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    F1, la FIA pensa alla vaccinazione obbligatoria

    ROMA – La crescente diffusione della variante Omicron sta mettendo a dura prova i cittadini di tutto il mondo con anche alcune attività sportive che stanno iniziando a risentire della situazione. Proprio per non arrivare ai nastri di partenza del mondiale F1 con una situazione di nuovo al limite Bruno Famin, direttore delle operazioni della FIA e responsabile dei protocolli COVID, sta iniziando a valutare l’obbligo vaccinale per tutti coloro che frequantano i paddock.
    Le dichiarazioni di Famin
    Una situazione in piena evoluzione che sarà valutata dalla FIA. “È ancora troppo presto per dire cosa succederà per la prossima stagione. Tre settimane fa – ha dichiarato Famin ad Autosport – pensavamo che la pandemia del Coronavirus fosse quasi finita e che nel 2022 tutto sarebbe tornato alla normalità. Sappiamo che in alcuni paesi e in alcuni eventi c’è la vaccinazione obbligatoria: lo stiamo considerando anche noi, ma nulla è stato ancora deciso. Purtroppo la pandemia sta trovando nuova forza, a causa della variante Omicron gli ospedali sono di nuovo pieni. Centinaia di migliaia di persone vengono contagiate ogni giorno e bisognerà prestare la massima attenzione“. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “Voglio vincere altri due o tre titoli, poi andrò in pensione”

    ROMA – Lin Jarvis, intervistato da “motorsport-total.com”, ha spiegato come gli ultimi anni in MotoGp siano stati molto stancati, e che la sua permanenza nel paddock come managing director di Yamaha potrebbe non durare ancora a lungo, anche se la conquista del titolo da parte di Fabio Quartararo ha ridato motivazioni. “Sono stanco, la pandemia ci ha portato lavoro in più e contemporaneamente si è perso parte del divertimento – ha detto -. Non possiamo più andare al ristorante, ci sono tante restrizioni e non possiamo più invitare ospiti”.
    Su Quartararo
    “Il titolo di Fabio (Quartararo, ndr) è stato, in un certo senso, la ricompensa per quello sforzo – ha aggiunto Jarvis -. Sono ancora motivato a fare il mio lavoro. Ma i buoni risultati sono fondamentali. Ho 64 anni e mi mancano tre o quattro anni, credo. Vorrei festeggiare due o più titoli e poi dimettermi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis sul futuro: “Sono stanco, mi restano tre o quattro anni”

    ROMA – “Sono stanco, la pandemia ci ha portato lavoro in più e contemporaneamente si è perso parte del divertimento. Non possiamo più andare al ristorante, ci sono tante restrizioni e non possiamo più invitare ospiti”. Lin Jarvis, intervistato da “motorsport-total.com”, ha spiegato come gli ultimi anni in MotoGp siano stati molto stancati, e che la sua permanenza nel paddock come managing director di Yamaha potrebbe non durare ancora a lungo, anche se la conquista del titolo da parte di Fabio Quartararo ha ridato motivazioni.
    Il titolo come ricompensa
    “Il titolo di Fabio (Quartararo, ndr) è stato, in un certo senso, la ricompensa per quello sforzo – ha aggiunto Jarvis -. Sono ancora motivato a fare il mio lavoro. Ma i buoni risultati sono fondamentali. Ho 64 anni e mi mancano tre o quattro anni, credo. Vorrei festeggiare due o più titoli e poi dimettermi”. LEGGI TUTTO

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    F1: Leclerc, quanti danni. Solo quelli di Schmacher sono costati di più

    ROMA – Mick Schumacher è il pilota le cui riparazioni ai danni causati in questa stagione di Formula 1 sono costate di più. Questa particolare classifica, pubblicata da “Sky Deutschland”, vede in testa il pilota tedesco, esordiente nell’ultimo Mondiale con Haas. Secondo l’emittente tedesca, i danni causati dal figlio di Michael ammontano a 4.212.500 euro. La facilità di causare danni non era sfuggita al team principal Gunther Steiner, che alcuni mesi fa aveva sottolineato la frequenza degli incidenti del pilota tedesco.
    Verstappen terzo
    Charles Leclerc segue a ruota Schumacher, con 4.046.000 euro di danni. Uno dei momenti peggiori per Charles è stato nel Gran Premio di casa a Monaco, dove, a causa di un incidente al termine delle qualifiche, non è riuscito a correre la gara di domenica a Montecarlo. Al terzo posto c’è il neo campione del mondo Max Verstappen, con 3.889.000 euro di danni. LEGGI TUTTO

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    F1: quanti danni per Leclerc, solo quelli di Schumacher sono costati di più

    ROMA – E’ Mick Schumacher il pilota che ha causato il maggior numero di costi per le riparazioni durante la stagione 2021 di Formula 1. Questa particolare classifica, pubblicata da “Sky Deutschland”, vede in testa il pilota tedesco, esordiente nell’ultimo Mondiale con Haas. Secondo l’emittente tedesca, i danni causati dal figlio di Michael ammontano a 4.212.500 euro. La facilità di causare danni non era sfuggita al team principal Gunther Steiner, che alcuni mesi fa aveva sottolineato la frequenza degli incidenti del pilota tedesco.
    Verstappen dietro a Leclerc
    Charles Leclerc segue a ruota Schumacher, con 4.046.000 euro di danni. Uno dei momenti peggiori per Charles è stato nel Gran Premio di casa a Monaco, dove, a causa di un incidente al termine delle qualifiche, non è riuscito a correre la gara di domenica a Montecarlo. Al terzo posto c’è il neo campione del mondo Max Verstappen, con 3.889.000 euro di danni LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Vinales: “Posso realizzare il mio sogno”

    ROMA – Maverick Vinales non è ancora riuscito a coronare il sogno di diventare campione mondiale in classe regina. Lo spagnolo ci riproverà sicuramente nel 2021, con l’Aprilia, in un ambiente per lui sicuramente migliore, in cui vuole dimostrare tutte le sue qualità. “Per me la moto è libertà. Quando mi sento libero e sento che sto vivendo il presente – sottolinea a DAZN – è come se non riuscissi a concentrarti su altro. Pensi sempre a varie cose, anche quando fai qualcosa capita di avere altri pensieri. Ma una volta in moto sono focalizzato solo su quello, che è la cosa che mi appassiona davvero“.
    “Mi mancavano gli strumenti necessari”
    La giusta alchimia tra il team e il pilota potrà permettere a Vinales di effettuare l’ultimo decisivo salto di qualità per mostrare tutto il suo talento. “Molte volte mi sono sentito di avere il talento, ma mi mancavano gli strumenti necessari. Finora ho mai trovato una moto che mi permettesse di esplorare pienamente il mio talento – conclude Vinales -. Tutti i cambiamenti che ho fatto sono però serviti a trovare il posto giusto per poter realizzare il mio sogno“. LEGGI TUTTO

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    Lewis Hamilton dice addio alla sua Pagani Zonda 760 LH

    Concluso il Mondiale di Formula 1, Lewis Hamilton sta facendo “pulizia” dei suoi beni, compresa una delle auto più preziose possedute: la Pagani Zonda 760 LH, un’edizione speciale appositamente realizzata per lui nel 2014. Da grande amante della supercar stradali, il sette volte Campione del Mondo vanta una collezione incredibile che va dalle Mercedes-AMG alle Ferrari. Ma perché dare via la Pagani? Dietro ci sarebbe un rapporto piuttosto complicato tra Hamilton e la supercar.Guarda la galleryTutte le supercar nel garage di Lewis Hamilton
    Rooney e Aguero si sbarazzano delle Lamborghini: troppo care, le vendono online!
    Un rapporto difficile
    Lewis Hamilton mette ordine nel proprio garage: reduce dalla sconfitta nel Mondiale di F.1 e della nomina a Sir, il pilota della Mercedes ha venduto la sua Pagani Zonda 760 LH. Un esemplare realizzato “su misura” dalla Casa di San Cesario sul Panaro 7 anni fa, e che ora ha un nuovo proprietario. L’auto, caratterizzata da una livrea viola metallizzata, è dotata di un motore V12 da 7,3 litri di origine AMG, che su questa versione della supercar italiana eroga 760 cavalli, con prestazioni da brivido: da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi, con 360 km/h di velocità massima.
    Nonostante la scheda tecnica di primissimo livello e l’esclusività del progetto, Hamilton non è mai andato molto d’accordo con la propria Zonda. Nel 2018, pilota si era lamentato del cambio della vettura, definendola “terribile” da guidare. Tre anni prima, Lewis si era invece reso protagonista di un piccolo incidente con la Pagani tra le strade di Montecarlo, dopo i festeggiamenti per una vittoria. Un rapporto, quello tra il pilota e la supercar emiliana, che non è mai decollato, come dimostrano anche i pochissimi km percorsi dal Campione con la Zonda: circa 1.000 dal 2014 a oggi.
    Quasi nuova
    Nel 2014, secondo le notizie dell’epoca, Hamilton pagò la sua Zonda 760 LH una cifra di circa due milioni di euro. Nessuna informazione invece esiste riguardo il nuovo proprietario dell’esclusivissimo bolide, né di quanto abbia sborsato per averla. Di certo, la cifra è di quelle che fanno girare la testa: sebbene abbia subìto quell’incidente a Montecarlo, la Pagani non è praticamente mai scesa in strada. E il fatto che si tratti di un esemplare posseduto da un sette volte Campione del Mondo di Formula 1 non può che aumentarne ulteriormente il valore economico.
    Guarda la galleryHamilton: il campione F1 beccato a Monte Carlo a bordo della sua Pagani Zonda LEGGI TUTTO

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    F1, il padre di Verstappen: “Lauda chiese a Max di andare in Mercedes”

    ROMA – Immaginarsi Max Verstappen in Mercedes sarebbe, a oggi, quasi fantascienza. Eppure, qualche anno fa, la possibilità che il neo campione di Formula 1 finisse nella scuderia rivale della Red Bull. A raccontare il retroscena è stato Jos Verstappen, padre di Max, che ha parlato nel documentario “Maximum” andato in onda sulla tv olandese: “Niki Lauda voleva portare Max in Mercedes. Ricordo che, non appena abbiamo lasciato il camper di Red Bull dopo un incontro, ce lo siamo trovati subito davanti”.
    Le parole di Horner
    Alla fine, però, Verstappen ha scelto la Red Bull, che ha dovuto superare la concorrenza della scuderia di Brackley offrendo subito l’approdo in Formula 1 all’olandese, come ha raccontato il team principal Christian Horner: “La carta vincente della Red Bull è stata permettere a Verstappen di entrare subito in Formula 1”. LEGGI TUTTO