Torino, la polizia lasciata a piedi dalle auto di servizio
A chi non è mai capitato di dover armeggiare con i cavi perché la batteria dell’auto ha dato un po’ di problemi? Difficile che qualcuno non si sia trovato in questa situazione, ma se gli sfortunati sono gli agenti della polizia stradale di Torino allora la faccenda si fa più complessa. Così complessa che il sindacato Siulp si è dovuto rivolgere al direttore centrale e alla questura. I motori di due modelli in dotazione alle forze dell’ordine, Volkswagen Passat e Skoda Octavia, si spengono più spesso di quanto dovrebbero e costringono gli agenti a girare con i cavi. Questo, inevitabilmente, comporta un grave rallentamento alle operazioni quotidiane, senza contare che in alcuni casi le auto non ripartono proprio più.
Qual è il problema?
“Se si spegne il motore, spesso e volentieri non ripartono più perché la batteria si scarica”, ha spiegato Eugenio Bravo, segretario provinciale Siulp. “Gli agenti girano con i cavi in macchina e se ne sono sprovvisti chiedono aiuto a qualche utente in transito. Ogni tanto i conducenti dei carri-attrezzi si rifiutano di prendere a bordo gli operatori perché essendo armati, sostengono, costituirebbero un potenziale pericolo per l’incolumità del conducente”.
Ma qual è la causa del problema? I tecnici sono al lavoro, ma ancora non hanno trovato una soluzione. Ipotesi dicono che il motivo potrebbe essere l’etilometro: dato che le pattuglie lo lasciano acceso per tutto il servizio, questo scaricherebbe la batteria dell’auto. D’altra parte, spiega sempre Bravo, l’etilometro è uno strumento che deve essere pronto all’uso e considerato che ci vogliono circa 20-30 minuti per attivarlo, serve sempre tenerlo collegato.
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