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    Rublev, Khachanov e Samsonova rinunciano alle Olimpiadi di Parigi 2024

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    A poche settimane dall’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, i vari comitati nazionali hanno iniziato ad annunciare i loro atleti di punta per l’evento. Tuttavia, nelle ultime ore sono state rivelate due defezioni sorprendenti e di grande rilevanza in vista delle Olimpiadi: Andrey Rublev e Karen Khachanov hanno deciso di rinunciare al torneo olimpico.La notizia è stata confermata da Shamil Tarpischev, presidente della Federazione Russa di Tennis. Rublev e Khachanov non difenderanno quindi le medaglie conquistate a Tokyo, dove Khachanov aveva ottenuto l’argento nel singolare e Rublev l’oro nel doppio misto.
    Secondo quanto dichiarato da Tarpischev, il motivo della rinuncia di Rublev è legato alla necessità di recuperare fisicamente, con particolare attenzione alla tonsillite che lo aveva colpito durante il torneo di Madrid e dalla quale, a quanto pare, non si è ancora completamente ripreso.Nel settore femminile, un’altra defezione di rilievo è quella di Liudmila Samsonova, che a sua volta ha deciso di non partecipare alle Olimpiadi di Parigi. Anche in questo caso, non sono state fornite motivazioni ufficiali per la rinuncia.
    Resta da capire se le defezioni dei tre tennisti russi che sembra più politica che effettivamente per ragioni fisiche, rimarranno casi isolati o se, nelle prossime settimane, altri atleti di primo piano decideranno di rinunciare alle Olimpiadi di Parigi per motivi di salute o di programmazione della stagione.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Medvedev & Rublev, quando la frustrazione è il nemico

    La furia di Medvedev contro il supervisor di Monte Carlo

    Daniil Medvedev e Andrey Rublev sono vicini da sempre. Moscoviti, quasi coetanei, hanno percorso le vie intricate e per niente facili dell’ascesa verso il tennis che conta fin da piccoli, condividendo gioie e dolori in lunghe trasferte lontano da casa. Un’amicizia vera, inscalfibile ai rigori del tempo e delle sfide in campo, tanto che Andrey è pure padrino della figlia di Daniil e i due passano spesso del tempo insieme nelle pause del tour, tra Costa Azzurra e Spagna. Diversi come carattere, diversissimi nel gioco in campo, ultimamente i due sono accomunati seppur con declinazioni differenti da un problema piuttosto serio: la difficoltà nella gestione della frustrazione. Nelle ultime settimane Rublev prima e Medvedev poi sono stati protagonisti di episodi tutt’altro che positivi, nei quali la loro rabbia è esplosa con virulenza incontrollabile, una fragilità mentale che sta penalizzando in modo pesante il rendimento sportivo.
    Il fatto di Dubai ha sdoganato Rublev oltre i confini tennistici: la squalifica contro Bublik per aver insultato pesantemente un giudice di linea in una fase calda del match ha fatto il giro del mondo. Non è stata la prima volta che Andrey se l’è presa con un membro dello staff tecnico, pure nell’esibizione UTS di Oslo (in un match per così dire “amichevole”) era arrivato a scalare il seggiolone dell’arbitro per perorare la propria causa con un piglio non proprio cordiale. Urlacci contro se stesso, contro il suo angolo e il mondo intero, racchettate sulle le proprie gambe o scarpe con la stessa potenza del suo diritto, telai scaraventati a terra con altrettanta forza, tutti episodi ai quali assistiamo da tempo e che confermano quanto il russo sia in difficoltà nella gestione della propria ansia, frustrazione e delusioni, una tensione che lo manda fuori controllo e ovviamente ne penalizza le prestazioni. Dopo la squalifica di Dubai ha fatto mea culpa, ha scritto sui social di aver capito dove ha sbagliato promettendo il massimo impegno per migliorarsi e affermando di aver intrapreso un percorso specialistico ad hoc. Da allora ha vinto un solo match (vs. Murray a Indian Wells), poi solo sconfitte, inclusa quella dolorosissima di questa settimana a Monte Carlo contro Popyrin, mesta uscita di scena da campione in carica. Sembra che di strada per svoltare ce ne sia ancora parecchia, e bella ripida…
    Non va poi così meglio all’amico Daniil, che nelle ultime due prestazioni a Monte Carlo ha brillato più per la furia in campo che per quei colpi ineguagliabili che lo rendono uno dei più forti al mondo. Già contro Monfils non era stato calmo, ma nella sconfitta negli ottavi vs. l’amico Khachanov ha messo in scena un teatro dell’orrore: prima una racchetta scagliata violentemente sui teloni (pardon, oggi sono dei maxi monitor), comportamento inaccettabile che per regolamento, vista la violenza del gesto coi i giudici di linea nei pressi, sarebbe già da sola stata passibile di immediata squalifica, poi ha inscenato una protesta terribile tra giudice di sedia e supervisor. Per quel che aveva scatenato la questione poteva anche aver un minimo di ragione a protestare, ma non così, con tanta virulenza e vigore. Anche Daniil, come l’amico Andrey, ha in questa fase della sua carriera un’enorme difficoltà nel gestire lo stress in campo e la frustrazione di situazioni che girano male. Anche Medvedev ha affermato di esser consapevole del problema, che fuori dal campo è un ragazzo assai affabile sereno, ma che in campo si trasforma e diventa difficile per lui gestire le emozioni. Ricordiamo quando coach Cervara un po’ di mesi fa decise di mollare il box nel corso di un match del suo assistito, stanco di esser offeso dopo ogni punto…
    La situazione dei due più forti tennisti russi è diversa, ma con molti punti contatto. Rublev da sempre ha nella gestione delle emozioni uno dei punti deboli, forse ancor più negativo di un tennis potente ma monocorde e un rovescio instabile. È sicuro che l’impatto scatenato dai fatti di Dubai l’ha segnato duramente, il suo tennis sembra depotenziato, ancor più grigio del solito. Qualcosa non sta andando affatto bene dentro di lui, probabilmente sta attraversando una sorta di lotta contro i suoi demoni che gli toglie energia e focus. Come dagli torto… Medvedev invece sembra esser quasi peggiorato, è sempre stato uno “scattoso”, pronto ad esplodere quando una situazione gli girava contro, ma erano momenti che riusciva a gestire e superare con discreta abilità, tornando a giocare bene e spesso vincere. Gli ultimi mesi di Daniil l’hanno visto affrontare molte sconfitte contro i rivali più forti, a partire da Sinner, che l’ha battuto nelle loro ultime 5 sfide, con le ultime due particolarmente dolorose (la rimonta da due set di vantaggio a Melbourne, e la batosta di Miami in semifinale). Lungi da me affermare che sia stato Jannik a “mandare in analisi” Daniil, ma se aggiungiamo anche la battuta d’arresto subita dal russo a Indian Wells per mano di Alcaraz, la sensazione è che Medvedev stia pagando a caro prezzo il peso di molte sconfitte importanti. Arriva lì a un passo e perde, tutto questo pesa sulle sue spalle e manda in tilt la sua testa al primo episodio negativo e nel quale si sente come scippato di qualcosa. Poca lucidità e zero serenità.
    Sono situazioni alquanto comuni nel tennis, dove per dirla alla Sinner “quasi ogni settimana perdi e se va bene ogni tanto vinci un torneo ed è bellissimo”. Jannik aveva pronunciato queste parole dopo il successo a Toronto la scorsa estate, ora come ora l’azzurro vince quasi sempre… ma in realtà è la foto esatta della vita del tennista. Saper ripartire il giorno dopo la sconfitta e nel torneo successivo, con l’abilità di cancellare la negatività accumulata a far fruttare i punti di forza sotto stress è la dote dei campioni e dei giocatori forti mentalmente. Rublev non ha mai posseduto questa dote, e l’avanzare della sua carriera sembra confermare una netta difficoltà nel maturare e migliorare; ora anche Medvedev, noto scacchista in campo e nella vita, sembra zoppicare non poco. Sono due grandi tennisti, nel pieno della propria carriera, hanno sicuramente la possibilità di invertire il trend e riprendersi, soprattutto Daniil che già in passato ha attraversato fasi non positive con poche vittorie e molte sconfitte pesanti, riuscendo a rialzare la testa e alzare trofei prestigiosi. Resta il fatto che la frustrazione e la gestione dell’ansia in campo sia uno dei massimi nemici per i tennisti di vertice. I due russi ne sanno qualcosa…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rublev pronto per Monte Carlo: il russo elogia il circuito ATP e il suo idolo Nadal “Il tennis è molto migliorato negli ultimi anni. E poi tutti servono a 220 km/h”

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Andrey Rublev si prepara a tentare di difendere il titolo del Masters 1000 di Monte Carlo la prossima settimana e si dice pronto per questa sfida. Il tennista russo, numero sei al mondo, avverte che il circuito ATP è sempre più duro ed esigente, con un numero crescente di giocatori di alto livello settimana dopo settimana.
    “Il tennis è molto migliorato negli ultimi anni. Ci sono sempre più giocatori veloci, alti, forti e che colpiscono bene la palla, sia di dritto che di rovescio. E poi tutti servono a 220 km/h”, ha esclamato il russo in un’intervista concessa a ‘Sport Express’, prima di esprimere la sua ammirazione per Rafael Nadal. “È sempre stato il mio preferito tra i Big 3 perché era il mio idolo. È sempre stato colui che mi ha sostenuto di più”, ha rivelato.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Nuovo momento di tensione per Andrey Rublev

