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    Napoli, sbanda con lo scooter e si schianta sui tavoli del bar

    Oltre a viaggiare su una zona pedonale, e quindi a infrangere le regole del Codice della Strada, un giovane scooterista di Giugliano (Napoli) ha completamente perso il controllo del mezzo, finendo tra i tavoli e le sedie di un bar del posto. Il motivo dell’incidente? Non è ancora chiaro, ma le foto hanno già fatto il giro del web e al ragazzo spericolato non è andata troppo bene, vista la cifra che dovrà pagare. Ecco i dettagli.
    Guida spericolata in scooter senza patente: maxi multa
    Lo sfogo su Facebook del titolare del bar
    Come anticipato, non è ancora chiaro il perché lo scooterista abbia completamente perso il controllo del mezzo. Quello che invece è certo è che la faccenda poteva finire molto peggio, visto che l’impatto con i tavoli e le sedie del bar è stato piuttosto violento, e per fortuna non c’erano clienti seduti a consumare. La notizia è stata fatta circolare dal titolare del locale che si è sfogato su Facebook chiedendo maggiori controlli al sindaco di Giugliano. È sempre grazie a lui che la polizia ha potuto individuare lo scooterista, che dopo l’incidente non ha atteso l’arrivo delle forze dell’ordine: identificato grazie alle telecamere di sicurezza, il giovane è stato multato per ben 7mila euro. Si è poi scoperto che il mezzo a bordo del quale viaggiava non era coperto dall’assicurazione.
    In moto senza aver mai preso la patente: maxi multa per un 18enne LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Enea Bastianini insignito del Collare d'Oro

    ROMA – Giornata di festa per Enea Bastianini premiato a Milano, presso l’Auditorium LaVerdi, dal presidente del Coni Giovanni Malagò con il Collare d’Oro 2020 per la prestigiosa vittoria del mondiale Moto2. Il pilota romagnolo, al primo anno nella categoria, riuscì a spuntarla sul filo di lana, precisamente all’ultimo GP di Portimao, in un mondiale mai così equilibrato in cui altri tre piloti (Lowes, Marini e Bezzecchi) erano arrivati in Portogallo con possibilità di conquistare il titolo iridato.
    La gioia di Bastianini
    Tramite Twitter il pilota della Ducati ha voluto esternare tutta la sua gioia . “Un’emozione enorme. Ringrazio di cuore il Coni e il presidente Malagò per questo prezioso riconoscimento”. Collare d’Oro arrivato in un momento positivo della stagione di Bastianini, reduce circa un mese fa dal primo podio in classe regina in un Gran Premio per lui di casa come quello di Misano, che lo colloca al secondo posto tra gli italiani nella classifica generale della MotoGP dietro solo a Francesco “Pecco” Bagnaia. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Enea Bastianini premiato dal Coni con il Collare d'Oro

    ROMA – Una giornata difficile da dimenticare per Enea Bastianini, premiato presso l’Auditorium LaVerdi di Milano, direttamente dal presidente del Coni Giovanni Malagò con il Collare d’Oro 2020 per il successo nel mondiale Moto2. Il pilota romagnolo, al primo anno nella categoria, riuscì a spuntarla sul filo di lana, precisamente all’ultimo GP di Portimao, in un mondiale mai così equilibrato in cui altri tre piloti (Lowes, Marini e Bezzecchi) erano arrivati in Portogallo con possibilità di conquistare il titolo iridato.
    Il tweet di Bastianini
    Il pilota della Ducati ha commentato così sui social. “Un’emozione enorme. Ringrazio di cuore il Coni e il presidente Malagò per questo prezioso riconoscimento”.  Collare d’Oro arrivato in un momento positivo della stagione di Bastianini, circa un mese dopo il primo podio in MotoGp in un Gran Premio per lui di casa come quello di Misano, che lo colloca al secondo posto tra gli italiani nella classifica generale della MotoGP dietro solo a Francesco “Pecco” Bagnaia, con la speranza di centrare entro la fine dell’anno anche la prima vittoria in classe regina. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Schwantz su Marquez: “Un infortunio del genere rimane in testa”

    ROMA – “Ho visto la sua gara del Sachsenring, dove è riuscito subito a prendere il largo. Pensavo che potesse essere un punto di svolta per lui, ma nelle gare successive non è riuscito a trovare la fiducia necessaria”. Queste le parole di Kevin Schwantz, campione della classe 500 nel 1993, al sito ufficiale della MotoGp sulla situazione di Marc Marquez a diversi mesi dal rientro in pista, ma con uno stato di forma fisica non ancora ai livelli pre-infortunio. L’ex pilota della Suzuki ha spiegato come sia normale che uno stop così lungo comprometta la situazione sia fisica che mentale.
    Le parole di Schwantz
    “Un infortunio del genere lo porti sempre con te in testa, ci pensi sempre – ha aggiunto Schwantz -. E arrivi a dubitare di avere le stesse capacità che avevi prima dell’infortunio. Non smetti di pensarci, provi ad allontanarlo man mano che corri e ti avvicini ai migliori. Altrimenti resterà con te per il resto del campionato o anche per i prossimi due anni”. LEGGI TUTTO

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    F1, Brawn: “Un disastro per Hamilton se non si fosse fermato”

    ROMA – Ross Brawn ha parlato nella consueta analisi dopo il Gran Premio di Turchia, valevole per la sedicesima tappa del Mondiale 2021 di Formula 1. Il direttore generale e responsabile sportivo del progetto F1 si è soffermato sulla strategia di Lewis Hamilton, che è andato in contrasto con il team sul pit stop effettuato nella seconda parte di gara: “Ancora una volta le squadre hanno dovuto affrontare una difficile decisione tattica. In questi scenari fai affidamento al tuo giudizio, all’esperienza e alle sensazioni. Come visto nel caso di Lewis, c’è stata un’iniziale resistenza dall’abitacolo a rientrare per il pit. Quanto queste situazioni non sono nette e dal pilota ti arriva un un rinvio, è facile per un team rinunciare a quella che sente essere la decisione corretta. Il pilota è in una bolla, ha bisogno di darti informazioni ma quel che non possono vedere sono tutti i dati che alimentano il muretto. Nel caso di Lewis, se non si fosse fermato e le gomme fossero finite o se fosse tornata una leggera pioggia, sarebbe precipitato in classifica e sarebbe stato un disastro”, analizza Brawn, in una sintesi del “non si possono vincere tutte le gare”.
    Sul duello per il titolo
    Brawn ha poi parlato della lotta al titolo tra Max Verstappen e Lewis Hamilton: “Tutti sappiamo come i punti siano fondamentali a ogni passaggio della stagione, ma quando entri in questa fase, ti concentri su ogni singolo punto. Dovresti farlo per tutto l’anno ma non è la stessa cosa quando arrivi alle ultime gare, nelle quali ogni cosa è più intensa e sai che se sbagli non c’è tempo per recuperare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Brawn: “Se Hamilton non si fosse fermato, sarebbe stato un disastro”

    ROMA – “Ancora una volta le squadre hanno dovuto affrontare una difficile decisione tattica. In questi scenari fai affidamento al tuo giudizio, all’esperienza e alle sensazioni. Come visto nel caso di Lewis, c’è stata un’iniziale resistenza dall’abitacolo a rientrare per il pit. Quanto queste situazioni non sono nette e dal pilota ti arriva un un rinvio, è facile per un team rinunciare a quella che sente essere la decisione corretta”. Queste le parole di Ross Brawn nella consueta analisi dopo il Gran Premio di Turchia, sedicesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il direttore generale e responsabile sportivo del progetto F1 si è soffermato sulla strategia di Lewis Hamilton, che è andato in contrasto con il team sul pit stop effettuato nella seconda parte di gara: “Il pilota è in una bolla, ha bisogno di darti informazioni ma quel che non possono vedere sono tutti i dati che alimentano il muretto. Nel caso di Lewis, se non si fosse fermato e le gomme fossero finite o se fosse tornata una leggera pioggia, sarebbe precipitato in classifica e sarebbe stato un disastro”, analizza Brawn, in una sintesi del “non si possono vincere tutte le gare”.
    Sulla lotta Verstappen-Hamilton
    Brawn ha poi parlato della lotta al titolo tra Max Verstappen e Lewis Hamilton: “Tutti sappiamo come i punti siano fondamentali a ogni passaggio della stagione, ma quando entri in questa fase, ti concentri su ogni singolo punto. Dovresti farlo per tutto l’anno ma non è la stessa cosa quando arrivi alle ultime gare, nelle quali ogni cosa è più intensa e sai che se sbagli non c’è tempo per recuperare”. LEGGI TUTTO

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    F1: torna il Gran Premio del Sudafrica? Ipotesi Kyalami

    ROMA – La Formula 1 potrebbe presto tornare protagonista in Africa dopo un assenza di parecchi anni. A lanciare l’indiscrezione è Warren Scheckter, amministratore delegato del Gran Premio del Sudafrica e figlio di Jody Scheckter, campione del mondo nel 1979. Il circuito indicato è quello di Kyalami, ma potrebbe volerci almeno un anno e mezzo prima di rendere il tutto ufficiale. “Rispetto ai circuiti cittadini individuati,la scelta più sensata resta quella di Kyalami, per la sua storia e per la sua immediata disponibilità ad ospitare questo evento – ha detto Scheckter -. Negli ultimi anni, cominciando da Chase Carey, abbiamo accolto i vertici della F1 con visite all’autodromo, favorendo l’incontro di questi ultimi con i membri del nostro Governo per poter avviare le trattative”.
    L’annuncio di Schekter
    “Abbiamo già dimostrato di saper accogliere grandi eventi di rilevanza internazionale come i Mondiali di calcio nel 2010, ed un Gp è quello che serve per rilanciare l’immagine del Sudafrica non solo dal punto di vista sportivo, ma anche turistico e culturale – ha aggiunto Scheckter -. Noi siamo pronti. L’anno prossimo,discuteremo nuovamente sull’opportunità di riportare il Sudafrica in F1, con l’obiettivo diufficializzare il rientro all’inizio del 2023” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1: Kyalami si candida per il ritorno del Gran Premio del Sudafrica

    ROMA – La Formula 1 torna in Africa? L’ipotesi è stata lanciata da Warren Scheckter, amministratore delegato del Gran Premio del Sudafrica e figlio di Jody Scheckter, campione del mondo nel 1979. Il circuito indicato è quello di Kyalami, ma potrebbe volerci almeno un anno e mezzo prima di rendere il tutto ufficiale. “Rispetto ai circuiti cittadini individuati,la scelta più sensata resta quella di Kyalami, per la sua storia e per la sua immediata disponibilità ad ospitare questo evento – ha detto Scheckter -. Negli ultimi anni, cominciando da Chase Carey, abbiamo accolto i vertici della F1 con visite all’autodromo, favorendo l’incontro di questi ultimi con i membri del nostro Governo per poter avviare le trattative”.
    Le parole di Schekter
    “Abbiamo già dimostrato di saper accogliere grandi eventi di rilevanza internazionale come i Mondiali di calcio nel 2010, ed un Gp è quello che serve per rilanciare l’immagine del Sudafrica non solo dal punto di vista sportivo, ma anche turistico e culturale – ha aggiunto Scheckter -. Noi siamo pronti. L’anno prossimo,discuteremo nuovamente sull’opportunità di riportare il Sudafrica in F1, con l’obiettivo diufficializzare il rientro all’inizio del 2023” – ha concluso. LEGGI TUTTO