More stories

  • in

    Siniakova attacca gli US Open: “Quando due numeri uno restano fuori, non c’è altro da dire”

    Katerina Siniakova nella foto

    La polemica è servita. Da quando lo US Open ha annunciato, mesi fa, la creazione di un nuovo torneo di doppio misto pensato più come evento di intrattenimento che come autentica competizione sportiva, le critiche non si sono fatte attendere. Il nuovo formato, ideato dagli organizzatori del Major newyorkese per aumentare l’appeal mediatico, sta però penalizzando proprio chi ha fatto del doppio una specialità e una carriera.
    Tra i più delusi c’è Katerina Siniakova, attuale numero uno del mondo, che ha addirittura dovuto fare richiesta di wild card per poter partecipare all’evento. Un fatto che fa discutere, visto che molti specialisti del doppio sono rimasti fuori dalla lista dei partecipanti, a vantaggio di nomi più famosi e di “coppie spettacolo”.

    Katerina Siniakova, who’s applied for a wildcard to get into the US Open mixed doubles event, had this to say:
    “When two world number ones in doubles don’t get into the tournament, there’s probably nothing more to say about it.” pic.twitter.com/prRSPJLBoG
    — The Tennis Letter (@TheTennisLetter) July 22, 2025

    Le parole di Siniakova sono emblematiche:“Quando due numeri uno del mondo in doppio non entrano nel torneo, probabilmente non c’è altro da aggiungere.”Un commento amaro, che evidenzia il malcontento crescente tra i professionisti del doppio, costretti a guardare da fuori una competizione che dovrebbe essere la vetrina per eccellenza della loro disciplina.
    Non sono pochi, infatti, a ritenere che questa scelta del US Open rischi di svilire il valore tecnico del doppio misto, privilegiando logiche di marketing e spettacolo a scapito del merito sportivo. La sensazione è che la polemica sia solo all’inizio, e che il caso Siniakova possa diventare il simbolo di una frattura tra tennisti e organizzatori difficile da sanare.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Musetti si ferma subito a Washington: Norrie lo elimina al debutto

    Cameron Norrie nella foto

    Sconfitta amara per Lorenzo Musetti al secondo turno dell’ATP 500 di Washington. L’azzurro, dopo il bye dell’esordio, cede a Cameron Norrie dopo oltre due ore di battaglia con il punteggio di 3-6, 6-2, 6-3, lasciando il torneo già all’esordio. Musetti parte forte, mettendo a segno cinque ace tra primo set e inizio secondo, ma poi si spegne alla distanza, tradito soprattutto dal servizio: solo il 53% di prime in campo e un preoccupante 44% di punti vinti sulla seconda sono i numeri che pesano come un macigno sulla sua prestazione. Enorme il rammarico per le cinque palle break non sfruttate sul 2-2 del set decisivo, mentre Norrie, nonostante otto doppi falli, paga solo due turni di battuta e trova la solidità nei momenti chiave. L’uscita di scena costa cara a Musetti anche in ottica ranking: perde i punti della finale di Umago 2024 e scivolerà almeno al numero 9 del mondo, prima di prepararsi al Masters 1000 di Toronto, dove sarà testa di serie n.4.
    Una frazione praticamente perfetta per il toscano, che mostra grande solidità al servizio e sfrutta subito le indecisioni dell’avversario.Il break decisivo arriva già nel secondo gioco, con Norrie che commette troppi errori di rovescio e regala l’opportunità all’azzurro di scappare nel punteggio. Musetti non si fa pregare: tiene il servizio a zero più volte, piazza ben quattro ace e mette in mostra una seconda palla sempre efficace, che spesso sorprende il britannico. Nei momenti chiave, il n.7 del mondo è impeccabile: servizio, dritto e volée fanno la differenza, mentre Norrie fatica sia in risposta che negli scambi più lunghi.Musetti dimostra grande freddezza anche quando Norrie prova a scuotersi con qualche urlo dopo gli errori dell’italiano: l’azzurro non si scompone e continua a comandare il gioco, chiudendo il finale di set con l’ennesimo ace. L’ultimo game, tenuto a zero, fotografa al meglio la supremazia di Musetti nella prima frazione.
    L’inizio del set vede Musetti subito impegnato in un game maratona, dove spreca due palle break e lascia scappare Norrie che, complice anche qualche errore di troppo dell’azzurro, trova subito il break e si porta avanti 2-0. Musetti prova a reagire, regalando anche un punto da applausi su una palla corta di Norrie nel secondo game, ma la solidità del britannico al servizio e la ritrovata fiducia nei colpi gli permettono di allungare ancora.Il passaggio a vuoto del toscano si prolunga: Musetti si smarrisce tra smorzate sbagliate e doppi falli, mentre Norrie, a braccia larghe e urli liberatori sugli errori dell’azzurro, fa valere tutta la sua esperienza. Si arriva rapidamente al 5-0, con Norrie che concede pochissimo e Musetti che sembra improvvisamente fuori dal match. Solo sul 5-1 l’azzurro interrompe l’emorragia, conquistando un break.Nel gioco successivo Musetti tenta una timida rimonta, ma la tensione lo tradisce, incappando in un doppio fallo sul terzo set point complessivo che consegna a Norrie il secondo set per 6 a 2.
    L’inizio del terzo set sembra promettente per Musetti, che ritrova la prima di servizio e infila un game a 30 per pareggiare i conti sull’1-1. Tuttavia, Norrie non concede più nulla nei suoi turni di battuta e mette pressione costante all’azzurro, che fatica a tenere il passo nei momenti chiave. I doppi falli (sei nel solo terzo set), la fatica e qualche esitazione nelle fasi cruciali cominciano a pesare sulle spalle di Musetti, che dopo un buon avvio si ritrova costretto a inseguire.Il game centrale del set, quello che di fatto decide la partita, arriva sul 2-2 pari: Musetti si procura ben cinque palle break ma non riesce a concretizzarle, complici anche un paio di errori gratuiti e la solida difesa di Norrie, che si salva e scappa nel punteggio. Da lì in poi il britannico non si volta più indietro: firma il break decisivo e, spinto da una prima sempre più incisiva e da un dritto lungolinea che fa male, vola verso la vittoria.Musetti prova a restare aggrappato, tiene il servizio sul 3-5, ma ormai la partita è nelle mani di Norrie. Nell’ultimo game, dopo un’ultima fiammata dell’azzurro che annulla un primo match point con un rovescio in cross, il britannico chiude i conti grazie ad un ottimo servizio.Termina così, dopo oltre due ore di battaglia, l’avventura di Musetti a Washington: resta il rammarico per le tante occasioni sprecate nel terzo set e la consapevolezza che la strada per fare la differenza sul cemento richiederà ancora lavoro e fiducia. Per Norrie, invece, una rimonta di carattere e un passaggio di turno conquistato con esperienza e solidità nei momenti decisivi.
    ATP Washington Cameron Norrie366 Lorenzo Musetti [2]623 Vincitore: Norrie ServizioSvolgimentoSet 3C. Norrie 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-3 → 6-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-305-2 → 5-3C. Norrie 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-304-2 → 5-2L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A3-2 → 4-2C. Norrie 0-15 df 0-30 df 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 3-2L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2C. Norrie 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-1 → 2-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-0 → 1-1C. Norrie 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2L. Musetti 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-40 df5-2 → 6-2C. Norrie 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A df5-1 → 5-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-155-0 → 5-1C. Norrie 15-0 30-0 40-04-0 → 5-0L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-0 → 4-0C. Norrie 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-152-0 → 3-0L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 df1-0 → 2-0C. Norrie 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-5 → 3-6C. Norrie 15-0 15-15 30-15 40-152-5 → 3-5L. Musetti 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5C. Norrie 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-4 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-3 → 1-4C. Norrie 15-0 30-0 40-0 ace0-3 → 1-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 ace ace0-2 → 0-3C. Norrie 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A0-1 → 0-2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Norrie 🇬🇧
    Musetti 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    265
    247

    Ace
    4
    5

    Doppi falli
    8
    4

    Prima di servizio
    55/91 (60%)
    39/73 (53%)

    Punti vinti sulla prima
    41/55 (75%)
    31/39 (79%)

    Punti vinti sulla seconda
    17/36 (47%)
    15/34 (44%)

    Palle break salvate
    9/11 (82%)
    3/7 (43%)

    Giochi di servizio giocati
    13
    13

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    206km/h (128 mph)
    214km/h (132 mph)

    Velocità media prima
    184km/h (114 mph)
    193km/h (119 mph)

    Velocità media seconda
    141km/h (87 mph)
    150km/h (93 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    164
    112

    Punti vinti su prima di servizio
    8/39 (21%)
    14/55 (25%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    19/34 (56%)
    19/36 (53%)

    Palle break convertite
    4/7 (57%)
    2/11 (18%)

    Giochi di risposta giocati
    13
    13

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    16/18 (89%)
    9/13 (69%)

    Vincenti
    24
    23

    Errori non forzati
    39
    30

    Punti vinti al servizio
    58/91 (64%)
    46/73 (63%)

    Punti vinti in risposta
    27/73 (37%)
    33/91 (36%)

    Totale punti vinti
    85/164 (52%)
    79/164 (48%)

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Atp Washington, Musetti fuori all’esordio: Norrie vince in tre set

    È già finito il torneo di Washington per Lorenzo Musetti. Il tennista carrarino, n. 2 del seeding sul cemento americano, ha perso all’esordio contro il britannico Cameron Norrie: 3-6, 6-2, 6-3 il punteggio finale in poco più di 2 ore di gioco. Una sconfitta a sorpresa per Musetti – alla prima uscita dopo Wimbledon – partito con un buon tennis, ma poi calato nettamente alla distanza sul piano fisico. Diverse sbavature e poco supporto per il servizio per il tennista carrarino che ha fatto i conti con un avversario uscito fuori alla lunga, che ha confermato il buon momento di forma.

    Il racconto del match

    Eppure la partita era iniziata bene per Musetti, avanti di un break già in apertura. Un vantaggio prezioso, conservato fino in fondo da Lorenzo, efficace al servizio (15 su 17 con la prima in campo) e mai in difficoltà contro un Norrie particolarmente falloso. Nel secondo set, però, cambia l’inerzia della partita. Musetti non sfrutta due palle break in avvio di parziale, poi perde cinque giochi consecutivi. Sotto 0-5, il carrarino (che nel set ha messo in campo solo il 35% di prime, commettendo 12 gratuiti) recupera un break di svantaggio, ma poi cede il parziale 6-2. Il terzo set si gioca punto a punto e la svolta arriva tra il quinto e il sesto game. Prima Musetti non sfrutta cinque palle break (di cui tre consecutive, da 0-40), poi cede il servizio alla quarta palla break. Un punto di non ritorno per il tennista azzurro che non riesce a entrare più in partita e subisce la prima sconfitta in carriera contro Norrie che agli ottavi affronterà Brandon Nakashima. La sconfitta all’esordio a Washington peserà sul ranking di Musetti. L’azzurro perderà in settimana 155 punti nella classifica mondiale, scivolando attualmente al nono posto nel ranking live.  LEGGI TUTTO

  • in

    Da Palermo: Exploit di Silvia Ambrosio contro la testa di serie n. 7 Romero Gormaz: “Felice per il mio livello di gioco”. Primo turno amaro per Tyra Grant e Giorgia Pedone

