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    La Academy di Nadal pesantemente danneggiata dal maltempo

    Le immagini dei danni

    Arrivano bruttissime immagini dall’isola di Maiorca. Negli ultimi giorni un’ondata pesante di maltempo ha provocato gravi danni e nemmeno la Academy di Rafa Nadal, centro d’eccellenza dell’allenamento tennistico, è stato risparmiato dalla furia di vento e acqua. Con un post social la struttura ideata dal super campione spagnolo ha mostrato i danni subiti, oltre a un ringraziamento per i tanti messaggi di sostegno ricevuti.
    “Grazie mille a tutti per i vostri messaggi d’amore dopo l’enorme pioggia” si. legge nel post social. “L’importante è che stiamo tutti bene e stiamo lavorando per ripristinare al più presto la vita normale in Accademia”.

    Muchas gracias a todos por vuestros mensajes de cariño tras la enorme 🌨️.
    Lo importante es que todos estamos bien y trabajando para recuperar lo antes posible la vida normal en la academia ¡Gracias a @BombersdeMca y a los equipazos de mantenimiento por vuestro esfuerzo! 👏🏻👏🏻 pic.twitter.com/Vcaziw5p6w
    — Rafa Nadal Academy by Movistar (@rnadalacademy) October 28, 2024

    Purtroppo il clima è diventato sempre più violento e non risparmia nessuno, a nessuna latitudine. Anche le strutture dell’ATP 500 di Acapulco, dopo la devastazione dell’autunno 2023, sono di nuovo state danneggiate da un altro ciclone tropicale, stavolta meno distruttivo per fortuna.
    Non resta che fare un grande in bocca al lupo, affinché prima possibile l’Academy torni ad una normale attività.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Kafelnikov sminuisce Sinner: “È stupidamente progettato per colpire forte, non più di Hrbaty o Johansson”

    Yevgeny Kafelnikov

    Jannik Sinner non rientra nelle grazie di Yevgeny Kafelnikov. L’ex n.1 del mondo russo all’interno del postcad “Best Tennis” ha commentato in modo sprezzante il tennis dell’italiano, sminuendolo a tal punto da definirlo pari a quello di due tennisti della sua epoca, Hrbaty e Johansson, ottimi giocatori ma non esattamente delle “stelle”, mentre considera Alcaraz come unico degno successore della qualità mostrata dai Big Three Djokovic, Federer e Nadal.
    “Djokovic ha tanto talento nel suo tennis, può giocare sia in attacco che in difesa. Sinner invece è unidimensionale” afferma il russo, che poi rincara la dose delle sue critiche. “Sinner è stupidamente progettato per colpire forte la palla. È una versione modificata di giocatori come Hrbaty e Johansson. Una versione più modernizzata“.
    Assai diverso invece il suo parere su Alcaraz: “Penso che in termini di potenziale e di talento Alcaraz non sia affatto inferiore ai Big Three dell’epoca attuale, Djokovic, Nadal e Federer. Sinner è un’altra questione, personalmente la vedo così, Alcaraz gli è di gran lunga superiore”.
    Un giudizio tranciante quello di Kafelnikov che certamente farà discutere non poco gli appassionati, ancor più in un momento nel quale l’azzurro è nettamente n.1 del mondo anche nella considerazione generale degli avversari. Proprio Alcaraz ha recentemente fatto i complimenti a Sinner, applaudendo il suo livello di gioco e continuità che l’hanno portato in cima al ranking mondiale con ampio distacco su tutta la concorrenza.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Polemiche in Svizzera: invisibile l’immagine di Federer nell’edizione 2024 del torneo di Basilea

