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    Masters e WTA 1000 Madrid: I risultati completi con il dettaglio del Turno Decisivo di Qualificazione e 1° Turno md Femminile. Elisabetta Cocciaretto fuori al turno decisivo delle qualificazioni a Madrid. Fuori anche la Stefanini

    Lucrezia Stefanini ITA, 15.05.1998 – Foto Getty Images

    Lucrezia Stefanini, 150ª del ranking WTA, è stata eliminata al turno decisivo del WTA 1000 di Madrid dalla serba Teodora Kostovic (n. 625), 17 anni, entrata in tabellone con una wild card. Kostovic ha vinto in due set con lo stesso punteggio di 6-2, 6-2.
    Continua il momento di difficoltà per Elisabetta Cocciaretto, costretta a dire addio al tabellone principale del WTA1000 di Madrid alla soglia dell’ingresso nel main draw. La marchigiana, numero 87 del ranking mondiale, è stata superata in due set (6-2, 6-2) da Diane Parry, la 20enne francese classe 2002 e 116ª nel mondo, in 1 ora e 35 minuti di gioco.
    Primo set: tanti rimpianti per l’azzurra L’avvio di partita è tutt’altro che semplice per Cocciaretto, che però dimostra subito carattere annullando tre palle break nel game d’esordio. Sulla quarta, tuttavia, Parry strappa il servizio ai vantaggi e prova ad amministrare il vantaggio. Nonostante l’azzurra costruisca una concreta occasione per il contro-break nel quarto gioco, la transalpina è glaciale nel sfruttare le incertezze della nostra portacolori, poco incisiva alla battuta. Sul 5-2, Cocciaretto riesce a cancellare altre quattro palle set, ma alla quinta Parry chiude 6-2, firmando un doppio break meritato.
    Secondo set: il crollo di fiducia Nel secondo parziale l’impressione iniziale è di un possibile riscatto: Cocciaretto annulla due palle break in apertura e poi concede il minimo indispensabile, portandosi avanti 2-0 grazie al break conquistato nel secondo gioco. Ma il lampo dura poco: la tennista italiana si spegne, subendo un pesantissimo parziale di cinque sei a zero che sancisce la sconfitta sulla terra rossa madrilena. Il 6-2 finale fotografa un tracollo di rendimento e fiducia.
    Per Elisabetta Cocciaretto si apre ora un periodo di riflessione e ricarica in vista dei prossimi impegni sulla terra europea. La rincorsa verso maggiore solidità tecnica e mentale prosegue: appuntamento alle prossime settimane per la marchigiana, chiamata a trasformare questo momento di difficoltà in un’occasione di crescita. LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Amburgo e ATP 250 Ginevra: Entry list Md. Ad Amburgo c’è anche Jannik Sinner

    Scritto da Aquila
    Scritto da becu rules
    Scritto da Sinner@RaducanuFinalmente l’occasione buona per fare più di 1-2 partite per Arnaldi, almeno lo spero. Prenderà meno soldi e meno punti ma potrà ritrovare una continuità di gioco che da molto gli mancava.Per Jannik è un torneo di rifinitura, poi se arriva di più, senza eccessivi sforzi fisici, ben venga.

    Per Jannik è una sorta di “assicurazione” di rifinitura agonistica, nel caso improbabile ma possibile – data la lunga assenza dalle competizioni – che a Roma giocasse una, massimo due partite, in caso contrario giustamente si ritirerà dal torneo, per preparare con calma il RG

