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    Jakub Mensik premiato come “Newcomer of the Year” 2024. Michael Russell premiato come Coach dell’Anno

    Jakub Mensik CZE, 01.09.2005

    Jakub Mensik è stato nominato “Newcomer of the Year” agli ATP Awards 2024, riconoscimento che premia la sua straordinaria ascesa nel circuito nell’ultimo anno. Il diciannovenne ceco segue così le orme di campioni come Arthur Fils, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.Il premio, votato dai giocatori stessi, conferma l’impatto che Mensik ha avuto nel suo anno di debutto nel circuito maggiore, promettendo un futuro brillante per il tennis ceco.
    Una Stagione di Successi“Sono super felice e onorato di essere stato nominato Newcomer of the Year,” ha dichiarato Mensik. “Vorrei ringraziare tutti per i voti e i fan in tutto il mondo per il loro supporto e affetto. Significa davvero molto.”Il momento chiave della stagione è arrivato a febbraio a Doha, dove ha raggiunto la sua prima finale ATP. Nel suo primo main draw a livello tour, ha sconfitto in sequenza Andy Murray, Andrey Rublev e Gaël Monfils, prima di arrendersi a Karen Khachanov nell’atto conclusivo. La vittoria su Rublev lo ha reso il più giovane giocatore a battere un top-5 dai tempi di Alcaraz contro Tsitsipas agli US Open 2021.
    I Successi della Seconda Parte di StagioneDopo aver rappresentato la Repubblica Ceca alle Olimpiadi di Parigi e aver raggiunto il terzo turno agli US Open, Mensik ha trovato un altro gear in ottobre:– Quarti di finale al Masters 1000 di Shanghai– Quarti di finale all’ATP 500 di Vienna– Due vittorie contro top-10 (Rublev e Dimitrov)– Best ranking di numero 48 ATPIl giovane ceco concluderà la sua stagione alle Next Gen ATP Finals di Jeddah (18-22 dicembre), dove si confronterà con i migliori under-20 del circuito.
    Michael Russell, invece, è stato eletto Coach dell’Anno agli ATP Awards 2024, un riconoscimento che premia lo straordinario lavoro svolto con Taylor Fritz, che sotto la sua guida ha raggiunto il numero 4 del ranking mondiale.
    I Successi con FritzSotto la guida di Russell, Fritz ha raggiunto traguardi storici nel 2024:– Prima finale Slam agli US Open– Finale alle ATP Finals– Miglior piazzamento di fine anno per un americano dal 2006 (James Blake)– Due titoli ATP 250 (Delray Beach ed Eastbourne)– Record stagionale di 53-23
    Le Parole del Coach“È incredibile. Sono onorato,” ha dichiarato Russell ad ATPTour.com. “Sono umilmente grato di essere stato scelto dai miei colleghi ATP. Significa molto. Lavoriamo tutti duramente dietro le quinte, passiamo molte ore a preparare i giocatori per metterli nella migliore posizione possibile e massimizzare il loro talento.”
    Il Metodo RussellEx numero 60 ATP, Russell lavora con Fritz dal 2021 e si concentra principalmente sugli obiettivi di processo: “Mi focalizzo sul lavoro in palestra, sul renderlo più veloce in campo e sul farlo diventare un giocatore più completo. I risultati parlano da soli.”
    Lo Sguardo al FuturoRussell vede il 2024 come un anno cruciale per Fritz nell’acquisire esperienza nei grandi palcoscenici: “È importante che il giocatore mantenga la fiducia nei momenti importanti. Le esperienze vissute quest’anno gli hanno dato più sicurezza, eliminando i dubbi. Il mio lavoro è assicurarmi che si senta preparato strategicamente, tatticamente e fisicamente per questi match.”La coppia Russell-Fritz si conferma una delle più efficaci del circuito, con ambizioni sempre maggiori per il 2025 e oltre.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Zverev pensa a Becker come super coach, “Ci sentiamo spesso”

    Alexander Zverev (foto Patrick Boren)

    “Wunderteam”, ossia squadra delle meraviglie, possibile anche nel tennis? Il termine tedesco fu coniato negli anni ’30 del secolo scorso per descrivere la fortissima nazionale di calcio austriaca, poi passato ad altri squadroni della Germania in vari sport, non ultimo quello di basket che clamorosamente ha vinto nel 2023 il campionato mondiale maschile di pallacanestro battendo la più quotata Serbia in finale. Nel tennis un ipotetico “team delle meraviglie” potrebbe essere quello che vede Alexander Zverev allenato dal più forte tennista tedesco di sempre, Boris Becker. In un’intervista concessa al media nazionale Tennis Magazin, Sasha non esclude affatto questa ipotesi per il 2025, anzi afferma di “amare” Boris ed essere in stretto contatto con lui, tanto che dopo l’Australian Open potrebbero esserci delle novità in merito. Attualmente il n.2 del mondo è allenato dal padre, e seguito nelle tappe del tour dal fisioterapista francese Hugo Gravil (con un passato da collaboratore per l’ATP Tour). Zverev dopo l’ottimo 2024 è deciso ad alzare l’asticella e puntare a vincere quello Slam che ancora manca nella sua bacheca.
    “Sono una persona molto ambiziosa. Ho vissuto un buon anno nel 2024, ho vinto due Masters 1000 e raggiunto una finale Slam (a Roland Garros, battuto da Alcaraz), ma non mi basta. Voglio di più, vincere degli Slam e fare altri passi avanti“.
    “Sono disposto a lavorare con un nuovo coach da affiancare a mio padre, ma solo alla condizione che sia la persona giusta. Non ho intenzione di prendere come me qualcuno tanto per prenderlo, lo farò solo quando penserò che sia un coach che mi possa dare un vero aiuto. L’ho già fatto in passato, ho provato a lavorare vari coach ma quasi mai è andata bene. L’unico dal quale ho avuto un vero aiuto è stato David Ferrer, ma con lui non è durata perché non aveva intenzione di viaggiare abbastanza e pertanto la collaborazione si è fermata”. In effetti sono diversi i coach che hanno provato a lavorare con Zverev, tra cui per esempio Ivan Lendl, ma le cose non sono andate affatto bene, e due si sono separati con diversi strascichi polemici (Sasha arrivò a dire che il campione di origine ceca gli parlava più di golf che di tennis, mentre Ivan affermò che Zverev a suo dire non è allenabile perché non ascolta…). Altri con i quali non è andata come sperato sono Ferrero (poi vincente con Alcaraz) e Bruguera. Un rapporto non facile quello di Zverev con i coach eccetto il padre. Ma nominando il “totem” del tennis nazionale, Boris Becker, le cose cambiano…
    “Becker? Lo adoro” afferma Zverev, “Ritengo abbia una conoscenza del tennis come pochi, è incredibile come legge il gioco. Il problema in questo momento è che non so quanto sia in grado di viaggiare per il mondo, ma se la questione verrà risolta e sarà chiara, allora potremo anche parlare di una collaborazione. Sono in contatto con lui, ci sentiamo di frequente. Non ci saranno novità per l’Australia, tutto resta come adesso, ma dopo si vedrà”. Parole che sanno di ampia apertura al possibile ingresso di Becker come super-coach, a patto che il tedesco possa viaggiare liberamente. Ricordiamo che Boris ha avuto grossi problemi legali, è stato anche detenuto in carcere a Londra per diversi mesi per colpa di una condanna per reati fiscali, situazione personale che potrebbe essere un ostacolo.
    La coppia Zverev – Becker potrebbe essere molto intrigante, e non solo per i fan tedeschi che avrebbero la possibilità di veder riunito il meglio del tennis nazionale di ieri e di oggi. Zverev è un tennista molto forte e non è più giovanissimo, ma ancora ha ampi margini di miglioramento sia tecnico (seconda di servizio, stabilità del diritto, per dire le due situazioni in cui a volte è difficoltà) che soprattutto di attitudine in partita. Nel 2024 ha fatto letteralmente passi in avanti diventando meno conservativo e più offensivo, con una posizione più vicina alla riga di fondo e schemi meno attendisti, ma spesso quando il momento “scotta” ed i punti si fanno pesanti quell’atteggiamento un po’ passivo/difensivo torna prepotente e lo impoverisce. Becker ha una grandissima personalità, è riuscito a tener testa e farsi ascoltare da un tennista come Djokovic forgiato da un carattere enorme. Il suo carisma oltre che visione di gioco potrebbe dare forse a Zverev quello scatto necessario ad alzare ancora il suo livello competitivo. Come si dice in questi casi, “se son rose…”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner vince l’Atp Awards 2024: è il tennista più amato dai tifosi

    Jannik Sinner vince anche… offseason! Per il secondo anno consecutivo, il numero 1 nella classifica mondiale, è stato votato come il giocatore più amato dai fan agli annuali Atp Awards. La straordinaria stagione che lo ha portato in vetta al ranking (8 tornei tra cui due Slam, tre Masters 1000 e le Atp Finals, oltre alla Davis vinta con l’Italia) lo ha consegnato alla storia. Il suo record stagionale di 73-6 ha un punto in comune con chi lo ha preceduto in questo speciale albo d’oro, vincendo per ben 19 edizioni il premio di ‘tennista più amato dai tifosi’, ovvero Roger Federer: sono gli unici ad aver chiuso una stagione con almeno 20 partite giocate, senza aver mai perso una partita vincendo almeno un set. 

    “Grazie del supporto, questo premio è importante”

    “Voglio solo ringraziare tutti i fan di tutto il mondo per aver votato per me –  ha detto Sinner -. Significa tantissimo per me perché i voti arrivano da tutti voi. Voi siete il motivo per cui amo giocare a tennis. Il supporto è stato fantastico durante tutta la stagione”. LEGGI TUTTO

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    Paolini da record anche sul web: è la terza persona più cercata su Google nel 2024 in Italia

    Jasmine Paolini (foto Patrick Boren)

    Il tennis è sempre più popolare in Italia. Lo si vede dal maggior spazio dedicato a Sinner, Paolini, Berrettini e via dicendo sui media generalisti, telegiornali, riviste non di settore. Ormai di tennis si parla sempre più anche nei luoghi di aggregazione e per questo i giocatori sono assai cercati sul web da coloro che non sono habitué dello sport della racchetta per raccogliere informazioni, o solo per approfondire la conoscenza con questi “nuovi” personaggi.
    Con Sinner onnipresente da mesi, è Jasmine Paolini ad aver fatto il “botto” nel 2024, grazie alla sua straordinaria scalata nel tennis di vertice con grandissimi risultati culminati con le due finali Slam (prima nella storia a Wimbledon), la vittoria dell’Oro Olimpico in doppio con Sara Errani e quindi della Billie Jean King Cup a Malaga lo scorso novembre, a chiudere una stagione eccezionale.
    Molti si sono messi a cercare informazioni sulla lucchese, tanto che Jasmine nel 2024 per i dati forniti da Google (il maggior motore di ricerca al mondo) è stata la terza persona più cercata in assoluto in Italia. Non sportiva, persona in generale. Davanti a lei solo la cantante Angelina Mango e la principessa Kate Middleton.
    Ecco la top10 delle persone più cercate su Google nel 2024 in Italia
    1 – Angelina Mango
    2 – Kate Middleton
    3 – Jasmine Paolini 
    4 – Ghali
    5 – Geolier
    6 – Imane Khelif
    7 – Giovanni Allevi
    8 – Donald Trump
    9 – Mahmood
    10 – Rose Villain

    Dominano i cantanti o artisti (6 su 10), due le sportive, con Paolini dietro solo alla vincitrice del Festival di Sanremo e alla principessa del Galles, quest’anno salita ancor più nella cronaca per la grave malattia che l’ha colpita. Paolini sempre più famosa, oltre che vincente. Bravissima!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Federica Pellegrini: “Sinner? Sono certa della sua onestà” e solleva domande sul tema della responsabilità

    Federica Pellegrini

    Federica Pellegrini si schiera dalla parte di Jannik Sinner nel celeberrimo “caso Clostebol” che mesi tiene banco nel mondo dello sport italiano e non solo. Tuttavia si dice critica sul tema delicato della responsabilità degli sportivi, citando un esempio del suo sport, il nuoto. Parlando a La Stampa in merito a vari temi, dalle polemiche con l’oro olimpico di Parigi 2024 Thomas Ceccon alla difficoltà delle donne nello sport, si è poi soffermata anche su Sinner e la sua vicenda con l’antidoping.
    “Sono convinta che lui (Sinner, ndr) non abbia volontariamente assunto sostanze dopanti, ma non è questo il punto. Finora ci hanno sempre detto che l’atleta è responsabile a prescindere. Adesso sembra che ci siano circostanze in cui può non essere così e la faccenda si fa scivolosa“.
    Questo l’esempio di Pellegrini dal suo sport, un caso accaduto nel nuoto ad un atleta italiano. “Ricordo il caso di Federico Turrini, nuotatore, un amico. Stava dall’altra parte del mondo, ha avuto una grave infezione all’occhio con cura d’urgenza. Hanno usato un collirio al cortisone: positivo, due anni di squalifica anche se la contaminazione era evidente. Due anni! Se la visione cambia ci vogliono regole precise. Il ricorso per Sinner darà indicazioni sulla strada che vogliono prendere“.
    Sulle parole della nuotatrice, riportiamo anche il commento di Massimiliano Ambesi, giornalista specializzato in sport olimpici e invernali, e molto ferrato in normative antidoping. Così ha scritto sui suoi canali social: “Nelle dichiarazioni rilasciate, pur partendo da un assunto corretto, ha poi formulato considerazioni che certificano l’approssimativa conoscenza della normative vigente, mancanza comune a tante figure legate a vario titolo al mondo dello sport. L’esempio del nuotatore Turrini da lei proposto non è attinente al caso in questione ed è peraltro regolamentato in maniera incontrovertibile dal codice vigente”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Berrettini dedica una lettera d’amore al tennis: “L’amore della mia vita”

    Matteo Berrettini scrive una lettera d’amore al tennis pubblicata sul sito ufficiale dell’Atp. “Caro tennis. Ho sentito che eri l’amore della mia vita. Sei stato una sfida e continui ad esserlo ed è per questo che mi piaci così tanto. Sei sempre stato una questione di famiglia, qualcosa che scorreva nel nostro sangue. La prima cosa che hanno fatto i miei è stato darmi una racchetta, quando avevo solo tre anni. E ricordo che non mi piaceva il tennis, così ho smesso. Ho ricominciato a otto anni, perché mio fratello, più piccolo di me, mi ha chiesto di tornare a giocare per divertirsi. Mio fratello voleva sempre essere Djokovic, io sceglievo Federer: giocavamo per ore in casa, con i palloncini, con racchette piccole o grandi, non era importante. volevamo solo divertirci. Non siamo partiti col piede giusto, ma siamo stati bravi a cambiare e ora io mi diverto con te, completamente. Tu sei una parte di me da allora”.

    “Nel 2017 al torneo di Roma, il mio torneo di casa, ho perso malamente con Fognini, mi ha schiantato -ricorda il 28enne romano, fresco vincitore della Coppa Davis-. Mi hai colpito duramente, ma allo stesso tempo ho sentito emozioni forti, che volevo provare ancora: una spinta a migliorare. Il resto è storia. Mi hai insegnato tutto ciò in modo duro, qualche volta. Ma questo è il motivo per cui sono qui. Io penso che ogni cosa negativa, se così possiamo chiamarla, sia quello che mi ha portato qui, a godermi tutto al massimo. Ho vinto qualche titolo, ho raggiunto la finale di uno Slam. Ho giocato le Atp Finals a Londra e a Torino. Mi hai insegnato a essere resiliente, combattivo, a credere nelle persone con cui lavoro. Per me non è solo sport, ma l’occasione per incontrare persone, stringere amicizie che sono quasi famiglia. Ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno cambiato la vita, dentro e fuori dal campo. Dopo tutti questi anni, penso di conoscerti, e sarebbe bello vedere cosa ci aspetta. Con amore, Matteo”.

    Berrettini ospite al Federico Buffa Talks
    Come da tradizione natalizia, arriva l’appuntamento con Federico Buffa. Da venerdì 20 dicembre, il primo episodio della nona puntata di Federico Buffa Talks sarà dedicato alle Storie di Natale, per rivivere i momenti più esaltanti dell’anno che sta per concludersi e avvicinarsi a quelli che ancora si dovranno disputare. Dal 27 dicembre in programma il secondo episodio: Buffa e il direttore di Sky Sport Federico Ferri incontreranno Matteo Berrettini. Un campione ritrovato, dal momento nero dopo la finale di Wimbledon 2021 alla rinascita, a tal punto da guidare l’Italia azzurra del tennis maschile a sollevare da grande protagonista la Coppa Davis 2024 insieme a Jannik Sinner. LEGGI TUTTO

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    Colangelo parla del lavoro con Sonego: “Deve spostare il suo gioco verso la rete. Vogliamo fare bene negl Slam”

    Sonego in campo con Colangelo (foto SuperTennis)

    Fabio Colangelo crede nel futuro del suo assistito Lorenzo Sonego, con un lavoro mirato verso un tennis sempre più aggressivo e proiettato verso la rete, senza grandi stravolgimenti tecnici ma una propensione maggiore ad entrare nel campo. In una bella intervista rilasciata a SuperTennis, il 43enne coach lombardo ha raccontato la base della sua collaborazione con il torinese e soprattutto come intende indirizzare gli allenamenti per far decollare di nuovo il tennis coraggioso di “Sonny”. La preparazione per il 2025 è iniziata in Italia e ora si svolge in Spagna presso la notissima Academy di Rafa Nadal.
    Riportiamo i passaggi più significativi del pensiero di Fabio, iniziando dal percorso di Lorenzo nelle prime settimane. “Siamo stati contattati da loro (la Academy di Nadal, ndr) e visto che ci saranno tanti giocatori presenti, ci è sembrata una buona scelta. Resteremo in Spagna 10 giorni, poi torneremo una settimana a Torino per Natale e già il 26 dicembre partiremo, insieme anche al preparatore Davide Cassinello, per Hong Kong, dove Lorenzo giocherà l’Atp 250. Poi in Nuova Zelanda, ad Auckland, e infine a Melbourne”.

    Ciao Lorenzo Sonego! 👋🏼 Welcome one more year to Rafa Nadal Academy! Good luck in the preseason! VAMOS‼️ pic.twitter.com/bnqTNuzAs5
    — Rafa Nadal Academy by Movistar (@rnadalacademy) December 10, 2024

    Ecco su cosa si concentrerà il lavoro: “Avere a disposizione queste quattro settimane – perché noi abbiamo cominciato a lavorare a fine novembre – è fondamentale. Quando abbiamo cominciato a lavorare insieme ad aprile, ‘Sonny’ mi ha chiesto espressamente di esplorare cose nuove. Avendo avuto sempre la stessa guida per tutta la sua vita da giocatore, voleva cambiare direzione, ma per introdurre queste novità c’era bisogno di tempo. Un tempo che durante l’anno, visto il calendario fitto di tornei, non è mai abbastanza. Poter lavorare con continuità senza l’assillo della partita è un’altra cosa. Su cosa ci concentriamo? Una maggiore predisposizione verso la rete. Lorenzo deve essere più aggressivo. Per il fisico che ha, per come gioca i colpi di inizio gioco, vista anche la sua mano e la sua rapidità, è fondamentale che lui riesca a sviluppare in chiave offensiva il suo tennis. Questo è il tema principale sul quale stiamo lavorando e la cosa è condivisa anche dall’opinione di Umberto Rianna – che è già stato con noi un paio di giorni a Torino – e Vincenzo Santopadre, con il quale da qualche settimana è cominciata una collaborazione”.
    Un lavoro principalmente tattico: “Capire come e quando farlo è fondamentale ed è chiaro che poi l’aspetto tecnico deve aiutare a farlo nel modo più efficace. Non sono mai favorevole, avendolo anche provato sulla mia pelle, a cambiamenti tecnici esagerati su atleti già formati. Lorenzo poi è un professionista evoluto che ha già raggiunto risultati importanti. Non ci si deve inventare nulla”.
    Il rovescio è sempre stato il lato debole di Sonego: “Non è un segreto che quando gli avversari vogliono pressarlo vanno verso il rovescio, quindi stiamo lavorando anche su questo fondamentale per dargli più sicurezza, anche qui facendo delle cose nuove e un po’ diverse rispetto al passato“.
    Ha destato curiosità l’ingresso di Vincenzo Santopadre come collaboratore di Sonego. Così Colangelo spiega la situazione: “La premessa è che Lorenzo ha sempre avuto grande stima di Vincenzo. Già l’anno scorso, quando Santopadre si era lasciato con Berrettini, aveva questa idea di lavorare con lui. Idea che, per vari motivi, non è andata a buon fine. Possibilità che invece si è concretizzata quest’anno e con termini molto chiari. Vincenzo rimane il coach di Luca Van Assche a tempo pieno, con però una disponibilità, quando avremo bisogno, di poterci ritagliare dei momenti per andare a Roma per una collaborazione. Non ci saranno settimane durante i tornei, nemmeno nei momenti condivisi, ma sicuramente ci sentiremo spesso al telefono per una consulenza. E mi piace anche sottolineare la disponibilità del francese nell’accettare questa situazione visto che, di fatto, Lorenzo è un suo rivale. E nelle poche trasferte in cui non riuscirò ad affiancare Lorenzo, con lui ci sarà Davide Galoppini”.
    Il 2024 non è stata un’annata buona per Sonego… “Per lui è stata una stagione complicatissima. Non era iniziata bene e a fine marzo ha preso questa decisione molto difficile. E il trauma di aver interrotto un rapporto di lunga data lo ha certamente un po’ condizionato. Pian piano ha visto sfuggirgli di mano un obiettivo importante come l’Olimpiade, con anche la prospettiva interessante di giocare il doppio con Sinner. Quindi la prima metà della stagione è stata molto negativa. Dall’erba in poi è andata decisamente meglio”.
    Il titolo a Winston-Salem l’unico vero sorriso dell’anno, e il primo successo da coach per Colangelo. Così lo ricorda: “Emozione bellissima, anche perché in quel torneo ho visto Sonny mettere in atto in maniera efficace alcune cose che avevamo provato in allenamento. Ha giocato una settimana molto buona, ma la mia gioia più grande è stata vedere la sua espressione quando ha vinto: lo sguardo di una persona sollevata. Invece mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa in più nella trasferta cinese”.
    Per il coach le migliori doti di Sonego sono: “Intanto la solarità: è sempre propositivo, sorridente, allegro. È un lato fantastico del suo carattere. In campo, è un giocatore molto curioso e che ha la grande qualità di fare con facilità le cose che gli vengono chieste. E non è una cosa così scontata tra giocatori così evoluti”.
    Gli obiettivi di Sonego per il 2025: “Non c’è un numero. Nel momento in cui Lorenzo riuscirà a fare meglio e con continuità le cose che stiamo provando, siamo convinti che la classifica andrà di conseguenza e sia destinata a migliorare. Ha vinto un titolo ATP su ogni superficie, ha battuto il n.1 del mondo (allora era Novak Djokovic, ndr), ha vinto la Coppa Davis e giocato una semifinale a Roma. Quello che gli manca è fare un bel risultato in un torneo del Grande Slam”.
    Colangelo così racconta il suo passaggio da giocatore a coach, grazie all’aver seguito Leonardo Caperchi, all’epoca allenatore di un giovane Fognini: “Era il 2006 ed ero in piena attività come giocatore. Ho condiviso con lui una trasferta sudamericana durata due mesi, e vedendolo lavorare con Fabio Fognini e Gianluca Naso ho capito che mi sarebbe piaciuto moltissimo allenare. Anche lui ha notato questa mia propensione e qualche tempo dopo mi ha chiesto di seguire Naso. La svolta è arrivata quando ho smesso ho fatto il maestro al Quanta Club di Milano per un anno, ed è stata un’esperienza molto formativa. Poi, dopo l’esperienza con Brizzi e Crugnola, nel 2021 ho seguito Federico Gaio. Ultimamente, oltre all’impegno con lo Sporting Club di Torino, facevo molte telecronache. Poi, già dal torneo di Stoccolma nel 2023, ho cominciato a seguire in qualche trasferta Sonego”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner e il ricordo di Schumacher: “La vita può cambiare in un secondo”

    Jannik Sinner nella foto

    In occasione della sua visita al Gran Premio di Formula 1 di Abu Dhabi, Jannik Sinner ha condiviso alcuni ricordi personali legati al motorsport, rivelando un toccante collegamento con Michael Schumacher.Le parole di Sinner rivelano una maturità sorprendente e una profonda consapevolezza della fragilità della vita, anche nei momenti di massimo successo professionale.
    Il numero uno del tennis mondiale, ex campione juniores di sci alpino, ha ricordato con particolare emozione l’incidente di Schumacher a Méribel nel dicembre 2013: “Ho sempre seguito la F1 fin da bambino, anche se non avevo mai assistito a una gara dal vivo. Il primo ricordo è legato a Schumacher. Quando ha avuto l’incidente sugli sci, è stato un duro colpo per me.”
    Riflettendo su quel momento, nonostante fosse solo un ragazzino nel 2013, Sinner ha condiviso una profonda lezione di vita: “Quell’episodio mi ha fatto capire che la vita può cambiare in un secondo. Non bisogna mai dare nulla per scontato, bisogna vivere giorno per giorno, godendone con un obiettivo.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO