi ad applaudire la sua voglia e coraggio a 38 anni. Ha chiuso il 2025 Slam con 4 semifinali, due perse da Sinner e una da Alcaraz, (la prima si è ritirato, infortunato). Chapeau “Nole”, ma che classe e potenza Carlitos… Un concentrato così supremo di anticipo, potenza, velocità in campo e destrezza è qualcosa di inarrivabile. È una benedizione per chi ama il tennis.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic alza la prima palla del match e va dritto sul diritto cross di Alcaraz, forzandone l’errore. Un solo punto, ma è già un tema del match: bloccare Carlos lì e non permettergli di comandare. Sul 15 pari prova il serve and volley, ma la volée non passa la rete, è un tentativo onesto, mischiare molto le carte in tavola. Il secondo errore di rovescio del game, sul 30 pari, costa al serbo una palla break. Si butta a rete Alcaraz, seguendo la sua spinta, ma la volée di rovescio è incerta e muore nel net. La palla di Carlos è velocissima, più di quella di Novak. Una risposta di diritto rapida gli vale la PB#2. Cerca profondità col diritto dal centro Djokovic, ma la palla gli esce di una spanna. BREAK Alcaraz, 1-0, 7 minuti e già lotta molto intensa e Alcaraz sembra aver una marcia in più e non soffrire così tanto gli schemi del rivale. A 30 Alcaraz vince il secondo game, Djokovic sembra non reggere la massima velocità imposta dal rivale col diritto, e rischia una spinta massima per non scambiare troppo. Sul 30-15 Carlos entra di puro timing nel servizio del serbo colpendo una risposta vincente da cineteca, da manuale. Quindi si prende il centro del campo e attacca. 30-40, palla del doppio break. Si salva con una prima palla al corpo. Con il servizio e poi un gran diritto lungo linea Djokovic muove lo score, 2-1. Dopo 23 minuti arriva il primo big-joint del match, un passante di rovescio in corsa lungo linea di “Nole” stellare. Soffia Carlos, sbalordito da cotanta esecuzione. 3-1 Alcaraz nonostante un doppio fallo e un paio di sbavature. La sensazione netta è che Carlos faccia tutto a velocità doppia di Novak, o forse pure un po’ rapidamente… Però il rovescio lungo linea del “Djoker” è ancora una bellezza e Carlito non lo legge. Il problema di Djokovic è proprio la velocità estrema di Alcaraz, entra nella palla con una combinazione di potenza, energia, profondità, che le gambe del serbo non ce la fanno. Lo dimostra il forcing sul 30-15 nel sesto game, quattro colpi uno più pesante e anticipato del precedente. 4-2 Alcaraz. Alla fine Djokovic riesce a fare buoni punti col servizio o entrando molto rapido nella palla, provare lo scambio non funziona perché l’altro va sopra e “spacca tutto”. È salito il rendimento della prima palla di “Nole”, resta aggrappato al rivale. Ma il problema, grosso problema… è che in risposta il serbo non riesce ad incidere. Sul 5-3 ha vinto solo 7 punti quando serve Carlos, con un game ai vantaggi… Alcaraz serve per il set sul 5-4, ma è Djokovic a prendersi la scena vincendo uno scambio spettacolare di tocco, tutti in piedi! Risponde di rovescio il serbo, 30 pari, primo picco di tensione per lo spagnolo che l’Ashe che urla “Nole Nole!”. Lo spagnolo tira forte sul diritto del rivale, la risposta non passa la rete. Set Point Alcaraz. Altro servizio sul diritto, stessa risposta. SET Alcaraz, 6-4 in 48 minuti. Encomiabile la resistenza di Novak, ma lo spagnolo è superiore. 57% di prime in gioco per Djokovic, non molte contro un rivale del genere.
    Djokovic riparte al servizio, ma perde i primi due punti, il secondo buttandosi (bene) a rete ma non chiudendo (male) lo smash. 0-30. Carlos arriva a un dito dallo 0-40, una bordata di diritto gli esce di poco e sarebbe stata winner. Poi è bravo Djokovic ad anticipare e attaccare con precisione. ECCEZIONALE il diritto di Novak, un lungo linea, alla velocità di Carlos che gli vale il game, 1-0. Ma che rischi deve prendersi… È il metro della forza del rivale. Attenzione: nel secondo game ecco due gratuiti di Alcaraz, primo calo di concentrazione. È un attimo, ma Djokovic è lì pronto e lo score è 30-40, palla break per il serbo. Che Scambio!!! Carlos attacca a tutta, ma Novak si difende, trova un bel taglio stretto e poi lob, alla fine è Alcaraz, ricacciato indietro, a sbagliare. 2-0 Djokovic, l’Ashe è tutto in piedi quando scatta l’ora di gioco. In un attimo il “Djoker” vola 3-0, parziale di sei punti a zero, con Carlos spettatore non pagante in risposta. Lo spagnolo ritrova un assetto ottimale nel quarto game, servizio e velocità col diritto, 3-1. Lo spettacolo ora è molto interessante: Alcaraz sale, sale, sale altissimo di livello, la risposta torna velocissima. Sul 30 pari Carlos trova un passante di tocco, senza aprire, con un controllo micidiale. Applaude anche Djokovic, c’è palla del contro break sul 30-40. Si scambia sul rovescio, a massima velocità, ed è Novak il primo a sbagliare. Contro BREAK, 3-2 e quindi 3 pari con un ottimo turno di servizio. La partita si è accesa, anche il pubblico partecipa molto, con un buonissimo livello di gioco. È notevole vedere la tattica e sapienza di Novak controbattere in questa fase ad armi pari con l’irruenza giovanile del rivale. Sul 4 pari il momento è topico. Djokovic non trova la prima palla, anzi inizia col doppio fallo. Poi propone una palla troppo centrale che il rovescio di Alcaraz aggredisce con perfetta geometria. 0-30, attenzione… Che scambio arriva! Pareva la Playstation, ritmo assurdo e palla che esplora tutto il campo, con Carlos che trova il nastro perdente. 27 colpi di bellezza. Sfortunato lo spagnolo sul 30 pari, con una smorzata tatticamente perfetta ma che sbatte sul nastro e non passa. Nerissimo Charly, era il momento, perché poi Djokovic serve bene e vola 5-4. Più lisci i turni di Carlos, è così in tutto il match eccetto quello dell’improvviso break concesso. 5 pari. La qualità di gioco è molto alta, anche il serbo vince un turno a zero, con un altro rovescio lungo linea perfetto, e Carlos lo segue a ruota. Tiebreak. Rischia il S&V Novak con buon angolo, ma che bella risposta bloccata di diritto, gli resta bassa e la volée è quasi impossibile. Scelta di Nole troppo ardita… Bellissimo punto di Novak!!!!! Che angolo stretto con la smorzata, e poi come tocca la palla in allungo. Tutti in piedi! 2-1. Sfonda con la sua potenza Alcaraz, 3-1, torna avanti, mentre Djokovic non mette una prima. Stavolta la smorzata è pessima per il serbo, la palla quasi non arriva alla rete. 4-1 con due mini break per Alcaraz. Regala col diritto Carlos, si gira sul 4-2. Assurdo come, di nuovo, Djokovic si prende il punto correndo avanti e rimettendo col polso una palla stretta, imprendibile. Che Campione! 4-3. Se la velocità di scambio sale, Carlos è più forte, e poi il serbo gioca senza prima palla, handicap impossibile. 5-3 e poi 5-4. Ora serve lo spagnolo. Con una prima palla potentissima arrivano due Set Point per Carlos, 6 a 4. Vola via la risposta di Djokovic, SET Alcaraz, 7 punti a 4. Grandissimo set, spettacolo, tensione agonistica, encomiabile il vecchio campione, che si fa massaggiare alla spalla destra al cambio di campo.
    Terzo set, Alcaraz riparte al servizio forte di due set di vantaggio. Gioca fluido e sereno, game rapido, può fare corsa di testa. Resiste Djokovic, ma risalire è più di un impresa (c’è riuscito 8 volte da due set sotto…). Nel quarto game Djokovic stecca un diritto per eccesso di rotazione del busto, gli costa un pericoloso 15-30. E la prima palla non lo aiuta di nuovo, pure doppio fallo. Il volto del serbo non cela la tensione, è 15-40, perdere un punto ora potrebbe significare Sipario per una prestazione importante, ma non sufficiente. Si butta a rete Novak, coraggio, e tocco esterno eccellente, con lo spagnolo che cerca addirittura il passante a una mano al di là del paletto, ma non va di poco. Niente sul 30-40 arriva il secondo doppio fallo per Djokovic, BREAK, un segnale di fatica, di resa, come puoi reggere il ritmo altissimo del rivale pure senza l’aiuto del servizio… Alcaraz è avanti 3-1, pronto a martellare sul diritto il rivale, prendendolo sistematicamente in contro piede. Quasi si piegano le ginocchia di “Nole” sul 30-15, all’ennesimo recupero. Con il sesto Ace lo score è 4-1 per Alcaraz. Vede già lo striscione del traguardo e la seconda finale in carriera a US Open. Djokovic ormai è sfinito, commette un altro doppio fallo sul 5-2, 15-30, ci sono due Match Point. Si butta avanti Novak, ma il tocco di volo è largo. Finisce così, un bel saluto tra i due, il giusto tributo del “vecchio” campione al giovane campione, tennista destinato a scrivere pagine di nuove leggenda. Due set di altissimo livello, era scontato che per Djokovic fosse fondamentale partire bene, non c’è riuscito. Applausi comunque alla sua tigna e classe, e altrettanti applausi ad Alcaraz per come è riuscito a giocare forte, fortissimo, intenso. È in finale senza aver preso un set, non gli è mai successo in uno Slam.

    N. Djokovic vs C. Alcaraz Slam Us Open N. Djokovic [7]462 C. Alcaraz [2]676 Vincitore: C. Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 3N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 15-402-5 → 2-6C. Alcaraz 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-4 → 2-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-151-3 → 1-4N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-2 → 1-3C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-1 → 1-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-1* 0-2* 1*-2 1*-3 1-4* 2-4* 3*-4 3*-5 4-5* 4-6*6-6 → 6-7C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-156-5 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 5-5N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 5-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-3 → 4-4N. Djokovic 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-1 → 3-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-153-0 → 3-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-401-0 → 2-0N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 4-6N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 4-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-3 → 2-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-401-2 → 1-3N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-400-2 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 0-2N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Wilander analizza la semifinale Alcaraz – Djokovic a US Open: “L’arma in più di Novak è la sua totale comprensione del gioco. Deve dare a Carlos delle finte aperture e farlo sbagliare”

    Mats Wilander

    Il mondo della racchetta aspetta con grandissima curiosità la prima semifinale maschile di US Open che vede in campo Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Il giovane spagnolo cercherà la rivincita sul super campione serbo dopo la loro sfida di quarti di finale agli Australian Open dello scorso gennaio, dove un Djokovic superbo dal punto di vista mentale e tattico riuscì a sconfiggere la velocità e potenza di Alcaraz. Il murciano ha impressionato in quest’edizione di US Open per costanza di rendimento: mai gli era accaduto in carriera di arrivare in semifinale in un Major senza aver ceduto un set. Gli alti e bassi che sempre l’hanno caratterizzato sembrano un ricordo, tanto che lo stesso JC Ferrero, coach di Carlos, si è detto piacevolmente sorpreso da quanto bene sia giocando il suo pupillo. Dall’altra parte della rete ci sarà ancora Mr. Record, quello che di Slam ne ha vinti più di tutti e punta a portarsi a casa il 25esimo, che lo isserebbe un gradino sopra a Margaret Court e diventare il più titolato di sempre nei Major. Sbarcato a New York senza uno straccio di partita dall’11 luglio, quando Sinner lo sconfisse in “semi” a Wimbledon, Novak si è confermato l’araba fenice della disciplina, capace di risorgere e ritrovare cammin facendo un tennis molto consistente. Basterà a battere la forza e velocità estrema di un ragazzo di 16 anni più giovane e dotato di così tante frecce nella sua faretra?
    Impresa difficilissima, ma non impossibile. Sarà necessario un grande sforzo da parte di “Nole” ma ancor più il suo totale acume tattico e visione per il gioco. Così la pensa anche Mats Wilander, ex campione nel torneo nel 1988 e oggi stimato analista. In un articolo pubblicato su L’Equipe, lo svedese fa le carte alla partita, guadandola soprattutto dalla parte di Djokovic. Ecco per Mats quelle che saranno le chiavi della prima semifinale di US Open 2025, quello che Novak dovrà fare per cercare di destabilizzare il talento del giovane avversario e segnare l’ennesima impresa nella sua leggendaria carriera.
    “La grande differenza tra le sfide Djokovic-Sinner e Djokovic-Alcaraz è che Novak pensa di poter battere Alcaraz” afferma Wilander. “Con lo spagnolo c’è talvolta un varco, la speranza che non sia in una giornata di grazia, che attraversi alti e bassi. In quel caso, Novak ha una chance. Ma se Alcaraz gioca come ha fatto dall’inizio del torneo… Carlos sembra più rigoroso di prima, commette meno errori. Quello che mi colpisce è che non ha più quei passaggi a vuoto di dieci minuti, come gli accadeva ancora di recente. Senza quei black-out è quasi impossibile restare attaccato a lui. Sembra davvero fortissimo, ma non è ancora stato messo alla prova nel torneo. E Novak sa come spezzare il suo ritmo, cosa che comunque è più semplice da fare rispetto a quando affronti Sinner”.
    “Novak sa bene di non avere più lo stesso serbatoio di energia di un tempo e che dovrà partire fortissimo. Il primo set per lui è il più importante. Se lo perde, il cammino diventa lunghissimo. Alcaraz può permettersi di cedere il primo parziale e rimontare, Novak molto meno” continua lo svedese. “Per lui è un bene avere questo imperativo in testa: lo obbligherà a essere ultra-concentrato sin dal primo punto. E forse potrà creare anche un po’ di tensione ad Alcaraz”.
    “Novak ha un’arma che gli altri non possiedono: la comprensione totale del gioco. Con essa dovrà capire se Alcaraz è in una giornata no, se deve assolutamente tenere la palla in campo o se invece dovrà rischiare di più. Al suo posto, inizierei la partita con la massima disciplina: non cercare subito i colpi vincenti, ma rifiutare ad ogni costo di sbagliare, senza però essere passivo. In sostanza, Novak deve lasciare ad Alcaraz la possibilità di sbagliare. Se gioca troppo veloce, Alcaraz sarà in difesa e non sbaglierà. Deve dargli delle finte aperture, lasciarlo tirare molto forte e commettere un errore, poi due. È una partita a poker, ma è la sua unica chance. Novak è un giocatore troppo grande per sentirsi obbligato a essere ultra-aggressivo fin dall’inizio. Il piano A è dire: ‘Ho 38 anni, ma sono ancora Novak Djokovic e oggi non sbaglierò una palla. Sarai tu a dovermi battere’. Alcaraz deve stare attento: se dai un’unghia a Novak, lui ti prende tutto il braccio” conclude Wilander.
    Un’analisi interessante e assolutamente condivisibile. Alcaraz di sicuro prenderà l’incontro di petto, per mettere in campo tutta la sua velocità e far correre tanto Djokovic in modo da stancarlo fisicamente. Ma Novak, come affermato da Wilander, è un tattico straordinario e farà l’impossibile per portare il rivale a giocare nei territori a lui più scomodi. L’attesa per questa partita è enorme. Potrebbe essere forse l’ultima grande chance per il serbo per alzare un altro Slam. Non ci dimentichiamo cose fu capace di fare nella finale Olimpica di Parigi 2024, dove su terra battuta giocò una partita eroica contro Alcaraz, andando oltre ogni fatica e sofferenza pur di arrivare all’Oro. Se c’è un aspetto nel quale Djokovic è davvero insuperabile è la determinazione. Ma a 38 anni suonati, basterà?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Si lamentano del calendario… ma poi c’è l’esibizione di dicembre

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Notizia di rilievo nella pre season tennistica: il prossimo 7 dicembre, a New Jersey, andrà in scena un evento di esibizione che avrà come grande protagonista Carlos Alcaraz. Lo spagnolo sarà affiancato da tre volti noti del circuito: Emma Raducanu, Frances Tiafoe e Amanda Anisimova. In programma ci saranno due partite al meglio dei tre set, con l’eventuale terzo parziale deciso da un tiebreak a 10 punti.
    L’appuntamento non passerà inosservato, soprattutto perché arriva in un periodo in cui molti giocatori lamentano pubblicamente il calendario troppo fitto, chiedendo più pause e maggiori spazi di recupero. Tuttavia, la realtà è spesso contraddittoria: appena chiusa la stagione ufficiale, diversi protagonisti scelgono di partecipare a esibizioni extra che affollano anche il mese di dicembre.
    Per Alcaraz sarà l’occasione di mantenere il contatto con il pubblico americano e di testare le proprie sensazioni in vista del 2026, mentre per Raducanu e Anisimova rappresenta un banco di prova sia tecnico sia mediatico. Per Tiafoe, invece, ci sarà il fascino di giocare praticamente in casa, con il sostegno del pubblico statunitense.
    Uno show che promette divertimento e spettacolo, ma che inevitabilmente rilancia il dibattito: i tennisti giocano troppo o scelgono di giocare anche quando non è necessario? La risposta, come spesso accade, sta a metà strada tra esigenze commerciali e voglia di restare sempre competitivi. LEGGI TUTTO

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    US Open: Darderi avanza e si “regala” una sfida di terzo turno con Alcaraz. Carlos facile contro Bellucci

    Luciano Darderi a US Open

    Una vittoria e una sconfitta per i colori azzurri nella notte di US Open. Troppo arduo il compito per Mattia Bellucci, opposto sull’Ashe a Carlos Alcaraz e sconfitto nettamente per 6-1 6-0 6-3 in un’ora e mezza di partita senza storia. Vittoria di sostanza e qualità per Luciano Darderi (n.32 del seeding) che regola la wild card statunitense Eliot Spizzirri per 6-0 7-6(3) 2-6 6-4 ed accede per la seconda volta di fila al terzo turno di un torneo dello Slam, dove affronterà proprio Alcaraz.
    Forte di una bella vittoria al primo turno e di una condizione fisica invidiabile, Darderi parte a tutto gas e domina il primo set mettendo in mostra i pezzi forti del suo repertorio: servizio e diritto pesantissimo, un colpo che ha letteralmente sbaragliato la resistenza di Spizzirri, a tratti totalmente incapace di reggere la spinta dell’italiano nato in argentina. Ma anche il rovescio ha funzionato assai bene con tagli e qualche palla corta. Uno spettacolo. Tre break e davvero una manciata di punti vinti dallo statunitense (n.127 ATP) per il 6-0 a favore di Darderi.
    Spizzirri si sblocca all’avvio del secondo set, vincendo il suo primo game al servizio pur salvando una palla break. Proprio l’aver vinto quel gioco annullando il pericolo, e aver interrotto la terribile striscia negativa dell’avvio, regala un’altra partita. Finalmente l’americano inizia a colpire con più forza e precisione, anche sostenuto dal pubblico locale. Il set avanza sull’equilibrio dei servizi fino al 4-3. Darderi serve sotto nel punteggio e per la prima volta è incerto, sbaglia in spinta e concede un improvviso break, il classico passaggio a vuoto. Rimedia immediatamente prendendosi il contro break, anche grazie alle incertezze del rivale, per il 5-4. Complicato il turno di servizio di Luciano sotto 6-5, con un bel servizio salva un set point e si arriva al tiebreak, dove l’azzurro riesce a ritrovare ordine nella spinta e se lo aggiudica per 7 punti a 3, volando via sul 3-1 grazie ad un regalo di Spizzirri.
    Nel terzo set Darderi tira il fiato, è più falloso e subisce la maggior iniziativa di Spizzirri, che si prende un break di vantaggio nel terzo game (sul 15-40) ed è bravo a restare avanti, con Luciano meno incisivo nella spinta col diritto. Elliot al contrario è pimpante, si muove con velocità e risponde bene, con il servizio di Darderi meno preciso. Darderi salva due palle break sotto 3-1, ma non riesce a recuperare e anzi cede il terzo set per 6-2 subendo un altro break sul 4-2, anche per colpa di un doppio fallo.
    Per fortuna Darderi nel terzo set ha rifiatato e riparte con forza nel quarto, non concedendo niente all’avversario nei suoi turni di servizio. Ben due doppi falli nel game di apertura, ma comanda e tiene a bada l’aggressività di Spizzirri con la sua certezza, servizio forte e via col diritto a comandare, fino a sfondare la resistenza dell’avversario. Nessuna palla break fino al 5-4 Darderi. Sotto massima pressione, Spizzirri va sotto alla potenza di Luciano che trasforma il match Point sul 30-40 vincendo uno scambio durissimo. Fatica, ma grande soddisfazione per un risultato importantissimo, e per lui insperato sul cemento Outdoor, ma assolutamente meritato. Sul match Point è crollato a terra, anche con un piccolo campo alla gamba. “Niente di importante, c’era tanta emozione in quel momento” rivela Darderi dopo la partita, “è stato uno scambio lungo, uno dei più lunghi del match. Sono contento di essere al terzo turno, ora sono molto stanco ma almeno c’è un giorno di recupero”.

    L. Darderi vs E. Spizzirri Slam Us Open L. Darderi [32]6726 E. Spizzirri0664 Vincitore: L. Darderi ServizioSvolgimentoSet 4E. Spizzirri 0-15 15-15 30-15 30-30 30-405-4 → 6-4L. Darderi 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-304-4 → 5-4E. Spizzirri 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 ace4-3 → 4-4L. Darderi 15-0 30-0 30-15 df 40-153-3 → 4-3E. Spizzirri 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3L. Darderi 15-0 30-0 ace 40-0 40-152-2 → 3-2E. Spizzirri 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-302-1 → 2-2L. Darderi 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-1 → 2-1E. Spizzirri 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1L. Darderi 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 df A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 3E. Spizzirri 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-5 → 2-6L. Darderi 15-0 15-15 15-30 df 15-402-4 → 2-5E. Spizzirri 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace2-3 → 2-4L. Darderi 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 A-401-3 → 2-3E. Spizzirri 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 1-3L. Darderi 0-15 0-30 15-30 15-401-1 → 1-2E. Spizzirri 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-0 → 1-1L. Darderi 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak*- 1*-0 1*-1 2-1* 3-1* 3*-2 4*-2 5-2* 5-3* 6*-36-6 → 7-6L. Darderi 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-405-6 → 6-6E. Spizzirri 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-155-5 → 5-6L. Darderi 15-0 30-0 ace 40-04-5 → 5-5E. Spizzirri 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-5 → 4-5L. Darderi 15-0 30-0 30-15 30-30 30-403-4 → 3-5E. Spizzirri 15-0 15-15 30-15 40-15 40-303-3 → 3-4L. Darderi 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3E. Spizzirri 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3L. Darderi 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-2 → 2-2E. Spizzirri 15-0 30-0 40-0 ace ace1-1 → 1-2L. Darderi 15-0 ace 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1E. Spizzirri 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Darderi 15-0 30-0 40-0 40-15 ace5-0 → 6-0E. Spizzirri 0-15 0-30 0-404-0 → 5-0L. Darderi 0-15 df 15-15 ace 30-15 40-15 ace3-0 → 4-0E. Spizzirri 15-0 15-15 15-30 30-30 30-402-0 → 3-0L. Darderi 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace 40-301-0 → 2-0E. Spizzirri 0-15 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0

    Davvero senza storia l’incontro sull’Ashe tra Mattia Bellucci e Carlos Alcaraz. Troppo forte, potente e aggressivo lo spagnolo, che lascia all’italiano solo 4 game nell’ora e mezza di gioco della loro partita (6-1 6-0 6-3), che apre le porte del terzo turno al campione 2022 del torneo, opposto proprio a Darderi nel prossimo match. Alcaraz ha giocato a braccio sciolto, imponendo al lombardo un’intensità e potenza che non è riuscito a contenere. Bellucci è stato aggredito a tutto campo e nonostante abbia provato a cambiare le carte in tavola con i suoi tagli e variazioni, i suoi tentativi sono andati a sbattere contro una vera corazzata. Tra i due enorme il gap di potenza, intensità e nei colpi d’inizio gioco. Infatti Carlos ha servito il 60% di prime palle perdendo solo 5 punti, mentre Bellucci nonostante il 63% di prime palle in gioco ha portato a casa solo il 42% dei punti, un dato che sottolinea quanto lo spagnolo sia stato forte e incisivo con la risposta. Bellucci non è mai arrivato a palla break sul servizio del rivale, mentre Alcaraz di break ne ha ottenuti 7, su 17 chance. Aver annullato 10 palle break allo spagnolo spiega quanto l’italiano ha provato a reggere. Mattia ha concesso 35 errori, ma del resto era molto difficile cercare di giocare ordinato contro un rivale così potente e aggressivo. C’ha provato Bellucci, ma niente da fare, applausi ad Alcaraz, semplicemente troppo bravo.
    Alcaraz parte fortissimo, non lascia niente di intentato mettendo subito chiaro quali siano i rapporti di forza. Un bel turno di servizio e via a pungere in risposta, si prende un break e quindi ben 5 game di fila. Sul 5-0 Mattia trova un bel diritto e riesce a forzare un paio di errori dell’iberico, muovendo così lo score, ma Carlos è inarrestabile al servizio, avanza sul net con sicurezza e con un diritto vincente chiude il primo set per 6-1.
    Ancor più schiacciante il dominio di Alcaraz nel secondo. Si prende un break immediato mettendo all’azzurro una pressione insostenibile, Carlos è da tutte le parti e comanda, tra vincenti e una velocità nelle scelte di gioco che disarma totalmente Mattia, scoraggiato dalla veemenza dell’avversario. Nel terzo game Bellucci salva ben quattro palle break, ci mette gambe e testa, ma alla fine Carlos si prende anche questo game (3-0). Non c’è niente da fare, Alcaraz, infligge all’italiano un severo “bagel”, 6-0 con un turno di servizio impeccabile.
    Nel terzo set la “furia” di Alcaraz si placa, decelera la potenza della sua spinta e Bellucci riesce a tener testa al rivale vincendo tre turni di servizio, fino al 3 pari. L’Italiano serve e sul 40-30 non sfrutta la palla game con un errore di diritto. Alcaraz riparte a tutta, torna a mettere massima pressione a Bellucci cercando l’allungo decisivo, e se lo prende alla seconda palla break, grazie ad un errore di rovescio di Mattia. Equilibrio spezzato, Carlos vola via. Bellucci subisce un altro break sotto 5-3, peri 6-3 che chiude l’incontro.

    M. Bellucci vs C. Alcaraz Slam Us Open M. Bellucci103 C. Alcaraz [2]666 Vincitore: C. Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2ServizioSvolgimentoSet 1 LEGGI TUTTO

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    US Open – Alcaraz: “Il servizio liftato? Lo alleno da quando ho 14 anni”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    È arrivato il momento dell’US Open 2025 e Carlos Alcaraz torna a New York da protagonista annunciato. Lo spagnolo ha già trionfato a Flushing Meadows nel 2022 e si presenta forte della recente vittoria a Cincinnati, uno dei pochi Masters 1000 che ancora mancavano nella sua bacheca. Un titolo arrivato per il ritiro di Jannik Sinner in finale, ma che ha comunque aumentato la fiducia del murciano: «Sono pronto e mi sento molto bene in campo», ha dichiarato nella conferenza stampa che precede lo Slam americano.
    L’ostacolo iniziale: Reilly OpelkaIl sorteggio non gli ha riservato un debutto semplice. Alcaraz affronterà Reilly Opelka, gigante di 2.11 metri che in casa può trasformarsi in avversario pericoloso grazie al servizio devastante. «Sarà una partita molto dura. Non ho mai giocato contro di lui e tutti conosciamo il suo stile. Devo essere molto concentrato in risposta e preparato ad affrontare diversi tie-break. Cercherò di rimandare in campo quanti più colpi possibili, ma la mia fiducia ora è alta».
    L’esperienza del doppio mistoAlcaraz ha parlato anche della sua recente esperienza nel doppio misto di esibizione giocato sull’Arthur Ashe: «Mi sarebbe piaciuto arrivare più preparato perché la notte prima avevo dormito pochissimo e non mi ero allenato come avrei voluto. Ma è stato molto divertente, l’atmosfera era incredibile e il formato mi è piaciuto. Con più preparazione avremmo fatto meglio, ma è stata comunque una bella esperienza».
    2025 meglio del 2024Il paragone con la passata stagione è inevitabile, visto il calendario compresso dagli Olympics di Parigi: «Quest’anno mi sono concesso alcuni giorni lontano dal tennis per ricaricare le batterie. Poi ho fatto due settimane di lavoro a casa e sono arrivato a Cincinnati con più fame di titoli e più felicità. Mi sento meglio preparato rispetto al 2024, che è stato molto più frenetico. Qui a New York sto vivendo belle giornate e sono contento delle sensazioni che ho».
    Rivalità con SinnerLa sfida con Jannik Sinner continua a essere uno dei grandi temi del tennis moderno. «La nostra rivalità è speciale perché ci rispettiamo molto e abbiamo un ottimo rapporto. La gente vede cosa succede quando giochiamo uno contro l’altro: ci spingiamo sempre a portare il livello più in alto. Guardo spesso a lui per migliorare sul cemento. Sarebbe fantastico affrontarlo in finale qui».
    L’arma del servizio liftatoUn accenno anche agli aspetti tecnici: «Il servizio liftato l’ho allenato sin da bambino. In Spagna lo si prova tanto, soprattutto sulla terra, perché permette di preparare rapidamente il diritto dopo il servizio. Dai 14 anni l’ho sempre curato molto, sapevo che mi sarebbe servito tanto in futuro per variare e non dare punti di riferimento all’avversario».
    Con già cinque Slam in bacheca, Carlos Alcaraz arriva a Flushing Meadows con l’obiettivo dichiarato di aggiungere un altro trofeo. Il primo ostacolo si chiama Opelka, ma il pensiero è rivolto a due settimane di grande tennis e, chissà, a una nuova finale contro Sinner.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Us Open: Il programma completo di Lunedì 25 Agosto 2025. Esordio di Carlos Alcaraz nella notte italiana. In campo 4 azzurri

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Il debutto di Carlos Alcaraz allo US Open 2025 è già stato fissato. Lo spagnolo, principale candidato al titolo insieme a Jannik Sinner, scenderà in campo lunedì sera sul centrale Arthur Ashe, occupando l’ultimo incontro del programma serale.La sessione si aprirà alle 19:00 ora locale (l’1:00 di notte in Italia) con il match tra Venus Williams e Karolina Muchova, mentre subito dopo toccherà al murciano affrontare l’americano Reilly Opelka. Considerando i tempi di gioco, l’ingresso in campo di Alcaraz è previsto intorno alle 03:00 italiane di martedì, inaugurando così le prime nottate insonni per i tifosi.Per quanto riguarda Jannik Sinner, numero 1 del mondo e campione in carica a New York, il suo debutto è invece programmato per martedì, nel terzo giorno del torneo per la parte alta del tabellone maschile.
    Arthur Ashe Stadium – Ore: 17:30M. Keys vs R. Zarazua F. Tiafoe vs Y. Nishioka
    Arthur Ashe Stadium – Ore: 01:00V. Williams vs K. Muchova R. Opelka vs C. Alcaraz
    Louis Armstrong Stadium – Ore: 17:00B. Krejcikova vs V. Mboko F. Gomez vs J. Draper
    Louis Armstrong Stadium – Ore: 01:00S. Ofner vs C. Ruud A. Parks vs M. Andreeva
    Grandstand – Ore: 17:00P. Kvitova vs D. Parry J. Fonseca vs M. Kecmanovic B. van de Zandschulp vs H. Rune A. Bondar vs E. Svitolina
    Stadium 17 – Ore: 17:00C. Norrie vs S. Korda E. Rybakina vs J. Pareja D. Kasatkina vs E. Ruse K. Khachanov vs N. Basavareddy
    Court 5 – Ore: 17:00L. Jeanjean vs P. Hon E. Mertens vs A. Ahn F. Passaro vs F. Cobolli D. Prizmic vs A. Rublev
    Court 6 – Ore: 17:00A. Pavlyuchenkova vs D. Yastremska K. Rakhimova vs C. Garcia J. Duckworth vs T. Boyer K. Volynets vs Z. Sonmez
    Court 7 – Ore: 17:00S. Baez vs L. Harris F. Comesana vs A. Michelsen M. Sakkari vs T. Maria M. Frech vs T. Gibson
    Court 9 – Ore: 17:00Y. Putintseva vs E. Cocciaretto A. Sasnovich vs I. Jovic J. Munar vs J. Faria
    Court 10 – Ore: 17:00U. Humbert vs A. Walton M. Bellucci vs J. Shang E. Jacquemot vs M. Bouzkova
    Court 11 – Ore: 17:00M. Damm vs D. Blanch T. Townsend vs A. Ruzic J. Brooksby vs A. Vukic D. Semenistaja vs P. Stearns
    Court 12 – Ore: 17:00L. Samsonova vs Y. Yuan A. Kalinskaya vs C. Ngounoue J. Struff vs M. McDonald G. Diallo vs D. Dzumhur
    Court 13 – Ore: 17:00A. Kovacevic vs C. Wong C. Bucsa vs C. Liu H. Dellien vs K. Majchrzak
    Court 15 – Ore: 17:00Z. Bergs vs C. Tseng D. Galan vs R. Collignon A. Li vs R. Sramkova LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic: “C’è una cosa che accomuna Sinner e Alcaraz, spiega parte del loro successo”

    Goran Ivanisevic

    Avere una famiglia alle spalle che ti ha impartito una solida educazione, che ti è vicina ed è pronta a sostenerti in tutto quel che è possibile senza mai essere invadente è una delle chiavi del successo di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Parola di Goran Ivanisevic, che trova questo trait de union tra i due leader del tennis mondiale, diversi in tutto – gioco, fisico, carattere, personalità – ma parimenti forti di un background che ha permesso loro di crescere con solidi valori e vivere la propria giovane carriera in serenità. Il croato ne ha parlato in una recente intervista rilasciata in patria al media balcanico “first and red”, dove ha trattato molti temi di attualità e si è soffermato su quest’aspetto che accomuna Jannik e Carlos, e che li distingue da contesti familiari assai più complessi e invasivi, come quello del suo ultimo assistito Stefanos Tsitsipas. Non cita mai il greco, ma il riferimento è piuttosto evidente…
    “Nel tennis ho visto le famiglie più caotiche: tutti che intervengono, tutti che interrompono… e non è facile per i giocatori quando intorno c’è un contesto del genere” ammonisce Ivanisevic. “Al contrario, parlando di Sinner e Alcaraz, le loro due famiglie sono incredibili. Il padre di Sinner non è nemmeno andato a vedere la finale del Roland Garros perché stava lavorando. I genitori di Alcaraz, la madre e il padre, sono tra le persone più gentili che abbia mai conosciuto in vita mia, davvero splendidi. E lo vedi in campo: Alcaraz gioca come un ragazzino al parco, si diverte, ride… ed è bellissimo da guardare”.
    “Jannik invece assomiglia di più a Novak: è una versione aggiornata di Djokovic, hanno un tennis simile” continua Ivanisevic, “con Sinner sei spacciato: quando ti prende ritmo, la partita è finita. Alcaraz invece gioca con te, ti lascia margine, la palla può uscire e rientrare nello scambio. Sono tanto diversi, ma l’ambiente intorno a loro è sano, è normale, è importantissimo per arrivare dove sono arrivati loro. Il tennis è un processo: non sai mai quando arriveranno i risultati importanti. Ed è per questo che, secondo me, questi due saranno numero uno e numero due per i prossimi dieci anni, forse quindici. Non so chi dei due sarà al comando, chi vincerà più Slam, ma saranno loro a dominare” conclude il croato.
    Da tennista navigato e poi coach di campioni come Cilic e Djokovic, Ivanisevic ha attraversato molti mari con alterne fortune. Nella sua vita è stato onnipresente papà Srdjan: sotto i suoi baffi sornioni non si perdeva mai un match del figlio, e la sua gioia il giorno della “benedetta” finale di Wimbledon vinta nel 2001 contro Rafter fu una delle immagini più belle, c’era tutta una vita in quell’abbraccio sugli spalti del Centre court più famoso del mondo. Carattere difficile Goran, ma il padre lo seguì con discrezione e attenzione, senza mai essere invadente o castrante. Esattamente come i genitori di Jannik e Carlos, persone che hanno saputo mantenere equilibrio nella crescita dei figli. Serve un talento eccezionale, motorio e tecnico, per raggiungere i risultati e il livello di gioco di Jannik e Carlos, ma essere cresciuti con famiglie del genere è sicuramente un altro loro asso nella manica.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO