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    F1, Aston Martin scatenata: vuole Verstappen!

    Cosa ci sarà mai dopo il 2004? All’alba del terzo millennio ce lo chiedevamo tutti, cercando di immaginare gli effetti del nuovo regolamento tecnico finalizzato a ridurre le prestazioni. Ogni contratto cessava a fine 2004, addirittura quelli di Michael Schumacher e Jean Todt. Cosa ci attende dietro il confine del mondo? È passato un ventennio e siamo da capo: cosa ci sarà mai dopo il 2025? I regolamenti per il 2026 non sono ancora definiti, il Patto della Concordia va concordato (of course), pochissimi contratti si spingono oltre il 2025 e uno di questi è l’accordo che lega Max Verstappen alla Red Bull. Vale fino al 2028, ma dopo il caso che sta squassando Milton Keynes – anche se tutti lì hanno preso a far finta di nulla – è probabile che proprio a fine 2025 verrà stracciato. 
    Il realizzatore in Aston Martin
    La rivoluzione dei nuovi motori aprirà un nuovo ciclo tecnico e tutti cercheranno di approfittare per sovvertire i valori in loro favore. Viene da pensare a Ferrari, Mercedes, McLaren. Ma occhio all’Aston Martin! Lawrence Stroll detesta svegliarsi e non realizzare ciò che ha sognato. Sta investendo grandi capitali per costruire la nuova dominatrice della Formula 1, e guardate a che punto è arrivato: nel suo album delle figurine ci sono pentavalide come Fernando Alonso, il d.t. Dan Fallows (fino al 2021 aiuto di Adrian Newey), dal 2022 Luca Furbatto direttore dell’ingegneria, Bob Bell appena intercettato nella diaspora dell’Alpine. E ancora: c’è Martin Whitmarsh, ex McLaren, invisibile ma potentissimo. Decide tutto lui e solo la presenza del patron Lawrence gli impedisce di immaginare una squadra che si chiami Aston Martin Whitmarsh. 
    Honda in esclusiva e il piano per i prossimi anni
    E di più ancora: c’è la Honda in esclusiva! Lascerà la Red Bull a fine 2025 e lavorerà unicamente con Aston, per rimanere al vertice del Mondiale. I giapponesi sono strampalati come strateghi, ma quando cominciano a vincere è dura tirarli giù. Strano a dirsi, ma è possibile che per la verdona il bello debba ancora venire. Il superboss Lawrence impone strategie aggressive, e qui parliamo di tecnica come di mercato. Un anno fa in avvio di Mondiale ci lasciò tutti a bocca aperta con podi in serie, secondo posto tra i costruttori dopo Monaco e poi terzo a contatto con Mercedes per diversi GP, prima di calare nella seconda parte del Mondiale. Il primo sviluppo tecnico arrivò in Canada ma poi dal mese successivo, da Silverstone, tutto si complicò. L’Aston chiuse la stagione al quinto posto. Ora il percorso è stato tracciato all’inverso: partenza tranquilla e sviluppo determinante. «Quest’anno ci siamo focalizzati su una buona piattaforma che abbia ampie possibilità di sviluppo», ha spiegato Fallows. E mentre la maggior parte dei team hanno evitato complessità logistiche prevedendo i primi pacchetti evolutivi per Imola, Aston gioca d’anticipo a Suzuka. Secondo indiscrezioni riportate da Motorsport, avrà un nuovo fondo e una nuova carrozzeria: un grande sforzo, non casualmente prodotto per ben figurare in casa dei futuri partner. Intanto, sotto il pelo dell’acqua, Lawrence lavora per sprigionare il potenziale della sua squadra. Una delle mosse che ha in serbo per il 2026 è far scendere il figlio Lance dall’auto e affidarla a un top-driver. 
    Aston Martin e il sogno Verstappen
    E siamo a Verstappen. Stroll senior non si pone limiti e assieme a una super-offerta a Newey (secondo Motorsport cento milioni per quattro anni) ne ha una anche per Max. Questi, se Horner non si dimetterà a fine anno, volentieri punterebbe su un’Aston Martin che gli permetta di continuare a contare sulle power unit Honda e su Newey, fermo per gardening nel 2025 e nuovamente attivo dal fatidico 2026 (se non anche su una presenza dell’ultraottuagenario Helmut Marko). E chi accanto a Max? Forse Carlos Sainz? Possibile, ma oggi è prematuro dirlo. Si delineerebbe così il cuore dell’attuale Red Bull ricostituito all’interno dell’Aston, un po’ ciò che avvenne alla Ferrari nel 1996 con l’espianto dalla Benetton del blocco Schumacher-Brawn-Byrne. Perché se sognare non costa nulla, svegliarsi e realizzare quel che si è sognato costa tantissimo, però poi paga.  LEGGI TUTTO

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    SMC Scuola Motociclismo, cresce il progetto di Jorge Lorenzo

    TORINO – Passione, divertimento, metodo, sicurezza: sono questi gli ingredienti che da sempre caratterizzano la SMC Scuola Motociclismo, nata nel 2015 grazie alla collaborazione con il campione del mondo MotoGP Jorge Lorenzo e suo padre Chico con lo scopo di diventare un luogo di aggregazione e crescita per tutti gli appassionati di motorsport.
    CAMPIONI IN PISTA, 5 SEDI E QUASI 20 MILA ALLIEVI
    Un progetto in costante evoluzione che ha visto allenarsi in pista campioni come Jorge Martin, Joan Mir e Tony Arbolino e che in questi nove anni ha dato vita a ben 5 sedi in Italia – Como, Vignate (Milano), Orte (Viterbo), Bari ed Agrigento – con la partecipazione di quasi 20 mila allievi. Numeri destinati a crescere, se consideriamo che nei prossimi mesi è prevista l’apertura di altre 3 nuove scuole a Torino, Sondrio e Padova.
    SCUOLA PER TUTTI: DAI PRINCIPIANTI AI PILOTI PIU’ ESPERTI
    SMC Scuola Motociclismo accoglie allievi di ogni età e livello motociclistico: dal vivaio di giovanissimi che coltivano il sogno del professionismo (“pilotini” che corrono il Campionato Italiano Velocità Junior), ai motociclisti su strada che vogliono accrescere il loro livello di sicurezza stradale, fino ai professionisti (o amatori) che vogliono migliorare la tecnica e lo stile per performare in pista. In SMC s’insegnano le tecniche più moderne di guida con un metodo di allenamento consolidato e di facile apprendimento per tutti, attraverso l’uso di moto a «ruota piccola», minimoto per i bambini e pit bike per gli adulti.
    IMPARA SICURO, IMPARA VELOCE
    Per ogni allievo viene definito un percorso di crescita personalizzato sulla base degli obiettivi che si desiderano raggiungere, in un contesto professionale e al tempo stesso familiare, dove sicurezza, metodo e tecnica sono le basi sulle quali gli Istruttori SMC lavorano ogni giorno. Dopo aver valutato il livello teorico di conoscenza di una moto e delle sue dotazioni di sicurezza, ogni allievo è chiamato a sostenere una serie di esercizi per determinare il suo livello di guida (4 livelli: giallo – principiante, verde – intermedio, blu – esperto, nero – racer), e definire il percorso di sviluppo, anche in rapporto alle sue aspettative.
    METODO, TECNICA E ISTRUTTORI CERTIFICATI FMI
    Il punto di forza di SMC Scuola Motociclismo è il metodo (destinato al motociclismo su asfalto), pensato per supportare gli allievi a guidare in modo sicuro e consapevole, mettendo in pratica alcune regole precise: imparare a conoscere la moto e i suoi comandi, la corretta postura da tenere su di essa e i movimenti da fare con ogni parte del corpo e in tutte le fasi di guida. I corsi si svolgono in strutture chiuse al traffico e prevedono lo svolgimento di esercizi specifici, in spazi limitati e a velocità contenute, dove si allena la tecnica. La ripetizione di questi esercizi aiuta a generare gli automatismi e a migliorarne la pratica: s’impara sulle moto piccole e si replica sulle moto grandi, adattando le precauzioni opportune della strada o della pista. Il tutto con la supervisione degli Istruttori, vero valore aggiunto di SMC. Appassionati di moto con trascorsi in competizioni locali e nazionali, gli istruttori sono certificati dalla Federazione Motociclista Italiana (FMI) e vivono a stretto contatto con l’allievo in tutti i momenti della lezione: briefing, riscaldamento, svolgimento degli esercizi in moto, valutazione e feedback in tempo reale.
    L’OFFERTA DIDATTICA di SMC
    SMC Scuola Motociclismo offre a tutti la possibilità di avvicinarsi al motorsport a costi contenuti, con una varietà di corsi volti a soddisfare le esigenze del singolo pilota. Il primo step per tutti coloro che vogliono iniziare un percorso in SMC è la prima lezione di prova al costo di 120 euro (comprensive di n. 2 ore di lezione con moto e istruttori, noleggio del kit di sicurezza – tute con protezioni, casco e guanti – e tesseramento annuale), scalabili nel caso si voglia poi dare seguito all’esperienza acquistando un pacchetto di lezioni, scegliendo tra diverse tipologie, da un minimo di 8 ore (4 lezioni) a un massimo di 30 ore (15 lezioni complessive). LEGGI TUTTO

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    Hamilton tra passato e futuro Ferrari: “Quelle immagini fanno ancora male”

    “Ferrari? Volontà inconscia” 

    “Forse si tratta di una volontà inconscia, legata al primo periodo della mia vita – ha dichiarato Hamilton – . È sempre stato un obiettivo importante per me. Al momento però voglio portare la Mercedes al massimo delle sue potenzialità in questa stagione. Per come sono fatto non la vedo come un’uscita di scena.

    “Il mio impegno con la squadra è esattamente lo stesso degli anni precedenti: voglio battere la concorrenza. Vogliamo vincere. Il mio approccio rimane lo stesso, fino alla fine. Mi sto allenando più duramente di quanto non abbia mai fatto. Mi sento più preparato fisicamente rispetto a qualsiasi altra stagione. Perciò sono davvero entusiasta del presente, consapevole di non potere fare meglio. Allo stesso tempo sto concependo nuove idee, progetti che desidero realizzare nella prossima fase. Non mi lascio distrarre da ciò che accadrà dopo. Ci penserò l’anno prossimo”.

    Il pilota inglese è poi tornato sul mondiale del 2021, che ha visto Verstappen conquistare il titolo all’ultimo giro del Gp di Abu Dhabi: “È evidente che sia stato derubato. Però da quel momento porto con me una cosa molto preziosa: la presenza di mio padre. Abbiamo affrontato insieme le montagne russe della vita, con alti e bassi. E lui c’è stato anche nel giorno che mi ha fatto più male. Mi ha insegnato a stare in piedi, a testa alta”.

    “Naturalmente poi sono andato a congratularmi con Max, senza rendermi conto delle ripercussioni di quanto accaduto, ma ero anche consapevole dell’esistenza di una parte di me che mi guardava. È stato il momento decisivo della mia vita. E credo che lo sia stato davvero. Non sapevo come l’avrei assorbito. Non l’avevo ancora realizzato. Di una cosa, però, ero certo: nei prossimi 50 metri che percorrerò cadrò a terra e morirò, oppure mi rialzerò. Se rivedo il filmato, continua a fare male, ma sono in pace con me stesso“.

    Hamilton sul proprio ritiro: cinema e moda nel futuro

    “Ho capito che non posso correre per sempre. Appena smetterò, lascerò il microfonino delle comunicazioni via radio e sarò felice – ha aggiunto Hamilton – . Il vero problema è che voglio fare tutto. Sono molto ambizioso. Capisco però che non si può fare, anzi, mi rimangio quanto ho appena detto perché non credo nella parola ‘non si può’. Per diventare un maestro in qualcosa, ci vogliono 10 mila ore. Ovviamente, l’ho fatto nelle corse. Non c’è abbastanza tempo a disposizione per diventare un maestro in tutte queste discipline”.

