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    Sinner ad Abu Dhabi per il GP di Formula1

    Sinner con il team Ferrari ad Abu Dhabi (foto F1ingeneale)

    È nota la passione di Jannik Sinner per i motori e la velocità. Detto fatto. Il n.1 del tennis si è recato ad Abu Dhabi dove oggi si disputa l’ultimo Gran Premio di Formula1. Su X troviamo vari scatti di Jannik al suo arrivo presso la pista e di momenti passati con il team Ferrari e Charles Leclerc. Ne riportiamo alcuni.

    Men’s tennis World #1 Jannik Sinner is at the #AbuDhabiGP pic.twitter.com/lcXMZtI53H
    — Phillip Horton (@PHortonF1) December 8, 2024

    Intanto becchiamo un ospite speciale in casa Ferrari😍
    Se non vedi correttamente la foto, segui @f1ingeneraleIT su Telegarm pic.twitter.com/3KOvPwKOsg
    — F1INGENERALE (@F1ingenerale_) December 8, 2024

    لكلللععيررررررر pic.twitter.com/XCZRbtW9st
    — 🏎️م.موجو (@mojostark16) December 8, 2024

    i can’t believe he actually showed up 😭🙏🏻 “friend of f1” is finally something tangible pic.twitter.com/XejAXMFPGo
    — sol ★ (@sinnerliker) December 8, 2024

    L’azzurro ha scelto la vicina Dubai come base per lavorare nella off-season e preparare un 2025 impegnativo, che scatterà subito con la difesa del titolo vinto agli Australian Open lo scorso anno, suo primo Slam in carriera. Ad accompagnarlo nel lavoro ci sarà il team quasi al completo, Vagnozzi, Panichi e Badio.
    Quindi Jannik farà un breve ritorno a casa in Alto Adige per passare il Natale in famiglia, con la solita sciata sulle nevi di casa, tradizione di casa Sinner, e quindi volerà “down under”. Gli Australian Open scatteranno il prossimo 12 gennaio 2025.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Niente esibizione a Kooyong il prossimo anno

    Una panoramica dell’impianto di Kooyong

    La parola Kooyong suscita grandi ricordi agli appassionati di tennis un po’ più navigati. Sui campi in erba naturale della località di Melbourne si è svolto infatti l’Australian Open dal 1972 al 1987. Lo Slam “down under” fin dagli albori non aveva una sede fissa, ma si spostava nel paese, fino alla decisione di mantenerlo in pianta stabile a Melbourne, essendo la città che garantiva il maggior afflusso di pubblico. Nel ’72 fu il tennis morbido e Ken Rosewall a trionfare e l’ultimo campione sull’erba di Kooyong fu Stefan Edberg nel 1987. Dal 1988 il torneo si spostò definitivamente a Flinders Park, nuovo avveniristico impianto costruito in Melbourne con campi in sintetico, dove tutt’ora si disputa il primo Slam dell’anno. A Kooyong tuttavia il tennis è rimasto: si è svolto infatti un evento di esibizione preparatorio agli Open, con molti campioni presenti per affinare la forma. È stata una tappa classica per tanti tennisti, ma nel 2025 non si disputerà.
    Gli organizzatori infatti hanno comunicato che nella prossima estate australiana non ci sarà quest’evento, lasciando la porta aperta alla possibilità di un ritorno nel 2026, ma non la certezza. Non sono state fornite molte altre informazioni in merito. A Melbourne si parla da tempo di un intervento importante di ristrutturazione degli spalti, oggettivamente un po’ datati, e anche dell’impianto in generale, ma la questione è sul tavolo da tempo senza aver trovato ancora uno sbocco positivo.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    De Minaur sulla partecipazione all’UTS Grand Final di Londra: “È divertente e quel grosso assegno fa gola a tutti”

    Alex de Minaur nell’infografica di UTS

    Educato, sincero e sempre onesto, questi sono alcuni degli aspetti che rendono Alex de Minaur uno dei giocatori più stimati nell’ambiente. Anche quando è pronto ad ammettere, senza ipocrisia, che un gran bell’assegno sia una grossa motivazione a giocare l’ennesima esibizione. Il miglior tennista australiano, reduce dalla prima apparizione in carriera alle ATP Finals di Torino, parteciperà al gran finale del tour UTS, una serie di esibizioni ideata dal coach Patrick Mouratoglou nel quale si gioca un tennis un po’ diverso, governato dal tempo e da un ritmo assai “televisivo”. Grazie a buoni sponsor e trainato dall’interesse delle tv, l’Ultimate Tennis Showdown ha destato un certo interesse e dal 6 all’8 dicembre a Londra (presso la Copper Box Arena) si disputerà una sorta di “Masters”, con un prize money davvero importante: ben 2.165.000 dollari, con il vincitore che potenzialmente potrà portarsi a casa un assegno di 921.800 dollari. In pratica duemila dollari in meno del premio ricevuto dal vincitore dell’ultimo Masters 1000 di Parigi Bercy (Zverev). Oltre all’australiano, il lotto dei partecipanti alle finali UTS sarà composto da Andrey Rublev, Holger Rune, Ugo Humbert, Alexander Bublik, Gael Monfils, Denis Shapovalov e Thanasi Kokkinakis.
    “È emozionante e diverso, ti dà una visione nuova di come giocare i punti”, afferma De Minaur al media britannico Tennis365 appena sbarcato a Londra per la manifestazione. “Ho giocato un paio di eventi UTS e mi sono davvero divertito. Iniziare il punto con un solo servizio è un interessante cambiamento di mentalità e mi piace cercare di adattarmi. Trovo che il rumore e il caos degli eventi UTS siano un po’ più facili da gestire quando penso al contesto dell’evento. Quando intorno tutto è in silenzio, senti ogni rumore, ma visto che durante le partite UTS non c’è mai tranquillità ti ci abitui, è la dimostrazione che posso giocare anche così. Ti abitui al fatto che la folla è partecipe, urla e la musica suona. Significa che devi trovare un modo diverso per concentrarti sul gioco“.
    “Anche i compensi sono ottimi agli eventi UTS e questo li rende super competitivi. Siamo tutti là fuori a cercare di vincere e quel grande assegno alla fine della settimana fa gola a tutti, tira fuori il meglio dai giocatori“.
    Non si spegne mai il tema del giocare troppo, calendario affollato, stagione esageratamente lunga ma… alla fine i giocatori prendono parte più che volentieri a varie esibizioni nel periodo che dovrebbe esser dedicato a riposo e preparazione. L’UTS Tour rientra pienamente in queste critiche, ma De Minaur insiste sul fatto che ai giocatori debba essere garantita la libertà di scegliere quando giocare.
    “Giocare un evento come questo è un buon modo per spezzare la stagione e divertirsi molto allo stesso tempo”, afferma De Minaur. “Quando sei là fuori, senti la pressione del momento e ti metti alla prova. È importante provare a migliorare alcuni aspetti del proprio gioco, e affrontare una competizione diversa come questa può aiutarti capire molte cose, per poterle poi applicare quando giochi altre partite nel tour regolare”.
    Mouratoglu continua a sostenere la bontà della sua creatura, un tennis diverso, un po’ più rock and roll, e per questo a suo dire più avvincente ed in grado di avvicinare i giovani. “Con il format UTS hai sia la parte competitiva, con i migliori in campo, che un’incredibile quantità di momenti di vera pressione in cui senti molta adrenalina come spettatore e naturalmente anche come giocatore. Allo stesso tempo, c’è vero intrattenimento. Quindi hai entrambe le cose, agonismo e intrattenimento, il che è fantastico perché è lo scopo del tour fin dal primo giorno. L’obiettivo di UTS è principalmente quello di portare nuovi fan al tennis e fan più giovani. Ma, ovviamente, qualsiasi appassionato è più che benvenuto e non mi sorprende che coloro che sono venuti e hanno vissuto l’esperienza di persona l’abbiano amata. Anche i giocatori continuano a tornare, ovviamente si divertono. Amano il DJ, la musica, l’atmosfera. Ciò che gli sportivi amano di più è sentire la folla con loro o contro di loro, e provare quell’emozione e condividerla”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Disputato il “North Palmyra Trophy”, esibizione in Russia

    Una foto di gruppo del North Palmyra Trophy

    Come è noto i tour Pro hanno temporaneamente cancellato dai propri calendari i tornei in Russia dopo l’invasione all’Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022. Nessun evento ufficiale è organizzato nel paese guidato da Putin. Tuttavia nei giorni scorsi a San Pietroburgo. precisamente alla Ksk Arena (dove si svolgevano i tornei ATP e WTA fino al 2021), è andato in scena il “North Palmyra Trophy”, esibizione organizzata nella bella città russa con una formula a squadre miste che ricorda un po’ il concetto della Laver Cup. Le polemiche derivano dalla presenza all’evento non solo di tennisti russi, ma anche qualche straniero. Infatti Bautista Agut, Kokkinakis, Martinez e Lajovic hanno accettato l’offerta degli organizzatori e si sono uniti al nutrito numero di tennisti russi o appartenenti a paesi es sovietici, per l’esattezza Khachanov, Bublik, Shnaider, Putintseva, Potapova. Tomova, oltre alle vecchie glorie Davydenko, Myskina, Vesnina (appena ritirata), e pure l’istrionico Mansour Bahrami ad arricchire gli eventi con le sue solite gag.
    Raccontano dalla Russia che l’evento è stato un grande successo, aperto da un doppio tra Bahrami, Davydenko, Vesnina e Myskina, quindi con vari match tra le due squadre, i Lions (composti da Khachanov, Potapova, Lajovic, Bautista Agut e Tomova) e Sphinxes (formati da Bublik, Kokkinakis, Martinez, Putintseva e Shnaider). Si sono disputati 11 incontri, 8 di singolare e 3 doppi, molto simile appunto alla Laver Cup, con il successo finale per i “Leoni” per 116 a 111, sommando game vinti complessivi.

    Una manifestazione che bissa quella dell’anno scorso, con esito più o meno simile, per la soddisfazione degli organizzatori – che così hanno riportato tennis con ottimi giocatori nel paese – e del main sponsor dell’evento, uno dei colossi del gas russo. Nonostante si parli tanto di calendario troppo lungo, questo tipo di esibizioni sembrano destinate e continuare visto che incontrano il favore dei giocatori.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Djokovic ha incontrato il presidente argentino Milei a Buenos Aires

    Javier Milei, presidente dell’Argentina, e Novak Djokovic

    Arriva una notizia curiosa dall’Argentina. Novak Djokovic ha chiesto e ottenuto un incontro col presidente Javier Milei, discusso leader del paese latinoamericano, salito al potere da un anno al termine di una campagna elettorale a dir poco turbolenta e forte delle sue idee ultre-liberiste. La stampa di Buenos Aires riporta che Novak, sbarcato nel paese per l’esibizione con Del Potro, ha detto all’entourage che ha organizzato l’evento: “Voglio incontrare Javier Milei. Se riescono a organizzare un incontro con lui, resterò ancora un giorno a Buenos Aires.” Detto fatto: nonostante Milei non sia un appassionato di tennis (in gioventù ha giocato a calcio a discreto livello), conosce alla perfezione il personaggio Djokovic, e ha subito acconsentito ad organizzare una visita privata.
    I media argentini hanno ripreso costantemente gli spostamenti del campione serbo nei giorni passati a Buenos Aires, incluso quello verso Los Olivos, residenza del presidente.

    🚨 AHORA | Finalizó el encuentro de Novak Djokovic con Milei en la Quinta de Olivos 🇦🇷🇷🇸
    “Él lo quería conocer al Presidente @JMilei y se enteró esta mañana porque alguien se lo comenta, buscó un lugar en la agenda y lo recibió”
    FENÓMENO BARRIAL 🌎 pic.twitter.com/OoiwC3MM3s
    — Agarra la Pala (@agarra_pala) December 2, 2024

    Dell’incontro non si sa niente, è stato strettamente privato, solo che è durato più di un’ora. Si vocifera che uno degli argomenti trattati sia stato il periodo della pandemia da Covid-19, con Djokovic fermamente contrario al vaccino, e con lo stesso Milei assai dubbioso sulla gestione del periodo storico a livello generale. Il suo governo infatti si è rifiutato di firmare l’accordo globale sulle pandemie promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). “In Argentina le decisioni le prendono gli argentini”, disse all’epoca il portavoce presidenziale Manuel Adorni.
    Terminato l’incontro, Djokovic è salito nuovamente sul van e si è diretto senza altre soste all’aeroporto centrale di Buenos Aires, per fare rientro in Europa.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Le cinque migliori partite negli Slam del 2024 per l’ATP

    Lorenzo Musetti a Roland Garros

    Il sito ufficiale ATP ha lanciato un sondaggio per gli appassionati: quali sono state le migliori partite negli Slam maschili nel 2024? La scelta è tra 5 grandi match, battaglie serrate concluse in cinque set. Questi gli incontri selezionati:

    1° posto – Roland Garros: 3° turno, Novak Djokovic b. Lorenzo Musetti 7-5, 6-7(6), 2-6, 6-3, 6-0
    2° posto – Australian Open: Finale, Jannik Sinner b. Daniil Medvedev, 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3
    3° posto –  Roland Garros Semifinale, Carlos Alcaraz b. Jannik Sinner, 2-6, 6-3, 3-6, 6-4, 6-3
    4° posto – Wimbledon: 3° turno, Carlos Alcaraz b. Frances Tiafoe, 5-7, 6-2, 4-6, 7-6(2), 6-2
    5° posto – US Open: 3° turno, Frances Tiafoe b. Ben Shelton, 4-6, 7-5, 6-7(5), 6-4, 6-3

    Curioso che in questi cinque match, per due volte siano presenti Sinner, Alcaraz e Tiafoe. Due invece gli italiani, oltre alle due grandi battaglie affrontate da Jannik, anche Musetti figura nelle scelte ATP per i migliori match del 2024 relativi ai tornei dello Slam.
    L’andamento del sondaggio ribalta al momento la prima posizione: per gli appassionati infatti la rimonta di Sinner su Medvedev a Melbourne è il match più bello (col 35% dei voti), seguito dalla vittoria di Novak su Lorenzo a Parigi (30%), con al terzo posto la semifinale di Roland Garros tra Jannik e Carlos (25%). Nettamente staccati gli altri due match, con solo il 10% dei voti sommando i due incontri.
    E per voi, qual è stato il match degli Slam maschili 2024 più avvincente?
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Niggli (direttore WADA): “Il problema delle contaminazioni esiste, apriremo un tavolo di lavoro”. Addio alle sanzioni per quantità infinitesimali?

    Olivier Niggli, direttore della WADA

    Il nuovo caso di positività nel tennis di vertice ha scosso il mondo sportivo e non solo, tanto da spingere il direttore della WADA ad un’apertura sul tema scottante e di difficile gestione delle contaminazioni. I due numeri uno del nostro sport, Sinner e Swiatek, sono risultati entrambi positivi nel 2024 anche se per sostanze e modalità molto diverse, ma quel che accomuna i due casi è la concentrazione delle sostanze proibite rilevate, infinitesimale (50 picogrammi per la polacca, 86 e 76 per l’italiano, ossia meno di un miliardesimo di grammo). Per questo Olivier Niggli, direttore della WADA, parlando al quotidiano francese L’Equipe dopo la squalifica di un mese inflitta ad Iga ha mostrato la volontà di affrontare il problema di casi come questi, aprendo un tavolo di confronto.
    “Oggi esiste un problema di contaminazioni” afferma Niggli. “Non è che ce ne siano più di prima, è che i laboratori sono più efficienti nel rilevare le quantità infinitesimali. Questa cosa va gestita. Apriremo un tavolo di lavoro”.
    “Le quantità sono talmente minime che puoi contaminarti facendo cose banali” continua Niggli, “ma la realtà è che sentiamo tante storie e capisco il pubblico, può pensare che siamo ingenui, che crediamo a tutto. Questo è un problema. Se volessimo semplificarci la vita, potremmo fissare delle soglie e non vedere tutti questi casi. Ma c’è una domanda: siamo pronti ad accettare il microdosaggio? E dove ci fermiamo? Proprio per questo tipo di riflessioni verrà creato un tavolo di lavoro”. Parole che aprono importanti interrogativi, e per questo la necessità di affrontare la questione con tutti gli attori dello sport: giocatori, ATP, WTA, ITF, in modo da trovare probabilmente una serie di soglie limite, e così evitare il ripetersi di casi come quello di Sinner, nel quale la WADA ha dichiarato di essere certa che Jannik non abbia assunto sostanze per trarre un vantaggio competitivo. Quello che dovrebbe essere il vero punto che distingue il Doping da quello che non lo è.
    La WTA dopo la positività di Swiatek ha diffuso una nota, e non si fatta attendere la risposta del direttore della PTPA, sindacato nato nel 2020 spinto da Djokovic e Pospisil. “La WTA supporta pienamente Iga in questo periodo difficile. Iga ha costantemente dimostrato un forte impegno per il fair play e per il rispetto dei principi dello sport pulito, e questo sfortunato incidente evidenzia le sfide che gli atleti devono affrontare nell’affrontare l’uso di farmaci e integratori”. Ahmad Nassar della PTPA così ha commentato su X questa dichiarazione: “Non è stato uno “sfortunato incidente”. Un vero incidente sfortunato è qualcosa che non puoi controllare. Il tennis può – e dovrebbe! – no, deve! – controllare il proprio processo antidoping. Gli atleti affrontano davvero delle “sfide”. Come il meteo. E i loro avversari. Ma il disordinato processo antidoping imposto dall’establishment del tennis non è una “sfida” che gli atleti devono superare. È una scappatoia. Quale “precauzione” avrebbe dovuto prendere Iga qui? Un pre-test della melatonina sulla minima possibilità che fosse contaminata? Ma siamo seri. Forse i tour che affermano di “supportare pienamente” i giocatori dovrebbero offrire farmaci comuni pre-testati, come la melatonina, a tutti i giocatori? Perché poniamo standard e oneri ancora più irragionevoli sui singoli atleti?”.
    Sia Sinner che Swiatek nella propria difesa hanno affermato che le tracce minime di sostanze proibite rilevate sono dovute ad un’assunzione non volontaria: Jannik per colpa di massaggi ricevuti dal suo ex fisioterapista Giacomo Naldi, che aveva usato in precedenza lo spray Trofodermin per cicatrizzare una ferita, un prodotto contenente Clostebol (la sostanza proibita) ed acquistato a Bologna da Umberto Ferrera, ex preparatore atletico del nostro n.1; Swiatek invece per aver assunto un farmaco per aiutare il riposo contro il jet-lag, un prodotto acquistato in Polonia a base di melatonina ma contaminato con trimetazidina (sostanza che non risulta tra i componenti, ma ne aveva tracce minime).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Auger-Aliassime presto sposo

    Una delle foto postate dal canadese sui social

    Dopo Ruud, anche Felix Auger-Aliassime ha approfittato della (breve) off-season per chiedere la mano della sua storica fidanzata, Nina Ghaibi. In una location da sogno, il classe 2000 canadese ha proposto il matrimonio alla compagna, come dimostra il bel post social condiviso da Felix.
    “Non avrei mai sognato un per sempre migliore di questo”, scrive Auger-Aliassime nel post che riportiamo.

    Couldn’t have dreamt of a better forever ❤️ pic.twitter.com/GSAe9aEjea
    — Félix AugerAliassime (@felixtennis) November 29, 2024

    Moltissimi i messaggi di congratulazioni ricevuti da Felix, ragazzo tra i più corretti e stimati sul tour. Auger-Aliassime, uno talenti più precoci dell’ultima generazione, ha concluso al n.29 una stagione non eccellente. Non ha vinto titoli, con miglior risultato la finale al Masters 1000 di Madrid, ma è negli Slam dove ha deluso: terzo turno agli Australian Open, ottavi a Roland Garros, 1° turno a Wimbledon e US Open, risultati che l’hanno mantenuto al limite dei top30, dopo esser stato n.6 due anni fa. Gli auguriamo che le prossime nozze siano uno stimolo positivo a ritrovare anche il suo miglior tennis.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO