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    F1, Wolff: “Potrei anche lasciare spontaneamente”

    ROMA – “Ho riflettuto per un anno sulla mia volontà di continuare in questo sport, e ho deciso di continuare. In ogni caso, la mia scelta non è legata alla volontà di proseguire a dirigere questo team da un punto di vista operativo, ma di rimanere in qualità di azionista”. Queste le parole di Toto Wolff in un’intervista a “GP Fans”, in cui ha parlato delle varie opzioni per il suo futuro. Il team principal di Mercedes ha al momento intenzione di non lasciare il suo ruolo operativo nella scuderia britannica di Formula 1, ma nei prossimi anni ha affermato di non poter escludere altre strade, che in ogni caso lo vedrebbero almeno in parte legato a Mercedes.
    Le parole di Wolff
    Ciò significa che io e la squadra coopereremo a lungo termine, ed è questa la decisione che ho preso – ha spiegato Wolff -. Ci sono tre azionisti, ci completiamo a vicenda, e qualsiasi cosa faccia all’interno di questa realtà resterò nel mio ruolo come co-proprietario. Fino a quando mi sentirò a mio agio con il mondo delle competizioni, continuerò. Ciò non significa, che non possa lasciare spontaneamente a qualcuno che abbia le capacità dirigere il team in modo più veloce, agile ed attivo di me. Ma non è ancora il momento” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Silk-Faw, la nuova Casa che cerca di imitare la Ferrari

    I Cinesi spaventano l’automotive italiano e lo fanno con Silk-Faw in prima linea. La nuova azienda cino-americana, infatti, dopo aver piantato definitivamente le tende nella Motor Valley, culla delle vetture supersportive del Bel Paese, sembra ora andare a caccia dei tecnici Ferrari più rinomati. Una scelta, questa, che garantirebbe alla Casa automobilistica di completare al meglio la propria versione “copia” delle Rosse di Maranello, la futura Hongqi S9 che verrà presentata molto presto alla Milano Design Week. 
    Ferrari 812 Competizione, dal Centro Stile all’olimpo delle supercar
    Tutti i talenti italiani in Silk-Faw
    Per iniziare il loro percorso infatti, i cinesi di Silk-Faw, oltre alla sede a pochi chilometri da Reggio Emilia, la matita di Walter De Silva e la coppia Felisa-Fedeli – ex amministratore delegato ed ex direttore tecnico del Cavallino -, continuano ad aggiungere altri elementi importanti al roster. Non ultimi Carlo della Casa, ex Ferrari, McLaren e Lamborghini, e Davide Montosi, anch’esso ex Ferrari.
    Un processo lontano anche se molto simile a quello di molte altre giovani case orientali, che oggi sempre più spesso investono e acquisiscono aziende occidentali.
    Insomma, quella che sta mettendo su la neonata Casa cino-americana è una vera e propria collezione di talenti italiani cresciuti a pane e supercar, che molto probabilmente diventeranno il vero punto di contatto tra culturale tra Cina e Italia. Talenti nostrani che quasi sicuramente daranno una buona mano a Silk-Faw e alla sua ascesa verso l’olimpo delle eccellenze della Motor Valley.
    Hongqi S9, primi dettagli
    Ancora non si hanno molti dati tecnici riguardo la prima versione della hypercar cino-americana. Tuttavia, la Hongqi S9 che verrà presto presentata ufficialmente alla Milano Design Week sarà dotata di un sistema ibrido plug-in in grado di generare una potenza di 1.400 cv. Quanto basta per farle bruciare i 100 km/h in appena 1,9 secondi e farle toccare i 400 km/h di velocità massima.
    Lamborghini, il tributo alla storia del Toro con la nuova Countach LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Crutchlow a Silverstone al posto di Vinales, Dixon in Petronas per Morbidelli

    ROMA – Cal Crutchlow correrà il Gran Premio della Gran Bretagna di MotoGp con una Yamaha ufficiale. La decisione arriva dopo aver salutato anticipatamente Maverick Vinales, e vedrà il britannico in sella a una M1 ufficiale sul circuito di Silverstone. Crutchlow ha già sostituito Franco Morbidelli in questa stagione.. “È un privilegio essere parte di Yamaha – ha detto Crutchlow -. All’inizio avrei dovuto fare tre gare in Petronas, ma i piani sono cambiati. Voglio ringraziare la squadra e attendo con ansia di guidare per il team Factory”. 
    Dixon sostituisce Morbidelli
    Per quanto riguarda il sostituto di Franco Morbidelli, ancora out per un infortunio (rientro previsto a Misano), sarà Jake Dixon, impegnato solitamente in Moto2: “Arrivare in MotoGP è l’obiettivo di una vita e riuscirci quest’anno, nel Gran Premio di casa, è veramente speciale – ha dichiarato il classe 1996 britannico -. Sarà molto difficile, ma non vedo l’ora di salire sulla Yamaha M1, sarà emozionante. Stanotte non ho dormito, continuavo a pensare a questo momento. È un sogno che diventa realtà”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Crutchlow in Yamaha ufficiale a Silverstone, Dixon sostituisce Morbidelli

    ROMA – Sarà Cal Crutchlow a guidare la Yamaha M1 ufficiale orfana di Maverick Vinales, almeno nel Gran Premio della Gran Bretagna, dodicesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il britannico, che ha già sostituito Morbidelli in questa stagione, sarà di nuovo al via nella prossima gara della classe regina. “È un privilegio essere parte di Yamaha. All’inizio avrei dovuto fare tre gare in Petronas, ma i piani sono cambiati – ha detto Crutchlow -. Voglio ringraziare la squadra e attendo con ansia di guidare per il team Factory”. 
    Dixon al posto di Morbidelli
    Per quanto riguarda il sostituto di Franco Morbidelli, ancora out per un infortunio (rientro previsto a Misano), sarà Jake Dixon, impegnato solitamente in Moto2: “Arrivare in MotoGP è l’obiettivo di una vita e riuscirci quest’anno, nel Gran Premio di casa, è veramente speciale – ha dichiarato il classe 1996 britannico -. Sarà molto difficile, ma non vedo l’ora di salire sulla Yamaha M1, sarà emozionante. Stanotte non ho dormito, continuavo a pensare a questo momento. È un sogno che diventa realtà”. LEGGI TUTTO

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    F1, Button: “Dopo il ritiro ho faticato, non sapevo cosa avrei fatto”

    ROMA – Jenson Button ha lasciato la Formula 1 nel 2017. Il pilota britannico, che è rimasto nel campo dei motori, ha raccontato il periodo difficile dopo aver lasciato il Circus: “Quando ho smesso di correre in F1, ho gareggiato in Giappone per un paio d’anni, ed è stato un periodo fantastico. Poi ho passato sei mesi belli con la mia famiglia, ho avuto il mio primo figlio. Ma, trascorsa questa fase, ho cominciato a fare fatica. Mi chiedevo cosa avrei fatto dopo, cosa mi avrebbe dato quell’adrenalina, quell’entusiasmo per costruire qualcosa di bello. Stavo lavorando con gli sponsor, con Sky Sports, ma non mi permettevano di fare grandi cambiamenti alla mia vita”.
    Gli altri progetti
    Button ha poi parlato dei progetti successivi a questo periodo, e di come è riuscito a superare il momento più complicato dopo il ritiro: “Ho parlato con Ant Anstead e Mark Stubbs e ci è venuta l’idea di rilevare la carrozzeria Radford. Questo è quello che ho fatto nell’ultimo anno, ho lavorato con questi ragazzi per una serie TV e per lo sviluppo di queste meravigliose auto costruite in carrozzeria. Sono fondamentalmente la parte del pilota, il collaudatore. Quindi sto costruendo qualcosa che mi piacerebbe guidare ogni giorno. Penso che se posso sviluppare qualcosa che funziona per me, ha il potenziale per funzionare con tutti. Questa era la mia grande forza nelle corse automobilistiche: sviluppare un’auto che funzionasse davvero per me” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1, Button: “Dopo il ritiro ho fatto fatica”

    ROMA – “Quando ho smesso di correre in F1, ho gareggiato in Giappone per un paio d’anni, ed è stato un periodo fantastico. Poi ho passato sei mesi belli con la mia famiglia, ho avuto il mio primo figlio. Ma, trascorsa questa fase, ho cominciato a fare fatica”. Jenson Button ha raccontato del periodo successivo al ritiro della Formula 1, in cui come tanti sportivi si è trovato a fare i conti con una vita senza competizioni e con abitudini completamente diverse. “Mi chiedevo cosa avrei fatto dopo, cosa mi avrebbe dato quell’adrenalina, quell’entusiasmo per costruire qualcosa di bello – ha detto il britannico -. Stavo lavorando con gli sponsor, con Sky Sports, ma non mi permettevano di fare grandi cambiamenti alla mia vita”.
    I progetti attuali
    Button ha poi parlato dei progetti successivi a questo periodo, e di come è riuscito a superare il momento più complicato dopo il ritiro: “Ho parlato con Ant Anstead e Mark Stubbs e ci è venuta l’idea di rilevare la carrozzeria Radford. Questo è quello che ho fatto nell’ultimo anno, ho lavorato con questi ragazzi per una serie TV e per lo sviluppo di queste meravigliose auto costruite in carrozzeria. Sono fondamentalmente la parte del pilota, il collaudatore. Quindi sto costruendo qualcosa che mi piacerebbe guidare ogni giorno. Penso che se posso sviluppare qualcosa che funziona per me, ha il potenziale per funzionare con tutti. Questa era la mia grande forza nelle corse automobilistiche: sviluppare un’auto che funzionasse davvero per me” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Dopo Portimao volevo lasciare le corse”

    ROMA – Le cose stanno andando a dir poco a meraviglia per Jorge Martin. Nelle due tappe della MotoGp in Austria, il rookie del team Pramac ha ottenuto la sua prima vittoria e un terzo posto importante, arrivato in condizioni difficilissime. Prima delle gioie, però, ci sono stati momenti difficili, come l’incidente durante il Gran Premio del Portogallo che ha causato uno stop per diversi Gp. “Il dolore che provi a causa di un incidente come quello di Portimao è impossibile da spiegare ma posso dire che quando sono arrivato a Barcellona volevo lasciare le corse – ha raccontato Martin ai microfoni del sito ufficiale della MotoGp -. Dopo aver attraversato quel momento e aver trovato la motivazione per vincere, quindi non solo per provare a tornare, volevo tornare più forte di quello che ero, più forte di quanto non fossi quando sono caduto, e venivo dal podio in Qatar. Questo rispecchia i valori che ho e che spero di mantenere per tutta la mia vita”.
    Il Mondiale come sogno più grande
    “Quando arrivi nel Campionato del Mondo stai realizzando dei sogni: conquistare punti, podi, vincere, passare alla categoria successiva, ora sta succedendo tutto molto velocemente – ha aggiunto Martin -. Ma tutti i piloti hanno un grande sogno in mente ed è quello di essere campione in MotoGP e questo è anche il mio grande sogno. Dopo questa vittoria, lo vedo un po’ più vicino. C’è un livello incredibile e sarà molto difficile ma questa vittoria mi dà molta fiducia per il futuro a medio termine”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Dopo l'incidente di Portimao volevo ritirarmi”

    ROMA – “Il dolore che provi a causa di un incidente come quello di Portimao è impossibile da spiegare ma posso dire che quando sono arrivato a Barcellona volevo lasciare le corse”. Jorge Martin, intervistato dal sito ufficiale della MotoGp, ha parlato delle sensazioni provate dopo l’infortunio subito durante il Gran Premio del Portogallo, che lo ha tenuto fuori per buona parte della primavera. “Dopo aver attraversato quel momento e aver trovato la motivazione per vincere, quindi non solo per provare a tornare, volevo tornare più forte di quello che ero, più forte di quanto non fossi quando sono caduto, e venivo dal podio in Qatar – ha affermato il rookie spagnolo, in forza al team Pramac -. Questo rispecchia i valori che ho e che spero di mantenere per tutta la mia vita”.
    Sognando il titolo
    “Quando arrivi nel Campionato del Mondo stai realizzando dei sogni: conquistare punti, podi, vincere, passare alla categoria successiva, ora sta succedendo tutto molto velocemente – ha aggiunto Martin, che in Austria ha vinto la sua prima gara in classe regina durante il Gp di Stiria -. Ma tutti i piloti hanno un grande sogno in mente ed è quello di essere campione in MotoGP e questo è anche il mio grande sogno. Dopo questa vittoria, lo vedo un po’ più vicino. C’è un livello incredibile e sarà molto difficile ma questa vittoria mi dà molta fiducia per il futuro a medio termine”. LEGGI TUTTO