    “Quale prenderà il posto delle corse? Penso il cinema e la moda. A mio avviso, si tratta di lavorare sull’idea di dare davvero una mano e rimettere in moto l’ascensore sociale. Ci sono così tanti marchi emergenti di incredibile valore che, prima o poi, verranno inglobati nelle grandi organizzazioni. I giovani talenti perderanno una grande percentuale dell’azienda da loro stessi avviata. Spesso è così che va. Non è facile ottenere un posto a tavola. Entrare nella stanza con Bernard Arnault e discutere”, ha concluso il pilota. LEGGI TUTTO

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    Trionfo Maserati all’ePrix Tokyo: Guenther batte Rowland e Dennis

    Una gara corsa su un tracciato molto interessante, tipicamente urbano, tratti tortuosi, un paio di allunghi, finanche un saltello a movimentare l’azione e scomporre le monoposto. Poche, però, le opportunità di sorpasso. Le manovre di attacco sono state spesso degli azzardi nei 33 giri di gara.

    It’s gonna be a bumpy ride! #TokyoEPrix pic.twitter.com/mypT28rnYD
    — Formula E (@FIAFormulaE) March 30, 2024

    Guenther come un’ombra su Rowland
    Il sorpasso di Guenther su Rowland arriva al giro 25 e ha le fattezze del cambio di posizione, poiché Rowland va in coasting prima della Maserati e perde la posizione tenuta dal via. Pole ed ePrix condotto dall’inizio per l’inglese di Nissan.
    “E’ un week end incredibile, abbiamo avuto prestazioni da top 3 in ogni sessione; questa vittoria ha un sapore speciale. Tutti nel team hanno fatto un lavoro eccezionale, a San Paolo abbiamo visto di avere un grandissimo ritmo: è stata la testimonianza del lavoro svolto da tutti nelle ultime settimane”, racconta a caldo Guenther.

    Günther snatches the lead from Rowland! ?No resistance from the @NISMO driver on this move. Günther is now pushing to extend the gap in front.#TokyoEPrix pic.twitter.com/EamAptUGot
    — Formula E (@FIAFormulaE) March 30, 2024

    “Oggi c’è stata tantissima gestione energetica in gara, le Porsche spingevano forte e avevano tanto passo. La strategia, tutto è stato eseguito alla perfezione”.
    Nissan è tra i top team
    Quella gestione energetica costata la vittoria a Nissan, che può consolarsi con delle prestazioni molto solide in questa Stagione 10. Dopo la vittoria con McLaren in Brasile e la velocità di Rowland, un’altra conferma a Tokyo.

    DISASTER FOR EVANS The @JaguarRacing driver makes contact with @RFrijns and hits the barrier, bringing out the @PorscheRaces Safety Car.#TokyoEPrix pic.twitter.com/9uxml4mttf
    — Formula E (@FIAFormulaE) March 30, 2024

    Dopo la Safety Car entrata al giro 20 – 2 giri di neutralizzazione, aggiunti alla distanza dell’ePrix – Rowland ha dovuto riportare i consumi entro l’obiettivo per arrivare al termine senza infrazioni: “Il risultato va bene… pole e secondo posto. Sono stato in testa per tutta la gara ma dopo la safety car ero molto fuori target e non potevo fare altro.
    Non credo che avremmo potuto fare molto di più, sono un po’ deluso per non aver ottenuto la vittoria. Però, sono contentissimo delle prestazioni della monoposto, due podi consecutivi e la pole”. 
    Mortara squalificato
    Criticità della gestione energetica che è costata a Edoardo Mortara la squalifica per eccesso di consumo. Mortara sesto sotto la bandiera a scacchi e un ePrix corso a lungo in terza posizione. Sul podio finisce, invece, Dennis, avvantaggiandosi del tentativo di sorpasso di Da Costa a Rowland. Porsche che si piazzano subito alle spalle.  

    Another UNBELIEVABLE final lap This clash with @oliverrowland1 cost @afelixdacosta his spot on the podium, with @JakeDennis19 claiming P3 at the end! #TokyoEPrix pic.twitter.com/InuB5Z8s87
    — Formula E (@FIAFormulaE) March 30, 2024

    La top ten è completata da Wehrlein quinto, Mueller sesto, poi Cassidy (in rimonta dalla 19° posizione in griglia, posizione conseguente alla squalifica per infrazione tecnica nella fase a gruppi), Frijns, Sette Camara e Fenestraz. Male, in chiave campionato, il 14° posto di Evans. 
    Il prossimo appuntamento della Formula E è con l’ePrix di Misano, due gare in programma il 13 e 14 aprile. La classifica iridata vede Wehrlein con 63 punti in testa al campionato, poi Cassidy a 61, Rowland 54, Dennis 53 e Guenther con 48 punti. LEGGI TUTTO