    Andrey Rublev nella foto – Foto Getty Images

    Nell’ambito dell’Ultimate Tennis Showdown, il giocatore russo Andrey Rublev ha recentemente destato attenzione per un nuovo episodio di forte nervosismo in campo, un tratto distintivo presente in molte delle sue competizioni ufficiali. Durante una partita esibizione contro il danese Holger Rune, Rublev ha avuto un acceso confronto con il giudice di sedia, approcciandosi a lui fino a pochi centimetri dal viso.
    Il motivo del disappunto di Rublev risiedeva in un apparente malinteso con il giudice di sedia riguardante l’uso di un “punto jolly” del valore di tre punti, una regola particolare di questo torneo esibizione. L’incidente non si è fermato qui: Rublev ha continuato il suo sfogo anche con il supervisor della partita. Tuttavia, a distanza di giorni, Rublev ha riconosciuto il suo comportamento verso Rune come “inaccettabile”.
    Questo “fattaccio”, avvenuto nella semifinale tra Rublev e Rune, si è verificato quando Rublev, sotto per 8-10 nel secondo quarto, ha cercato di utilizzare una “carta bonus” per guadagnare tre punti nel punto successivo, che lo avrebbe portato in vantaggio per 11-10. Sfortunatamente, l’arbitro non aveva compreso la sua richiesta in tempo. Riflettendo sull’incidente, Rublev ha espresso rammarico per il suo comportamento, attribuendolo all’intensità del momento.
    “Il momento era molto particolare,” ha commentato Rublev, “e forse avrei dovuto reagire in modo diverso. Sono rimasto solo deluso. Quando corri per ogni punto e ti impegni in scambi lunghi e intensi, il battito cardiaco sale e, in una situazione del genere, ti senti molto deluso, come se tutto il tuo lavoro fosse stato inutile.”
    Questo episodio, che ha mescolato l’adrenalina della competizione con la tensione emotiva, è un promemoria di quanto il controllo delle emozioni sia cruciale nel tennis professionistico, dove ogni punto conta e ogni reazione può avere ripercussioni significative sia dentro che fuori dal campo.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Assegnati i primi ATP Award: Rublev – Khachanov doppio fans’ favorite, Higueras premio alla carriera come coach

    Andrey Rublev e Karen Khachanov

    In attesa dei premi più “succulenti” e ambiti, l’ATP ha comunicato i primi vincitori degli Award 2023. La coppia russa formata da Andrey Rublev e Karen Khachanov si è aggiudicata il premio di coppia di doppio Fans’ favorite, ossia più amata dal pubblico. I due amici e connazionali hanno vinto quest’anno il primo torneo al 1000 di Madrid, e anche raggiunto la semifinale a Pechino.
    “Grazie ragazzi per aver votato per me e Karen, significa molto per noi!” afferma Rublev. “Grazie di cuore, ci vediamo di nuovo in campo il prossimo anno”.

    Il “Tim Gullikson Career Coach Award”, premio alla carriera da allenatore, è stato assegnato a Jose Higueras, ex irriducibile “lottatore” iberico e poi fortunato coach, nell’angolo di campioni come Sampras, Courier, Federer e Chang. Proprio a quest’ultimo si lega una delle pagine più memorabili della carriera di allenatore di Higueras, la sorprendente vittoria di Michael a Roland Garros nel 1989, un successo che lo ha reso il più giovane campione nel torneo. Leggendarie le sue vittorie in quell’edizione su Lendl prima e poi Edberg in finale.
    Il 70enne spagnolo ha lavorato anche con Jennifer Capriati e Mary Joe Fernandez. Da giocatore, arrivò a toccare il n.6 al mondo, vincendo 16 tornei e disputando due semifinali sull’amata terra battuta a Parigi (1982, 1983). LEGGI TUTTO

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    Rublev alza l’asticella: “Nel 2023 sono migliorato, ma quelli davanti sono molto più forti mentalmente. Devo diventare più solido”

    Andrey Rublev, n.5 ATP

    Andrey Rublev ha chiuso il 2023 con tre sconfitte in altrettanti incontri alle ATP Finals di Torino. Non il modo migliore per terminare la stagione, ma il moscovita si ritiene soddisfatto di un’annata che gli ha portato il primo Masters 1000 in carriera (Monte Carlo) e una posizione finale nel ranking di n.5 pari al proprio “best”. Parlando al sito russo Championat, il 26enne russo ha analizzato il suo gioco, fissando gli obiettivi per provare ad alzare ancora l’asticella.
    “Dicono che il mio tennis non migliora? Non è vero. Quest’anno sono migliorato molto nel rovescio. Adesso mi sento molto più sicuro, è un colpo diventato migliore” commenta Rublev. “E anche negli spostamenti sono un tennista diverso. Adesso in campo mi muovo in campo molto più velocemente rispetto all’inizio dell’anno. Riesco a mantenere il ritmo e la velocità molto meglio e ho iniziato a difendermi con più efficacia”.
    Andrey parla chiaramente dei suoi obiettivi tecnici per il prossimo anno: “Cosa deve essere migliorato? Direi tutto. La cosa principale, ovviamente, è il lato mentale. Questo è quello che mi manca di più rispetto a Novak Djokovic, Daniil Medvedev, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Sono molto più stabili di me psicologicamente, nelle partite reggono di più la pressione e sono più forti. Devo diventare più solido”. Una presa di coscienza molto importante, per cercare di tamponare quegli scatti d’ira e di negatività che pesano davvero tanto nella sua prestazione.
    “Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, il mio movimento nello scambio può essere ulteriormente migliorato. E noi (la mia squadra) ci siamo anche posti l’obiettivo di migliorare la seconda di servizio. Questo colpo penso che sia, come aspetto tecnico, quello dove sono più indietro rispetto a tutti gli altri nella top 10. Tutti servono la seconda più forte di me, è necessario che io lavori e migliori in quest’esecuzione se intendo crescere ancora e provare ad insidiare chi mi sta davanti” conclude Rublev.
    Un’analisi semplice ma ben mirata sulle lacune principali del suo tennis, molto aggressivo e incisivo quando riesce a comandare e spingere a tutta col diritto, assai meno efficace se l’avversario lo mette sotto pressione e in difesa.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz batte Rublev, è ancora in corsa alle ATP Finals 2023

