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    MotoGp, Poncharal: “Petrucci non ha mai lasciato il segno”

    ROMA – Hervé Poncharal, patron del team KTM Tech3, non ha usato mezzi termini per descrivere l’esperienza di Danilo Petrucci nella sua squadra in MotoGp. Il manager francese, ai microfoni di “Auto Hebdo”, ha evidenziato le difficoltà del pilota italiano nell’anno in Tech3: “Dopo la nostra stagione 2020, conclusasi con una vittoria a Portimao, nessuno si aspettava un inizio 2021 così complicato. Danilo si è dovuto adattare alla nuova moto, ma sulla KTM non ha mai lasciato il segno. Fin dall’inizio ci disse ‘Sono vecchio, pesante e alto, per me è più difficile’. In effetti, di fronte alla nuova generazione di piloti, il ??cui stile di guida è difficile da assimilare, il suo peso e l’altezza hanno giocato contro di lui”.
    Le parole su Lecuona
    Poncharal ha poi parlato della stagione di Iker Lecuona: “Doveva essere un grande passo avanti rispetto alla sua stagione da rookie, ma per tanti motivi non è stato così. In più occasioni ha mostrato cose interessanti durante le prove, ma è sempre stato difficile per noi concretizzarci in gara. Rimango convinto che Iker sia un ottimo pilota , con tanto talento, ma quando ti ritrovi nella mezza stagione a dover scegliere Gardner e Fernández… La dirigenza della KTM ha preso una decisione”. LEGGI TUTTO

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    F1, Prost: “Dopo il mio ritiro, Senna non è più stato lo stesso”

    ROMA – La rivalità tra Alain Prost e Ayrton Senna è una delle più belle e avvincenti dello scorso secolo in Formula 1. Durante un intervento sul canale Youtube di Nico Rosberg, l’ex pilota francese ha racconato alcuni aneddoti sul rapporto con il brasiliano, scomparso in un tragico incidente nel 1994: “Ayrton si focalizzava sulla nostra sfida mettendoci il 110%. La sua motivazione più grande era quasi esclusivamente riuscire a battermi, anche se io non ero così focalizzato su di lui. Per questo motivo, dopo il mio ritiro nel ’93, Senna non è più stato lo stesso. La sua corazza, che si era costruito nella nostra rivalità, non c’era più e appariva fragile. Per il 1994 avevo ricevuto un’offerta da McLaren che era passata a Peugeot come fornitore del propulsore. Due giorni dopo l’ultimo GP della stagione 1993, Senna mi chiamò pregandomi di accettare: ‘Alain, devi restare in F1. Nessuno mi motiva tra gli altri piloti come te’. Fu davvero clamoroso”.
    Il racconto di Prost
    “Non mi pento di averlo scelto come compagno di squadra. Ho pensato al bene del team. Ma già nella prima stagione ho avvertito una preferenza per Ayrton da parte di tutti. Il pubblico si divideva tra me e Senna e io ero visto come il cattivo. Inoltre lui era il giovane che avanzava, mentre io ero il pilota più anziano. Un po’ come accaduto in Ferrari con Leclerc e Vettel – ha aggiunto Prost, che poi ha raccontato un episodio risalente al 1989: “Ci fu una discussione tra noi e Ayrton ne uscì davvero distrutto perché capì di aver sbagliato e arrivò quasi alle lacrime. Io raccontai in confidenza l’accaduto a un giornalista francese che però diffuse la notizia. Fu un errore e da lì Senna raffreddò i rapporti”. L’ex pilota francese ha poi concluso: “La mia vita è legata ad Ayrton. Oggi il Brasile è come la mia seconda casa. Sui social ho moltissimi followers di quel paese. Inoltre sono ancora in contatto con la sorella di Senna, Viviane. È come se la divisione che c’era durante la nostra rivalità fosse sparita e avesse preso il sopravvento il lato umano”. LEGGI TUTTO

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    F1, Prost: “Senna mi pregò di restare, dopo il mio ritiro non è più stato lo stesso”

    ROMA – Quella tra Ayrton Senna e Alain Prost è una delle rivalità più avvincenti della Formula 1 nel secolo scorso. Durante un intervento sul canale Youtube di Nico Rosberg, l’ex pilota francese ha racconato alcuni aneddoti sul rapporto con il brasiliano, scomparso in un tragico incidente nel 1994: “Ayrton si focalizzava sulla nostra sfida mettendoci il 110%. La sua motivazione più grande era quasi esclusivamente riuscire a battermi, anche se io non ero così focalizzato su di lui. Per questo motivo, dopo il mio ritiro nel ’93, Senna non è più stato lo stesso. La sua corazza, che si era costruito nella nostra rivalità, non c’era più e appariva fragile. Per il 1994 avevo ricevuto un’offerta da McLaren che era passata a Peugeot come fornitore del propulsore. Due giorni dopo l’ultimo GP della stagione 1993, Senna mi chiamò pregandomi di accettare: ‘Alain, devi restare in F1. Nessuno mi motiva tra gli altri piloti come te’. Fu davvero clamoroso”.
    Le parole di Prost
    “Non mi pento di averlo scelto come compagno di squadra. Ho pensato al bene del team. Ma già nella prima stagione ho avvertito una preferenza per Ayrton da parte di tutti. Il pubblico si divideva tra me e Senna e io ero visto come il cattivo. Inoltre lui era il giovane che avanzava, mentre io ero il pilota più anziano. Un po’ come accaduto in Ferrari con Leclerc e Vettel – ha aggiunto Prost, che poi ha raccontato un episodio risalente al 1989: “Ci fu una discussione tra noi e Ayrton ne uscì davvero distrutto perché capì di aver sbagliato e arrivò quasi alle lacrime. Io raccontai in confidenza l’accaduto a un giornalista francese che però diffuse la notizia. Fu un errore e da lì Senna raffreddò i rapporti”. L’ex pilota francese ha poi concluso: “La mia vita è legata ad Ayrton. Oggi il Brasile è come la mia seconda casa. Sui social ho moltissimi followers di quel paese. Inoltre sono ancora in contatto con la sorella di Senna, Viviane. È come se la divisione che c’era durante la nostra rivalità fosse sparita e avesse preso il sopravvento il lato umano”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Guidotti su Zarco: “A volte perde la concentrazione”

    ROMA – Dopo dieci anni alla Ducati Pramac, Francesco Guidotti ha deciso di provare una nuova avventura, e dalla prossima stagione sarà il team manager della KTM Factory Racing. Ma, prima di iniziare la sua nuova avventura, il tecnico toscano ha voluto parlare di un suo ormai ex pilota, ovvero il francese Johann Zarco. Intervistato da Speedweek, il 49enne toscano spiega: “Johann guida in maniera molto efficiente, spreca poca energia con il suo stile di guida. Ma a volte si perde, è una caratteristica che si vede anche in altri piloti. Il 2020 è stata un’eccezione, con soli 14 Gran Premi, ma con 18-20 gare, molti piloti hanno difficoltà a mantenere alto il livello di concentrazione. Chi ci riesce, solitamente vince il campionato”. 
    “Addio difficile, ma ho bisogno di una nuova sfida”
    Guidotti ha poi commentato il suo addio alla Pramac, con particolare riferimento alla figura di Paolo Campinoti: “È una persona speciale, è triste che me ne vada. Ma è intelligente e capisce che dopo dieci anni ho bisogno di una nuova sfida. Abbiamo un rapporto speciale, e questo non cambierà. E ovviamente sarà felice se riuscirà a battermi”. Tra due settimane comincerà ufficialmente li nuovo lavoro di Guidotti, che avrà quindi l’opportunità di misurarsi con un team factory, dopo tanto tempo in un team satellite.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Guidotti: “Zarco guida in maniera efficiente, ma a volte si perde”

    ROMA – Francesco Guidotti ha salutato dopo 10 anni la Ducati Pramac, e dalla prossima stagione sarà il team manager della KTM Factory Racing. Ma, prima di iniziare la sua nuova avventura, il tecnico toscano ha voluto parlare di un suo ormai ex pilota, ovvero il francese Johann Zarco. Intervistato da Speedweek, il 49enne toscano spiega: “Johann guida in maniera molto efficiente, spreca poca energia con il suo stile di guida. Ma a volte si perde, è una caratteristica che si vede anche in altri piloti. Il 2020 è stata un’eccezione, con soli 14 Gran Premi, ma con 18-20 gare, molti piloti hanno difficoltà a mantenere alto il livello di concentrazione. Chi ci riesce, solitamente vince il campionato”. 
    L’addio alla Pramac 
    Guidotti ha poi commentato il suo addio alla Pramac, con particolare riferimento alla figura di Paolo Campinoti: “È una persona speciale, è triste che me ne vada. Ma è intelligente e capisce che dopo dieci anni ho bisogno di una nuova sfida. Abbiamo un rapporto speciale, e questo non cambierà. E ovviamente sarà felice se riuscirà a battermi”. Tra due settimane comincerà ufficialmente li nuovo lavoro di Guidotti, che avrà quindi l’opportunità di misurarsi con un team factory, dopo tanto tempo in un team satellite.  LEGGI TUTTO

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    F1, la classifica degli uomini più ricchi d'Italia

    ROMA – Forbes Italia ha pubblicata la classifica aggiornata degli italiani che possono vantare un patrimonio miliardario. Nella top ten figura il primo esponente del mondo dei motori: si tratta di Piero Ferrari, figlio di Enzo e proprietario del 10,2% della casa automobilistica di Maranello. L’imprenditore si piazza in settima posizione grazie ad un patrimonio di 5,5 miliardi di dollari, riflesso anche della crescita del 23,6% del titolo in borsa del cavallino rampante, tornato a livelli pre-pandemia. Al 24esimo posto troviamo, invece, il presidente della Ferrari John Elkann, con un patrimonio di 2,2 miliardi di dollari. Il nipote di Gianni Agnelli è stato tra gli italiani più attivi del 2021, inaugurato con la nascita di Stellantis, sorta dalla fusione tra Fca e Peugeot. A chiudere il podio è Stefano Pessina: il presidente esecutivo della Walgreens Boots Alliance è lontano dalla vetta, “fermo” a 9,5 miliardi. 
    Il podio dei più ricchi: Ferrero precede Del Vecchio
    A comandare la classifica dei Paperoni d’Italia è sempre Giovanni Ferrero: l’amministratore unico dell’omonima azienda del settore dolciario vanta un patrimonio di 33,3 miliardi di euro, superando “di solo” mezzo miliardo Leonardo Del Vecchio. Il presidente di EssilorLuxottica, però, è l’italiano che più ha guadagnato nel 2021, incrementando di 8.2 miliardi il suo patrimonio, arrivando a 32,9, con le proiezioni che lo danno già davanti a Ferrero. A completare il podio, anche se staccato, è il presidente esecutivo della Walgreens Boots Alliance, Stefano Pessina, con un patrimonio di 9,5 miliardi di dollari.  LEGGI TUTTO

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    F1, gli uomini più ricchi d'Italia

    ROMA – Forbes Italia ha pubblicato la lista dei 49 italiani miliardari. Nella top ten figura il primo esponente del mondo dei motori: si tratta di Piero Ferrari, figlio di Enzo e proprietario del 10,2% della casa automobilistica di Maranello. L’imprenditore si piazza in settima posizione grazie ad un patrimonio di 5,5 miliardi di dollari, riflesso anche della crescita del 23,6% del titolo in borsa del cavallino rampante, tornato a livelli pre-pandemia. Al 24esimo posto troviamo, invece, il presidente della Ferrari John Elkann, con un patrimonio di 2,2 miliardi di dollari. Il nipote di Gianni Agnelli è stato tra gli italiani più attivi del 2021, inaugurato con la nascita di Stellantis, sorta dalla fusione tra Fca e Peugeot. A chiudere il podio è Stefano Pessina: il presidente esecutivo della Walgreens Boots Alliance è lontano dalla vetta, “fermo” a 9,5 miliardi. 
    Ferrero si conferma in testa
    A comandare la classifica dei Paperoni d’Italia è sempre Giovanni Ferrero: l’amministratore unico dell’omonima azienda del settore dolciario vanta un patrimonio di 33,3 miliardi di euro, superando “di solo” mezzo miliardo Leonardo Del Vecchio. Il presidente di EssilorLuxottica, però, è l’italiano che più ha guadagnato nel 2021, incrementando di 8.2 miliardi il suo patrimonio, arrivando a 32,9, con le proiezioni che lo danno già davanti a Ferrero. A completare il podio, anche se staccato, è il presidente esecutivo della Walgreens Boots Alliance, Stefano Pessina, con un patrimonio di 9,5 miliardi di dollari.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Graziano Rossi in ospedale: ricoverato il papà di Valentino

    FANO – Graziano Rossi è ricoverato nel reparto di Neurologia dell’ospedale Marche Nord dell’ospedale di Fano. Il padre del nove volte campione del mondo Valentino, stando a quanto riporta Il Resto del Carlino, non sarebbe comunque in gravi condizioni, ma rimane sotto osservazione da parte dei medici nel reparto diretto dal dottor Francesco Logullo. 
    Nulla di troppo grave
    L’uomo, di 67 anni, è infatti stato ricoverato in codice verde: dunque niente che interessi le funzioni vitali, ma comunque una condizione che necessita di cure e di tutte le precauzioni del caso. Graziano è stato trasportato a Fano in ambulanza, dopo che i primi controlli erano stati effettuati all’ospedale di Pesaro.  LEGGI TUTTO