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    Formula 1, la bomba di mercato di Ralf Schumacher su Verstappen e Alonso

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    Audi, presentata a Milano la nuova A3 allstreet

    Il mondo sogna le auto italiane: ecco le più cercate
    Audi A3 allstreet: come è fatta e quanto costa
    La nuova Audi A3 allstreet è una versione crossover della berlina compatta. Una delle caratteristiche distintive di questa versione è il suo aspetto da off-roader, accentuato dalle protezioni esterne in plastica lungo la carrozzeria e dalle barre al tetto nere, dall’aumento dell’altezza da terra di 30 mm e dall’escursione superiore degli ammortizzatori (15 mm in più), che consentono alla vettura di affrontare meglio le irregolarità della strada. Modifiche significative anche negli pneumatici su cerchi da 17 pollici – con spalla maggiorata – e nella differente posizione di guida con 3 centimetri in più che cambiano il punto di vista sulla strada. Nel design, oltre alle protezioni esterne e alle barre al tetto, la A3 allstreet si distingue per la sua calandra priva di cornice e con maglie a nido d’ape derivate dai modelli SUV della gamma Audi.
    La A3 allstreet offre una gamma di propoulsori che vanno dal motore benzina 1.5 TFSI da 150 cavalli e un motore diesel 2.0 TDI da 150 cavalli. Un’opzione interessante è il turbo benzina mild hybrid a 48 volt, che offre un recupero d’energia in decelerazione e fornisce un supporto aggiuntivo di coppia e potenza anche a bassi regimi.
    Per quanto riguarda la tecnologia, la A3 allstreet è dotata di un sistema di infotainment da 10,1 pollici completo di navigatore e Audi virtual cockpit plus da 12,3 pollici. Inoltre, offre una vasta gamma di sistemi di assistenza alla guida, tra cui l’assistente al parcheggio con manovre autonome, il Livello 2 di assistenza fino a 210 km/h e il supporto anticollisione per evitare ostacoli.
    I prezzi della Audi A3 allstreet partono da 39.500 euro per l’allestimento Business con il motore 1.5 TFSI, con altri livelli di dotazione disponibili, tra cui Business Advanced e Identity Contrast. 
    Chi c’era all’evento
    Gli spazi architettonici del Teatro Alcione hanno preso vita grazie alle testimonianze di personaggi che hanno trovato a Milano la loro dimensione. Francesco Mandelli, celebre attore e regista, ha offerto al pubblico una testimonianza personale sul legame con Milano, riflettendo su come innovazione e creatività abbiano plasmato la sua carriera.
    Matteo Pancetti invece, con la sua esperienza internazionale, ha segnato un altro traguardo dei suoi vent’anni di successo a Milano, con il suo concept gastronomico unico, Yapa, che incarna una miscela di sapori e sensazioni provenienti da tutto il mondo. Infine, la cantautrice Clara, reduce dalla sua partecipazione a Sanremo Giovani, ha incantato gli ospiti con la sua musica, raccontando il suo percorso di crescita artistica e personale, sottolineando l’importanza della città come fonte di ispirazione e creatività.
    Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella LEGGI TUTTO

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    MotoGp, incidente tra Bagnaia e Marquez in Portogallo. Vince Martin su Bastianini

    Jorge Martin vince il GP del Portogallo, seconda prova del mondiale Motogp. Sul circuito di Portimao il pilota della Ducati Pramac chiude davanti ad Enea Bastianini con la Ducati ufficiale e Pedro Acosta, terzo con la Ktm e che chiude a podio nella sua seconda gara ufficiale in Moto Gp. Caduti Francesco Bagnaia e Marc Marquez, che si sono toccati in curva finendo entrambi a terra. Caduta all’ultimo giro per Maverick Vinales, con problemi alla sua Aprilia mentre si trovava secondo ad un giro dalla fine. Al traguardo a sventolare la bandiera a scacchi c’è José Mourinho, ospite speciale del GP del Portogallo. LEGGI TUTTO