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    Ferrari, Leclerc festeggia la pole in Messico: “Adesso voglio vincere”

    Sulla gara
    “Dovremo concentrarci su di noi, abbiamo avuto un buon passo per tutto il weekend – ha aggiunto Leclerc – . Domani sarà una gara difficile, ma vediamo come andrà. Siamo al primo posto, non so se sono stato il migliore in assoluto ma sono felice del risultato di oggi. Vediamo come andrà domani. Sabato positivo, ma pensiamo alla gara di domani – ha poi aggiunto Leclerc ai microfoni di Sky Sport -. Il passo non è male, ma la Red Bull ha la sorpresa in tasca la domenica”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, estasi Leclerc: “Pole? Non me l’aspettavo, ma ora voglio vincere”

    CITTA’ DEL MESSICO – La festa rossa della Ferrari chiude il sabato al Gran Premio del Messico, ventesimo appuntamento stagionale della Formula 1. La pole position di Charles Leclerc davanti al compagno di squadra Carlos Sainz è il miglior modo possibile per arrivare alla gara di domenica. Un risultato inaspettato anche per lo stesso pilota monegasco, che si dice sorpreso: “Pole? Non ci pensavo assolutamente, non me lo aspettavo – le sue parole -. Adesso è il secondo weekend di fila che lo dico e la gente magari non ci crede neanche più, ma è vero. Alla finetutto si è allineato,abbiamo trovato velocità e adesso mi devo concentrare su domani perchéva bene la pole, ma dobbiamo vincere e sarà molto difficile”.
    Verso la gara
    “Dovremo concentrarci su di noi, abbiamo avuto un buon passo per tutto il weekend – ha aggiunto Leclerc – . Domani sarà una gara difficile, ma vediamo come andrà. Siamo al primo posto, non so se sono stato il migliore in assoluto ma sono felice del risultato di oggi. Vediamo come andrà domani. Sabato positivo, ma pensiamo alla gara di domani – ha poi aggiunto Leclerc ai microfoni di Sky Sport -. Il passo non è male, ma la Red Bull ha la sorpresa in tasca la domenica”. LEGGI TUTTO

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    Ferrai 499P Modificata, tributo a Le Mans

    Il sogno di Le Mans non poteva rimanere lì, incastonato in quel fantastico weekend di giugno, per quanto indimenticabile, quando la Ferrari ha riportato la “chiesa al centro del paese”, di fatto Maranello in vetta alla sua amatissima 24 Ore di Le Mans, a distanza di 58 anni dall’ultimo trionfo, a 50 anni dall’ultima presenza, proprio nell’edizione del Centenario della mitologica corsa sul circuito de La Sarthe. Andava celebrato, ricordato anche in un’altra maniera. La migliore, forse l’unica, sicuramente quella più adatta al cuore Ferrari. In pista.Guarda la galleryNuova Ferrari 499P Modificata

    Il tributo esagerato alla 499P

    È così che nasce la Ferrari 499P Modificata, la vettura, praticamente identica alla 499P che ha vinto Le Mans a giugno (e che ancora può sognare nel prossimo weekend in Bahrein). Un tributo, un modello “esagerato” perché privo delle limitazioni del BOP (Balance of Performance che domina i regolamenti del Mondiale Endurance) che segna l’avvio di un nuovo programma di Maranello tra gli Sport Prototipi Clienti. Programma che sarà proprio dedicato a quella ventina di fortunatissimi danarosi appassionati che potranno permettersi di portarsi a casa questo concentrato di tecnologia e sportività alla modica cifra di 5 milioni e 100.000 euro, senza IVA. Parliamo, si intende di Gentleman Drivers che utilizzeranno la vettura in pista senza gareggiare, affiancando l’altro programma del Cavallino Rampante, quello F1 Clienti. I possessori della Ferrari 499P Modificata potranno così partecipare a una serie di eventi organizzati in circuiti internazionali contando sull’assistenza in pista e la manutenzione degli uomini del Cavallino. L’esordio della 499P Modificata è in programma il 15 e 16 marzo 2024 all’autodromo del Mugello. 

    499P Modificata… “senza regole”