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Non brilla come nei momenti più esaltanti della sua giovane e fortunata carriera, ma Carlos Alcaraz si sblocca alle ATP Finals e resta in corsa per le semifinali. Il n.2 del mondo cresce nel corso del match e batte Andrey Rublev nel primo incontro giornaliero del Girone Rosso, 7-5 6-2 lo score dopo 1 ora e 14 minuti di gioco, in quello che è stato il primo confronto in carriera tra i due. L’inizio del match è stato equilibrato, con il servizio a dominare e un tennis in spinta piuttosto monocorde da parte di entrambi. La scossa è arrivata nel rush finale del primo set, al salire della pressione Alcaraz è stato bravo a salire di livello, giocare aggressivo ma con un certo margine di sicurezza, mentre Rublev è andato sotto subendo sia gli affondi del rivale che soprattutto la pressione. Ormai sta diventando una costante negativa per Andrey la difficoltà nel reggere i momenti più duri delle partite contro i migliori avversari, nei quali rischia troppo o va sotto nello scambio senza trovare una difesa propedeutica a ribaltare lo scambio. Al contrario Carlos è stata granitico, quasi perfetto, nei suoi turni di battuta, una costanza e sicurezza che ha dato il via alla crescita della sua prestazione anche in spinta e risposta.
    “Oggi ho tenuto un livello di gioco totalmente diverso” afferma un sereno Carlos a caldo in campo, “non sapevo bene dove mi trovavo ma ho disputato una partita molto migliore e questa vittoria, la mia prima in questo torneo, significa moltissimo per me”.

    Carlos Finding His Mojo @carlosalcaraz secures his first #NittoATPFinals win defeating Rublev 7-5 6-2! pic.twitter.com/MgkARqd6jB
    — Tennis TV (@TennisTV) November 15, 2023

    Il match inizia con un bel ritmo da parte di entrambi, ma anche errori in difesa, il primo che prende il comando alla fine vince il punto. Impressionante l’intensità nella spinta col diritto di Andrey, ma ha molto tempo per colpire, Alcaraz non sempre è profondo nello scambio e non così incisivo in risposta. E se lasci ad Andrey il tempo di comandare e spingere, può diventare molto pericoloso. Carlos inizia a sciogliersi, i suoi drive diventano più profondi, è più vicino alla riga di fondo e l’intensità generale del suo tennis s’impenna. Sul 4 pari ottiene una prima palla break sul 30-40, ma Rublev l’annulla con un gran servizio esterno a 212 km/h.
    Il set finalmente si è acceso. Sul 5 pari 30 pari, Carlos torna “Alcaraz doc”: anticipa a tutta col diritto e sfonda il russo, strappando la seconda palla break della partita. Si salva col servizio Rublev, ma non molla la presa lo spagnolo e con una risposta terrificante ottiene la seconda chance del game. Lo scambio è sulla diagonale di rovescio, Andrey cerca di uscire con un lungo linea colpito con buon equilibrio ma la palla gli esce di poco. È il primo break della partita che manda a servire per il set Alcaraz sul 6-5. Lo spagnolo trova un buonissimo turno di battuta, con un Ace di precisione vola 40-15 a due set point. Basta il primo: servizio esterno e via con un diritto d’attacco di contro balzo, di misura, così profondo nell’angolo che la rimessa per Rublev è proibitiva. 7-5 Alcaraz.
    Questo break spacca l’inerzia del match e fiacca la concentrazione del russo. Infatti Rublev inizia molto male il secondo set, appannato nelle scelte tattiche affretta i tempi e combina alcuni disastri. Cede immediatamente il turno di battuta e si sfoga platealmente tirandosi una serie di racchettate sulla gamba davvero violente (e pericolose…). Alcaraz vola al comando di un break, 1-0 e servizio. Rublev cerca una reazione disperata, spinge più che può ma il controllo non è sempre ottimale, per la troppa foga e la relativa lucidità nell’aggredire la palla al momento giusto. Ne approfitta Carlos, che regala al pubblico anche un passante cross di diritto cadendo letteralmente a terra di una difficoltà notevole. Consolida il vantaggio sul 2-0, ora Alcaraz può fare corsa di testa, una sicurezza che gli permette di rischiare di più in risposta. Il capolavoro Alcaraz lo trova sul 3-1 30 pari, un rovescio lungo linea in allungo, anzi in spaccata, impossibile che pizzica la riga e fa saltare in piedi il pubblico. Rublev annulla col “martello” la palla del doppio break e si salva (2-3). Forte del vantaggio, lo spagnolo è ora molto più sciolto, si concede anche un serve and volley di ottima qualità, chiuso con un tocco di rovescio perfetto. Servendo sotto 2-4, Rublev smarrisce la prima di servizio e subisce l’aggressione in risposta del rivale. Sullo 0-30 Carlos impatta una risposta di rovescio quasi di contro balzo e corre avanti, la palla è nei piedi del rivale, ingestibile. Con un altra risposta sulla linea, vincente, ecco il doppio break per il n.2 al mondo, 5-2. Chiude l’incontro in sicurezza con un solido turno di servizio, al primo match point (vola via la risposta del russo) per il 6-2 conclusivo.
    5 Ace per Alcaraz ma soprattutto uno stratosferico 94% di punti vinti con la prima in campo, segno inequivocabile di come Rublev in risposta non abbia mai inciso, tanto da non ottenere alcuna palla break in tutta la partita. Infatti nei suoi game Carlos ha convinto, un po’ meno in risposta, dove solo dopo il vantaggio è stato la migliore versione di se stesso.
    Adesso Alcaraz è atteso da una super sfida contro Medvedev venerdì, che sarà per lui decisiva per continuare la sua strada nel torneo. Servirà probabilmente un Carlos ancor più offensivo e continuo, ma è parso assolutamente migliore rispetto all’esordio contro Zverev.
    Da Torino,Marco Mazzoni

    [2] Carlos Alcaraz vs [5] Andrey Rublev (non prima ore: 14:30)ATP Nitto ATP Finals Carlos Alcaraz [2]76 Andrey Rublev [5]52 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz5-2 → 6-2A. Rublev 0-15 0-30 0-404-2 → 5-2C. Alcaraz3-2 → 4-2A. Rublev 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-1 → 3-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 3-1A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-152-0 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 2-0A. Rublev 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 40-40 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 ace6-5 → 7-5A. Rublev 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 40-A5-5 → 6-5C. Alcaraz 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 40-30 ace4-5 → 5-5A. Rublev 15-0 15-15 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-404-4 → 4-5C. Alcaraz 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4A. Rublev3-3 → 3-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 ace ace2-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 ace1-2 → 2-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-15 df1-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1

    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Alcaraz vs Rublev

    Statistiche
    🇪🇸 Alcaraz
    🇷🇺 Rublev

    Aces
    5
    4

    Double Faults
    0
    2

    First Serve (%)
    34/47 (72%)
    45/61 (74%)

    1st Serve Points Won
    32/34 (94%)
    28/45 (62%)

    2nd Serve Points Won
    8/13 (62%)
    8/16 (50%)

    Break Points Saved
    0/0 (0%)
    3/6 (50%)

    Service Games Played
    10
    10

    Return Rating
    168
    44

    1st Serve Return Points Won
    17/45 (38%)
    2/34 (6%)

    2nd Serve Return Points Won
    8/16 (50%)
    5/13 (38%)

    Break Points Converted
    3/6 (50%)
    0/0 (0%)

    Return Games Played
    10
    10

    Net Points Won
    10/10 (100%)
    3/7 (43%)

    Winners
    19
    14

    Unforced Errors
    2
    7

    Service Points Won
    40/47 (85%)
    36/61 (59%)

    Return Points Won
    25/61 (41%)
    7/47 (15%)

    Total Points Won
    65/108 (60%)
    43/108 (40%)

    Service Speed
    218 km/h
    214 km/h

    Max Speed
    214 km/h
    132 mph

    1st Serve Average Speed
    195 km/h
    121 mph

    2nd Serve Average Speed
    161 km/h
    100 mph LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: fantastico Sinner, supera Rublev e vola in finale contro Medvedev

