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    Murray: “Norrie è un esempio per tutti”

    Cameron Norrie, campione a Indian Wells

    L’ascesa di Cameron Norrie rende il 2021 “Brit” davvero speciale. Dopo la clamorosa esplosione di Emma Raducanu, vincitrice a US Open a soli 18 anni, il successo di Norrie ad Indian Wells riporta in auge anche il settore maschile. Una crescita impetuosa, che ha sorpreso anche Andy Murray. Lo scozzese ne ha parlato nella press conference pre torneo ad Anversa, elogiando il connazionale per il grande sforzo profuso per arrivare tra i migliori tennisti al mondo.
    “Mentirei se dicessi che l’avevo previsto, per essere onesti”, ha dichiarato Murray in merito alla vittoria di Cameron in California, “tuttavia ho trascorso una discreta quantità di tempo con lui e mi sono allenato molte volte insieme. È un ragazzo che lavora molto duramente. Penso che sia un ottimo esempio non solo per i giocatori britannici ma per tutti i giocatori di tennis. Se ti impegni giorno dopo giorno, ti dedichi adeguatamente allo sport e hai un atteggiamento come il suo, puoi ambire a percorrere una lunga, lunga strada”.
    “Il suo risultato è stato fenomenale. Ma ritengo che forse l’intera stagione che sta vivendo sia ancor più impressionante della settimana a Indian. Ogni settimana vince partite. Ha giocato sei finali in questa stagione, e quest’anno finirà per vincere più partite del tour di quante ne abbia mai vinte sommando tutta la sua carriera in precedenza. È notevole” conclude Andy.
    Norrie ha vinto il suo primo titolo ATP a Los Cabos lo scorso luglio prima di Indian Wells. Il 26enne vanta attualmente un record di 47 vittorie e 20 sconfitte nel 2021. Solo tre colleghi hanno ottenuto più successi in stagione. Il numero 16 del mondo ha iniziato il 2021 con un record di 51 vittorie e 60 sconfitte in tutta la sua carriera Pro, debuttando nel 2017.
    “I numeri parlano chiaro” chiosa Murray sul connazionale, “mostrano quanto sia importante il suo miglioramento. Sapevo che fosse un bravo tennista, ma ritrovarlo tra i primi 20 al mondo e in corsa per conquistare un posto alle Finals di Torino è uno sforzo incredibile”.
    Norrie in grande crescita, continuo come risultati stagionali e assai versatile. Nel 2021 ha raggiunto due finali su terra battuta (Estoril e Lione, entrambe perse), una su erba (Queen’s, sconfitto da Berrettini) e a San Diego, poco prima della grande vittoria ad Indian Wells.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Indian Wells, condizioni troppo lente? I giocatori parlano delle palle utilizzate quest’anno

    Indian Wells

    “La sera è difficilissimo fare un punto vincente”. Così Andrey Rublev tuonava l’altra sera, confermando le sensazioni di molti dei tennisti in gara nell’edizione autunnale di Indian Wells. Quest’anno tutto sembra diverso rispetto al classico torneo primaverile, ma in realtà, secondo i dati rilevati dal torneo attraverso l’indice CPI (Court Pace Index), le condizioni di umidità, calore e superfici sono pressoché identiche a quelle delle ultime edizioni disputate. Quello che quest’anno è differente, e sembra stia creando più di un malumore, è la palla utilizzata. In genere ad Indian Wells il caldo del deserto abbinato ad un’aria estremamente secca crea delle condizioni particolari, con un basso attrito della palla nell’aria ed un rimbalzo accentuato. Non è un caso che Rafa Nadal abbia trionfato spesso nel torneo negli ultimi anni, amando l’alto ribalzo e la possibilità di far ruotare molto la palla nell’aria. Quest’anno invece la palla è avvertita dai giocatori e giocatrici come molto più pesante. Ecco alcune dichiarazioni in merito rilasciate da alcuni tennisti in gara, però non tutti si lamentano, anzi…
    Stefanos Tsitsipas: “Noi giocatori non siamo abituati a giocare con questa palla, la trovo leggermente più pesante delle palle originali che giochiamo in torneo. È molto secco qui, sappiamo che quando veniamo qui, le condizioni sono queste. Devo adattare il mio gioco”.
    Stringato Bautista Agut: “Si fa fatica a chiudere il punto”. Gli fa eco Medvedev: “Le condizioni? Secco e molto lento”.
    Andy Murray: “Le condizioni sono cambiate quest’anno. Non nella velocità del campo, l’aria e tutto il resto, è rimasto lo stesso. Prima le palle che usavamo qui erano estremamente leggere e combinate con l’aria molto secca mi ha aiutato a fare delle belle partite ma ero costretto a giocare rapido. Adesso sentiamo le palle molto più pesanti, ma ammetto che mi piace molto, mi piace sempre giocare palle lente in condizioni veloci, quindi in realtà è abbastanza diverso. C’è chi si lamenta, io trovo molto più facile controllare la palla qui in confronto ad altri anni, sì, mi sarebbe piaciuto che fosse stato così negli anni precedenti”.
    Iga Swiatek: “Torno qua dall’Europa, non credo però di aver bisogno di molti aggiustamenti perché mi piace molto questa superficie, mi piacciono molto le palle. Non è come agli US Open dove perdevo il controllo perché le palle erano molto leggere. Qui le condizioni in campo mi piacciono”.
    Garibine Muguruza apprezza molto il torneo, ancor più in questa data 2021: “Sento che è molto interessante avere questo torneo ora. In altri momenti di solito dobbiamo avere swing più lunghe e viaggiare in posti diversi. Nel mio caso ho solo allungato la serie degli US Open fino a qui, e non dovendo tornare in Europa e volare in Asia, sono solo rimasta qui, non mi sembra vero ma sono contenta perché è ottimo avere questo torneo adesso nella stagione”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Murray: “Il mio tennis sta tornando, posso battere i top players”

