Di Giannantonio è un caso, vince ma è senza team: “Tutto surreale”
prima quello di Fabio Di Giannantonio era un paradosso, oggi assume le fattezze di un vero e proprio caso. Perché se al romano mancava solo la vittoria per ribadire a gran voce quanto meritasse di restare in MotoGP, dopo la domenica di Lusail anche quest’ultima tessera è stata inserita. In una giornata che ha scritto una pagina importante della lotta per il titolo, infatti, Fabio ne ha scritta una altrettanto pesante della sua storia personale, centrando un successo che rappresenta il giusto premio dopo mesi complicati. Parla con il cuore in mano del resto il romano quando – sul futuro – conferma che «la situazione è abbastanza surreale, dato che sono un pilota che al secondo anno in MotoGP ha colto una vittoria, un altro podio, una top five e tante top ten», ma perlomeno per una notte Fabio ha potuto – meritatamente – festeggiare. Lo ha fatto dopo aver domato il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia, risultando prima l’unico in grado di reggere il suo passo, poi riuscendo a superarlo sino ad involarsi verso il successo. Il tutto anche con un pizzico di fortuna, visti i millimetri che hanno separato la gomma anteriore di Bagnaia da quella posteriore di Di Giannantonio sull’errore – “ma che sei matto?” il commento con il sorriso di Fabio nel retropodio nei confronti del rivale – di Pecco, ma si sa che la sorte è una componente fondamentale del successo. LEGGI TUTTO