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    La qualità del campione? Alzare il livello e giocare al massimo le fasi decisive, trovare freddezza e scelte corrette nei punti importanti. Questa la foto più nitida del successo di Jannik Sinner nella seconda semifinale dell’ATP 500 di Vienna, dove l’azzurro ha sconfitto Andrey Rublev per 7-5 7-6(5) al termine di 1 ora e 49 minuti di ottimo tennis, condotto con un ritmo forsennato da parte di entrambi e grande qualità, ma anche un notevole acume tattico da parte di Sinner per pungere le debolezze del russo e provocarne quella frustrazione che gli è costata carissima nelle fasi decisive. Jannik ha vissuto una giornata meno brillante al servizio, soprattutto nel primo set, con un pessimo sesto game condito da due doppi falli. È scivolato sotto 2-5, ma qua è salito in cattedra, ha ritrovato efficacia con tutti i colpi e si è preso di forza il contro break e poi l’allungo, uno strappo mortale con cinque game di fila nei quali è stato nettamente più forte del moscovita, in spinta e nell’acume tattico. Come nel secondo set, condotto e poi vinto al tiebreak dall’azzurro.
    Sinner ha sprecato nel secondo set la chance per chiudere servendo sul 5-4 e subendo un break con qualche errore di troppo – ma anche per le accelerazioni violentissime e disperate del rivale, ormai spalle al muro – ma è stato davvero solido nel non perdere il focus e giocare un tiebreak fantastico, rimontando un gap di 4 punti a 2, infilando una serie di scambi perfetti per tattica e tempi di gioco. Poi c’ha pensato Andrey a completare la “frittata” con un doppio fallo sul match point, ma quanto pesava nella sua fragile psiche l’aggressività in risposta dell’azzurro, uno dei colpi più continui ed efficaci nella prestazione odierna, e una delle frecce più letali del suo repertorio.
    La partita è stata un vero e proprio scontro frontale, una gara a chi spingeva di più, con più potenza, più intensità e velocità. Sinner è stato più efficace e continuo, ha sbagliato di meno e ha strappato più vincenti. Ma in una giornata meno brillante al servizio rispetto all’inizio del torneo, quel che ha portato Jannik a vincere è stata una gestione tattica più lucida e oculata rispetto al rivale. Andrey è un colpitore formidabile: quando riesce a sbracciare a tutta con buon equilibrio “spacca” la palla e trova accelerazioni pazzesche. Ma soffre tanto la pressione, incartandosi maledettamente, e non solo. Rublev è poco flessibile, quando l’avversario trova il modo per scombinare i suoi tempi di gioco e ritmo nella spinta, tende a sbagliare per primo. Questo ha intuito lucidamente Sinner ed è stato perfetto in molte fasi nell’eseguire uno schema tanto facile quanto oggi redditizio: rallentare e poi affondare. Anche Jannik ama follemente condurre il ritmo, una progressione micidiale che chiude con l’ennesima accelerazione, ancor più profonda e potente. Ma oggi è stato più utile ed efficace il suo colpo di scambio, soprattutto col rovescio, leggermente più lento e carico di spin, ma molto profondo. Rublev ama girarsi col diritto da sinistra e scaricare pallate a tutta. Il rovescio di Jannik è stato tanto sotto pressione, ma l’azzurro è stato bravissimo nell’alternare pallate a tutta cross, per buttare ancor più lateralmente il rivale e costringerlo a colpire col rovescio, a un colpo di scambio meno rapido ma profondissimo e lento, che il russo non è riuscito a colpire a tutta, finendo più corto. Poco più corto, ma quel che basta a Sinner per prendersi il tempo e lo spazio per attaccare a tutta sbaragliare il rivale. Ha copiato questo schema anche “al contrario” con un diritto carico e poi via affondo lungo linea, ma in generale l’abilità di Jannik del colpire anche non tutta e poi cambiare ritmo è stata la chiave del suo successo, con una qualità massima nell’esecuzione nei momenti chiave, nella rimonta e allungo nel primo set e il tiebreak del secondo.
    Sinner ha chiuso il match con il 62% di prime palle in campo, numeri non eccezionali, vincendo però l’82% dei punti (questo ottimo). Meno bene invece con la seconda palla, dove ha vinto il 52% dei punti, assai meno rispetto alle sue migliori prestazioni, ma Rublev in risposta ha spinto tanto e si è meritato molti punti.
    Sinner ha lottato con forza e lucidità, si è meritato la vittoria n.55 nel 2023, che lo consacra come l’italiano più vincente di sempre nell’Era Open in una singola stagione. Ma la vittoria è dolcissima anche perché gli consente di tenere a distanza Rublev nella classifica, rafforzando il suo quarto posto, e lo qualifica per un’altra finale, di nuovo contro Daniil Medvedev. Questo Sinner così migliorato se la giocherà alla grande, ma sarebbe meglio ritrovare i numeri al servizio dei primi turni, perché Daniil in risposta è davvero uno dei più forti. Sarà un’altra grande partita.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La seconda semifinale dell’ATP 500 di Vienna scatta con Rublev alla battuta. La palla corre velocissima, entrambi spingono a tutta già dai primi scambi, con il russo che cerca di girarsi sul diritto da sinistra per sprigionare tutta la sua potenza. Ai vantaggi, 1-0 Rublev. Davvero impressionante come sia Sinner che Rublev riescano ad aprire così bene l’angolo, velocissimi nella copertura del campo. È una battaglia a chi per primo prende l’iniziativa, è l’aspetto decisivo della partita. Jannik mette in moto il suo rovescio, fantastica l’accelerazione vincente che lascia immobile il rivale per il 30-15. Con una buona prima, Sinner impatta 1 pari. Andrey in quest’avvio conferma l’ottima forma mostrata in settimana, è una scheggia nell’anticipare col diritto la risposta di Jannik e tirare bordate davvero incisive, e anche il servizio lo assiste, soprattutto una prima palla slice da destra sicura e veloce. Non è facile per l’azzurro incidere in risposta, ma nei suoi game è lui a comandare imponendo dal centro del campo un ritmo altissimo. Ottima la sicurezza in spinta col rovescio di Sinner, inchioda il russo tutto a sinistra e via cambio in lungo linea nel campo aperto. Il primo Ace di Jannik gli vale il 2 pari. Complicato il sesto game per Sinner. Inizia con in doppio fallo, poi Rublev trova un diritto da sinistra terrificante per angolo e velocità. 0-30, per la prima volta suona l’allarme nel match. Si butta avanti Jannik, attacco col diritto e volée bassa per niente facile, la conferma degli enormi miglioramenti sotto rete, per posizione e controllo. Ottima la seconda di servizio molto carica, risponde corto Rublev e via dentro col diritto in contro piede. Poi sbaglia un rovescio di scambio, leggermente in ritardo con le gambe. Palla Break Rublev, la prima del match. Sinner la cancella con il suo schema più solido, servizio esterno e bordata di diritto. Rublev martella a tutta in questa fase, vince il braccio di ferro successivo e strappa una seconda chance. Doppio fallo!?! Il secondo del game è decisivo, regala il BREAK a Rublev, avanti 4-2 e servizio. Brutto game per Jannik, lo paga a caro prezzo. Serve benissimo il russo, scappa via 5-2. Sinner ritrova quel che servizio che l’ha tradito nel turno precedente, si porta 3-5. Rublev serve per il set, ma avverte la pressione… affretta fin troppo i tempi degli affondi, sbaglia due diritti cercando le righe, e non trovandole. 0-30. Fantastico Jannik sul 15-30 a passare da difesa ad attacco con un gran rovescio carico. 15-40, due palle del contro break (prime per Jannik). OK la seconda, clamorosa risposta di rovescio di Sinner, letteralmente sui piedi, il russo non fa quasi in tempo ad aprire. Contro BREAK, serve sul 4-5 l’azzurro. La giornata al servizio di Sinner non è delle migliori… sotto al 60% di prime, e anche un doppio fallo nel decimo game, per il 30 pari. Finalmente ritrova l’Ace (secondo del match) e poi profondità col rovescio. 5 pari, rimonta completata. Il ritmo nello scambio torna micidiale, come all’avvio. Entrambi spingono a tutta, diritti e rovesci a grandissima velocità, e il contro di Jannik è superiore. Sul 15-30 Rublev sbaglia un’accelerazione di rovescio dopo il servizio, troppa fretta… scaraventa la racchetta a terra e inveisce contro il suo angolo. Due palle break per Sinner! Gli esce di poco un diritto di scambio molto aggressivo sulla prima; come nel break precedente, da sinistra risposta di rovescio eccezionale, potente e profonda, il diritto difensivo di Andrey vola in corridoio. SORPASSO Sinner, 4 game di fila dal 2-5 per il 6-5. Con la grandezza degli “attributi” di Sinner si potrebbe salvare il mondo… Che testa, che qualità, che tennis, esattamente quando conta alza il livello. Rublev è accecato di rabbia, si tira delle racchettate micidiali sulle gambe e pure si ferisce… Sinner ha buon gioco nel pensare al suo serve bene (anche un Ace) e chiude 7-5 al primo Set Point con il quarto Ace del set. 5 game di fila, rimonta e sorpasso, alzando il livello. Sinner Monumentale. Solo il 56% di prime in campo, davvero poche, ma la sua risposta e capacità di reazione è stata fantastica.
    Secondo set, Rublev to serve. Per lui fondamentale ritrovare un minimo di focus dopo la follia esternata nel finale del primo set. Ci riesce, il servizio lo sostiene e anche il diritto torna in campo. Sinner non cala il suo ritmo, un errore ma anche tanta qualità e sostanza. 1 pari. Il set torna in equilibrio, si avanza spediti nei turni di servizio. Si infuria Andrey con qualche spettatore che si muove durante lo scambio, ma il suo diritto è tornato a far male, dal centro si prende grandi rischi e la palla fila spedita. Di par suo Jannik è cresciuto al servizio, nel secondo set è sul 70% di prime in campo e vince praticamente tutti i suoi punti, sul 3 pari ne ha persi solo tre. Fantastico lo scambio vinto da Sinner nel primo punto del settimo game, tennis “Playstation” per controllo e velocità, per come passa da difesa ad attacco. Rublev è disarcionato dal centro e sballottato. Se la cava con un vincente di diritto clamoroso e un altro paio di sbracciate, ma in risposta il russo può poco contro un Jannik velocissimo coi piedi nell’aggredire la palla, solido di rovescio e pungente col diritto lungo linea. 4 pari. Si entra nel rush finale, la tensione sale alle stelle. E quanto i punti scottano, Sinner sale in cattedra. Con una risposta fantastica si apre lo spazio all’affondo per il 30 pari. Da destra poi Jan spara una risposta di rovescio da destra inside out IRREALE per difficoltà e precisione. Voleva metterla lì, c’è riuscito. Palla break! Con un diritto cross difensivo strettissimo, ribalta lo scambio e chiude a campo aperto. Monumentale, perfetto Sinner, un BREAK che lo manda a servire per il match sul 5-4. Sbaglia un diritto cross Jannik, sarebbe stato vincente, poi rischia una “smorza” che non va. 0-30. Rimette in moto quel rovescio cross non così veloce ma profondo un po’ carico che impedisce a Rublev di spingere, un colpo che non è mai riuscito a gestire in tutto il match. NOO! Jannik sbaglia un rigore a porta vuota, una palla alzata dal nastro che era comoda da piazzare in lungo linea. 15-40, due palle del contro break!!! Gran servizio sulla prima, rischiato sul diritto del rivale, 30-40. Ace! Che freddezza. Rischia poi troppo con la seconda di servizio, doppio fallo, ecco la terza PB da cancellare. Rischia pure la seconda di servizio, e gli va bene. Andrey trova un gran lungo linea col diritto, strappa la quarta chance. Stavolta il BREAK arriva, in rete il rovescio di Jannik. 5 pari, tutto da rifare. La bagarre continua, Sinner non ha accusato la delusione della chance mancata, spinge col rovescio e forza ai vantaggi l’undicesimo gioco. Col servizio il russo sale 6-5, non trema l’azzurro, 6 pari. Tiebreak time. Con un Ace Jannik sale 2 punti 1, solido anche Rublev (3-2). Il primo punto in risposta lo vince Andrey, muore in rete un diritto di Sinner colpito con meno scioltezza. 4-2. Si riprende il mini-break l’azzurro con uno schema tatticamente perfetto: diritto dal centro più lento e carico, Rublev accorcia e Jannik entra a tutta e attacca. 4 pari. Con un bel contro piede, dopo una botta di rovescio fantastica, Sinner si porta 5 pari. Ora si va a set point. Anzi, Match Point (6-5) con un altro ottimo contro piede col diritto. Doppio fallo!!! Incredibile, regalo di Andrey, ma che sostanza Sinner, bravissimo nel momento decisivo. 55esima vittoria in stagione, è l’azzurro più vincente di sempre in una singola stagione, ma soprattutto vola in finale a sfidare di nuovo Medvedev.

    [3] Andrey Rublev vs [2] Jannik Sinner (non prima ore: 15:30)ATP Vienna Andrey Rublev [3]56 Jannik Sinner [2]77 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 ace 2*-2 3-2* 4-2* 4*-3 4*-4 5-4* 5-5* 5*-66-6 → 6-7J. Sinner40-A 15-0 15-15 30-15 40-15 ace6-5 → 6-6A. Rublev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-405-5 → 6-5J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 ace 40-A df 40-40 40-A4-5 → 5-5A. Rublev 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 4-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace3-2 → 3-3A. Rublev 15-0 15-15 30-152-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2A. Rublev 15-0 ace 15-15 30-15 ace 30-30 40-301-1 → 2-1J. Sinner15-40 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-301-0 → 1-1A. Rublev 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace ace5-6 → 5-7A. Rublev 15-0 15-15 df 15-30 15-40 30-405-5 → 5-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 df 40-30 ace5-4 → 5-5A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 30-405-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 40-05-2 → 5-3A. RublevA-40 15-0 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2J. Sinner 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df3-2 → 4-2A. Rublev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1A. Rublev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0

    Tennis Match Statistics: Ruble vs Sinner

    🇷🇺 Rublev vs 🇮🇹 Sinner

    Statistic
    🇷🇺 Rublev
    🇮🇹 Sinner

    ACES
    4
    10

    DOUBLE FAULTS
    2
    4

    FIRST SERVE
    55/77 (71%)
    45/73 (62%)

    1ST SERVE POINTS WON
    39/55 (71%)
    37/45 (82%)

    2ND SERVE POINTS WON
    9/22 (41%)
    15/28 (54%)

    BREAK POINTS SAVED
    2/5 (40%)
    4/6 (67%)

    SERVICE GAMES PLAYED
    12
    12

    1ST SERVE RETURN POINTS WON
    8/45 (18%)
    16/55 (29%)

    2ND SERVE RETURN POINTS WON
    13/28 (46%)
    13/22 (59%)

    BREAK POINTS CONVERTED
    2/6 (33%)
    3/5 (60%)

    RETURN GAMES PLAYED
    12
    12

    NET POINTS WON
    7/7 (100%)
    10/12 (83%)

    WINNERS
    16
    26

    UNFORCED ERRORS
    13
    10

    TOTAL SERVICE POINTS WON
    48/77 (62%)
    52/73 (71%)

    TOTAL RETURN POINTS WON
    21/73 (29%)
    29/77 (38%)

    TOTAL POINTS WON
    69/150 (46%)
    81/150 (54%)

    MAX SERVICE SPEED
    211 km/h (131 mph)
    209 km/h (129 mph)

    1ST SERVE AVERAGE SPEED
    193 km/h (119 mph)
    196 km/h (121 mph)

    2ND SERVE AVERAGE SPEED
    149 km/h (92 mph)
    158 km/h (98 mph) LEGGI TUTTO