    Tifosi svizzeri “orfani” di Federer

    In Svizzera, e in particolare a Basilea, dici tennis e pensi a Federer. Normale, visto che il campione locale è una leggenda assoluta, più importante sportivo rossocrociato nella storia e tennista più amato di sempre dal pubblico globale come dimostrano gli innumerevoli Award ATP vinti come “fans favorite” fino alla conclusione della sua carriera. Eppure in Svizzera quest’anno c’è qualcosa che stride, e la stampa nazionale lo sottolinea. Come scrive il seguito magazine Blick, tutti gli appassionati che questa settimana varcano le porte della Halle Saint-Jacques per assistere all’edizione 2024 degli Swiss Indoors parlano di Roger e ricordano le sue imprese, ma… lui è praticamente assente nell’impianto e nei dintorni dell’arena. Non c’è una foto, un manifesto, qualcosa che segnali la sua presenza o ricordo eccetto la lista dei campioni del passato nel torneo, dove Federer figura per ben 10 volte (record assoluto). Il magazine si chiede a cosa si deve quest’assenza: uno sgarbo da parte degli organizzatori? O c’è qualcos’altro sotto?
    “La presenza di Roger fluttua sempre nella mente degli appassionati che arrivano al torneo. Soprattutto perché questo giardino è in pratica quello di casa sua” si legge su Blick. “Prima di diventare la star mondiale conosciuta da tutti, qui faceva il raccattapalle. Anche sua madre Lynette era attiva nell’ufficio accreditamenti. Una storia che nessun altro torneo del circuito può vantare”. Il “Maestro” vanta il record di successi (10), quello di vittorie in match singoli (75), più finali disputate (15) e di campione più anziano, con il successo nel 2019 a ben 38 anni. “Ovunque un percorso e un collegamento del genere rafforzerebbero l’associazione tra il nome del torneo e quello del campione. La sua statua si trovava di fronte alla Halle Saint-Jacques e ogni stagione partecipavamo a quello che si poteva quasi intitolare Roger Federer Indoors. Ma è risaputo che nessuno è profeta in patria. E ancor meno nel suo Cantone, verrebbe da dire. Perché a Basilea colpisce il constatare che l’immagine dell’ex numero 1 del mondo è semplicemente assente”.
    Secondo il magazine svizzero, una spiegazione di quest’assenza potrebbe ricercarsi nei ripetuti dissidi di Roger con gli organizzatori del torneo. I primi contrasti risalgono al 2012, quando non si trovò un accordo tra il management del giocatore e quelli dell’evento per il “gettone” di presenza a quei tempi riservato ai migliori, era una consuetudine farlo più o meno ovunque per le star. Una polemica che rovinò i rapporti con il capo dello Swiss Indoors Roger Brennwald. Si ricorda che due anni dopo Federer giocò il torneo senza garanzie e versò pure il prize money alla sua fondazione, e così nelle edizioni successive. Questo tuttavia non resta l’unico screzio.
    Infatti nel 2022, alla sua ultima stagione sul circuito, Federer decise di appendere la racchetta al chiodo non nel torneo di casa ma alla Laver Cup in quel di Londra a settembre, un mese prima degli Swiss Indoors. A Basilea ci rimasero male: speravano che fosse il loro torneo l’ultima tappa dello straordinario viaggio sportivo di Roger, tanto che cercarono in tutti i modi di averlo per una cerimonia, un tributo di fronte al suo pubblico. Federer declinò l’invito, specificando che il ritiro fosse “troppo fresco” e che non se la sentiva ancora di ripresentarsi in pubblico (in effetti dall’addio alla O2 Arena di lui si persero le tracce per vari mesi). Gli Swiss Indoors tornarono alla carica nel 2023, offrendogli una cerimonia pubblica d’addio, ma Federer declinò nuovamente la proposta. Si è poi giustificato più volte, chiarendo di non nutrire alcuna animosità nei confronti del torneo e indicando che prendeva le distanze solo per motivi emotivi, aspettando il momento giusto per tornare.
    “Gli Swiss Indoors quest’anno hanno scelto di non proporre l’immagine di Roger Federer. È il segno di una relazione ormai terminata, oppure un atto di disperazione per pungerlo nel vivo e riaverlo indietro?” si chiede Blick al termine del servizio. Vista da lontano sembra una situazione paradossale. Nel corso dei match di quest’anno più di una volta dal pubblico si è levato un coro in ricordo di Federer, e molti appassionati sono arrivati sugli spalti con cartelli inneggianti al loro idolo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner si è allenato all’Academy di Piatti con un giovane talento indiano

    Jannik Sinner insieme a Manas Dhamne

    Jannik Sinner è tornato all’Academy di Riccardo Piatti a Bordighera per una sessione d’allenamento. Il suo partner è stato il giovane talento indiano Manas Dhamne, 16enne di Satara che sta crescendo nella professione sotto la guida di coach Piatti, colui che ha plasmato il n.1 del mondo dai 13 anni sino alla loro separazione, avvenuta nel febbraio del 2021.
    “Grande allenamento stamattina con Jannik Sinner per Manas Dhamne. Grazie Jannik!” si legge nel breve post social condiviso dal Piatti Tennis Centre.

    Great practice with @janniksin this morning for @DhamneManas 😊
    Thank you Jannik 🙏🏼 pic.twitter.com/q4PZlmrXUP
    — Piatti Tennis Center (@PiattiTennis) October 23, 2024

    Sinner dopo il successo a Shanghai e la ricca esibizione a Riyadh, vincitore in entrambi gli eventi, è rientrato a casa a Monte Carlo per preparare gli ultimi tre grandi appuntamenti della sua stagione: il Masters 1000 di Bercy, le ATP Finals e la Final 8 di Davis Cup. Saranno per Jannik settimane intense, con la possibilità di migliorare ulteriormente gli straordinari risultati del suo 2024 eccezionale e provare a difendere il titolo in Davis, vinto lo scorso anno dal team azzurro trascinato dalle straordinarie prestazioni dell’alto atesino.
    Jannik può contare anche sul supporto di Darren Cahill: l’australiano ha postato ieri sui social delle foto del suo arrivo all’aeroporto di Nizza, per riprendere la preparazione con il suo assistito. Team al completo, Sinner sarà l’uomo da battere a Parigi e Torino.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Salomone (consulente del calciatore Palonimo sul caso Clostebol): “Sinner deve essere assolto, non c’è negligenza. I protocolli su quella sostenza sono da rivedere”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Il “caso Clostebol” che vede coinvolto Jannik Sinner resta una vicenda complessa ed intricata per i suoi aspetti tecnici e legali, quelli che saranno decisivi nell’appello al TAS richiesto dalla WADA, previsto nei prossimi mesi. Per questo è interessante il parere di Alberto Salomone, professore di chimica analitica e tossicologia all’Università di Torino, consulente in un caso analogo che vide coinvolto il calciatore brasiliano Palomino, assolto lo scorso anno. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Salomone è convinto dell’innocenza di Sinner, che il suo non sia stato in nessun modo doping e che nemmeno da parte del n.1 ci sia stata negligenza (quello che ha portato la WADA a presentare appello al TAS). Inoltre l’esperto ritiene che relativamente al Clostebol sarebbe necessaria una revisione dei protocolli anti-doping. Riportiamo i passaggi più salienti del suo pensiero, contributo interessante vista la sua competenza in materia e per l’aver preso parte ad un procedimento analogo.

    “(Nel caso Sinner) Dal punto di vista tecnico, quello di Sinner è un caso come ne ho visti tanti da una decina di anni” racconta Salomone. “Ci troviamo di fronte a un campione di urina positivo per una concentrazione estremamente bassa del prodotto, e in più è stata identificata l’origine della contaminazione. È stato escluso anche dall’International Tennis Integrity Agency che l’uso di Clostebol avesse una finalità anabolizzante. La ricostruzione della contaminazione da Trofodermin (nome commerciale del prodotto) non è in discussione, è la stessa di altri casi: è dimostrato scientificamente che anche una stretta di mano può produrre un risultato positivo in urina, perché il metabolita del farmaco viene rilevato anche a bassissime quantità. La difesa di Sinner è stata chiara. È stato il fisioterapista ferito al dito ad aver trasmesso la sostanza. Neanche la WADA ha fatto obiezioni. Non ci sono dubbi“.
    “L’arbitrato al TAS dovrà discutere sul concetto di negligenza e stabilire fino a che punto un atleta è tenuto a controllare e a sapere tutto ciò che avviene intorno. Mentre per alcune sostanze proibite una situazione di rischio può essere più riconoscibile, come ad esempio l’utilizzo di una siringa, nel caso del Trofodermin e del relativo rischio di contaminazione credo che ci sia più spazio di discussione. Non so fino a che punto un atleta possa essere consapevole di certi elementi, come ad esempio nel caso Clostebol, che esista un elevato assorbimento transdermico. È un problema soprattutto italiano, ma il caso di Palomino e della canoista polacca Borowska possono essere precedenti favorevoli per Sinner”.
    Ecco la richiesta del professore relativamente alla sostanza incriminata: “Sarebbe ora che sul Clostebol si facesse chiarezza una volta per tutte, anche perché il Trofodermin esiste praticamente solo in Italia. Perché la tolleranza zero va bene per certe molecole, ma essere positivo al Clostebol ha un significato diverso che esserlo al Nandrolone. È noto da anni che il Trofodermin causa queste situazioni, al punto che circa il 50% dei casi a livello mondiale di positività al Clostebol riguarda italiani o che si allenano in Italia. In decine di situazioni si riproduce lo stesso scenario. Sarebbe ora che venisse introdotta un’interpretazione diversa, ovvero che, quando le percentuali di sostanza sono così basse non scatti più automaticamente la sospensione, ma vengano eseguiti ulteriori accertamenti, in un sistema codificato e che, quando si dimostri la contaminazione, non si arrivi alla squalifica. Esistono ulteriori strumenti investigativi come il test sul capello, capace di verificare che non ci sia stato un uso continuativo della sostanza e che invece ci sia stata un’esposizione occasionale a piccole quantità”.
    “Il concetto di negligenza è soggetto a libera interpretazione. Ci sono situazioni, come il contatto con altre persone, che non sono sempre controllabili dagli atleti. Il massaggiatore ne è un esempio.C’è da fidarsi degli arbitri, giuristi di spessore. Chi ha il pallino è il presidente che verrà scelto dal TAS: è molto importante perché dipende da come indirizzerà l’udienza, da come interpreterà il codice e come quindi influenzerà l’imparzialità del collegio arbitrale”.
    “In un sistema controverso ed estremamente punitivo, se si squalifica Sinner il doping resta uguale ma per lo sport è una sconfitta. Ciò che conta nell’antidoping è l’equità della competizione e la salute degli atleti. Una cosa sono gli antinfiammatori e antidolorifici, un’altra è il Clostebol che di solito non viene utilizzato come steroide anabolizzante, ma esiste sul mercato come pomata cicatrizzante. Questa sostanza andrebbe eliminata dalla lista delle sostanze proibite, magari inserendola nei programmi di monitoraggio già previsti dalla WADA. Se vogliamo che resti nella lista dei farmaci proibiti, ci siano allora dei criteri di valutazione diversi legati alla concentrazione che viene determinata in urina”.
    Un parere autorevole quello di Salomone, che in conclusione dice “mi auguro che Sinner venga assolto e che si cominci a discutere di nuovi approcci”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Kyrgios: “Giocherò gli Australian Open. Il chirurgo che ha operato il ginocchio mi disse che probabilmente non sarei stato più in grado di competere”

