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    Ducati, Ciabatti: “Possiamo ostacolare Quartararo per il titolo”

    ROMA – La Ducati prova a riprendersi la MotoGp e la vittoria di Pecco Bagnaia, mattatore a Jerez nel Gran Premio di Spagna, sembra dare un’indicazione importante per il campionato. Il pilota italiano si rilancia in ottica classifica piloti e Paolo Ciabatti, direttore sportivo della casa di Borgo Panigale intervistato da “Sky Sport”, ha detto: “È stato un successo rilevante, avevamo iniziato l’annata con la quello di Bastianini, ma il team ufficiale era rimasto sottotono nelle prime tappe. Aver vinto a Jerez, in una pista non particolarmente favorevole a noi ha reso il weekend davvero incredibile. Ne avevamo bisogno. Quartararo è davanti, è vero, ma ora abbiamo quello che serve per mettergli i bastoni fra le ruote”.
    Il commento di Ciabatti
    Messo in soffitta il trionfo di Bagnaia, la Ducati si è concentrata sui test da svolgere sempre sulla pista di Jerez. Le Ducati in pista sono otto e Ciabatti illustra il programma: “Ogni pilota nei test a Jerez ha un’agenda di lavoro diversa. Bagnaia ha già finito, gli fa ancora male la spalla, meglio non forzarla. Miller non ha provato nulla di speciale. I piloti di Pramac stanno facendo un lavoro diverso”. In casa Ducati però già si prospetta un mercato piloti denso, a tal proposito il manager italiano ha detto: “Bastianini e Martin sono con noi dal 2021, stanno facendo bene. Per il futuro pensiamo a loro. C’è un solo posto nel team ufficiale , ma l’obiettivo trattenerli entrambi con noi. Attendiamo un chiarimento della situazione entro giugno”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari contro Justin Bieber: il cantante finisce nella black list

    Non tutti forse sanno che alla Ferrari hanno una politica sui clienti molto rigida. Esiste infatti una black list nella quale la Casa di Maranello ha inserito tutti quei vip che non possono acquistare (o non possono più) le sue vetture. Il motivo? Al Cavallino Rampante piace difendere il pregio del proprio Marchio e non ama utilizzi inopportuni del mezzo. E tra le notizie più recenti c’è l’ingresso nella lista nera di un nuovo membro: la sta internazionale e cantante Justin Bieber.
    Colore modificato e poi l’asta
    Il famoso cantante ha sempre avuto un debole per le auto di lusso, specialmente per le Ferrari, avendo nella sua collezione una 458. Ma come anticipato, a Maranello hanno delle regole ferree, anche per i clienti. Qualche esempio? La vettura va trattata con cura e rispetto e, aspetto non meno importante, va tenuto un comportamento adeguato al volante. Tutti fattori che Justin Bieber pare non aver considerato: la star, infatti, è solita parcheggiare la sua auto e lasciarla incustodita per settimane, dimenticando addirittura il luogo della sosta. Non solo. Il cantante ha anche deciso di trasformare la vettura, prima modificandone il colore (scatenando l’ira di Maranello che tiene tantissimo alla sua identità) e poi, non più soddisfatto, mettendola all’asta. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha portato Ferrari a bloccare tutti i suoi futuri acquisti del Marchio.
    Compra una Ferrari da 300.000 euro, dopo 3 km distrugge il frontale! LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Zarco il più veloce nei test a Jerez, dodicesimo Bagnaia

    JEREZ DE LA FRONTERA – E’ di Johann Zarco il miglior tempo nella giornata di test della MotoGp a Jerez. A un giorno dalla vittoria di Pecco Bagnaia nel Gran Premio di Spagna, il francese del team Pramac fa segnare il miglior tempo girando in 1:37.136. Seguono la KTM di Brad Binder e la Yamaha di Fabio Quartararo. Quarto crono per la Ducati di Jack Miller davanti a Pol Espargaro e Joan Mir. Bagnaia chiude con il dodicesimo tempo, mentre Marc Marquez conclude la giornata in quindicesima piazza.
    CLASSIFICA TEMPI (TOP 15)

    Zarco 1:37.136
    Binder 1:37.294
    Quartararo 1:37.438
    Miller 1:37.456
    Pol Espargaro 1:37.556
    Mir 1:37.756
    Aleix Espargaro 1:37.774
    Rins 1:37.778
    Martin 1:37.781
    Bastianini 1:37.802
    Alex Marquez 1:37.805
    Bagnaia 1:37.807
    Bezzecchi 1:37.823
    Marini 1:37.897
    Marc Marquez 1:37.940 LEGGI TUTTO

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    MotoGp, test Jerez: Zarco il più veloce, Bagnaia dodicesimo

    JEREZ DE LA FRONTERA – Johann Zarco è il più veloce nella giornata di test della MotoGp a Jerez. A un giorno dalla vittoria di Pecco Bagnaia nel Gran Premio di Spagna, il francese del team Pramac fa segnare il miglior tempo girando in 1:37.136. Seguono la KTM di Brad Binder e la Yamaha di Fabio Quartararo. Quarto crono per la Ducati di Jack Miller davanti a Pol Espargaro e Joan Mir. Bagnaia chiude con il dodicesimo tempo, mentre Marc Marquez conclude la giornata in quindicesima piazza.
    LA CLASSIFICA TEMPI (TOP 15)

    Zarco 1:37.136
    Binder 1:37.294
    Quartararo 1:37.438
    Miller 1:37.456
    Pol Espargaro 1:37.556
    Mir 1:37.756
    Aleix Espargaro 1:37.774
    Rins 1:37.778
    Martin 1:37.781
    Bastianini 1:37.802
    Alex Marquez 1:37.805
    Bagnaia 1:37.807
    Bezzecchi 1:37.823
    Marini 1:37.897
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    Mazda CX-60 PHEV, ibrida plug-in da record

    Nuova Mazda CX-60 è un’auto dalle ambizioni dichiarate: entrare nel club delle SUV premium regine del mercato. un intento palesato già da fuori, con i suoi 4,74 metri di lunghezza, che si riflette nelle linee sinuose del sofiticato design Kodo che l’avvolge (la firma stilistica della più recente produzione del marchio) e che nasconde anche due primati: questa SUV, infatti, non solo è la stradale più potente mai prodotta da Mazda, ma anche la sua prima plug-in hybrid; cioè, un modello con una componente motrice ad elettroni le cui batterie possono essere ricaricate collegandole ad una presa elettrica.
    Mazda, debutta l’ibrido plug-in
    Oggetto della prova è stata la versione Phev spinta da un’unità propulsiva ibrida – con motore termico 2.5 a benzina e power unit da 129 kW – capace di una potenza totale di 327 CV e di 500 Nm di coppia massima. A completamento del sistema è presente una batteria agli ioni di litio da 355 V e 17,8 kWh di capacità, che in modalità full-electric (con velocità autolimitata a 100 Km/h) garantisce 63 km di autonomia dichiarata.Interessanti sono anche i numeri relativi al consumo di carburante e alle emissioni di CO2 , che nel ciclo combinato WLTP si assestano su 1,5 l/100 km (partendo con batteria carica e guidando in elettrico fino al suo consumo, quindi per i primi 60 km) e 33 g/km.Ad affiancare l’attuale versione Phev, nell’immediato futuro, arriveranno un motore diesel 3.3 (entro il 2022) e un e-Skyactiv X 3.0 a benzina (nel 2023), entrambi 6 cilindri e mild hybrid (48 V)
    Ergonomia e infotainment
    Una volta a bordo, si viene accolti da interni ben rifiniti e spaziosi, con un’abitabilità più che buona per 5 adulti. Il bagagliaio da 570 litri, con volumi sfruttabili e omogenei, non risente negativamente della presenza del pacco batterie, ben posizionato sotto ai sedili tra assale anteriore e posteriore.Ma quando si parla di Mazda, protagonista dell’abitacolo è prima di tutto l’attenzione maniacale all’ergonomia di guida. Il Jinba Ittai, la filosofia della Casa giapponese alla ricerca della perfetta integrazione tra uomo e macchina, si esalta ulteriormente attraverso il nuovo Driver Personalization System: sfruttando una telecamera che rileva la posizione degli occhi del guidatore, il sistema ne stima altezza e fisico per regolare automaticamente e in maniera ottimale sedile, volante, head-up display e specchietti retrovisori; una volta memorizzate (per un massimo di 6 guidatori), le impostazioni, sempre customizzabili, vengono richiamate attraverso un sistema di riconoscimento facciale. L’infotainment della CX-60 sposa un approccio decisamente analogico, con l’apposita rotella di selezione sulla consolle centrale attraverso cui regolare i diversi settaggi di bordo; fanno eccezione i sistemi Android Auto e Apple Carplay, con comandi “touch” direttamente sullo schermo da 12,3’’. Quest’ultimo, grazie al sistema di telecamere con vista a 360°, il See-Through View, diventa un ausilio fondamentale per valutare gli ingombri nei parcheggi più stretti e difficoltosi.
    Nuova Mazda CX-60: la prova
    Alla guida dell’auto, colpiscono subito lo sterzo, molto preciso, e il nuovissimo cambio automatico a otto rapporti, che segna uno spartiacque rispetto al precedente 6 marce: molto ben spaziato, esalta le doti di elasticità del motore, con progressioni sempre fluide e convincenti.Cinque sono i driving mode a disposizione: Normal, Sport, Off-Road (la trazione integrale AWD è di serie), Towing (per la guida con rimorchio) ed EV (full-electric). Nella prova sul campo, “Normal” – la modalità che ricerca il miglior equilibrio possibile tra prestazioni ed efficienza nei consumi – ha mostrato un leggero “delay” nella risposta al comando del gas, e una certa sensazione di scarsa reattività. Fenomeno meno evidente passando a “Sport”, dove la strumentazione si tinge di rosso e si va alla ricerca della massima performance: qui il dato dichiarato in accelerazione – da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi – è apparso decisamente più realistico. Va detto, in ogni caso, che l’esemplare testato era una preserie, quindi ancora suscettibile di piccoli aggiustamenti a livello software e di elettronica.Rocciose, sono apparse infine tenuta di strada e dinamica di guida anche forzando il ritmo; con beccheggio e rollio contenuti, grazie a sospensioni evolute e a sistemi efficaci come il Kinetic Posture Control (KPC), che in curva agisce sul freno della ruota posteriore interna provocando uno smorzamento delle sospensioni, così da rendere l’auto stabile e precisa in ogni circostanza.
    Nuova Mazda CX-60: il prezzo
    Rispetto alla migliore concorrenza, la nuova CX-60 gode di un rapporto qualità/prezzo piuttosto favorevole grazie a un listino che parte da 49.950 euro. L’auto è già in vendita da Marzo 2022 e sarà disponibile nelle concessionarie Mazda dal prossimo settembre.
    Cerchi una Mazda nuova o usata? Guarda qui il listino LEGGI TUTTO

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    Diess: “Dal 2026 Audi e Porsche saranno in F1”

    ROMA – Audi e Porsche entreranno a far parte della Formula 1, ma solo dopo il 2026. A dare quella che sembra una conferma definitiva a tutti gli effetti è lo stesso amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Herbert Diess, che ha parlato all’agenzia “Reuters”. Voci di questo tipo infatti si rincorrevano ormai da tempo. L’iscrizione alla lista costruttori della FIA però non avverrà prima del 2026, ossia quando si sbloccherà lo sviluppo alle attuali power unit, con l’abolizione in particolare della Mgu-H. Il recupero del calore prodotto dalla turbina del propulsore sarebbe davvero troppo costoso per essere inserito nella produzione di serie.
    Verso il ritorno di Porsche
    Con la componente elettrica che si fa sempre più importante in termini di propulsione in Formula 1 e con l’Unione europea che spinge sempre più verso l’abolizione dei veicoli a gasolio, gli sviluppi delle scuderie possono essere importanti anche nella ricerca di nuove soluzioni per migliorare la mobilità green. Se per la Audi si tratterebbe di una prima volta, la casa di Stoccarda ha già partecipato al mondiale. Dal 1957 al 1964 nel paddock c’era il team Porsche, mentre dal 1983 al 1987 i tedeschi si sono dedicati alle power unit montate poi dalla McLaren. LEGGI TUTTO

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    F1, arriva la conferma da Diess: “Audi e Porsche nel Circus dal 2026”

    ROMA – Audi e Porsche in Formula 1, ma solo a partire dal 2026. È lo stesso amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Herbert Diess, a confermare all’agenzia “Reuters” le voci che da tempo si rincorrono circa un ingresso dei due marchi nel paddock. L’iscrizione alla lista costruttori della FIA però non avverrà prima del 2026, ossia quando si sbloccherà lo sviluppo alle attuali power unit, con l’abolizione in particolare della Mgu-H. Il recupero del calore prodotto dalla turbina del propulsore sarebbe davvero troppo costoso per essere inserito nella produzione di serie.
    Porsche, ritorno vicino
    Con la componente elettrica che si fa sempre più importante in termini di propulsione in Formula 1 e con l’Unione europea che spinge sempre più verso l’abolizione dei veicoli a gasolio, gli sviluppi delle scuderie possono essere importanti anche nella ricerca di nuove soluzioni per migliorare la mobilità green. Se per la Audi si tratterebbe di una prima volta, la casa di Stoccarda ha già partecipato al mondiale. Lo ha fatto dal 1957 al 1964 con un team proprio, per poi passare allo sviluppo di power unit per McLaren dal 1983 al 1987. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dall'Igna: “Bello rivedere Bagnaia lottare per la vittoria”

    ROMA – “Per noi questa vittoria assume molteplici significati. La qualifica è stata strepitosa ed era darle continuità. Rivedere Bagnaia in forma e lottare nuovamente per la vittoria è stato bello”. Queste le parole di Luigi Dall’Igna, team manager della Ducati, al termine del Gran Premio di Spagna, valevole per la sesta tappa della MotoGp. Pecco Bagnaia ha infatti conquistato la vittoria e si rilancia per la corsa al titolo: “Oggi siamo riusciti finalmente a dimostrare il vero potenziale della nostra moto. Anche Miller ha fatto una buona gara e fino a cinque giri dalla fine ha lottato per il podio”, ha aggiunto Dall’Igna.
    Verso Le Mans
    Sì, perché il trionfo della Ducati a Jerez poteva essere ancora più dolce. Jack Miller si è infatti dovuto arrendere agli assalti di Marc Marquex e Aleix Espargaro, con quest’ultimo a portare l’Aprilia sul podio per un weekend comunque all’insegna dell’Italia in quel di Spagna. Ora la MotoGp si prepara ad approdare a Le Mans per il Gran Premio di Francia. La tappa francese è in agenda tra poco meno di due settimane, ma la Ducati cerca subito il bis. LEGGI TUTTO