    Non credo, Sinner anche se arriva in finale a Roma, come preparazione farà comunque Amburgo, vi ricordo che adesso è riposato, sa benissimo che deve giocare il più possibile per tornare al 100%, non credo che a Roma raggiunga subito il 100%, nel suo mirino c’è il Roland Garros
    Ma anche giocare potenzialmente 5 settimane (o 4 e mezzo) consecutive dopo uno stop forzato di 3 mesi non è molto saggio, e ti espone al rischio infortuni o risentimenti muscolari, contando che tra Amburgo e RG non c’è alcuna pausa.Per me dipenderà solo dal numero di match giocati a Roma. Se saranno almeno 3 andrà direttamente a Parigi, molto più importante ambientarsi con calma con campi, palline etc, che giocare qualche match “di corsa” ad Amburgo in condizioni comunque diverse dallo Slam francese LEGGI TUTTO

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    E’ lo sloveno Ziga Sesko il vincitore del 48° Torneo Internazionale Giovanile Città di Firenze

    E’ lo sloveno Ziga Sesko (7) il vincitore del 48° Torneo Internazionale Giovanile Città di Firenze – Foto Piero Camel

    Si chiude il 48° Torneo ITF Under 18 Città di Firenze con l’affermazione nel maschile dello sloveno Ziga Sesko settimo favorito (27.07.2008) che prevale in una bella fiinale sull’italiano, partito dalle qualificazioni e vera sorpresa del torneo, Lorenzo Balducci (30.10.2007) capace di conquistare l’atto finale dopo sei vittorie consecutive.
    La sfida che doveva svolgersi nel pomeriggio di Pasquetta ma a causa della morte del Papa Francesco è stata spostata al giorno successivo ha visto subito prevalere lo sloveno che si allena a Bordighera da Riccardo Piatti con il servizio e il diritto. Il primo set si conclude 61. Poi nel secondo il toscano Balducci (Sporting Club Montecatini) riesce a giocare più lungo e si scioglie portandosi 5-4 e servizio. Il game non termina mai con ben 7 set point annullati da Sesko e solo all’ottavo il termale riesce a conquistare il secondo set 64. Nel terzo riprende il ritmo lo sloveno e conquista la 48° edizione del Torneo Giovanile vincendo 61.e inserendo il suo nome nell’albo d’oro del torneo. Tra l’altro dopo la premiazione il vincitore si è messo a giocare con i raccattapalle del Ct Firenze.
    “Per me è la vittoria più importante questo torneo è davvero ben organizzato – dice il vincitore – sono davvero al settimo cielo. Il mio obiettivo è giocare i tornei junior del Grande Slam”
    “All’inizio ero un pò teso e la stanchezza si è fatta sentire – spiega Balducci – ho lottato anche in questa occasione e vincere il secondo set è stato importante per capire che sono cresciuto. Ora posso confrontarmi con tutti ma devo sempre migliorarmi”
    A premiare l’assessora allo sport del Comune di Firenze Letizia Perini, il presidente del Ct Firenze Carlo Pennisi che hanno consegnato i Trofeo ai vincitori. Il direttore del torneo è stato Giovanni Del Panta e il referee Daniele Morossi
    “Firenze è stata la capitale del tennis giovanile grazie al Ct Firenze – spiega l’assessora Letizia Perini – e a un’organizzazione che ha superato tutte le difficoltà per accogliere tantissimi giocatori e giocatrici da tutto il mondo”
    “Un’edizione che ha dato valore a un’organizzazione davvero importante – dice il presidente del Ct Firenze Pennisi – un grazie alle istituzioni, ai partner, ai soci, alla macchina organizzativa e a tutti i fiorentini che sono intervenuti come tradizione alle finali. Il pubblico è sempre stato un valore aggiunto di questa manifestazione”.
    La finale femminile si era giocata a Pasquetta sul centrale del Circolo del Tennis Firenze 1898 ed ha visto di fronte la numero uno Eva Bennemann e la compagna di doppio e di nazionale Victoria Pohle. La favorita ha preso subito le redini del gioco e si è portata avanti 4-1 per chiudere il primo set sul 6-4. Nel secondo set la partita non ha avuto storia con la Bennemann che scappava subito e chiudeva 61 e conquistava così l’affermazione e il 5° Trofeo “Rhoda De Bellegarde di Saint Lèry”
    “Sono molto contenta di essere riuscita a conquistare questo torneo perchè ha una tradizione incredibile e hanno vinto in passato giocatrici davvero straordinarie – spiega la vincitrice – sono onorata di aver ricevuto il Trofeo “Rhoda De Bellegarde di Saint Lèry” perchè mi hanno spiegato la sua storia e mi ha particolarmente colpito” LEGGI TUTTO

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    Ritirato all’ultimo momento: Carballés fuori dal tabellone principale a Madrid

    Roberto Carballes Baena nella foto

    A poche ore dall’inizio del tabellone principale del Mutua Madrid Open 2025, il torneo di casa subisce una tegola inattesa: Roberto Carballés Baena, uno dei cinque portacolori spagnoli ammessi di diritto, ha infatti dato forfait. Il suo primo incontro, che lo avrebbe visto opposto all’australiano Jordan Thompson, non verrà dunque disputato.
    Il posto dello spagnolo sarà preso da un lucky loser proveniente dalle qualificazioni: tra i giocatori sconfitti nel turno decisivo, sarà estratto a sorte chi avrà la possibilità di approfittare di questa inattesa occasione. L’avversario nel match d’esordio resterà Jordan Thompson, mentre il vincitore di questo incontro accederà alla secondo turno del torneo, dove affronterà Jakub Mensik.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Challenger Aix-en-Provence, Estoril, Mauthausen, Guangzhou, Ostrava e Porto Alegre: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni

    Lorenzo Sonego nella foto – (foto Brigitte Grassotti)

    Torneo
    Categoria
    Superficie
    Tabellone
    Qualificazioni
    Inizio
    Finale

    🇫🇷 Aix‑en‑Provence
    EUR 175
    CL
    28
    16
    Martedì

    🇵🇹 Estoril
    EUR 175
    CL
    28
    16
    Martedì

    🇦🇹 Mauthausen
    EUR 100
    CL
    32
    24
    Lunedì

    🇨🇳 Guangzhou Nansha
    USD 75
    H
    32
    24
    Lunedì

    🇨🇿 Ostrava
    EUR 75
    CL
    32
    24
    Lunedì

    🇧🇷 Porto Alegre
    USD 50
    CL
    32
    24
    Lunedì LEGGI TUTTO

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    Alexandra Eala: “Nelle Filippine sono diventata molto famosa, devo mantenere equilibrio. Nadal mi ha consigliato di circondarmi di persone competenti”

    Eala in un servizio per Vogue Filippine

    Una delle novità più interessanti di questo 2025 ricco di sorprese e giovani in ascesa è certamente Alexandra Eala, 19enne filippina esplosa al WTA di Miami, dove ha raggiunto la semifinale estromettendo nel torneo Iga Swiatek. A 19 anni Eala è già n.72 WTA, forte di una formazione di alto livello ottenuta presso la Rafa Nadal Academy a Maiorca, struttura sempre più fucina di futuri campioni. Con il torneo 1000 di Madrid al via, Eala è stata intervistata dal quotidiano locale AS, rilasciando un’intervista interessante della quale riportiamo i passaggi più significativi. La giovane tennista è molto fiduciosa delle sue possibilità, segue alla lettera i consigli del suo mentore Rafa e pensa di poter raggiungere grandi risultati, mantenendo i piedi per terra.

    “Sono davvero fortunata a far parte di questa famiglia (Rafa Nadal Academy, ndr)). L’intera infrastruttura e le attrezzature sono meravigliose e gli istruttori sono molto esperti e competenti. Nadal? Certo, l’ho incontrato molte volte perché è molto presente. Saluta tutti, usa gli stessi servizi di tutti gli altri… È incredibile avere così vicino una persona fantastica come lui. Consigli? Lì dà a tutti, non solo a me. Ci dice che è molto importante circondarsi delle persone giuste, competenti, e penso che sia un ottimo consiglio. Questo è ciò che cerco di fare”.
    “Quale è il mio limite? Penso che sarebbe sbagliato metterselo. Sto testando fin dove posso arrivare. Per me tutto è un’esperienza nuova. Miami è stata incredibile e spero di esibirmi così altre volte durante l’anno. A Madrid potrei incrociare di nuovo Iga, ne sarei felice”.
    Le Filippine non hanno una grandissima tradizione sportiva in generale, e ancor meno nel tennis. La sua ascesa l’ha resa molto popolare nel suo paese. “Sono molta grata per l’attenzione che il tennis sta ricevendo, è ciò di cui c’era bisogno nelle Filippine rispetto ad altri paesi. Spero di poter ispirare il cambiamento e la crescita in tal senso. Se mi sento una superstar? Noto che ricevo molta attenzione e affetto, è vero, ma c’è un equilibrio da mantenere. Bisogna restare con i piedi per terra ed essere grati a coloro che ti considerano una star. Senza di loro credo che sarei solo me stessa, senza la parte famosa, ma è così che mi sento. Come affronto la nuova notorietà? Viaggiare molto mi fa bene. Non ho ancora avuto il tempo di tornare in patria dopo tutto quello che è successo ultimamente. Anche se mi piace molto andarci e trascorrere del tempo con la mia famiglia, ritengo che a questo punto della mia carriera sia positivo potermi concentrare sul miglioramento del mio livello e sul suo mantenimento”.
    Sua madre era una nuotatrice. Lo sport professionistico nel suo destino? “Uff, bella domanda… Non lo so. In un certo senso, la penso così. Amo il tennis ed è nei miei geni, quindi immagino che tutto questo da qualche parte fosse già scritto”.
    Le Filippine sono la patria di grandi pugili, Manny Pacquiao o Nonito Donaire. Molti trovano affinità tra boxe e tennis, nonostante nel nostro sport non ci sia alcun contatto. Per Eala si può trasferire al tennis molte cose della mentalità del pugilato. “Dico sempre che è uno sport molto difficile. Finisci fisicamente distrutto e tuttavia devi comunque restare veloce e vigile… Ammiro molto i nostri pugili, che vincono anche numerose medaglie olimpiche e sono fonte di ispirazione per tutti noi. La resistenza accumuna tennis e boxe”.
    Eala è appassionata di musica e avendo passato molto temo alla Academy di Nadal, predilige quella spagnola: “Musica latina in generale. Il nuovo album di Bad Bunny è fantastico. Mi piacciono molto anche Aitana e Rosalía. Adoro Rosalía! È davvero divertente. Guardo sempre le tue interviste e mi piacciono molto” conclude la filippina.
    Tennis aggressivo, una discreta completezza tecnica e un atteggiamento molto positivo sono i punti di forza di questa giovane che sembra aver ottime doti per crescere ancora e diventare una tennista di alto livello. La terra battuta la conosce molto bene, vista la sua formazione da Rafa. Vedremo che risultati otterrà tra Madrid, Roma e Parigi. Sarà certamente una delle osservate speciali da parte degli appassionati.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Atp Madrid, tutto quello che c’è da sapere sul Masters 1000

    Introduzione
    Alla Caja Magica si alza il sipario sul Masters 1000 di Madrid, il quarto torneo 1000 della stagione. Si riparte dal titolo vinto lo scorso anno da Rublev, ma la lista dei candidati alla vittoria finale è lunga. Zverev e Alcaraz cercano il tris nella capitale spagnola, Djokovic continua la caccia al 100° titolo. L’Italia, con otto uomini in tabellone, punta su Musetti e Berrettini. Lotta aperta anche al femminile con Jasmine Paolini che riparte dalla semifinale di Stoccarda. Il torneo è in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW fino al 4 maggio
    RISULTATI LIVE LEGGI TUTTO

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    Cilic: “È necessario essere umili per tornare al top, ma ancora mi diverto in campo. Nei miei migliori anni c’erano così tanti campioni che vincere un M1000 era quasi impossibile”

    Marin Cilic

    Marin Cilic sta lentamente cercando di risalire la china dopo gravi problemi al ginocchio che l’hanno costretto a due operazioni e 20 mesi di stop. A 36 anni, con uno Slam in tasca (US Open 2014) e un best ranking di n.3 (gennaio 2018), molti si chiedono dove il croato riesca a trovare la motivazione per battagliare nel duro tour Challenger invece di pensare ad una pensione dorata. La risposta l’ha fornita Marin in una bella intervista rilasciata al collega Fernando Murciego di puntodebreak: si diverte ancora tantissimo a giocare a tennis. Quella sensazione che si prova stando in campo a competere è un’iniezione di energia e spinta vitale che non trova altrove e lo porta a spingere al massimo per tornare stabilmente nei grandi tornei e provare ancora a togliersi qualche soddisfazione. Cilic considera la vittoria su Federer a US Open il suo capolavoro e tra Alcaraz e Sinner sceglie lo spagnolo, per la sua grande creatività in partita. Afferma anche che il livello di gioco toccato nei suoi anni migliori era superiore a quello attuale per la quantità formidabile di campioni, tutti al loro picco. Ecco i passaggi più significativi dell’intervista di Cilic.

    “Perché gioco i Challenger? Mi diverto e ho un obiettivo a lungo termine. Al momento la mia classifica è quella che è: sono sotto i primi 100 dopo essere stato fuori per quasi 20 mesi a causa di un doppio intervento chirurgico al ginocchio” racconta Cilic. “Non è facile ma questo è il tennis, uno sport estremamente complicato in cui puoi perdere l’intera classifica in un solo anno. È qui che arriva il momento di cominciare a ricostruire partendo da zero, giocando nel circuito Challenger. Bisogna essere umili per tornare al top, accettare questa transizione all’interno del tour, anche se oggi più che mai si percepisce il rispetto che tutti i giocatori hanno per ogni livello. Sono entusiasta di migliorare ogni giorno. Sono felice in campo, quindi vedremo cosa mi riserva il futuro”.
    L’esempio di Wawrinka, ancora a battagliare ogni settimana a 40 anni compiuti, ispira il croato? Pensa di seguire le orme di Stan? “Perché no? Non si sa mai cosa la vita ha in serbo per noi, soprattutto dopo aver visto come sono finite le carriere di Rafa, Roger e Andy. Puoi stare bene, ma un piccolo dettaglio può far finire tutto. È impossibile sapere quando arriverà la fine, quindi cercherò di continuare a divertirmi e di sfruttare ogni opportunità. Fortunatamente, sono circondato da una squadra fantastica e anche dalla mia famiglia, che viaggia con me ogni volta che può. Mi diverto anche in questi tornei più piccoli, ma ogni settimana c’è una nuova battaglia, tutti inseguono lo stesso successo, soprattutto i più giovani che sembrano più affamati di prima”.
    Oltre alla gestione del fisico, per un campione come lui non deve essere facile accettare questa nuova realtà e motivarsi mentalmente… “Mentalmente vedo le cose in modo molto positivo. Continuo ad amare il tennis, così come la mia famiglia e la mia vita privata. Quindi direi che la parte più difficile è mantenersi in salute, anche se un pizzico di fortuna è sempre necessario per riuscire a portare a termine ogni allenamento. Dopodiché bisogna mangiare bene, riposare quanto basta, ecc”.
    Tornare in top10? Marin pensa e poi afferma: “Posso immaginarlo e non come impossibile. Prima di tutto mi piace pensare a quanta strada ho fatto nella mia carriera e a tutto ciò che ho realizzato. Ho sempre avuto una grande stima di me stesso come tennista. Sono un giocatore che, se raggiungesse il massimo livello, credo possa ancora competere con i migliori. Anche questa stagione, dopo le esperienze vissute a Doha e Dubai, dove ho giocato grandi partite e battuto grandi avversari, sono tornato con molta fiducia nelle mie capacità. Cerco di fissare buoni obiettivi, di mantenere la motivazione per continuare a lavorare, per continuare a progredire. Il tempo dirà fin dove potrò arrivare, ma prima devo recuperare un po’ di posizioni in classifica”.
    Uno Slam vinto, n.3 del mondo, finale a Wimbledon e Australian Open, semifinale a Parigi… eppure quando si parla dei migliori della sua era pochi inseriscono Cilic nel club dei top. Una mancanza di considerazione che il croato avverte e considera ingiusta? Onesta e interessante la sua risposta: “Sì e no… Nel corso della mia carriera ho sempre accettato i miei alti e bassi, ho accettato che non sarei sempre stato al top, questo è stato uno dei grandi ostacoli che mi ha impedito di rimanere a lungo vicino alla top 5 mondiale. Certo, ho avuto momenti incredibili in certi tornei, ma se si guarda alle prestazioni di una stagione intera, ho sempre sofferto di troppi alti e bassi, momenti favolosi ma anche brutti periodi. Penso di aver mostrato il mio massimo livello con buona costanza tra il 2016 e il 2018 ed è questo che mi ha spinto a essere nella top 10. Per quanto riguarda il riconoscimento da parte della gente… lo sento, anche se non è qualcosa di enorme. Non mi lamento, mi piace, so di aver giocato con alcuni dei migliori tennisti di tutti i tempi e di aver detto la mia“.
    Per Cilic i migliori dei suoi tempi avevano più varietà di gioco rispetto ai quelli attuali: “Oggi i migliori sono diversi, sia mentalmente che tennisticamente, rispetto a quelli che comandavano nei miei anni migliori. I giocatori di oggi hanno uno stile più simile, forse trovavi più varietà nei tennisti di 15 anni fa. Gasquet, Monfils, Tsonga, Roddick, Roger, Rafa, Andy, Novak, Del Potro, Nalbandian, Berdych, Ferrer… solo questa lista è una combinazione molto varia, così come un gruppo di giocatori che hanno raggiunto un livello di costanza incredibile. Come livello complessivo? Non è un tema facile da affrontare, ma penso che nei miei migliori anni giocavo contro gente come Roger, Rafa, Novak, Andy, Stan, Del Potro… tutti questi hanno giocato il loro miglior tennis nello stesso momento, è qualcosa di unico. Era praticamente impossibile vincere un Masters 1000 per giocatori del calibro di Davydenko, Berdych o Ferrer, atleti formidabili che avrebbero vinto una moltitudine di tornei in questa categoria. Adesso abbiamo Alcaraz e Sinner, che sono ancora molto giovani, ma stanno progredendo bene. Sono loro a guidare il cammino, è una nuova generazione, quindi vedremo. Solo il futuro ci dirà se saranno una generazione migliore oppure no”.
    Altra considerazione generazionale di Cilic: “Arrivare oggi in top10 è più facile. Al momento non vediamo molta costanza tra i giocatori migliori; vincono e perdono quasi contemporaneamente, anche se è vero che la maggior parte di loro è ancora molto giovane e cerca di portare il proprio gioco al livello più alto. Continuo a pensare che sia incredibilmente difficile vincere uno Slam”.
    “Il mio miglior match in carriera? Contro Federer a US Open e ovviamente quello resta il mio torneo del cuore. Il più grande rivale? Djokovic. ATP o PTPA? Credo siano necessarie entrambe. Cosa cambierei nel tennis? Nei grandi match sarebbe bello che nel campo ci fossero solo le righe del singolare. Sinner o Alcaraz? Alcaraz perché mi piace molto il suo stile, creativo, atletico, con una creatività impressionante”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO