More stories

  • in

    Sharapova e le sorelle Williams tra le stelle del Met Gala

    Maria al Met Gala

    Anche il tennis in bella vista al Met Gala di New York, l’evento mondano per eccellenza nella città statunitense, organizzato ogni anno per raccogliere fondi a beneficio del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York.
    Serena e Venus Williams, e anche Maria Sharapova, sono state tra le stelle dell’evento, come testimoniano le foto in abiti super eleganti, scatti che hanno rapidamente il giro del mondo.

    Légendes du tennis 🎾
    Les sœurs Williams et Maria Sharapova au #MetGala ✨ pic.twitter.com/dBIhgTcWy0
    — Univers Tennis 🎾 (@UniversTennis) May 7, 2024

    Williams ha camminato sul tappeto rosso in solitaria indossando uno scintillante abito di Balenciaga che, secondo Vogue, ha richiesto 150 ore di realizzazione ed è stato realizzato con 25 metri di taffetà laminato in lamina d’oro. LEGGI TUTTO

  • in

    Del Potro non scarta la possibilità di diventare un “supercoach”

    Juan Martin Del Potro a Madrid (foto ESPN)

    Juan Martin Del Potro non direbbe di no all’eventuale proposta di diventare “super coach” di qualche big o promessa del tennis mondiale. Lo sfortunatissimo campione argentino ha trascorso qualche giorno a Madrid al Masters 1000 della “Caja Magica”, commentando le vicende del torneo per ESPN Latina. Proprio il network panamericano ha approfittato per un aggiornamento sul quotidiano della “torre di Tandil”, purtroppo ritiratosi assai giovane per un ginocchio andato k.o. in modo irrimediabile. Questi alcuni stralci dell’intervista, nella quale Juan Martin parla dell’opzione coach, che non disdegnerebbe affatto, a patto di non costringerlo a viaggi ogni settimana.
    “Adatto le mie priorità giorno per giorno” racconta Del Potro. “A differenza di alcuni giocatori che si stanno preparando per il dopo affrontando i loro ultimi giorni nel tennis, io non ho potuto farlo. Un infortunio mi ha tolto la possibilità di continuare a giocare. Non è stata una decisione mia, purtroppo”.
    “Sono ambasciatore di un bellissimo evento organizzato dal Roland Garros che dà l’opportunità ai tennisti latinoamericani under 16 di competere per un posto nel Roland Garros Junior. Come ambasciatore partecipo all’evento tenendo conferenze, condividendo esperienze sul circuito, come comportarsi dentro e fuori dal campo. Mi piace farlo con gli junior perché sono in un’età e in una fase in cui possono ascoltare e imparare molto da uno che c’è passato prima di loro”.
    “Adesso, allenando i ragazzi, vivo una situazione piuttosto comoda nell’insegnare e nel condividere con loro la mia esperienza rispetto a una vita 365 giorni all’anno sul circuito professionistico. Ovviamente, se un tennista del calibro di Rafa, Carlitos o qualcuno di quel livello mi chiamasse, li accompagnerei volentieri. Novak? Ora che ha terminato con Ivanisevic cerca anche un allenatore, nessuno può dire di no a Nole o ad uno qualsiasi dei grandi, nemmeno io lo farei”.
    “In questo momento quello che mi peserebbe di più, la cosa cui non sono così aperto, è viaggiare di continuo. I viaggi per noi, dopo tanti anni, sono pesanti. Visto che non sono stati viaggi di piacere o di vacanza, salire sull’aereo di continuo costa molto, ma sarebbe un’incredibile esperienza se me lo chiedesse una grande promessa o un big. Per ora sto bene così, vediamo cosa riserverà il futuro”, conclude l’argentino.
    Quindi Del Potro si vede come allenatore part-time, la figura del “super coach” che tanto oggi va di moda per affiancare in un numero preciso di settimane all’anno – di solito nei più grandi tornei – giocatore e allenatore. Vedremo se qualcuno penserà all’argentino per questo ruolo.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Sinner: oggi visita e risonanza magnetica a Monte Carlo

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    C’è apprensione per le condizioni fisiche di Jannik Sinner. L’azzurro, n.2 del mondo, già dal torneo di Monte Carlo ha avvertito un problema all’anca, non così grave ma persistente e fastidioso. Dopo l’uscita di scena in semifinale nel principato, Jannik è arrivato a Madrid e nel corso del suo match di terzo turno contro Kotov ha palesato il problema, dicendo al suo angolo “Mi fa male, che devo fare?”. Ha stretto i denti Sinner, e dopo il trattamento del suo fisioterapista Giacomo Naldi è sceso di nuovo in campo contro Karen Khachanov, disputando una buona partita e vincendo in tre set. In campo contro il russo è sembrato piuttosto libero nei movimenti, ma purtroppo lo sforzo dell’incontro – molto tirato sul lato atletico per la potenza dei colpi e la durezza degli scambi – certamente non ha aiutato lo stato dell’anca, tanto da portarlo alla decisione di ieri di ritirarsi dal torneo di Madrid, senza così giocare il suo match di quarti di finale contro Auger-Aliassime. Un ritiro precauzionale per non aggravare la situazione.
    “La mia anca mi ha dato fastidio questa settimana e sta lentamente diventando più dolorosa. Seguendo il consiglio dei medici abbiamo deciso che era meglio non giocare oltre e peggiorare la situazione”. Così Jannik Sinner sui social ha spiegato la decisione di ritirarsi. “Farò altri esami e seguirò i consigli degli specialisti sul recupero”.
    Secondo quanto riporta Sky Sport, Sinner oggi a Monte Carlo vedrà il suo specialista di fiducia e si sottoporrà anche a una risonanza magnetica all’anca dolorante, per valutare nel dettaglio la situazione dell’articolazione ed escludere altri eventuali problemi più seri. Al momento non trapela nient’altro, si attende l’esito del controllo strumentale, dopo di che verrà fatta una valutazione del caso.
    Anche la partecipazione agli Internazionali d’Italia a questo punto è in dubbio. Il torneo inizia il 7 maggio, ma Jannik è sicuro di non scendere in campo prima del 10. Saranno sufficienti 8 giorni di fisioterapia e riposo per esser a posto e giocare al Foro Italico, a meno di un mese dall’inizio di Roland Garros? Attendiamo notizie dalla visita, è il primo passo che potrà chiarire la situazione attuale, sperando che lo sforzo di Madrid non abbia complicato il quadro.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Alcaraz: “Se tutto andrà bene… giocherò con Rafa il doppio alle Olimpiadi”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Il mondo della racchetta ieri in tarda serata a Madrid si è stretto attorno a Rafael Nadal, battuto da Lehecka in due set, in quello che sembra esser stato il suo passo d’addio nel maggior torneo spagnolo. A tirar su il morale idealmente al campione di Maiorca c’ha pensato Carlos Alcaraz, affermando di esser convinto della reale possibilità di giocare il doppio al torneo olimpico proprio insieme al più grande tennista spagnolo della storia, Rafa.
    “Se tutto andrà bene, Rafa e io giocheremo il doppio alle Olimpiadi di Parigi“, dichiara il giovane numero tre del mondo, come raccoglie La Nacion. “Ne abbiamo parlato un po’ io e Rafa e siamo dell’idea di giocare il doppio lì, ma prima che ciò accada avremo molte settimane prima. Abbiamo parlato di quanto sarebbe bello giocare un torneo prima delle Olimpiadi, ma sarà difficile”.
    Ormai siamo assai vicini a Parigi, grande obiettivo di entrambi: “Il prossimo torneo su terra battuta sarà Roma e poi Roland Garros” continua Alcaraz, “Entrambi i tornei sono molto importanti per noi in singolare e oltretutto nessuno di noi due arriverà a questo momento importante nella miglior condizione fisica. Quindi sarà difficile disputare un torneo su terra battuta prima dei Giochi, ma potrebbe essere bellissimo riuscire a farcela e soprattutto giocare insieme il doppio olimpico”.
    Il torneo olimpico di tennis si giocherà dal 27 luglio al 4 agosto al Roland Garros, nell’impianto dove Nadal ha trionfato 14 volte, record assoluto di vittorie per un singolo tennista in un Major.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    “Grande Marco!” Il saluto di Djokovic a Panichi, ufficiale la separazione dal trainer italiano

    Novak e Marco Panichi (Instagram Djokernole)

    “Grande Marco!” Così inizia il post social con il qualche Novak Djokovic ringrazia e saluta Marco Panichi, suo preparatore fisico dal 2019, confermando così le voci arrivate dalla Serbia nei giorni scorsi della loro separazione.
    “che straordinari anni di collaborazione abbiamo avuto. Abbiamo raggiunto la vetta, vinto titoli, battuto record. Ma soprattutto, mi sono goduto i nostri giorni più “ordinari” di allenamento dentro e fuori dalla palestra. Infinite ore di “carciofini” e risate che mi hanno fatto sentire super motivato a prepararmi per il successo. Grazie Romanista (come ti chiama Goran) per tutta l’energia, lo sforzo e il tempo che hai investito nel rendermi il miglior giocatore e la migliore persona possibile che posso essere. Con tanto affetto ❤️ e ci vediamo presto a Roma. Forzaaaa”.

    A fianco di Nole dal torneo di Foro Italico dovrebbe esserci quindi Gebhard Phil-Gritsch, preparatore austriaco già a fianco del n.1 del mondo per molti anni in passato, a stretto contatto con l’allora coach Marian Vajda.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic visita il padre a Belgrado (in ospedale per delle fratture). Possibile slittamento dell’arrivo a Roma

    Novak col papà Srdjan in una foto d’archivio

    Improvviso contrattempo sulla strada di Novak Djokovic verso gli Internazionali d’Italia. Il campione serbo infatti è volato da Monte Carlo a Belgrado per assistere il padre Srdjan, ricoverato in ospedale a seguito di una caduta accidentale occorsa domenica a Belgrado. Secondo quanto riporta il medio serbo Sport Klub, il 63enne padre di Novak si è rotto l’omero e una spalla cadendo cadendo da una sedia mentre stava dando da mangiare a degli uccelli nella sua abitazione, un’incidente banale ma doloroso che lo costringerà a sottoporsi a un intervento chirurgico.
    Il numero 1 del mondo è tornato immediatamente nella sua città natale per stare al fianco del padre. Insieme a Novak presenti anche il fratello Marko e lo zio Goran, entrambi visti entrare presso l’ospedale di Belgrado dove Srdjan è ricoverato.
    La situazione non è grave, ma questo incidente potrebbe avere come ripercussione un arrivo del campione a Roma in ritardo rispetto a quanto previsto sul piano originario. Djokovic ha deciso di saltare il Masters 1000 di Madrid per continuare la sua preparazione a casa, focalizzando l’attenzione sul torneo italiano come ultimo evento in preparazione del Roland Garros, dove il prossimo mese dovrà difendere il titolo conquistato lo scorso anno. Punti pesanti, con Jannik Sinner ormai a ridosso nel ranking mondiale.
    Djokovic ha giocato solo 15 partite finora in stagione, senza alcun titolo. Non gli accadeva dal 2022, stagione nella quale per le note questioni legate al vaccino anti-covid non gli fu permesso di giocare in Australia e nemmeno nei due Masters 1000 in America. Gli Internazionali d’Italia furono allora il suo primo alloro in stagione.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic rilancia: “Ho ancora il fuoco dentro, la stagione è lunga”

    Il serbo alla cerimonia Laureus di Madrid

    Novak Djokovic si dice fiducioso per il resto della sua stagione, ancora molto lunga, forte di un fuoco dentro tutt’altro che spento. Il n.1 del mondo sta vivendo il suo peggior inizio stagionale da molti anni a questa parte, senza la sua “classica” vittoria agli Australian Open e con qualche sconfitta sorprendente, come quella patita da Nardi a Indian Wells. Parlando alla CNN a latere dei Laureus Award – dove ha ricevuto il premio di sportivo del 2023 – il serbo afferma di credere assolutamente nelle sue possibilità di vincere qualcosa di importante nel 2024, magari partendo dalla difesa della coppa dei Moschettieri di Roland Garros.
    “Roland Garros? Sono campione in carica, sto lavorando per questo”, afferma Nole parlando con la leggenda della NFL Tom Brady. “Quando si parla di Slam, non pretendi altro che la vittoria. Questa è la mentalità. Quest’anno è un po’ diverso, ma va bene. Sento ancora energia dentro, il fuoco non si è spento, voglio fare ancora molto in questo sport, mi godo il brivido della competizione e vedo quanto lontano posso arrivare. Siamo appena al quarto mese della stagione. L’anno del tennis è molto lungo, ci sono ancora tre Slam, le Olimpiadi e tanti altri tornei. Quindi mi preparo e cerco di vincere di più”.
    Così sente la sfida con la nuova generazione, che con Alcaraz e Sinner ha dimostrato di aver un livello adeguato a batterlo: “Mi piace competere con generazioni diverse. Ci sono i giovani che stanno emergendo – Alcaraz, Sinner – sono tutti incredibilmente affamati, in forma e veloci, ma uso la mia adattabilità per adeguare la mia tattica e il mio gioco a loro e capire cosa serve per rimanere al top e competere con questi ragazzi e provare a vincere più titoli”.
    Il 2024 non è partito bene: “Non è stato l’inizio che ho avuto per gran parte della mia carriera. Sono stato davvero benedetto ad iniziare la maggior parte delle stagioni negli ultimi 20 anni della mia carriera con una vittoria in Australia. Ovviamente quando inizi l’anno con una vittoria in un torneo del Grande Slam hai il vento in poppa e dà il tono per il resto della stagione.”
    Djokovic ha confermato la propria presenza al Masters 1000 di Roma del mese prossimo per testare la sua condizione in vista di Roland Garros. Con il suo 37esimo compleanno ormai alle porte, il serbo resta fiducioso: “Sento l’importanza di ricordare sempre a me stesso di vivere nel presente, ricordare da dove vieni, il viaggio, il percorso, anche le persone che ti circondano. Ho molte persone intorno a me, oltre alla mia famiglia. C’è una grande squadra che mi aiuta a dare il meglio. Persone che mi aiutano a preparare la prossima sfida”.
    Parole ferme, che sembrano confermare la sua voglia di giocare e vincere ancora. Lo ritroveremo al Foro Italico, sarà l’ultimo banco di prova prima di Parigi, dove dovrà difendere il titolo 2023. Contro Sinner, Alcaraz, Medvedev e altri forti competitor, servirà una versione di Novak migliore rispetto a quella vista finora nel 2024.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Lo scorso weekend il tennis (e Sinner) ha superato la Serie A di calcio per ascolti tv

    La stretta di mano tra Jannik e Stefanos a Monte Carlo 2024

    Incredibile ma vero. Lo scorso fine settimana il tennis ha superato il calcio per ascolti televisivi. Secondo quanto riporta il collega Simone Salvador, esperto di sport-media, la semifinale giocata da Jannik Sinner contro Stefanos Tsitsipas al Masters 1000 di Monte Carlo (giocata nel primo pomeriggio) ha avuto su Sky Sport 1.087.000 spettatori (combinando Sky Sport 1 e la APP mobile di Sky Go), un dato interessante non essendo quella partita una finale o un match di Coppa Davis.
    L’incontro di calcio della 32a giornata di Serie A più visto è stato Inter-Cagliari, con 952.000 telespettatori, oltre 100mila in meno rispetto alla partita di tennis giocata, e purtroppo persa, da Sinner, seguito di poco dal derby di Torino (Juventus – Torino), con 946.000 spettatori.
    Siamo lontanissimi dal dato di ascolto più alto mai registrato in Italia per una partita di tennis, ossia i 6 milioni 686 mila telespettatori per la finale Sinner – Djokovic delle ATP Finals di Torino 2023, ma è significativo come una partita importante ma nemmeno “top” del tour ATP abbia superato per numero di spettatori una partita della capolista del nostro campionato di calcio.
    La crescente passione per il tennis in Italia sta mettendo a rischio la leadership assoluta del calcio. È assolutamente una buona notizia, per noi appassionati di tennis ma in generale, poiché un Paese non ancorato ad una sola disciplina dominante è di sicuro più vario e interessante.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO