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    MotoGp, Bagnaia: “Io favorito per il titolo con Quartararo, Espargaro e Bastianini”

    MONTMELO – “Non ho mai ottenuto dei grandi risultati qui. In ogni caso è uno dei miei Gp preferiti, mi piace la pista, mi piace la gente. Sarà importante fare lo stesso lavoro svolto nello stesso weekend, a partire dalle prove libere 1”. Pecco Bagnaia ha parlato così in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Catalogna, nono appuntamento stagionale della MotoGp. Il ducatista, dopo la vittoria in casa al Mugello, punta a un altro risultato per avvicinarsi alle posizioni di vertice della classifica piloti.
    La lotta al Mondiale
    “Il degrado della gomma, soprattutto nel lato sinistro, è piuttosto pesante – ha aggiunto Bagnaia -. Non sarà semplice, il consumo è molto alto. Sarà importante essere intelligenti per tutta la gara da questo punto di vista. Avremo tanto lavoro da fare in queste giornate, ma sono sicuro che saremo competitivi”. Bagnaia è poi convinto che i quattro presenti in conferenza, lui compreso, siano i principali favoriti per la conquista del Mondiale 2022: “Io penso che noi (Quartararo, Espargaro e Bastianini, ndr) possiamo essere i contendenti al titolo, ma ci sono ancora tante gare da svolgere”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, ufficiale: Quartararo rinnova con Yamaha per altri due anni

    ROMA – La presunta insoddisfazione degli ultimi mesi aveva messo tanti dubbi sulla sua permanenza, ma alla fine Fabio Quartararo ha firmato il rinnovo di contratto che lo legherà alla Yamaha in MotoGp fino al termine del 2024. Il pilota di Nizza rimarrà quindi nel team con cui ha vinto il Mondiale 2021 almeno per altre due stagioni. Grande soddisfazione di Lin Jarvis, managing director di Yamaha:  “Siamo molto felici di aver raggiunto un accordo con Fabio per continuare con il team Monster Energy Yamaha MotoGp nel 2023 e oltre. L’anno scorso abbiamo portato Fabio nel team ufficiale sapendo che aveva un talento speciale. Ha superato le nostre aspettative. Non capita spesso di imbattersi in un pilota del suo calibro. Aveva già mostrando il suo talento e la sua velocità durante i due anni con il team satellite SRT, nel 2019 e nel 2020. Quando ha fatto il salto di qualità al team ufficiale, è cresciuto e maturato”.
    La gioia di Quartararo
    Anche Quartararo ha parlato in occasione dell’annuncio di rinnovo: “Sono davvero felice di annunciare che rimarrò in Yamaha per altri due anni. In passato, passare alla MotoGp con questo marchio, e poi al team factory, è stato fantastico. Yamaha ha creduto in me fin dall’inizio, è qualcosa che non sottovaluto affatto. Questo nuovo accordo rappresenta una decisione importante. Sto attraversando un ottimo momento della mia carriera, quindi mi sono preso un po’ più di tempo prima di prendere questa decisione, volevo essere sicuro. Credo nel progetto Yamaha MotoGp e sento che Yamaha è davvero motivata. Ora che abbiamo ufficialmente confermato la nostra decisione, possiamo concentrarci completamente sulla stagione in corso. Voglio dire grazie alle persone che mi stanno intorno, che mi aiutano e mi supportano sempre, così come ai fan che fanno il tifo per me. Apprezzo davvero tutto questo supporto”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Due gli errori a Monaco, ecco perché abbiamo sbagliato”

    ROMA – Tempo di riflessioni in casa Ferrari dopo Gran Premio di Monaco. Inaki Rueda, responsabile delle strategie della Rossa, spiega le scelte del muretto tricolore. “Con la pioggia e il ritardo dovevamo ripensare un nuovo modo per affrontare la gara. Con Sainz è andato tutto bene”, ha affermato lo stratega del Cavallino. “È partito da secondo e dopo il primo stint si è ritrovato a guidare il Gp. Secondo il nostro piano iniziale doveva essere lui a marcare Perez, ma abbiamo intuito che questo non avrebbe funzionato. Carlos è rimasto in pista e lui lo ha fatto ed è stato il primo pilota a montare le dure. Questo gli ha dato un vantaggio significativo. Sfortunatamente è uscito dietro Latifi e questo gli ha fatto perdere oltre 3 secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, possiamo dire con certezza che avrebbe vinto la gara”, commenta il madrileno.
    Su Leclerc
    Tutt’altra storia invece per Charles Leclerc, che già pregustava la vittoria in casa sua. “Sono stati due gli errori. Il primo – afferma Rueda – è stato coprire Perez. Il monegasco aveva un grande vantaggio e abbiamo pensato che potesse marcare il pilota della Red Bull. Al giro 18 Charles aveva più di 10 secondi di vantaggio su Perez. E noi abbiamo pensato che questo gap potesse ridursi nella peggiore delle ipotesi a 3 secondi. Poi abbiamo visto questo intervallo rimpicciolirsi sempre più: 7, 6, 5, 4 secondi. Dalle ultime proiezioni, Leclerc sarebbe rientrato avanti di un secondo su Perez. Ma non ci aspettavamo che Perez potesse recuperare 9 secondi in un unico giro. Per questo motivo abbiamo perso la gara di Leclerc”.
    Secondi fatali
    Poi ci sono stati i pugni rabbiosi di Leclerc sull’halo: “Volevamo montare gomme da asciutto su entrambi i piloti. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick. Pensavamo: ‘Lasciamo che Leclerc faccia l’undercut su Perez così possiamo fare doppietta’. In quel momento abbiamo visto i nostri riferimenti e il gap tra Sainz e Leclerc era di 5 secondi. C’era tempo per un doppio pit stop. L’ideale è avere 6 secondi tra le vetture e abbiamo pensato che 5 fossero invece sufficienti. Ma le macchine si sono avvicinate fino a 3,5 secondi quando sono entrate in pit lane”. Poi l’episodio decisivo: “Abbiamo provato a dire a Charles di restare in pista, ma era troppo tardi. In questo doppio Charles ha perso due secondi. E questo gli è stato fatale, perché Verstappen è rientrato davanti nel giro successivo”. “Luci e ombre a Monaco. Alcune cose sono state positive, di altre non siamo fieri. Torneremo più forti di prima dopo aver rivisto le nostre procedure”, dice Rueda per chiudere la sua analisi. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Vi spiego cosa abbiamo sbagliato a Monaco”

    ROMA – L’analisi della Ferrari dopo il Gran Premio di Monaco a cura di Inaki Rueda, responsabile delle strategie della Rossa, illustra nel dettaglio gli errori del muretto italiano. “Con il bagnato e il ritardo abbiamo iniziato a pensare un nuovo modo per affrontare la gara. Con Sainz è andato tutto bene”, ha affermato lo stratega del Cavallino. “È partito da secondo e dopo il primo stint si è ritrovato a guidare il Gp. Secondo il nostro piano iniziale doveva essere lui a marcare Perez, ma abbiamo intuito che questo non avrebbe funzionato. Carlos è rimasto in pista e lui lo ha fatto ed è stato il primo pilota a montare le dure. Questo gli ha dato un vantaggio significativo. Sfortunatamente è uscito dietro Latifi e questo gli ha fatto perdere oltre 3 secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, possiamo dire con certezza che avrebbe vinto la gara”, commenta il madrileno.
    Capitolo Leclerc
    Tutt’altra storia invece per Charles Leclerc, che già pregustava la vittoria in casa sua. “Sono stati due gli errori. Il primo – afferma Rueda – è stato coprire Perez. Il monegasco aveva un grande vantaggio e abbiamo pensato che potesse marcare il pilota della Red Bull. Al giro 18 Charles aveva più di 10 secondi di vantaggio su Perez. E noi abbiamo pensato che questo gap potesse ridursi nella peggiore delle ipotesi a 3 secondi. Poi abbiamo visto questo intervallo rimpicciolirsi sempre più: 7, 6, 5, 4 secondi. Dalle ultime proiezioni, Leclerc sarebbe rientrato avanti di un secondo su Perez. Ma non ci aspettavamo che Perez potesse recuperare 9 secondi in un unico giro. Per questo motivo abbiamo perso la gara di Leclerc”.
    La rabbia del 16
    Il capo strategia della Ferrari prosegue poi fino al momento in cui Leclerc ha battuto con forza e rabbia la mano sul volante all’ingresso della pitlane: “Volevamo montare gomme da asciutto su entrambi i piloti. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick. Pensavamo: ‘Lasciamo che Leclerc faccia l’undercut su Perez così possiamo fare doppietta’. In quel momento abbiamo visto i nostri riferimenti e il gap tra Sainz e Leclerc era di 5 secondi. C’era tempo per un doppio pit stop. L’ideale è avere 6 secondi tra le vetture e abbiamo pensato che 5 fossero invece sufficienti. Ma le macchine si sono avvicinate fino a 3,5 secondi quando sono entrate in pit lane”. Poi l’episodio decisivo: “Abbiamo provato a dire a Charles di restare in pista, ma era troppo tardi. In questo doppio Charles ha perso due secondi. E questo gli è stato fatale, perché Verstappen è rientrato davanti nel giro successivo”. “Torniamo da Monaco con in bocca un sapore dolceamaro – conclude Rueda. Ci sono stati degli aspetti positivi e cose di cui non andiamo fieri. Abbiamo analizzato il tutto. Abbiamo aggiornato i nostri riferimenti, le nostre procedure e sono sicuro che torneremo più forti di prima”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Nieto: “Importante che Marini e Bezzecchi rimangano”

    ROMA – “La speranza è che i nostri piloti restino con noi in MotoGp anche per il 2023. È importante fare gruppo e la squadra si va consolidando. E per i piloti questa è una delle cose più importanti. Nella mia visione cambiare piloti ogni anno non è una cosa positiva”. Così ai canali ufficiali della MotoGp, Pablo Nieto, team manager della scuderia VR46 Racing Team, che vuole schierare ancora in pista per il 2023 Luca Marini e Marco Bezzecchi, entrambi rookie in classe regina in questa stagione. “Minimo – aggiunge Nieto – bisogna rimanere con lo stesso staff per due o tre anni”.
    Le parole di Nieto
    La scuderia di Valentino Rossi è nata solo quest’anno e la MotoGp è un terreno finora inesplorato per molti nel box della VR46. Perciò, sostiene Nieto, è vitale dare certezze a un gruppo inesperto e giovane: “Matteo Flamini era un ingegnere elettronico, è passato a capotecnico con Bezzecchi e sta facendo un lavoro fantastico. È bello quando un pilota è richiesto da altre scuderie perché vuol dire che è competitivo, ma mi piace anche quando un procuratore mi chiama per confermare un proprio assistito”. Per concludere poi un primo resoconto di questo assaggio di classe regina: “Stiamo facendo bene e abbiamo passione. I risultati arriveranno l’anno prossimo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris su Rossi: “Ci sentiamo spesso, è il mio idolo sin da bambino”

    ROMA – Lando Norris e Valentino Rossi. Due mondi diversi, una differenza d’età notevole, ma stessa passione per il motorsport. Il Dottore ha raccolto il tifo di appassionati – e non – da tutto il mondo e pare aver fatto breccia anche nel cuore dell’alfiere McLaren, settimo in classifica piloti della Formula 1. Il britannico ha infatti confessato a “FormulaPassion”: “Guardo ancora le sue gare: le corse GT non mi appassionano quanto quelle della MotoGp, ma provo ancora a seguirle. Non è in lotta per la vittoria, quindi non è emozionante come prima, ma io e lui parliamo ancora. Giusto l’altro giorno ci siamo scambiati dei messaggi. È ancora il mio eroe di quando ero bambino”
    Le parole di Norris
    Nonostante Rossi non sia più nel Motomondiale, il nove volte campione del mondo continua ad avere un seguito notevole anche nel GT World Challenge Europe, campionato che lo ha visto anche raccogliere i suoi primi punti sulle quattro ruote. Norris però ha un sogno del cassetto, quello di correre assieme al campione di Tavullia: “Mi piacerebbe farlo. Ovviamente non è facile al momento, considerando quante gare abbiamo in Formula 1, ma indubbiamente è qualcosa che sogno di fare”, ha concluso il britannico. LEGGI TUTTO

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    F1, Peter Bayer lascia il ruolo di direttore esecutivo del Circus

    ROMA – “La FIA ha annunciato la fuoriuscita dall’organigramma di Peter Bayer, già segretario generale per lo sport dal 2017 e direttore esecutivo della F1 dal 2021. Inizialmente sarà sostituito da Shaila-Ann Rao, ex consigliera speciale del Team Principal Mercedes, Toto Wolff”. Questo il comunicato apparso sulla pagina ufficiale della Formula 1, che ha annunciato così la partenza di Peter Bayer, manager austriaco già capo della Divisione Sport della FIA e ideatore del World Rally-Raid Championship.
    I ringraziamenti dalla FIA
    “La FIA ringrazia calorosamente Bayer per i risultati apportati allo sviluppo dello sport automobilistico negli ultimi cinque anni. La FIA gli augura tutto il meglio per il futuro”. Così la Federazione ringrazia il suo ormai ex direttore esecutivo, che – come anticipato – lascerà il suo posto a Shaila-Ann Rao. La dirigente di Genf (Svizzera), prima di entrare nel box di Toto Wolff, è stata inoltre Legal Director della FIA dal 2016 al 2018. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Il mio eroe? Valentino Rossi. Voglio correre con lui”

    ROMA – Stima e rispetto per una leggenda del motorsport. Lando Norris, settimo nella classifica piloti della Formula 1, rivela il suo amore per Valentino Rossi, che in confronto al pilota McLaren ha ben 21 anni in più sulla carta d’identità. Queste infatti le parole del 22enne britannico su Rossi a “FormulaPassion”: “Guardo ancora le sue gare: le corse GT non mi appassionano quanto quelle della MotoGp, ma provo ancora a seguirle. Non è in lotta per la vittoria, quindi non è emozionante come prima, ma io e lui parliamo ancora. Giusto l’altro giorno ci siamo scambiati dei messaggi. È ancora il mio eroe di quando ero bambino”
    Il desiderio di Norris
    Nonostante Rossi non sia più nel Motomondiale, il nove volte campione del mondo continua ad avere un seguito notevole anche nel GT World Challenge Europe, campionato che lo ha visto anche raccogliere i suoi primi punti sulle quattro ruote. Norris però ha un desiderio, quello di correre assieme al campione di Tavullia: “È un qualcosa che mi piacerebbe fare. Naturalmente ora non è semplice per la quantità di gare in Formula 1, ma certamente sogno di farlo un giorno”, ha chiosato il classe 1999. LEGGI TUTTO