Federico Cinà, classe 2007
Federico Cinà ha solo 17 anni ma le idee molto chiare in testa: migliorare il gioco. Tutto il resto verrà da solo, come conseguenza del bel lavoro fatto. Niente stress da risultati e classifica oggi, l’importante è crescere come tennis puntando tutte le proprie energie sull’allenamento. Il palermitano la scorsa settimana ha vinto l’ITF da 15mila dollari di Buzau in Romania, e questa settimana si è fermato in semifinale a Satu Mare. Lui non pensa ai numeri nell’immediato, e fa benissimo, ma i numeri dicono che il siciliano è attualmente il 17enne migliore al mondo in classifica, n.747, e 704 nel ranking Live, grazie ai punti racimolati questa settimana. Per conoscerlo meglio, riportiamo le parti più salienti dell’interessante intervista pubblicata sul media locale Palermo Today dal collega Alessandro Bisconti, che ha fatto due chiacchiere con “Pallino” (soprannome del palermitano) approfondando il suo momento positivo e i suoi obiettivi.
“Ho fatto un bel balzo però ovviamente dovrò continuare così per tanto tempo, con questi tornei e poi salire sempre di più. Anche se, sarebbe comunque sbagliato pensare troppo al risultato e alla classifica” racconta Cinà. “Devo restare concentrato soprattutto al mio gioco e non dare troppo peso al mio ranking. Il mio obiettivo è quello di migliorare ogni giorno il mio gioco perché comunque con quello si sale di classifica e tutto il resto. Quindi: impegnarmi tanto in allenamento così come sto facendo, crescere sempre di più”.
“La mia superficie preferita è il cemento però mi sto trovando bene anche sulla terra. Lo Slam dei miei sogni? Da vincere, forse è Wimbledon per la storia che ha. Ci ho giocato da junior e l’ho vissuto bene. Là è veramente tutto bellissimo, vincerlo penso sia incredibile”.
“Tra due-tre anni non so dove mi vedo in classifica” continua Cinà. “Spero di avere un livello tale che mi permetta di giocare i tornei importanti. Intanto voglio fare molto bene nei challenger e salire in classifica spero il più in alto possibile”.
L’idolo? “Djokovic è il mio giocatore preferito. I miei colpi? Prediligo il rovescio, stiamo lavorando tanto sul diritto e lo sto migliorando sempre di più, sta diventando il mio colpo forte. Poi c’è il servizio: devo migliorare lì secondo me, ma mi sto allenando tanto”.
Ottobre è già alle porte, ma la stagione di Federico è tutt’altro che finita: “Sto pianificando queste ultime settimane. Andrò in Giappone o in Sud America a fine anno a fare dei challenger, verso novembre. Spero di fare più punti possibili per giocare quei tornei lì anche il prossimo anno con la mia classifica. Ma devo migliorare il mio gioco: se cresce il gioco, la classifica diventa una conseguenza”.
Dalle partite contro Tirante o Darderi, Cinà ha capito l’importanza della forza fisica e della costanza: “Le sfide contro questa gente qui mi ha fatto crescere. Il match con Darderi soprattutto mi ha fatto capire gli aspetti in cui devo salire di livello. Lì mi sono sentito inferiore anche fisicamente. Vedevo che era più grande e più forte, me lo faceva sentire. Pure col servizio, batteva molto bene. Invece contro Thiago Agustin Tirante ho avvertito di essermela giocata alla pari, ho avuto le mie occasioni. Una cosa che hanno questi tennisti qui è che ti giocano tutti i punti al loro 100%, io invece ho ancora troppi alti e bassi e anche quello è un aspetto che devo migliorare tantissimo”.
Ultima nota su papà Francesco, storico coach di Roberta Vinci: “Papà mi dà consigli, mi dice di allenarmi sempre bene e dare tutto me stesso”.
Un talento molto interessante, da seguire con attenzione, ma senza stress da risultato. Prima il gioco. Il resto, arriverà.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO