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    F1, Hamilton: “Nei primi anni non avevo fiducia in me stesso”

    ROMA – Lewis Hamilton, intervistato dal “Financial Times”, ha raccontato le difficoltà attraversate nei primi anni in Formula 1, soprattutto per episodi legati al razzismo. Il pilota britannico della Mercedes porta ora avanti una serie di battaglie contro il razzismo e le discriminazioni. “Non ero felice. Avevo realizzato il mio sogno, ma non ero io, non potevo essere io e non avevo fiducia in me stesso allora, quindi sono rimasto in silenzio. Reprimiamo così tante cose che non ci rendiamo conto del dolore che abbiamo sperimentato”.
    Le parole di Hamilton
    “Mentre guardavo le foto dei festeggiamenti della squadra e mi sono reso conto che le squadre erano ancora completamente bianche, c’erano pochissime persone di colore e mi sono chiesto come potesse succedere questo dopo che sono stato qui così tanto tempo – ha aggiunto Hamilton -. Poi tutto quello che è successo dopo la morte di George Floyd mi ha colpito duramente. Non potevo credere che così tante persone fossero ancora in silenzio su quello che era successo. Ora sono disposto a rischiare il mio lavoro, la mia reputazione. Voglio che la comunità nera sappia che li ascolto e che sono con loro”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: per il titolo di “Rookie of the Year” è sfida Bastianini-Martin

    ROMA – Le ultime due gare in programma prima della chiusura del mondiale 2021 stabiliranno chi tra Enea Bastianini e Jorge Martin sarà il vincitore del premio di rookie dell’anno. Il pilota italiano ha sfruttato il podio ottenuto nello scorso weekend, il secondo stagionale, in quel di Misano, con conseguente caduta del rivale spagnolo balzando in testa alle speciale classifica con 7 punti di vantaggio a due gare dal termine.
    Si riparte da Portimao
    Dopo la settimana di stop il calendario prevede il rientro in pista in Portagallo sul tracciato di Portimato dove Martin subì un grave infortunio che lo tenne lontano dalle piste per i tre GP consecutivi, al contrario di Bastianini nono al traguardo. Lo spagnolo si seppe riprendere con la vittoria nel Gran Premio di Stiria, ma i due zero ottenuti nelle ultime tre gare hanno permesso la prepotente rimonta della “Bestia” in crescendo nelle ultime uscite ma ancora a secco di vittorie. Lotta aperta fino alla fine con due piloti partiti alla grande in classe regina in attesa di un 2022 in cui dovranno mantenere le già alte aspettative. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Nei primi anni di carriera non ero felice”

    ROMA -“Non ero felice. Avevo realizzato il mio sogno, ma non ero io, non potevo essere io e non avevo fiducia in me stesso allora, quindi sono rimasto in silenzio. Reprimiamo così tante cose che non ci rendiamo conto del dolore che abbiamo sperimentato”. Lewis Hamilton, intervistato dal “Financial Times”, ha raccontato le difficoltà attraversate nei primi anni in Formula 1, soprattutto per episodi legati al razzismo. Il pilota britannico della Mercedes porta ora avanti una serie di battaglie contro il razzismo e le discriminazioni.
    Le battaglie di Hamilton
    “Mentre guardavo le foto dei festeggiamenti della squadra e mi sono reso conto che le squadre erano ancora completamente bianche, c’erano pochissime persone di colore e mi sono chiesto come potesse succedere questo dopo che sono stato qui così tanto tempo – ha aggiunto Hamilton -. Poi tutto quello che è successo dopo la morte di George Floyd mi ha colpito duramente. Non potevo credere che così tante persone fossero ancora in silenzio su quello che era successo. Ora sono disposto a rischiare il mio lavoro, la mia reputazione. Voglio che la comunità nera sappia che li ascolto e che sono con loro”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Bastianini sfida Martin per il titolo di “Rookie of the Year”

    ROMA – Con il titolo mondiale già assegnato a Fabio Quartararo, nel mondo della MotoGP c’è curiosità per il duello tra Enea Bastianini e Jorge Martin sul vincitore del premio di rookie dell’anno. Il pilota italiano ha sfruttato il podio ottenuto nello scorso weekend, il secondo stagionale, in quel di Misano, con conseguente caduta del rivale spagnolo balzando in testa alle speciale classifica con 7 punti di vantaggio a due gare dal termine.
    Incognita Portimao
    La prossima gara si terrà in Portogallo sul tracciato di Portimao dove nel precedente del 2021 Bastianini ottenne un nono posto mentre Martin subì un grave infortunio che lo tenne lontano dalle piste per i tre GP consecutivi. Lo spagnolo si seppe riprendere con la vittoria nel Gran Premio di Stiria, ma i due zero ottenuti nelle ultime tre gare hanno permesso la prepotente rimonta della “Bestia” in crescendo nelle ultime uscite ma ancora a secco di vittorie. Si prospetta una lotta fino all’ultima curva, con entrambi i piloti meritevoli di un titolo che sicuramente alzerà le pretese sulle prestazioni dei due per il 2022. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali spiega la scelta di Dovizioso: “Cambiata la mentalità del team”

    ROMA – Razlan Razali ha parlato della scelta di Andrea Dovizioso come uno dei due piloti che gareggerà con RNF in MotoGp. Il boss del team ex Petronas, che da sempre ha puntato su giovani piloti da far crescere, ha spiegato le motivazioni della scelta di un pilota con molta esperienza. “È diventata una questione di sopravvivenza – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. Per salvare i piani della MotoGP, abbiamo dovuto cancellare i team in Moto3 e Moto2. Continueremo a gestire il team MotoE. La MotoGp è un business. Devo seguire i desideri di chi finanzia. Quindi la nostra filosofia nella scelta di un pilota è cambiata. Abbiamo assunto Dovi, il che significa che abbiamo deviato dalla mia filosofia originale”.
    Sul title sponsor
    Razali ha poi parlato dello sponsor per la prossima stagione: “Abbiamo negoziato con WITHU molto rapidamente. Sapevamo che volevano essere il title sponsor. Poi ho annunciato a Yamaha i cambiamenti. Ho dovuto negoziare nuovi contratti con Dorna e Yamaha e fondare una nuova società. Quindi abbiamo potuto presentare il team WITHU Yamaha RNF MotoGP. Quello che abbiamo dovuto fare da metà agosto fino ad ora è stato pazzesco”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Dovizioso? La mentalità del team è cambiata”

    ROMA – “È diventata una questione di sopravvivenza. Per salvare i piani della MotoGP, abbiamo dovuto cancellare i team in Moto3 e Moto2. Continueremo a gestire il team MotoE. La MotoGp è un business. Devo seguire i desideri di chi finanzia. Quindi la nostra filosofia nella scelta di un pilota è cambiata. Abbiamo assunto Dovi, il che significa che abbiamo deviato dalla mia filosofia originale”. Queste le parole di Razlan Razali, ai microfoni di “Speedweek”, sulla scelta di Andrea Dovizioso come uno dei due piloti che gareggerà con RNF in MotoGp. Il boss del team ex Petronas, che da sempre ha puntato su giovani piloti da far crescere, ha spiegato le motivazioni della scelta di un pilota con molta esperienza.
    Sullo sponsor
    Razali ha poi parlato dello sponsor per la prossima stagione: “Abbiamo negoziato con WITHU molto rapidamente. Sapevamo che volevano essere il title sponsor. Poi ho annunciato a Yamaha i cambiamenti. Ho dovuto negoziare nuovi contratti con Dorna e Yamaha e fondare una nuova società. Quindi abbiamo potuto presentare il team WITHU Yamaha RNF MotoGP. Quello che abbiamo dovuto fare da metà agosto fino ad ora è stato pazzesco”. LEGGI TUTTO

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    F1, sorpresa Hamilton: si traveste da ingegnere per tre bambini

    “Da ragazzi mi dicevano che non sarei mai stato un pilota”
    “Mi piace fare domande sul design della macchina, anche per capire come ragionano gli altri. La parte migliore è sicuramente guidare, ma anche sapere di poter contare su un gruppo di molte persone, oltre 2.000, al contrario di quanto può sembrare da casa. Ed è bello vedere nel team persone di colore o donne. – spiega Hamilton –  Mentre la parte peggiore è rimanere concentrato, credere continuamente in sè stessi senza dare peso a ciò che dice la gente. Da ragazzo mi dicevano che non sarei mai stato un pilota e un campione del mondo. Ho dimostrato loro che si sbagliavano. Anche voi potete fare lo stesso”. Un messaggio importante, soprattutto quello finale, per i tre ragazzi, che sicuramente non scorderanno mai una giornata del genere a contatto con una delle leggende dello sport. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton che sorpresa: si finge ingegnere per tre bambini

    “Ho dimostrato agli altri che si sbagliavano”
    Il pilota, in lotta per l’ottavo titolo iridato con Verstappen, non si è sottratto alle domande dei tre. “Mi piace fare  domande sul design della macchina, anche per capire come ragionano gli altri. La parte migliore è sicuramente guidare, ma anche sapere di poter contare su un gruppo di molte persone, oltre 2.000, al contrario di quanto può sembrare da casa. Ed è bello vedere nel team persone di colore o donne. Mentre la parte peggiore è rimanere concentrato, credere continuamente in sè stessi senza dare peso a ciò che dice la gente”. In chiusura un consiglio: “Da ragazzo mi dicevano che non sarei mai stato un pilota e un campione del mondo. Ho dimostrato loro che si sbagliavano. Anche voi potete fare lo stesso”, ha concluso Hamilton. LEGGI TUTTO