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    F1, Leclerc appoggia Hamilton: “La sua gentilezza sia un modello per tutti”

    ROMA – Tutti dalla parte di Lewis Hamilton. La Formula 1 fa scudo sul britannico dopo le parole razziste di Nelson Piquet sul sette volte campione del mondo. Charles Leclerc della Ferrari ha infatti scritto sui social: “Conosco Lewis da quando sono arrivato in F1 ed è sempre stato molto rispettoso con me e con chiunque incontrasse. Questi valori dovrebbero essere lo standard per tutti. I commenti su Hamilton non devono essere tollerati e dovremmo continuare a spingere per uno sport più diversificato ed inclusivo. Abbiamo bisogno di rimuovere gli atteggiamenti discriminatori e il linguaggio razzista in ogni sua forma non solo nel nostro sport, ma anche nella società”.
    Solidarietà dagli altri piloti
    “Solo rispetto per Lewis Hamilton – scrive invece il pilota Mercedes George Russell. – Ha fatto più lui per il nostro sport che ogni altro pilota, e non solo in pista. È inaccettabile che lui e altri ancora siano oggetto di questi comportamenti. Dobbiamo schierarci contro ogni forma di discriminazione”. “A fianco di Hamilton contro ogni forma di pregiudizio”, le parole del rookie Guanyu Zhou in Alfa Romeo. Mentre Ocon afferma: “Quando è troppo è troppo. Hamilton è sempre stato rispettoso e leale e dobbiamo essere orgogliosi che in prima linea a difendere l’inclusività nel motorsport ci sia lui. Lo sport sia un posto migliore per tutti”. Tra i team a esprimere vicinanza per Hamilton c’è anche la McLaren che scrive: “Il razzismo deve esssere eliminato ed è responsabilità comune unirsi per rimuoverlo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc sta con Hamilton: “Rimuovere razzismo dal nostro sport”

    ROMA – Solidarietà e vicinanza per Lewis Hamilton. I piloti della Formula 1 hanno deciso con chi schierarsi nella polimica legata alle parole offensive di Nelson Piquet sull’asso della Mercedes. Charles Leclerc della Ferrari ha scritto sui social: “Conosco Lewis da quando sono arrivato in F1 ed è sempre stato molto rispettoso con me e con chiunque incontrasse. Questi valori dovrebbero essere lo standard per tutti. I commenti su Hamilton non devono essere tollerati e dovremmo continuare a spingere per uno sport più diversificato ed inclusivo. Abbiamo bisogno di rimuovere gli atteggiamenti discriminatori e il linguaggio razzista in ogni sua forma non solo nel nostro sport, ma anche nella società”.
    Le parole degli altri piloti
    “Solo rispetto per Lewis Hamilton – scrive invece il pilota Mercedes George Russell. – Ha fatto più lui per il nostro sport che ogni altro pilota, e non solo in pista. È inaccettabile che lui e altri ancora siano oggetto di questi comportamenti. Dobbiamo schierarci contro ogni forma di discriminazione”. “A fianco di Hamilton contro ogni forma di pregiudizio”, scrive invece il rookie Guanyu Zhou in Alfa Romeo. Mentre Ocon afferma: “Quando è troppo è troppo. Hamilton è sempre stato rispettoso e leale e dobbiamo essere orgogliosi che in prima linea a difendere l’inclusività nel motorsport ci sia lui. Lo sport sia un posto migliore per tutti”. Tra le scuderie, anche la McLaren si schiera con il britannico: “Il razzismo deve esssere eliminato ed è responsabilità comune unirsi per rimuoverlo”. LEGGI TUTTO

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    F1, la Red Bull scarica Juri Vips: conclusa l'indagine sulle frasi razziste

    ROMA – Una settimana. Tanto è durata l’investigazione interna da parte della Red Bull per chiarire le responsabilità di Juri Vips, pilota di Formula 2 estone che si è reso protagonista di un episodio di razzismo online. Il 21enne di Tallinn stava infatti giocando in diretta Twitch ad un noto sparatutto, quando si è lanciato in epiteti offensivi ed atteggiamenti omofobi. Ora, dopo sette giorni, arriva il comunicato della Red Bull: “A seguito dell’investigazione sull’incidente online che ha coinvolto Juri Vips, Oracle Red Bull Racing ha estinto il contratto di Juri come collaudatore e pilota di riserva. Il team non tollera nessuna forma di razzismo”.
    Incognita Formula 2
    Per Vips quest’anno c’è stato addirittura un assaggio di Formula 1 nelle libere 1 del Gran Premio di Spagna. Ora per lui si apre però il rebus Formula 2, campionato che lo vede correre con la Hitech Gran Prix. Il team con sede a Silverstone ha come team partner la Red Bull e non si è ancora pronunciata sul suo futuro. Non è chiaro dunque se la sua permanenza nel campionato cadetto verrà garantita. Tuttavia, questa nota ufficiale della Red Bull resterà come una macchia sulla carriera di Vips, che rischia di essere pesantemente condizionata da questo episodio. LEGGI TUTTO

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    F1, Red Bull: Vips licenziato dopo le frasi razziste su Twitch

    ROMA – L’indagine della Red Bull su Juri Vips, pilota di Formula 2 estone accusato di razzismo online, è terminata. Il 21enne di Tallinn stava infatti giocando in diretta Twitch ad un noto sparatutto, quando si è lanciato in epiteti offensivi ed atteggiamenti omofobi. Ora, dopo sette giorni, arriva il responso ufficiale della Red Bull che lo condanna: “A seguito dell’investigazione sull’incidente online che ha coinvolto Juri Vips, Oracle Red Bull Racing ha estinto il contratto di Juri come collaudatore e pilota di riserva. Il team non tollera nessuna forma di razzismo”.
    Formula 2 a rischio
    Per Vips quest’anno c’era stato addirittura un assaggio di Formula 1 nelle libere 1 del Gran Premio di Spagna. Ora per lui si apre però il rebus Formula 2, campionato che lo vede correre con la Hitech Gran Prix. Il team con sede a Silverstone ha come team partner la Red Bull e non si è ancora pronunciato sul suo futuro con la carriera del pilota di Tallinn che rischia di uscire compromessa da questo episodio, per il quale la Red Bull ha avuto tolleranza zero. LEGGI TUTTO

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    Adolescente senza patente semina il panico alla guida: denunciato

    Non c’è niente di più pericoloso di mettersi al volante senza saper guidare con sicurezza. Domenica 26 giugno in provincia di Bologna, nel piccolo paese di Castel del Rio, un 17enne ha preso la macchina di un conoscente e ha sfrecciato per le vie rischiando di investire donne, anziani e bambini che si dirigevano verso il fiume. Arrestato, ha inveito con rabbia contro le Forze dell’Ordine.
    La clamorosa truffa: “Vuoi l’auto? Se metti l’adesivo, te la paghiamo noi” 
    Domenica da panico
    Non si era messo al volante di un bolide, eppure con quella Fiat Punto ha davvero rischiato di far finire una tranquilla giornata estiva in una tragedia. Il 17enne inoltre non era solo, ma aveva caricato a bordo dell’automobile due suoi amici, anch’essi minorenni, per poi mettersi in viaggio per una destinazione ancora sconosciuta ai Carabinieri. Dopo l’inseguimento, gli agenti sono riusciti a fermare il ragazzo ma è stato necessario l’utilizzo dello spray al peperoncino per bloccare il giovane in preda a un raptus di rabbia. Portato in caserma, il 17enne è stato denunciato per oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, guida senza patente e rifiuto dell’accertamento tossicologico. Denunciato anche il proprietario della vettura per aver affidato la stessa ad un minorenne senza licenza di guida.
    Lascia la Ferrari nel parcheggio per disabili: multa e 4 punti decurtati  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “FIM valuta incidenti con parametri incoerenti”

    ROMA – “Quartararo e Yamaha hanno sempre lottato per l’equità e la sportività in MotoGp. Siamo delusi nel vedere la disuguaglianza con cui vengono applicate le penalità dal panel dei Commissari Sportivi FIM MotoGp. Volevamo impugnare la decisione dei Commissari Sportivi domenica alla pista di Assen, ma questo tipo di penalità non è oggetto di discussione o appello”. Così il managing director della Yamaha, Lin Yarvis, che ha pubblicato un comunicato ufficiale sulla pagina web della Yamaha dove contesta la decisione dei giudici di gara di penalizzare Fabio Quartararo dopo il Gran Premio d’Olanda. Neanche il TAS di Losanna può aiutare la casa di Iwata e il britannico aggiunge: “Decisioni corrette, equilibrate e coerenti dovrebbero essere prese in primo luogo dagli Steward ed eseguite entro un lasso di tempo corretto e ragionevole”.
    La difesa della Yamaha
    Le argomentazioni della casa giapponese si reggono su due elementi. Nella nota infatti si legge che “mentre Quartararo ha ammesso di aver commesso un errore, il team lo considera un incidente di gara. Quartararo ha la reputazione di essere un pilota pulito, senza incidenti pregressi. È stato un errore onesto e senza malizia”; e poi “la scuderia riconosce che la gara di Aleix Espargaro è stata influenzata, ma la gravità dell’impatto è una congettura. Ritieniamo che gli Stewards della FIM MotoGp stiano misurando la gravità degli incidenti di gara con standard non oggettivi e incoerenti”. Se così resteranno le cose, il ritorno dalle vacanze sarà amaro per Quartararo che ad agosto dovrà scontare a Silverstone un long lap penalty che rischia di pesare parecchio sul Motomondiale. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis contro la FIM: “Deluso dalla disuguaglianza mostrata”

    ROMA – Il managing director della Yamaha, Lin Yarvis, contesta la decisione dei giudici di gara di penalizzare Fabio Quartararo dopo il Gran Premio d’Olanda. “Quartararo e Yamaha hanno sempre lottato per l’equità e la sportività in MotoGp. Siamo delusi nel vedere la disuguaglianza con cui vengono applicate le penalità dal panel dei Commissari Sportivi FIM MotoGp. Volevamo impugnare la decisione dei Commissari Sportivi domenica alla pista di Assen, ma questo tipo di penalità non è oggetto di discussione o appello”, le sue parole nel comunicato diffuso dalla casa giapponese. Neanche il TAS di Losanna può aiutare la Yamaha e Jarvis aggiunge: “Decisioni corrette, equilibrate e coerenti dovrebbero essere prese in primo luogo dagli Steward ed eseguite entro un lasso di tempo corretto e ragionevole”.
    Le ragioni della Yamaha
    La difesa della casa giapponese si regge su due elementi. Nella nota infatti si legge che “mentre Quartararo ha ammesso di aver commesso un errore, il team lo considera un incidente di gara. Quartararo ha la reputazione di essere un pilota pulito, senza incidenti pregressi. È stato un errore onesto e senza malizia”; e poi “la scuderia riconosce che la gara di Aleix Espargaro è stata influenzata, ma la gravità dell’impatto è una congettura. Ritieniamo che gli Stewards della FIM MotoGp stiano misurando la gravità degli incidenti di gara con standard non oggettivi e incoerenti”. A meno di nuovi sviluppi, Quartararo dovrà però scontare un long lap penalty a Silverstone ad agosto. LEGGI TUTTO

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    La Formula 1 di oggi non è quella di Piquet, il razzismo è bandito

    TORINO – Il brutto scivolone razzista di Nelson Piquet, indimenticato campione del mondo, ha gettato un’ombra sulla Formula 1. E tuttavia, a parte la censura (molto misurata, chiara ed elegante di Lewis Hamilton, che merita un plauso) e la presa di posizione di squadre (tra cui la Ferrari) e organizzatori, non si può dire che oggi la Formula 1 sia un mondo razzista. Infatti Nelson Piquet è un ex pilota, oggi ha quasi 70 anni, e da quando ha smesso di correre non ha più avuto alcun ruolo all’interno della Formula 1. Non che questo lo autorizzi a usare linguaggi razzisti, ci mancherebbe! E chiamare Hamilton neg**** è realmente intollerabile ai nostri giorni. Ma il punto è che oggi, tra i protagonisti attuali, non c’è nessuno che lo farebbe. Non c’è nessuno che ragioni in questi termini.
    ECCELLENZA – La Formula 1 è un caleidoscopio di culture diverse e di persone delle più varia estrazione (non si parla solo di piloti, naturalmente) accomunate da valori condivisi. Non si guarda al passaporto, al colore della pelle, agli orientamenti di genere, alla religione. Nel mondo delle corse conta l’eccellenza, la voglia di inseguirla, il desiderio di essere sempre in prima linea. E il fatto che i Gran Premi si disputino in tutto il mondo ha contribuito e contribuisce ad avere orizzonti ampi, modi di pensare liberi.
    IL CAMMINO – Ha fatto molto bene Hamilton, negli anni scorsi, a prendere posizioni forti contro la discriminazione razziale. Come ha fatto bene Sebastian Vettel a esprimersi contro le discriminazioni di genere. Tutto serve, il cammino non si può mai dire concluso. E bene ha fatto la Red Bull (nelle scorse settimane) a sospendere un giovane talento della sua filiera, che nonostante l’età aveva usato termini simili a quelli di Piquet. Ma – tornando alla questione iniziale – Piquet e un ex.
    QUASI PARENTE – La analisi dei fatti di Silverstone 2021 di Nelson Piquet è motivata, condivisibile oppure no, in ogni caso non è l’unico a pensarla così. Ma, anche questo va detto, termini razzisti a parte, visto che il duello oppose Hamilton e Verstappen, pare inelegante che si esprima il padre dell’attuale compagna del pilota olandese. Anche se ognuno è libero, sempre, di dire quel che pensa. Salvo farlo come lo ha fatto lui. LEGGI TUTTO