    Nick Kyrgios, classe 1995

    Nick Kyrgios conferma la sua presenza alla prossima edizione degli Australian Open e rivela qualche dettaglio in più sul gravissimo infortunio al ginocchio che l’ha bloccato per quasi due anni, proprio nel momento migliore della sua carriera a livello di risultati (la finale a Wimbledon nel 2022) e di continuità di prestazioni. Il nativo di Canberra, che il prossimo aprile spegnerà 30 candeline, ha parlato in un evento a Sydney, e le sue parole sono state raccolte da Tennis Australia, ben felice di riaccogliere nei tornei della prossima estate australe il suo tennista con più talento, e anche il più discusso.
    “Giocherò l’Australian Open la prossima estate”, afferma Kyrgios, “Mi manca tanto essere là fuori a giocare di fronte al pubblico di casa. Abbiamo un gran bel gruppo di ragazzi al momento, come Alex de Minaur che gioca un tennis incredibile”.
    Il problema al ginocchi è stato molto complesso, ha interessato l’intera articolazione e il rientro in attività è parso subito assai a rischio. “L’infortunio che ho avuto è stato brutale… Il chirurgo ha detto che probabilmente non sarei stato in grado di giocare di nuovo. Ma ho chiesto ai medici di fare qualsiasi cosa per risolvere il problema, provate a farmi guadagnare altri due o tre anni della mia carriera… Gli ultimi due anni sono stati terribili, ma adesso voglio solo tornare a giocare di fronte al pubblico di casa… Voglio essere là fuori, illuminare la folla e giocare di fronte al mio paese”.
    “Che sia positivo o negativo lo vedremo, sarà sicuramente molto divertente, di questo sono certo. Non vedo l’ora… La mia unica motivazione per tornare a giocare è provare a vincere un Grande Slam, e ci proverò ancora”.
    Il direttore degli Australian Open Craig Tiley ha detto che un ritorno di Kyrgios in tempo l’edizione 2025 del torneo sarebbe una spinta eccezionale per l’evento e ha confermato che ci sarà un posto per il 29enne nel tabellone principale se sarà pronto. “Siamo felici che Nick torni a giocare nel 2025. È di nuovo lì fuori ad allenarsi”, afferma Tiley. “Si aspetta di giocare e ci aspettiamo di vedere Nick giocare. Ci assicureremo che Nick sia nel tabellone principale. Riguardo alla sua preparazione, sappiamo che sta facendo più di quanto abbia fatto in passato, sappiamo che vuole esserci, sappiamo che si sta preparando mentalmente per essere pronto a giocare a gennaio. Deve essere fisicamente in salute per farlo. Molte cose possono accadere nei prossimi mesi, ma è sulla buona strada con quella preparazione”.
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    Ruud: “Si parla tanto dell’Arabia Saudita, ma ci sono altri paesi assai controversi nei quali andiamo a giocare, come la Cina”

    Casper Ruud

    Difficilmente Casper Ruud perde il proprio aplomb o si lascia andare a dure dichiarazioni, ma quando si tratta di mettere i “puntini sulle i”, il norvegese risponde sempre “presente”. L’ex n.2 del mondo, oggi impegnato in un bel match di quarti di finale a Stoccolma vs. Griekspoor, ha rilasciato una breve ma significativa dichiarazione in merito alla tanto chiacchierata esibizione a Riyadh, il “Six Kings Slam”, che sabato vedrà in finale un interessante sfida tra Alcaraz e Sinner. Per Ruud l’Arabia Saudita è certamente un paese controverso, in evoluzione ma ancora assai indietro per quanto riguarda i diritti civili. Tuttavia ritiene ipocrita puntare la lente solo su questa situazione quando il tour Pro si ferma a giocare in altri paesi altrettanto complessi e problematici in materia di temi sociali, come ad esempio la Cina.
    “Non ho ricevuto un’offerta dal “Six Kings Slam”, ma in passato ne ho avute e ho scelto di non andarci”, afferma Ruud in una conferenza stampa in Svezia. “È ovviamente un paese controverso, per molte cose. Ma ci sono anche altri paesi altrettanto controversi in cui andiamo a giocare. Per esempio, si può discutere senz’ombra di dubbio della Cina, della situazione dei diritti umani in Cina. Eppure ci andiamo ogni anno e non mi sembra se ne parli allo stesso modo. Si è parlato molto di Peng Shuai e di cosa le è successo, e questo solo per dire che se vuoi indicare l’Arabia Saudita come un paese controverso, dovremmo anche menzionare altri paesi di cui non stiamo parlando”.
    Sempre all’interno della stessa conferenza stampa allo Stockholm Open, Casper Ruud prova a dare credito al principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman e alla sua volontà di portare il paese in avanti anche a livello sociale.
    “So che quello che dirò sarà probabilmente descritto come sports-washing”, continua Ruud. “ma mi sembra che il loro nuovo leader, Salman se non sbaglio, voglia fare qualcosa, soprattutto molte cose nello sport, che abbia davvero la volontà di cambiare il paese. Forse renderlo un po’ più occidentalizzato. Nel bene o nel male, gli atleti che ci vanno potrebbero portare a un cambiamento. So che potrei sembrare molto ingenuo dicendo questo perché la gente dirà: ‘Questo è solo sports-washing, nascondere quello che sta realmente succedendo’. Ma se non iniziano da nessuna parte, sono sicuro che ci sarà mai un cambiamento”.
    Tra poche settimane la stagione femminile terminerà nel grande paese arabo con le WTA Finals. La questione del maggior evento WTA organizzato proprio in un paese nel quale i diritti delle donne sono ancora fortemente in discussione è stato un tema terribilmente caldo nell’ultimo anno, con l’ex campionessa Martina Navratilova paladina del “no” a questa scelta. Altre giocatrici si sono dichiarate più favorevoli alla novità, dando credito al desiderio dell’Arabia Saudita di fare concreti passi avanti a livello non solo sportivo ma anche sociale.
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    Six Kings Slam: Sinner doma Djokovic in tre set, sabato giocherà la finale

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Jannik Sinner conferma il suo momento magico battendo per la seconda volta in pochi giorni Novak Djokovic e staccando un posto per la finale del “Six Kings Slam”, ricca esibizione in corso a Riyadh, Arabia Saudita, dove sabato affronterà il vincente del derby spagnolo tra Alcaraz e Nadal. L’azzurro a differenza di Shanghai ha impiegato tre set per avere la meglio sul 24 volte campione Slam, per 6-2 6-7(0) 6-4, al termine un match a due volti. Infatti il n.1 del mondo ha dominato senza alcun problema il primo set, strappando due break e non dando mai l’impressione di soffrire le difese del rivale, troppo più potente nello scambio. Nel secondo set si è accesa la lotta, con Djokovic avanti e subito ripreso, ma la sorpresa è arrivata al tiebreak dove Sinner ha perso il primo punto e si è come eclissato di fronte all’aggressività del serbo. Nel terzo set grande lotta, con alcuni break e contro break, tra scambi intensi e qualche errore di troppo (vari doppi falli di Sinner, forse un po’ distratto). Alla fine Sinner si è preso il break decisivo sul 4 pari ed ha chiuso il match imponendo la sua maggior forza e pressione nello scambio.
    Sinner domina il primo set, gioca il tennis mostrato ieri contro Medvedev per consistenza e velocità, e Djokovic non riesce a star dietro all’italiano. Con un break nel secondo game scappa avanti subito 2-0, vince con totale agio i suoi turni di servizio e sul 5-2 in risposta strappa il secondo break al serbo, chiudendo per 6-2 al secondo set point. Un parziale dominato, efficace al servizio e molto più aggressivo nello scambio.
    Il secondo set inizia con Djokovic più pimpante, avanza nel campo e mette pressione, tanto da ottenere il break che lo manda subito avanti 1-0, e poi 2-0 con un game solido, vinto a 30. Arriva la reazione del n.1: aumenta la velocità dei colpi e vince 8 punti di fila, strappando il contro break che impatta lo score 2 pari, dimostrazione di forza brutale di Sinner. Il set avanza sui game di servizio, non ci sono chance in risposta e si arriva al tiebreak. Qua è bravissimo Djokovic a vincere il primo punto in risposta, duro scambio chiuso con un’accelerazione splendida. È il classico “big-point” che spacca l’equilibrio, il serbo serve bene, è aggressivo col diritto dal centro del campo e improvvisamente Sinner cala, anzi crolla. Vince sette punti di fila Novak, tiebreak dominato e un set pari.
    Il terzo set è assai più animato, scatta la lotta e la bagarre. Sinner va subito avanti di un break, al termine del game più lottato del match; subito reagisce il serbo, contro break alla seconda chance da 15-40, e 1 pari. Durissimo il quinto game: Sinner ha ben 4 palle break (dal 30-40), ma non riesce a sfruttarle, molto preciso Djokovic nei punti decisivi, bravo a salire 3-2. Poi è Sinner a ritrovarsi sotto 15-40 nel game successivo, ma aziona la qualità del rovescio e anche un paio di buoni servizi, per il 3 pari. L’azzurro è bravo a mettere pressione in risposta nel settimo game, provoca un doppio fallo del rivale in apertura e poi altri due errori del serbo, che si ritrova di nuovo sotto 15-40. Stavolta Djokovic non si salva, sbaglia malamente un diritto, colpendo la palla con scarso equilibrio, errore che manda avanti 4-3 e servizio Sinner. Sembra un po’ stanco l’italiano, non spinge su ogni scambio, ma quando lascia correre il braccio a tutta è evidente come Djokovic non riesca a tenere quel ritmo. Non serve nemmeno bene il n.1, pure un doppio fallo, e con un errore sotto rete concede una palla del contro break. Non la gioca bene l’azzurro, smorzata ok ma poi sbaglia la direzione del passante e Novak chiude di volo. 4 pari. Ha un reazione stizzita all’errore Sinner, non usuale per lui, ma sfrutta la rabbia per spingere ancor più in risposta e prendersi un altro break sul 30-40 con una pressione asfissiante. Jannik serve per il match sul 5-4, il diritto lo supporta (bellissimo un vincente lungo linea sul 15 pari) e chiude con un Ace al primo match point. Un match duro anche fisicamente, visti i molti scambi.

    Mario Cecchi
    Djokovic N. 🇷🇸 – Sinner J. 🇮🇹Exhibit Exhibition Six Kings Slam Djokovic N.274 Sinner J.66 (0)6 Vincitore: Jannik Sinner ServizioSvolgimentoSet 3Sinner J.4-5 → 4-6Djokovic N.4-4 → 4-5Sinner J.3-4 → 4-4Djokovic N.3-3 → 3-4Sinner J.3-2 → 3-3Djokovic N.ServizioSvolgimentoSet 2Djokovic N.Djokovic N.3-4 → 4-4Djokovic N.Sinner J.0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Djokovic N.2-5 → 2-6Djokovic N.Djokovic N.0-1 → 0-2 LEGGI TUTTO