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    MotoGp: Mir comanda le libere 1 a Jerez, tredicesimo Bagnaia

    JEREZ DE LA FRONTERA – E’ di Joan Mir il miglior tempo nelle prove libere 1 al Gran Premio di Spagna, valevole per la sesta tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Lo spagnolo della Suzuki, con il crono di 1:38.194, chiude davanti al compagno di squadra e connazionale Alex Rins, mentre Alex Marquez con la Honda ottiene il terzo posto. Segue l’Aprilia di Aleix Espargaro, quarto in classifica tempi e alla ricerca di punti importanti per non perdere il treno di testa nel Mondiale Piloti.
    Gli altri tempi
    Quinto posto per Fabio Quartararo, vincitore nell’ultima gara in Portogallo, che precede la Honda di Takaaki Nakagami e la KTM di Brad Binder. Ottavo Pol Espargaro davanti a Maverick Vinales, mentre la Ducati di Jack Miller chiude la top ten. Undicesimo Marc Marquez davanti all’accoppiata italiana formata da Enea Bastianini e Pecco Bagnaia, rispettivamente dodicesimo e tredicesimo. Seguono Jorge Martin e Franco Morbidelli.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Soffriamo, ma abbiamo idee nuove per Jerez”

    ROMA – Archiviato il weekend in Portogallo, Marc Marquez e la MotoGp fanno rotta verso Jerez, pista che ha spesso sorriso alla Honda. Il pilota di Cervera punta il Gran Premio di Spagna cercando di ritrovare il giusto feeling con la moto e in conferenza stampa afferma: “A Portimao eravamo troppo lontani dal podio e dalla vittoria, stiamo soffrendo tanto in gara. Cercheremo di trovare il modo per essere più veloci e abbiamo alcune idee nuove da provare, non solo per la moto ma anche dal punto di vista della mia guida”.
    Su Lorenzo
    Dalle prime libere cominceremo ad avere le idee chiare sul fine settimana – ha aggiunto Marquez -. La moto nei circuiti più larghi funziona molto bene, fatichiamo invece nei circuiti più stretti e dobbiamo capire il perché. Il potenziale c’è, ma dobbiamo capire come sfruttarlo. Le altre moto hanno una buona base, dobbiamo cercarla anche noi. Da lì proveremo cose nuove”. Nel pomeriggio (ore 18) di sabato a Jerez andrà in scena la cerimonia che porterà Jorge Lorenzo tra le Legends della MotoGp: “Era speciale, aveva una personalità forte nel paddock – ha detto il pilota di Cervera -. Guidava in un modo incredibile e da lui ho imparato tanto nell’anno in cui lo avevo nel box (2019, ndr)”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Stiamo soffrendo, fatichiamo sulle piste strette”

    ROMA – Dopo il sesto posto nel Gran Premio del Portogallo, Marc Marquez e la MotoGp si spostano a Jerez, circuito tradizionalmente favorevole alla Honda. Il pilota di Cervera punta il Gran Premio di Spagna cercando di ritrovare il giusto feeling con la moto e afferma in conferenza stampa: “A Portimao eravamo troppo lontani dal podio e dalla vittoria, stiamo soffrendo tanto in gara. Cercheremo di trovare il modo per essere più veloci e abbiamo alcune idee nuove da provare, non solo per la moto ma anche dal punto di vista della mia guida”.
    Le parole di Marquez
    Dalle prime libere cominceremo ad avere le idee chiare sul fine settimana – ha aggiunto Marquez -. La moto nei circuiti più larghi funziona molto bene, fatichiamo invece nei circuiti più stretti e dobbiamo capire il perché. Il potenziale c’è, ma dobbiamo capire come sfruttarlo. Le altre moto hanno una buona base, dobbiamo cercarla anche noi. Da lì proveremo cose nuove”. Nel pomeriggio (ore 18) di sabato a Jerez andrà in scena la cerimonia che porterà Jorge Lorenzo tra le Legends della MotoGp: “Era speciale, aveva una personalità forte nel paddock – ha detto il pilota di Cervera -. Guidava in un modo incredibile e da lui ho imparato tanto nell’anno in cui lo avevo nel box (2019, ndr)”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo: “Futuro? Ora penso a vincere”

    ROMA – Fabio Quartararo ha parlato alla vigilia del Gran Premio di Spagna, valevole per la sesta tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Il francese, vincitore a Portimao dove ha conquistato (al pari di Alex Rins) la vetta della classifica piloti, punta alla gara di Jerez dove proverà a ripetersi. “E’ un momento importante, per noi è stato grandioso vincere lo scorso Gp – ha detto in conferenza stampa -. La nostra base è simile rispetto all’anno scorso e fin da subito sono andato veloce in gara. Tornare al successo dopo un avvio difficile è sempre bello. Ed è bello avere subito un’altra gara su una pista che mi piace tanto. Possiamo andare molto veloce, abbiamo il potenziale per lottare per la vittoria ma dobbiamo procedere passo dopo passo”. Poi qualche parola sul futuro: “Se resto in Yamaha? Non voglio parlare del mio futuro. Ho un obiettivo chiaro quest’anno, ovvero vincere o lottare per il campionato. Le persone che mi stanno accanto si stanno occupando della questione”.
    Il commento di Rins
    Anche Alex Rins, primo con Quartararo nel Mondiale Piloti, ha parlato in conferenza stampa: “Sicuramente non è stato semplice recuperare così tante posizioni in Portogallo. Ho corso un bel rischio perché alcuni piloti solitamente entrano alla prima curva e vanno larghi, ma non lo ha fatto nessuno e questo mi ha permesso di rimontare. Inoltre mi dà molta fiducia, ora siamo a Jerez che è una pista che mi piace. Il passo l’anno scorso non era male, vediamo cosa ci aspetta e cercheremo di ripeterci dopo lo scorso weekend. E’ bellissimo avere di nuovo i fan, ne ho già visti alcuni ieri ed erano rumorosi. Su questo tracciato tanti piloti vanno veloci, sarà difficile perché il livello in MotoGp è salito molto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo: “Non parlo del futuro, ora voglio vincere”

    ROMA – “E’ un momento importante, per noi è stato grandioso vincere lo scorso Gp. La nostra base è simile rispetto all’anno scorso e fin da subito sono andato veloce in gara. Tornare al successo dopo un avvio difficile è sempre bello. Ed è bello avere subito un’altra gara su una pista che mi piace tanto”. Fabio Quartararo ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Spagna, sesto appuntamento stagionale della MotoGp. Il francese, vincitore a Portimao dove ha conquistato (al pari di Alex Rins) la vetta della classifica piloti, punta alla gara di Jerez dove proverà a ripetersi: “Possiamo andare molto veloce, abbiamo il potenziale per lottare per la vittoria ma dobbiamo procedere passo dopo passo”. Poi qualche parola sul futuro: “Se resto in Yamaha? Non voglio parlare del mio futuro. Ho un obiettivo chiaro quest’anno, ovvero vincere o lottare per il campionato. Le persone che mi stanno accanto si stanno occupando della questione”.
    Le parole di Rins
    Anche Alex Rins, primo con Quartararo nel Mondiale Piloti, ha parlato in conferenza stampa: “Sicuramente non è stato semplice recuperare così tante posizioni in Portogallo. Ho corso un bel rischio perché alcuni piloti solitamente entrano alla prima curva e vanno larghi, ma non lo ha fatto nessuno e questo mi ha permesso di rimontare. Inoltre mi dà molta fiducia, ora siamo a Jerez che è una pista che mi piace. Il passo l’anno scorso non era male, vediamo cosa ci aspetta e cercheremo di ripeterci dopo lo scorso weekend. E’ bellissimo avere di nuovo i fan, ne ho già visti alcuni ieri ed erano rumorosi. Su questo tracciato tanti piloti vanno veloci, sarà difficile perché il livello in MotoGp è salito molto”. LEGGI TUTTO

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    Nella Top 10 dei paesi ideali per gli appassionati di auto c'è anche l'Italia

    Il sito inglese Confused.com ha voluto stilare una classifica dei Paesi più vantaggiosi per gli appassionati del settore automotive. I fattori presi in considerazione e che hanno determinato poi il primo posto in classifica sono la qualità delle strade, gli eventi automobilistici presenti, i prezzi medi della benzina e altro ancora.

    L’Italia, in questa lista, si aggiudica l’8° posto, con uno score di 7,04 punti su 10, portandosi via due “best in class” per il numero dei Gran Premi di F.1 ospitati e del mondiale rally WRC. Il podio però lo vincono gli Stati Uniti.

    La classifica: vincono gli States

    Gli USA, con un punteggio di 8,94, si aggiudicanono il titolo di Paese ideale in cui andare con la propria auto. Questo deriva dal fatto che i prezzi del carburante e la qualità delle strade sono ottime, in più la naziona a stelle e strisce vanta 11 circuiti di Formula 1, 71 Gran Premi di F.1, 5 rally del Campionato del mondo e 406 eventi automobilistici in programma.Subito dopo si classifica il Regno Unito e la Francia, con uguale punteggio di 7,91, ed entrambi hanno un prezzo medio del carburante di 1,82 euro al litro. Per chi invece ama le corse automobilistiche, quello inglese è uno dei migliori per competizioni, in quanto ha ospitato 73 Gran Premi e 4 circuiti di F.1, e 47 gare rally WRC.Ma a numero di circuiti di F.1, la Francia batte il Regno Unito: sono presenti 7 piste in tutto il Paese transalpino, mentre per gli eventi automobilistici, il secondo Paese è uno dei migliori dove recarsi, avendo in programma 143 mostre automobilistiche.Al quarto posto la Spagna con un punteggio di 7,67, considerata tra le migliori nazioni per la cultura dell’auto, offrendo un prezzo medio di benzina di 1,62 euro al litro insieme a una buona qualità delle strade, oltre ai 51 GP di F.1 e le 30 tappe rally del WRC. Prima dell’Italia si classificano l’Australia (7,57), la Germania (7,47) e il Canada (7,41), con la top ten completata dal Giappone, che si piazza al nono posto (6,61) e dal Messico al decimo (6,48).

    Da vecchiette dimenticate a tesori inestimabili: le auto che valgono una fortuna LEGGI TUTTO

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    De Meo esclusivo: “In Formula 1 vorrei costruttori veri”

    È sufficiente per immaginare di essere la terza forza?«Ci sono più risorse per lo sviluppo nel corso della stagione e un’organizzazione meglio strutturata. Abbiamo messo dentro o spostato di mansione figure di rilievo come Harman, Szafnauer, Famin, Pat Fry. Immaginavo ci sarebbe voluto un annetto per rimettere ordine nel mazzo. Non stavamo facendo confusione, abbiamo sempre avuto un progetto: impostare una squadra omogenea. Era quello che probabilmente all’inizio ci mancava. L’etichetta di aspiranti al terzo posto ci viene appiccicata da fuori».

    Un po’ rischioso per un giovane come Ocon trovarsi al fianco una personalità come Alonso.«Al contrario, proprio lì si vede lo spirito di squadra di cui parlavamo. Avevamo un solo fondo nuovo per Imola e invece di darlo a Ocon, che è davanti in classifica, lo abbiamo assegnato a Fernando, che sin qui è stato sfortunato. Lo scorso anno Esteban viveva la collaborazione con Alonso come una grandissima opportunità. Classico meccanismo di maestro e allievo: uno scambio di informazioni che continua. I piloti sono eroi che non vanno da nessuna parte senza la squadra. Anche quando è sembrato che si scontrassero, in realtà i due si tiravano la volata a vicenda. Almeno, questo è ciò che entrambi mi hanno raccontato. Noi non pensiamo che la logica primo/secondo pilota sia quella giusta».

    Obiettivi realistici, dunque?«Mettere tutti nelle condizioni di lavorare al meglio. Diffido di quelli che spiegano quando e perché vinceranno il Mondiale».

    Non proprio in questo modo, ma la Ferrari si era annunciata per il 2022.«Perché è così che funziona. Passi due anni a mettere insieme tutti i pezzi, passetto dopo passetto, poi di colpo si allineano i pianeti. Sembra che la Ferrari sia su questa rotta. Prima ha funzionato anche alla Mercedes, che però si è giovata di un regolamento che le ha permesso di partire con due anni di vantaggio su tutti gli altri. Questo è uno sport estremo: contano anche i due decimi che perdi al pit stop».

    Uno sport estremo sì, ma ancora appetibile per i grandi costruttori di automobili?«Anzi, mi sembra ci sia un interesse rinnovato. Per esempio: si parla del gruppo Volkswagen con Porsche e Audi. È la prova lampante che i costruttori riconoscono un valore a questa piattaforma che Stefano Domenicali sta rivoluzionando con risultati eccezionali».

    Non piace a tutti questa prospettiva di ritrovarsi la Volkskwagen tra i piedi.«Sicuro. Meglio gareggiare contro qualcuno che fa pezzi di ricambio piuttosto che avere a che fare con una casa leggendaria nelle competizioni come la Porsche. La verità è che abbiamo trovato, discutendo, un set di regole equilibrato. E su questa base dobbiamo rafforzare prestigio e immagine della Formula 1».

    L’impostazione Domenicali funziona, dunque?«Parlano i numeri che s’impennano. Del resto sono stato io a portare Stefano all’Audi quando volevamo entrare in Formula 1, un progetto che in quel momento non è andato a buon fine. È vero pure che le iniziative di Netflix hanno contribuito a diffusione e ascolti. Sono un romantico e voglio vedere Le Ferrari, le Mercedes, le Aston Martin, le Porsche battersi tra loro. Noi della Renault non partecipiamo come Alpine per nasconderci, tutt’altro. Alpine è la nostra marca sportiva, dunque presentarci con questo nome mi sembra molto più logico. Tricolore francese, blu Francia e vocazione agonistica piuttosto che un marchio popolare».

    Questo però significa che l’Alpine deve sfruttare commercialmente la scia della Formula 1.«Accadrà dal biennio 2024/25. Con Alpine vogliamo fare in modo che le auto elettriche diventino prodotti emozionanti. Non vogliamo produrre televisioni su ruote, elettrodomestici su strada. Combattiamo questa idea e l’Alpine è il nostro strumento. È chiaro che in questo periodo non possiamo pensare di riproporre motori a combustione innovativi».

    Avete un vivaio ricco. Perché non fate esordire, per esempio, Oscar Piastri?«Ci vorrebbero tre macchine».

    Oppure, banalmente, un team satellite.«Un gioco che non mi piace. La Formula 1 merita dieci team indipendenti che producano telaio e motore. Siamo all’università dell’automobilismo. È arrivato il momento di andare in questa direzione. Vuoi stare qui? Devi saper produrre tutto, come facciamo noi». LEGGI TUTTO

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    Mettono una Ferrari Dino in mostra… ma è contraffatta!

    Non c’è stato nessun errore, sia chiaro. Ma il tutto appare abbastanza clamoroso. Perché infatti una Ferrari Dino 196 S gialla del 1958 è stata volutamente esposta al Centro servizi di Fiera Milano a Rho per volere dell’Adm. L’obiettivo è quello di affermare la lotta simbolica alla contraffazione e per tutelare il Made in Italy.
    L’accordo tra l’Agenzia e il settore fieristico ha lo scopo principale di favorire agli utenti gli strumenti per capire quando ci si trovi davanti ad un prodotto contraffatto e per tutelare i diritti di proprietà internazionale. Inoltre, la partnership è volta a fornire alle imprese dei chiarimenti su regole e facilitazioni doganali per consentire la corretta circolazione dei prodotti.
    La presenza della “falsa” Ferrari è un chiaro messaggio contro il giro d’affari della contraffazione in Italia dal valore di oltre 12 miliardi di euro che comporta danni milionari all’imprese e all’erario. Tutto ciò che è visibile nella vettura non è conforme alle norme: dal volante ai sedili, alla strumentazione al rapporto lunghezza-altezza. Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale della Fiera di Milano ha spiegato l’obiettivo dell’esposizione: “Il commercio di prodotti contraffatti costituisce uno dei più rilevanti fenomeni illegali con cui devono confrontarsi le piccole e medie imprese, in particolare chi investe in creatività, innovazione e ricerca. Il protocollo d’intesa che abbiamo siglato con Adm è un ulteriore strumento a supporto delle 36mila aziende che ospitiamo ogni anno nei nostri spazi espositivi. Un patrimonio industriale e culturale che va tutelato e difeso dalle contraffazioni per garantire la competitività e la riconoscibilità del Made in Italy nel mondo”.
    L’incredibile storia della Ferrari Testa d’Oro: dov’è finita? LEGGI TUTTO