    Andy Murray a San Diego

    Andy Murray continua a credere di poter tornare al massimo livello e potersela giocare anche contro i top player. Dopo il suo buon esordio all’ATP 250 di San Diego, con la vittoria netta su Denis Kudla, lo scozzese ha parlato ai microfoni dell’ATP, dicendosi molto fiducioso per le prossime settimane.
    “Mi ero allenato con Denis un paio di volte, ma non credo che avessimo mai giocato una partita prima, quindi non è facile affrontare qualcuno per la prima volta. Ho provato a chiedere in giro ad alcuni giocatori per avere qualche consiglio su quali sono i suoi punti di forza, le sue debolezze. La partita? È andata bene oggi, ma penso che prima di tutto sia fantastico essere in campo finalmente in salute e poter competere settimana dopo settimana, mi sta succedendo per la prima volta dal 2017. È passato molto tempo… Sto iniziando a sentirmi meglio dopo ogni partita. La classifica non è la mia massima priorità, ma ho avuto dei sorteggi difficili negli ultimi mesi e rientrare in alto così non è facile. Ovviamente se la mia classifica diventa abbastanza buona posso tornare essere testa di serie nei tornei e così evitare un primo turno già molto complicato. Voglio spingere per continuare a vincere, migliorare la mia classifica per darmi una migliore possibilità di andare avanti nei tornei più importanti”.
    “Mi sento meglio, sto iniziando a ritrovare le giuste sensazioni in campo, già dall’US Open. A New York posso dire che per me è stato come un nuovo inizio, adesso credo di aver solo bisogno di ricominciare a battere alcuni giocatori di livello più alto. Ho avuto opportunità in quelle partite che ho giocato contro i migliori, e ora sento che il mio livello di intensità fisico e tecnico è salito ancora. Penso di poterli battere, sì, voglio provarci. Devo solo iniziare a sfruttare le mie opportunità contro di loro”.
    Murray avrà subito una bella chance per provare a prendersi uno “scalpo” prestigioso. Al prossimo turno a San Diego sfiderà Casper Ruud, giovane emergente tra i più solidi in stagione, attualmente n.10 del ranking ATP e testa di serie n.2 del torneo californiano.
    Sembra difficile che il 34enne scozzese possa davvero tornare agli splendori di un tempo, e non solo per la operazione all’anca subita. Il suo, anche nei migliori momenti – tipo nella seconda parte del 2016 – è sempre stato un tennis molto dispendioso e particolarmente legato alla massima efficienza fisica. Grandi rincorse, forte nel difendersi, controbattere e quindi prendersi il punto dopo aver ribaltato lo scambio. Senza la miglior mobilità, intensità e reattività, il tennis di Andy è sempre stato come “spuntato”, che riesca a trasformarsi adesso in qualcos’altro pare complicato. Eppure lui è tornato a crederci, rinvigorito da questa sua nuova fase di carriera. L’importante è che si diverta, sembra affrontare il tutto con il giusto spirito, godendo match dopo match la nuova opportunità di essere in campo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Us Open: Tsitsipas supera Andy Murray in una battaglia epica (e controversa) di quasi cinque ore

    Stefanos Tsitsipas, il numero tre del mondo e uno dei contendenti naturali per il titolo degli US Open, ha resistito in una partita che passerà alla storia degli US Open 2021, qualificandosi dopo una grande battaglia per il secondo turno dell’edizione di quest’anno dell’ultimo Grand Slam della stagione. Il 23enne greco ha sconfitto il britannico […] LEGGI TUTTO

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    Riflessione di Andy Murray sui vaccini: “Penso che la ragione per cui ci vacciniamo sia per proteggerci a vicenda. Sono felice di essere vaccinato, speriamo che altri giocatori lo facciano nei prossimi mesi”

    Andy Murray nella foto

    Le vaccinazioni per il Covid-19 sono un argomento sempre più popolare nel mondo del tennis. Alcuni sono favorevoli, altri meno, ma quello che è certo è che ci sono condizioni diverse per chi decide di farsi vaccinare.
    Andy Murray è vaccinato e l’ex numero uno del mondo ha lasciato una lunga riflessione, che allo stesso tempo rivela qualche preoccupazione. “I giocatori vaccinati hanno condizioni molto diverse. Sono sicuro che questo finirà per essere un problema a medio termine dato che una gran parte dei giocatori di tennis non sono vaccinati, ma inizierà ad essere qualcosa di necessario se ci si vuole allenare senza problemi e circolare liberamente senza dover fare la quarantena”.
    “Stiamo avendo lunghi colloqui, con tutti i tennisti coinvolti per cercare una soluzione. Da vaccinato mi sto godendo una vita abbastanza normale, mentre i giocatori che non si sono vaccinati sono in una situazione diversa, forse si sentono frustrati”.
    “Penso che la ragione per cui ci vacciniamo tutti sia per proteggerci a vicenda, per la responsabilità che abbiamo come giocatori che viaggiano in tutto il mondo. Sono felice di essere vaccinato, speriamo che altri giocatori lo facciano nei prossimi mesi”, ha concluso. LEGGI TUTTO