More stories

  • in

    MotoGp, Checa: “Un successo con Rossi in pista ha un altro sapore”

    ROMA – Sarà una stagione 2022 di MotoGp sicuramente diversa, la prima senza Valentino Rossi. In tanti tra fan e addetti al lavoro si stanno chiedendo quale sarà l’impatto della sua assenza, ma per Carlos Checa non ci saranno grossi cambiamenti. “Non credo cambierà, continueranno a girare come prima. Valentino continuerà a esserci di persona – ha spiegato a Motosan -. Non so in quale ruolo se da dirigente, come accompagnatore del fratello o con la sua squdraa. Ovvio che Valentino ha segnato un’epoca. Anche se negli ultimi anni è stato un po’ fuori da quella lotta per il titolo, ha continuato a provarci con il  sorriso, ma non sarà stato facile per lui“.
    “Ha dimostrato passione fino alla fine”
    Sicuramente per il Dottore non è stato un finale di carriera all’altezza degli anni passati, senza la possibilità di lottare per il vertice. “Ha dimostrato la sua grande passione, che lo commuove e lo ha fatto fino alla fine, ingoiando qualche brutto risultato che per un pilota come Rossi non è assolutamente facile. Ora che sarà su un altro piano contribuirà con la sua esperienza. Penso anche che i protagonisti siano stati a lungo altri e abbiano saputo approfittarne ma poter vincere un campionato con Valentino in pista ha un sapore migliore“. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp. Ducati, Tardozzi: “Atmosfera buona, Miller e Bagnaia si rispettano”

    ROMA – Prima gli scontri fra Petrucci e Dovizioso, poi le critiche e alla fine il trionfo. La stagione 2021 della Ducati si è rivelata molto positiva, grazie soprattutto alla coppia formata da Francesco ‘Pecco’ Bagnaia e Jack Miller. L’italiano e l’australiano hanno portato il team di Borgo Panigale alla conquista del titolo costruttori in MotoGp e hanno forse creato le premesse per lanciare l’assalto al campione del mondo Fabio Quartararo. È proprio Davide Tardozzi, team manager della Ducati, a dare un voto alla stagione ai microfoni di MotoGp.com: “Do un 9 perché penso che la squadra e i piloti abbiano fatto un lavoro eccellente e l’atmosfera è stata buona. Non vediamo l’ora di arrotondare a 10 per il prossimo anno”.
    Il tandem Miller-Bagnaia
    Il lavoro in vista del 2022 però in Ducati va avanti, forte del feeling tra Bagnaia e Miller, sottolineato da Tardozzi: “Ci sono alcuni punti della moto che dobbiamo ancora migliorare. D’altro canto abbiamo constatato un’intesa perfetta fra i piloti e la squadra. Apprezzo molto il buon rapporto che i due hanno instaurato: capiscono di essere avversari, ma in pista c’è rispetto”. La sfida a ‘El Diablo’ Quartararo è dunque lanciata e lottare per il titolo piloti è una speranza che a Borgo Panigale si tengono stretti e che potrebbe tramutarsi in certezza per la stagione che verrà. “Spero che si continui così, non vedo l’ora di vedere un nostro pilota vincere il titolo nel 2022”, ha concluso team manager Ducati, che ha le idee chiare per l’anno prossimo. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Verstappen: “Wolff mi ha scritto un messaggio di congratulazioni”

    ROMA – Max Verstappen si gode la festa per il primo titolo di Formula 1 conquistato in carriera. L’olandese si è imposto in un pazzo Gran Premio di Abu Dhabi, superando all’ultimo giro Lewis Hamilton e trionfando nel campionato. Tante sono state le polemiche nei giorni successivi, seguite dall’annuncio di Mercedes di voler ricorrere in appello dopo che i due ricorsi di domenica erano stati respinti. Ieri, però “The Sun” aveva lanciato l’indiscrezione secondo cui Toto Wolff, team principal della Mercedes, aveva inviato un messaggio di congratulazioni a Verstappen. Indiscrezione confermata dallo stesso pilota olandese.Guarda la galleryVerstappen, party folle nello yacht di lusso per il titolo con Geri e Kelly
    La conferma di Verstappen
    “Toto mi ha mandato un messaggio di congratulazioni per la stagione e ha scritto che ho meritato di vincere, questo è stato molto bello” – ha detto Verstappen, che ora è pronto a godersi le meritate vacanze prima di ripartire per la prossima stagione.  LEGGI TUTTO

  • in

    Rooney e il parcheggio selvaggio in Land Rover: per vendetta gli disegnano un fallo

    Wayne Rooney ha scatenato l’ira di un intero paese, Prestbury, nel Macclesfield, parcheggiando il suo Land Rover Overfinch Defender da oltre 176mila euro su una strada temporaneamente bloccata al traffico per un mercatino di Natale. Un comportamento che non è piaciuto affatto ai residenti che non ci hanno pensato due volte a vendicarsi: la vettura dell’ex campione del Manchester United è stata ricoperta di disegni fallici e insulti.

    Ha ignorato avvisi e richieste

    A far indispettire i residenti, ovviamente, il fatto che Rooney non si sia preoccupato di parcheggiare la sua auto in una zona diversa. E pensare che lungo la strada erano stati messi numerosi avvisi e segnali per vietare la sosta di veicoli e lasciare così spazio al mercatino di Natale e alle sua bancarelle. Non solo. Secondo quanto riporta The Sun, l’ex calciatore avrebbe rifiutato categoricamente di spostare il suo Defender anche dopo la richiesta da parte degli organizzatori dell’evento e per tutta risposta si sarebbe recato al pub lì vicino, ad appena 50 metri di distanza. Un rifiuto che non è stato preso affatto bene dalle persone del luogo che prima hanno dovuto spostare l’allestimento previsto in quella parte di strada e poi hanno messo in atto la vendetta, a discapito della vettura. Oltre ai disegni sessuali e alle parolacce, l’auto sarebbe stata circondata da coni arancioni e un negoziante della via ha anche appeso a uno dei tergicristalli un cartello con la scritta “divieto di sosta”.

    Rooney e Aguero si sbarazzano delle Lamborghini: troppo care, le vendono online! LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp. Ducati, Tardozzi: “Stagione da 9, tra team e piloti intesa perfetta”

    ROMA – Nata dalle ceneri dello scontro fra Petrucci e Dovizioso, la stagione 2021 della Ducati si è rivelata alla fine dei conti molto positiva. La coppia formata da Francesco ‘Pecco’ Bagnaia e Jack Miller ha portato il team di Borgo Panigale alla conquista del titolo costruttori in MotoGp e ha forse creato le premesse per lanciare l’assalto al campione del mondo Fabio Quartararo. È proprio Davide Tardozzi, team manager della Ducati, a dare un voto alla stagione ai microfoni di MotoGp.com: “Do un 9 perché penso che la squadra e i piloti abbiano fatto un lavoro eccellente e l’atmosfera è stata buona. Non vediamo l’ora di arrotondare a 10 per il prossimo anno”.
    L’intesa Miller-Bagnaia
    Il lavoro in vista del 2022 però in Ducati continua, forte del feeling tra Bagnaia e Miller, sottolineato da Tardozzi: “Ci sono alcuni punti della moto che dobbiamo ancora migliorare. D’altro canto abbiamo constatato un’intesa perfetta fra i piloti e la squadra. Apprezzo molto il buon rapporto che i due hanno instaurato: capiscono di essere avversari, ma in pista c’è rispetto”. La sfida a ‘El Diablo’ Quartararo è dunque lanciata e il team manager Ducati ha le idee chiare per l’anno prossimo: “Spero che si continui così, non vedo l’ora di vedere un nostro pilota vincere il titolo nel 2022”. Una speranza che a Borgo Panigale si tengono stretti e che potrebbe tramutarsi in certezza per la stagione che verrà. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir: “Non è stato dato valore al mio titolo con Suzuki”

    ROMA – Joan Mir, intervistato da “Motorsport.com”, ha spiegato come sia cambiata solo di poco la sua vita dopo il titolo di MotoGp conquistato nel 2020. Fondamentale, in questo è stato l’avvento del Covid, che ha reso il campionato dello scorso anno ben diverso dagli altri, dall’inizio in piena estate alle gare senza spettatori, con meno tappe e senza Marc Marquez. Le conseguenze di un titolo in tempi di Covid, però, non dispiacciono troppo al pilota della Suzuki, che spesso si è mostrato una persona piuttosto riservata riguardo alla sfera privata. “La vita non mi è cambiata quanto invece avrebbe potuto, perché o avuto la fortuna, o la sfortuna, di diventare campione del mondo nell’anno del Covid e mediaticamente non si è sentito come un anno normale – ha detto -. Quest’anno abbiamo un po’ recuperato la normalità, ma non del tutto. È chiaro che ho vissuto un aumento di fama importante, ma non impressionante. E questa cosa mi fa felice in qualche modo”.
    Il commento di Mir
    “So che se vincerò ancora o continuerò altri anni al massimo livello, il riconoscimento aumenterà, ma più in termini di aumento di fan sulle tribune – ha aggiunto -. Lo scorso anno mi è dispiaciuto molto vincere il mondiale senza gente in circuito. È una cosa che mi porto dentro”. Un titolo sottostimato dall’ambiente? Mir risponde così: “Da parte di tutti sì, ma non da parte dei fan. È una cosa che assumerà valore con gli anni, ma non è stato dato valore al fatto che Suzuki abbia vinto un mondiale dopo venti anni. Vincendo non si assume valore, ma se lottiamo per vincere il secondo titolo, forse otterrò un riconoscimento maggiore”. LEGGI TUTTO

  • in

    Multa prima della patente: arriva all’esame di teoria… guidando

    Ha parcheggiato l’automobile davanti alla Motorizzazione e si è recata a sostenere l’esame di guida. Un’incongruenza che non è sfuggita alla Polizia Stradale la quale, ferma nel piazzale, ha chiesto spiegazioni alla guidatrice poco furba, immediatamente sanzionata.
    Multata prima di aver preso la patente
    Può sembrare una barzelletta, ma quel che è accaduto a Biella è tutto vero. La città piemontese si rivela ancora teatro di fatti assurdi al volante: dopo la donna che ha distrutto la Maserati del marito infedele ecco quella che va a sostenere l’esame per la patente arrivando alla guida della sua automobile. La quarantenne ha sicuramente stabilito un record per aver ricevuto la sua prima maxi sanzione pochi minuti dopo aver sostenuto l’esame per il foglio rosa. Di origini nigeriane, la donna aveva preso la patente in Africa, documento non convertibile nel nostro Paese. Costretta quindi a sostenere nuovamente gli esami di guida, ha frequentato i corsi e si è iscritta regolarmente alla prima prova d’esame scritta per ottenere il foglio. Arrivata davanti agli uffici della motorizzazione però ha parcheggiato in modo talmente disinvolto da non destare inizialmente nessun sospetto alle Forze dell’Ordine. Solo quando la donna è entrata nell’aula dove avrebbe dovuto sostenere il test, i poliziotti hanno deciso di tenerla sotto controllo. Terminato l’esame la donna è uscita dalla sala contenta di aver ottenuto il foglio rosa, ma la sua euforia è durata ben poco perché gli agenti l’hanno avvicinata chiedendo di esibire la patente. Per la donna è scattata subito una sanzione amministrativa e non è stata denunciata poiché non recidiva.
    Senza patente guida l’auto della figlia: maxi multa per una 77enne LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir: “La mia fama non è aumentata in maniera impressionante”

    ROMA – “La vita non mi è cambiata quanto invece avrebbe potuto, perché o avuto la fortuna, o la sfortuna, di diventare campione del mondo nell’anno del Covid e mediaticamente non si è sentito come un anno normale. Quest’anno abbiamo un po’ recuperato la normalità, ma non del tutto. È chiaro che ho vissuto un aumento di fama importante, ma non impressionante. E questa cosa mi fa felice in qualche modo”. Joan Mir, intervistato da “Motorsport.com”, ha spiegato come sia cambiata solo di poco la sua vita dopo il titolo di MotoGp conquistato nel 2020. Fondamentale, in questo è stato l’avvento del Covid, che ha reso il campionato dello scorso anno ben diverso dagli altri, dall’inizio in piena estate alle gare senza spettatori, con meno tappe e senza Marc Marquez. Le conseguenze di un titolo in tempi di Covid, però, non dispiacciono troppo al pilota della Suzuki, che spesso si è mostrato una persona piuttosto riservata riguardo alla sfera privata.
    Le parole di Mir
    “So che se vincerò ancora o continuerò altri anni al massimo livello, il riconoscimento aumenterà, ma più in termini di aumento di fan sulle tribune – ha aggiunto -. Lo scorso anno mi è dispiaciuto molto vincere il mondiale senza gente in circuito. È una cosa che mi porto dentro”. Un titolo sottostimato dall’ambiente? Mir risponde così: “Da parte di tutti sì, ma non da parte dei fan. È una cosa che assumerà valore con gli anni, ma non è stato dato valore al fatto che Suzuki abbia vinto un mondiale dopo venti anni. Vincendo non si assume valore, ma se lottiamo per vincere il secondo titolo, forse otterrò un riconoscimento maggiore”. LEGGI TUTTO