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    MotoGp, ufficiale il rinnovo per Aragon: pista in calendario fino al 2026

    ROMA – “Dorna Sports annuncia con piacere il nuovo accordo quinquennale stipulato con MotorLand Aragon, uno spettacolare circuito che rimane nel programma MotoGp fino al 2026”. Recita così il comunicato ufficiale sulla pagina web del Motomondiale, che assicura alla Spagna anche il circuito di Aragon. Il paese iberico, infatti, conta finora ben quattro Gran Premi, con la pista della comunità dell’Aragona che ha ora la certezza ospitare il paddock per almeno altre cinque edizioni dell’evento, che quest’anno si svolgerà il 18 settembre.
    Le parole di Ezpeleta
    Il Ceo di Dorna Sports, Carmelo Ezpeleta, ha commentato l’annuncio del rinnovo di Aragon: “Siamo felicissimi di questo prolungamento per Aragon. Nei due anni molto difficili che abbiamo attraversato, la presenza di Aragon e il suo aiuto per ospitare i due Gran Premi nel 2020 e il Gran Premio nel 2021 sono stati molto importanti poter poter proseguire nel regolare svolgimento dei calendari. Saremo ad Aragon per tutto il tempo che Aragon vorrà. Ci piacerebbe avere per sempre questa pista nel calendario”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Aragon in calendario fino al 2026: ufficiale il rinnovo

    ROMA – “Dorna Sports è lieta di confermare che un nuovo accordo quinquennale è stato concordato con MotorLand Aragon, assicurando che lo spettacolare circuito rimanga nel calendario MotoGp fino al 2026”, questa la nota sul sito ufficiale della MotoGp, che assicura alla Spagna anche il circuito di Aragon. Il paese iberico, infatti, conta finora ben quattro Gran Premi, con la pista della comunità dell’Aragona che ha ora la certezza ospitare il paddock per almeno altre cinque edizioni dell’evento, che quest’anno si svolgerà il 18 settembre.
    Le parole di Ezpeleta
    Carmelo Ezpeleta, Ceo di Dorna Sports, ha parlato con soddisfazione dopo l’annuncio del rinnovo di Aragon: “Siamo felicissimi di questo prolungamento per Aragon. Nei due anni molto difficili che abbiamo attraversato, la presenza di Aragon e il suo aiuto per ospitare i due Gran Premi nel 2020 e il Gran Premio nel 2021 sono stati molto importanti poter poter proseguire nel regolare svolgimento dei calendari. Saremo ad Aragon per tutto il tempo che Aragon vorrà. Ci piacerebbe avere per sempre questa pista nel calendario” LEGGI TUTTO

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    Bottas tutto nudo sui social: lo scatto manda in tilt la Mercedes e l'Alfa Romeo

    Una bella vacanza rilassante a stretto, strettissimo contatto con la natura. Valtteri Bottas non ci ha pensato due volte e, complice il GP di Miami e la pausa della Formula 1 nel prossimo weekend, ha pensato di godersi qualche giorno di relax negli Stati Uniti. Insieme alla fidanzata Tiffany Cromwell e ad alcuni amici, il finlandese si è concesso una gita in Colorado, nella foresta di Aspen nel Parco Nazionale delle Montagne Rocciose. Tra le betulle e gli alti fusti, con la scusa di provare ad avvistare gli orsi sulla riva del fiume, Bottas ha deciso di farsi un bagnetto e immergersi in acqua come mamma l’ha fatto. Per uno come lui cresciuto nel freddo della Finlandia, non deve essere stato un problema immergersi completamente nudo nelle fredde acque del fiume Roaring Fork a oltre 2.405 metri di altitudine.

    E in spiaggia con la sua Tiffany…

    Non è la prima volta che Bottas si mostra nudo sui social. Anche un mese fa aveva sorpreso tutto il Circus dopo il GP d’Australia, quando aveva postato una foto hot di lui in spiaggia mentre si esibiva in una ruota acrobatica “libera” da vestiti e da qualsiasi altra cosa. Ovviamente anche quello scatto in spiaggia portava la firma della sua Tiffany, con la quale non solo condivide la passione per la natura ma anche per la bici e il nudismo. 

    Mercedes e Alfa Romeo senza parole

    Le vacanze in deshabillé del pilota di Nastola hanno lasciato di stucco anche le sue due ultime scuderie: l’Alfa Romeo e la Mercedes. Entrambe hanno commentato su Instagram la sua foto con un mix di emoticon che spaziano tra il divertimento e lo sbalordito. Due occhi con una faccina che ride per il Biscione e una sola faccina attonita invece per il team di Bracklay. Il settimo posto nella gara di domenica deve averlo decisamente ispirato. E chissà se commenteranno anche i suoi colleghi…

    Guarda la galleryF1, Bottas e quella passione per il nudismo LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas: “Con la safety car il mio vantaggio è andato perso”

    ROMA – Il Gran Premio di Miami ha avuto un sapore amaro per Valtteri Bottas. Il pilota dell’Alfa Romeo stava concludendo un fine settimana eccellente in Formula 1: era dietro le Red Bull e le Ferrari. Poi però l’incidente tra Pierre Gasly e Lando Norris ha costretto la Direzione di Gara ad optare per la safety car. Afferma il finlandese ai microfoni ufficiali del Circus: “Siamo stati penalizzati dal suo tempismo. Stavo gestendo il gap su Lewis e la quinta posizione era possibile, ma, una volta sospesa la gara, il divario è scomparso”.
    L’errore di Bottas
    A quel punto all’ex Mercedes non è rimasto altro che frenare al limite per cercare di difendersi da Lewis Hamilton e George Russell: “Lui aveva gomme fresche dietro di noi, quindi mantenere il quinto posto sarebbe stato difficile. Cercavo di frenare in ritardo per mantenere la mia posizione, ma ho superato leggermente il punto di frenata. La pista è fatta in modo tale da entrare nello sporco una volta lasciata la linea pultita. Poi si va fuori traiettoria e poi nel muro. Ho potuto continuare solo perché la macchina non ha riportato danni: sono stato fortunato”, ha detto, concludendo, Bottas. LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas: “Il tempismo della safety car mi ha penalizzato”

    ROMA – C’è ancora rammarico nel box Alfa Romeo dopo il Gran Premio di Miami. Valtteri Bottas stava infatti confezionando un weekend da sogno in Formula 1: una quinta posizione dietro le Red Bull e le Ferrari. Poi però l’incidente tra Pierre Gasly e Lando Norris ha costretto la Direzione di Gara ad optare per la safety car. Afferma il finlandese ai microfoni ufficiali del Circus: “Siamo stati penalizzati dal suo tempismo. Stavo gestendo il gap su Lewis e la quinta posizione era possibile, ma, una volta sospesa la gara, il divario è scomparso”.
    Le parole di Bottas
    A quel punto all’ex Mercedes non è rimasto altro che frenare al limite per cercare di difendersi da Lewis Hamilton e George Russell: “Lui aveva gomme fresche dietro di noi, quindi mantenere il quinto posto sarebbe stato difficile. Cercavo di frenare in ritardo per mantenere la mia posizione, ma ho superato leggermente il punto di frenata. Purtroppo la conformazione della pista fa sì che se esci un po’ dalla linea pulita entri nello sterrato, vai fuori traiettoria e colpisci il muro. Sono stato fortunato che nulla si è rotto sulla macchina e ho potuto continuare”, ha concluso Bottas. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marini: “Le Mans banco di prova importante”

    ROMA – Il Gran Premio di Francia si prepara ad accogliere la MotoGp per la settima tappa del Motomondiale. Anche i piloti del VR46 Racing Team puntano Le Mans, con Luca Marini determinato a raccogliere un buon risultato: “Ci aspetta una settimana impegnativa a Le Mans, forse con freddo e pioggia. Ai test post gara abbiamo fatto un bel lavoro: siamo riusciti ad essere molto veloci con la media. Sarà importante essere pronti a tutto, adattarsi ai cambiamenti meteo e sarà questo il reale banco di prova per quanto fatto a Jerez. L’obiettivo è ridurre il divario: gli ultimi Gp sono stati un po’ sotto le mie aspettative”, ha detto il fratello di Valentino Rossi.
    Le parole di Bezzecchi
    Anche Marco Bezzecchi pone l’accento sulla questione meteo, con la pista di Le Mans che è famosa per i suoi repentini cambi di temperatura e di condizioni della pista: “Le Mans è un tracciato che mi piace, sono andato sempre abbastanza forte lì nelle classi inferiori. Spero di riuscire ad essere competitivo anche in sella alla MotoGp”, ha aggiunto il 23enne di Rimini. “Ma il meteo – conclude Bezzecchi – sarà la vera incognita. La cosa più importante sarà avere tempo di provare in tutte le situazioni, asciutto e bagnato, per essere pronti ad affrontare la gara in ogni eventualità”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dall'Igna sulla questione gomme: “Non ci hanno chiesto altre verifiche”

    ROMA – Il direttore generale della Ducati, Luigi Dall’Igna è intervenuto sulla questione degli pneumatici uscita negli scorsi giorni riguardo al weekend di Jerez. Il sito “motosportmagazine.com” ha infatti riportato a inizio settimana le accuse di un ingegnere e un team manager di due team della MotoGp, non menzionati, i quali hanno affermato che la vittoria di Pecco Bagnaia nel Gran Premio di Spagna sia arrivata con la pressione della gomma anteriore inferiore al minimo consentito di 1,9 bar. “È vero che esiste un’obbligatorietà minima della pressione, ma in questo momento, utilizzando ogni casa un tipo di sensori di diverso tipo, non si riescono ad acquisire con una certezza assoluta i dati, che non tengono neppure conto dell’errore del sistema di misura, come accade per esempio con i dati rilevati dall’autovelox – ha detto Dall’Igna -. Con sensori di diverso tipo, rischi un metodo di misurazione diverso e, in più, lo stesso metodo di acquisizione dei segnali non è blindato, cosa che permetterebbe a tutti di modificare i dati, prima di trasmetterli alla centralina. Noi in Ducati non lo facciamo, ma non escludo che qualcuno lo abbia fatto, alzando i valori”.
    La risposta di Dall’Igna
    “Noi case costruttrici riunite nella MSMA stiamo discutendo con Michelin, Dorna e Fim per definire quali saranno i sensori che obbligatoriamente tutti dovremo utilizzare e la cui lettura sarà blindata – ha aggiunto Dall’Igna -. Quello della pressione è un tema che riguarda la sicurezza, e noi stiamo molto attenti a rispettarla. Ma se nel posteriore è relativamente facile rientrare nei parametri, all’anteriore è più complicato per il tipo di gara che si disputa, se in scia oppure libero: così, se parti dietro assetti il sistema in un modo diverso da chi parte davanti con pista libera. La banda è molto ristretta, se la pressione è troppo bassa rischi di distruggere la gomma, se troppo alta di non avere grip. Di solito si parte con una pressione più bassa, per arrivare a regime dopo 9/10 giri, stiamo discutendo con Michelin su quali giri e quanti la gomma deve superare per ottenere questa soglia minima”. Il direttore generale di Ducati ha concluso: “Infatti anche da parte nostra non c’è stata nessuna polemica nei confronti di altri piloti di altre Case che hanno vinto una gara. Se cambieremo qualcosa? No, noi continuiamo a lavorare così”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dall'Igna risponde alle accuse sulle gomme: “Nessuno ci ha chiesto ulteriori verifiche”

    ROMA – Gigi Dall’Igna è intervenuto sulla polemica che in questi giorni ha visto protagonista la Ducati. Il sito “motosportmagazine.com” ha infatti riportato a inizio settimana le accuse di un ingegnere e un team manager di due team della MotoGp, non menzionati, i quali hanno affermato che la vittoria di Pecco Bagnaia nel Gran Premio di Spagna sia arrivata con la pressione della gomma anteriore inferiore al minimo consentito di 1,9 bar. “È vero che esiste un’obbligatorietà minima della pressione, ma in questo momento, utilizzando ogni casa un tipo di sensori di diverso tipo, non si riescono ad acquisire con una certezza assoluta i dati, che non tengono neppure conto dell’errore del sistema di misura, come accade per esempio con i dati rilevati dall’autovelox – ha detto Dall’Igna -. Con sensori di diverso tipo, rischi un metodo di misurazione diverso e, in più, lo stesso metodo di acquisizione dei segnali non è blindato, cosa che permetterebbe a tutti di modificare i dati, prima di trasmetterli alla centralina. Noi in Ducati non lo facciamo, ma non escludo che qualcuno lo abbia fatto, alzando i valori”.
    Le parole di Dall’Igna
    “Noi case costruttrici riunite nella MSMA stiamo discutendo con Michelin, Dorna e Fim per definire quali saranno i sensori che obbligatoriamente tutti dovremo utilizzare e la cui lettura sarà blindata – ha aggiunto Dall’Igna -. Quello della pressione è un tema che riguarda la sicurezza, e noi stiamo molto attenti a rispettarla. Ma se nel posteriore è relativamente facile rientrare nei parametri, all’anteriore è più complicato per il tipo di gara che si disputa, se in scia oppure libero: così, se parti dietro assetti il sistema in un modo diverso da chi parte davanti con pista libera. La banda è molto ristretta, se la pressione è troppo bassa rischi di distruggere la gomma, se troppo alta di non avere grip. Di solito si parte con una pressione più bassa, per arrivare a regime dopo 9/10 giri, stiamo discutendo con Michelin su quali giri e quanti la gomma deve superare per ottenere questa soglia minima”. Il direttore generale di Ducati ha concluso: “Infatti anche da parte nostra non c’è stata nessuna polemica nei confronti di altri piloti di altre Case che hanno vinto una gara. Se cambieremo qualcosa? No, noi continuiamo a lavorare così”. LEGGI TUTTO