    La 499P Modificata è stata presentata durante le Finali Mondiali Ferrari in corso di svolgimento sul circuito del Mugello: “Rappresenta – ha spiegato Federica Santoro, responsabile dei Programmi F1 Clienti – un nuovo tipo di progetto per Ferrari: un prodotto sviluppato da una vettura da competizione, e non da un modello di produzione, che non è soggetto ai limiti imposti da un regolamento tecnico. Sebbene la 499P Modificata sia basata sulla 499P, il fatto di non dover rispettare i parametri sportivi e tecnici del FIA WEC ha permesso al team di ingegneri Ferrari di introdurre una serie di modifiche significative che aumentano le emozioni di guida e rendono le prestazioni della vettura più accessibili”. Già, quali modifiche? “Riguardano – ha aggiunto la Santoro – l’assale elettrico e le quattro ruote motrici che si possono attivare sin dalle basse velocità; la funzionalità “Push to Pass” che consente ai piloti di ottenere 120 kW di potenza aggiuntiva; gli pneumatici specifici sviluppati da Pirelli; la ricalibrazione completa dell’assetto della vettura, nonché dei suoi controllori elettronici e delle mappature del motore. L’abitacolo rimane invece monoposto, e il telaio conserva la stessa ritualità di ingresso e uscita della 499P, permettendo ai clienti d’immedesimarsi negli equipaggi della #50 e della #51 che alla 24 Ore di Le Mans hanno firmato il successo, la Hyperpole e il giro veloce in gara”.

    La scheda tecnica

    In particolare il powertrain ibrido della 499P Modificata combina un motore termico dislocato in posizione centrale posteriore e un motore elettrico sull’asse anteriore. Il sistema può erogare a terra una potenza massima di 640 kW (870 cv), in quanto non è limitato dai regolamenti FIA-ACO. L’unità a combustione interna (ICE) condivide l’architettura del propulsore montato sulla 296 GT3, ma è stata sottoposta a una completa rivisitazione da parte degli ingegneri Ferrari finalizzata allo sviluppo di soluzioni dedicate e all’alleggerimento complessivo della vettura. Una caratteristica specifica è il fatto che il sei cilindri a ‘V’ della 499P Modificata sia di tipo portante e quindi svolga una funzione strutturale, rispetto alle versioni che equipaggiano le granturismo da competizione.  La seconda anima del motopropulsore è rappresentata dall’Energy Recovery System che ha una potenza massima di 200 kW (272 cv), un motore elettrico dotato di differenziale la cui batteria si ricarica nelle fasi di decelerazione e frenata. Il motopropulsore è accoppiato a un cambio sequenziale a sette rapporti. “La rimozione dei vincoli regolamentari stabiliti nel FIA WEC – ha affermato Olivier Beretta, ambassador driver Ferrari – ha consentito di inserire nuovi contenuti sulla 499P Modificata. Un aspetto prioritario è la fruibilità dell’asse elettrico anteriore disponibile già a basse velocità (sulla 499P l’assale anteriore è limitato all’uso superati i 190 km/h ndr), permettendo quindi al guidatore di beneficiare del controllo di trazione su quattro ruote. Il risultato è quello di una vettura ancor più pronta e precisa in uscita di curva, che agevola il lavoro del conducente nell’individuare le traiettorie migliori, e che innalza la confidenza nella guida di una vettura capace di prestazioni straordinarie”.

    Un’altra modifica, resa possibile grazie all’assenza di vincoli regolamentari, è stata quella legata all’introduzione del sistema “Push To Pass” – un nome singolare che ricorda il piano di Carlos Tavares, attuale CEO di Stellantis, ma datato 2016, quando il manager portoghese, era ancora CEO di PSA -. Il sistema permette al pilota di beneficiare di una potenza pari a 120 kW (163 cv), in aggiunta ai 520 kW (707 cv) normalmente disponibili. Il tutto, attivabile dal pilota con un tasto sul retro del volante, permette di raggiungere la potenza massima di 640 kW (870 cv) per una durata non superiore a 7 secondi per ogni attivazione. Infine la 499P Modificata adotta pneumatici specifici sviluppati da Pirelli derivati dalla tecnologia impiegata in F1 sia per l’asciutto che per il bagnato con l’obiettivo di esaltarne le doti privilegiando la facilità di riscaldamento e l’aderenza costante rispetto alle prestazioni di picco. Il design della 499P Modificata è stato definito in collaborazione con il Centro Stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni. Sull’anteriore si notano i passaruota con ampie aperture sulla superficie con lo scopo di ridurre la pressione all’interno dei vani ruota. La coda, invece, è caratterizzata da una doppia ala orizzontale, con profili superiori studiati per garantire il carico aerodinamico necessario. Sul tetto della vettura, infine, è disposta una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del motore V6 e per il raffreddamento della batteria e del cambio. Insomma, il feeling Ferrari-Le Mans avrà la sua logica prosecuzione nel cuore dei suoi fortunati appassionati. Nella speranza di poter rivivere emozioni che non conoscono limiti di alcun genere.

