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    Razgatlioglu guarda alla MotoGp: “Il mio stile di guida simile a quello di Marquez”

    ROMA – Toprak Razgatlioglu sale in sella alla M1 e prova per la prima volta una moto della classe regina. L’approdo del pilota campione del mondo Superbike in MotoGp sembra meno probabile rispetto agli scorsi mesi. Questo però non scalfisce l’entusiasmo del turco che a “Speedweek” affema: “La Yamaha può capire il mio potenziale, ma serve un team ufficiale per ottenere buoni risultati in MotoGP. Vediamo come si adatta al mio stile di guida, che ritengo abbastanza simile a quello di Marquez”.
    Dinamiche di mercato
    “Lui – ha aggiunto Razgatlioglu riferendosi al pilota della Honda – ha sempre guidato in modo molto aggressivo, come piace a me. Prima dell’infortunio, era incredibile, fantastico. Quartararo invece è come un orologio e forse è questo lo stile richiesto dalle MotoGP di oggi”. Il 2022 di Razgatlioglu in Superbike è al momento oscurato dalle prestazioni di un sempreverde Alvaro Bautista su Ducati. La mancata riconferma del titolo, però, potrebbe non essere l’unico motivo per cui il turco non entrerebbe poi nella entry list della MotoGp 2023. Con l’accordo tra RNF e Aprilia, la Yamaha perderà due moto in griglia per l’anno prossimo e più volte il manager di Razgatlioglu, Kenan Sofuoglu, ha precisato che per il suo assistito avrebbe considerato solo team factory.
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    Helbiz, al via l'acquisizione di Wheels

    “La visione e gli obiettivi comuni di Helbiz e Wheels rendono quest’unione perfetta – ha dichiarato Salvatore Palella, CEO e fondatore di Helbiz – Entrambe le aziende sono nate con la finalità di cambiare il modo in cui le persone si muovono all’interno delle loro comunità, riducendo la dipendenza dai mezzi di trasporto a più alto impatto ambientale. Siamo entusiasti di unire le nostre forze con il team di Wheels e di offrire ai nostri rispettivi clienti un’ulteriore gamma di opzioni di trasporto”.  
    Helbiz e Wheels, accordo per la micromobilità
    “Da un punto di vista strategico, questa acquisizione raddoppierà i ricavi, aumenterà le città servite, migliorerà i margini e ridurrà i costi – ha aggiunto Salvatore Palella – Il nostro obiettivo è quello di adattarci all’evoluzione del mercato e crescere: questa acquisizione ci rende ancora più fiduciosi nella nostra capacità di raggiungere tale obiettivo nei prossimi 18 mesi. I nostri clienti utilizzano tecnologie all’avanguardia che li aiutano a semplificare la vita nelle città. Grazie all’adozione di questa innovativa soluzione di trasporto, diventeranno anche educatori e promotori di una mobilità green e smart. Vogliamo dimostrare ai mercati dei capitali che il modello di micromobilità Helbiz è sostenibile grazie a investimenti data driven, estremamente mirati e strettamente controllati”.   
    Helbiz ha attualmente in gestione 50 licenze tra Stati Uniti e Italia ed offre agli utenti una flotta diversificata di monopattini, biciclette e scooter disponibili per il noleggio tramite l’app Helbiz.  
    Il modello Wheels, dal tipo di veicolo al modello di business, presenta un modo completamente nuovo di pensare la micromobilità. Wheels attualmente ha ottomila veicoli distribuiti in dodici città e quattro campus universitari nei principali mercati statunitensi, tra cui New York City, Honolulu e Austin ed è l’unico operatore nei quattro mercati autorizzati della metropoli di Los Angeles (L.A., Santa Monica, West Hollywood e Culver City). L’approccio operativo dell’azienda comprende la mobilità condivisa supportata da una forte spinta agli abbonamenti e un canale B2B che prevede la collaborazione con le aziende partner per fornire ai loro dipendenti e ai clienti un veicolo come benefit.   
    Tecnologia brevettata e casco integrato
    “Le nostre attività sono complementari in modo davvero efficace – ha dichiarato Marco McCottry, CEO di Wheels – Con poche sovrapposizioni di permessi comunali e con il nostro modello operativo diversificato, l’attività combinata offre interessanti sinergie di ricavi in un’area operativa consolidata. La visione condivisa di Helbiz in materia di sicurezza e accessibilità coincide con la nostra e sarà un elemento significativo di questa nuova impresa per il futuro”. 
    Il veicolo Wheels è unico nel settore in quanto è un dispositivo a due ruote seduto e dotato di una tecnologia brevettata per il casco integrato. È stato il pioniere della tecnologia delle batterie intercambiabili, che mantiene i veicoli sulle strade più a lungo e garantisce forti margini di redditività. Questo fattore lo rende più accessibile a coloro che non vogliono o non possono guidare gli scooter, ampliando così il mercato della micromobilità sicura. I veicoli Wheels sono inoltre i preferiti da Comuni, università e partner aziendali alla ricerca di alternative alle tradizionali offerte di mobilità condivisa, come monopattini e biciclette.  
    Wheels è stata fondata nel 2018 ed è guidata da veterani dei settori della micromobilità e del trasporto condiviso con trascorsi in Zipcar, Bird e Uber.   
    “La prossima fase della micromobilità si baserà sull’incontro tra team, prodotti e partner giusti, unitamente a una rigorosa eccellenza operativa, per consentire una crescita redditizia” ha dichiarato il presidente del consiglio di amministrazione di Wheels e Chief Commercial Officer di Nutanix, Tarkan Maner. “Questa combinazione tra una piattaforma di veicoli unica e differenziata, un software basato sul cloud e grandi talenti ci posiziona come leader di mercato nel breve e nel lungo termine, permettendoci di raggiungere mercati geografici e settoriali ancora più ampi, grazie all’innovazione mirata e all’efficienza operativa.”  
    “L’ingresso di Wheels nel team di Helbiz rappresenta un’integrazione ideale” ha dichiarato Ben Boyer, membro del consiglio di amministrazione di Wheels e General Partner di Tenaya Capital. “L’azienda combinata avrà un chiaro percorso verso la redditività e contribuirà a definire il futuro della micromobilità.” LEGGI TUTTO

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    Allarme prezzi benzina al rialzo: superati i 2 euro al litro per il self

    I dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica, pubblicati il 21 giugno 2022, descrivono un quadro sui prezzi del carburante che si fa sempre più critico, specialmente per le tasche degli italiani che convivono con questa situazione ormai da troppo tempo. A quanto siamo arrivati? La benzina in modalità self service raggiunge i 2,063 euro al litro, mentre il gasolio arriva 2,006 euro al litro. 
    Dalla guerra +11,5% benzina e +16,5% gasolio

    “È arrivata la conferma ufficiale del Mite – denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sulla base dello studio condotto sui dati settimanali -. Dopo la benzina, che aveva superato la soglia di 2 euro settimana scorsa, ora è la volta del gasolio a sfondare il limite dei 2 euro. Ma il dato a dir poco allarmante, è il ritmo dei rialzi. Per la benzina si tratta del settimo maggior rincaro settimanale di sempre, ossia dall’inizio delle serie storiche, per il gasolio addirittura del quinto. In soli 7 giorni, la benzina aumenta di quasi 5 centesimi al litro (4,922), pari a 2 euro e 46 cent per un pieno di 50 litri, il gasolio decolla addirittura di oltre 7 cent al litro (7,077), 3 euro e 54 cent a rifornimento”.
    “Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo, un litro di benzina costa oltre 21 cent in più, con un rialzo dell’11,5%, pari a 10 euro e 68 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di oltre 28 cent al litro, con un balzo del 16,5%, pari a 14 euro e 18 cent a rifornimento”, prosegue Dona. “Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è salita del 20%, pari a 17 euro e 19 cent per un pieno di 50 litri, 413 euro su base annua, il gasolio è aumentato del 26,5%, 21 euro e 4 cent a rifornimento, equivalenti a 505 euro annui”.
    “È una calamità! Il Governo deve bloccare le speculazioni, tornando ai prezzi amministrati fino a che non sarà finita questa pazzia incontrollata. In ogni caso, non si può aspettare ad intervenire fino alla scadenza dell’8 luglio, magari limitandosi a rinnovare il vecchio taglio di 25 cent delle accise. Va subito alzata la riduzione di almeno altri 10 cent, in deroga per il gasolio alla normativa europea, e ridurre l’Iva dal 22 al 10%”, conclude Dona.
    5 modelli di auto usate sotto i 20.000 euro da tenere sott’occhio per l’estate LEGGI TUTTO

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    Ignazio Moser ancora nel mirino dei ladri: “Hanno rotto il vetro e portato via il volante”

    Sembra proprio che i ladri non vogliano lasciare in pace Ignazio Moser. L’ex concorrente del Grande Fratello Vip, seguitissimo sui social, nonché figlio dell’ex ciclista Francesco Moser, è stato vittimo di furto tre volte nell’ultimo anno. Una “maledizione” la sua, che pare destinata a continuare, considerato il recente episodio che ha coinvolto la sua auto, presa di mira dai malviventi. Ecco cosa racconta su Instagram il giovane.
    Il finestrino completamente distrutto
    Tutto era iniziato a febbraio 2021, quando dei ladri si sono introdotti nell’appartamento che Moser condivide con la fidanzata Cecilia Rodriguez, portandosi via tutto. A distanza di un anno i malviventi di quel colpo sono stati arrestati, ma altri hanno provato a disturbare la quiete dell’ex concorrente del Grande Fratello Vip. Fino all’ultimo colpo, appena avvenuto.
    “Visto che in un anno mi avete rubato in casa, avete rubato lo scooter e mi avete rubato in macchina, mettiamoci d’accordo. Passate una volta ogni 15 giorni e vi lascio qualcosina”, ha detto il giovane sui social, provato dalla faccenda. I ladri si sarebbero introdotti in garage: “I miei cari amici ladri sono ripassati a trovarmi perché gli mancavo. Mi hanno rotto il vetro e hanno iniziato a portare via il volante, probabilmente sono scappati appena sono arrivato”. Il tutto dimostrato dallo scatto social che Moser ha condiviso, dove si vede il dettaglio del finestrino della sua auto completamente distrutto. Che sia l’ultima volta?
    Aversa, le scippano la borsa dall’auto a tutta velocità: trascinata per 10 metri LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Rossi in doppia cifra ad Assen, dieci le vittorie in carriera per il Dottore

    ROMA – La MotoGp riparte dal Gran Premio d’Olanda, valevole per l’undicesima tappa del Mondiale 2022. Ad Assen si arriva pochi giorni dopo la vittoria di Fabio Quartararo in Germania. Il francese della Yamaha è sempre più solo al comando della classifica piloti, con un vantaggio di 34 punti su Aleix Espargaro. Dopo la caduta del Sachsenring, Pecco Bagnaia è scivolato in sesta posizione, e con il secondo zero consecutivo vede allontanarsi sempre più le speranze di una rimonta per, a nemmeno un mese dalla vittoria del Mugello che aveva riacceso l’entusiasmo.
    I dati del Gp
    Il recordman assoluto di vittorie è Angel Nieto, vincitore del Gran Premio d’Olanda in ben quindici occasioni. In tempi più recenti, però, numeri spaventosi li ha fatti segnare anche Valentino Rossi, impostosi in dieci edizioni del Gp tra il 1997 e il 2007. Dopo di lui sono arrivati i successi di Marc Marquez e Maverick Vinales, mentre nel 2020 non si è corso causa Covid. Nell’ultima gara, disputata nel 2021, a trionfare è stato Fabio Quartararo, poi laureatosi campione del mondo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, l'ira di Bradl: “Honda inguidabile con il caldo, mi sono bruciato”

    ROMA – Stefan Bradl, pilota di riserva Honda – che aspetta con ansia Marc Marquez in MotoGp -, ha concluso a fatica il Gran Premio di Germania e manda un messaggio forte a tutto il box giapponese: “Non riuscivo a frenare perché la leva si scaldava molto e non riuscivo a controllare la moto. Così mi sono bruciato le dita. Con tante curve a sinistra, la mano destra praticamente non aveva aria. Dopo dieci giri anche il piede si è ustionato”. “Di gare calde – ricorda il tedesco – ne ho vissute tante, ma non so come e perché sia riuscito a finire questa tappa”.
    Il messaggio di Bradl
    Per il tedesco la gara al Sachsenring rappresentava il Gp di casa, aspetto che rende ancor più bruciante la delusione di domenica “Il gap dal penultimo – dice Bradl – era più di 21 secondi. Mi sono sentito stupido. La Honda non è stata in grado di sviluppare una carena che permetta ai piloti di sopravvivere con il caldo. Il messaggio mando è che è inaccettabile: non può essere così. La Honda è inguidabile con queste temperature e ci serve una soluzione al più presto”. Ennesima tegola per la Honda, che dal 1982 ha concluso per la prima volta un Gran Premio senza segnare alcun punto. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin fa causa alla Haas: “Mancato rispetto degli obblighi contrattuali”

    ROMA – Nikita Mazepin ha annunciato di voler intentare una causa contro la Haas per il mancato rispetto del suo contratto in Formula 1. Il pilota russo è stato messo alla porta dal suo team a marzo scorso. Una decisione che il classe ’99 non sembra aver ancora digerito. “Al momento della risoluzione del contratto, la Haas era in arretrato di uno stipendio, e ancora non l’hanno pagato – ha detto ai microfoni dell’agenzia Interfax -. Mi sembra che il datore di lavoro, come minimo, dovrebbe pagare lo stipendio fino al momento della licenziamento e pagare anche una sorta di indennità di fine rapporto”.
    Il commento di Mazepin
    “Gli obblighi contrattuali non sono stati rispettati – ha aggiunto Mazepin -. Questa è la prima volta. Avevamo due contratti indipendenti e rompere l’accordo con lo sponsor principale, non aveva un diretto impatto sul mio futuro in squadra. Cioè hanno preso due decisioni separate. Non ho visto i miei soldi, quindi andremo in tribunale”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin contro la Haas: “Gli obblighi contrattuali non sono stati rispettati”

    ROMA – “Al momento della risoluzione del contratto, la Haas era in arretrato di uno stipendio, e ancora non l’hanno pagato. Mi sembra che il datore di lavoro, come minimo, dovrebbe pagare lo stipendio fino al momento della licenziamento e pagare anche una sorta di indennità di fine rapporto”. Con queste parole rilasciate all’agenzia Interfax, Nikita Mazepin ha annunciato di voler intentare una causa contro la Haas per il mancato rispetto del suo contratto in Formula 1. Il pilota russo è stato messo alla porta dal suo team a marzo scorso. Una decisione che il classe ’99 non sembra aver ancora digerito.
    Le parole di Mazepin
    “Gli obblighi contrattuali non sono stati rispettati – ha aggiunto Mazepin -. Questa è la prima volta. Avevamo due contratti indipendenti e rompere l’accordo con lo sponsor principale, non aveva un diretto impatto sul mio futuro in squadra. Cioè hanno preso due decisioni separate. Non ho visto i miei soldi, quindi andremo in tribunale”. LEGGI TUTTO