    Silvia Ambrosio ITA, 24-01-1997

    Ti aspetti Grant e Pedone e, invece, la protagonista azzurra del primo turno del tabellone principale del 36^ Palermo Ladies Open è Silvia Ambrosio, 28 anni, 275 della classifica mondiale (con un best ranking da 242). La tennista italiana (nata in Germania) aveva sulla carta il match più insidioso contro la spagnola Leyre Romero Gormaz, n. 128 al mondo e testa di serie n. 7 del torneo. La 23enne iberica, che la scorsa settimana ha conquistato i quarti al WTA 250 di Amburgo e al Roland Garros aveva superato le qualificazioni prima di essere eliminata al secondo turno, è stata sempre in difficoltà contro la Ambrosio che ha vinto 6-4 6-2, onorando la Wild Card e guadagnandosi il secondo turno contro Tamara Zidansek che ha avuto la meglio in 2 set sulla promettentissima Tyra Grant. “È stata una partita molto impegnativa – ha sottolineato Silvia Ambrosio – al netto del punteggio, anche nel secondo set ci sono stati alcuni games combattuti. Sono molto contenta per aver mantenuto un livello di gioco alto. Adesso mi godo la vittoria, mi sento pronta per affrontare la Zidansek”.
    Le potenzialità sono enormi e una partita contro una veterana del circuito come la slovena non può che arricchire l’esiguo bagaglio di esperienza della Grant, 17 anni e 4 mesi ed un futuro roseo in prospettiva. A Palermo ha ricevuto affetto e sostegno da parte degli appassionati che l’hanno spinta in ogni fase della partita con la finalista del Roland Garros 2021. Sotto lo sguardo attento di Renzo Furlan e Tathiana Garbin, Grant ha subito ottenuto il break portandosi sul 3-1, ma poi ha commesso troppi errori contro una Zidansek che ha fatto viaggiare meglio la palla. Dopo aver ceduto il primo set 6-4, la Grant si è arresa al tiebreak del secondo, chiudendo in 2 ore e 5 minuti la sua prima esperienza al Country. E prima esperienza nel “suo” Country nel tabellone principale anche per Giorgia Pedone che contro una giocatrice solida come Oksana Selekhmeteva ha faticato a trovare soluzioni vincenti. Il pregio della ventenne tennista palermitana è stato di non demordere e lottare sempre su ogni palla contro la finalista del recente WTA 125 di Roma che ha avuto la meglio per 6-1 6-4 in un’ora e 19 minuti di gioco.
    Pedone tornerà in campo domani sera in coppia con Anastasia Abbagnato contro le teste di serie n. 1 del doppio – le giapponesi Kobori-Shimizu – nel match di chiusura sul centrale. La Selekhmeteva, che si candida ad un ruolo da protagonista a Palermo, inaugurerà, invece, domani il programma sul centrale del secondo turno del singolare contro la testa di serie n. 3, la britannica Francesca Jones. A seguire giocheranno la testa di serie n. 4, Darja Semenistaja (che oggi ha battuto in 3 set la tedesca Jule Niemeier) contro l’olandese Anouk Koevermans.
    Risultati[WC] T. C. Grant (ITA) vs [SE] T. Zidansek (SLO) 4-6 6-7O. Selekhmeteva vs [WC] G. Pedone (ITA) 6-1 6-4[1] M. Sherif (EGY) vs [LL] A. Fita Boluda (ESP) IN CORSOJ. Niemeier (GER) vs [4] D. Semenistaja (LAT) 6-4 2-6 3-6[7] L. Romero Gormaz (ESP) vs [WC] S. Ambrosio (ITA) 4-6 2-6H. Vandewinkel (BEL) vs [WC] D. Spiteri (ITA) IN CORSO[5] S. Waltert (SUI) vs M. Bulgaru (ROU) 4-6 0-6P. Udvardy (HUN) vs [8] V. Erjavec (SLO) 6-1 6-1T. Wuerth (CRO) vs [9] J. Grabher (AUT) 2-6 4-6
    Schedule – Wednesday, Jul 23
    CENTER COURT starts at 05:30 PM[3] F. Jones (GBR) vs O. SelekhmetevaNB 7:30 PM A. Koevermans (NED) vs [4] D. Semenistaja (LAT)[1] M. Kobori (JPN) / A. Shimizu (JPN) vs A. Abbagnato (ITA) / G. Pedone (ITA)
    COURT 6 starts at 05:30 PM[Q] C. Martinez Cirez (ESP) vs [9] J. Grabher (AUT)M. Tona (ITA) / N. Zeballos (BOL) vs [2] I. Cho (TPE) / Y. Cho (TPE)M. Bulgaru (ROU) vs [Q] K. Quevedo (ESP)
    COURT 2 starts at 05:30 PMK. Von Deichmann (LIE) vs T. ProzorovaV. Erjavec (SLO) / K. Novak (SLO) vs [3] E. Cascino (FRA) / S. Feng (CHN)
    COURT 9 starts at 05:30 PMR. Jamrichova (SVK) / T. Wuerth (CRO) vs M. Kolb (UKR) / N. Kolb (UKR)[4] I. Ibbou (ALG) / N. Karamoko (SUI) vs R. Bhosale (IND) / P. Plipuech (THA) LEGGI TUTTO

  • in

    Griekspoor realista: “Meglio un ATP 250 che inseguire i sogni impossibili nei Major dominati da Sinner e Alcaraz”

    Tallon Griekspoor NED, 1996.07.02 – Foto Getty Images

    Siamo passati dall’era dei Fab 3 — Federer, Nadal, Djokovic — che hanno monopolizzato quasi il 90% dei titoli Slam, a una nuova epoca che sembra già destinata a un dualismo altrettanto schiacciante: quello tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Una realtà difficile da ignorare, soprattutto per gli altri protagonisti del circuito. Tallon Griekspoor, intervistato da “The Changeover Podcast”, non ha avuto problemi ad ammetterlo con disarmante sincerità.
    “Preferisco vincere un ATP 250 la settimana prima, piuttosto che passare giorni a preparare un Major con la speranza di un miracolo”, ha dichiarato il tennista olandese. “Alla fine della mia carriera, quello che conterà davvero saranno i titoli vinti e la posizione nel ranking, non il fatto di aver perso al primo turno di Wimbledon contro Brooksby”.
    Il messaggio di Griekspoor è chiaro: nel tennis attuale, inseguire imprese impossibili contro i due dominatori della scena mondiale rischia di essere una battaglia persa in partenza. Meglio allora capitalizzare le proprie occasioni nei tornei “minori”, dove c’è davvero margine per lasciare il segno e scrivere la propria storia personale. E voi, siete d’accordo con questa visione realista senza sogni?
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Wawrinka, leggenda senza tempo: vince a 40 anni a Umago e sogna nuovi record

    Stan Wawrinka nella foto – Foto Getty Images

    Stan Wawrinka continua a scrivere pagine di tennis con una passione che sembra non conoscere limiti. Il campione svizzero, a 40 anni e tre mesi, ha conquistato una vittoria nel torneo ATP di Umago, diventando così il quarto tennista più anziano dal 1990 capace di vincere un match nel circuito maggiore.Solo tre colossi lo precedono in questa speciale classifica: Feliciano López (41 anni e 9 mesi), Ivo Karlovic (42 anni e 4 mesi) e l’intramontabile Jimmy Connors (42 anni e 9 mesi). Wawrinka, che ha già regalato pagine indimenticabili agli appassionati con tre titoli Slam e un gioco potente quanto elegante, si conferma un esempio di longevità, pronto a inseguire ancora nuovi record.
    La domanda ora è spontanea: riuscirà davvero Stan ad avvicinarsi e magari superare il traguardo di Connors, diventando il più anziano vincitore di sempre in un torneo ATP? Con la sua determinazione e l’amore incondizionato per il tennis, il sogno non sembra così impossibile. Una cosa è certa: Wawrinka, oggi come ieri, è un simbolo di questo sport.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Fritz alza la voce: “Il calendario ATP è troppo lungo, nessuno ascolta i giocatori”

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    C’è qualcosa che non funziona nel mondo del tennis e, a dirlo senza mezzi termini, è uno dei protagonisti del circuito: Taylor Fritz. Il numero 4 del ranking ATP, reduce da una brillante semifinale a Wimbledon e pronto ad affrontare il torneo ATP 500 di Washington da principale testa di serie, ha espresso tutta la sua frustrazione per un calendario sempre più fitto e una comunicazione praticamente assente tra giocatori e chi prende le decisioni.
    “Probabilmente quasi tutti i giocatori chiedono da tempo che la stagione sia più corta… e invece tutto quello che si fa è allungarla ancora di più, aggiungendo tornei, nuove tappe e persino estendendo la durata dei Masters 1000 a due settimane”, afferma Fritz, lanciando un messaggio chiaro ai vertici del circuito.
    Il caso della Hopman Cup, rientrata nel calendario subito dopo Wimbledon ma praticamente passata inosservata, è emblematico: “Non sapevo nemmeno che si stesse giocando quest’estate! Hanno partecipato giocatori come Auger-Aliassime o Cobolli, appena usciti da uno Slam. Se ci pensi, è una follia: continuiamo ad aggiungere cose senza sosta”, ha sottolineato l’americano, facendo notare come la pressione sugli atleti sia ormai al limite.
    L’effetto domino sul Masters 1000 di TorontoLa saturazione del calendario, secondo Fritz, porta alle inevitabili rinunce dei top player, con il Masters 1000 di Toronto (ormai su due settimane) che sarà orfano di grandi nomi come Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e Jack Draper. “Si voleva dare più valore a questi tornei, ma il risultato è l’effetto opposto: i migliori saltano appuntamenti importanti perché semplicemente non ce la fanno più. È un format che genera stanchezza”.Nonostante qualche piccolo tentativo di ridurre le pause tra un torneo e l’altro, la soluzione per Fritz è un’altra: “Bisognerebbe davvero ridurre il numero delle settimane di gara e lasciare più spazio ai giocatori per recuperare. Invece ci sono ancora tantissimi tornei davanti a noi, la stagione è lunghissima e nessuno sembra ascoltare la nostra voce. Mi piacerebbe avere più settimane di stop, ma ormai non so nemmeno io perché giochiamo così tanto”, ha concluso l’americano.
    Il suo sfogo, condiviso da tanti colleghi, riapre il dibattito su un calendario ATP che, tra nuove esigenze commerciali e tradizione, sembra faticare a trovare un equilibrio davvero sostenibile per i veri protagonisti: i giocatori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO