Sinner, il trionfo alle Atp Finals sui giornali di oggi
Elkann: “Sinner è un esempio in campo e fuori”
A SKY SPORT
John Elkann, CEO di Exor, ha parlato a Sky Sport del trionfo di Sinner alle Atp Finals: “I tratti…
17 nov – 21:58 LEGGI TUTTO
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Elkann: “Sinner è un esempio in campo e fuori”
A SKY SPORT
John Elkann, CEO di Exor, ha parlato a Sky Sport del trionfo di Sinner alle Atp Finals: “I tratti…
17 nov – 21:58 LEGGI TUTTO
“Una delle vittorie più belle e speciali, la metto sullo stesso piano dei due Slam”. Parla così Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, dopo il trionfo del n. 1 al mondo alle Atp Finals di Torino. L’ennesima perla di una stagione indimenticabile per l’altoatesino, segnata, però, anche dal caso clostebol. In conferenza stampa Vagnozzi si è espresso in merito, in attesa dell’udienza al Tas di Losanna dopo il ricorso della Wada: “Penso che Sinner non meriti nessuna squalifica – ha spiegato l’allenatore marchigiano – Lui ha fatto tutto quello che poteva fare. Non ha fatto niente di male, non ha fatto nessun errore e non poteva evitare quella cosa. Fin quando abbiamo l’opportunità di giocare ci concentriamo sul prossimo torneo. Adesso ci sarà Malaga dove arriverà carico per riportare a casa l’insalatiera. Poi ci sarà da fermarsi un po’, ricaricare le pile e prepararsi per arrivare al meglio agli Australian Open”.
“Non ha nulla da rimproverarsi”
Trionfi che si uniscono alla forza psicologica di Sinner come sottolineato da Vagnozzi che ha raccontato gli ultimi mesi: “Finora non è stato semplice – ammette – Il merito va tutto a lui perché va in campo con il peso di questa situazione. Noi potevamo aiutarlo a vivere questo momento nel miglior modo, parlarne il meno possibile e concentrarci su ciò che possiamo controllare come andare in campo, allenarsi e preparare bene le partite. Il nostro aiuto è stargli vicino e ricordargli che non ha fatto niente di male e non ha nulla da rimproverarsi”. LEGGI TUTTO
Bertolucci: “Sinner, abbiamo trovato un profeta”
il commento
Paolo Bertolucci spende parole al miele dopo il trionfo di Sinner alle Atp Finals: “Quando hai un…
17 nov – 20:23 LEGGI TUTTO
Jannik Sinner sempre più nella storia: batte nella finale delle Atp Finals lo statunitense Taylor Fritz con i parziali di 6-4, 6-4 e diventa il primo italiano a conquistare il torneo dei ‘maestri’. Per il numero 1 del mondo è il 18° titolo della carriera nel circuito, l’ottavo di un 2024 da sogno. E la prossima settimana c’è la Coppa Davis, tutta da vivere su Sky Sport e NOW LEGGI TUTTO
Il vero protagonista della stagione 2024. Sinner inizia la sua scalata verso il numero 1 del mondo a gennaio, quando conquista l’Australian Open battendo Medvedev in cinque set. Da qui, arriva la vittoria dell’Atp 500 di Rotterdam. Il suo percorso a Indian Wells, invece, si ferma in semifinale quando viene battuto in rimonta da Carlos Alcaraz. A Miami, invece, torna a vincere un torneo portando a casa il titolo contro Dimitrov. Sulla terra rossa, al Masters 1000 di Monte-Carlo arriva in semifinale contro Tsitsipas, seguito dal ritiro all’anca a Madrid. Si arriva al Roland Garros dove durante la sfida dei quarti di finale contro Dimitrov, Sinner diventa n°1 del mondo, al posto di Djokovic. Il suo percorso a Parigi si interrompe in semifinale contro Alcaraz. Venendo alla stagione sull’erba, invece, vince il suo primo titolo ad Halle dove batte