    Comprese quelle del tempo. LEGGI TUTTO

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    Ferrari 296 Challenge, nuova purosangue da corsa

    Non c’era vettura migliore che in Casa Ferrari potessero scegliere per proseguire la fantastica storia di passione del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli della 296 GTB. Così, dopo 30 anni e 31 stagioni (l’ultima si conclude oggi al Mugello) ecco che sul palcoscenico del Challenge in Rosso sale l’erede dall’anima sportiva del modello forse più innovativo della gamma Ferrari, Purosangue a parte, che ha davvero tutto per non far rimpiangere le altre 8 vetture che l’hanno preceduta nel difficile compito di esaltare il programma del monomarca del Cavallino Rampante. E del resto il parterre era davvero impressionante per poterlo deludere passando da 348 Challenge (1993-95), F355 Challenge (1995-2001), 360 Challenge (2000-2006), F430 Challenge (2006- 2011), 458 Challenge (2011-2013), 458 Challenge Evo (2014-17), 488 Challenge (2017-2019) e 488 Challenge Evo (2020-2023). 

    Ma la 296 Challenge, con tutto il rispetto di c’è stato prima, è pronta ad alzare l’asticella della sfida. A portare un monomarca tradizionalmente destinato ai Gentleman Driver, verso qualcosa di estremo, di molto più estremo, quasi propedeutico a piloti che si vogliono cimentare nel GT, senza perdere però quell’approccio, quasi democratico, che solo un gioiello come la 296 GTB, pardon, Challenge, può garantire. Le prime foto “liberate” a inizio settimana, pur nel loro impatto notevole emozionale, non rendono merito al lavoro fatto da tutto il team di Maranello per trasformare forse il modello stradale più divertente in assoluto della storia, in qualcosa di ancora più evoluto per la pista. Ma a vederla da vicino, la 296 Challenge dà proprio l’idea di essere la trasposizione per la pista, la belva da competizione, del modello che a suo tempo abbiamo provato nei dintorni di Siviglia.

    Propulsione

    Intanto, cominciamo col dire che la 296 GTB è stato modificata a ogni livello: motoristico, aerodinamico e dinamico.  E proprio dal motore partiamo: per la prima volta nel Challenge dopo la lunga storia del V8, viene adottato un propulsore sei cilindri biturbo, proprio quello innovativo della GTB. Ma la versione Challenge ne monta uno completamente de-ibridizzato, cioè il V6 da 2.992 cc in grado di erogare 700 cv, con la mostruosa potenza specifica pari a 234 Cv/l in grado di scrivere un nuovo record per il segmento, è stato privato della parte elettrica. Di fatto è stata aumenta la velocità massima (+10%) dei turbocompressori portata a 180.000 gir./min ed è stato fatto lo stesso per la pressione della sovralimentazione, e aumentando anche la pressione della camera di combustione, l’avvio della scintilla è stato anticipato. La triplice modifica ha prodotto un aumento di ben 37 cv rispetto alla 296 GTB e GTS.

    Per essere ancora più chiari, la 296 Challenge è qualcosa che si avvicina sensibilmente alla sua gemella 296 GT3 che regala spettacolo nella categoria superiore. Un ulteriore passo in avanti rispetto a un’auto derivata dalla produzione – con modifiche contenute rispetto al modello stradale – a vettura sottoposta a una serie di profondi interventi al fine di ottimizzarne l’utilizzo in pista. 

    Aerodinamica

    L’altra differenza sostanziale, arriva dal reparto aerodinamico che comunque è frutto delle scelte sulla propulsione. Qui la 296 Challenge adotta soluzioni derivate dalla 296 GT3 che hanno permesso di raggiungere valori di carico verticale estremi e senza precedenti. A questo risultato contribuiscono l’inedito l’S-Duct che convoglia l’aria verso il radiatore centrale per uscire attraverso uno sfogo praticamente a griglia sul cofano, mentre il layout dell’ala posteriore a “collo di cigno” (un altro elemento che richiama il lavoro già svolto per la 296 GT3), e una serie di dispositivi massimizzano la stabilità del carico aerodinamico al variare delle condizioni di assetto. Soluzioni geniali per garantire il necessario raffreddamento al motore privato della parte elettrica.  Morale della favola, la 296 Challenge arriva a generare oltre 870 Kg di carico verticale alla velocità di 250 km/h, con l’ala nella posizione di massima incidenza (ci sono 7 possibili regolazioni) per un incremento del carico stesso del 18% rispetto alla 488 Challenge Evo 

    Dinamica e freni 

    A completare il pacchetto di modifiche sulla Ferrari 296 Challenge, ecco l’impianto frenante, che per la prima volta adotta i dischi CCM-R PLUS, tecnologia derivata dalle applicazioni sportive più estreme che ridoce di tre volte l’usura dei dischi e di due quelle delle pastiglie. L’introduzione di questa innovazione, insieme all’evoluzione per l’utilizzo in pista dell’ABS EVO Track adottato sulla 296 GTB, ha permesso di raggiungere un livello di performance e ripetibilità della frenata inimmaginabile finora. A questo contribuiscono anche i nuovi pneumatici Pirelli che sono stati appositamente sviluppati per questo modello. Il risultato finale è stupefacente: la 296 Challenge è infatti in grado di migliorare di ben 2’’ il tempo sul giro registrato all’Autodromo internazionale del Mugello rispetto alla 488 Challenge Evo – presentata alle Finali Mondiali svoltesi sul medesimo circuito toscano nel 2019 e che aveva debuttato nella stagione 2020 – e di mantenere costante la prestazione durante tutta la gara.  La 296 Challenge farà la propria apparizione a partire dalla stagione 2024 quando la vettura sarà protagonista del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli nelle serie internazionali Europe e North America. Dal 2025 è atteso il debutto anche nelle serie nazionali UK e Japan.

    Ultimo dettaglio: il costo. Siamo a 390.000 euro, IVA compresa. Ma non abbiamo dubbi: per chi può permetterselo, sono soldi spesi non bene, ma benissimo. LEGGI TUTTO

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    FP3 Messico: comanda Verstappen, Ferrari lontane nel traffico

    CITTÀ DEL MESSICO – Max Verstappen conquista anche la terza e ultima sessione di prove libere del Gran Premio del Messico, ventesimo appuntamento di F1. Il campione della Red Bull chiude in 1:17.887, tallonato ad appena 70 millesimi di distanza da Alexander Albon. Lontane le Ferrari, con Charles Leclerc e Carlos Sainz rispettivamente 13° e 15° a causa del traffico che non ha permesso loro di chiudere un giro buono nella simulazione di qualifica. In particolare, il monegasco ha incontrato sul suo percorso Kevin Magnussen, mentre ancora più grave è stato l’episodio tra Esteban Ocon e Sainz, con l’iberico che, per non sbattere contro il pilota dell’Aston Martin, è incappato in un testa coda. I due, quindi, arrivano senza riferimenti di rilievo alle qualifiche, al via alle 23.  LEGGI TUTTO

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    Festa Ducati in Superbike: a Jerez, Bautista conquista il secondo titolo consecutivo

    JEREZ – Alvaro Bautista si conferma campione del mondo di Superbike, al termine di una stagione da sogno per lo spagnolo con la Ducati del team Aruba! Il classe 1984 chiude in bellezza la stagione, vincendo in fuga gara-1 di Jerez, scavando un solco non più colmabile da Toprak Razgatlioglu, anche oggi degnissimo avversario con il suo secondo posto a bordo della Yamaha. È doppietta sul podio per la casa giapponese, visto che in terza posizione c’è Andrea Locatelli. Quarto, infine, Jonathan Rea. Stagione da sogno, quindi, per Bautista, che in stagione ha vinto ben 25 prove sulle 35 disputate, tra gare lunghe e Superpole Race. In casa Ducati, da segnalare anche il quinto posto di un ottimo Danilo Petrucci. LEGGI TUTTO

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    Bautista, è trionfo Ducati in Superbike! A Jerez arriva il secondo titolo

    JEREZ – È trionfo Ducati in Superbike! Il round di Jerez consegna il titolo mondiale, il secondo consecutivo, ad Alvaro Bautista e al team Aruba. Lo spagnolo classe 1984 certifica al meglio il proprio dominio, visto che la sicurezza matematica del titolo arriva con la vittoria in solitaria in gara-1, con lo spagnolo che è andato in fuga nella seconda parte dopo che il rivale Toprak Razgatlioglu aveva provato a insidiarlo nella prima metà. Bello e significativo il sentito abbraccio tra i due a fine gara, con il turco che è anche sceso dalla sua Yamaha per congratularsi al meglio con Bautista. A completare il podio è l’altra Yamaha di Andrea Locatelli, mentre Jonathan Rea ha chiuso ai piedi del podio. Ottimo anche il quinto posto di Danilo Petrucci. Dominio assoluto per Bautista, che in stagione ha vinto 25 prove sulle 35 disponibili, tra gare lunghe e Superpole Race. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Thailandia, Martin e il rischio su Marini: “Volevo stare davanti”

    BURIRAM – “Luca (Marini) è stato tranquillo alla prima curva, io invece ho rischiato, sono stato aggressivo perché volevo avere quella posizione, visto che so di fare la differenza nei primi due giri. Era importante essere primo, altrimenti sarebbe stato difficile vincere”. Così Jorge Martin comincia l’analisi della Sprint del Gran Premio della Thailandia, che lo ha visto cogliere un’importante vittoria, avvicinandosi nuovamente al primo posto di Francesco Bagnaia in classifica. Un primo posto non scontato, passato da diverse difficoltà, a partire da quello scatto non perfetto dalla prima casella, e complicato poi dalla gestione del degrado: “Non è stato facile vincere: ho fatto fatica a metà gara con il grip sulla posteriore, ma me l’aspettavo”, ha infatti aggiunto nel suo racconto a Sky Sport. LEGGI TUTTO