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    Tomislav Mitrasinovic approda a Taranto:

    TOMISLAV MITRASINOVIC È ROSSOBLÙ: LA POTENZA CROATA APPRODA A TARANTO!
    La Gioiella Prisma Taranto è lieta di annunciare l’arrivo dell’opposto croato Tomislav Mitrasinovic, classe 2000, per la stagione 2025-2026. Un innesto di prestigio per il reparto offensivo rossoblù, che si arricchisce di un atleta dal profilo internazionale, dotato di potenza, talento e carattere.
    Con i suoi 206 cm di altezza, Mitrasinovic è un opposto fisicamente imponente, capace di garantire un rendimento costante in attacco, un servizio incisivo e un muro solido e reattivo. Atleta completo, abituato ai ritmi internazionali, è pronto a mettersi al servizio della squadra con energia e determinazione.
    Il suo primo approdo in Superlega risale alla stagione 2021-2022 con Monza, dove ha condiviso il reparto degli opposti con il fuoriclasse tedesco Grozer, accumulando esperienza e crescendo alle spalle di uno dei migliori bomber d’Europa.
    Dopo Monza, Mitrasinovic ha spiccato il volo in Europa, giocando in Francia con il Cambrai Volley, in Slovenia con il Calcit Kamnik, poi in Turchia e infine in Bahrein, dove ha continuato a evolversi, affinando il suo gioco potente e imprevedibile.
    Formatosi nell’HAOK Mladost Zagabria, con cui ha vinto 3 campionati croati, 2 Coppe di Croazia e 2 Supercoppe, ha iniziato giovanissimo a militare nella nazionale seniores, partecipando alla European Silver League, agli Europei, e vincendo l’oro ai Giochi del Mediterraneo 2022. Ha contribuito inoltre alla qualificazione della Croazia per gli Europei 2025.
    Le parole di Tomislav Mitrasinovic:
    “Prima di tutto, voglio ringraziare il club per la fiducia e l’accoglienza: sin dal primo contatto ho sentito un’energia positiva e una grande voglia di fare bene.
    Ho sempre sentito parlare benissimo di Taranto, della passione della piazza, dell’ambizione della società e della professionalità dello staff tecnico. Non ho avuto dubbi: qui c’è tutto ciò che cercavo.
    Arrivo con l’entusiasmo di chi vuole dare il massimo e con l’umiltà di chi sa che ogni giorno è un’occasione per crescere. Il mio obiettivo è essere utile alla squadra, guadagnarmi ogni punto con il lavoro e lottare su ogni pallone. Il resto, come sempre, lo dirò in campo.”
    Il commento di coach Gianluca Graziosi:
    “Tomislav è un giocatore che ricordo bene fin dai tempi di Monza, quando era ancora molto giovane e si allenava con uno dei migliori opposti al mondo come Grozer.
    Da allora ha fatto uno step importante ogni anno, passando attraverso campionati tosti e molto diversi tra loro. Questa sua crescita costante e la capacità di adattarsi a contesti internazionali dimostrano la sua serietà e il suo potenziale.
    È fisicamente dominante, potente, ma anche preciso nei colpi. Sa essere efficace in attacco, al servizio e a muro. Ma ciò che mi ha colpito di più è la determinazione con cui ha accettato il nostro progetto: in mezza giornata era già determinato a venire a Taranto.
    Ha ampi margini di miglioramento, e sono certo che con il lavoro quotidiano potremo far emergere ancora di più le sue qualità. È un atleta su cui si può costruire, uno spirito competitivo che potrà contagiare anche i compagni; darà molto a questa squadra e saprà conquistare il nostro pubblico.”
    Con l’arrivo di Tomislav Mitrasinovic, la Gioiella Prisma Taranto aggiunge forza, esperienza e ambizione al proprio arsenale. Un opposto moderno, affamato di successi, pronto a lasciare il segno.
    Benvenuto Tomislav, Taranto è pronta a combattere con te!
    Linda Stevanato Ufficio stampa Gioiella Prisma Taranto
    Foto Legavolley LEGGI TUTTO

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    Lo speaker Fabio Domizi: “Che clima! Un’annata speciale per la Lube!”

    Una storia lunga trent’anni di Serie A al fianco delle Lube Volley in qualità di voce ufficiale del Club marchigiano nei match casalinghi. Fabio Domizi, ristoratore di professione, speaker per vocazione, riesce sempre a emozionarsi e a far emozionare i tifosi con l’entusiasmo di chi ha sempre accesa la fiammella della passione. Ci sono stagioni ed esperienze che provocano a Domizi autentici déjà vu e il suo amore per la realtà cuciniera si rinnova di anno in anno, con slancio emotivo, grinta contagiosa e una buona dose di saggezza di chi ne ha viste tante ai margini del taraflex. Eppure i legami e le connessioni non finiscono di stupirlo.
    Fabio, dopo tanti anni la Lube riesce sempre a sorprenderci.
    Domizi: “Mi unisco a quanti hanno parlato di una stagione speciale. Siamo partiti in sordina, con un bassissimo profilo, ma si è creata una miscela esplosiva in campo e un bellissimo rapporto tra i giocatori e con i tifosi. Vedere un clima così bello dentro e fuori del palazzetto è cosa rara!”.
    Ricordi annate del genere dal punto di vista dell’empatia?
    “Di bei ricordi ne ho tantissimi, ma quest’anno ho avuto la sensazione di rivivere la stagione del primo Scudetto. Questo perché anche all’epoca eravamo ripartiti da una squadra più giovane realizzando un’escalation. In questo 2024/25 ci siamo solo avvicinati alla vittoria della SuperLega, ma il cammino è stato bellissimo ed è arrivata l’ottava Coppa Italia”.
    Qual è stata l’emozione più forte in casa nel torneo appena concluso?
    “I match più sentiti sono sempre quelli con Perugia e, in particolare, ricordo come molto intensa l’esperienza di Gara 4 delle Semifinali a Pasqua. La vittoria per 3-0 che è valsa il 2-2 nella serie mi ha dato tanta adrenalina, in parte perché quel giorno avevo fatto un grande sacrificio al lavoro per poter garantire l’attività di speaker al Palas, e poi perché battere dei rivali così forti con una superiorità schiacciante mi ha caricato molto e ha gettato le basi per quanto è accaduto nella ‘bella’ in Umbria!”.
    Lo scetticismo iniziale tra i tifosi si è tramutato in un’infatuazione…per poi diventare vero amore per questo gruppo.
    “La piazza della Lube è abituata bene perché i nostri sostenitori hanno visto all’opera molti dei migliori giocatori al mondo in maglia biancorossa. Passare dai big plurititolati agli emergenti non è una scelta facile da assimilare per i supporter. Penso che un minimo di scetticismo fosse una conseguenza logica, ma il fatto che tutti abbiano capito l’indole battagliera dei nostri atleti, che in campo non si sono mai risparmiati, nobilita il nostro seguito. Il ‘mea culpa’ dei tifosi che hanno riconosciuto il valore del team è forse la vittoria più bella!”.
    Trent’anni d’esperienza, ma per la prima volta hai dovuto premiare de rivali nel quartier generale biancorosso!
    “Proprio così, considerando che in occasione delle Supercoppe vinte da altri sul nostro campo lo speaker era di Lega, finora avevo prestato la mia voce solo ai grandi trionfi. Nonostante il bellissimo cammino, quest’anno è andata così, ho cercato di essere il più professionale possibile sia in finale di Challenge Cup con il Lublin sia in Gara 4 di Finale di SuperLega durante la cerimonia dell’Itas. Mi hanno fatto piacere le parole di stima che il mio omologo trentino nella festa Scudetto ha dedicato a me e ai tifosi. C’è molto fair play nel nostro mondo e loro hanno dimostrato di avere qualcosa in più meritando la vittoria finale”.
    Un progetto rivoluzionario che ha portato la Lube in Finale su tutti i fronti con la vittoria della Coppa Italia. Quale sarà l’approccio alla prossima stagione?
    “Bisogna ripartire con lo stesso spirito dello scorso anno perché i giovani restano giovani. L’esperienza è stata fatta sul campo, ma va perfezionata con l’obiettivo di proseguire la crescita. Il palcoscenico della Champions League sarà stupendo per loro, ma anche molto impegnativo sotto tutti i punti di vista. Adesso sono in attesa di vedere i movimenti di mercato, ma la base è buona!”. LEGGI TUTTO

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    Paolo Cozzi ‘studia’ l’Italia ruolo per ruolo e pronostica i 14 per il Mondiale

    Dopo la lunga abbuffata di volley fra Finali di Superlega e Finali di Champions con grande pallavolo e tante emozioni sul taraflex, riparte la stagione estiva delle Nazionali, con i ragazzi di De Giorgi che sono già in raduno per preparare la lunga strada verso il mondiale di settembre, passando dalla VNL e dai test match con Germania e Iran di fine maggio, primi appuntamenti ufficiali di questo intenso 2025 pallavolistico.

    Parlare di riscatto è sicuramente esagerato. Certo la medaglia di legno a Parigi 2024, non tanto per il quarto posto in se ma per come è arrivata, vorrà essere immediatamente cancellata dai nostri ragazzi che poi avranno da difendere il titolo di campioni del mondo!

    Andando a fare un’analisi dettagliata sulle convocazioni del nostro coach, notiamo subito che se nei ruoli di opposto, palleggiatore e libero siamo messi molto bene, c’è forse qualche problema in banda e al centro, non tanto per la qualità dei titolari, quanto per la mancanza di alternative giovani.

    Foto CEV

    Palleggiatori: Giannelli, Sbertoli, Boninfante, Porro

    Fermo restando che Giannelli è il titolare, è davvero un peccato vedere Sbertoli, neo campione d’Italia, relegato in panchina da anni senza avere mai avuto una reale chances di giocarsi il posto. Il gruppo azzurro con l’arrivo di Rychlicki è molto Trentocentrico,  forse è giunto il momento di alternare di più i due palleggiatori e aprire le porte ad un sano e competitivo dualismo, che non può far altro che alzare maggiormente l’asticella ai due protagonisti. In quest’ottica si inserisce la convocazione nello staff  azzurro di Meoni (scelta ottima quella dell’ex palleggiatore azzurro) che dovrà trovare la giusta via per sfruttare al meglio le diverse caratteristiche dei due palleggiatori. Come terzo mi aspetto la scalata nelle gerarchie azzurre del giovane Boninfante, reduce da una super stagione con Civitanova, mentre forse chi potrebbe avere meno spazio è Porro.

    Foto Lega Volley Maschile

    Opposti: Bovolenta, Gironi, Pinali, Romanò, Rychlicki

    La naturalizzazione dell’opposto lussemburghese apre tanti scenari su chi potrebbero essere i due giocatori per i mondiali. Il primo pensiero è che se naturalizzi Kamil è perché ti serve, quindi un posto lo darei a lui di default. E qua si aprono due pensieri… Lasci a casa Bovolenta perché magari non ancora pronto al palcoscenico internazionale e punti sull’esperienza di Romanò, oppure dai il “benservito” al mancino milanese che tante fortune ti ha portato in questi anni e parti a lavorare con la linea giovane per costruire il gruppo per Los Angeles 2028?

    Pinali, reduce da una gran stagione in A2 e Gironi li vedo esclusi dal giro dei 12, anche se stiamo parlando di due ragazzi che non si tirano mai indietro e che in allenamento possono dare una gran bella mano ad alzare ritmo e livello. Mi spiace che non sia stato convocato Barotto, astro emergente visto quest’anno con Milano e l’anno prossimo titolare probabilmente a Cisterna. Nei 5 ci stava abbondantemente.

    Foto Lega Volley Maschile

    Liberi : Balaso, Gaggini, Laurenzano, Pace 

    Tanta qualità in seconda linea con 4 specialisti fiori all’occhiello del nostro movimento. Se Balaso e Laurenzano sembrano il duo avvantaggiato per esperienza e pedigree, Pace specie in ricezione è il nuovo che avanza a velocità supersonica mentre Gaggini, neo perugino, da ampie garanzie in tutti i fondamentali.

    foto Lega Volley

    Schiacciatori: Bottolo, Gardini, Held, Lavia, Michieletto, Porro L. , Recine , Sani

    Sulla carta quartetto bloccato con Lavia e Michieletto titolari, Bottolo e Porro pronti a farsi trovare pronti e a giocarsi le proprie chances, con soprattutto Bottolo pronto a battagliare per una maglia da titolare dopo una stagione da assoluto protagonista a Civitanova che l’ha visto crescere in maniera esponenziale in personalità e in ricezione.

    È mancato  il coraggio di chiamare qualche giovane, magari dalla serie A2 per farlo crescere, e questo senza nulla togliere a giocatori come Held, autore di una gran bella stagione a Taranto.

    Da Gardini mi aspettavo una vera esplosione a Milano, tanto da toglierle il posto a Kazyiski e invece è stato spesso superato da Otsuka nelle scelte di Piazza. Sani ha avuto le sue chances al momento degli infortuni di Dzavoronok e poi Keità, ma in attacco ha sempre faticato. Recine dopo la stagione giapponese dovrà ritrovare ritmo e intensità per potersi giocare le sue carte.

    foto Modena Volley

    Centrali: Anzani, Caneschi, Comparoni, Cortesia, Crosato, Galassi, Gargiulo , Russo, Sanguinetti.

    Ben nove centrali, volti nuovi e meno, ma anche qua la sensazione che si poteva osare di più sui giovani mi rimane. Senza nulla togliere a Caneschi e Cortesia ad esempio, buoni giocatori ma reduci da una stagione anonima, un giovane come Pardo Mati ci stava tutto cosi come ci sta la convocazione di Comparoni, bravo a mettersi in mostra nella stagione storica di Grottazzolina.

    Il quartetto sulla carta è composto da Galassi, Russo, Anzani e Sanguinetti, ma il quarto posto è davvero ballerino con quest’ultimo che a muro dimostra di fare spesso troppa fatica e sulla sua maglia soffia con intensità Gargiulo, autore di una stagione top. Ottimo il ritorno di Anzani, premio alle vicissitudini fisiche patite l’estate scorsa, ma anche importante tassello a muro e soprattutto uomo essenziale per gestire uno spogliatoio che senza la sua guida è sembrato perdere colpi.

    foto Fipav/Tarantini

    Insomma, in questa pre lista ci sono tanti nomi, tanti ragazzi che con sudore e impegno si sono guadagnati e meritati la maglia azzurra, ma se dovessi scommettere i miei famosi due cent questi potrebbero essere i 14 in vista dei mondiali di settembre:

    Palleggiatori: Giannelli, SbertoliOpposti: Bovolenta, RychlickiSchiacciatori: Bottolo, Lavia, Michieletto, PorroCentrali: Galassi, Russo, Anzani, GargiuloLiberi: Balaso, Laurenzano

    Di Paolo Cozzi LEGGI TUTTO

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    Rana Verona ufficializza finalmente Micah Christenson: per lui contratto triennale

    Una delle trattative chiuse e note tra gli addetti ai lavori ben prima che si iniziasse ad addobbare le case per le Feste di Natale era quella di Micah Christenson alla Rana Verona. Per mesi e mesi la società non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni a riguardo, mai un accenno di conferma o di smentita, ma questo dimostra solo, e ancora una volta, la serietà e l’abilità nella gestione delle relazioni e della comunicazione della società scaligera. Ad ogni modo l’annuncio ufficiale prima o poi doveva arrivare, e oggi è stato quel giorno. Il palleggiatore americano lo aveva cercato e voluto Rado Stoytchev. Ironia ha voluto che, come già accaduto a Modena, il giocatore arrivi ma senza trovare più l’allenatore.

    Verona Volley è felice di accogliere nel suo roster Micah Christenson, che vestirà la maglia di Rana Verona nelle prossime tre stagioni di SuperLega Credem Banca – sono le prime parole del comunicato stampa -. Palleggiatore tra i più forti e completi del panorama pallavolistico internazionale, Christenson porta con sé un bagaglio di esperienza e leadership di livello mondiale, maturato nei più importanti teatri del volley mondiale.

    Classe 1993, statunitense, il regista nato a Honolulu, nello Stato delle Hawaii, torna in Italia dopo aver vestito le casacche di Civitanova, con cui ha conquistato uno Scudetto e una Coppa Italia, e Modena, dove ha messo in bacheca una Supercoppa Italiana nel 2018, venendo anche eletto miglior giocatore del torneo. Negli ultimi anni ha guidato la regia dello Zenit Kazan, uno dei club più forti del campionato russo.

    Punto fermo della nazionale statunitense, Micah ha collezionato decine di podi internazionali, tra cui tre medaglie d’oro nel campionato nordamericano, due in Coppa del Mondo, uno in World League e due bronzi olimpici (2016 e 2024). Il palleggiatore hawaiano arriva a Verona per mettere le sue qualità al servizio di un progetto ambizioso e in costante crescita.

    Queste le prime parole del nuovo palleggiatore scaligero Micah Christenson: “È un grande onore indossare la maglia di Rana Verona. Ho seguito con attenzione il percorso della squadra negli ultimi anni e sono entusiasta di far parte di un ambiente così ambizioso e motivato. Il progetto mi ha convinto fin da subito: c’è voglia di crescere passo dopo passo, con concretezza e visione, senza voler fare il passo più lungo della gamba. Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura insieme ai miei compagni e ai tifosi, per portare in alto i colori di Verona.”

    Stefano Fanini, presidente di Verona Volley, ha detto: “Accogliere un campione internazionale come Micah nella nostra squadra rappresenta un privilegio per il Club e per i nostri tifosi. Parliamo di uno dei palleggiatori più forti al mondo, un atleta dal profilo tecnico ed umano straordinario, che ha scelto con entusiasmo il nostro progetto per i prossimi tre anni. È un segnale fortissimo, non solo per il nostro presente, ma anche per quello che vogliamo costruire nel futuro. La sua personalità, la sua leadership e la sua mentalità vincente saranno un punto di riferimento per tutto l’ambiente e per i compagni di squadra. A nome della società diamo a Micah il benvenuto più caloroso. Siamo pronti a vivere insieme una nuova, grande sfida.”

    (fonte: Verona Volley) LEGGI TUTTO

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    Sarroch – Dimitrov: Capitolo 2

    L’opposto bulgaro, classe 1998, sarà ancora uno dei pilastri offensivi della formazione Gialloblu dopo un’ottima prima stagione coronata con prestazioni di alto livello e un importante apporto sia in termini di punti che di leadership in campo. Arrivato la scorsa estate, Dimitrov ha rapidamente conquistato il pubblico di Sarroch grazie alla sua potenza in attacco, alla determinazione e alla professionalità dimostrata dentro e fuori dal campo.“La conferma di Hristiyan rappresenta per noi un tassello fondamentale nel progetto tecnico per la prossima stagione – ha dichiarato il presidente della Sarlux Sarroch Mario Susini – È un atleta completo, che ha saputo integrarsi alla perfezione nel nostro ambiente, che incarna i valori della nostra società e che ha da subito manifestato il desiderio di continuare in Gialloblu. La sua riconferma è stata accolta da tutto il nostro ambiente con estrema gioia”Dimitrov continuerà quindi a vestire i colori della Sarlux Sarroch con l’obiettivo di dare continuità al percorso di crescita intrapreso e contribuire a raggiungere nuovi traguardi sportivi. Nel frattempo, si vive appieno l’avventura in Nazionale con la maglia della sua Bulgaria, esperienza che lo arricchirà ulteriormente e che lo sta portando in giro per l’Europa in un percorso di amichevole in vista della ormai prossima VNL. LEGGI TUTTO

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    Lucrezia Maso, SMM di Padova: “Quella volta che rubammo il cartonato di Bruno…”

    Da Padova a Seul, passando per oltre dieci anni di impegno, creatività e passione dietro le quinte di Pallavolo Padova. La SMM bianconera, Lucrezia Maso, si trova oggi in Corea del Sud per inseguire un sogno coltivato da tempo: vivere un’esperienza a 360° gradi nel Paese del K-pop. In questa intervista, Lucrezia ripercorre i momenti più significativi del suo percorso all’interno del club padovano, tra ricordi, aneddoti e riflessioni sul futuro della comunicazione sportiva. Uno sguardo appassionato su un mestiere fatto di relazioni e senso di appartenenza.

    foto Pallavolo Padova

    Lucrezia, com’è iniziata la tua avventura con Pallavolo Padova?

    “Sono arrivata nel 2014, quando studiavo giornalismo all’Università di Parma. Per il percorso universitario era previsto uno stage, così, da appassionata di volley, ho mandato candidature a diverse società italiane di Serie A1 e A2. L’unica a rispondermi è stata proprio Pallavolo Padova. La cosa curiosa è che la mail finì in spam: l’ho trovata per puro caso, quasi venti giorni dopo l’invio, il giorno prima che venisse automaticamente cancellata. Potrei direi che sia stato il destino! Da lì ho iniziato il mio tirocinio, da ottobre fino a marzo. Poi mi sono laureata a luglio e ho chiesto se ci fosse la possibilità di rimanere: all’epoca mancava una figura dedicata ai social media, un ambito ancora in fase embrionale nel 2015. Così ho cominciato il mio percorso all’interno della società”.

    Come ti sei trovata nei primi tempi? Ti ricordi il primo giorno?

    “Me lo ricordo benissimo, anche se è stato un po’ caotico. Non avevo la macchina, sono venuta con i mezzi e, arrivata allo Stadio Euganeo, ho sbagliato entrata e mi sono travata di fronte degli artificieri che stavano facendo delle esercitazioni! Poi ho trovato l’ingresso giusto e mi ha accolto subito Stefania. Così è iniziata la mia storia in bianconero”. 

    Hai preso in mano i social in un momento in cui stavano nascendo. Che lavoro c’è stato dietro?

    “Quando sono arrivata, la pagina Instagram aveva poco più di 2.000 follower. Li considero ancora un po’ come i miei “bambini”: anche se ora li lascio, continuerò a volergli bene e a guardarli da lontano. È stato un lavoro fatto con passione, competenza ma soprattutto tanta libertà. Marco e Stefania, così come l’allora addetto stampa Alberto Sanavia, mi hanno dato grande fiducia. All’inizio controllavano i testi, per aiutarmi a capire il tone of voice del club, ma poi mi hanno lasciato carta bianca. Ho potuto crescere, sbagliare, imparare, creare”.

    Cosa ti ha dato, a livello umano, questa esperienza?

    “Tantissimo. A 11 anni giocavo a pallavolo e andavo a vedere la Sisley. Mai avrei pensato che un giorno sarei stata dall’altra parte del campo. La Lucrezia dodicenne sarebbe stata la bambina più felice del mondo! Per me è stato un sogno realizzato. Ho creato contenuti, strategie, ma soprattutto relazioni. Penso subito a Fabio Balaso, con cui è nata una vera amicizia che dura ancora oggi. Ho avuto il privilegio di lavorare con tanti atleti, di conoscerli anche fuori dal campo. All’inizio ero emozionatissima, sudavo ogni volta che dovevo parlare con loro. Poi è diventato naturale, parte del mio lavoro”.

    Hai qualche aneddoto curioso da raccontare?

    “Ce ne sarebbero molti! Uno dei più divertenti è sicuramente il “rapimento” del cartonato di Bruno, durante la Final Four di Coppa Italia. Lo abbiamo preso dallo stand di Modena e ci siamo fatti una foto in sede con Alberto, Stefania e Marco, fingendo una richiesta di riscatto! Modena ci rispose con un altro post e ci fu anche un siparietto divertentissimo. Da quel momento si sono creati dei bei rapporti anche con quella realtà, che poi mi ha portato a nuove opportunità”. (Qui il post)

    Quanto conta il gioco di squadra anche dietro le quinte?

    “Tantissimo. Ognuno ha il suo ruolo, ma ci deve essere fiducia reciproca. Come in campo: dai la palla all’attaccante sperando che la metta giù, perché sai che può farlo. Ecco, nel lavoro è lo stesso. Io ho ricevuto fiducia e l’ho restituita, ed è questo che fa funzionare tutto”.

    Ora sei in Corea. Com’è nata questa scelta?

    “È un’esperienza che sognavo da tempo. Sono sempre stata affascinata dalla cultura orientale, fin da piccolissima guardando anime giapponesi. Negli ultimi anni mi sono innamorata della Corea del Sud, del suo mondo entertainment, delle serie TV, del cinema, della musica e di molto altro. Sono già venuta due volte in viaggio e ora ho deciso di viverla per tre mesi, con la speranza di rimanerci più a lungo un giorno”. 

    Cosa ti sei portata in valigia da Padova, a livello professionale?

    “La consapevolezza di essere una Social Media Manager completa, cresciuta in un contesto reale e impegnativo come quello di una squadra di SuperLega. Pallavolo Padova mi ha permesso di sviluppare competenze, sicurezza, capacità di adattamento. E poi ho imparato a relazionarmi con persone da ogni parte del mondo. Anche qui, a Seul, sento che tutto quel bagaglio umano mi sta tornando utile”.

    Social e sport: come vedi il futuro di questo binomio?

    “Penso che il mondo dello sport sarà sempre più orientato all’entertainment. I social stanno trasformando lo sport in spettacolo, dove il contenuto, l’interazione e l’engagement sono fondamentali quanto – se non più – del risultato. Anche le squadre che perdono sanno creare contenuti divertenti e coinvolgenti. Lo sport sta diventando sempre più uno show”.

    Una caption per descrivere la tua esperienza a Pallavolo Padova?

    “Sogno realizzato. Amicizie. Un’esperienza che porterò con me per sempre”.

    Un consiglio a chi vuole fare il tuo lavoro nel mondo dello sport?

    “Le competenze servono, certo. Ma nel mondo dello sport serve soprattutto la passione. Se hai il cuore, se ami veramente quello che fai, anche se sei un po’ meno “skillato”, farai meglio di chi è super tecnico ma non ha anima. La passione è il motore di tutto”.

    (fonte: Pallavolo Padova) LEGGI TUTTO

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    Barbolini dopo Italia-Olanda: “Bel test, bel risultato, ma c’è tanto da lavorare”

    Vittoria all’esordio per l’Italia nell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite. Le azzurre del CT Julio Velasco hanno battuto 3-2 l’Olanda (25-14; 30-32; 25-15; 24-26; 15-10) al PalaPanini al termine di una sfida combattuta e intensa. 

    Massimo Barbolini – “È stato un bel test e soprattutto un bel risultato. Quando si vince bisogna sempre guardare il lato positivo. Sicuramente si è visto che c’è tanto da lavorare. Le ragazze sono state brave a rimanere sempre in partita in un match dove abbiamo perso due set ai vantaggi. Brave anche loro. è stata una buona prova complessiva. C’è ancora tanto da fare. Domani rivedremo la partita, i numeri…sicuramente ci sono tante piccole cose da migliorare però dobbiamo guardare anche le cose positive. Le formazioni di questo torneo non sono al completo però è una buonissima occasione per fare qualcosina in più”.

    Linda Nwakalor – “Abbiamo sicuramente tanto da migliorare, soprattutto nel mantenere il nostro livello. Oggi siamo partite molto bene ma abbiamo avuto successivamente un po’ di alti e bassi. Dobbiamo mantenere semplicemente un livello di gioco altro e giocare contro noi poi diventa complicato per tutte le squadre. Personalmente mi sento bene, sto facendo attenzione insieme allo staff e con le mie compagne. Sono contenta di esser tornata a vestire questa maglia. Darò sempre il meglio di me”.

    Eleonora Fersino – “È sempre bellissimo indossare questa maglietta e come dico sempre è un onore, un sogno e anche una grande responsabilità. Abbiamo iniziato con il botto, la partita di oggi è durata davvero tanto, ricca di difese, attacchi e azioni lunghissime ma abbiamo iniziato molto bene. Abbiamo la capacità di non mollare mai perché abbiamo portato la partita al quinto set, però nonostante la stanchezza fisica e anche un po’ mentale siamo riuscite comunque a vincere il match. Siamo state brave nel sistema di muro-difesa, abbiamo avuto alcuni black out ma siamo state brave a reagire. Anche se ci è mancata un po’ di lucidità stiamo lavorando per migliorare e crescere ulteriormente”.

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO

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    Test altalenante ma allenante quello vinto 3-2 dall’Italia sull’Olanda a Modena

    Vittoria all’esordio per l’Italia nell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite. Le azzurre del CT Julio Velasco hanno battuto 3-2 l’Olanda (25-14;30-32; 25-15; 24-26; 15-10) al PalaPanini al termine di una sfida combattuta e intensa. Un test molto probante che premia il duro lavoro svolto negli ultimi giorni a Modena dal gruppo azzurro in cui c’è da segnalare il rientro dal fischio iniziale di Eleonora Fersino, un’ottima notizia per il CT Velasco in vista dell’esordio in VNL in programma a Rio de Janeiro ad inizio giugno. Nella sfida di apertura dell’AIA Aequilibrium Cup Women Elite, invece, la Turchia di Daniele Santarelli ha battuto 3-1 la Germania di Giulio Bregoli conquistando la prima vittoria nel torneo.

    Sabato alle 16:30 torneranno in campo Germania e Olanda mentre alle ore 20:00, in un PalaPanini che si preannuncia festante e gremito, andrà in scena la sfida tra Italia e Turchia. 

    STARTING PLAYERS – Le azzurre iniziano con Cambi-Frosini in diagonale, Omoruyi e Giovannini schiacciatrici, Munarini e Nwakalor al centro e Fersino come libero. Le orange invece partono con Van Aalen in regia, Van De Bosse opposta, Kuipers e Kok schiacciatrici, Ten Brinke e Stuut al centro, Reesink libero. 1° SET – L’avvio è tutto delle azzurre: Frosini ne mette giù 3 e porta le padrone di casa sul 5-2. Le olandesi provano ad aggrapparsi a Kok e Stuut (6-4) ma vengono nuovamente allontanate da un attacco al centro di Munarini, un attacco a tutto braccio di Omoruyi ed un muro perentorio di Nwakalor per l’11-5 Italia che costringe coach Kosowloski a rifugiarsi nel timeout. Il break diventa fuga definitiva quando alle belle giocate di una scatenata Giovannini (spazio anche a Boldini e Malual nel finale di set), si sommano le sbavature offensive di Van Aalen e compagne costrette ad alzare bandiera bianca con il netto parziale di 25-14. 2° SET – Dopo uno scintillante primo set, l’Italia inizia con il piede sbagliato il secondo parziale. Stuut e Van de Bosse iniziano a carburare mentre dall’altra parte della rete arriva qualche errore di troppo che neanche alcune belle giocate offensive di Giovannini e Frosini pareggiano. Sul 7-12 Velasco chiama timeout dal quale Omoruyi e Frosini escono con ritrovata incisività per riportare l’Italia in scia (10-13). Le azzurre producono il massimo sforzo per ricucire il gap: un muro di Nwakalor ed un mani out di classe di Frosini scaldano il PalaPanini mentre Kuipers e Kok continuano a martellare (12-15). Entrano Boldini e Malual e proprio la nuova diagonale confeziona l’attacco del -2 (14-16) su cui Koslowoski ferma il match. La rimonta azzurra però prosegue e nonostante il duo Kuipers – Kok, si concretizza sull’errore di Van Bosse che rimette la sfida in equilibrio (23-23). Una volta ai vantaggi l’Olanda, nonostante qualche errore di troppo al servizio, si dimostra più cinica e precisa delle azzurre che capitolano 30-32 al termine di un set sigillato da un muro perentorio di Stuut su Omoruyi.  

    3° SET – Le azzurre tornano a brillare in avvio di terzo parziale: Munarini e Nwakalor brillano al centro mentre Giovannini martella al servizio e in attacco (11-4). Koslowoski prova a mescolare le carte in tavola mandando in campo Vos ma le azzurre non tolgono il piede dall’acceleratore e con Giovannini ed una super Munarini al centro, volano sul 19-12. L’attacco di Degradi ed un bel mani-out di Frosini danno il la allo strappo decisivo di un’Italia che chiude il terzo set nuovamente in controllo 25-15. 4° SET – L’ago dell’equilibrio pende nuovamente dalla parte delle orange in avvio di quarto set: Van Aalen e compagne tornano a pungere in attacco ed al servizio mentre l’Italia si aggrappa a Giovannini per tenere il passo (6-8). Le ospiti si portano sul 7-12 con la pipe di Kuipers ma le azzurre non si scompongono riuscendo e ricucire lo strappo (10-12) prima di subire un nuovo allungo targato Kok (10-15).  Velasco si gioca la carta Nervini (per Giovannini) e il cambio gli da ragione quando Nwakalor e la stessa Nervini alzano il volume a muro rimettendo l’Italia in scia (18-19). Malual appena in campo mette giù un attacco a tutto braccio seguita dall’altra parte della rete da Van De Bosse (19-21). Dopo un errore in attacco di Malual, le azzurre piazzano un nuovo break e, con Malual a muro e Munarini al servizio, impattano a quota 22. L’intensità sale mentre l’equilibrio si protrae ai vantaggi “rotti” da un muro su Nervini che rimanda il discorso al tiebreak (24-26). 5° SET – Il finale di quarto set non scalfisce le sicurezze di Cambi e compagne che al ritorno in campo iniziano con il piglio giusto: una magia di Cambi sommata ad un muro ed un attacco al centro di Nwakalor proiettano l’Italia sul 4-1. Kok prova ad apporsi allo scatto azzurro ma la scatenata Malual sale di colpi anche a muro portando l’Italia sul 6-2. Ed è proprio a Malual che si aggrappa l’attacco azzurro quando bisogna far fronte al ritorno di fiamma delle ospiti (6-5) respinte da un attacco dell’opposta azzurra a cui fa seguito una giocata attenta sottorete di Munarini (8-5). Il cambio campo non frena l’inerzia di un match chiuso in crescendo da una sempre più positiva Munarini e dal muro a due Nwakalor-Frosini su Vos (11-8). Sull’11-10 Nwakalor stampa un muro poderoso su Vos che fa tremare il PalaPanini e propiziare il seguente e decisivo errore di Van De Bosse. Tocca ancora a Nwakalor dire di no a muro alla rimonta delle olandesi costrette poi alla resa definitiva sull’errore di Vos per il definitivo 15-10.

    ITALIA-OLANDA(25-14;30-32; 25-15; 24-26; 15-10)ITALIA: Cambi 4, Omoruyi 12, Nwakalor 15, Frosini 17, Giovannini 12, Munarini 13, Fersino (L), Boldini, Nardo, Malual, Degradi 1, Nervini 3, N.e.: Gray, Sartori, Moro (L). All. Velasco.OLANDA: Kuipers 8, Ten Brinke 12, van de Vosse 16, Kok 17, Stuut 9, van Aalen 2; Reesink (L); Vos 12, Jasper, Gerritsen, Jelsma. N.e.: Lyklema, Baijens, Jassen. All. Koslowski.Arbitri: Selmi, Cervellati.Durata: 23’, 39’, 22’, 31′, 16’,Note: spettatori presenti 1.500, 15.194 Euro d’incassoItalia: a 6, bs 7, mv 18, et 24.Olanda: a 3, bs 12, mv 9, et 38.

    (fonte: FIPAV) LEGGI TUTTO