Hurkacz, mentre la sua avventura a Wimbledon si ferma ai quarti dopo la sconfitta in cinque set contro Medvedev. Con l’appuntamento delle Olimpiadi alle porte, il 24 luglio Sinner annuncia il forfait da Parigi 2024 a causa di una tonsillite. Ad agosto, decide di ripartire e lo fa da Montreal, prima di conquistare Cincinnati con la vittoria contro Tiafoe. La sua avventura in America è ancora ricca di successi: a settembre, infatti, vince anche gli US Open battendo Fritz in finale. Arrivando in Asia, invece, raggiunge la finale al China Open di Pechino anche se esce sconfitto contro Alcaraz. Sinner però non si ferma: fa tappa a Shanghai e vince il Master 1000 con la vittoria su Djokovic. Prima della Finals, a sorpresa, annuncia il forfait da Parigi-Bercy a causa di un virus. Alle Atp Finals di Torino, invece, è pronto a giocarsi la finale contro Taylor Fritz (match in programma questa sera dalle 18.00 su Sky), continuando il suo 2024 dopo aver conquistato già l’Australian Open, lo US Open, altri 5 titoli Atp oltre all’essere diventato il numero 1 al mondo. LEGGI TUTTO
Bolelli – Vavassori, coppia italiana in doppio
Il Presidente della FITP Angelo Binaghi nel corso della consueta conferenza stampa di fine torneo oltre a riassumere l’enorme impatto economico delle Nitto ATP FInals ed il record di biglietti venduti (210.775, incluso l’evento musicale pre-torneo) ha annunciato i convocati per la Final 8 di Davis Cup, pronta a scattare a Malaga. A difendere i colori azzurri capitanati da Filippo Volandri saranno “Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Simone Bolelli, Andrea Vavassori …e forse Jannik Sinner”, annuncia il Presidente. Quel “forse” su Jannik Sinner riteniamo sia una battuta, a meno che il nostro n.1 non voglia valutare la propria condizione al termine delle ATP Finals. Sinner stesso tuttavia nelle dichiarazioni rilasciata a Torino durante la settimana ha sempre parlato della prossima Davis Cup come di un appuntamento importante da giocare, a chiudere la sua annata.
Sul sito FITP è appena uscita la conferma delle convocazioni, con Jannik presente, e la seguente dichiarazione di Volandri che riportiamo. “Ho fatto tutte le valutazioni necessarie secondo i criteri di osservazione tattico/tecnici e psicofisici. Continua il nostro percorso di squadra che sempre più colloca ogni momento come questo all’interno di un ciclo, che ad ogni appuntamento incrementa forza convinzione e disponibilità in tutti noi. Scegliere non è mai facile ma questi ragazzi facilitano sempre il compito mettendosi a disposizione totale perché sanno di essere tutti indispensabili all’interno di questo percorso. Chi scenderà in campo lo farà per tutti i propri compagni e per tutto il gruppo e da questi valori sono convinto che possano arrivare solo grandi risultati. Per questo il nostro obbiettivo è mantenere il più a lungo possibile la nostra posizione ai vertici del tennis mondiale”.
Dalle convocazioni, sembra che il doppio sarà quindi giocato dal collaudato duo Bolelli – Vavassori, presenti anche alle Finals dopo una splendida stagione. A meno che Volandri non decida last minute di affidare un eventuale punto decisivo alla qualità di Sinner insieme ad un altro dei convocati. Molto dipenderà ovviamente dall’esito dei singolari e dalla coppia schierata dagli avversari.
L’Italia esordirà giovedì pomeriggio (ore 17) contro l’Argentina. In caso di successo, sabato in semifinale la vincitrice di USA – Australia.
Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO
Jannik Sinner (foto Getty Images)
“Essere superstiziosi porta sfiga”. La monumentale massima del “vate” Rino Tommasi calza pennello per rintuzzare le paure degli appassionati di Sinner stamani sui social, spaventati dalla maledizione delle Finals, ossia la legge che vede lo sconfitto nel girone prendersi la rivincita più bella in finale su chi l’aveva battuto nella prima sfida del torneo. Taylor Fritz non si aggrapperà alla cabala, anche se la vendetta sportiva si è materializzata ben 12 volte nel torneo di fine anno su 20 “rivincite” in finale, ma piuttosto alla potenza dei suoi colpi, dal servizio al diritto, per cercare di invertire il pronostico e battere Jannik nell’ultimo match ATP della stagione. Sinner ben si ricorda com’è finita l’anno scorso: strepitosa vittoria su Djokovic nel round robin, sconfitta in finale per mano di un Novak terribilmente efficace. Da allora tuttavia è passato un anno, e tutto è cambiato, per questo Jannik giocherà la sua nona finale in stagione (sette vittorie, una sola sconfitta a Pechino vs. Alcaraz, al foto finish) con ben altre certezze.
Infatti dalla finale di 12 mesi fa tutto è diverso. Non c’è Djokovic intanto al di là della rete, ma Fritz, tennista assai in crescita e temibile, ma oggettivamente meno rodato in contesti del genere e con un valore tecnico e agonistico assoluto nemmeno minimamente paragonabile a quello del serbo. Altra categoria: Novak è il più vincente dell’epoca moderna, Taylor un gran bel tennista, in crescita ma con limiti ancora evidenti in certi fasi di gioco. Fritz cercherà di riportare la coppa del “Maestro” negli USA dopo 25 anni: l’ultimo connazionale a riuscirci fu il leggendario Pete Sampras nel 1999. Fritz proverà a battere un n.1 del ranking dopo 10 battute d’arresto, riportando il tennis maschile a stelle e strisce all’atto conclusivo delle Finals dal 2006. Sinner al contrario proverà a vincere le Finals senza cedere un set, cosa che non accade dal lontano 1986, quando lo “Zar” Lendl tiranneggiava nel torneo di fine anno, dove inflisse una durissima lezione a Boris Becker, vendicando così la brutta sconfitta subita dal tedesco a Wimbledon. Jannik sbarca nella finale di Torino con una sola sconfitta negli ultimi 26 incontri disputati, ed è pure il più giovane a giocare due finali di fila al “Masters” dai tempi di Hewitt (2001-2002, e Lleyton era ancor più precoce).
Lasciando da parte numeri e statistiche, e pure la cabala della famosa “maledizione”, può Fritz battere un Sinner così in forma, centrato, motivato e veloce? Per giunta di fronte al pubblico di casa? Non facile, anzi difficilissimo, ma non impossibile. Tuttavia deve giocare una partita perfetta o forse ancor di più, e magari sperare in una giornata meno scintillante del n.1 rispetto alla clamorosa prestazione fornita ieri in semifinale vs. Ruud, dove Jannik ha destato enorme impressione. La sensazione è che il Sinner ammirato ieri e anche nella vittoria convincente vs. Medvedev nella terza partita del girone sia nettamente favorito. “Non vi potete immaginare la velocità con cui gioca” ha detto Casper ieri in press conference, e questo è una delle chiavi d’oro del tennis di Sinner. Jannik non ti lascia respirare: fa tutto bene, sbaglia pochissimo e ti costringe a giocare con una rapidità che ti travolge. Non hai letteralmente il tempo di imbastire una contro mossa, comanda lui, ti sballotta da tutte le parti rubandoti il tempo di gioco e spazio sul campo, bravissimo ad affondare con un vincente o soverchiandosi di una pressione tale da portarti allo sfinimento, e quindi all’errore. Tiranno.
C’è un solo punto in cui Fritz potrebbe entrare e fare “danni” nel tennis di Sinner: con la risposta. Infatti ieri e in generale in tutto il torneo Jannik non sta servendo al top. Benino, ma non una differenza netta, non è affatto ingiocabile, lo dice il campo e lo confermano i numeri. È bravissimo a trovare l’aiuto del servizio quando gli serve, come sui 15-30 o situazioni potenzialmente pericolose, tipo il 40 pari; in quelle fasi decisive Jannik si prende tutti i 25 secondi, rifiata, si concentra al massimo, rilegge nella propria testa i canoni del suo movimento ideale, una visualizzazione gli porta stimoli positivi all’azione e che replica in modo eccezionale con il gesto migliore per colpire la palla con l’effetto desiderato e ricavare un aiuto fondamentale. Così è stato in tantissime sue vittorie dell’ultimo periodo. Tuttavia se Fritz riuscisse a rispondere con la massima potenza e qualità, con qualche colpo vincente e generando grande profondità, allora Sinner potrebbe sentire la pressione, irrigidirsi un po’ e quindi di conseguenza depauperare quella fluidità e sicurezza che sta sostenendo alla grande il suo tennis.
Se Sinner gioca libero, sicuro, può spingere a braccio sciolto e riesce a governare i tempi di gioco, appare difficile che Fritz possa vincere. L’americano dovrà ovviamente servire bene, tirare fortissimo e sbagliare poco o niente, e dovrà anche correre come mai per difendere il lato del rovescio e ribaltare con rischi importanti le situazioni difensive in attacchi. Se Jannik comanda e lo sposta tanto, è difficilissimo per Taylor reggere e batterlo con i contrattacchi. Dovrà cercare di resistere sulla diagonale di rovescio, spostandosi appena possibile sul diritto a sinistra e invertire la rotta, o rischiando un inside out a tutta ancor più stretto e veloce, oppure provare una mazzata a tutta lungo linea. Ma… coefficiente di rischio massimo, perché Sinner porterà in campo una velocità, pressione ed anticipo che Taylor dovrà reggere. Non facile.
Inoltre Sinner è fortissimo in risposta… e se la risposta dell’azzurro riuscirà a bloccare la battuta dell’americano, per Fritz la faccenda potrebbe diventare un calvario. Inoltre c’è un altro aspetto molto importante da sottolineare: Sinner con l’enorme fiducia e consapevolezza conquistata negli ultimi 12 mesi, è diventato fortissimo “under pressure”, quando il punto scotta, sia nei suoi game che in quelli in risposta. Oggi nessuno come lui, sottolineo nessuno, gioca meglio i punti importanti. L’esempio viene dalla scorsa finale di US Open, proprio contro Fritz. L’americano di fronte al suo pubblico ha giocato una bellissima partita, a tratti ha sovrastato Sinner di potenza, ma… nei game chiave l’azzurro ha trovato il modo per mettere pressione, cambiare passo e infilarlo. Giusto un paio di punti, quelli necessari a mettere enorme stress all’avversario e forzarne errori, o poche prime palle, decisioni affrettate e quindi perdenti. Sinner è il più duro, tosto e lucido, e in una finale importante come quella di stasera può essere un fattore decisivo.
Concludendo per non allungare troppo l’analisi – che meriterebbe anche altri aspetti – Sinner è logicamente favorito, perché è semplicemente più forte come colpi, per intensità di gioco e tenuta mentale al massimo livello. Fritz ovviamente non parte battuto, ma per farcela dovrà produrre una prestazione leggendaria. Forse troppo…
Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO
Taylor Fritz, best ranking al n.4 – Foto Antonio Fraioli
Con l’atto conclusivo delle ATP Finals fissato per stasera, già si può tirare un bilancio delle variazioni nella Top 10 ATP rispetto all’anno scorso. Il fatto che stasera a Torino vinca Jannik Sinner o Taylor Fritz non cambierà nella sostanza le posizioni già acquisite nel ranking Live. L’azzurro è saldamente sul trono del tennis maschile, e in caso di vittoria si porterà a casa ben 1500 punti, quelli assegnati al successo nel torneo con un percorso netto, andando così a rafforzare ancor più la sua posizione. Attualmente Sinner ha 11.330 punti, se vincerà il titolo toccherà gli 11.830, una cifra da capogiro che lo pone tra i migliori di sempre punti accumulati, con una distanza di sicurezza enorme sugli avversari. Infatti, con ben 3415 punti di margine su Zverev, l’azzurro è sicuro di restare n.1 anche dopo gli Australian Open 2025, pure nella malaugurata ipotesi di uno zero nel primo Slam dell’anno prossimo.
Chi invece ha sfruttato alla grande la seconda parte di stagione e in particolare le Finals è Taylor Fritz, che con i punti guadagnati a Torino è sicuro di chiudere l’anno al best ranking di n,4, anche in caso di sconfitta stasera contro Jannik. Sorpasso già completato su Medvedev, mentre il terzo posto di Alcaraz resta piuttosto lontano.
È curioso andare a vedere come è cambiata la Top 10 rispetto alla conclusione delle Finals 2023. Molti, e significativi sono gli spostamenti.
Sinner guida la classifica, con un +3 rispetto al n.4 con cui ha terminato l’annata scorsa. Importante anche il salto compiuto da Zverev, n.2 quest’anno, un bel più 5 rispetto alla settima posizione di fine 2023. Cede un posto invece Carlos Alcaraz: lo spagnolo chiuse il 2023 come secondo nella classifica, mentre quest’anno, nonostante due Slam vinti, è clamorosamente dietro a Zverev, oltre a Sinner.
Quarto è Fritz, con un bel +6 rispetto alla decima posizione di fine 2023, è lo scalatore dell’anno per quanto riguarda la top 10. Doppio passo indietro invece per Medvedev, che aveva terminato la scorsa annata come n.3 e invece oggi si ritrova al n.5, passato dal californiano.
Le Finals, con la semifinale raggiunta a sorpresa, valgono a Ruud un bel sesto posto nel ranking attuale, figlio di una stagione più solida rispetto al suo deludente 2023, che aveva terminato fuori dalla top 10 all’undicesimo posto. Alla settima piazza troviamo Djokovic, un pesante -6 per il serbo, incapace quest’anno di vincere un solo torneo. Con la scelta di non difendere nemmeno il titolo delle Finals ha pagato un’altra importante perdita di punti. Da n.1 a n.7, Nole si ritrova nella posizione più bassa da moltissimi anni. Gli anni passano anche per lui…
Anche Rublev scende rispetto a fine 2023, -3 per il russo, scivolato da quinto ad ottavo nel ranking. De Minaur invece chiude la sua miglior annata in carriera al nono posto, con un più tre posti rispetto al dodicesimo di fine 2023. Chiude la top 10 Dimitrov, bravo a scalare 4 posizioni rispetto alla classifica conclusiva dell’anno scorso.
Altri tre giocatori terminano il 2024 con un calo sensibile rispetto alla fine dell’anno scorso e con l’uscita dalla top 10 di fine anno: Tsitsipas, adesso n.11, con un pesante -5 rispetto alla fine del 2023; Rune, caduto dall’ottava alla tredicesima piazza (anche per lui -5), e Hurkacz, penalizzato da seri problemi al ginocchio e passato dalla nona posizione di fine anno scorso al n.16, con un -7 complessivo.
Tirando le somme, l’annata 2024 vede un ranking conclusivo molto diverso da quello di fine 2023. È terminato il dominio di Djokovic, Sinner e Alcaraz hanno preso il sopravvento insieme a Zverev, ancora incapace di vincere uno Slam ma protagonista di un’annata assai continua e consistente. Durante la off-season ormai alle porte avremo il tempo per altre analisi più approfondite.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO